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LINGUA E COMUNICAZIONE
SCALETTA DEL MODULO
È contemporaneamente saper:
usare la lingua in tutte le abilità che la richiedono
(ascoltare, parlare, leggere, scrivere);
utilizzare la lingua per conseguire degli scopi
(funzioni della lingua);
integrare la grammatica lingua con le
grammatiche delle situazioni e dei contesti
Competenza comunicativa
(Balboni, 2012)
Competenza
linguistica
mente mondo
Competenze
extra- Padronanza delle Capacità di agire
linguistiche abilità, capacità di socialmente con
“fare” lingua la lingua
Competenze
socio-
pragmatiche e
interculturali
Agire socialmente con la lingua (performance)
BREVE INTRODUZIONE
Balboni (2009)
COMUNICARE =
SCAMBIARE+MESSAGGI+EFFICACI
Scambiare
VERBALE
PARAVERBALE
NON VERBALE
Comunicazione verbale
LINGUAGGIO
Parole scritte
parole pronunciate (CANALE VISIVO)
(CANALE UDITIVO)
REGOLE
GRAMMATICALI
SEMANTICHE
SINTATTICHE
Comunicazione paraverbale
intensità sonora
Gestualità
Mimica
Contatto visivo
Oggettemica
Vestemica
Cinesica
COSA
Contenuto
Non verbale
60% 10%
30%
Verbale
Relazione
Paraverbale
La comunicazione è influenzata:
• per il 60% dal non verbale
•per il 30% dal paraverbale
•per il 10% dal verbale (contenuto)
COME
La comunicazione interpersonale
Bisognidi
Bisogni ditipo
tipofisico:
fisico:lalasua
suapresenza
presenzaooassenza
assenzapuò
può
incideresul
incidere sulbenessere
benesserefisico
fisico
Bisognisociali:senso
Bisogni sociali:sensosisiappartenenza
appartenenzaeecoinvolgimento
coinvolgimento
controlloeeinfluenza
controllo influenzasulle
sullepersone,
persone,affiliazione
affiliazione
Bisognidi
Bisogni ditipo
tipopratico:
pratico:chiedere
chiedereun’informazione,
un’informazione,
dareconsigli,
dare consigli,ottenere
ottenerequalcosa
qualcosa
La comunicazione
Sintesi Halliday-
Jakobson in
IO E IL MONDO
Balboni (2012) funzione referenziale
La capacità di agire funzione poetico-immaginativa
funzione metalinguistica
socialmente con la
lingua si realizza
tramite funzioni
FUNZIONI, ATTI, ESPRESSIONI
S.P.E.A.K.I.N.G.
Hymes (1962) e la competenza comunicativa
Si interessa:
dell’uso della lingua nel condurre la vita sociale
del rapporto tra il codice linguistico e il codice socioculturale.
Situation (setting/scene)
Participants (speaker/sender; addressor/addressee)
Ends (purposes/outcomes/goals)
Acts (message form/message content)
Key (illocutory force)
Instrumentalities (channel/form of speech)
Norms (of interaction, of communication)
Gender (inter-textuality)
Situation (setting/scene)
Cosa vuol dire “ci vediamo all’ora di cena?”
Bisogna partire dagli eventi linguistici e non fermarsi alle frasi,
se si vuole capire il significato.
Il medesimo setting “ora di cena” può rappresentare una
diversa “scena” per un italiano o per un americano (vedersi o
no “già mangiati?”)
L’adulto al neonato
“Ma come siamo belli oggi!” (emittente? parlante? ricevente?
destinatario?)
“Sono piccolo io per mangiare da solo questa pappa!”
L’insegnante all’alunno
“Bisogna andare a dormire presto la sera!”
“Certo che in inglese state proprio facendo pochetto…”
Ends
A: “Posso parlare con il signor D’Amico?”
Risposte possibili:
1. B: “Sì, glielo vado a chiamare subito.”
2. B: “Mi pare di sì, il suo modo di parlare è sufficientemente chiaro e
comprensibile e mi pare che conosca bene la nostra lingua.”
La risposta 1 dimostra che il significato della frase è stato compreso
perché B capisce che A vuole che lui vada a chiamare il dott. D’Amico.
La riposta 2 dimostra che il significato della frase non è stato compreso
perché B capisce che A vuole sapere da B se è in grado di farlo.