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1/8, 3° Anno, da 9/19 4° Anno, da 20/29 Mass Media

Tecniche di Comunicazione
La Comunicazione Verbale
Si intende principalmente quella costituita da parole.
Le competenze comunicative determinano la qualità delle relazioni, agisce principalmente in tre ambiti:
 Sfera cognitiva (del pensiero);
 Sfera emotivo – affettiva;
 Sfera del comportamento.
Questi tre livelli non sono separati ma indipendenti tra loro, una comunicazione efficace richiede: l’espressività,
l’ascolto, l’osservazione, l’empatia e la chiarezza.
Oltre al messaggio è importante anche la forma che definisce il messaggio.

La Persuasione
Persuasione e Convincimento hanno lo stesso obiettivo.
La Persuasione consiste nel rendere piacevole, oggi ha un’accezione negativa ma in realtà è un insieme di strategie
per ottenere l’approvazione in condizioni di libertà. La Persuasione è bidirezionale, se il fine è buono è accettabile, se
il fine è subdolo è da condannare.
Il Convincimento è completamente l’opposto.
La distinzione delle due parole è ancora molto imprecisa perché:
 È difficile fare discorsi completamente privi di ragione;
 Raramente si usano mezzi SOLO persuasivi;
 Si può persuadere solo se il soggetto è in qualche modo disposto.
Parte del processo di persuasione avviene anche grazie alla tendenza di generare comportamenti meccanici e
automatici, ovvero la creazione di stereotipi. Negli stereotipi c’è sempre qualcosa di vero ma l’eccessiva
generalizzazione costituisce anche da limite.
I comportamenti automatici non si basano solo sugli stereotipi ma anche su tre principi psicologici:
 La reciprocità;
 L’impegno e coerenza;
 Simpatia.

Reciprocità: Se qualcuno ci fa un favore dovremmo restituirlo. Ci sono due aspetti uno positivo e uno negativo:
positivo perché è universalmente accettato, chi da qualcosa può pensare di essere ripagato, negativo
perché esistono persone che se ne approfittano facendo favori non richiesti per far sentire in debito.
Le tecniche usate da queste persone sono:
Rifiuto e ripiego: Consiste nel formulare una richiesta assurda, che verrà sicuramente rifiutata, per
ripiegare su una richiesta meno estrema che molto probabilmente verrà accettata.
Dare per avere: La tecnica che usano i promoter, ti offrono un bicchiere di vino per indurti a
comprare la bottiglia intera, ad esempio.
Impegno
e Coerenza: Il vincolo della coerenza è importante perché è ben visto dalla società e perché ci si fida, può
diventare un problema nel caso si cada nell’abitudine.

Simpatia: Questa persuasione gioca sulla bellezza fisica, somiglianza, complimenti e collaborazione.
La bellezza è considerata una virtù e quando questa domina si crea l’effetto alone (una caratteristica
che domina sulle altre).
La somiglianza, tutti veniamo attratti da chi è più simile a noi, la diversità crea sempre un minimo di
disagio.
I complimenti, a tutti piace piacere, chiunque potrebbe cadere nella trappola dell’essere descritto
come si vorrebbe.
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Il contatto e la collaborazione, è la familiarità, si sviluppa attraverso un contatto ripetuto tra i vari
membri però solo in circostanze positive.

Significato della Comunicazione


L’essere umano non sceglie se comunicare o meno, comunica anche da fermo senza fare niente.
La comunicazione quindi non è solo un mezzo o uno strumento ma anche una caratteristica psicologica
costitutiva. È alla base dell’interazione sociale.
La comunicazione ha un ambito d’indagine molto vasto e complesso: dall’informatica, la cibernetica,
linguistica, pragmatica, alle scienze umane.

L’approccio Matematico – Cibernetico: la teoria classica


Questa teoria nasce per risolvere un preciso problema tecnico, migliorare l’efficienza della trasmissione di
segnali attraverso apparati tecnici di trasmissione, questa teoria analizza varie fasi:
 Messaggio, il contenuto che si comunica;
 Emittente, il soggetto che emette il messaggio;
 Destinatario, il soggetto a cui è rivolto il messaggio;
 Canale, il mezzo attraverso il quale il messaggio viaggia dall’emittente al destinatario;
 Codice, il linguaggio;
 Codifica, attività che svolge l’emittente per trasformare le idee;
 Decodifica, il percorso inverso dal ricevente che trasforma il messaggio;
 Feedback, la risposta del destinatario;
 Contesto, il luogo e momento;
 Rumore, interferenza o ostacolo che disturba la ricezione del messaggio;
 Ridondanza, elementi che rafforzano il significato del messaggio.

Questo modello è una base fondamentale per descrivere compiutamente i processi di comunicazione.

Parlare in prima persona


Molte difficoltà comunicative sono riconducibili alla frequente abitudine di puntare l’attenzione sul nostro
interlocutore piuttosto che su noi stessi.
Parlare in prima persona per trasmettere un messaggio in maniera diplomatica, ciò contribuisce a tenere bassi i
livelli di tensione relazionale ad esempio: “secondo me…”, “a mio parere…”, “mi sembra che…”.

Evitare la monopolizzazione
Il monopolizzatore è colui che parla eccessivamente e accentra l’attenzione solo su se stesso, dilungandosi
eccessivamente.
Sono molto più apprezzati interventi: brevi, coincisi, espressi nel momento giusto.

Evitare le critiche negative


Una critica espressa nel modo sbagliato può limitare gli scambi comunicativi.
Oggi il vocabolo ha assunto un’accezione negativa quando invece dovrebbe essere un momento di scambio
positivo. La critica diventa pericolosa quando non costruisce nulla ma distrugge, come ad esempio: <<Sei un
buono a niente!>>.

Caratteristiche critica costruttiva:


 Espressa privatamente;
 Non generalizzata;
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 Prende in considerazione il comportamento;
 Esprime i propri sentimenti;
 Orientata alla ricerca di una soluzione condivisa;
 Spiega le ragioni dei rilievi.

Ascolto Selettivo e Empatico


Ascolto Selettivo: Quando si presta attenzione e ci si concentra sulle parole dell’interlocutore
confrontandole con le proprie esperienze.

Ascolto Empatico: Capacità di capire, sentire e condividere pensieri e emozioni. Chi ascolta empaticamente
entra nel quadro di riferimento dell’altra persona.
L’ascolto empatico è indispensabile quando:
 L’interazione ha una forte componente emotiva;
 Il rapporto è teso;
 Non siamo sicuri di aver capito;
 I contenuti sono complessi o sconosciuti;
 Non abbiamo certezza che l’interlocutore sia sicuro di essere compreso.
Nell’ascolto empatico l’attenzione va a:
 Tono di voce;
 Gestualità e postura;
 Sguardo e movimento degli occhi;
 Mimica facciale;
 Pause;
 Prossemica (quanto si è distanti dagli altri).

Comunicazione non verbale


È connessa con i movimenti e posizioni del corpo, gesti, espressione del viso, sequenza, ritmo, cadenza delle
parole. Il nostro cervello ha 2 emisferi, 1 primordiale, elementare, creativo; l’altro invece logico, matematico,
razionale.
Comunichiamo con il corpo per 4 motivi:
 Spesso i gesti sono più appropriati delle parole;
 Per rassicurarci attraverso gli auto contatti;
 Per esprimere emozioni;
 Come risposta a uno stimolo esterno;

Ogni gesto può avere molteplici significati, non ci si può basare solo su un movimento, bisogna capire se il gesto è
dovuto a uno stimolo esterno oppure psicologo, più lo stimolo è forte e più il corpo reagisce.
Il linguaggio del corpo è più importante di quello verbale ed è composto da micro segnali e macrosegnali

Comunicazione non verbale statica: Fattori legati all’apparire estetico come abbigliamento, trucco, capelli,
statica perché il look che scegliamo non varia (a seconda del contesto in cui
ci si trova);

Comunicazione non verbale dinamica: È il linguaggio del corpo, si compone di tutti gli elementi non verbali in
continuo movimento.

Il Gruppo
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Esiste quando i suoi componenti si percepiscono come membri.
Da sempre l’uomo vive in gruppo, questo termine è stato usato in diversi modi:
 Persone che si augurano di fare qualcosa assieme;
 Chi osserva una comitiva di individui;
 Vedendo persone che ridono e scherzano tra loro;
 Un professionista o un ragazzo in contesti differenti che creano un gruppo.

In generale è definito come insieme di persone che interagiscono reciprocamente con un obiettivo/scopo comune.
Una prima suddivisione può essere quella in gruppi:

Ristretti e Estesi: Ristretti composti da un numero limitato di persone come famiglia o amici, i gruppi estesi
possono essere ad esempio partiti politici, aziende, sindacati.
Spontanei e
Istituzionali: Spontanei, tutti i gruppi che si formano liberamente, Istituzionali invece, quelli costituiti di
organizzazioni come classe di scuola, membri parlamento ecc…

Primari e Secondari: Quelli Primari sono ristretti e spontanei, regole e sanzioni non sono scritte, Secondari
sono estesi e possono essere a loro volta:
 Secondari Istituzionali, regolati da norme esplicite formali;
 Secondari Spontanei, decidono di organizzarsi per fondare qualcosa.

Gruppi Formali
e Informali: Formali sono quelli Secondari Istituzionali, regolati da norme esplicite, ciò non togli che
possano formarsi anche gruppi più informali.
Sono Informali quelli Primari e Secondari spontanei, le norme sono implicite.

