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Organizzazione aziendale.

Mercati, gerarchie e convenzioni 4e


Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Daniel Pittino
©2021 McGraw Hill Education Italy

Glossario1

Accentramento grado di concentrazione dei processi decisionali al vertice della struttura organizzativa.

Achievement need per McClelland è il bisogno di dimostrare competenza ed eccellenza professionale,


che spinge l’individuo a porsi obiettivi sfidanti e a lavorare con maggior impegno quando si aspetta di
ottenere dei riconoscimenti personali per tale impegno.

Agente colui che agisce in nome e per conto di un altro soggetto (Principale) dal quale ha ricevuto una
delega specifica ad agire per suo conto e nel suo interesse.

Alleanza accordo tra due o più imprese istituzionalmente indipendenti allo scopo di creare uno
strumento di coordinamento congiunto.

Allineamento degli obiettivi consenso tra gli scopi degli attori, che può essere incentivato per ridurre il
potenziale di opportunismo.

Ambiente transazionale (dominio) porzione dell’ambiente generale rilevante o potenzialmente


rilevante per il raggiungimento degli obiettivi organizzativi, e all’interno del quale l’organizzazione trova
legittimazione economica e sociale.

Ampiezza del controllo numero di collaboratori sui quali può essere efficacemente esercitato il
comando o, simmetricamente, numero di persone che riportano allo stesso superiore gerarchico.

Asimmetria informativa differenza nelle informazioni a disposizione degli individui, in particolare nelle
transazioni organizzative o di mercato. Può essere fonte di comportamenti opportunistici.

Atmosfera ambiente transazionale costituito da valori, principi etici e relazioni personali in grado di
facilitare la definizione di un contratto e la sua esecuzione.

Auto-organizzazione processo privo di controllo centralizzato, per cui un sistema raggiunge l'ordine
attraverso l'interazione locale tra gli elementi che lo compongono.

Autopoiesi processo attraverso il quale un’organizzazione produce se stessa. Un’organizzazione


autopoietica è una entità autonoma e autosufficiente che contiene processi che producono le sue parti
componenti.

1
Glossario minimo a cura di Diego Campagnolo e Martina Gianecchini.
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Autoreferenzialità la descrizione di un sistema fatta da un osservatore che è parte del sistema


osservato.

Autorità esercizio legittimo di potere, inteso come la capacità che ha una parte di ottenere un
comportamento da un’altra parte, anche in assenza di un suo accordo. Secondo Weber le basi di
legittimazione dell’autorità possono essere di tre tipi: il carisma (autorità carismatica), la tradizione
(autorità tradizionale), la legge (autorità legale).

Azzardo morale (opportunismo ex post) comportamento scorretto messo in atto da un soggetto


nell’esecuzione delle sue obbligazioni contrattuali in presenza di asimmetria informativa, contratto
incompleto e difficoltà di stabilire, anche a causa della non osservabilità delle azioni, se le parti hanno ri-
spettato i termini dell’accordo.

Behaviorismo corrente di pensiero che ha molto influenzato gli studi organizzativi, che cerca di
spiegare il comportamento di un organismo in termini di relazioni tra input e output, tra stimolo e
risposta, tra variabili indipendenti e dipendenti. I behavioristi sottovalutano il ruolo dei processi mentali
e creativi.

Bisogno carenza di un “oggetto” desiderato tale da orientare il comportamento della persona.


Nella Teoria dei Bisogni di Maslow, i bisogni vengono ordinati in una scala a partire da quelli primari
(fisiologici, di sicurezza) per arrivare a quelli superiori (appartenenza, stima, autorealizzazione).

Burocrazia apparato amministrativo per l’esercizio dell’autorità legale. Secondo Weber è un ideal
tipo caratterizzato da: divisione del lavoro disciplinata in modo generale mediante regole; gerarchia
degli uffici; ricorso a regole generali per governare le decisioni e le azioni; enfasi sull’uniformità dei
comportamenti; impersonalità delle relazioni interne ed esterne; lavoro professionale.

