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LA RICOMBINAZIONE GENICA NEI BATTERI

Negli eucarioti la variabilità genetica è un processo strettamente


legato alla riproduzione e si verifica tra cromosomi omologhi
durante la meiosi.

I procarioti si riproducono per via asessuata (scissione binaria)


dando origine a cloni cioè cellule identiche a quella di origine.
Come avviene in loro la variabilità genetica?

Il trasferimento genico nei batteri può avvenire in 3 modi diversi!


La coniugazione è un meccanismo fisico di trasferimento del DNA da un
batterio a un altro per opera di un pilo sessuale.

I batteri che attuano la coniugazione batterica sono provvisti di piccoli


DNA circolari detti plasmidi che conferiscono ai batteri determinate
proprietà. Sono questi che vengono trasmessi da una cellula all’altra!
La trasformazione è la ricombinazione che avviene quando un batterio
acquisisce DNA libero dall’ambiente

Questo fenomeno si manifesta in natura in alcune specie di batteri,


quando le cellule muoiono il loro DNA fuoriesce, se viene a contatto
con una cellula ospite il cromosoma di quest’ultima lo ingloba

La prima trasformazione fu vista


sperimentalmente da Griffith negli
pneumococchi, agenti patogeni della
polmonite!
La trasduzione è un meccanismo di trasferimento del DNA da un
batterio a un altro per opera di un virus!

I virus (o fagi) impacchettano il loro DNA nella capside. Quando un


nuovo virione infetta una cellula batterica iniettano il loro DNA
duplicandolo. In genere i capsidi si formano prima che al loro interno si
introduca il DNA per cui può capitare che in un capside vuoto si
introduca un frammento di DNA batterico. Alla lisi della cellula il fago
con DNA estraneo potrà nuovamente infettare ricombinandosi con un
cromosoma ospite. Si parla di trasduzione generalizzata

Esiste anche un meccanismo di trasduzione specializzata che coinvolge


i profagi: quando il profago si stacca dal cromosoma che lo ospita, porta
con se un frammento contiguo del DNA batterico in cui era inserito. In
questo caso il frammento trasportato non è casuale, perché in genere il
profago si inserisce in corrispondenza di un locus specifico.

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