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La nascita dell’interazione mediata

LA NASCITA DELL’INTERAZIONE MEDIATA

Gli uomini hanno quasi sempre stabilito relazioni faccia a faccia: le persone interagivano
scambiandosi forme simboliche o impegnandosi in altri tipi di azione all'interno di un luogo fisico
condiviso, il luogo in cui si incontravano.
Le tradizioni erano essenzialmente orali (struttura aperta e mutevole) e la loro sopravvivenza
dipendeva da un processo di continuo rinnovamento costituito dal racconto di storie e da altre
analoghe attivita;
ma poiche la loro trasmissione dipendeva dall'interazione faccia a faccia e dallo
spostamento fisico degli individui da un luogo ad un altro, dal punto di vista geografico, la
loro forza di penetrazione era relativamente limitata.

Lo sviluppo dei media ha creato nuovi tipi d’azione ed interazione e nuove forme di relazioni sociali:
le dimensioni di spazio e tempo si riorganizzano (l'interazione sociale si emancipa dal vincolo a un
particolare luogo) e quindi non e piu necessario condividere lo stesso spazio-temporale.
⤑ genera, in fine, nuove forme di «azione a distanza»: consente agli individui di agire o per altri
lontani nello spazio e nel tempo, o in risposta ad azioni ed eventi in corso in luoghi remoti.

CAPITOLO 1 Tre tipi di interazione

Si distinguono tre forme d’interazione:


1. interazione faccia a faccia:
ha luogo in un contesto di compresenza e gli interlocutori condividono un riferimento
spazio-temporale, per cui e possibile utilizzare espressioni deittiche (qui, ora, questo)
presumendo di essere capiti.
È dialogica poiche comporta un flusso di informazioni e di comunicazione a due direzioni
ed e caratterizzata da una molteplicità di indizi simbolici (comunicazione non verbale – chi
ascolta si impegna nell’analisi dei molti indizi cui ricorre chi parla).

2. interazione mediata:
richiede l'utilizzazione di un mezzo tecnico che consenta la trasmissione di informazioni
o di contenuti simbolici tra persone lontane nello spazio, nel tempo o in entrambe le
dimensioni. Gli interlocutori non condividono lo stesso sistema di riferimento spazio-
temporale.
Gli indizi simbolici a disposizione dei partecipanti sono assai limitati, essi devono ricorrere
in misura maggiore alle risorse in loro possesso per interpretare i messaggi trasmessi;
Rispetto all’interazione mediale, essa assume dunque un carattere di maggiore
indeterminatezza.

3. quasi-interazione mediata:

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La nascita dell’interazione mediata

rappresenta quelle forme di relazioni che si creano con i mezzi di comunicazione di


massa. Consente di scambiare informazioni e contenuti simbolici tra luoghi e/o tempi
lontani con una contrazione degli indizi simbolici ed e infatti di tipo fonologico (flusso
unidirezionale).
Sebbene essa non sia quindi caratterizzata dal grado di reciprocita e specificita
interpersonale delle altre forme di relazione (consiste nella produzione di forme
simboliche per un insieme indefinito di potenziali riceventi), e tuttavia una forma di
interazione poiche unisce gli individui in un processo di comunicazione e di scambio simbolico,
creando una particolare situazione sociale. Si tratta di una situazione strutturata,
caratterizzata dalla separazione dei ruoli rispettivamente di produttori e riceventi.

Mentre l'interazione mediata e la quasi-interazione mediata differiscono da quella faccia a faccia


dal punto di vista della struttura spazio-temporale e dell'insieme degli indizi simbolici utilizzabili,
la quasi-interazione mediata si distingue dall'interazione mediata dal punto di vista della direzione
sia del flusso (dialogico o no), sia dell'azione.


Caratteristiche Interazione faccia a Quasi-interazione


Interazione mediata
dell’interazione faccia mediata
Separazione dei
Compresenza: sistema Separazione dei contesti;
Struttura spazio- contesti; accessibilita
di riferimento spazio- accessibilita estesa nel
temporale estesa nel tempo e nello
temporale condiviso tempo e nello spazio
spazio
Insieme degli indizi Indizi simbolici di molti Contrazione dell’insieme Contrazione dell’insieme
simbolici tipi degli indizi simbolici degli indici simbolici
Verso un insieme
Direzione dell’azione Verso altri particolari Verso altri particolari indefinito di destinatari
potenziali
Comunicazione
dialogica/ a una Dialogica Dialogica A una direzione
direzione