La Coesione
Determinata da un campo di forze che agisce sui membri per tener compatto un gruppo.
In sociologia “coesione” indica l’insieme di comportamenti che spingono i membri a rimanere uniti.
La coesione è favorita nei gruppi di piccole dimensioni, elementi principali:
 Attrattiva nei confronti dello scopo comune, le aspirazioni;
 Attrattiva nell’appartenenza a un gruppo, desiderio di farne parte;
 Attrattiva verso l’azione collettiva, il lavoro comune da compiere;
 Affinità interpersonali, simpatie, relazioni, somiglianze;
 Soddisfazione di bisogni individuali, fuga dalla solitudine, bisogno di essere accettati.
La coesione permette di gestire le conflittualità interne. Se il livello è troppo alto potrebbe trasformarsi in
uniformismo/conformismo.

Il Conformismo
Tendenza inconsapevole di uniformare linguaggio, abitudini, pensiero, abbigliamento.
È un atteggiamento istintivo adattivo, nei nostri giorni, in ogni gruppo è presente una certa quantità di conformismo,
fattori che favoriscono il conformismo:
 Dimensioni del gruppo, maggiore conformità nei gruppi ristretti;
 Coesione, più è alta e più è alto il conformismo;
 Rilevanza dell’argomento, l’oggetto della discussione è più importante per il gruppo, i suoi componenti
esercitano pressione di convincimento;
 Prestigio della maggioranza, il potere persuasivo risulta amplificato quando i componenti hanno
competenza e prestigio;
 Ambiguità dello stimolo, ci si basa sul giudizio della maggioranza;
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 Interazione futura, l’uniformità aumenta se si pensa che in futuro si avranno rapporti con gli altri.
Quando il conformismo è eccessivo il gruppo può essere manipolato e si dimentica che ogni opinione deve essere
sottoposta a verifica per valutare la credibilità.
Soggetti troppo conformisti sono coloro che hanno un basso livello di autostima o coloro che hanno bisogno di
approvazione e chi ha una forte tendenza autoritaria.

Il Membro Deviante
Colui che trasgredisce o modifica le norme del gruppo.
Pur creando destabilizzazione ha una funzione di promozione dei cambiamenti, necessari quando le regole del
gruppo non sono più adeguate.
Non sempre il membro deviante è positivo e creativo, a volte può avere anche una funzione distruttiva, ad esempio
gli adolescenti immaturi che scelgono di adottare un comportamento pericoloso (abuso di alcool e/o sostanze
tossiche).

Il Gruppo dei Pari


È un gruppo di persone che hanno qualcosa in comune ad esempio età o tipo di scuola o hobby.
È una forma di aggregazione spontanea, ha grande importanza nei ragazzi (adolescenti). L’adolescenza è un
periodo molto delicato per la formazione dell’identità personale collocata tra l’infanzia e l’età adulta.
L’adolescenza inizia con modificazioni fisiologiche significative, nelle ragazze tra i 9 – 10 anni (precoce) e fino ai 15
anni (tardivo), per i maschi tra i 12 e i 16 anni.
Per spiegare questa trasformazione si usa la metafora del gambero, un animale che quando cambia il guscio perde
quello vecchio restando senza difese. L’adolescente abbandona la protezione familiare per costruirsi la sua nuova
identità, questo processo può far sorgere difficoltà come vulnerabilità, ansie, paure, disubbidienza, ribellioni.
Nonostante i disagi l’adolescenza è un periodo ricco di speranze e promesse.
L’aspetto più evolutivo è quello di staccarsi psicologicamente ed emotivamente dalla famiglia.
Nel gruppo dei pari l’aspetto più importante è l’intensità della relazione interpersonale.

Ruoli principali di un Gruppo


I ruoli più comuni sono:

 Il Leader, figura negata dagli adolescenti ma comunque esistente è il ruolo con maggiori responsabilità.
Risponde a due aspettative contrapposte: Similarità e conservazione, Originalità e Innovazione;
 Il Nuovo Arrivato, il nuovo componente che entra nel gruppo con avente agli inizi un comportamento
conformista e passivo;
 Il Capro Espiatorio, in passato era la capra sacrificata nelle feste ebraiche. All’ interno del gruppo questo
ruolo è indispensabile, permette di liberarsi dalle proprie responsabilità e colpe proiettandole su qualcun
altro;
 Il Leader Oppositivo, è il bastian contrario, non è un leader ma aspira ad esserlo;
 Il Burlone, ha un ruolo socio – emozionale che serve ad allentare le tensioni attraverso scherzi e risate.

Il Bullismo dell’adolescenza
“To bully” significa “maltrattare”, una persona prepotente e arrogante che pratica bullismo, con questo termine si
definiscono tutti quei comportamenti offensivi e aggressivi su un singolo individuo.
Il bullismo può essere praticato sia da un singolo individuo sia da un gruppo. Esistono varie forme di bullismo:
fisico, verbale, indiretto.
I bulli sono prevalentemente maschi ma ultimamente sta aumentando anche nel contesto femminile.
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La differenza tra normali dispute e atti di bullismo consiste della predeterminazione, nell’intenzionalità del
comportamento nella ripetitività e soddisfazione. Questi atti si manifestano principalmente nelle scuole ma può
succedere anche in altri contesti pubblici.
Il bullo ha un’età media tra i 12 e i 17 anni con una condizione di disagio psicologico, l’aggressività del bullo
diventa un suo modo di essere e inizia a recitare con le vittime prescelte, insegnanti, genitori ecc…
Le vittime sono soggetti sensibili, ansiosi e insicuri che reagiscono chiudendosi in loro stessi, isolandosi e
piangendo.
Le vittime hanno paura di farsi male, sono impacciati e abitualmente non aggressivi, fanno fatica anche ad
affermarsi in un gruppo.
Quando subiscono devono utilizzare i fattori protettivi:
 Dall’ambiente esterno, denunciando a insegnanti e genitori;
 In loro stessi, sviluppando tutte le difese disponibili come gestione dello stress, buona stima di sé, equilibrio
interno.

I Comportamenti ad alto rischio nei giovani


I bisogni principali dei giovani sono: ricercare una propria identità, affermare la loro personalità, dimostrare la
propria autonomia e libertà, essere notati e riconosciuti, costruire legami sociali e affettivi. Ci sono dei ragazzi
che scelgono di attuare comportamenti ad alto rischio e altri invece che scelgono condotte socialmente più
evolute.

Il Cyberbullismo
Si intende bullismo online, ovvero i comportamenti negativi citati in precedenza attraverso i mezzi tecnologici.
Il bullo agisce indisturbato perché il web da una parziale invisibilità, gli attacchi possono essere diretti come
telefonate o indiretti come social, blog. Altri utenti possono salvare/condividere materiale online così da allungare
i tempi per rimuovere definitivamente il materiale.
In genere il bullo online tende a fare online quello che nella vita reale non avrebbe il coraggio di fare.

Le Parole e i Comportamenti del Cyberbullismo


Può manifestarsi attraverso diversi comportamenti:
 Flaming (flame), il bullo diffonde messaggi ostili e provocatori con lo scopo di generare conflitti verbali;
 Harrasment, quando le offese si ripetono nel tempo;
 Cyberstalking, il bullo perseguita la sua vittima anche fisicamente;
 Denigration, diffamazione e ingiurie;
 Impersonation, quando viene usato il nome e cognome e foto della vittima con il fine di screditarlo;
 Tricky/Outing, il bullo entra in confidenza con la vittima per ottenere informazioni personali che poi
diffonderà in rete;
 Exclusion, esclusione dal gruppo;
 Happy Slapping, bulli che tirano ceffoni a persone casuali riprendendo il tutto e postandolo sui social.

L’educazione digitale è la prima forma di prevenzione, conoscenza di opportunità e pericoli della rete, con questa
educazione si può:
 Attenuare la superficialità delle proprie informazioni;
 Limitare la fiducia;
 Comprendere che autostima e integrità morale si costruiscono nella vita reale.

Le Relazioni Interetniche
In questi anni il numero di immigrati è in continua crescita.
Questo fenomeno ha messo in risalto il tema delle interazioni tra diversità:
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 Superamento dei pregiudizi;
 Eliminazione delle discriminazioni;
 Diminuzione delle conflittualità;
 Opportunità di conoscenza dell’altro;
 Elaborazione delle variazioni.

La scuola è il posto principale dove realizzare una concreta interculturalità. Le difficoltà più comuni sono:
 La scarsa conoscenza della lingua;
 Religione diversa;
 Modi di interpretare differenti;
 Difficoltà ad adeguarsi alle regole sociali;
 Adattarsi a un nuovo stile di vita;
 I rapporti con i genitori.

Modello Jigsaw: Specifica tecnica di apprendimento in campo educativo e didattico, consiste nel far
collaborare un gruppo.
Con questa tecnica vengono stimolati: l’ascolto, l’empatia, il coinvolgimento, la
collaborazione, l’interazione, lo scambio, la valutazione dei contributi di tutti.
Viene assegnato un compito e ognuno ha la sua funzione.

Il pregiudizio è spesso inconsapevole, in questo caso pur essendo tolleranti non si riesce a comprendere la realtà del
prossimo. Se gli Italiani devono aiutare l’inserimento dello straniero, lo straniero deve accettare usi e costumi e regole
dello Stato in cui si trovano.

