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L’ascolto di Quante volte ci ritroviamo a canticchiare delle canzoni senza sapere il vero significato pur
canzoni in riuscendo a pronunciare perfettamente (o quasi) le frasi di cui sono composte? Ciò che risulta
lingua interessante ai fini didattici è il tremendo potere della canzone di "incollarsi", di fissarsi nella
straniera mente. La musica lascia una traccia profonda nella memoria, e di conseguenza, con essa,
restano più facilmente impresse le parole che vi sono associate: non solo per un fatto di
ascolti reiterati e di una ripetizione effettuata mentalmente, ma anche perché la percezione
musicale di cui siamo dotati sin dalla nascita. Di fatti, diversi studi di scienze cognitive hanno
dimostrato come l’uomo sia dotato di due sistemi sonori distinti, uno di natura linguistica e
uno di natura musicale.
Pertanto, utilizzare la canzone come strumento di sviluppo dell’abilità di comprensione è più
che utile, in quanto: facilita la memorizzazione non solo in termini di vocaboli, ma anche di
frasi idiomatiche e intere strutture grammaticali. Potrebbe anche capitare che gli studenti,
ascoltando al di fuori del contesto scolastico delle canzoni in lingua straniera che amino,
ricordino, per l’appunto, alcune parole pur senza conoscerne il significato: la canzone
funzionerebbe pertanto come un attivatore involontario del LAD che trasforma l’input in
intake.
Soprattutto, la canzone rappresenta un piacevole momento di stacco e di interruzione dalla
routine del percorso di apprendimento, che di ceto favorisce la motivazione.
La visione di Integrare nell’insegnamento di una lingua straniera talvolta la visione di un film, si ipotizza
film in lingua che costituisca non solo un’occasione educativa al dialogo, al confronto, alla riflessione, ma
straniera che sia anche uno spazio di socializzazione in cui i vissuti emozionali vengono condivisi. La
forza del film è proprio quella di far riflettere e di suscitare emozioni grazie alle quali la
memoria, e di conseguenza l’apprendimento linguistico, vengono stimolati.
Personalmente, credo che il film sia uno strumento, che didatticamente, possa sviluppare
non solo le abilità di comprensione grazie all’abbinamento del materiale audio, fonte di input
linguistici a livello grammaticale, morfosintattico, testuale e fonetico, e del materiale visivo,
che invece permette di inserire tali aspetti in un contesto visivo e di aggiungere così la
dimensione sociolinguistica ed extralinguistica con le componenti cinesiche, prossemiche,
oggettemiche, vestemiche, bensì anche le importanti competenze: comunicativa, linguistica,
extra-linguistica ed interculturale.
Guardare, ascoltare, comprendere, interpretare, riflettere e discutere sono attività centrali in
un percorso didattico basato su un film, e sono tutte operazioni chiave nello sviluppo della
competenza comunicativa.
E certamente, in un percorso di educazione linguistica la competenza comunicativa non può
prescindere da quella interculturale e viceversa. Gli studenti devono saper comunicare e per
farlo devono essere coscienti della propria identità culturale e di quella altrui. L’utilizzo del
film può fornire infiniti spunti di riflessione e di apprendimento linguistico, di introspezione e
di conoscenza di sé e del mondo.
TECNICHE PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA’ DI PRODUZIONE (ORALE E SCRITTA)
Il Brainstorming Il primo step da compiere prima di realizzare una produzione scritta o orale è quello
di organizzare i concetti e le idee e quindi progettare il testo. Il brainstorming è
e proprio una tecnica utile per individuare idee da trasporre poi in un testo. Nella
pratica, questa tecnica consiste proprio nell’associare le prime parole che vengono
Lo spidergram in mente pensando ad una parola o frase o stimolo.
Strutturare e gestire bene un Brainstorming può aiutare a generare soluzioni
creative e vincenti.
Un ulteriore strumento organizzativo di concetti e idee può essere lo Spidergram,
che ha un'idea principale o un argomento al centro del diagramma.
IL PARLATO
LA SCRITTURA
Il giornale di classe Sono in tanti a ritenere che il giornale di classe o di scuola sia una perdita di
tempo. Anche se, scrivere, cioè saper mettere sulla carta quello che si pensa, è
più impegnativo che parlare. Tuttavia, l'idea di un giornale di classe mostra
invece come questo tipo testuale possa diventare ambiente di studio e
palestra di esercitazione per l'abilità di produzione scritta.
