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I virus

Partendo dalla scoperta del virus dell'epatite C:


'40 si viene a scoprire una malattia infiammatoria che colpiva il fegato che è presente in
due modi:
epatite A: meno invalidante, legate a cibi o liquidi infetti
epatite B: più invalidante e si trasmette attraverso liquidi corporei. Ha un impatto simile
all'HIV e alla tubercolosi.
Molti casi di contagio sfuggivano al controllo medico.
I tre scienziati che vennero premiati per il nobel hanno documentato una forma diversa
di epatite che infettava gli scimpanzè. L'agente infettivo era un virus ma non era nè
responsabile dell'epatite A nè dell'epatite B.
Si arrivò alla scoperta dell'epatite C dal sangue delle scimmie infette. Dal sangue si
prendeva parte del Dna delle scimmie e conteneva in parte genoma dell'animale e in
altra parte quello del virus. Confrontarono il DNA degli umani non infetti.
Alla fine di questo studio si capì che il virus apparteneva alla famiglia dei Flavivirus ed è
composto da RNA non DNA e venne chiamato epatite C.
Come si applica questa scoperta?
si è scoperta una regione dell'RNA che è virale. Si può sintetizzare un RNA privo di tali
varianti dimostrando che il virus era da solo capace di causare l'epatite C.

I virus 1
Avere l'rna che contrastano la virulenza e Rna che invece non permettevano agli ospiti
di infettarsi permette di capire se è il virus da solo a causarlo.
Ci sono dei farmaci antivirali capaci di trattarla. Bisogna capire il fattore eziologico.
Dal punto di vista clinico è possibile ottenere l'eradicazione del virus ma non è ancora
accessibile a tutti nelle nazioni del globo.

I virus
Non hanno citoplasma, ribosomi o organelli e hanno pochi o nessun enzima.
Non si replicano al di fuori delle cellule che li ospitano.
Non trasformano l'energia.
Non rispondono agli stimoli dell'ambiente (temperatura esterna ma anche l'ambiente
dell'organismo vivente).
Sono parassiti obbligati e non sono corpi cellulari.
Sono organismi viventi?
I virus non hanno cellule quindi secondo la teoria cellulare non hanno le caratteristiche
proprie dei viventi però hanno del materiale ereditario.
Sono elementi genetici in grado di spostarsi da una cellula all'altra.
Uno studio del 2015:

Il virus appartiene all'albero della vita perchè possono accumulare mutazioni a carico
del DNA o dell'RNA.
I filamenti di amminoacidi (sequenza primaria) hanno numerose variazioni ma se la
struttura terziaria funziona nonostante cambi la sequenza primaria non succede
nulla a livello evolutivo.

Basandoci sui prodotti proteici e vedendo le strutture terziare di essi che sono più
stabili sono state trovate 400 proteine condivise con cellule e 66 di queste sono
esclusivamente virali (provenienti dal virus).

Scoperto un nesso fra virus e Alzheimer.


Alcuni virus sono una delle cause di malattie neurodegenerative.

studio giugno 2018: Ben redhead.

I virus 2
C'è un nesso fra infezione virale e alzheimer. Questo gruppo studia il genoma di neuroni
di persone affette da alzheimer e scoprono che il loro DNA era integrato con geni di due
virus in misura doppi rispetto a soggetti sani della stessa età.
I geni di origine virale interferiscono con quelli dell'ospite, alterando il metabolismo
dei neuroni.
Il nostro DNA ha molti tratti virali.

I virus sono molto diversi morfologicamente ma chimicamente sono molto semplici.


Si distinguono due componenti di base dei virus:

un capside: involucro di natura proteica.

un core: una o più molecole di acido nucleico.

Cellula dell’HIV: ha una conformazione diversa:

ha anche un rivestimento esterno detto rivestimento virale che deriva dalla cellula
ospite (un pezzo di membrana della cellula ospite).