Burocrazia professionale forma organizzativa propria delle aziende che impiegano un elevato numero
di profes- sionisti, nella quale il coordinamento è centrato sulla standardizzazione delle conoscenze e
delle competenze.

Business Process Improvement intervento che ha come obiettivo la graduale revisione dei processi
aziendali per correggere le inefficienze.

Business Process Outsourcing (BPO) outsourcing di intere funzioni o processi aziendali a un fornitore
esterno. È altrimenti detto destrutturazione funzionale.

Business Process Reengineering ridisegno delle attività aziendali e loro aggregazione secondo un
criterio di generazione di valore per il cliente interno ed esterno.

Catastrofi (teoria delle -) metodologia matematica per lo studio di fenomeni nei quali variazioni
continue dei parametri da cui i fenomeni stessi dipendono provocano variazioni discontinue negli
effetti di comportamento del sistema. È usata nella teoria morfogenetica dell’organizzazione per
spiegare fenomeni di radicali cambiamenti che seguono periodi di stabilità durante i quali si sono
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accumulate tensioni e, quindi, un potenziale di cambiamento che viene attivato anche da forze
soggettive deboli.

Catena del valore strumento di classificazione delle attività realizzate da un’impresa ideato da M.
Porter, che distingue tra attività primarie (processi di trasformazione e interazione con il cliente) e di
supporto.

Clan forma di governo delle transazioni in cui il coordinamento si basa sul mutuo adattamento e su un
elevato grado di cooperazione indotta dalla fiducia e dalla longevità della relazione. Il clan basa la sua
capacità di controllo dei comportamenti organizzativi su una profonda condivisione che accomuna i
membri in ordine a ciò che è da considerarsi un comporta- mento corretto. Il clan può essere con-
siderato una forma di convenzione.

Coalizione nella teoria comportamentale dell’impresa, identifica una aggregazione di attori e di


interessi attorno a un comune obiettivo che porta a decisioni che incorporano le razionalità di tutti i
partecipanti (razionalità strategica).

Codice etico documento nel quale sono esplicitati gli indirizzi etici dell’organizzazione e gli aspetti
valoriali della sua cultura. Rappresenta una guida per i comportamenti dei componenti dell’impresa
verso i propri stakeholder interni ed esterni.

Comitato organo collegiale, permanente ma discontinuo, che riunisce attori di funzioni o unità
organizzative diret­ tamente interessate all’assunzione di una data tipologia di decisioni.

Commitment grado di coinvolgimento affettivo del lavoratore nell’azienda e nel lavoro svolto.

Competenza caratteristica intrinseca di un individuo collegata a una performance eccellente in una


mansione o in una situazione, misurata in base a un criterio stabilito. Boyatzis distingue tra competenze
di soglia, che sono le caratteristiche essenziali per coprire un certo ruolo, e competenze distintive, che
sono quelle caratteristiche dei soggetti che forniscono in quel ruolo una prestazione superiore.

Complementarità secondo la definizione di Milgrom e Roberts è la caratteristica di due decisioni o


attività aziendali X, Y in base alla quale l’adozione di X aumenta il rendimento marginale ottenibile
dall’adozione di Y. Il risultato complessivo dell’adozione di entrambe le decisioni è maggiore di quello
ottenibile dalle due decisioni considerate singolarmente.

Competizione tensione tra due o più elementi di un sistema o individui di una popolazione quando
ciascuno di essi cerca di massimizzare il proprio uso di una risorsa scarsa.

Comunità virtuale (o di pratiche) gruppo di persone che condividono un corpo di pratiche, attività o
interessi lavorativi, e che attraverso le tecnologie della comunicazione riescono ad accedere a specifiche
informazioni, incontrarsi, interagire e condividere esperienze e conoscenza.

