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La produzione linguistica

LA PERFORMANCE E I PROCESSI SOTTOSTANTI


La produzione orale
PRODUZIONE ORALE
Atti comunicativi

Monodirezionali Bidirezionali

monologo dialogo
(interazione)
Interazione

Parlante Ascoltatore
Interazione

Saper PARLARE Saper ASCOLTARE


Problemi e strategie dell’interazione orale
DIFFICOLTÀ DELLA
PRODUZIONE ORALE IN
CONTESTO AUTENTICO

ASCOLTARE
Tipologia delle difficoltà che riguardano la
produzione orale

Linguistiche
Comunicative
Affettive
Difficoltà linguistiche

Mancanza di competenza lessicale specifica: non si


conoscono i termini adeguati per una certa
situazione
Incapacità di utilizzare termini noti quando
necessario: si conoscono però non si ricordano
quando serve
Incapacità di interloquire con un soggetto di cui non
si comprende pronuncia o intonazione
Difficoltà comunicative

Inadeguatezza tra espressione e contesto


Errori culturali(registro formale/informale)
Difficoltà affettive

ci si sente ridicoli


ci si sente a disagio non trovando le parole o la
fluidità per esprimersi
DIFFICOLTÀ DELLA PRODUZIONE
ORALE IN CLASSE
Problemi legati all’insegnante…

 L’insegnante mi  L’insegnante non mi dà


corregge sempre il tempo di parlare
 L’insegnante parla  Gli argomenti non mi
sempre con gli stessi interessano
 L’insegnante parla
studenti
spesso in italiano (LM)
 L’insegnante mi
 In classe parla molto
suggerisce subito la l’insegnante e noi poco
parola che mi manca
Problemi legati allo studente

 Mi vergogno  So parlare di cose


 Ho paura di sbagliare difficili ma non so
 Non conosco le parole comunicare a livello
quotidiano
 Penso solo a fare delle
 Parlo facilmente se non
frasi corrette
mi rendo conto che sto
 Non riesco a esprimere parlando in LS
i miei pensieri  Non so qual è il mio
livello
Studente

Filtro affettivo
Concentrazione sulla competenza
linguistica
Mancanza di consapevolezza della
comunicazione
Livello*
STRATEGIE DEL PARLANTE PER
SUPERARE LE DIFFICOLTÀ
STRATEGIA COOPERATIVA +

richiesta di aiuto diretto agli interlocutori


“Come si dice?”
“Come si chiama?”
richiesta di aiuto indiretto ricorrendo alla
comunicazione non verbale (gesto,
sguardo)
+/- L1

ricorso alla lingua materna, il discente


usa un termine della L1 senza curarsi di
tradurlo (es, il francese «balon» per
«balloon», il turco «tirtil» per
«caterpillar»)

ricorso a una L3 che assomigli alla


lingua target
+/- FALSIFICAZIONE
ricorso alla L1 o alla L3 inventando di converso parole in L2

il discente inventa una nuova parola per comunicare il concetto desiderato
(per esempio «airball» per balloon oppure “rubatore” per ladro)
- TRADUZIONE LETTERALE

dalla LM alla lingua target; traduce parola


per parola dalla L1 (per esempio: «He
invites him to drink», for «They toast one
another»)

Modulo 12 - Procedure didattiche -


celentin@unive.it
+ RICORSO ALLA CINESICA

far capire attraverso il movimento, il discente


ricorre a strategie non verbali in sostituzione di un
elemento lessicale (es. il battere le mani per
raffigurare l’applauso)
+ APPROSSIMAZIONE
 sostituire una parola con un sinonimo o con un iperonimo:
 il discente usa un lessema che ha in comune certe
caratteristiche semantiche con un termine sconosciuto della
lingua d’arrivo (per es. chair per stool )
 uso di un singolo lessema o di una singola struttura, che il
discente sa che non è corretta, ma che ha abbastanza
elementi in comune con il lessema o la struttura desiderata
da soddisfare il discente (per esempio «pipe» per
«waterpipe»)
+ STRATEGIE “ESPLICATIVE”

ricorso alla parafrasi


ricorso alla paratassi
ricorso alla circonlocuzione (giro di parole):
il discente descrive le caratteristiche o gli elementi
dell’oggetto o dell’azione invece di usare la parola o
la struttura della L2 («She is, uh, smoking
something. I don’t know what’s its name. That’s, uh,
Persian, and we use in Turkey, a lot of»
- RIDUZIONE

cambio di argomento
abbandono
+ RISTRUTTURAZIONE DELLA FRASE

cambio della struttura quando ci si accorge


che la parola non esiste o è inadeguata
+ PRECISAZIONE

ricerca di una parola precisa


analisi del campo semantico
ricerca di parole simili semanticamente
ATTIVITA’ DI PRODUZIONE ORALE
Attività di produzione orale

leggere ad alta voce un testo


scritto
parlare sulla base di appunti o
utilizzando un testo scritto o dei
supporti visivi
recitare un ruolo preparato
parlare spontaneamente
cantare
Attività di interazione orale
Inquadrare l’interazione
Identificare vuoti informativi
Giudicare cosa si può o non si può dire
Prendere la parola
Cooperare a livello ideativo
Cooperare a livello interpersonale
Far fronte all’imprevisto
Chiedere aiuto
Chiedere e dare chiarimenti
Riparare la comunicazione
SAPER PARLARE BENE
Abilità di produzione e interazione orale
Micro-abilità Macro-abilità
 Produrre differenti fonemi  Portare a termine uno