Precisazioni:
- molti dei rapporti che si stabiliscono nella vita quotidiana consistono in una combinazione
di diverse forme d’interazione: sono “ibridi”
- questi tre tipi di interazione non sono gli unici e soli: lo sviluppo di nuove tecnologie della
comunicazione crea nuove forme d’interazione (comunicazione mediata da computer)
- l'importanza sempre crescente dell'interazione e della quasi-interazione mediate e il
graduale sviluppo di nuove forme di ricezione e appropriazione (come l'abitudine a leggere
a voce bassa e in solitudine) dimostrano che la vita sociale nel mondo moderno è costituita
in misura sempre maggiore da forme d'interazione non dirette. Con la nascita

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La nascita dell’interazione mediata

dell'interazione e quasi-interazione mediate, è mutata la «miscela relazionale» della vita


sociale.

CAPITOLO 2 L’organizzazione sociale della quasi-interazione mediata


Goffman sostiene che:


ogni attivita o esecuzione ha luogo all'interno di una particolare cornice interattiva,
costituita, tra le altre cose, da certe assunzioni e convenzioni e dalle caratteristiche fisiche
dell'ambiente; ogni individuo agisce in questa cornice adattando il suo comportamento e
cercando di proiettare una propria immagine di se compatibile sia con la cornice stessa che
con l’impressione che si vuole dare.

Ogni cornice possiede la sua ribalta ed il suo retroscena:


- la ribalta consiste nel mettere in evidenza la cornice dell’azione e le caratteristiche del se
- il retroscena consiste nel nascondere e riservare per altri ambienti ed incontri quelle azioni
ed atteggiamenti del se considerati inappropriati o che rischiano di mettere in discredito
l'immagine che la persona sta cercando di proiettare. Qui gli individui agiscono spesso in
modi che contraddicono intenzionalmente le immagini che essi cercano di proiettare
quando sono sulla scena.

È raro che il confine tre ribalta e retroscena sia netto. È possibile ridurre al minimo
l’indeterminatezza dei confini tra ribalta e retroscena erigendo barriere fisiche.

Nell’interazione mediata si crea una cornice interattiva costituita da due o piu ribalte separate
nello spazio e forse anche nel tempo. Ciascuno di questi spazi ha i propri retroscena, e tutti i
partecipanti all’interazione mediata devono cercare di controllare il confine tra essi (es. uomo che
parla al telefono + rumori di sottofondo).

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La nascita dell’interazione mediata

Nel caso della quasi-interazione tecnicamente mediata, la cornice interattiva si articola in modo
diverso.
Le forme simboliche sono prodotte in un contesto (cornice interattiva della produzione) e
ricevute in una molteplicita di altri contesti (cornici interattive della ricezione). Poiche il flusso
della comunicazione e prevalentemente unidirezionale, in genere la ribalta della cornice di
produzione e accessibile ai riceventi: e una ribalta rispetto alle cornici di ricezione, mentre gli
spazi che definiscono la sfera della ricezione non entrano in contatto in modo diretto con la
struttura di produzione.

Gli individui che partecipano ad un'interazione, sia essa mediata o faccia a faccia, utilizzano sempre
particolari capacità e diversi tipi di risorse. La loro azione e parte di un campo d'interazione
strutturato che sia crea sia limita l'insieme di opportunità a loro disposizione. Ma nel caso
dell'interazione e della quasi-interazione mediate, tali campi appaiono ancora piu complessi
perche:
- queste interazioni si estendono attraverso grandi distanze nello spazio (e forse anche nel
tempo)
- e possibile che coloro che vi partecipano si trovino in contesti profondamente diversi dal
punto di vista sia istituzionale sia strutturale.

❃La quasi-interazione mediata della televisione



La televisione:
- consente di utilizzare un ampio insieme di indizi, sia sonori che visivi, mentre la maggior
parte degli altri mezzi tecnici riduce la serie delle indicazioni simboliche utilizzabili a un
unico tipo di forma
- ha una ricchezza espressiva che l'avvicina all'interazione faccia a faccia: i protagonisti dei
programmi possono essere sia visti sia ascoltati, si spostano nel tempo e nello spazio in
modo molto simile ai partecipanti alle interazioni sociali quotidiane, e così via.

