Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Progettazione organizzativa: fornisce gli strumenti per valutare e comprendere come e perché
alcune organizzazioni crescono e hanno successo, mentre altre no; quindi, ci aiuta a spiegare cos’è
successo nel passato e a prevedere cosa potrebbe accadere in futuro, in modo da gestire nel modo
più efficace possibile le organizzazioni. Le organizzazioni non sono statiche ma si adattano
continuamente ai cambiamenti dell’ambiente esterno.
Sfide attuali
Ci sono diverse sfide attuali che le organizzazioni e i manager si trovano di fronte:
1. Globalizzazione: la globalizzazione implica che mercati, tecnologie e organizzazioni sono
sempre più interconnesse a livello globale. Ciò richiede ai manager di sviluppare una
prospettiva globale e di essere in grado di operare efficacemente in contesti internazionali.
Le aziende possono collocare diverse parti dell'organizzazione in luoghi diversi in base alla
convenienza, ma questo può anche presentare sfide legate al controllo e alla gestione delle
filiali o dei fornitori esterni.
2. Competizione più intensa: l'ambiente aziendale attuale è caratterizzato da una maggiore
complessità e competitività. Le aziende devono affrontare la pressione di offrire prezzi
competitivi senza compromettere la qualità dei servizi o dei prodotti. Questo richiede un
equilibrio tra riduzione dei costi e investimenti in ricerca e sviluppo per mantenere la
competitività e l'innovazione.
3. Etica ed ecocompatibilità: i manager devono affrontare crescenti pressioni da parte del
governo e dell'opinione pubblica per adottare pratiche etiche e sostenibili. Le
organizzazioni sono chiamate a rispettare standard etici, a promuovere la responsabilità
sociale e a contribuire alla protezione dell'ambiente. La sostenibilità è diventata un
imperativo per molte aziende, che cercano di adottare un modello di sviluppo economico
che soddisfi le esigenze attuali senza compromettere le risorse per le future generazioni.
4. Rapidità di risposta: le organizzazioni devono essere in grado di rispondere rapidamente ai
cambiamenti ambientali, alle crisi organizzative e alle mutate aspettative dei clienti. I
settori industriali possono sorgere e scomparire rapidamente, richiedendo un'agilità e una
capacità di adattamento da parte dei manager e delle aziende. Questo richiede una
mentalità orientata al cambiamento e al continuo reinventarsi, nonché la delega di poteri
decisionali e sperimentazione.
5. Social business e big data: la rivoluzione digitale ha trasformato la comunicazione, la
ricerca di informazioni, la condivisione di idee e ha avuto un impatto sul modo in cui le
organizzazioni sono progettate e gestite. I social media e i programmi di social business
offrono opportunità per migliorare l'efficienza, la produttività e la collaborazione interna ed
esterna. Inoltre, l'analisi dei grandi volumi di dati (big data analytics) può fornire
informazioni preziose per prendere decisioni strategiche e migliorare le prestazioni
dell'organizzazione.
Può essere un'azienda di lucro, che mira a generare profitti, o un'organizzazione non profit, che
mira a produrre un impatto sociale.
Le aziende di lucro cercano di aumentare i ricavi attraverso la vendita di beni e servizi, mentre le
organizzazioni non profit dipendono da finanziamenti pubblici, sovvenzioni, donazioni o vendite
per sostenere le proprie attività. Le organizzazioni non profit devono gestire con attenzione i costi
e dimostrare un uso efficiente delle risorse per garantire un flusso costante di fondi.
Le organizzazioni svolgono un ruolo importante nella società e per gli individui. Mettono insieme
risorse per raggiungere obiettivi desiderati, producono beni e servizi in modo efficiente, facilitano
l'innovazione, utilizzano tecnologie moderne, influenzano e si adattano all'ambiente in continua
evoluzione. Devono anche affrontare le sfide legate alla diversità, all'etica, al coordinamento e alla
motivazione dei dipendenti.
Le organizzazioni creano valore per azionisti, clienti e dipendenti producendo beni e servizi
competitivi e cercando modi innovativi per soddisfare le esigenze dei clienti. I manager devono
identificare quali parti dell'organizzazione creano valore e quali no, al fine di garantire la redditività
dell'azienda.
Le dimensioni della progettazione organizzativa
Due tipi di dimensioni interagenti: le dimensioni strutturali e i fattori contingenti.
Le dimensioni strutturali si riferiscono alle caratteristiche interne dell'organizzazione che possono
essere utilizzate per confrontare e valutare diverse organizzazioni. Sono le seguenti:
1. Formalizzazione: si riferisce alla quantità di documentazione scritta riguardante
l'organizzazione, come procedure, mansioni e regolamenti. Organizzazioni ad alto livello di
formalizzazione hanno una maggiore quantità di documentazione rispetto alle
organizzazioni familiari, ad esempio.
2. Specializzazione: indica il grado in cui i compiti vengono suddivisi all'interno
dell'organizzazione. Un alto livello di specializzazione implica pochi compiti assegnati a
ciascun individuo, mentre una bassa specializzazione implica un numero maggiore di
compiti (divisione del lavoro).