Il giornale, in fondo, è un ambiente con esempi testuali completi e autonomi,
utili per ottenere informazioni di qualsiasi natura; il giornale è, però, anche
l’ambiente nel quale chi scrive può esprimere sé stesso, le idee politiche, la
propria cultura e le aspirazioni letterarie. In quanto tale, il giornale di classe o
di scuola è sicuramente un ambiente privilegiato per esercitarsi nella abilità di
scrittura e anche esclusivo e riservato in quanto gli studenti lo utilizzano per
comunicare tra di loro.
Il romanzo collettivo L’idea di un romanzo collettivo nasce dalla necessità che gli studenti imparino
a collaborare, a esprimersi e a costruire la conoscenza.
Il percorso di scrittura di un romanzo collettivo è piuttosto semplice: una volta
delineata la struttura portante (personaggi, tempo, luogo e contesto) si
accumulano le stesure di tutti gli studenti. In tempi di distanziamento sociale,
apprendimento a distanza e luoghi di ritrovo chiusi, il web ha sicuramente
agevolato la scrittura collaborativa, non solo fornendo una ricchezza di
strumenti, ma anche per la sua natura di "comunità", che consente di
rimanere in contatto e lavorare insieme, non fisicamente vicini.
TECNICHE PER SVILUPPARE LE ABILITA’ DI INTERAZIONE (DIALOGO)
La Per sviluppare l’abilità di dialogo in lingua straniera esistono varie tecniche. Fra
drammatizzazion queste vi è la drammatizzazione che consiste in una vera e propria simulazione in
e cui gli studenti sono invitati a recitare (leggendo oppure a memoria) un testo.
Se la performance viene registrata e poi analizzata insieme agli allievi, la tecnica
della drammatizzazione di certo consentirà di lavorare in profondità sulle
competenze fonologica, paralinguistica ed extralinguistica. Tra i vantaggi di questa
tecnica emerge sicuramente la quantità di lessico che viene memorizzata all'interno
di "copioni" situazionali (competenza lessicale), nonché, quindi, la fissazione di
molti atti comunicativi comuni.
Il dialogo aperto Nel caso della tecnica del dialogo aperto, si tratta di una forma estrema di
completamento di un testo dialogato: si presentano le battute di un personaggio e
l'allievo è tenuto ad inserire quelle dell'altro personaggio, tenendo conto della
coerenza globale del testo e della coesione con le battute precedenti e seguenti.
Prima di iniziare ad inserire le sue battute l'allievo deve studiare le battute del suo
'interlocutore', in modo da avere chiaro il contesto prima di svolgere il dialogo
aperto oralmente, interagendo con un altro allievo.
Questa tecnica mette in gioco le competenze linguistiche e sviluppa
particolarmente le competenze testuale e pragmatica.
Il Role-taking, Si tratta di un continuum di attività simulative che muove da una simulazione molto
role-making, guidata (role-taking), al role-making, in cui la creatività dell'allievo è presente in
roleplay maniera più decisa, per giungere fino al roleplay, in cui si costruisce un dialogo sulla
base di una situazione, lasciando alle coppie o ai gruppi la scelta delle strategie,
della dimensione della performance, di alcuni elementi contestuali.
Ovviamente, questo complesso di tecniche mirano ad esercitare l’abilità di
dialogare nella sua globalità, ma più specificamente a sviluppare la componente
socio-pragmatica.
Interviste I giochi di ruolo possono essere utilizzati anche nel contesto dell'educazione
impossibili letteraria e storica, ad esempio attraverso discussioni tra personaggi della storia
letteraria o attraverso le cosiddette "interviste impossibili" tra studenti e
Shakespeare o Joyce o Chaucer.
Scenario e talk Una variante di “roleplay” può essere considerata la tecnica dello scenario: un
show evento comunicativo molto strutturato, motivante e coinvolgente per l'allievo, che
dimentica di star operando in lingua straniera perché concentra la sua attenzione
sull'esecuzione del compito assegnato (es. recitare una scena di due turisti e una
guida turistica).
Lo scenario par essere la tecnica più adatta per sviluppare (soprattutto in allievi di
madrelingua o di livello avanzato di lingue seconde o straniere) un particolare
aspetto della competenza socio-pragmatica, cioè la competenza strategica [>].
Il dialogo a Uno studente (o un insegnante) inizia una conversazione (es: "Che sport ti piace?"),
catena uno dei suoi coetanei risponde, poi fa una domanda a un altro coetaneo ("Tennis. E
a te?”) così via. Questa tecnica è adatta per praticare e fissare comportamenti
comunicativi e le strutture grammaticali che li implementano.