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I virus sono piccoli agenti infettivi o entità biologiche dalla struttura molto semplice.

 
Il loro nome deriva dal latino e vuol dire "veleno".

Sono talmente piccoli che non sono visibili al microscopio ottico, ma solo a quello
elettronico. Le loro dimensioni sono, fatti, dell'ordine di nanometri 10-300 nm (1
nanometro=1/1000 µm) e la loro forma è varia: poliedrica, cubica, elicoidale o
filamentosa.

Gli scienziati non sono ancora concordi nel definire i virus esseri viventi a tutti gli
effetti. Essi, infatti, possiedono soltanto uno dei due acidi nucleici (DNA o RNA, mai
entrambi). 
I virus sono denominati parassiti endocellulari obbligati in quanto:

si comportano da parassiti, poiché devono sfruttare una cellula per avere a


disposizione le sostanze e le strutture che a loro mancano;
sono endocellulari, perché per farsi riprodurre devono inserire all'interno della
cellula il loro materiale genetico; 
sono obbligati, poiché non possono vivere, se non per periodi molto brevi, se non
dipendendo da una cellula.

Struttura

La loro struttura è estremamente semplice ed è formata da: 

materiale genetico, una molecola di acido nucleico (DNA oRNA) nella porzione
più interna;
Capside, un rivestimento di proteine (che funge da antigene) nella porzione più
esterna; è costituito da sottounità dette capsomeri, disposte in un determinato
ordine, che danno al virus la caratteristica forma geometrica regolare.

Alcuni presentano una specie di coda, con delle fibre annesse (strutture di adesione).
Classificazione

I virus sono classificati in base all'organismo che infettano o all'acido nucleico di cui
sono formati.
Per cui si dividono in:

virus animali, infettano gli animali e quindi anche l'uomo;


virus vegetali, infettano i vegetali;
batteriofagi, infettano i batteri.

Oppure vengono classificati in:

virus a DNA o DNA-virus, per esempio il virus dell'herpes, verruche, adenovirus


(malattie respiratorie), epatite B;
virus RNA o RNA-virus (retrovirus), per esempio virus influenza, poliomielite,
morbillo, parotite, AIDS.

Essi presentano una certa specificità, perché i diversi tipi di virus scelgono di infettare
solo le cellule di alcune parti dell'organismo e non quelle di altre, per esempio, il virus
dell'epatite danneggia il fegato, il virus della poliomielite danneggia il midollo spinale, e
così via.

Riproduzione

I virus sono in grado di moltiplicarsi soltanto sfruttando una cellula ospite per far si
che tale cellula produca le nuove particelle virali. In pratica, essi si fanno riprodurre
dalla cellula che parassitano, non possedendo, infatti, gli organuli necessari per il
metabolismo proteico.
Il processo di infezione/moltiplicazione dei virus avviene per tappe successive.

1. Adesione del virus alla superficie della cellula da infettare. 


2. Alterazione e digestione da parte del virus di un tratto della membrana cellulare
tramite degli enzimi di penetrazione e penetrazione all'interno della cellula
(capside e coda o vengono degradati all'interno), segue un periodo (eclissi) in cui
il virus sembra scomparso.
3. Replicazione dell'acido nucleico e sintesi di nuove proteine per il capside,
sfruttando i materiali della cellula infettata; si formano cosi nuove particelle virali.
4. Liberazione dei nuovi virus in modi diversi:

I virus escono tutti insieme (lisi cellulare), quindi la cellula muore.


I virus escono uno alla volta (senza rottura della membrana cellulare), quindi la
cellula sopravvive.

Questi nuovi virus possono infettare altre cellule e provocare disturbi più o meno gravi
all'organismo interessato.

Come si spostano i virus


I virus non sono in grado di muoversi in modo autonomo, ma hanno sempre bisogno di
un mezzo di trasporto che li porti verso l'organismo ospite.
Alcuni virus, come per esempio quelli influenzali, restano sospesi nell'aria fino a essere
inalati passivamente da un ospite.
Alcuni si spostano da un organismo all'altro per mezzo di liquidi organici, è il caso
dell'HIV; altri si fanno trasportare da insetti o si diffondono attraverso il cibo, come il
virus responsabile della febbre gialla, che viene trasmesso attraverso le zanzare, e
quello dell'epatite A, che si trasmette attraverso l'ingestione di cibo e acqua infetti.

Meccanismi di difesa contro i virus

Il nostro organismo possiede le armi per combattere anche le infezioni virali


(produzione di anticorpi, interferone, ecc). Esse possono tuttavia aver bisogno di un
supporto da parte di farmaci specifici, ossia antivirali. Gli antibiotici (anti-batterici),
infatti, non sono attivi sui virus. I farmaci antivirali sono tossici perché, dovendo
distruggere i virus, sono in grado di entrare all'interno delle cellule dell'organismo,
danneggiandole o disturbandone il funzionamento. La loro somministrazione è,
pertanto, di stretta competenza medica.
I farmaci antivirali più comuni sono:

Acyclovir (per herpes);


Interferone a B (per blocco moltiplicazione virus).

Molti virus vengono distrutti da radiazioni e calore, alcuni sono invece più resistenti
come il virus dell'epatite B. 
I disinfettanti più diffusi implegati e attivi contro i virus sono: cloro, ipocloriti,
formaldeide; ci sono poi i composti dell'ammonio quaternario, iodio, acqua ossigenata
e alcol.

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