3. Gerarchia: si riferisce alle relazioni di autorità all'interno dell'organizzazione e all'ambito di
controllo dei manager. Può essere rappresentata attraverso un organigramma con linee
verticali, indicando chi riporta a chi. Una gerarchia lunga indica un controllo limitato,
mentre una gerarchia corta indica un controllo ampio.
4. Complessità: indica il numero di unità o attività all'interno dell'organizzazione. Può essere
misurata verticalmente (numero di livelli gerarchici), orizzontalmente (numero di unità
lavorative) e spazialmente (grado di dispersione geografica delle unità e del personale).
5. Centralizzazione: si riferisce al livello gerarchico che ha l'autorità per prendere decisioni.
Un'organizzazione centralizzata limita l'ambito decisionale ai livelli superiori, mentre
un'organizzazione decentralizzata estende l'ambito decisionale ai livelli inferiori.
I fattori contingenti sono elementi che influenzano le dimensioni strutturali dell'organizzazione.
Descrivono l’ambiente organizzativo che modella e influenza le dimensioni strutturali. Sono:
1. Dimensione dell'organizzazione: si riferisce alla dimensione complessiva
dell'organizzazione, che può essere misurata attraverso il numero di dipendenti.
2. Tecnologia: si riferisce agli strumenti, alle tecniche e alle azioni utilizzate
dall'organizzazione per trasformare gli input in output. Comprende elementi come metodi
produttivi flessibili, sistemi informativi, Internet.
3. Ambiente: comprende gli elementi esterni all'organizzazione, come il settore di attività in
cui opera, i clienti, i fornitori, la comunità finanziaria e altre organizzazioni con cui
l'organizzazione interagisce.
4. Obiettivi e strategia: si riferiscono agli scopi e alle tecniche che distinguono
un'organizzazione dalle altre. Gli obiettivi rappresentano gli obiettivi specifici che
l'organizzazione si propone di raggiungere e hanno forma scritta e durevole. La strategia,
d'altra parte, è il piano d'azione per allocare le risorse e stabilire come l'organizzazione si
relaziona con l'ambiente esterno.
5. Cultura organizzativa: rappresenta l'insieme dei valori fondamentali, delle convinzioni,
delle conoscenze e delle regole condivise all'interno dell'organizzazione. Non è scritta, ma
può essere osservata nella sua storia, dall’abbigliamento del personale, ecc.
Sia i fattori contingenti che le dimensioni strutturali devono essere esaminati, sono
interdipendenti.
Efficienza prima di tutto: fin dalla rivoluzione industriale, l'attenzione è stata posta
sull'efficienza e sull'organizzazione. Questa prospettiva ha dato importanza al
miglioramento dell'efficienza attraverso l'uso di tempi e metodi di lavoro determinati.
Figure come Frederick Taylor, fondatore del scientific management, hanno sottolineato
l'importanza di sostituire regole empiriche e consuetudini con procedure studiate. Si è
puntato sulla pianificazione accurata del lavoro e sull'uso di incentivi salariali per ottenere
la massima efficienza e produttività, con un focus sul nucleo operativo dell'organizzazione.
Approccio alla progettazione organizzativa: Henri Fayol ha contribuito allo sviluppo delle
organizzazioni burocratiche attraverso l'idea di unità di comando e unità di direzione.
Questo modello enfatizza la progettazione e la gestione dell'organizzazione secondo
un'ottica impersonale e razionale, con l'applicazione uniforme di regole standard.
Attenzione alle persone: gli esperimenti di Hawthorne, condotti negli anni '30, hanno
evidenziato l'importanza delle relazioni psicologiche con i lavoratori. Si è scoperto che un
miglioramento del rapporto psicologico con i dipendenti porta a un aumento della
motivazione e della produttività. Questa scoperta ha portato a una rivoluzione nella
gestione del personale e ha gettato le basi per gli studi successivi sulla leadership e il
coinvolgimento dei dipendenti.
Burocrazia verso la flessibilità: A partire dagli anni '80, si è manifestata una maggiore
attenzione alla flessibilità, alla rapidità di risposta, alla motivazione dei dipendenti e alla
qualità dei servizi e dei prodotti. Si sono sperimentati nuovi approcci alla progettazione
organizzativa, come il lavoro in team, le gerarchie piatte e il management partecipativo.
Questi approcci flessibili sono stati favoriti dall'avvento di Internet, delle tecnologie
dell'informazione, della globalizzazione e dell'interconnessione.
Contingenza
Il concetto di contingenza si riferisce al fatto che l'organizzazione e la sua progettazione dipendono
da vari fattori esterni e interni. Nella progettazione organizzativa, è importante considerare le
contingenze cruciali, cioè quei fattori che hanno un impatto significativo sulle scelte di
progettazione. Esistono due approcci principali alla progettazione organizzativa basati sulle
contingenze: i modelli organici e i modelli meccanici.
Il modello meccanico si basa su regole e procedure standardizzate, con una chiara linea
gerarchica. Le decisioni vengono prese al vertice dell'organizzazione e le istruzioni
vengono passate ai dipendenti, i quali agiscono in base a tali direttive. Questo modello è
caratterizzato da una struttura centralizzata e da decisioni che provengono dall'alto.