Tuttavia l'insieme degli indizi simbolici utilizzabili dagli spettatori televisivi e diverso e limitato
rispetto a quello a disposizione di chi partecipa alle interazioni faccia a faccia:
- diverso
o perche richiama l'attenzione dei riceventi su alcuni particolari aspetti a spese di altri
o e perche puo utilizzare una serie di tecniche che non rientrano tra quelle
caratteristiche dell'interazione faccia a faccia
- limitato
o poiche non puo utilizzare mezzi tecnici legati all'olfatto o al tatto
o e poiche, chi prende parte a una quasi-interazione mediata creata dalla televisione,
viene privato delle continue ed immediate risposte che caratterizzano l'interazione
faccia a faccia

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❃Contesti di produzione e ricezione



Per rendere i messaggi disponibili e accessibili nello spazio e nel tempo, nella quasi-interazione
mediata e presupposta la separazione dei contesti di produzione e ricezione.
Si distinguono tre insiemi di coordinate spazio-temporali:
1. del contesto di produzione del contesto, cioe nel quale agiscono ed interagiscono tra loro
i protagonisti dei programmi.
2. dello stesso messaggio televisivo, le cui coordinate coincidono talvolta con quelle del
contesto di produzione, ma possono anche essere modificate, oscurate o completamente
ridefinite attraverso il montaggio ed altre tecniche.
3. le coordinate spazio-temporali dei diversi contesti di ricezione.

❃Interpolazione spazio-temporale

La quasi-interazione creata dalla televisione presuppone un continuo processo di congiunzione di
questi tre insieme di coordinate (interpolazione spazio-temporale): i soggetti si adattano a
coordinate spazio-temporali diverse da quelle che caratterizzano i loro contesti di ricezione e
interpolano le coordinate mediate alle strutture spazio-temporali della loro vita quotidiana.
Si crea così un’esperienza spazio-temporale discontinua, per cui:
soggetti, esploratori dello spazio e del tempo, attraversano diverse strutture spazio-
temporali per poi ricondurre l’esperienza mediata di altri luoghi e tempi ai contesti della
loro vita quotidiana.

La buona riuscita di una quasi-interazione creata dalla televisione dipende dalla capacita dei
riceventi di varcare con successo le diverse strutture spazio-temporali in gioco (i messaggi
televisivi suggeriscono una serie di indizi simbolici).

❃Gli spettatori competenti



Gli spettatori competenti sono interpolatori spazio-temporali esperti, che attraversano confini tra
luoghi e tempi sia immaginari che reali, continuamente e come cosa normale.

La loro esperienza di spazio e tempo non e limitata dalla possibilita di spostarsi fisicamente o dalle
interazioni faccia a faccia che intrattengono con altri all'interno di un luogo condiviso. Poiche
riescono a passare tra mondi diversi, sia reali sia immaginari, semplicemente schiacciando un
pulsante, la loro esperienza dello spazio e del tempo e sempre piu discontinua.

A differenza dell’interazione faccia a faccia, nella quale le coordinate dei partecipanti sono o
identiche o molto simili, la quasi-interazione creata dalla televisione prevede che gli spettatori
siano interpolatori spazio-temporali pronti ad attraversare continuamente i confini.

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Tuttavia, nonostante questa mobilita, per la maggioranza degli spettatori la struttura spazio-
temporale del contesto della ricezione resta quella “ancorante”: i loro progetti di vita si
radicano in primo luogo nei contesti partici dell’esperienza quotidiana.

❃L’unidirezionalità della quasi-interazione mediata


Come in tutte le forme di quasi-interazione mediata, il flusso dei messaggi e essenzialmente ad una
direzione, dai produttori ai destinatari.
Il primo effetto dell’unidirezionalita del processo e l’asimmetria strutturale tra produttori e
riceventi.
I produttori predispongono e inviano messaggi ad un insieme potenzialmente illimitato di
riceventi: questi non possono intervenire se non decidendo o meno se prestare attenzione,
se cominciare o interrompere la fruizione mediale.
Nella quasi-interazione mediata in generale il controllo riflessivo delle reazioni altrui non
rappresenta dunque un elemento costitutivo dell'interazione, come invece avverrebbe in
una comunicazione faccia a faccia.
Èssa inoltre sia conferisce nuove capacita, sia le limita:
- e fonte di creativita e liberta (ai produttori consente di decidere il corso ed i contenuti della
quasi-interazione senza costringerli a tener conto delle reazioni dei destinatari: in sostanza,
garantisce loro molta piu liberta di quanta in genere ne avrebbero nell'interazione faccia a
faccia)
- ma anche d'incertezza, passivita ed ansia
o priva i produttori del tipo di reazione continua ed immediata che consentirebbe loro
di sapere se e come i loro messaggi sono ricevuti ed interpretati, l'impossibilita di
procedere ad un controllo riflesso delle risposte altrui rappresenta per i produttori
anche una fonte di insicurezza e preoccupazione
o i riceventi si sentono meno vincolati che in un’interazione faccia a faccia (possono
decidere la natura e il grado della loro partecipazione), ma le loro risposte non
incidono quasi per nulla sul corso e sui contenuti della quasi-interazione.
Un modo per contrastare tale incertezza consiste nel trasformare il processo di produzione
in un'interazione faccia a faccia, come accade nei talk show o nei dibattiti con gli esperti.

