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PRIMA PARTE
Competenza chiave (Consiglio dell’Unione Europea, 2018) individuata ai fini della progettazione:
Tecnologie utilizzate ai fini del perseguimento dell’obiettivo specifico n. 1 (fornire una breve
descrizione e indicare il loro scopo):
L’attività inizia con un brainstorming sulla favola e con l’utilizzo di Padlet per raccogliere tutte le idee
degli alunni che andranno a formare una mappa iniziale, la cosiddetta mappa ingenua costituita dalle
parole venute fuori dalle loro preconoscenze sul tema affrontato. Il brainstorming sarà uno degli
elementi del Padlet che raccoglierà tutti i materiali e i prodotti, digitali e non, che verranno realizzati
in questo progetto. Padle è uno strumento che consente di creare bacheche virtuali in cui raccogliere
idee, testi, racconti, file audio, link, lavori singoli o di gruppo, immagini, video da poter condividere
pubblicamente o in privato. Dopo l’attività di Brainstorming, l’insegnante procederà alla proiezione
sulla LIM di un video sulla favola che lei stessa ha creato utilizzando Powtoon, una piattaforma di
creazione di presentazioni animate, video esplicativi e video lezioni animate. In seguito provvederà
a spiegare gli elementi caratteristici e strutturali di questo tipo di racconto. A tal fine verrà realizzata
una mappa mentale interattiva con l’utilizzo dell’applicazione Popplet, uno strumento molto
semplice che consente una schematizzazione degli argomenti attraverso l’inserimento di immagini,
video e link di collegamento a pagine web. L’utilizzo della mappa mentale interattiva risulta molto
utile ai fini della comprensione dei contenuti, in particolare per l’alunno dislessico.
Tecnologie utilizzate ai fini del perseguimento dell’obiettivo specifico n. 2 (fornire una breve
descrizione e indicare il loro scopo):
Per il perseguimento del secondo obiettivo l’insegnante può avvalersi di un Audiolibro, che consiste
nella registrazione audio di un libro letto ad alta voce da uno o più narratori professionisti. La
narrazione può essere arricchita da musica ed effetti sonori. Gli audiolibri possono essere disponibili
su DVD o CD audio, oppure possono essere scaricati da Internet. Questo tipo di tecnologia facilita la
comprensione del testo ascoltato dell’alunno dislessico. Dopo l’ascolto della favola, si procede alla
socializzazione collettiva di quanto ascoltato, nella quale gli allievi saranno sollecitati a esprimere le
proprie opinioni. In questa fase l’insegnante leggerà altre favole, cosi come gli alunni, singolarmente
o in piccoli gruppi, finché questi ultimi non avranno una visione più chiara del genere letterario che
stanno affrontando e delle sue caratteristiche. L’insegnante inoltre proporrà alla classe di
sottolineare i lessemi sconosciuti e di spiegarne il significato attraverso l’ausilio del vocabolario
Treccani on line o del dizionario dei sinonimi e contrari di Virgiliosapere on line. Per facilitare l’alunno
dislessico nella lettura delle favole ci si può avvalere di LeggiXme, un software gratuito per Windows
che permette, attraverso la sintesi vocale, di facilitare la lettura e la scrittura.
Tecnologie utilizzate ai fini del perseguimento dell’obiettivo specifico n. 3 (fornire una breve
descrizione e indicare il loro scopo):
In quest’ultima fase come prodotto finale dell’attività svolta, verrà realizzato un eBook per la raccolta
di tutte le favole studiate, utilizzando l’applicazione Book Creator. Questa tecnologia consente di
creare libri digitali che possono essere salvati sia come pdf che come epub. All’interno dell’eBook è
possibile inserire qualsiasi tipo di file, immagini, video, audio, testo etc. Per questa attività, gli alunni,
coadiuvati dall’insegnante, hanno scelto il formato e la veste grafica del loro libro digitale. Il testo
delle favole, preventivamente inserito dall’insegnante, verrà illustrato dai disegni scannerizzati degli
alunni.
SECONDA PARTE
Tipologia di prove di verifica Strategie didattiche
(riportare la tipologia di prova di verifica, in (elencare, per ciascun obiettivo specifico le strategie
relazione a ciascun obiettivo specifico individuato didattiche, ossia, le modalità attraverso le quali
nella terza colonna della tabella precedente, l’insegnante può perseguire ciascun obiettivo
scegliendo tra: scelta multipla, corrispondenze, specifico, utilizzando le tecnologie indicate per
completamente, domande strutturate, saggio breve, ciascun obiettivo)
colloquio, prove pratiche. Descrivere brevemente il
contenuto di ciascuna prova)
1) Il Brainstorming in classe motiva gli alunni a
1) Per verificare se gli alunni sono riusciti ad esprimere liberamente le proprie idee e i
agganciare le informazioni nuove alle loro propri pensieri su un qualsiasi argomento.
conoscenze pregresse e a correggere le loro Dal momento che non ci sono risposte
conoscenze ingenue, l’insegnante si avvale giuste o risposte sbagliate, gli alunni
di un colloquio informale. possono raccontare i loro pensieri senza
alcuna paura di fallire. La presentazione
della mappa su Padlet rende la lezione
molto più interessante e coinvolgente, oltre
che servire all’insegnante per effettuare una
valutazione diagnostica.
2) Video animato
3) Breve lezione frontale
4) Mappa mentale interattiva
5) La strategia del feedback perseguita in
ciascun obiettivo.