La Leadership nel Mondo del Lavoro


La leadership si attua coordinando, guidando, motivando.
La leadership può essere paragonata ad un iceberg: parte visibile (20%), parte non visibile (80%).
Entrambi sono importanti ma la competenza si può anche acquisire, il carattere no, quello lo si deve avere sin dalla
nascita.
Le abilità da incrementare sono: resistenza allo stress, livello intellettivo, sicurezza, determinazione.
Esistono tre stili di leadership: Autoritario, Permissivo e Democratico.
 Autoritario: utilizzato da chi non ha un reale potere carismatico, ha un’elevata considerazione di sé ma bassa
degli altri, impartisce ordini ed è convinto che siano sempre gli altri a sbagliare, i collaboratori sono
sottomessi;
 Permissivo: utilizzato da chi ha una bassa considerazione di sé e scarsa/alta degli altri. Non vengono
rispettate le norme, spesso i collaboratori prendono il posto del capo, livello produttivo basso e si alza quando
il capo si allontana;
 Democratico: ha una buona considerazione di sé e degli altri, c’è una reciproca collaborazione e crea
condizioni ideali per lo sviluppo professionale. Non è mai aggressivo e le sue critiche sono oggettive, il leader
è l’esempio da seguire.

Gruppo di Persone e Gruppo di Lavoro


I componenti di un gruppo lavorano individualmente ma sono interdipendenti.
In molte organizzazioni il mancato raggiungimento degli obiettivi è collegato alla gestione inefficace dei gruppi, i
leader capita che non conoscano la differenza tra un gruppo di persone e un gruppo di lavoro.
Il gruppo di persone è una pluralità in interazione con un legame che determina l’emergenza psicologica.
Pluralità: insieme di persone;
Interazione: è il “fare insieme”, scambio/condivisione/azione;
Legame; vincolo che si instaura tra gli individui;
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Emergenza psicologica: bisogno di sviluppare relazioni affettive.
Il gruppo di lavoro è la groupship, mentre il gruppo di persone è la membership.

Il gruppo di lavoro è una pluralità in integrazione interdipendente e collaborativa.


Integrazione: percorso evolutivo delicato e critico che modifica il gruppo di persone, processo di maturazione;
Interdipendenza: acquisizione di consapevolezza dei membri;
Collaborazione: partecipazione attiva di tutti i membri, fondata sulla fiducia;
Negoziazione: modalità comunicativa che stimola la condivisione.

Gli elementi chiave del gruppo di lavoro sono: l’Obiettivo, il Metodo, il Ruolo, il Leader, la Comunicazione,
il Clima.

La Comunicazione nei Gruppi di Lavoro


La comunicazione è efficace quando i partecipanti arrivano ad un risultato concreto. Perché ciò avvenga
deve possedere precise caratteristiche e il leader deve essere il garante.

Comunicazione Pragmatica: Analisi e interpretazione oggettiva, non vengono prese in


considerazione opinioni personali;

Comunicazione Finalizzata: Attività riferita alla presa di decisioni, sviluppo di ipotesi e soluzione
ai problemi;

Comunicazione Trasparente: Comunicazione completa, non vengono omesse informazioni, si fonda


sul presupposto che il gruppo è composto da persone razionali.

Comunicazione Situazionale: Legata alla situazione del momento, coerente con quello che si deve
fare o raggiungere.

Una comunicazione è produttiva quando il gruppo arriva a un risultato concreto, condiviso e misurabile.
Per creare un vero team bisogna comprendere tre punti fondamentali:
 Confronto e scambio;
 Esposizione;
 Feedback.

Le Relazioni Interpersonali
Aspettativa, Atteggiamento, Motivazione, Bisogni e Comportamento
Gli individui hanno in se stessi ampie risorse per auto comprendersi, eventualmente modificare l’idea che
hanno di sé.
La relazione interpersonale è il rapporto che intercorre tra due o più individui. Una corretta gestione
delle relazioni interpersonali non può prescindere da un costante miglioramento delle probabilità
relazionali che comprendono:

 L’utilizzo di un linguaggio chiaro;


 La scelta del dialogo e non del monologo;
 La capacità di ascoltare e interpretare oggettivamente;
 La giusta modalità di fare domande;
 Il riconoscimento e l’accettazione delle proprie emozioni e stati d’animo;
 La consapevolezza dei punti di forza e dei limiti del proprio comportamento;
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 Il saper cogliere e rispettare punti di vista differenti;
 L’idea positiva che si ha degli interlocutori;
 L’apertura e la flessibilità mentale;
 Il piacere dello scambio con persone molto diverse;
 La voglia di superare le difficoltà che si possono trovare rapportandosi con gli altri.

Nella formazione, gestione e mantenimento di qualsiasi relazione si possono individuare cinque elementi che
consentono di decifrarla:

 L’Aspettativa;
 L’Atteggiamento;
 La Motivazione;
 Il Bisogno;
 Il Comportamento.

L’Aspettativa: È la previsione ragionevolmente realistica che un individuo fa della condotta di un’altra


persona. Esistono tre tipologie di aspettative:
 Un comportamento conforme alle norme sociali;
 La valutazione probabilistica delle possibili azioni delle persone in base alle
proprie convinzioni;
 Comportamenti e azioni vicini alle proprie preferenze.

L’Atteggiamento: È la disposizione favorevole o sfavorevole di un individuo. L’atteggiamento è


caratterizzato da una valutazione combinata di tre componenti:
 Cognitiva, tutto ciò che comprende il pensiero;
 Affettiva, l’unione di ricordi, emozioni e sentimenti;
 Comportamentale, l’insieme dei modi di agire e reagire.

La Motivazione: È uno stato emozionale interiore complesso composto dalle ragioni che inducono un
individuo ad attivare e orientare determinati comportamenti e azioni nel tempo. La
motivazione può essere suddivisa in: intrinseca (impegnarsi per interesse) e estrinseca
(impegnarsi per il fine).

Il Bisogno: I bisogni nascono dalla mancanza totale o parziale di elementi di tipo materiale, spirituale
e/o affettivo.

Il Comportamento: Il comportamento è l’insieme stabile di azioni e reazioni, risposta a uno stimolo proveniente
dall’esterno/interno della persona.

La Gerarchia dei Bisogni di Maslow


Secondo Abraham Maslow, bisogni e motivazioni hanno lo stesso significato.
Il bisogno è la necessità di procurarsi qualcosa che manca in modo concreto.
Vengono rappresentati e schematizzati come una piramide suddivisa in cinque differenti livelli in ordine
d’importanza.

Bisogni fisiologici: Definiti bisogni primari, indispensabili per il sostentamento della vita stessa cibo,
riposo, riproduzione, riparo dal freddo. Nella civiltà moderna la sopravvivenza è
un problema superato, l’evoluzione degli standard di vita ha creato altri bisogni non
fisiologici come l’automobile, il motorino, il telefono ecc…
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Bisogni di sicurezza: Comprendono la stabilità, la protezione, l’ordine, la libertà dalla paura, dall’ansia
e dal caos. Un mondo ordinato, sicuro, dominato da leggi e organizzato.

Bisogni sociali: Quelli che spingono l’individuo a compiere azioni per evitare la solitudine e
l’esclusione.

Bisogni di stima: Bisogno e desiderio di indurre una buona valutazione di se stessi e una
considerazione positiva da parte degli altri. Entrambi indispensabili per affrontare
con fiducia la vita. Quando questi bisogni vengono negati, le persone manifestano
condotte negative verso se stesse e gli altri.

Bisogno di autorealizzazione: “Un individuo deve essere quello che può essere”. L’autorealizzazione è il desiderio
profondo dell’essere umano di comprendere il proprio talento potenziale e attuarlo
diventando tutto ciò che è capace di diventare. Questa autorealizzazione varia da
individuo a individuo.

La Comunicazione Assertiva
A partire dagli anni ’60 si diffonde la comunicazione assertiva, definita dagli studiosi come forte e gentile.
Forte perché tiene in considerazione gli obiettivi, le capacità e esigenze di chi parla;
Gentile perché rispetta anche i bisogni e i diritti dell’interlocutore.

Gli Stili di Relazione


Stile aggressivo: Viene messo in atto da colui che non rispetta le persone e vuole acquisire potere personale e
sociale, emozioni presenti sono la rabbia, odio, ostilità, rancore.

Stile passivo: Colui che è considerato “troppo buono”, non si arrabbia mai, non affronta i problemi ed
evita il conflitto, lascia che siano gli altri a decidere per lui. Alla base di questo
comportamento ci sono spesso sensi di colpa non chiariti, frustrazione, inibizione, bisogno
di essere accettato. Emozioni presenti sono l’ansia, senso di colpa, inadeguatezza,
frustrazione.

Stile assertivo: Deciso ma non rigido, esplicito ma non offensivo, significa esprimere le proprie emozioni,
sentimenti e opinioni in modo propositivo, costruttivo e positivo. Rappresenta il punto di
equilibrio fra gli altri due stili. Emozioni presenti sono la sicurezza, energia, coraggio,
valore.

È importante evidenziare il fatto che è difficile trovare soggetti completamente aggressivi, passivi o assertivi.

Le Componenti dello Stile Assertivo


Lo stile assertivo si sviluppa contemporaneamente su tre livelli:
 Componente Verbale, costituita dalle parole che scegliamo di utilizzare, vanno evitati i giudizi, gli ordini
categorici. Sono efficaci tutte quelle parole che esprimono fiducia. In questa componente viene inserita
anche la capacità d’ascolto empatico;
 Componente Non Verbale, include la gestualità, espressioni del volto, postura del corpo, il silenzio, tono,
volume e inflessione della voce. Attraverso il linguaggio del corpo non è possibile sapere che cosa una
persona pensa, ma quello che prova: Stile passivo = Sguardo sfuggente, manipolazione nervosa di oggetti,
deglutizione, voce flebile; Stile aggressivo = Sguardo sfidante, indice puntato contro, mani sui fianchi,
voce alterata; Stile assertivo = Sguardo diretto ma armonioso, sorriso, busto in avanti;
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 Componente Cognitiva, comprende tutti i pensieri che condizionano il comportamento, nello stile passivo
c’è un’immagine negativa di se stessi, nello stile aggressivo c’è il credere di sapere tutto e di non aver
nulla da imparare mentre nello stile assertivo ci si assume le proprie responsabilità e decisioni.

