In definitiva, occorrono sia corsi di formazione non occasionali né superficiali per i docenti che
superino quelli attuali troppo tecnico – operativi e generalisti sul piano didattico, sia un’educazione
specifica per discipline operando una riflessione epistemologica sulla condizione digitale presente.
5.2. Varotti. La tradizione narrativa e il Web: nuovi strumenti per nuove domande?
Ogni sistema educativo deve fare i conti con la mutazione in atto da parte dei nuovi media,
fornendo risposte efficaci e offrendo alle nuove generazioni gli strumenti necessari per muoversi
nella Rete, non rinunciando comunque alla formazione sui testi della tradizione o del recente
passato. Poiché le prospettive di sviluppo dei dati disponibili in Rete disegnano scenari fino a pochi
anni fa impensabili di una possibile democratizzazione della cultura (ovvero l’accesso alle fonti
librarie online), senza comunque relegare il patrimonio della tradizione, vi possono essere delle
possibilità che vengono offerte a livello educativo-formativo di approfondimento o di problem
solving di determinate questioni. à A titolo esemplificativo vi è la lettura comparativa di alcuni
testi, che avendo l’opportunità di accostamenti e riprese continue, rischiano tuttavia di mettere in
secondo piano gli aspetti strutturali del testo. Che l’educazione letteraria continui a
costituire un terreno di lavoro irrinunciabile da parte della scuola è un dato di fatto, in quanto essa
costituisce la trasmissione alle successive generazioni di un sapere finalizzato all’intelligenza
“narrativa”; ovvero l’insieme dei processi di narrazione che determinano non solo l’identità
individuale ma anche le identità collettive e di appartenenza. L’educazione letteraria inoltre risulta
fondamentale sul piano sia dell’educazione emotiva (tramite la compassione
dell’immedesimazione) e della formazione etica del cittadino (allargamento orizzonti mentali).
à Il problema di come educare i “nativi digitali” ad una tipologia testuale basata sulla linearità della
lettura della comprensione, ignorando gli elementi di influenza della Rete sul modo di approcciarsi
alla lettura, vedi il multitasking, basati su approccio reticolare e pluridirezionale. Tale punto mette
in discussione le idee di cultura, formazione ed educazione che impongono, a loro volta, una
revisione degli strumenti didattici e del loro impiego. Tale revisione deve operare su un
ripensamento delle strutture mentali tipiche dell’approccio al testo pluridirezionale di Internet;
sulle modalità di fruizione e sulla didattica della disciplina di letteratura, che vedono una crisi del
quadro organizzativo e di accesso al sapere alla letteratura stessa; infine sulle finalità educative
nel momento in cui allo studio letterario viene riconosciuto un ruolo della formazione scolastica.
5.3. Balbo. Raccontare i classici in Rete: prospettive possibili e stili
comunicativi. [Valentini]
Se la presenza di contenuti “antichi” in Rete sono da ritenersi stabili, diventa importante
domandarsi il problema di come diffondere tali risorse verso fasce più ampie di utenza, fare in
modo che l’accesso alle suddette risorse online diventi occasione di arricchimento per conoscenze
e competenze del docente di discipline classiche per poter migliorare la qualità del materiale e la
quantità delle informazioni da presentare. In tal senso è da intendersi la volontà di adottare un
approccio additivo e non sostitutivo, in quanto alcune discipline perderebbero di senso ed
esperienza (es. latino e greco). L’utilizzo della Rete può affiancare la didattica, tramite
l’apprendimento iconico e la possibilità di integrare testo ed immagine (es.Iconos, sito che mette
in relazione testo ed immagine a seconda dell’oggetto di studio e secondo il percorso ideato dal
docente; oppure il Mooc, corsi online di coinvolgimento di un numero elevato di partecipanti). Il
Web collegandosi con il testo offre lo spazio per un esercizio filologico ampliato in cui diversi
linguaggi entrano in gioco e stimolano lo sviluppo di una didattica-ricerca. Nonostante ciò non
bisogna ignorare i contenuti del mondo antico. La comparazione e la correlazione dei testi in
chiave diacronica costituisce un metodo di apprendimento efficace; inoltre significa poter
comprendere meglio l’antico tramite la relazione con l’oggi. Sebbene l’interazione con la Rete
significhi un cambiamento di prospettiva e di stili didattici e di ricerca, e quindi un iniziale rifiuto
nell’utilizzo di tale strumento, è utile riconoscere che tale media garantisce opportunità impossibili
in precedenza come maggiore tempo, precisione e di fruizione del materiale disponibile. La
rivoluzione didattica digitale parte se si accettano le nuove opzioni offerte per raccontare l’antico.
5.4. Rossi. Cultura umanistica e cultura digitale: un’integrazione per una didattica
sostenibile.