❃Televisibilità dei produttori


In conseguenza dell'asimmetria strutturale e della ricchezza simbolica della televisione, alcuni
produttori (ossia quelli che si trovano sulla ribalta della struttura produttiva) si mostrano ai
riceventi senza rientrare nel contesto di ricezione, combinando la presenza audio-televisiva con la
lontananza spazio-temporale (= televisibilità).
Le persone che i riceventi conoscono sono “personaggi” i cui tratti distintivi si definiscono in larga
misura all’interno della ribalta della sfera di produzione.
Questi personaggi sono costruiti a distanza: le loro caratteristiche non possono essere confermate

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o smentite attraverso il confronto dialogico proprio dell’interazione faccia a faccia.

❃Invisibilità dei riceventi


Nella maggioranza dei casi i destinatari sono spettatori anonimi e invisibili di una
rappresentazione cui non possono contribuire direttamente e tuttavia senza di essi quella
rappresentazione non avrebbe luogo.
Mentre i produttori sono visibili ed ascoltabili ma non possono vedere ne ascoltare,i riceventi
possono vedere e ascoltare, ma non sono ne visibili ne ascoltabili.

Per quanto i produttori siano nella condizione di decidere sia il corso sia i contenuti della
rappresentazione, e dai destinatari che dipende la loro sopravvivenza come attori.
La relazione tra produttori e destinatari e un legame di mutua dipendenza, anche se la natura di tale
vincolo non e nei due casi la stessa.

CAPITOLO 3 Azione a distanza I: agire per altri lontani

Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha dato origine a nuovi tipi di azione a distanza la cui
caratteristica piu generale e che si rivolgono o rispondono alle azioni di persone situate in luoghi
lontani.
Nelle forme d’azione rese possibili dalla televisione seppur i destinatari non siano fisicamente
presenti nel contesto di produzione, e verso di essi che i produttori orientano la propria azione.

Èsistono quattro diverse forme di azione per altri lontani: messaggio al ricevente, attivita
quotidiana mediata, eventi mediali ed azione di fantasia.

1. Il messaggio al ricevente
❃Il messaggio al ricevente diretto
Il messaggio al ricevente diretto e il tipo piu semplice di azione per altri lontani e puo essere sia
diretto che indiretto.
- Un esempio della forma diretta e la situazione in cui i produttori si rivolgono agli spettatori
senza distogliere gli occhi dalla telecamera, suscitando l'impressione che il messaggio sia
rivolto direttamente a loro.

Il discorso e un monologo indirizzato ad un numero indefinito di destinatari assenti (per es. il


notiziario o il messaggio alla nazione del presidente o del primo ministro).
La lettura dei notiziari e una forma consueta di tale tipo di messaggio: e prevista in orari
particoalri e concepita su uno schema fisso, e i riceventi possono inserirla nel flusso
temporale della loro vita quotidiana senza difficolta.
Talvolta assistiamo a forme eccezionali di messaggio al ricevente, per esempio in occasione
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dei messaggi alla nazione del presidente o del primo ministro. In questi casi il discorso deve
rivolgersi direttamente al popolo ponendosi su un piano essenzialmente personale
trovando il giusto equilibro fra solennita e familiarita. Tale equilibrio si riflettera
sull’ideazione della ribalta: simbolo riconoscibile dell’identita della nazione, ambiente
intimo, membri della famiglia, ecc.

❃Il messaggio al ricevente indiretto


Si svolge un tale tipo di azione tutte le volte in cui la ribalta della sfera di produzione viene
trasformata nel palcoscenico di un’interazione faccia a faccia tra produttori che, interagendo tra
loro, si rivolgono direttamente a un insieme di riceventi non presenti.
La ribalta della quasi-interazione mediata viene cioe trasformata nel luogo di un’interazione
faccia a faccia (stile colloquiale + controllo delle risposte altrui); i produttori possono sostituire
il dialogo al monologo, adottando uno stile piu colloquiale e operando il controllo riflessivo
dell’interazione.