Il modello organico si caratterizza per la libertà ed elasticità. Le norme e i regolamenti
sono più flessibili e i dipendenti godono di un'ampia autonomia. La linea gerarchica è
meno rigida e le decisioni vengono decentralizzate, con l'autorità decisionale delegata a
livelli organizzativi più bassi, come i dipendenti stessi. In questo modello, si incoraggia la
collaborazione per prendere decisioni.
Livelli di analisi
Ogni organizzazione è composta da sottoinsiemi. I sistemi operano in altri sistemi ed è necessario
scegliere un livello di analisi. 4 sono i livelli:
La determinazione della direzione strategica inizia con l'individuazione delle opportunità e delle
minacce nell'ambiente esterno, inclusi i cambiamenti, l'incertezza e la disponibilità delle risorse.
Successivamente, vengono valutati i punti di forza e di debolezza per definire la competenza
distintiva dell'azienda. Ciò comporta un'analisi dell'ambiente interno ed esterno.
Una volta definito l'intento strategico dell'organizzazione, che include la definizione della missione
e degli obiettivi generali, vengono stabiliti gli obiettivi specifici e le strategie operative.
La progettazione organizzativa poi, riguarda l'amministrazione e l'esecuzione del piano strategico. I
manager prendono decisioni riguardo alla struttura organizzativa, scegliendo tra un approccio
orientato all'apprendimento e all'innovazione (approccio organico) o all'efficienza (approccio
meccanico). Effettuano scelte relative ai sistemi informativi, di controllo, alle tecnologie
produttive, alle politiche, e così via. La misurazione delle prestazioni fornisce un feedback
sull'ambiente interno.
Il top management svolge un ruolo centrale in quanto i manager possono interpretare l'ambiente
in modi diversi. La progettazione organizzativa è determinante per il successo dell'organizzazione.
Il fine organizzativo
Ogni organizzazione ha un fine che può essere un obiettivo o una missione generale.
ll progetto strategico è un elemento chiave per il successo e richiede che gli obiettivi e le strategie
siano focalizzati in un unico progetto strategico che attira l'attenzione del management. Ci sono tre
aspetti collegati al progetto strategico:
1. Missione: rappresenta l'obiettivo generale dell'organizzazione e riassume i valori, la
ragione d'essere e la visione dell'azienda. La missione è indicata come "obiettivi ufficiali"
in quanto è legata al business e ai risultati che l'organizzazione cerca di raggiungere. Si
focalizza sui mercati, i valori e i clienti dell'organizzazione. È scritta nel report annuale o
nel manuale di linee guida. La missione svolge un ruolo di comunicazione, comunicando
gli obiettivi e le finalità dell'organizzazione. Comunica anche una legittimazione agli
stakeholder e può sviluppare un senso di dedizione nei confronti dell'azienda.
2. Vantaggio competitivo: rappresenta la capacità dell'organizzazione di soddisfare le
esigenze dei clienti in modo sostenibile. La strategia varia nel tempo per adattarsi ai
cambiamenti dell'ambiente e i manager cercano aperture competitive potenziali e
comprendono le nuove capacità necessarie per superare la concorrenza.
3. Competenza distintiva: rappresenta ciò che l'azienda fa meglio rispetto ai concorrenti ed
è spesso rappresentata da aree come la ricerca e lo sviluppo, le competenze tecniche o
l'efficienza.
Obiettivi operativi
La missione e gli obiettivi generali sono la base per obiettivi più specifici. Gli obiettivi operativi
designano i fini attraverso le procedure operative di un'organizzazione, definiscono cosa
l'organizzazione sta cercando di fare e sono strettamente legati ai compiti primari che
l'organizzazione deve svolgere quotidianamente. Gli obiettivi specifici invece, riguardano le
direzioni da seguire per le decisioni quotidiane. Tipologie di obiettivi operativi:
o Obiettivi di performance generale: riguardano la redditività delle organizzazioni a scopo di
lucro e possono essere espressi attraverso indicatori come l'utile netto, l'utile per azione o
il ritorno sull'investimento. Altri obiettivi di performance generale possono includere la
crescita delle vendite o dei profitti nel tempo e il volume complessivo di output o di servizi
forniti. Nel caso delle organizzazioni non profit, gli obiettivi di performance generale sono
orientati a garantire l'erogazione dei servizi ai clienti.
Obiettivi di risorse: riguardano l'acquisizione delle risorse materiali e finanziarie
necessarie per il funzionamento dell'organizzazione. Ciò può includere l'ottenimento di
finanziamenti, la ricerca di fonti meno costose di materie prime o l'assunzione di
personale qualificato. Anche per le organizzazioni non profit, gli obiettivi di risorse
riguardano spesso il reclutamento di volontari (operatori telefonici) o l'espansione delle
fonti di finanziamento.
Obiettivi di mercato: si concentrano sulla quota o posizione nel mercato che
l’organizzazione desidera raggiungere nel mercato di riferimento (competenza del
marketing, vendite, promozione). Anche le organizzazioni non profit, ad esempio, hanno
obiettivi di mercato come lo sviluppo di competenze di nicchia in settori specifici (es.
malattie rare e complesse).