Confine organizzativo limite che definiscono l'estensione delle attività di un'unità organizzativa rispetto
ad altre unità della medesima organizzazione o rispetto all'ambiente esterno.
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Confini dell’organizzazione limite che definisce l’estensione delle attività dell’organizzazione,


identificando la separazione tra ambiente interno e ambiente esterno (generale e transazionale). In
alcuni casi, i confini sono tendenzialmente fissi (forma gerarchico-funzionale), in altri sono tenden-
zialmente variabili (forma a rete).

Conglomerata impresa derivante da un processo di diversificazione non correlata.

Contingenze (teoria delle -) teoria dominante negli studi organizzativi di matrice americana, che
spiega le differenze tra strategie e strutture delle diverse organizzazioni in termini di vincoli e pressioni
ambientali. Nulla si può dire sull’assetto che potrebbe assumere un’organizzazione se non che deve
adattarsi all’ambiente.

Contratto implicito contratto in cui non tutte le attese delle parti vengono espresse e formalizzate.

Contratto incompleto contratto in cui non tutte le prestazioni e controprestazioni vengono definite. Il
contratto di lavoro è un esempio di contratto implicito e incompleto.

Contract Manufacturing esternalizzazione della funzione produzione (su base contrattuale) a fornitori
specia- lizzati (cosiddetti turnkey supplier) che offrono processi, componenti o servizi di base.

Convenzione struttura che governa le relazioni tra i membri di una società o di un gruppo e si basa su
un accordo implicito su alcune regole di pensiero o di azione che costituiscono un riferimento per il loro
comportamento.

Cooperazione azione comune di due o più attori dotata di uno scopo consapevole e comune ed
esplicitamente finalizzata al suo raggiungimento.

Coordinamento è l’azione organizzativa volta a finalizzare verso un comune obiettivo gli sforzi degli
attori o delle unità organizzative. Può avvenire attraverso il mercato, la gerarchia, le convenzioni o con
forme ibride.

Costi d’uso del mercato costi generati dalle imperfezioni del mercato quale meccanismo di governo
delle transazioni. Riguardano costi di raccolta delle informazioni, costi di negoziazione e costi di
esecuzione.

Costi d’uso della gerarchia costi legati all’uso della gerarchia quale meccanismo di governo delle
transazioni. Sono collegati al coordinamento, all’attivazione di sistemi di programmazione e controllo,
alla presenza di asimmetrie informative e razionalità limitata, all’uso di incentivi per allineare gli obiettivi
dei membri dell’organizzazione.

Costi di agenzia sono i costi sostenuti dal Principale per sorvegliare e incentivare il comportamento
dell’Agente, e da quest’ultimo per assicurare il Principale che non adotterà comportamenti volti a
danneggiarlo e, nel caso, per indennizzarlo (costi di obbligazione). Esiste poi una parte residua che è un
costo opportunità dovuto allo scarto tra il comportamento effettivo dell’Agente e quello che teorica-
mente avrebbe potuto massimizzare l’utilità per il Principale.
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Costi di transazione costi legati alla fase negoziale, attuativa e all’eventuale rinegoziazione di
un contratto, determinati dalla specificità (idiosincrasia) degli investimenti, dalla frequenza
delle transazioni, dall’incertezza ambientale e dalla difficoltà di valutare i risultati.

Costo fisso costo che non si modifica al variare del volume di produzione o di vendita.

Costo variabile costo che varia al modificarsi del volume di produzione o di vendita secondo una
relazione diretta.

Critical Path Method (CPM) tecnica reticolare basata su un algoritmo di calcolo deterministico a
supporto della programmazione dei tempi delle attività di un progetto.

Cultura organizzativa modello di assun- zioni di base (inventate, scoperte o sviluppate da un gruppo
determinato nel momento in cui apprende come far fronte ai suoi problemi di adattamento esterno e
di integrazione interna) che ha funzionato “abbastanza bene” da poter essere considerato valido e
perciò tale da essere insegnato ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, pensare e sentire
in relazione a situazioni analoghe (Schein).