 Produrre costrutti brevi scambio comunicativo a


seconda dei partecipanti
(chunks)
e dello scopo
 Produrre forme abbreviate
 Utilizzare registri,
di parole o frasi
convenzioni pragmatiche,
 Utilizzare varie strategie
forme di interruzione o di
(pause, auto-correzione ridondanza tipiche della
ecc.) interazione faccia a
 Utilizzare diversi elementi faccia.
di coesione  Utilizzare elementi
paralinguistici
La produzione scritta
I processi di scrittura Hayes & Flower (1980)

La scrittura è un processo che si articola in tre


fasi (sotto-processi):

pianificazione: formulare scopi, generare idee o


selezionare informazioni dalla Memoria a
Lungo Termine e organizzarle;
traduzione: trasformare le idee e informazioni in
una forma linguistica (frasi);
revisione: controllare la propria produzione
(rileggere) e correggere.
Ambiente del compito

fisico sociale

Individuo

Memoria
Componenti di lavoro Processi
Motivazionali cognitivi
fonologica,
visuo-psaziale,
semantica

Memoria a lungo termine


conoscenza linguistica, dell’ argomento,
del genere, del compito, del destinatario
Lo sviluppo delle abilità di scrittura
Bereiter & Scardamalia (1987)

Il bambino sviluppa il sistema di scrittura


differenziandolo dal sistema della conversazione:
 la produzione di un testo scritto è un processo
“autonomo” (in assenza di “feedback”);
 è un processo comunicativo svolto in assenza
del destinatario;
 richiede una pianificazione anticipata del
messaggio
Lo sviluppo delle abilità di scrittura
Bereiter & Scardamalia (1987)

Nelle prime fasi il bambino adatta le strategie della


conversazione alla produzione scritta

 knowledge telling: il testo viene prodotto frase per frase.


Il bambino produce in sequenza l’informazione mano a
mano che la recupera dalla memoria
Lo sviluppo delle abilità di scrittura
Bereiter & Scardamalia (1987)

In seguito sviluppa strategie proprie della scrittura:

 knowledge transforming: chi scrive adatta,


organizza e trasforma i contenuti selezionati, allo
scopo di generare un messaggio unitario e
autonomo. Compare la pianificazione anticipata
del testo (fine scuola elementare).
Knowledge-telling

Rappresentazione mentale
del compito

Identificare compito Conoscenza


Conoscenza
dell’argo- e argomento del
mento discorso
Recuperare contenuti
dalla memoria

scrivere

Nuova rappresentazione
del testo
Knowledge-transforming

Rappresentazione mentale
del compito

Analisi del problema e


Conoscenza Conoscenza
fissazione scopi
argomento del discorso

Traduzione problema
Spazio Spazio
del problema del problema
del contenuto Traduzione problema retorico

Processo di KT
DIFFICOLTÀ DELLA
PRODUZIONE SCRITTA
Saper scrivere vuol dire saper…

Controllare il lessico
Controllare le strutture
Controllare il testo
Controllare lo stile
Ottenere chiarezza ed efficacia comunicativa
Organizzare un testo
Maggiore correttezza che all’orale
Vantaggi della scrittura:
si può ricorrere alla funzione di MONITOR
(S.L.A.T. di Krashen)
lo studente può “farsi sentire”
il contenuto diventa facilitatore dell’ acquisizione
può riempire il “periodo del silenzio”
RUOLO PRAGMATICO DELLO SCRIVERE

Per un parlante medio è inferiore a quello delle


altre abilità ( ma i social media lo hanno
riportato in auge)
Nel lavoro solo particolari categorie ne fanno
ampio uso (giornalisti, studiosi)
Negli uffici si usano prevalentemente moduli pre-
stampati, fax, posta elettronica ( ma gli errori di
scrittura sono un pessimo biglietto da visita)
RUOLO GLOTTODIDATTICO DELLO
SCRIVERE

Abitua lo studente a considerare la lingua come


SISTEMA
Abitua lo studente a considerare il TESTO (e
non la frase) come unità base della
comunicazione
Costringe lo studente a riflettere sulle diverse
REGOLE dei generi comunicativi
Permette all’allievo di seguire i PROPRI RITMI
ATTIVITÀ DI PRODUZIONE SCRITTA
Attività di produzione scritta

compilare moduli e rispondere a questionari;


scrivere articoli per riviste, giornali e bollettini;
preparare dei cartelloni da esporre;
scrivere relazioni, comunicazioni interne;
prendere appunti a cui in seguito fare
riferimento;
scrivere messaggi sotto dettatura;
scrivere testi creativi o di fantasia;
scrivere lettere personali o commerciali.
Attività di interazione scritta

passare e scambiare appunti, promemoria ecc;


corrispondere per lettera, fax, posta elettronica
ecc.;
negoziare il testo di accordi, contratti, ecc.,
riformulando e scambiandosi testi preparatori,
emendamenti, bozze corrette;
partecipare a forum in rete on-line e
off-line.
SAPER SCRIVERE BENE
Abilità di produzione e interazione scritta

Micro-abilità Macro-abilità
 Scrivere a un ritmo adatto  Usare forme retoriche e
allo scopo. convenzioni del discorso
 Fornire un insieme di scritto
parole accettabile secondo  Distinguere tra
un determinato ordine significato implicito e
 Usare elementi di coesione letterale quando si scrive
 Esprimere un particolare  Sviluppare e utilizzare
significato utilizzando una serie di strategie di
forme grammaticali scrittura.
diverse.

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