Obiettivi di produttività: riguardano l'ottenimento di un ammontare ottimale di output
utilizzando le risorse disponibili. La produttività può essere misurata attraverso indicatori
come il costo dell'unità produttiva, il numero di unità prodotte per dipendente o il costo
delle risorse impiegate per dipendente.
Obiettivi di innovazione e cambiamento: si concentrano sull'adattamento
dell'organizzazione ai cambiamenti dell'ambiente e sulla promozione dell'innovazione.
Possono includere lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi produttivi. Le
organizzazioni di successo spesso pongono un'attenzione equilibrata all'innovazione,
anche se inizialmente può comportare perdite. Inoltre, il coinvolgimento e lo sviluppo del
personale sono importanti per promuovere forza lavoro motivata.
Obiettivi di sviluppo del personale: riguardano la formazione, la promozione, la sicurezza
e la crescita dei dipendenti e dei dirigenti dell'organizzazione.
Obiettivi conflittuali e organizzazione ibrida > alcune organizzazioni possono essere definite
"ibride", nel senso che mescolano sistemi di valori e comportamenti provenienti da diversi settori
della società. Questo può portare a tensioni e conflitti interni riguardo agli obiettivi e alle priorità
dell'organizzazione. In tali casi, i manager devono negoziare e trovare un accordo sulla direzione
che l'azienda dovrà assumere. Possono utilizzare il "coalition management" per costruire
un'alleanza di persone che sostengono un certo manager e influenzano gli altri. La costruzione di
relazioni, discussioni e negoziazioni sono abilità fondamentali per affrontare tali conflitti nelle
organizzazioni ibride.
L'importanza degli obiettivi > gli obiettivi operativi sono importanti perché forniscono una
direzione chiara ai dipendenti, definiscono le linee guida per il processo decisionale e il
comportamento, guidano le decisioni riguardo alla struttura organizzativa, all'innovazione e alla
crescita del personale, nonché forniscono standard per la misurazione dei risultati e della
performance complessiva dell'organizzazione.
1. Modello di Porter: propone due strategie principali che un'organizzazione può adottare per
ottenere vantaggio competitivo nel mercato:
• Differenziazione: consiste nel distinguere i propri prodotti o servizi da quelli dei
concorrenti attraverso caratteristiche uniche e distintive. Questa strategia mira a
creare una percezione di valore superiore nel cliente, che è disposto a pagare un
prezzo più elevato per tali caratteristiche differenzianti. Questa strategia può
ridurre la rivalità e scongiurare la minaccia di prodotti sostitutivi perché i clienti
sono fedeli alla marca dell’azienda. Strategia che richiede però attività costose
come la progettazione, la promozione massiccia o la ricerca.
• Leadership di costo: mira a mantenere bassi i costi di produzione e distribuzione,
consentendo all'organizzazione di offrire prezzi più competitivi rispetto ai
concorrenti. In questo caso, l'efficienza operativa è fondamentale per mantenere
una posizione di vantaggio sul mercato.
Sul settore in cui l’azienda opera, esistono 5 fattori che determinano la posizione
dell’organizzazione rispetto ai suoi concorrenti:
Rischio di entrata di nuovi concorrenti > valuta la facilità con cui nuove aziende possono
entrare nel mercato e competere con successo;
Potere contrattuale dei clienti > analizza il potere dei clienti nell'influenzare i prezzi, la
qualità e le condizioni di vendita dell'organizzazione.
Minaccia di prodotti sostitutivi > considera la disponibilità di alternative ai prodotti o
servizi dell'organizzazione. Se esistono molte alternative che possono soddisfare le stesse
esigenze dei clienti a un prezzo simile o inferiore, la minaccia dei prodotti sostitutivi può
ridurre la posizione competitiva dell'organizzazione.
Potere contrattuale dei fornitori > riflette il potere dei fornitori di un'organizzazione nel
negoziare condizioni favorevoli. Se i fornitori hanno un forte potere contrattuale, possono
aumentare i prezzi o ridurre la qualità dei beni o servizi forniti, influenzando negativamente
la posizione competitiva dell'organizzazione.
Intensità della rivalità tra i concorrenti > indica il grado di competizione all'interno del
settore. Se l'intensità della rivalità è alta, con molti concorrenti che lottano per quote di
mercato simili, l'organizzazione potrebbe dover affrontare prezzi più bassi, una maggiore
pressione sul margine di profitto e la necessità di differenziarsi per mantenere una
posizione competitiva.
Le aziende che adottano una di queste strategie tendono a ottenere risultati migliori rispetto a
quelle che non ne adottano alcuna.
Se l'azienda adotta una strategia di leadership di costo, la sua struttura sarà orientata all'efficienza.
Ciò implica un approccio meccanico, con un'autorità forte e centralizzata, un controllo stretto,
procedure operative standardizzate e un approvvigionamento e una distribuzione efficienti. In
questo caso, i dipendenti svolgeranno ruoli routinari e non saranno responsabilizzati per prendere
decisioni autonome. D'altra parte, se l'azienda adotta una strategia di differenziazione, avrà un
approccio organico. Ciò implica un ambiente di apprendimento in cui i dipendenti possono
sperimentare e imparare. La struttura sarà più fluida e flessibile, con un coordinamento
orizzontale. I dipendenti avranno rapporti diretti con i clienti e saranno ricompensati per la
creatività e l'assunzione di rischi. In questo caso, l'organizzazione valorizzerà la ricerca, la creatività
e l'innovazione.