Decentramento produttivo allocazione della produzione di parti componenti a piccole entità esterne,
relativamente autonome.

Decentramento caratteristica dell’organizzazione secondo cui il processo di decisione è articolato


lungo tutta la struttura e non concentrato in una o poche persone o funzioni al vertice.

Delega nell’ambito di un processo di decentramento decisionale identifica l’attribuzione di autorità e


responsabilità a un collaboratore per specifiche decisioni.

Delocalizzazione pratica di trasferimento di attività dell’impresa in aree geografiche diverse da


quella della sede organizzativa, con l’obiettivo di ridurre i costi dei fattori produttivi.

Densità nella Population Ecology, numero di organizzazioni appartenenti a una popolazione in ogni
dato momento.

Destrutturazione Funzionale vedi Business Process Outsourcing

Determinismo convinzione che una variabile di un sistema determini la forma e lo stato di tutte le
altre. Il determinismo culturale attribuisce questo ruolo alla cultura che permea tutti gli aspetti del
comportamento organizzativo. Il determinismo tecnologico attribuisce questo ruolo alla tecnologia e
così via.

Differenziazione in ambito organizzativo, le differenze negli orientamenti cognitivi ed emotivi del


management e nelle strutture formali tra funzioni della stessa organizzazione.

Dimensione è la variabile dalla quale dipende la capacità di una unità aziendale (impianto, funzione o
divisione) di conseguire vantaggi di scala. In alcuni casi, tali vantaggi dipendono dalla dimensione degli
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impianti (economie di scala produttiva) e dall’estensione delle attività sulle quali si può utilizzare una
medesima base di conoscenza (economie di scala cognitiva).

Dipendenza da risorse per Pfeffer e Salancik, situazione nella quale le organizzazioni, per la loro
sopravvivenza, dipendono dalle risorse ambientali esterne e lottano per acquisirne il controllo
(attraverso accordi commerciali, partecipazione ai consigli di amministrazione – interlocking directo-
rates, accettazione sociale e politica) e minimizzare la loro dipendenza.

Dipendenza dalla storia (path dependence) nella Population Ecology, correlazione tra le condizioni
istituzionali e ambientali proprie del momento di fondazione di un’impresa e le sua caratteristiche
organizzative e di comportamento strategico attuali.

Direzione per obiettivi (DPO) (anche MBO, Management By Objectives) modalità di esercizio
dell’autorità basato sulla delega e su un sistema ordinato di parametri obiettivo che orientano il
comportamento e le decisioni dei componenti di un’organizzazione.

Distretti industriali sistemi locali che presentano un’elevata concentrazione di piccole imprese
specializzate in un particolare tipo di produzione, realizzata attraverso una divisione del lavoro tra unità
indipendenti che, tuttavia, risultano molto integrate grazie a un particolare social capital, costituito da
know how diffusi, fiducia, spirito di emulazione e di cooperazione.

Divisione del lavoro ripartizione dei processi operativi in attività o gruppi di attività e loro
assegnazione ad attori (attraverso la progettazione della microstruttura) o unità organizzative
(attraverso la progettazione della macrostruttura), secondo criteri coerenti con l’obiettivo di ottenere
maggiore produttività.

Economia di raggio d’azione riduzione del costo di produzione conseguente alla produzione congiunta
di due o più prodotti, rispetto alla loro produzione separata.

Economie di apprendimento diminuzione del costo medio di produzione di un bene o servizio per
effetto dell’accumulo di conoscenza e della maggiore abilità derivanti dalla ripetizione di attività o
processi.

Economie di scala diminuzione del costo medio di produzione di un bene o servizio in relazione
all’aumento della dimensione dell'impianto e dei fattori impiegati per realizzarlo.

Economie di specializzazione aumento di produttività o diminuzione dei costi medi unitari di


produzione all’aumentare della divisione del lavoro, e/o dell’impiego di risorse dedicate, per effetto
dell’apprendimento.