Le Competenze della Comunicazione Assertiva


L’obiettivo della comunicazione assertiva consiste nel riuscire a esprimere con chiarezza ciò che si desidera
(bisogni), quello che si sente (vissuto) e quello che si pensa (opinioni).
Le tecniche più comuni sono:
 Fare richieste, ogni persona ha il diritto di chiedere e chi riceve la richiesta è libero di dire di no;
 Dire no senza ferire, rifiutare non significa rispondere in modo brusco, significa prima ascoltare
empaticamente e poi spiegare le motivazioni del proprio rifiuto;
 Esprimere e affrontare le critiche in modo costruttivo, si esprime una critica per rimuovere un
comportamento deleterio, significa preservare la relazione e aiutare a capire.;
 Reagire in modo opportuno all’aggressività altrui, prima di reagire agli attacchi bisogna accertarsi che
siano tali, non rispondere alle provocazioni rimandano il confronto a un altro momento. Assertivo non si
manifesta solo attraverso la capacità di utilizzare in ogni contesto relazionale la modalità di comunicazione
più adeguata, ma anche rispettando i propri e altrui diritti..

I Diritti Assertivi
Sono linee guida generiche, le più importanti sono:
 Il diritto di essere trattato con rispetto e dignità;
 Il diritto di esprimere un’opinione ed essere ascoltato;
 Il diritto di provare propri stati d’animo e di esprimerli in modo assertivo;
 Il diritto di commettere errori;
 Il diritto di non soddisfare sempre le aspettative altrui;
 Il diritto di cambiare opinione e modo di pensare;
 Il diritto di decidere che cosa fare di tutto ciò che è di propria pertinenza e non lede diritti altrui;
 Il diritto di avere bisogni e necessità anche diversi da quelli di altre persone;
 Il diritto di chiedere un chiarimento di fronte a un problema e di essere informato;
 Il diritto di perseguire e raggiungere i propri obiettivi e il proprio successo superando gli altri.

Le Emozioni
Vivere è provare emozioni, elementi fondamentali della nostra esistenza.
La maggioranza degli antropologi sostenne la Teoria culturale delle emozioni. Secondo questa concezione ogni
società come tramandava al suo popolo la lingua madre, le tradizioni, la cultura anche le emozioni.
Le emozioni sono di origine biologica, universali e uguali, la cultura potrebbe influenzare invece le regole sociali
che possono rendere più o meno accettabile l’espressione dell’emotività.
Fore Ekman individuò sei emozioni primarie quali: gioia, tristezza, rabbia, disgusto, sorpresa e paura.
Anni dopo si aggiunsero: imbarazzo, gelosia, senso di colpa e orgoglio.
La funzione di ogni emozione primaria è quella di stimolare un comportamento conservativo.
Le altre emozioni si formano miscelando quelle primarie, come ad esempio:
 Accettazione + Paura = Sottomissione;
 Paura + Sorpresa = Spavento;
 Sorpresa + Tristezza = Delusione;
 Tristezza + Disgusto = Rimorso;
 Disgusto + Collera = Disprezzo;
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 Collera + Aspettativa = Aggressività;
 Aspettativa + Gioia = Ottimismo;
 Gioia + Accettazione = Amore.

Per Robert Plutchik le emozioni hanno una funzione comunicativa, le emozioni possono migliorare o peggiorare.
Se impariamo ad ascoltare il nostro organismo saremo anche in grado di comprendere meglio noi stessi.

La Sintonia con l’Interlocutore


“Sintonizzare”, tale termine viene utilizzato per descrivere tutte le azioni indispensabili per creare un rapporto.
La sintonia fra due persone si crea quando entrambe decidono consapevolmente di concentrare la propria
attenzione l’una sull’altra. Tali comportamenti permettono lo sviluppo di un elemento essenziale: la Fiducia.
Per entrare in rapporto con il nostro interlocutore dobbiamo:
 Osservare attentamente invece che guardare soltanto;
 Ascoltare intensamente, invece che udire;
 Intuire empaticamente, piuttosto che giudicare a priori.

Razionalità ed emotività sono facce della stessa medaglia. Ricordiamo che il pensiero razionale è capace di
acquisire conoscenza, di essere pragmatico e concreto, mentre l’emotività comprende le passioni, i sogni,
gli impulsi e anche la capacità di intuire senza sapere, comprendere senza parlare.

La Programmazione Neuro Linguistica (PNL)


La PNL aumenta la nostra acutezza percettiva, nasce in California negli anni ’70, uno studio sulle cause del
successo di alcuni terapeuti famosi, che riuscivano a far stare meglio le persone attraverso la comunicazione.

Perché PNL?
Programmazione: È l’esame di tutti i processi, abitudini e azioni;
Neuro: Tutto ciò che ha a che fare con la nostra mente;
Linguistica: Il linguaggio verbale e non verbale.

Uno dei concetti – chiave della PNL è: La mappa è il territorio.


La rappresentazione interna (l’idea) che ci facciamo della realtà (le cose che ci accadono), interpretazione
elaborata da tre filtri che hanno formato la nostra personalità :
 Filtro genetico, patrimonio genetico ereditato alla nascita;
 Filtro sociale, educazione ricevuta dai genitori, dalla cultura, istruzione, valori, ideologie, convinzioni;
 Filtro individuale, storia personale.

I Sistemi Rappresentazionali e la Conoscenza dell’Interlocutore


Secondo la PNL ogni individuo è in contatto con il mondo esterno per mezzo della sensorialità.
Queste modalità sensoriali si chiamano sistemi rappresentazionali, ci sono tre tipi di sistemi:
 Visivi, sfera visiva;
 Cenestesici, tatto, olfatto, dialogo interiore;
 Auditivi, riferiti alla sfera uditiva.
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Durante la nostra vita usiamo tutti e cinque i sensi, si comincia a privilegiarne uno solo, che prevale sugli altri.
Il riconoscimento tipologico analizza le seguenti caratteristiche:
 Comunicazione non verbale, con particolare attenzione ai movimenti oculari;
 Le parole utilizzate.

I movimenti oculari sono automatici e inconsci. Quando, per esempio, una persona deve rispondere a una
domanda, ha bisogno di accedere mentalmente a tutto il suo archivio psichico.
Al termine di questo rapidissimo lavoro cerebrale si è in grado di esprimersi chiaramente.
Direzione occhi:
 Verso l’alto, a destra quando si elaborano informazioni nuove, a sinistra quando si richiamano ricordi o
fatti accaduti;
 Lateralmente, a destra quando si elaborano suoni nuovi, a sinistra quando si ricordano suoni;
 Verso il basso, a destra per rievocare sensazioni, a sinistra quando si entra in un dialogo interno.

L’uso della PNL nella Comunicazione fra le persone


Quando si ascolta bisogna prestare attenzione a predicati, avverbi, sostantivi e aggettivi. La scelta di questi
vocaboli è inconscia. Il dizionario interno è collegato al loro sistema rappresentazionale più utilizzato.
Se si propongono idee e interazioni in uno stile linguistico che rispecchia le preferenze mentali degli
interlocutori è più probabile che interpretino il messaggio nel modo corretto.
Erickson sapeva che per poter influenzare davvero una persona bisognava conquistare la sua piena fiducia.
La stessa conoscenza è utile tutte le volte che dobbiamo relazionarci con un cliente, collega, amico.

Tipologie di Clienti Visivi, Auditivi, Cenestesici


Il cliente è l’elemento centrale, riuscire a capire le sue esigenze e utilizzare un comportamento e un linguaggio
adeguati vuol dire curare l’aspetto relazionale e aumentare il legame di fiducia.

Esempio con un cliente che entra in un’agenzia di viaggi:

Visivo: Brochure e giornali con foto attuali, non utilizzare troppe parole, evitare di toccarlo, rafforzare
concetti disegnandoli.

Auditivo: Dare informazioni precise, disponibilità al dialogo, rispondere a tutte le domande, attenzione alla
proprietà di linguaggio, fornire siti/blog;

Cenestesico: Proporre soluzioni, fornire prove o esempi concreti, sottolineare gli aspetti emozionali,
avvicinarsi per favorire il contatto, parlare lentamente.

I Metaprogrammi
La PNL osserva e non giudica. L’attenta osservazione consente di trovare l’unicità delle persone.
Uno dei modi migliori per rendersi conto della sorprendente differenza delle reazioni umane consiste nel parlare a
un gruppo di persone e notare come siano diverse le reazioni dei singoli alla stessa realtà.
I metaprogrammi sono mappe delle mappe, cioè ulteriori filtri.

Avvicinamento oppure fuga


Ogni comportamento umano si incentra sull’impulso di assicurarsi un piacere oppure di allontanarsi dal dolore.
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Il primo, messo in pratica da soggetti che sono motivati. Il secondo, attuato da coloro che si concentrano sulla
possibilità che le cose finiscano male.
Alcuni esempi delle differenze tra i due metaprogrammi:
 Leggere un libro per il piacere di farlo o per paura di essere considerato incolto;
 Salire a piedi usando le scale per il piacere dell’esercizio fisico o per paura dell’ascensore.