Altre strategie avranno influenze simili sulla struttura organizzativa, adattandosi alle rispettive
caratteristiche, come:
Ad esempio, un ambiente stabile favorirà una struttura meccanica, mentre un ambiente in rapido
cambiamento richiederà una struttura più organica.
Le piccole imprese o le imprese giovani tendono ad avere strutture informali, con un basso grado
di divisione del lavoro, poche regole e risultati ad hoc. D'altra parte, le grandi imprese avranno una
maggiore divisione del lavoro, numerose regole e sistemi standardizzati per il bilancio, il controllo,
le ricompense e l'innovazione.
La struttura organizzativa deve anche adattarsi alla tecnologia utilizzata dall'azienda. Inoltre, la
cultura aziendale è un altro fattore contingente che può influenzare la struttura. Se la cultura
valorizza il lavoro di gruppo, la collaborazione, la creatività e la comunicazione aperta tra i
dipendenti e tra questi e i manager, la struttura sarà progettata per promuovere tali valori.
In sintesi, i manager devono progettare la struttura organizzativa tenendo conto delle strategie
adottate, degli altri fattori contingenti e del giusto adattamento (fit) per garantire l'efficacia
dell'organizzazione.
La scelta dell'approccio dipende dai responsabili dell'organizzazione, che definiscono gli obiettivi e
determinano quando l'organizzazione ha successo. Gli indicatori di efficacia possono essere sia
tangibili e quantitativi, come le percentuali di quota di mercato, sia intangibili e qualitativi, come il
coinvolgimento personale.
Le organizzazioni sono sistemi aperti che acquisiscono risorse dall'ambiente, le trasformano in
output e le reinviano all'ambiente. La misurazione dell'efficacia organizzativa tiene conto di questo
processo di acquisizione, trasformazione e reinvio delle risorse.
Il modello di efficacia integrato
Il modello di efficacia integrato si basa sull'approccio dei valori competitivi, che tiene conto delle
diverse parti dell'organizzazione. Questo approccio parte dall'ipotesi che ci siano disaccordi e punti
di vista diversi, sia interni che esterni all'organizzazione, come ad esempio la perdita di petrolio o
la morte di astronauti. Quindi, l'approccio dei valori competitivi tiene conto di queste complessità.
Gli indicatori principali del modello sono i seguenti:
• Focus: I valori possono riguardare temi interni o esterni all'organizzazione. Il focus interno
riflette il benessere e l'efficienza dei dipendenti, mentre il focus esterno riguarda il
benessere dell'organizzazione rispetto all'ambiente.
• Struttura: Si fa riferimento alla stabilità o alla flessibilità dell'organizzazione. La flessibilità si
riferisce alla capacità di adattamento e di apprendimento, mentre la stabilità si riferisce
all'efficienza e al controllo dall'alto verso il basso.
La struttura organizzativa è uno dei fattori che aiuta l’azienda a mettere in atto strategie e
raggiungere gli obiettivi prefissati. È composta da tre componenti chiave che definiscono come
un’organizzazione è organizzata:
1. Rapporti di dipendenza formale: comprende il numero di livelli gerarchici e lo "span of
control" dei manager e dei supervisori, che indica il numero di dipendenti che un manager
supervisiona direttamente.
2. Raggruppamento delle persone: come gli individui sono raggruppati all'interno
dell'organizzazione, in unità organizzative.
3. Sistemi di comunicazione e coordinamento: riguarda la progettazione di sistemi che
consentono una comunicazione e un coordinamento efficaci tra le unità organizzative.
Interdipendenza (Thomson) > scambio o condivisione di risorse materiali ed informazioni tra gli
attori all’interno delle unità organizzative o tra di esse.
L'efficienza e il controllo sono enfatizzati quando si pone l'accento sulla specializzazione delle
mansioni, sulla gerarchia dell'autorità, sulle regole, sui sistemi di reporting e su un processo
decisionale centralizzato. D'altra parte, l'apprendimento e l'adattamento sono favoriti quando le
attività sono condivise, la gerarchia è più flessibile, ci sono poche regole, vi è una comunicazione
diretta, molti team o task force e un processo decisionale informale e decentralizzato.
Coordinamento relazionale
Il coordinamento relazionale è il più alto livello di coordinamento orizzontale all'interno di
un'organizzazione. Si riferisce alla comunicazione frequente, tempestiva e orientata alla
risoluzione dei problemi tra le diverse unità funzionali. In questo tipo di coordinamento, le
informazioni circolano liberamente tra le diverse unità e le conoscenze vengono condivise per
risolvere i problemi attraverso un'interazione costante. Per sviluppare questo tipo di
coordinamento, i manager devono intervenire attivamente investendo in attività formative mirate
allo sviluppo delle capacità di interazione e risoluzione dei conflitti tra le diverse funzioni. È
importante anche costruire fiducia e credibilità mostrando attenzione verso il personale. Inoltre, i
dipendenti operano con flessibilità e offrono il loro contributo dove necessario. La sfera di
controllo è limitata per consentire rapporti di collaborazione stretti con i subordinati e agire come
coach.