Effetto di Hawthorne iniziali modifiche che si manifestano in un fenomeno o in un comportamento


(per esempimiglioramento di un processo di produzione) per effetto della presenza di osservatori, ma
non destinate a per- manere. È stato rilevato nello stabili- mento di Hawthorne durante gli esperimenti
guidati da Mayo.
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Embeddedness caratteristica di un sistema che è “contenuto” in un altro. Per esempio per


Granovetter i sistemi economici o tecnici sono embedded nel sistema sociale.

Empowerment processo di incremento dell’autonomia del lavoratore e del suo grado di responsabilità
sul pro- cesso decisionale.

Enacted environment (ambiente attivato) per Weick, l’ambiente non è un dato oggettivo ma il
risultato di un processo di selezione (enacting) e di attribuzione di significato (sense making) operato
dall’attore.

Enterprise Resource Planning (ERP) insieme di strumenti applicativi in grado di integrare, secondo uno
schema unitario di gestione dei dati e delle informazioni, i diversi processi aziendali attraverso più
moduli applicativi tra loro interfacciati.

Equifinalità condizione per cui differenti stati iniziali di un sistema, o differenti condotte, producono
effetti simili.

Exit possibilità di un attore di rifiutare la transazione. Nel mercato di concorrenza l’exit avviene a
costo zero. Tuttavia se una parte, o entrambe le parti, ha fatto un investimento specifico nella
transazione, l’uscita non è più a costo nullo, le parti sono legate e il mercato non è più concorrenziale.

Fattori igienici e motivanti per Herzberg, sono igienici i fattori legati al contesto lavorativo, la cui
assenza genera insoddisfazione ma la cui presenza non origina necessariamente un atteggiamento
positivo; sono motivanti quelli la cui presenza origina un atteggiamento positivo nei confronti
dell’attività che si sta svolgendo.

Fordismo paradigma di organizzazione della produzione di massa sviluppato nei primi anni del
Novecento in applicazione pratica dei princìpi di O rg a n i z z a z i o n e S c i e n t i f i c a d e l Lavoro
elaborati da Taylor.

Forma a gruppo di pari variante della forma semplice caratterizzata dalla sovrapposizione tra vertice
strategico e nucleo operativo e dalla diffusione dei diritti di proprietà.

Forma a matrice forma che combina due criteri di specializzazione al primo livello gerarchico: un
criterio funzionale (orientato all’efficienza) e un criterio per obiettivi di mercato, di prodotto, di area
(orientato all’efficacia). Forma a rete (o Forma N) soluzione organizzativa che emerge da processi di
collaborazione tra imprese indipendenti e si basa su meccanismi di coordinamento prevalentemente
non gerarchici e di cooperazione.

Forma artigiana variante della forma semplice caratterizzata dall'autonomia decisionale dei componenti
del nucleo operativo, sostenuta dalla standardizzazione delle conoscenze.

Forma adhocratica soluzione organizzativa strutturalmente flessibile, fondata su piccoli gruppi dotati
di autonomia operativa e decisionale e che permette la ridefinizione di ruoli e funzioni in relazione alle
sollecitazioni dell’ambiente.
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Forma divisionale forma organizzativa nella quale gli organi direttivi di primo livello sono
specializzati per prodotto, per mercato, per area geografica e costituiscono unità quasi-indipendenti
(divisioni).

Forma divisionale accentrata variante della forma divisionale nella quale il decentramento decisionale
a favore delle divisioni è ridotto e sono molto importanti gli staff della direzione centrale.

Forma divisionale decentrata variante della forma divisionale nella quale le divisioni hanno
poche relazioni tra loro e il decentramento decisionale da parte della direzione centrale è elevato a
favore delle divisioni stesse.

Forma funzionale meccanica detta anche burocrazia meccanica, è una variante della forma
funzionale caratterizzata principalmente dall'ampio ricorso alla standardizzazione delle azioni e dei
comportamenti e dall'elevato accentramento del potere.