Nell’era della globalizzazione la prospettiva “classico centrica” non può essere da tutti condivisa,
ma ciò non significa negare le radici culturali dovute alla classicità greco-romana. La conoscenza
dell’antichità in generale e di quelle greco-romane in particolare, che sono risultati decisive nella
formazione del patrimonio culturale occidentale, risulta importante per la comprensione dei
significati e valori culturali presenti in ogni epoca, e per acquisire strumenti conoscitivi che
contribuiscono ad analizzare il presente. à La formazione classica risulta necessaria per la
complessità del mondo contemporaneo, grazie alla formazione di un pensiero critico per
analizzare, sintetizzare e confrontarsi con i flussi di informazione globali. Ma per poter mantenere
tale disciplina serve un rinnovamento dell’insegnamento delle stesse discipline umanistiche,
puntando su nuove metodologie di apprendimento e su didattiche individualizzate, ad esempio
del masteylearning (apprendimento di abilità). Nelle differenti letture della postmodernità, dove
risulta importante una sinergia tra vari saperi scientifici, mantenere in tale contesto la cultura
classico-umanistica può contribuire alla crescita di personalità flessibili ai cambiamenti imperanti
della società globale. In essa l’individuo si trova in difficoltà nella definizione della propria identità
a causa di molteplici modelli culturali. Per poter affrontare tale complessità nella società si
necessita un potenziamento delle capacità di analisi e discernimento provenienti dal mondo
classico-umanistico, coadiuvato dalle nuove strumentazioni multimediali per fornire nuove
conoscenze ed “impalcature didattiche” adatti al pensiero reticolare e plurale di apprendimento
attuale. La multimedialità offre l’opportunità di integrare canali di trasmissione del sapere
differenti; tale integrazione risulta essere la strada percorribile per formare l’intelligenza
“collettiva”, che a seconda delle combinazioni adottate caratterizza diverse forme
dell’apprendimento tramite i nuovi media digitali. In ogni caso questi ultimi possono supportare e
facilitare la didattica con l’accortezza di presentare il materiale didattico appreso secondo una
capacità soggettiva adeguata a tale materiale. La didattica deve essere ripensata come uno spazio
di mediazione fra obiettivi educativi dell’insegnante ed i compiti formativi degli
studenti. Un concetto fondamentale nelle nuove dinamiche di apprendimento tramite i media
digitali è quello di “ambiente di apprendimento”, di matrice costruttivista, caratterizzato proprio
dall’impiego di molteplici strumenti e risorse informative per poter raggiungere gli obiettivi di
apprendimento tramite il problemsolving. In esso svolge un ruolo di tutor e mediatore lo stesso
docente (dopo aver acquisitole competenze e la preparazione necessarie, ad esempio
di cooperative learning), il quale è chiamato a promuovere interazioni dinamiche ed interattive tra
studenti, grazie anche all’ausilio di già citati metodi di utilizzo di diversi materiali multimediali.
I nuovi media digitali offrono l’utilità di poter riformulare i percorsi didattici, sia nell’insegnamento
che nell’apprendimento. Tali tecnologie consentono la scoperta di nuovi linguaggi in Rete, di
elaborare nuovi concetti ed idee, di selezionare procedure e metodi innovativi per la didattica, si
sviluppare attività di ricerca ed azione e stili di pensiero reticolare. In sostanza possono fornire un
contributo notevole alla formazione identitaria dell’individuo. Esempi di tali apporti forniti sono la
LIM (creazione di ipertesti con oggetti multimediali per presentazione dei contenuti) e l’e-learning
(sistema di apprendimento basato sull’uso di strumenti telematici). In tale situazione risulta
necessario presentare il concetto di “didattica ecologica” che, riprendendo quanto detto sopra,
mette al centro la figura dell’insegnante chiamato a scegliere e a progettare il percorso didattico
migliore e coerente al grado di apprendimento degli studenti e con le competenze che si
intendono fornire loro. Tale concezione si fonda sulla “ergonomia didattica”, che studia le
interazioni tra sistema cognitivo, “ambiente di apprendimento” e nuovi strumenti e media digitali
applicati alla didattica. Cintale ottica trova spazio a livello europeo l’acquisizione della “digitale
competenze”, come rinnovamento della didattica tradizionale, affinché gli insegnanti si trovino in
possesso di competenze trasversali interdisciplinari
per poter favorire, tramite la scelta dei diversi media, l’incontro tra l’apprendimento del soggetto e
la rielaborazione della conoscenza entro l’ambiente di studio di riferimento. In conclusione, dal
momento che la partecipazione e le competenze relazionali mediate dalle nuove tecnologie
diventano basilari nelle nuove pratiche educative, creative e della comunità nella formazione
dell’individuo come futuro cittadino del mondo contemporaneo, l’obiettivo dei sistemi di istruzione
è quello di incoraggiare dunque l’acquisizione delle competenze digitali per incoraggiare una
partecipazione attiva nella società.