TERZA PARTE
Indicare quali altri strumenti didattici, tecnologi e non, che possono essere opportunamente utilizzati,
unitamente alle tecnologie indicate, per perseguire i diversi obiettivi specifici e rendere più efficaci le
strategie didattiche impiegate.
Libri di testo
Fogli da disegno
Matite
Pastelli
Pennarelli
LIM
Tablet
QUARTA PARTE
1. spiegare l’uso pertinente delle tecnologie prescelte nel contesto della classe;
2. motivare la scelta delle suddette tecnologie come forma di supporto al perseguimento degli obiettivi
specifici e dei Traguardi di sviluppo delle competenze individuati;
3. spiegare e motivare la scelta delle prove di verifica per il perseguimento degli obiettivi specifici;
4. spiegare e motivare la scelta delle strategie didattiche impiegate in relazione alle tecnologie scelte.
1. Le tecnologie scelte sono tutte applicazioni gratuite, che consentono di progettare attività e condividerle
con colleghi e alunni semplicemente attraverso un codice. Possono essere utilizzate su qualsiasi dispositivo
ossia PC, smartphone e tablet. Essendo applicazioni interattive stimolano l’attenzione e facilitano
l’apprendimento riducendo il carico cognitivo. PADLET è uno strumento molto versatile e semplice da
utilizzare, non ha bisogno degli account degli alunni e questo lo libera da una serie di vincoli e lo rende
adatto anche alla fascia d’età più bassa. Inoltre una bacheca in cui raccogliere idee, testi, racconti, file
audio, linK, lavori singoli o di gruppo, immagini, video è sempre una ricchezza per la classe, per l’allievo e
per il corpo docente. La presenza in classe del bambino dislessico, ha portato l’insegnante a scegliere le
tecnologie dell’audiolibro e leggiXme, un software gratuito che permette, attraverso la sintesi vocale, di
facilitare la lettura e la scrittura. Gli alunni con DSA traggono enormi vantaggi dall’uso della sintesi vocale
che diviene un fondamentale strumento compensativo informatico in quanto consente al computer di
“parlare”, cioè di trasformare il testo scritto in testo parlato. L’ebook è uno strumento molto utile per la
didattica collaborativa e condivisa, in quanto è possibile invitare colleghi e studenti a lavorare in tempo
reale sul libro digitale. Powtoon ha permesso all’insegnante di personalizzare la sua video lezione sulla
favola e di adattarla al contesto classe.
2. I bambini di oggi, i cosiddetti “nativi digitali”, vivono in un’epoca in cui la tecnologia è parte della loro
quotidianità fin dai primi anni di vita, condizionandone non solo le abitudini, ma anche il modo di
apprendere. Risulta quindi più difficile coinvolgerli nelle attività didattiche, soprattutto in quelle
tradizionali come può essere una lezione frontale. Le tecnologie scelte come supporto al perseguimento
degli obiettivi specifici e dei traguardi di sviluppo delle competenze sono finalizzate a stimolare
l’attenzione, l’interesse e la curiosità, componenti fondamentali per la motivazione degli alunni ad
apprendere. Ad esempio l’utilizzo di Pawtoon, una piattaforma di creazione di presentazioni animate,
video esplicativi e videolezioni animate, risponde proprio a questo.
3. Per quanto riguarda la fase iniziale, l’insegnante per valutare la situazione di partenza di ogni alunno e
della classe, si è servita di un colloquio informale. Per la fase centrale, l’insegnante per valutare la capacità
di ascolto attivo e comunicazione, si avvale di una verifica non strutturata basata su un colloquio orale. Per
quanto riguarda, invece la lettura e comprensione delle favole e l’ampliamento del vocabolario,
l’insegnante propone una prova strutturata formata da vero/falso, completamento e scelta multipla. Per
la fase finale incentrata sulla prova pratica della creazione dell’ebook e dei disegni degli alunni,
l’insegnante propone un test di autovalutazione. L’insegnante, considerando l’eterogeneità presente nella
classe ha preferito diversificare le prove di verifica per perseguire gli obiettivi specifici.
4. La strategia del brainstorming si caratterizza come un’attività collaborativa e inclusiva che abitua gli
alunni all’ascolto reciproco, alla partecipazione attiva favorendo la formazione di un clima di classe sereno
e positivo. Padlet risulta molto adatto a supportare la metodologia del brainstorming, poiché permette di
creare bacheche virtuali che raccolgono tutte le idee e i contributi degli alunni che si possono esprimere
anche attraverso contenuti multimediali.
La strategia del feedback è stata seguita dell’insegnante durante tutto il percorso perché ritenuta
fondamentale per l’apprendimento. Un buon feedback deve essere immediato, veloce, chiaro, deve
spiegare perché l’alunno o l’alunna ha fatto bene o male certe cose. Deve avere inoltre componenti
informative, componenti affettivo-motivazionali e componenti che permettono di capire le strategie
utilizzate per produrre una certa risposta. il feedback non deve avere mai connotazioni «giudicanti», deve
essere il più possibile oggettivo, accompagnato, all’occorrenza, da messaggi di incoraggiamento. Infine con
la strategia dell’autovalutazione l’insegnante ha voluto spronare gli alunni a riflettere sull’attività svolta e
a ripensare a ciò che è stato fatto anche in termini di metacognizione. Autovalutandosi, l’alunno diventa
consapevole del suo modo di apprendere, delle sue capacità, dei suoi punti di forza. A tal fine ricorre a un
test da autovalutazione utilizzando Worwall.