plasmidi
elementi trasponibili
o sequenze di inserzione
o trasposoni
o elementi invertibili
Cromosoma batterico
Privo di istoni
Dimensioni variabili (0.2-9.0 Mb; 1100-1400 µm), proporzionali al livello di interazione del
microrganismo con l’ambiente
Tipologia:
sequenze di inserzione
trasposoni
elementi invertibili
Caratteristica traslocazione tra “elementi” diversi (cromosoma, plasmidi) del genoma batterico
Generalmente, la traslocazione avviene all’interno della STESSA cellula (a differenza dei meccanismi
di trasferimento di materiale genetico)
eccezione: trasposoni coniugativi (coniugazione)
Due meccanismi di trasposizione:
conservativa – nessuna duplicazione di elemento
replicativa – duplicazione di elemento
La trasposizione induce un effetto “mutageno”:
mutazione letale
mutazione non letale
Elementi trasponibili
La variabilità genetica consente al batterio una maggiore fitness, ossia la capacità di potersi adattare a
differenti ambienti.
Mutazione = modificazione, più o meno estesa, della sequenza nucleotidica (genotipo), con
possibili effetti sulle caratteristiche macroscopiche (fenotipo).
Considerato il tempo di generazione medio di una cellula batterica, l’effetto di una mutazione sul
fenotipo si esprime in tempi brevissimi (20-30 min).
Ceppo mutante vs ceppo selvaggio (wild-type, wt).
Una mutazione viene selezionata se conferisce un vantaggio selettivo (es. antibiotico-R).
Possono essere, talvolta, letali per la cellula.
Mutazioni spontanee (10-7- 10-11 bp / generazione) insorte durante la duplicazione/riparazione del
DNA, a seguito di integrazione/perdita di elementi mobili, per azione fagica.
Mutazioni indotte da agenti mutageni chimici (ag. alchilanti, ac. nitrico, 5-bromouracile), fisici (raggi
X, U.V.) o biologici (virus). Elevata frequenza.
Reversione della mutazione: può avvenire nel sito mutato originario od in un sito differente. Annulla
la mutazione ristabilendo il fenotipo originario (ceppo revertante).
Mutazioni microlesionali: effetti sul fenotipo
Enterococcus faecalis
Produzione e rilascio di ferormoni da parte della cellula “accettrice” (femminile)
I ferormoni inducono la produzione di una sostanza «aggregante» alla superficie della cellula
“donatrice” (maschile)
Formazione di aggregati cellulari con trasferimento del plasmide coniugativo
Meccanismi di trasferimento genico orizzontale
Coniugazione: significato
Significato clinico:
Principale meccanismo di trasferimento di geni per l’antibiotico-resistenza
Trasferimento di geni codificanti per fattori di virulenza (enterotossine,
adesine, siderofori)
Significato ambientale:
Trasferimento della resistenza ad erbicidi, idrocarburi aromatici, metalli
pesanti
Trasferimento di geni per la fissazione dell’azoto tra Rhizobia
Significato tecnico:
Coniugazione con batteri Hfr in vitro può essere interrotta in tempi diversi
con trasferimento di un progressivo di geni (mappatura dei genomi batterici)
Significato evoluzionistico:
Principale meccanismo evolutivo/adattativo batterico
Meccanismi di trasferimento genico orizzontale
Trasformazione
La cellula accettrice deve, per poter essere trasformata, trovarsi in una particolare condizione che
prende il nome di competenza.
Competenza: capacità cellulare di “catturare” il DNA.
Il raggiungimento di un livello soglia nella densità cellulare attiva la sintesi ed il rilascio di un
“fattore di competenza” (Gram+) che, agendo a livello di membrana, induce:
modificazioni di parete cellulare (autolisina)
sintesi/attivazione di proteine (DNA-binding, nucleasi, sistema RecA)
La competenza può essere:
naturale (Bacillus, Streptococcus, Neisseria, Haemophilus)
indotta artificialmente (P. aeruginosa, E. coli, S. typhimurium), mediante trattamento “a freddo” con CaCl2
(bassa efficienza, utilizzato di routine nel clonaggio di DNA in E. coli) oppure elettroporazione.
Nei Gram- : mancanza del “fattore di competenza”, sostituito da particolari condizioni del mezzo
colturale. Ad esempio, 100% competenza in Haemophilus spp. in condizioni permissive per la sintesi
proteica ma non per la crescita completa.
Meccanismi di trasferimento genico orizzontale
Trasformazione
Significato clinico:
meccanismo di trasferimento di geni per l’antibiotico-resistenza
trasferimento di geni codificanti per fattori di virulenza
(enterotossine, adesine, siderofori)
Significato biotecnologico:
clonaggio di geni “utili”
Significato evoluzionistico:
meccanismo di evoluzione/adattamento batterico
Meccanismi di trasferimento genico orizzontale
Trasduzione
La trasduzione consiste nel trasferimento di frammenti di DNA cromosomale tra due cellule
batteriche mediante un batteriofago (virus batterico).
A seconda del tipo fagico coinvolto (virulento o temperato), il meccanismo di trasduzione può
avvenire secondo due differenti modalità:
Trasduzione generalizzata: in cui qualsiasi gene può (teoricamente) essere trasferito
Trasduzione specializzata: in cui solo specifici geni possono essere trasferiti
Meccanismi di trasferimento genico orizzontale
Trasduzione generalizzata
Quantità (valori percentuali) di DNA “atipico” (trasferito) nei genomi batterici. Circa il 13% del
genoma di E. coli K12 è stato acquisito mediante trasferimento genico orizzontale.
Espressione genica
In altri casi, più geni che codificano per funzioni correlate possono
trovarsi adiacenti sul cromosoma («clusters») e vengono trascritti, a
partire da un singolo promotore, su una singola molecola di mRNA, dalla
cui traduzione verranno poi formate tante proteine quanti sono i geni
che fanno parte del gruppo. Tale gruppo di geni costituisce un operone
(arrangiamento policistronico).
L’arrangiamento in operoni dei geni è tipico di molti batteri e
vantaggioso perché permette di economizzare sui meccanismi di
regolazione: il raggruppamento in operoni di geni con funzioni
correlate, che richiedono quindi una regolazione dell’espressione simile,
riduce il numero di sistemi di regolazione richiesti.
Molte delle proteine responsabili della virulenza batterica sono codificate
da operoni:
tossina colerica (V. cholerae)
fimbrie (pili) di E. coli uropatogeni
Regolazione dell’espressione genica