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LA COMUNICAZIONE

INTERPERSONALE
CHE COS’E’ LA
COMUNICAZIONE?
E ’ L A T R A S M I S S I O N E D I U N
M E S S A G G I O D A U N
E M I T T E N T E A U N R I C E V E N T E
S E C O N D O U N P R O C E S S O
C I R C O L A R E
ELEMENTI ESSENZIALI
DELLA COMUNICAZIONE
• EMITTENTE  colui che invia il messaggio

• RICEVENTE  colui che riceve il messaggio

• MESSAGGIO  contenuto che si vuole trasmettere

• CODICE  insieme di segni e regole che rende possibile la


comunicazione

• CANALE  mezzo fisico-ambientale

• CONTESTO  situazione in cui avviene la comunicazione


ELEMENTI CHE
DISTURBANO LA
COMUNICAZIONE
• Vengono chiamati FILTRI (o rumori) e possono dipendere
dal soggetto che invia/riceve il messaggio oppure
dall’ambiente in cui avviene la comunicazione:

 FILTRO DELL’EMITTENTE (es: lingua paese


straniero)

 FILTRO DEL RICEVENTE (es: mal di testa e


concentrazione)

 FILTRO DELL’AMBIENTE (es: lavori in corso)


FEEDBACK
• La comunicazione non è un processo LINEARE, ma
CIRCOLARE

• La circolarità è data dal FEEDBACK che l’interlocutore produce

• Il FEEDBACK è l’insieme dei segnali di ritorno che il ricevente


fornisce al messaggio inviato dall’emittente

• Il FEEDBACK permette di comprendere se il messaggio è stato


recepito o meno

• NON va confuso con la risposta, che invece dà vita a un nuovo


flusso comunicativo ed è il contenuto verbale che il destinatario
invia all’emittente; il FEEDBACK invece comprende i segnali
non verbali del destinatario che permettono di capire se il
messaggio sia arrivato o meno
LE FUNZIONI DELLA
COMUNICAZIONE
• FUNZIONE PERSUASIVA  ottenere ciò di cui si
ha bisogno

• FUNZIONE INFORMATIVA  diffondere


informazioni e aumentare le nostre conoscenze

• FUNZIONE ESPRESSIVA  esprimere noi stessi

• FUNZIONE METALINGUISTICA  focus sul


codice comunicativo stesso
LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE

• Anni Sessanta

• Mental Research Institute di Palo Alto

• PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE  disciplina che studia


l’aspetto pratico della comunicazione (Paul Watzlawick, Janet Helmick
Beavin e Don D. Jackson)  5 principi che stanno alla base della
comunicazione tra gli esseri umani
PRIMO ASSIOMA DELLA
COMUNICAZIONE
«E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE»

• Comunicare non è una scelta o una possibilità, ma un


elemento di cui non si può fare a meno

• Ogni comportamento ha valore di messaggio in un’interazione


tra due o più esseri umani

• Comunichiamo SEMPRE, anche quando non intendiamo farlo

• Ogni comportamento è una forma di comunicazione, in quanto


influenza gli altri, provocando in loro una risposta
SECONDO ASSIOMA
DELLA COMUNICAZIONE
«OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI
CONTENUTO E UN ASPETTO DI RELAZIONE»

• Il secondo aspetto (relazione) classifica il primo (contenuto)

• Ogni messaggio che trasmettiamo comprende due livelli:

1. CONTENUTO = notizia che inviamo composta da un codice


verbale

2. RELAZIONE = sono le «istruzioni» sul modo in cui il


contenuto deve essere inteso dall’interlocutore

• Concetto di METACOMUNICAZIONE
TERZO ASSIOMA DELLA
COMUNICAZIONE
«LA STESSA SEQUENZA COMUNICATIVA
PUO’ ESSERE INTERPRETATA IN MODO
DIVERSO DAI COMUNICANTI»

• I due interlocutori interpretano la sequenza


comunicativa introducendo ogni volta un personale
punto di vista (es: conflitto di coppia, adolescenti e
bugie, alunno e insegnante, ecc..)
QUARTO ASSIOMA DELLA
COMUNICAZIONE
«GLI ESSERI UMANI COMUNICANO SIA CON IL MODULO
NUMERICO SIA CON QUELLO ANALOGICO»

• Presenza di due modalità principali di comunicazione:

1. COMUNICAZIONE VERBALE  rappresenta il modulo numerico


(concetti e significati complessi) e il codice è il linguaggio verbale

2. COMUNICAZIONE NON VERBALE  rappresenta il modulo


analogico (emozioni e sentimenti) e il codice è dato da segnali che non
sono parole (gesti, posture, espressioni del viso, tono della voce, ecc…)

• La comunicazione non verbale completa, accompagna e specifica quella


non verbale
QUINTO ASSIOMA DELLA
COMUNICAZIONE
«TUTTI GLI SCAMBI COMUNICATIVI SONO
SIMMETRICI O COMPLEMENTARI A SECONDA CHE
SIANO BASATI SULL’UGUAGLIANZA O SULLA
DIFFERENZA»

• Posizione assunta dagli interlocutori:

1. SIMMETRIA  parità

2. COMPLEMENTARITA’  differenza di posizione in cui


uno dei due può assumere una posizione di superiorità
(posizione one-up) e l’altro una posizione di inferiorità
(posizione one-down)
COMUNICAZIONE NON
VERBALE
• Nasce prima di iniziare a parlare per esprimersi e
comunicare con chi sta intorno al bambino

• GESTI

• ESPRESSIONI DEL VISO

• MOVIMENTO DEL CORPO

• SGUARDI

• E’ innata e rappresenta il canale comunicativo più


immediato di cui siamo dotati
LA CINESICA
• Studio della comunicazione non verbale volontaria o involontaria attraverso
gesti, mimica facciale e posizione del corpo

• GESTI  movimenti effettuati con mani e testa. Possono essere:

1. SIMBOLICI = sostituiscono il linguaggio verbale (ok, alt, ecc…)

2. ADATTIVI = modalità di tenere sotto controllo stati emotivi per adattarsi a


un certo contesto (mangiare le unghie, mordersi le labbra, ecc…)

3. ILLUSTRATORI = accompagnano il discorso e accentuano ciò che si dice


per chiarirlo

• MIMICA FACCIALE  espressioni del viso che variano da cultura a cultura.


Importanza dello sguardo

• POSTURA  indicativa dell’atteggiamento che la persona ha nei confronti


degli altri
LA PROSSEMICA
• E’ lo studio del significato delle distanze che gli individui mettono tra sé e gli altri

• DISTANZA INTERPERSONALE  definisce il tipo di relazione che intercorre


tra due persone

1. DISTANZA INTIMA (da 0 a 45 cm) = rapporti più profondi in cui è


concesso il contatto fisico ed è notevole il coinvolgimento emotivo

2. DISTANZA PERSONALE (da 45 a 120 cm) = non implica l’invasione totale


dello spazio personale, anche se può ammettere il contatto

3. DISTANZA SOCIALE (da 1,20 a 3 m) = rapporti più formali, ha carattere


interpersonale e non presuppone contatto fisico

4. DISTANZA PUBBLICA (da 3 m in poi) = non implica alcun coinvolgimento


tra chi parla e il pubblico
L’ASPETTO ESTERIORE

• Attraverso elementi esteriori


possiamo inviare differenti messaggi
(es: toghe-potere, camice bianco-
competenza, gioielli-posizione
economica)

• Esperimento dell’Università della


Virginia
LA COMUNICAZIONE PARAVERBALE
• E’ formata da tutti quei segnali che vengono inviati parallelamente a un messaggio
verbale orale

1. SEGNALI PROSODICI  producono una musicalità del parlato

2. SEGNALI PARALINGUISTICI  non sono dotati di musicalità del parlato


COMUNICAZIONE
NELL’ERA DIGITALE
• Passaggio da una «comunicazione calda»
che avviene una di fronte all’altro e ci
permette di scorgere anche i segnali non
verbali a una «comunicazione fredda»
mediata dalla tecnologia

• SOCIAL NETWORK
SOCIAL NETWORK
VA N TA G G I S VA N TA G G I
• Scambi verbali aggressivi e commenti spiacevoli
• Tutti gli utenti possono intervenire
sull’opinione espressa
esprimendo la propria opinione
• No distanza critica

• Immediatezza • «Platea fantasma»

• Le relazioni virtuali rendono i legami meno profondi, più


• Amplificazione del raggio d’azione delle
freddi e distaccati
informazioni
• Perdita del contatto con la realtà
• Mantenere e incrementare le relazioni • Diminuzione del desiderio di vivere i rapporti in maniera

sociali e i rapporti interpersonali «umana»

• Social addiction

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