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IL GUSTO ATTIVO
Lo spazio progettato e l’architettura sono anche fati artistici, e quindi motivo inesauribile di godimento.
Cluster definition: il cluster è composto da 12 elementi che definiscono l’arte come pratica sociale ovunque
rintracciabile nelle società umane. Questa famiglia di pratiche, ha confini non definibili. Dal cluster emerge
con chiarezza l’esperienza artistica per come si radica in esperienze sociali. Gli elementi del cluster:
godimento, l’ oggetto dell’esperienza è apprezzato come fonte di piacere; talento, la produzione
dell’oggetto richiede abilità speciali; stile, l’oggetto entrano in relazione con un canone di scelte espressive
codificate socialmente, fornisce cioè uno sfondo condiviso, dove esercitare la propria libertà artistica e
interpretativa; creatività, l’oggetto è apprezzato per novità, creatività, originalità e per la capacità di
sorprendere i destinatari; ricezione critica, l’oggetto, la performance, le pratiche produttive ad essi relative,
sono accompagnati da un discorso critico; rappresentazione, l’oggetto o la performance riproducono,
imitano o rappresentano un qualche referente immaginario o reale; sospensione, la fruizione dell’oggetto
implica una messa tra parentesi della quotidianità, la dimensione dell’ordinario è sospesa; autorialità,
l’oggetto o la performance sono portatori dell’individualità del creatore, il produttore esprime una
dimensione interna consegnandola al fruitore; saturazione emotiva, l’oggetto o la performance sono
prodotti e fruiti in una condizione di tono emotivo; saturazione cognitiva, l’oggetto o la performance sono
prodotti e fruiti in una condizione che impegna capacità di pensiero; contesto istituzionale, l’oggetto o la
performance acquisiscono senso; immaginatività, l’oggetto è un mondo creato, ed è capace di evocare un
orizzonte di possibilità che trascendono l’ immediatezza e la causalità e aprono nuove possibilità di fantasia
e immaginazione.
IL GUSTO PASSIVO
Si ha disattenzione che caratterizza l’esperienza dell’architettura. Si intravede un modello di influenze dello
spazio sul sistema psico-fisico umano. Sembra emergere la sorprendente sensibilità dell’organismo umano
allo spazio circostante.
Una differenza spaziale modesta produce effetti sistemici sui soggetti.
Pag. 75-112
PRIVACY CLOUD, DIGNITA’ E RISERVATEZZA NELL’OSPEDALE. UN’ANALISI DEL RAPPORTO TRA
SPAZIO E RELAZIONI SOCIALI
1.INTRODUZIONE
L’analisi degli aspetti legati alla dignità, alla privacy e alla riservatezza negli spazi ospedalieri è un
interessante banco di prova per le analisi su come gli spazi intervengono nelle modalità con cui i soggetti si
mettono in relazione tra loro.
Il tema assume particolare rilevanza negli spazi ospedalieri, dove spesso, privacy, dignità e riservatezza
sono tra i diritti del paziente più affievoliti (anche se si insiste alla riduzione della distanza tra l’esperienza
del paziente negli spazi ospedalieri e quella che egli compie fuori, nella vita quotidiana.
7.CONCLUSIONI
Negli ospedali si sente spesso dire che le problematiche relative alla privacy cloud sono in qualche modo un
“male minore”. Un affievolimento dei diritti ad esse corrispondenti viene talvolta considerato dai pazienti
una condizione necessaria seppur fastidiosa per ricevere prestazioni sanitarie in un regime che è percepito
come di scarsità di risorse umane e materiali. La ricerca scientifica è molto chiara nel mostrare quanto gli
effetti positivi di una loro riduzione si estendano ben oltre le dimensioni direttamente interessate e abbiano
ricadute anche su altri aspetti. A volte accorgimenti di piccola portata sono in grado di attenuare alcune
criticità. È bene chiarire la difficoltà con cui un intervento sullo spazio possa produrre effetti sensibili senza
un corrispondente intervento a livello culturale e sulle pratiche di chi opera negli ospedali. Molto in questo
ambito è legato alla qualità dei rapporti che si instaurano, ad esempio, tra pazienti ed operatori. Tuttavia è
chiaro il ruolo di molte scelte progettuali nel favorire certi cambiamenti culturali e organizzativi. Gli
interventi nei 2 ambiti dovrebbero andare il più possibile di pari passo.
Tendenzialmente, un maggiore grado di libertà concesso dallo spazio offre maggiori opportunità per il
controllo della relazione sociale ai pazienti, e dunque un maggiore livello di privacy. Da qui discende la
necessità di favorire nella progettazione ospedaliera scelte che mirino alla flessibilità e alla modificabilità
degli spazi, per essere adattati con minore difficoltà alle trasformazioni di medio e lungo periodo dei
bisogni, e per essere più facilmente controllabili dagli stessi abitanti degli spazi.
L’adozione di scelte e soluzioni che mirino a massimizzare il grado di controllo sullo spazio a parità di costi
rappresenta una sfida progettuale da perseguire. L’adozione di strategie che consentono una maggiore
semplicità di adattamento degli spazi e la continua valutazione degli effetti delle scelte adottate sulla
relazione tra soggetti e spazio sono 2 elementi che vanno di pari passo.
4.REGOLE, INFRAZIONI E PRATICHE D’USO DEGLI SPAZI IN OSPEDALE. ANALISI DI 2 CASI EMPIRICI