Con ambiente dell'organizzazione ci si riferisce a tutto ciò che esiste al di fuori dei confini
dell'organizzazione e che può influenzarla. L'area di influenza è il campo d’azione scelto
dall’ambiente, è il territorio che essa si ritaglia in termini di prodotti, servizi e mercati e definisce la
nicchia in cui va a operare ed i settori esterni con i quali interagire per raggiungere gli obiettivi.
L’ambiente include vari settori come materie prime, risorse umane, risorse finanziarie, mercato,
tecnologia, condizioni economiche, governo, ambiente naturale, socio-culturale, internazionale e
settore di appartenenza.
Queste tre dimensioni (dinamismo, complessità e munificenza) possono essere ricondotte a due
modi in cui l'ambiente influenza le organizzazioni: fornendo informazioni sul cambiamento e
fornendo risorse. L'incertezza è un aspetto importante da affrontare in relazione all'ambiente
esterno delle organizzazioni. L'incertezza si verifica quando i decisori non dispongono di
informazioni sufficienti sui fattori ambientali e diventa difficile prevedere i cambiamenti esterni.
Modello di valutazione dell’incertezza ambientale
Per gestire l'incertezza, è necessaria una corrispondenza adeguata tra la struttura interna
dell'organizzazione e l'ambiente esterno. Quando la complessità e l'incertezza aumentano, si
consiglia di creare unità organizzative interne aggiuntive per affrontare questa complessità
interna. Queste unità, chiamate unità cuscinetto, assorbono l'incertezza proveniente dall'ambiente
esterno. Tuttavia, un approccio più recente suggerisce di eliminare le unità cuscinetto e consentire
al nucleo dell'organizzazione di essere direttamente esposto all'incertezza, poiché si ritiene che sia
più importante essere connessi con fornitori e clienti anziché perseguire l'efficienza interna. In
ambienti ad alta incertezza, è importante condividere rapidamente informazioni e conoscenze per
adattarsi.
In questo contesto sono importanti i ruoli di confine, che collegano e coordinano l'organizzazione
con gli elementi chiave dell'ambiente esterno. È fondamentale mantenere un costante
collegamento con l'ambiente per reagire ai cambiamenti di mercato e ad altri sviluppi. I
professionisti che ricoprono ruoli di confine devono informare costantemente i dirigenti dei
cambiamenti e l'importanza dei loro ruoli aumenta parallelamente al livello di incertezza.
L'obiettivo principale delle aziende è migliorare l'efficienza ed efficacia nella fornitura di beni e
servizi, utilizzando nuove tecnologie per ottenere un vantaggio competitivo rispetto alla
concorrenza. La tecnologia può essere definita come i processi, le tecniche, i macchinari e le azioni
utilizzate per trasformare gli input organizzativi, come materiali, informazioni e idee, in output,
come prodotti e servizi.
È importante considerare l'influenza della "core technology", ovvero il processo lavorativo
principale, sulla progettazione organizzativa al fine di raggiungere prestazioni efficienti per
l'azienda. Nel contesto dell'industria manifatturiera, l'esempio di core technology può variare a
seconda dell'organizzazione. Poiché le organizzazioni moderne sono sempre più grandi e
complesse, i processi di lavoro core possono essere diversi e può essere difficile determinarli in
modo preciso. Tuttavia, è possibile individuarli in parte seguendo il flusso delle materie prime
(MP).
Accanto al processo principale, tendono a svilupparsi anche le cosiddette "tecnologie ausiliari",
che sono processi importanti per l'organizzazione ma non direttamente collegati alla missione
fondamentale. Ad esempio, ci possono essere tecnologie ausiliarie legate alle risorse umane, alla
contabilità, alla ricerca e sviluppo e al marketing.
Woodward ha osservato che le aziende all'interno dello stesso gruppo avevano caratteristiche
comuni aggiuntive, ad esempio il numero di livelli di gestione e il rapporto tra manager e
dipendenti aumentavano all'aumentare della complessità della tecnologia di produzione. Questo
indicava che una tecnologia complessa richiedeva un'intensità maggiore di coordinamento.
Inoltre, si è notato che le strutture e i sistemi di gestione legati alle tecnologie di produzione
unitaria e a processo continuo si caratterizzavano come organici.
Woodward ha affermato che "tecnologie diverse pongono richieste diverse su individui e
organizzazioni, e queste richieste devono essere soddisfatte attraverso una struttura appropriata".
La mancata adozione di tecnologie adeguate per supportare la strategia o l'adozione di una nuova
tecnologia senza un adeguato allineamento strategico può portare a prestazioni scadenti.
Un vantaggio delle aziende manifatturiere è la possibilità di adottare tecnologie che supportano
strategie che mirano ad aumentare la flessibilità richiesta dal mercato. Questo implica che l'utilizzo
delle tecnologie appropriate può consentire alle aziende di adattarsi meglio alle esigenze mutevoli
del mercato e di rimanere competitive.
Applicazioni contemporanee
Le fabbriche di oggi sono radicalmente diverse da quelle studiate da Woodward. La rivoluzione
delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in particolare l'utilizzo di computer e
sistemi automatizzati, ha trasformato tutti i tipi di produzione.