L'intervista televisiva e un’interazione faccia a faccia che ha luogo sulla ribalta di una quasi-
interazione mediata e per affrontarla con successo e necessario sapere come combinare gli
orientamenti o direzioni dell'azione indicati ai due tipi di interazione, trovando il giusto
equilibrio tra i due tipi di riceventi (uno presente ed uno assente).

L’intervista televisiva e condotta esclusivamente allo scopo di trasmetterla a spettatori assenti, le


domande e le risposte devono essere studiate tenendo a mente questo pubblico assente.

Il messaggio al ricevente indiretto: il talk show


Rispetto all’intervista televisiva, la ribalta di questo tipo di programma e organizzata in modo
diverso:
gli interlocutori siedono abitualmente in un ambiente piu informale per creare un ambiente
più confortevole e naturale ed e presente un pubblico in studio, le cui reazioni consentono
ai produttori di controllare la ricezione delle proprie azioni ed osservazioni.

Il pubblico in studio e parte di un'interazione che essi sono in grado di guardare e ascoltare, ma
alla quale non possono partecipare direttamente.
- i suoi membri sono essenzialmente spettatori di un'interazione alla quale possono
contribuire in maniera assai limitata
- fornisce agli spettatori una serie di modelli di risposte imitabili e condivisibili.

I produttori sono nella condizione di perseguire nello stesso tempo due obiettivi:
1. assicurare a presentatori e ospiti un gruppo di destinatari compresenti le cui risposte sono
in parte controllabili
2. fornire ai riceventi non presenti (spettatori a casa) una serie di modelli di reazione che

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probabilmente agiranno da stimolo per le loro stesse risposte (ridere, piangere, battere le
mani).

2. L’attività quotidiana mediata


La caratteristica distintiva di questo tipo di azione e che fa parte dei comportamenti effettivi della
vita di ogni giorno.

In questo caso la ribalta della sfera di produzione e costruita da:


una serie di azioni o interazioni che appartengono alla vita quotidiana degli individui che le
eseguono o vi partecipano.

Tuttavia il fatto che tali azioni o interazioni vengano filmate su nastro e quindi trasmesse ad un
insieme di riceventi non presenti, e che dunque siano parte di una quasi-interazione mediata, puo
incidere sia sulla natura di tali azioni, sia sui loro successivi sviluppi.

Possiamo distinguere quattro sottotipi di tali azioni.


1. Azione quotidiana filmata e trasmessa senza che i protagonisti ne siano consapevoli: e una
forma di quasi-interazione mediata senza alcun messaggio al ricevente (per es. ripresa di
persone impegnate nella spesa).
2. Gli individui si attengono al loro comportamento quotidiano, sapendo però che le loro azioni
e parole verranno trasmesse: e una forma di quasi-interazione mediata che incorpora in se
un messaggio indiretto al ricevente per questo motivo gli indivudui orientantano nello
stesso momento il proprio comportamento alle persone vicine e, in maniera indiretta, ai
riceventi non presenti (per es. incontro tra capi di stato).
3. l’attività quotidiana mediata con un messaggio al ricevente di tipo diretto (per es. la cattura
di un ostaggio o un dirottamento di un aereo).
4. Azione quotidiana simulata: questa si verifica tutte le volte che gli individui protagonisti
fingono di impegnarsi in attivita ordinarie al solo scopo di essere filmati (in questo caso la
simulazione non puo essere considerata fantasia perche il suo scopo e quello di essere
presentata come reale). Chi produce un’azione simulata non puo suggerire che essa in
qualche modo non appartiene alla realta altrimenti fallirebbe il suo scopo.

3. Gli eventi mediali


Gli eventi mediali rappresentano la terza forma di azione per altri lontani. Secondo la definizione
di Dayan e Katz:
si intendono in questo caso tutti quegli avvenimenti importanti o eccezionali, organizzati e
pianificati, che vengono trasmessi in diretta interrompendo il corso normale della vita. Questi
eventi sono gia pensati e costruiti come eventi mediali e, quindi, la loro preparazione
coinvolge necessariamente i mezzi di comunicazione.
Spezzano la consuetudine, creano un’atmosfera di attesa e monopolizzano l’attenzione di milioni
di individui.