Orientamento al Dovere oppure Possibilità


Ci sono individui che orientano le loro scelte sulla base di doveri da compiere o necessità da soddisfare.
Sono le persone che orientano la loro vita sulle possibilità, agendo non in base a ciò “che si deve fare” ma a ciò che
si desidera fare.
Ulteriori esempi delle due differenze dei metaprogrammi:

 L’istruzione è un’incombenza necessaria per poter avere un buon lavoro; è uno strumento che
offre notevoli alternative professionali;
 La festa aziendale è un obbligo e una forma di rispetto verso il proprio superiore; è un’occasione di
svago e d’incontro con persone interessanti.

Riferimento interno oppure esterno


Chi ha un metaprogramma interno colloca se stesso al centro del mondo.
I lati positivi sono: capacità di non perdersi d’animo nelle situazioni difficili, resistenza alle forme di
manipolazione;
I lati negativi sono: difficoltà verso il confronto e lo scambio, l’isolamento e a volte l’egoismo.
Il soggetto che ha una modalità di riferimento esterno, mette gli altri al centro dell’attenzione, difficilmente dirà di
no ed è molto sensibile a gratificazioni o rimproveri degli altri.
Esempio delle differenze tra i due metaprogrammi:
 Katia e Loredana sono in autostrada, bucano una gomma, Katia dice: <<Proviamo a fare da sole>>,
mentre Loredana dice: <<Cerchiamo aiuto>>.
Indipendenti, Cooperativi e Prossimali
L’indipendente è una persona che preferisce operare per conto proprio.
Il cooperativo ama produrre in team e considera i risultati appartenenti al gruppo.
Il prossimale sceglie di fare le cose insieme agli altri, ma vuole avere compiti e responsabilità definiti.
Esempi differenze meta programmi:
 “Puoi occuparti di questa parte del progetto in modo individuale, utilizzando tutte le tue capacità”
(interdipendente);
 “Questo è un progetto in cui il contributo di ognuno è indispensabile” (cooperativo);
 “Suddividi il progetto in compiti e ruoli specifici, ma non dimenticare che devi interagire con i tuoi colleghi
per ottenere un risultato ottimale” (prossimale).

Le Caratteristiche della Comunicazione di Gruppo


I gruppi vivono di comunicazione.
Distinzione caratteristiche della comunicazione di gruppo:
 Un gruppo, in cui ogni membro ha uno scambio comunicativo con gli altri componenti;
 Un singolo relatore che propone le sue tematiche/opinioni a un gruppo di ascoltatori.
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Nell’esposizione in gruppo, rispetto a un dialogo fra due interlocutori, aumentano:
 Il grado di coinvolgimento;
 Il numero dei pensieri rilevanti;
 Le aspettative;
 I punti di vista e le riflessioni;
 I vissuti personali di ogni componente.

La Comunicazione e il Dialogo nel Gruppo


Per Kurt Lewin, (“padre” della psicologia sociale) le condizioni della comunicazione di gruppo sono:
l’orientamento al dialogo, l’accettazione dell’altro. La modalità diadica si definisce come democratica e non
autoritaria. Il dialogo è un modo per mettersi in relazione.
Durante questo processo, nella maggioranza dei casi, si evidenziano quattro fasi:
1. La fase iniziale, in cui ognuno espone le proprie idee;
2. La fase d’instabilità, schieramenti e piccole alleanze;
3. La fase d’indagine, il gruppo incomincia a maturare, inizia un reale scambio di informazioni;
4. La fase di creatività, si esplorano nuovi punti di vista, affiorano atteggiamenti di comprensione.

Ethos, Logos, Pathos


L’efficacia comunicativa si basa su tre capisaldi persuasivi indicati nella Retorica di Aristotele:

 Ethos, l’etica, il costume, la morale. Significa il posto da vivere, dalla radice greca ethikos ovvero la
teoria del vivere;
 Logos, la logica, la ragione. Fornisce motivazioni razionali, l’esposizione deve essere logica, chiara,
lineare quindi vanno evitate parole antiquate, vocaboli di esclusivo uso regionale o termini
troppo specialistici;
 Pathos, l’emotività. Significa sofferenza, corrisponde alla parte irrazionale dell’animo umano.

Le Tecniche per Comunicare a un Gruppo


Parlare in pubblico è una tecnica, cioè un’arte, quella della persuasione.
Significa prima di tutto far capire agli altri il nostro messaggio.
Per coinvolgere gli abili comunicatori:
 Si pongono costantemente una domanda precisa: <<Se io fossi al posto del mio interlocutore che cosa
potrebbe interessarmi di questa argomentazione?>>;
 Applicano costantemente l’ascolto empatico;
 Semplificano il lessico;
 Conoscono e utilizzano il linguaggio del corpo;
 Esprimono contenuti precisi, chiari e incisivi;
 Creano emozioni;
 Verificano che i messaggi arrivino a destinazione;
 Riescono a stimolare il pubblico.

In tre parole riescono a: capire, trasmettere, mettersi in relazione.


Parlare in pubblico è un’arte che tutti possono imparare, la retorica è lo studio di questa arte.

La fase di Apertura: il Rompighiaccio


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Il momento più critico è quello iniziale, è caratterizzato dal giudizio immediato.
Questa valutazione si sviluppa principalmente su basi epidermiche, proiezioni e vissuti personali.
L’esito è quasi sempre incerto. Se negativo può condizionare notevolmente l’interpretazione dei messaggi,
l’emittente deve costruire la sua credibilità e coinvolgere l’intero gruppo utilizzando tecniche di apertura
“rompighiaccio” ovvero:
 Le Domande;
 La Presentazione Personale;
 Gli Aforismi;
 Gli Aneddoti o Storielle;
 Il Riferimento a un fatto realmente accaduto;
 Un esempio specifico;
 Un’immagine Provocatoria;
 Un’azione singolare;
 L’uso di Metafore.

La Motivazione all’Ascolto
Le obiezioni – ostacolo che possono nascere da una esposizione classica affiorano, nella maggioranza dei casi,
quando i destinatari non sono totalmente consapevoli delle loro necessità.
Per stimolare questo atteggiamento possono essere usate due tecniche sequenziali:

 Rompighiaccio (pathos), per emozionare;


 Analisi della situazione attuale, comune a molti (logos), per far riflettere.

L’analisi della situazione attuale è un’elaborazione preparata del relatore e condivisa con i partecipanti che prende
in considerazione i comportamenti inefficaci e le relative conseguenze in una situazione specifica.

Gli Stili da Evitare


Lo stile è la somma delle caratteristiche conferite al comportamento e al linguaggio del relatore. Quando, invece,
si ottengono da parte del gruppo reazioni di irritazione, freddezza, noia, indifferenza, fastidio, rabbia, ecc…
significa che lo stile attuato è inefficace. Esempi di approcci inefficaci:

 Stile Napoleonico, “Quanto siete fortunati, sono arrivato io!”;


 Stile Dimesso, “Scusate, abbiate pazienza”;
 Troppo amichevole o troppo informale, “Bene ragazzi, siamo tutti una grande famiglia”;
 Troppo aggressivo, “Così è, e solo così deve essere!”;
 Maestrina/o, “Sono brava/o perché ho studiato”.

Il Possesso dello Spazio Fisico


Abilità fondamentale per la comunicazione in pubblico, direttamente proporzionale alla capacità del relatore di
dominare con sicurezza lo spazio fisico e ambientale.
A volte la distanza relatore – pubblico è un elemento già stabilito a priori, si può sempre decidere di modificare la
propria collocazione fisica statica, 4 casi:

1. Posizione di coinvolgimento e coraggio, ci si avvicina ai partecipanti e ci si fonde con essi;


2. Posizione d’ascolto, quando un interlocutore pone una domanda, questa manovra è indispensabile per
tenere viva l’attenzione degli altri partecipanti;
3. Posizione direttiva, utilizzata tutte le volte che si deve rispondere a una domanda;
4. Posizione d’interazione, il relatore, senza invadere lo spazio intimo, si avvicina a tutti i componenti
sorridendo.
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Il Contatto Visivo
Segno di fiducia nella comunicazione sociale. Si possono ottenere notevoli benefici:

 Si trasmette la sensazione del colloquio a due, mostrando sicurezza e interesse;


 Si eliminano distrazioni visive
 Si ottiene notevole padronanza dell’aula;
 Si attua il nervosismo, si raggiunge automaticamente un rallentamento di tutte le altre attività motorie.

Un relatore non deve mai: guardare il vuoto, leggere testi, guardare solo i volti più compiacenti o importanti, fare
scanning (dare occhiate fugaci a scatti).

Sala con sedie a semicerchio oppure tavoli a ferro di cavallo – Gruppi piccoli e medi:
Il relatore rimane fermo al centro, guarda uno alla volta tutti i componenti del gruppo.

Sala a platea, ad angolo oppure frontale – Gruppi numerosi:


Improbabile un contatto individuale, il contatto visivo avverrà solo su una, due persone per fila.

Non Parole e Suoni Privi di Significato


È più facile leggere e memorizzare un testo se, oltre alla punteggiatura, contiene anche frasi in corsivo,
grassetto, sottolineate ecc…
Per evitare incomprensioni occorre ricorrere alle pause:
 Per sostituire i suoni privi di significato e le non parole;
 Per dare forza emotiva a un messaggio;
 Per avere il controllo della sala quando c’è brusio;
 Per dare il giusto ritmo all’esposizione.

Il Supporto del Linguaggio non Verbale


Il linguaggio non verbale costituisce un importantissimo supporto alla comunicazione verbale.
Quando si parla in pubblico la gestualità ha un grandissimo potere comunicativo.
I gesti non devono essere troppo blandi né troppo enfatizzati, stare attenti ad alcune movenze inconsce
che possono risultare insopportabili come:

 Mettersi le mani in tasca;


 Gesticolare troppo o tormentare bottoni, anelli e varie;
 Rimanere bloccati e fermi come statue;
 Dondolarsi o saltellare;
 Scuotere le chiavi;
 Puntare oggetti verso il pubblico;
 Masticare chewing – gum;
 Morsicarsi le labbra;
 Mangiarsi le unghie;
 Tamburellare le dita sul tavolo;
 Grattarsi continuamente il naso;
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 Mostrare i pugni, puntare il dito.