è presente anche l'enzima della trascrittasi inversa che catalizza e cerca di passare dal
linguaggio dell'RNA al DNA.
Le forme e le dimensioni dei virus sono definite dal capside proteico:

sistema di classificazione di Baltimora.

I virus 3
I virus possono essere definiti per il tipo di cellula che possono infettare: procarioti o
eucarioti.
Molte delle conoscenze dei virus derivano dallo studio su batteriofagi T2. (virus nei
batteri).

è preso come virus "modello".

è composto da capside proteico e un core contenente DNA.


Ha una regione della testa detta poliedrica e una regione che ha il ruolo nel
riconoscimento nella cellula da infettare ed è detta colletto.

è solo il DNA che penetra nella cellula ospite e non tutto il virus.

Come si riproduce un virus?

ci sono due cicli:

I virus 4
ciclo litico e ciclo lisogeno: sono due strategie replicative e possono essere applicate
entrambe dallo stesso virus. Sceglie una delle due a seconda del vantaggio evolutivo.

Ciclo litico: visto nei batteri

Il virus si attacca alla membrana attraverso dei recettori che riconosce e inietta il
cromosoma infetto.

Il cromosoma infetto degrada il cromosoma (nel caso dei batteri) della cellula ospite.

Il cromosoma batterico è degradato e quindi c'è la replicazione del cromosoma infetto


grazie all'utilizzo degli enzimi presenti all'interno della cellula ospite.

vengono prodotte le componenti strutturali del virus (testa, guaina, piastra basale)

C'è l'assemblaggio delle particelle infette della progenie

La progenie viene rilasciata e andrà ad infettare le altre cellule.

Ciclo lisogeno
Il Dna fagico (infetto) entra nel DNA della cellula ospite.

in rari casi il fago si stacca dal cromosoma ospite e incomincia un ciclo litico. se le
condizioni per la crescita della cellula ospite non sono ottimali (carenza nutrineti,
esposizione tossine, radiazioni).

I virus degli eucarioti hanno cicli vitali più complessi.

Ma possono anch'essi essere dna o rna e attivare cicli litici o lisogeni o possono essere
Retrovirus (rna con gene per la trascrittasi inversa).

1° step:

Il legame fra recettore cellulare e l'anti recettore virale.

ciò determina il tropismo del virus (capacità di penetrare e replicarsi in un certo tessuto)
Tropismo tissutale: stessa specie ma organi diversi.

Tropismo di specie: stesso virus può usare come cellule ospite cellule di specie diverse.

virus diversi possono legarsi allo stesso recettore e alcuni virus possono riconoscere
più di un recettore.

L'adsorbimento virale è il primo passo della replicazione virale. C'è il riconoscimento


della cellula target. Ci sono involucri con proteine che ingannano il corredo di proteine
della membrana della cellula ospite.

I virus 5
Non tutti i virus ce l'hanno.

In caso non ci sia un involucro il genoma virale codifica per glicoproteine che si
inseriscono nella membrana cellulare dell'ospite e il virus quando lascia la cellula porta
con sè una parte del doppio strato lipidico.

Alcuni virus possono portare alla formazione di cellule cancerogene.

Altri agenti infettivi acellulari:

Viroidi
-agenti infettivi più piccoli conosciuti di cellule eucariotiche vegetali
-piccole molecole di RNA circolare

Prioni:

Versioni mal ripiegate (struttura tridimensionale) di normali proteine cellulari


Le proteine prioniche (di forma quadrata) possono cambiare la conformazione delle
proteine non prioniche.
I prioni si associano ai recettori deputati al ricevere il segnale nervoso.

Il morbo di Alzheimer è una malattia multifattoriale ma come concausa può


esserci un meccanismo simile ai prioni. Le proteine mal ripiegate creano delle
placche più dense che costituiscono un ostacolo meccanico alla possibilità dei
neuroni di creare dei contatti. Le placche si chiamano amiloidi.

I virus 6

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