In questa realtà, i sistemi tecnologici e umani sono interconnessi, sebbene le macchine stiano
progressivamente sostituendo la forza lavoro umana, spesso per competere con paesi a basso
costo della manodopera.
Per esempio, l'uso intensivo dei robot, presenta aspetti sia positivi che negativi. Da un lato, i robot
rendono le aziende più efficienti e produttive, ma dall'altro si perde in flessibilità quando si
presentano molteplici configurazioni che i robot non sono in grado di gestire.
La produzione snella o Lean Production è un approccio alla gestione dei processi che mira a
ridurre lo spreco e migliorare la qualità in modo rigoroso. Questo approccio si concentra
sull'utilizzo di personale altamente specializzato in ogni fase del processo produttivo. Incorpora
elementi tecnologici, ma pone una maggiore enfasi sul coinvolgimento delle persone rispetto ai
macchinari o ai software. Caratteristiche della produzione snella:
Definizione del valore > il valore è tutto ciò che il cliente è disposto a pagare;
Mantenere le cose a flusso > l'obiettivo è organizzare i processi in modo che il flusso di
lavoro sia continuo, evitando ritardi e interruzioni.
Far fluire il valore > si mira a ridurre gli sprechi, sia fisici che di tempo, nell'intero processo
produttivo, concentrandosi sulle attività che creano valore per il cliente.
Tirare la produzione > Si adotta un approccio "pull", in cui la produzione viene attivata in
risposta alla domanda effettiva del cliente, evitando la sovrapproduzione e riducendo gli
inventari.
Non smettere mai di migliorare.
Personalizzazione di massa
È una conseguenza della produzione flessibile e della produzione snella. La personalizzazione di
massa si riferisce alla capacità dell'azienda di essere altamente flessibile e fornire ai clienti
esattamente ciò che desiderano. Utilizza le tecniche della produzione di massa per realizzare
rapidamente e a costi ragionevoli una vasta gamma di beni personalizzati per singoli clienti.
Differenze organizzazioni di servizi/manifatturiere
Nel contesto delle organizzazioni di servizi, l'obiettivo principale non è la produzione di prodotti
tangibili, ma piuttosto la fornitura di servizi come istruzione, assistenza sanitaria, trasporto, ecc. Ci
sono diverse differenze tra le organizzazioni manifatturiere e quelle di servizi:
o Prodotto tangibile/intangibile: mentre le organizzazioni manifatturiere producono
prodotti tangibili, i servizi offrono idee e conoscenza invece di prodotti fisici.
o Produzione e consumo: nei servizi, c'è una simultanea produzione e consumo del servizio
stesso, poiché il servizio intangibile non esiste fino a quando non viene richiesto dal cliente.
Non è possibile immagazzinare i servizi come si fa con i prodotti manifatturieri.
o Intensità di capitale/lavoro e conoscenza: poiché i servizi devono essere forniti
tempestivamente, le aziende di servizi richiedono un gran numero di dipendenti per
soddisfare rapidamente le esigenze dei clienti.
o Interazione con il cliente: le aziende di servizi spesso hanno un'interazione diretta con il
cliente, dato che il servizio viene fornito dai dipendenti stessi. Al contrario, nel caso dei
prodotti manifatturieri, il cliente di solito non ha un incontro diretto con chi ha prodotto
l'oggetto.
o Fattore umano: nel settore dei servizi, il fattore umano diventa fondamentale, poiché
l'interazione e la prestazione dei dipendenti influenzano direttamente la qualità
dell'esperienza del cliente.
o Valutazione della qualità: la qualità dei servizi è spesso difficile da valutare
immediatamente rispetto ai prodotti manifatturieri, che possono essere valutati attraverso
specifiche misurabili.
o Tempi di risposta: nei servizi, i tempi di risposta sono spesso critici e devono essere minimi
per garantire la soddisfazione del cliente.
o Posizione geografica: la posizione delle organizzazioni di servizi diventa estremamente
importante, poiché devono essere vicine ai clienti per fornire i servizi in modo tempestivo.
In base all'analisi di queste due dimensioni, Perrow ha identificato quattro principali tecnologie a
livello di unità:
1. Tecnologie routinarie: caratterizzate da bassa varietà e alta analizzabilità. Queste
tecnologie coinvolgono flussi di lavoro stabili e prevedibili, con procedure ben definite. Ad
esempio, una linea di assemblaggio di automobili segue un processo routinario.
2. Tecnologie artigianali: presentano un flusso abbastanza stabile di attività, ma il processo di
trasformazione non è completamente analizzabile o comprensibile. Le competenze
individuali e l'esperienza giocano un ruolo chiave nel gestire tali tecnologie.
3. Tecnologie ingegneristiche: sono caratterizzate da una complessità maggiore, poiché
considerano molte variabili, ma sono gestite utilizzando formule, procedure e tecniche
predefinite.
4. Tecnologie non routinarie: presentano un alto grado di varietà con processi di
trasformazione non analizzabili. Queste tecnologie coinvolgono attività come ricerca,
pianificazione strategica e progettazione.
È importante notare che spesso le due dimensioni, varietà e analizzabilità, vengono considerate
come una singola dimensione tecnologica, chiamata tecnologia routinaria-non routinarie.