Sono tutti segnali che denotano disagio, invece un adeguata e armonica gestualità permette di:

 Sottolineare i punti salienti del discorso;


 Ancorare i concetti;
 Rafforzare l’efficacia e l’importanza di un messaggio verbale;
 Scaricare la normale tensione nervosa presente quando si è fortemente concentrati.

Il Supporto del Linguaggio non Verbale


Viene definito paura del palcoscenico quel blocco emotivo che mette seriamente in difficoltà .
Questo inconveniente coglie tutti impreparati. Le paure più comuni possono essere: venir giudicati male,
non essere all’altezza, sbagliare, mostrare agli altri le proprie emozioni. L’ansia si manifesta sia
psicologicamente sia fisicamente.
I sintomi più comuni sono: sudorazione, rossore, mal di stomaco, aumento battito cardiaco, secchezza
della bocca, nausea, tremori, mani fredde, balbettii, discorsi confusi, frasi mozzate.
Si entra totalmente “nel pallone”. Tutta questa energia ha una finalità positiva, spinge all’azione e
contemporaneamente segnala quando lo stress è troppo elevato. Tecniche di rilassamento:
 Una settimana prima dell’evento, 10 minuti al giorno, far emergere tutte le peggiori possibili
fantasie catastrofiche;
 Imparare a respirare col diaframma;
 Essere preparati: la conoscenza e la padronanza dell’argomento evitano di “andare allo sbaraglio”;
 Esercitarsi davanti a uno specchio;
 Utilizzare la propria paura con umiltà e umorismo;
 Non avere fretta, parlare lentamente concentrandosi sulle parole.

Molti discorsi sono rimasti nella storia, fatti da maestri della comunicazione:
 Cicerone;
 Gesù;
 Gandhi;
 John Fitzgerald Kennedy;
 Giovanni XXIII;
 Martin Luter King.
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I Mass Media
I Mass Media sono i mezzi di comunicazione di massa.
È un termine composto da mass e media ma viene letto tutto insieme.
Le comunicazioni di massa sono quelle che coinvolgono direttamente un gran numero di persone e si differenziano
dalle comunicazioni interpersonali o quelle di gruppo perchè hanno un immediato rilievo sociale.
L'obiettivo è influenzare l'interlocutore, come ad esempio un imprenditore che vuole vendere il suo prodotto lo può
presentare a un amico, ma solo una persona risulta troppo poco.
Il salto di qualità già si potrebbe ottenere se quel prodotto cominciasse a essere mostrato in modo accattivante in
Internet, sui cosiddetti social media.
Si potrebbe mettere in atto quello che viene definito il buzz, ovvero il chiacchiericcio in rete.
Potrebbe dar vita a quello che si chiama il viral marketing, infatti il web è un mezzo di comunicazione di massa.
La comunicazione di massa per essere tale richiede l'utilizzo di mezzi di trasmissione particolari, i mass media,
sono considerati mezzi di comunicazione di massa:
• Le pubblicazioni a stampa;
• La radio;
• Le fotografie;
• La televisione;
• Internet.

"Il mezzo è il messaggio"


Affermazione di Marshall McLuhan, il più importante studioso di mezzi di comunicazione di massa (1946). Significa
che il mezzo di comunicazione usato costituisce esso stesso il messaggio che viene trasmesso.

Il Messaggio Televisivo
Oggi i media più diffusi sono:
• La televisione, che costituisce ancora, in Italia, la più importante fonte di informazione e per molti cittadini
anche l'unica;
• Internet, negli altri paesi Internet ha assunto un ruolo decisivo.
La televisione fonde informazione e spettacolo (infotaiment), le notizie più importanti diventano le più attraenti.
La notizia spettacolo è ovviamente rafforzata dalle immagini, che devono essere forti, sono la prova di ciò che
avviene.

Il Messaggio dei Giornali


Diverso è l'approccio della carta stampata.
Non richiede un atteggiamento passivo, il giornale va acquistato, mentre la televisione è sempre pronta. Il giornale
va sfogliato mentre alla televisione basta cambiare canale.
Si nota nella carta stampata ad imitare la televisione, tendono ad aumentare il livello di spettacolarità.
Ad esempio la cronaca politica parla sempre meno dei provvedimenti e sempre più dei personaggi politici.
Vengono enfatizzate le battute, schermaglie, pettegolezzi e polemiche perchè fanno spettacolo e anche i giornali
tendono a parlare sempre più della televisione.
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Il Messaggio Radiofonico
Le trasmissioni radiofoniche hanno un approccio completamente diverso.
L'ascolto della radio fa per lo più da complemento o da sottofondo a un'altra attività.
Qui la difficoltà a catturare l'attenzione è maggiore, quindi il maggior tempo viene impiegato alla trasmissione di
canzoni, vengono distinti 3 gruppi di emittenti:
• Quelli di informazione, hanno la tendenza a parlare al pubblico con inviati speciali, intervistatori,
commentatori. Un'altra caratteristica è quella di presentare spesso più voci contemporaneamente, la
sensazione di informazione intende dare l'impressione di partecipare;
• Quelli che trasmettono quasi solo/prevalentemente musica, hanno un atteggiamento opposto
all'informazione, in quelle musicali avviene tutto negli studi, solitamente parla una sola persona "disc
jockey", raramente apre dibattiti e parla in modo individuale, l'ascoltatore non deve impegnarsi all'ascolto e
rimane un sottofondo;
• Quelle generaliste, mescolano le due forme di approccio.

Il Controllo dei Mass Media


È una caratteristica che fa comodo ai gruppi di potere per ottenere i vantaggi del consenso popolare.
Si può manifestare in termini di voti o prodotti.
Così in tutto il mondo l'attenzione si concentra su questi mass media.
Ogni paese democratico deve cercare di limitare la concentrazione della proprietà dei mass media.
In Italia esiste una legge sull'editoria che pone i limiti alle concentrazioni della proprietà dei quotidiani.
Nessuna azienda o gruppo di aziende può possedere più del 20% della tiratura globale nazionale.
Nessuno può avere più del 50% dei quotidiani in una regione e aree interregionali.
Inoltre impone trasparenza da parte dei quotidiani, si deve sapere di chi è il giornale, quante testate possiede
l'azienda.
Il controllo è affidato a un garante dell'editoria.
Per quanto riguarda il settore televisivo la normativa è meno precisa, la legge Gasparri prevede come limite il 20%
dei programmi televisivi e radiofonici nazionali, oltre questo tetto non si può andare.
Questa legge ha fatto in modo di emanare il Testo Unico della Radiotelevisione diventato legge nel 2005, vengono
fissati numerosi principi fondamentali: garanzie di pluralismo, contenuti che rispettino la persona, pubblicità
leali e oneste e sponsor riconoscibili.
Il seguente Codice riassume e riorganizza trent'anni di interventi legislativi.

La Radio
L'Utenza Radiofonica
La Radio ha rappresentato in Italia uno strumento di sviluppo culturale, ai suoi inizi fu un mezzo potentissimo
('30/'40), durante la seconda guerra mondiale fu una fonte di sopravvivenza.
A partire dalla metà degli anni '50 ha modificato sensibilmente il ruolo della radio, ma non annullato.
Rimane il mezzo di ricezione più importante, soprattutto quando si è in macchina.
Oltre agli automobilisti c'è anche chi la ascolta mentre sta lavorando, o coloro che non possono rinunciare a un
sottofondo musicale.
L'utenza radiofonica ha un'idea precisa di quello che cerca al contrario del pubblico della televisione che accende
principalmente il mezzo per fare zapping.
Chi accende la radio lo fa per un motivo preciso: ascoltare musica, sentire le ultime notizie, partecipare a un quiz
o dibattito o ascoltare cronache sportive.

Dalla RAI alle Radio locali


La trasmissione radiofonica in Italia è stata monopolio della RAI (Radio Audizioni Italiane), società proprietà dello
Stato.
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Il controllo pubblico fu un elemento fondamentale per il regime fascista, negli anni '70 vennero introdotte
importanti novità:
• Avvento di tecnologie in grado di consentire la trasmissione radiofonica su scala locale;
• Due sentenze della Corte Costituzionale che consentivano la ripetizione di programmi dall'estero;
• La legge 103 che riformava la RAI conferendole un'autonomia rispetto al potere politico;
• La sentenza della Corte Costituzionale che riconosceva a chiunque il diritto di trasmettere via radio o
TV sul piano locale.

Si ebbe una grande diffusione di nuove emittenti.


Le radio private nacquero come radio locali, consentiva una ricezione di migliore qualità rispetto alle tradizionali
onde medie. Le radio locali vivevano grazie alle pubblicità, mentre la RAI è sempre stata sostenuta grazie a un
abbonamento (canone RAI).

I Network Radiofonici
Ci si è resi conto che l'ambito locale costituiva un limite a questa ascesa, così si crearono i Network, emittenti
locali di diverse città che fornivano trasmissioni di contenuto analogo, non producevano più programmi per la
limitata utenza della loro città, ma potevano dichiarare di raggiungere ascoltatori in diverse località italiane.
Le inserzioni pubblicitarie erano ascoltate da un numero crescente di spettatori e quindi potevano far sperare in
acquisti maggiori da parte degli inserzionisti.
Esistono diversi tipi di Network, quelli che trasmettono principalmente musica sono i più diffusi, la prima emittente
italiana di musica è stata Radio 101 (105, RDS, Radio DJ ecc... erano imitatori).
Esistono anche Network di natura diversa come Radio Maria, Radio Popolare o Radio Italia.