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4. Azione di fantasia
Gran parte della produzione televisiva e esplicitamente una creazione dell’immaginazione: e
composta di storie interamente preparate, messe in scena da individui consapevoli di essere attori
e che in genere i destinatari assenti riconoscono come tali.
Per quanto l’azione di fantasia si distingua dalle altre forme di azione per altri lontani, nella pratica
quotidiana e difficile, talvolta, tracciare tale distinzione.

CAPITOLO 4 Azione a distanza II: azioni di risposta in contesti lontani


Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha dato origine anche a nuovi tipi di azione di risposta,
ovvero:
azioni che gli individui possono intraprendere anche in contesti molto distanti dai luoghi di
produzione.

Grazie alla distanziazione spazio-temporale generata dai media, le persone sono in grado non
solo di conoscere azioni ed eventi lontani, ma anche di reagire a tali eventi e notizie.

L'azione di risposta ha perso la natura dialogica dell'interazione faccia a faccia e puo svilupparsi in
modi difficili da controllare e dominare, una circostanza che determina un nuovo tipo di
indeterminatezza mediale, le cui conseguenze sono talvolta di vasta portate.

❃La ricezione e l’elaborazione discorsiva


La ricezione dei prodotti mediali si caratterizza per il fatto che:
a. il suo contesto spazio-temporale non coincide con quello di produzione
b. sono molti i contesti di ricezione e non coincidono tra loro (nello spazio e nel tempo).

La risposta dei riceventi spesso non fa parte della quasi-interazione mediata: i riceventi non
prendono parte all’interazione quasi mediata allo stesso modo dei produttori e possono quindi
prestare meno attenzione al loro modo di apparire. All’interno di queste risposte i messaggi mediali
vengono “elaborati discorsivamente” dai riceventi e scambiati, talvolta, anche con persone che non
hanno fruito direttamente dei messaggi in oggetto. Tale processo e definibile come mediatizzazione
estesa.

❃L’appropriazione
Thompson utilizza il termine di appropriazione per riferirsi all’estensione del processo di ricezione
oltre il momento della fruizione.
Appropriarsi significa:
“far proprio” qualcosa di estraneo e sconosciuto e trovare un modo per rapportarsi ad esso
e incorporarlo nella propria vita, attraverso il proprio bagaglio di competenze, conoscenze,
inclinazioni.

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Èssendo i riceventi della quasi-interazione mediata illimitati e dispersi nello spazio (e nel tempo),
molto diversi saranno gli attributi sociali che metteranno in gioco nel processo di ricezione.
Percio l’appropriazione dei messaggi deve essere intesa come:
un processo continuo e socialmente diseguale che dipende dai contenuti dei messaggi ricevuti,
dall’elaborazione discorsiva, e dagli attributi sociali dei destinatari sia diretti sia indiretti.

❃Le azioni di risposta concertate


In alcuni casi, le azioni degli altri lontani comunicate attraverso i media possono dare origini ad
azioni di risposta concertate, ovvero:
e possibile non solo che i riceventi reagiscano in modi simili, ma anche che tale
coordinazione sia prodotta attivamente da qualche aspetto del messaggio.

Le azioni di risposta concentrata possono essere di tre tipi:


1. azioni di risposta concertata ma non coordinata, quando gli individui reagiscono ad
azioni, parole o eventi mediati in modo simile anche se si trovano in contesti diversi (per es.
la reazione dei consumatori all’annuncio di un imminente sciopero)
2. azioni di risposta concertate, indotte da messaggi mediali costruiti per coordinare le
reazioni dei riceventi attraverso meccanismi simbolici (per es. le risate nelle sitcom)
3. azioni di risposta concertata coordinate e organizzate all’interno dei contesti di
ricezione (per es. la reazione alle immagini della guerra del Vietnam). ⤑ i media possono
stimolare o dare forza a forme di azione collettiva che il potere consolidato non sempre
riesce a controllare.

Il fenomeno dell’azione di risposta concertata dimostra che i media non si limitano a raccontare un
mondo sociale che per il resto rimane uguale a come sarebbe se essi non esistessero. È vero il
contrario: i media concorrono a costruirlo.

Fornendo immagini e informazioni a individui situati in luoghi lontani, essi contribuiscono a


plasmare il corso degli eventi e, in realta, a crearne di nuovi – eventi che, senza di essi, non si
produrrebbero.

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