Approfondimenti
Struttura funzionale
Raggruppa le attività secondo un criterio di similarità dei processi produttivi, mettendo insieme
dipendenti che svolgono funzioni o processi simili o che concentrano conoscenze e capacità
analoghe. I dipendenti appartenenti alle diverse unità organizzative svolgono processi/funzioni
simili o concentrano capacità analoghe. Questa struttura è molto presente nelle aziende di
medio/piccole dimensioni. Le caratteristiche sono:
Alto grado di coordinamento verticale;
Alta specializzazione > i dipendenti si concentrano su attività specifiche e sviluppano
competenze approfondite in tali aree;
Accentuata struttura gerarchica;
Alto grado di centralizzazione > l'autorità decisionale è concentrata a livelli superiori;
Ambiente stabile;
Unico gruppo di prodotto;
Leadership di costo;
Sistema informativo e di regole rigorosamente definito.
Struttura divisionale
Raggruppa le attività in base agli output dell’organizzazione. Le unità organizzative sono autonome
e responsabili dei risultati dei loro prodotti o servizi specifici. Le caratteristiche sono:
Alto grado di coordinamento orizzontale e verticale;
Grado di autonomia delle divisioni variabile;
Grado di centralizzazione variabile;
Sistema informativo e di regole rigorosamente definiti;
Prezzi di trasferimento > le divisioni possono addebitarsi reciprocamente i costi e i benefici
dei prodotti o servizi forniti ad altre divisioni.
Ambiente dinamico;
Gruppi di prodotto separati > le divisioni sono focalizzate su gruppi specifici di prodotti o
servizi.
Strategie di diversificazione.
Struttura a matrice
È una struttura complessa che combina i caratteri della struttura funzionale con quelli della
struttura divisionale. È adatta per affrontare situazioni in cui è necessario gestire richieste duali da
parte dei clienti o affrontare decisioni complesse in un ambiente instabile e complesso.
Caratteristiche:
Alto grado di coordinamento orizzontale;
Attività strutturate per progetti;
Duplice autorità gerarchica;
Sistema informativo e di regole rigorosamente definiti;
Gruppi di prodotti limitati;
Ambiente incerto e complesso;
Alta interdipendenza e alto decentramento;
Strategia di leadership di costo e di innovazione.
Struttura orizzontale
Organizza i dipendenti intorno ai processi chiave che creano direttamente valore per i clienti.
Coloro che lavorano all’interno di un processo chiave vengono raggruppati. Caratteristiche:
Coordinamento orizzontale;
Forte utilizzo di tecnologie di coordinamento;
Responsabilità sui processi owner;
Organizzazione per processi;
Autorità decentrata e bassa formalizzazione;
Ambiente instabile;
Strategia di innovazione e diversificazione.
Struttura ibrida
Combina le caratteristiche di vari approcci in base alle specifiche necessità strategiche.
Caratteristiche:
Mix di strutture;
Ambiente instabile;
Strategia di innovazione e leadership di costo;
Dimensioni, gerarchia, grado di formalizzazione variabili.
Modello di Mintzberg
Il modello di Mintzberg è una teoria che descrive e analizza le varie configurazioni o modelli
organizzativi che possono essere adottati dalle aziende. Identifica cinque componenti chiave
dell'organizzazione: la struttura, la strategia, i processi decisionali, il sistema di valori e le abilità
manageriali. Secondo il modello di Mintzberg, le organizzazioni possono assumere diverse
configurazioni, o modelli organizzativi, in base a come vengono combinati questi elementi. Le
configurazioni organizzative di Mintzberg sono le seguenti:
1. Struttura semplice: tipica delle organizzazioni giovani, di piccole dimensioni e con una
gerarchia informale che fa uso di supervisione diretta. La struttura semplice gode di
un'ampia flessibilità, ma è destinata a formalizzarsi con l'espandersi dell'organizzazione.
2. Burocrazia meccanica: il ruolo fondamentale è rivestito da tecnici ("tecnostruttura"), e
l'obiettivo è la standardizzazione delle operazioni. La specializzazione è sia verticale che
orizzontale. La struttura è stabile e caratterizzata da bassa capacità di adattamento.
Struttura tipica di aziende mature ed espanse. La sua dipartimentalizzazione si fonda sulle
funzioni operative.
3. Burocrazia professionale: è altamente specializzata, ma unicamente in termini orizzontali.
L'obiettivo è la standardizzazione delle capacità lavorative, e le dimensioni sono ampie ai
piani bassi della struttura. Il livello di formalizzazione è inferiore a quello della burocrazia
meccanica, e la divisione in dipartimenti può avvenire sia sulla base della loro funzione
operativa, sia per il loro ruolo nel mercato.
4. Soluzione divisionale: la struttura di età più avanzata nel modello, tipicamente di vaste
dimensioni. La standardizzazione è ambita nei prodotti, che sono caratterizzati da ampia
diversificazione. L'organizzazione ha un alto grado di formalizzazione e la sua parte
fondamentale è il nodo centrale.
5. Adhocrazia: caratterizzata da capacità di adattamento. L'organizzazione è sottile a tutti i
livelli, è dinamica, e con poca formalizzazione. L'addestramento ricopre una grande
importanza.