Le Emittenti Italiane
Le Radio in Italia sono più di 4.000 si distinguono tramite due criteri:
Ricezione:
• Radio Locali, operano in una sola città o provincia;
• Radio Nazionali, possono essere ascoltate in tutto lo Stato attraverso i ripetitori;
• I Network, radio locali con programmi unificati.
Specializzazione:
• Radio Musicali, quelle che trasmettono musica e pubblicità;
• Radio Generaliste, fornisce diversi tipi di trasmissione;
• Radio Specializzate, la tipologia maggiormente diffusa (Radio Maria, Radio 24, Radio Radicale).
Ormai tutte le Radio possono essere ascoltate online sul loro sito.

Le Web Radio
La modalità di trasmissione è lo streaming, segnali via audio/video che consentono di fruire del prodotto man mano
che il segnale arriva. Il termine è spesso associato a "trasmissione in diretta", in realtà indica che il contenuto può
essere erogato attraverso due modalità:
• Dal vivo (streaming live);
• Su richiesta (streaming on demand).
Il 1995 è considerato l'anno della prima web radio, gli eventi successivi furono:
• Nasper, programma di file sharing;
• Viene comprese il potere del file sharing;
• 1998 Bill Clinton firma il Digital Millenium Copyright Act (DMCA) per proteggere le opere;
• 2003, a Londra, viene stipulato un accordo che prevede una licenza unica per poter trasmettere musica in
streaming.
In Italia per aprire una web radio bisogna:
• Avere una licenza SIAE;
• Avere un accordo con SCF;
• Avere un abbonamento per il servizio streaming.
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La Televisione
Dalla TV sperimentale ai network
Le prime trasmissioni televisive risalgono al 1952, erano poche ore di programmi, solo serali.
Le trasmissioni avevano un ritmo molto lento, contenuti che oggi non interesserebbero nessuno. Uno dei programmi
più visti era Arrivi e Partenze di Mike Bongiorno, incontrava e intervistava in aeroporto personaggi conosciuti.
La programmazione ordinaria iniziò nel 1954, 6/8 ore al giorno.
Nel 1956 iniziarono i quiz Lascia o Raddoppia, sempre con Mike Bongiorno e si scoprì l'attrazione ipnotica, tutti
coloro che poterono comprarono un televisore, chi non poteva andava dal vicino, al bar o al cinema.
La TV si guardava in gruppo.
Le pubblicità iniziarono nel 1957 con il Carosello.
La svolta fondamentale si ebbe negli anni '70 con l'avvento del colore e la riduzione dei prezzi degli apparecchi.
Le reti private cominciarono a muoversi timidamente, con trasmissioni prodotte in modo artigianale, con film e
pornografia.
La qualità era molto bassa ma per lo spettatore ogni nuovo elemento era novità, quindi il benvenuto.
Nella seconda metà degli anni '70 venne introdotto lo zapping.

L'evoluzione del mercato e degli strumenti


Oggi parlare di televisione può significare molte cose.
La TV digitale terrestre ha sostituito la TV via etere.
Molti canali possono essere visti gratuitamente da tutto il mondo.
Con la TV interattiva l'apparecchio televisivo diventa un terminale.
Esistono molti servizi addizionali come il Videotext o Teletext, caduti in disuso con l'avvento di Internet.

Le Emittenti Italiane in Digitale Terrestre


L'emittenza televisiva in digitale terrestre necessita di un decoder e un antenna, in Italia, si caratterizza per
l'esistenza di:
• Grandi concentrazioni, sono i maggiori gruppi televisivi italiani, ovvero, Mediaset, RAI e La7;
• Network e circuiti, è la suddivisione del palinsesto, gran parte del tempo è dedicata alle televendite ma
anche programmi di cabaret autoprodotto, qualche film e altri programmi;
• Televisioni locali, trasmettono notiziari regionali, dibattiti, cronache di feste e eventi sportivi.

La TV via satellite
La trasmissione DBS è la trasmissione per mezzo di satelliti geostazionari.
I satelliti girano attorno alla terra con la stessa velocità di rotazione.
Ogni satellite è in grado di raccogliere e ritrasmettere segnali in molte emittenti televisive.
Sono canali che trasmettono in varie lingue, la maggior parte di queste possono essere ricevuti liberamente.
Le emittenti più importanti sono BBC e Euronews.
La TV via satellite è piuttosto diffusa nei paesi in cui le emittenti televisive locali sono poche e meno in quei paesi,
come l'Italia, nei quali l'offerta televisiva è molto alta.

La pay TV e la pay - per - view TV


La pay TV o televisione a pagamento è costituita dal servizio di emissione di programmi televisivi via etere,
possono essere visti solo da chi paga un apposito canone all'emittente.
In Italia questo servizio viene dato da Sky, Premium, La7.
La pay - per - view TV, è l'evoluzione della pay TV. Ogni programma scelto ha un suo costo.
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Il Teletext e il Videotext
Il teletext è un archivio di diverse pagine di videate che l'utente può attivare tramite il telecomando, si trovano
informazioni di tutti i tipi: cronaca, orari dei treni, previsioni del tempo, viabilità, notizie sportive, ricette.
Il videotext è un vero terminale, si possono ottenere non solo servizi informativi, ma si possono svolgere diverse
operazioni, prenotazioni treni/aerei, operazioni bancarie, shopping ecc...

L'immagine e lo spettacolo
Quello televisivo è un messaggio dai contenuti complessi, si può dire che il messaggio televisivo è basato su due
elementi fondamentali:
• Immagine, ovvero l'ampia diffusione dei talk show dove non è più importante quello che si dice ma come lo
si dice, lo spettatore ricorda di più come un personaggio è vestito e come interviene. Spesso capita anche
nei telegiornali con il conduttore, o con le foto delle notizie come incidenti stradali, guerre, terremoti,
attraggono di più il pubblico;
• Spettacolo, le immagini attraenti costituiscono anche una forma di spettacolo, a volte si tenta di superare
la forza delle immagini con quella delle parole, tecnica dei politici, un dibattito pacato ed educato non attrae
pubblico.

La Pubblicità
Ogni programma è assoggettato dal controllo di Auditel, per il controllo dell'Audience, dati indispensabili. Una
trasmissione non finanziata dallo Stato può andare avanti solo grazie alle pubblicità, più la audience è alta e più si
possono ottenere pubblicità.
Anche i conduttori famosi hanno i loro sponsor, più attraggono pubblico e più sono testimonial richiesti.

I Conduttori
Sono gli anchormen, in sostanza il conduttore che caratterizza la trasmissione le da un taglio che lo spettatore può
riconoscere.

I Giornali
La carta stampata
I giornali sono tutte quelle pubblicazioni che hanno lo scopo di informare.
Oggi questo termine viene utilizzato per indicare le pubblicazioni stampate su carta.
Con la diffusione dei giornali online stanno diventando sempre meno cartacei.
• Esistono i quotidiani, pubblicati tutti i giorni;
• I bisettimanali, 2 volte a settimana;
• I settimanali;
• I quindicinali;
• Mensili;
• Bimestrali;
• Semestrali;
• Annuari.
I numeri unici sono le pubblicazioni destinate a non avere un seguito, mentre i numeri 0 sono la prova.
Nelle grandi città i quotidiani gratuiti hanno sostituito quelli a pagamento.
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Classificazione
I Quotidiani Popolari, sono giornali che attraggono i loro lettori parlando di personaggi famosi, scandali e
pettegolezzi, i grandi inserzionisti condizionano l'informazione.
I Quotidiani di Informazione e opinione, sono quelli che hanno l'obiettivo di informare in modo imparziale,
vengono anche chiamati quotidiani indipendenti, i più famosi sono il New York Times, Washington Post, The
Times, The Guardian e The Indipendent. Quelli italiani sono il Corriere della Sera e la Repubblica.
I Quotidiani di Partito, sono quelli che si dichiarano apertamente a posizioni o gruppi politici.
I Quotidiani Economici, sono quelli con contenuti legati all'economia, la lettura è destinata ai manager, dirigenti,
alcuni impiegati, in Italia è Il Sole 24 ore.
I Quotidiani Sportivi, che contengono quasi solo notizie sportive come la Gazzette dello Sport o Tuttosport.
I Quotidiani Professionali, interessano solo determinate categorie, come le pubblicazioni periodiche per i baristi,
camionisti, gestori di mense o medici.
Le agenzie di stampa raccolgono le notizie che poi verranno diffuse immediatamente via Internet, le notizie
possono indurre i giornali a mandare inviati sul campo.

Com'è fatto un quotidiano


La prima caratteristica che contraddistingue i quotidiani dal resto delle stampe è l'impaginazione.
I settimanali e mensili hanno una cura particolare per il confezionamento e l'uso attento delle fotografie.
I quotidiani utilizzano carta a basso costo con fogli mobili ma quasi tutti hanno abbandonato la dimensione
originale.

La prima pagina è la presentazione al lettore, quella visibile nelle edicole, la sua impostazione è ritenuta di grande
importanza per attrarre i lettori.
Il disegno schematico prende il nome di menabò.
In alto al centro c'è la testata, il nome della pubblicazione, a fianco ci sono le manchette (termine francese) sono
piccoli riquadri contenenti annunci pubblicitari.
La notizia più importante è l'apertura.
A sinistra è posto l'articolo di fondo.
A destra c'è l'articolo di spalla.
Quasi sempre nella parte alta della prima pagina appare una fotografia riferita all'argomento di apertura.
A metà pagina compare un altro titolo riferito a una notizia ritenuta particolarmente importante: il taglio alto.
Sotto appare il taglio medio e in fondo alla pagina c'è il taglio basso.
La pagina è riempita di civette, ovvero riquadri che rimandano a notizie o articoli contenuti all'interno.
Spesso nel taglio medio o basso appare una scritta in corsivo che è il commento di un fatto di attualità.

I titoli servono ad attrarre l'attenzione sugli articoli e sui contenuti delle notizie, devono rappresentare una sintesi
attraente.
Possono assumere diverse dimensioni, tradizionalmente più grandi.
I giornali popolari tendono ad inserire titoli più grossi.
I quotidiani di informazione usano titoli neutri a contrario di quelli popolari che enfatizzano di più.
Il titolo si compone di più parti:
• L'occhiello;
• Il titolo;
• Il sommario;
• Il catenaccio.

Gli articoli sono gli scritti presentati dai titoli, non possono avere la pretesa di esaurire gli argomenti ma di
sottolineare solo alcuni aspetti.
Gli articoli dei quotidiani possono essere divisi in due grandi categorie:
• Articoli di cronaca, ovvero che raccontano fatti e riferiscono eventi. Possono essere di cronaca locale,
politica/parlamentare, sportiva, nera e rosa;
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• Commenti e Interviste, dove vengono espresse in maniera dichiarata le opinioni, l'editoriale è posto in prima
pagina come articolo di fondo e esprime l'opinione del giornale. L'elzivero è un articolo che si occupa di
eventi o problemi culturali collocato come articolo di spalla o in taglio basso. Anche i corsivi rientrano nei
commenti del giornale. Le inchieste sono articoli che affrontano gli argomenti in modo più complesso e
esauriente. Le firme hanno l'obbligo di essere registrate presso il tribunale, così da avere un diretto
responsabile. Un giornale non può insultare una persona o azienda, la persona insultata ha il diritto di poter
denunciare. Gli articoli non firmati sono attribuiti alla redazione e i commenti non firmati sono ritenuti
del direttore.

Le pagine interne sono divise in sezioni, le prime dedicate agli eventi più importanti della giornata, seguono le
notizie di cronaca nazionale, fatti esteri, spettacoli, sport, cultura, cronaca locale, lettere dei lettori, inchieste e
commenti, l'ordine varia da giornale a giornale.
Gli articoli di commento e valutazione si trovano per lo più nelle pagine centrali.

Di chi sono i giornali?


In un paese democratico è necessario garantire la circolazione di notizie corrette.
Gli oltre 100 quotidiani coprono tutte le posizioni politiche, culturali e economiche, viene assicurato il
pluralismo dell'informazione.
La proprietà dei giornali è in mano a pochi gruppi di imprese, la maggior parte dei proprietari dei giornali sono
gruppi societari controllati da aziende.

Internet

L'evoluzione
Internet è una rete informatica mondiale che unisce attraverso reti dedicate o normali.
L'accesso alla rete è permesso da apposite strutture denominate ISP che consentono di entrare nel www.
Il collegamento avviene grazie a protocolli di rete, i primi esperimenti risalgono al 1958 quando venne creata dal
Pentagono (ARPA).
Nel 1969 Vinton Cerf creò Arpanet. Questo significò il passaggio dalla LAN alla WAN fino all'attuale dimensione
mondiale.
Una volta fuori dal controllo militare cominciarono a collegarsi reti locali e regionali, successivamente
internazionali.
Nel 1972 venne creato l'Internet working group per gestire la rete.
Nel 1982 nacquero i primi server, mentre la www nacque nel 1991, nacquero i primi browser nel 1993, da quel
momento lo sviluppo di Internet è stato inarrestabile.

La peculiarità di Internet
Non è l'evoluzione di qualcosa già esistente: è qualcosa di completamente nuovo.
Le tre regole della sua unicità sono:
• Nessuno lo possiede;
• Chiunque lo può usare;
• Chiunque lo può migliorare.
Una rete in cui tutti sono in collegamento con tutti, contemporaneamente.
Tutti possono comunicare e Internet è in grado di supportare tutto: immagini, testi, video.

Il Web 1.0
I primi siti Internet che si sono creati negli anni '90 erano di informazioni, primi servizi per cittadini, proposte di
vendita e vetrine.
I limiti erano di due tipi:
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• Il primo, la memoria del computer;
• L'altro era che non si aveva idea di un linguaggio appropriato per il mezzo, si operava all'interno di una
logica che veniva definita web 1.0. L'unica interazione possibile era la possibilità di acquistare qualcosa, si
citano anche altre imprese come Expedia e altri portali che consentivano di collegarsi alla rete come Tiscali,
Libero ecc...
Con la creazione dei motori di ricerca si fece un ulteriore balzo in avanti, un modo di cercare informazioni del tutto
nuovo.
Il primo fu Aliweb, a sua volta ci fu Altavista, Excite, Google.

Il Web 2.0
Questo web è il progresso tecnologico che si è avuto negli anni, dai modem siamo passati alla banda larga e
all'ADSL una tecnologia che permette l'accesso a Internet ad alta velocità.
Un'ulteriore evoluzione è data dall'introduzione nel mercato della fibra ottica, questa fibra ottica ha la capacità di
ridurre i problemi di altri mezzi trasmissivi e presenta altri vantaggi come:
• Alta velocità di trasmissione;
• Una sicurezza superiore per quanto riguarda le intercettazioni;
• Alta resistenza elettrica e buona flessibilità.
Questi cambiamenti hanno contribuito al passaggio dal web 1.0 al web 2.0.
Termine coniato per definire un insieme di tendenze economiche, sociali, tecnologiche.
Un esempio di evoluzione è Wikipedia, un'enciclopedia online creata dagli utenti.
Il web 2.0 non è un Internet nuovo ma un nuovo modo di utilizzarlo.

I Social Network
Significa rete sociale, fino a pochi anni fa indicava solo una rete fisicamente esistente che consisteva principalmente
nell'incontrarsi e relazionarsi di persona.
Lo scopo era mettere in contatto persone che avevano interessi comuni attraverso chat personali, il primo sito con
funzionalità da social network fu SixDegrees.com, il motto era: Trova le persone che vuoi conoscere attraverso le
persone che già conosci.
Nel 1967 Stanley Milgram elaborò la teoria del mondo piccolo con un esperimento: selezionò a caso un gruppo di
residenti nel Midwest e chiese a ciascuno di mandare un pacchetto a un estraneo a diverse migliaia di chilometri di
distanza, tutti conoscevano il nome, impiego e zona ma non l'indirizzo.
Milgram si aspettava un tempo di arrivo lunghissimo, invece scoprì che i pacchi arrivavano al destinatario con soli
5/7 passaggi.
Il passaggio da una rete fisica a una virtuale non è altro che la naturale conseguenza dell'evolversi di una forma di
comunicazione.
I social, anche se di successo, rimangono comunque un fenomeno i cui risvolti psicologici e sociali non sono ancora
del tutto conosciuti, creando ulteriore spazio alla interrealtà.
In generale l'identità è la concezione che un individuo ha di se stesso come persona.
L'identità personale è composta dagli attributi specifici dell'individuo.
L'identità sociale è la rappresentazione di sè come parte del gruppo.
I social appagano anche ulteriori bisogni importanti per le persone come ad esempio il bisogno di sicurezza di
Maslow: le persone con cui si comunica non sono estranei ma amici; O il bisogno di stima o quello di
autorealizzazione, si può esprimere la parte migliore di se stessi senza che questa sia facilmente smentita.
Le opportunità sono:
• Scambio ampio di informazioni;
• Soddisfazione di molti bisogni;
• Possibilità di trovare supporto gratuitamente;
• Maggior facilità di nuove relazioni interpersonali;
• Comunicazione immediata, rapida e comoda;
• Potenziale contatto con tutto il mondo;
• Sviluppo di occasioni favorevoli per l'attività professionale.
I rischi invece sono:
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• Allontanamento dalle relazioni faccia a faccia;
• Creazione di un'identità fittizia;
• Perdita della privacy e abuso delle informazioni;
• Furto di identità;
• Vivere nell'interrealtà che può impedire di distunguere la realtà dal virtuale;
• Dipendenza;
• Analfabetismo emotivo.
I social network sono ambienti virtuali, le caratteristiche principali sono 3:
• Presenza di uno spazio virtuale;
• Possibilità di creare una lista di utenti;
• Sviluppare opportunità.
L'obiettivo principale è stabilire delle relazioni.
Le ragioni più comuni che inducono gli utenti ad aderire a un social sono:
• Socializzare;
• Condividere interessi;
• Raggiungere obiettivi comuni;
• Ricercare informazioni;
• Offrire o cercare aiuto;
• Individuare possibili risorse;
• Trovare un lavoro;
• Sviluppare il business della propria azienda.
I più conosciuti e frequentati sono:
• Facebook;
• Myspace;
• Twitter;
• Linkedin;
• Youtube;
• Care 2.

Il social commerce
L'organizzazione di acquisti di gruppo a prezzi molto scontati via Internet, come ad esempio Groupon.

I collegamenti mobili
Questi collegamenti si sono diffusi grazie alla nascita di tablet e smartphone.
Tutti possono essere collegati con tutti in continuazione in qualsiasi luogo.

La fine di Internet
Il passo successivo potrebbe essere il superamento della rete.
Si parla di un passaggio da Internet a Splinternet, chi utilizza uno smartphone o tablet può collegarsi a Internet nei
modi più tradizionali, spesso attraverso le app, così si entra in un futuro assolutamente imprevedibile.

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