Forma funzionale professionale detta anche burocrazia professionale, è una variante della
forma funzionale che impiega un elevato numero di professionisti e nella quale il coordinamento è
incentrato sulla standardizzazione delle conoscenze e delle competenze.

Forma gerarchico-funzionale forma organizzativa nella quale gli organi direttivi di primo livello
sono specializzati in base alla natura tecnico-economica delle attività. Tali organi prendono il
nome di funzioni: produzione, amministrazione, acquisti, commerciale e così via.

Forma imprenditoriale variante della forma organizzativa semplice nella quale il vertice
aziendale, rappresentato dall'imprenditore o dal team imprenditoriale, è in presa diretta con i
collaboratori esecutivi, senza la presenza di organi direttivi intermedi.

Forma semplice forma organizzativa nella quale il vertice aziendale (l’imprenditore) è in presa
diretta con i collaboratori esecutivi, senza la presenza di organi direttivi intermedi.

Formalizzazione Modalità di regolazione delle attività attraverso l’esplicitazione di regole e


procedure che definiscono i compiti degli attori e guidano il loro comportamento.

Funzionalismo nella prospettiva funzionalista, la società viene considerata come un sistema sociale
dotato di meccanismi interni per mantenersi secondo equilibri adattivi. La dimensione soggettiva
dell’agire individuale viene a essere subordinata alle funzioni integrative svolte dalle istituzioni.

Funzione di utilità rappresentazione numerica delle preferenze di un individuo rispetto a diverse


possibili scelte o situazioni.

Funzione insieme di attività omogenee sotto il profilo della tecnica; costituisce il presidio
organizzativo corrispondente alle diverse fasi del processo operativo tipico d’impresa.

Gantt strumento grafico ideato da Henry Gantt che riporta, su una scala temporale, la pianificazione
dei tempi delle attività di un progetto.
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Garbage can model (modello cestino dei rifiuti) metafora di anarchia organizzativa usata da
Cohen, March e Olsen per rappresentare il reale processo di presa delle decisioni nelle aziende,
“caratterizzato da ambiguità negli obiettivi, conflittualità fra questi, problemi poco compresi che si
aggirano qua e là, decisori che hanno altro per la testa”.

Gerarchia struttura di governo delle transazioni che realizza il coordinamento attraverso


un’autorità centralizzata. È la struttura che realizza una minimizzazione dei costi di transazione
in situazioni caratterizzate da incertezza, specificità degli investimenti ed elevata frequenza delle
transazioni.

Gioco a somma zero situazione di interazione strategica in cui la somma algebrica dei risultati
conseguiti da tutti gli attori coinvolti è nulla (quello che viene vinto da uno o più giocatori viene perso
dagli altri).

Gruppo di lavoro organo collegiale che aggrega temporaneamente specialisti provenienti da funzioni
diverse per realizzare specifici progetti.

Holding società capogruppo che con- trolla altre società attraverso il possesso di partecipazioni
azionarie. Essa può svolgere solo un ruolo finanziario (holding pura) oppure anche un ruolo strategico
nel business delle società controllate. A volte è la configurazione societaria assunta da grandi strutture
divisionalizzate.

Ict Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Information an Comunication Technology).

Incentivo ricompensa monetaria o psicologica tesa a supportare l’allineamento degli obiettivi degli
attori nell’esecuzione di un contratto.

Incertezza situazione nella quale gli eventi oppure la loro distribuzione di probabilità non sono
noti. L’incertezza si differenzia dal rischio, dove invece la distribuzione di probabilità è stimabile.

Inerzia nella Teoria della Population Ecology, tendenza delle organizzazioni a mantenere le proprie
caratteristiche pur in presenza di variazioni ambientali: in questo modo la velocità di cambiamento
organizzativo è minore di quella del mutamento ambientale.

Integrazione livello e qualità della collaborazione tra attori o unità organizzative necessaria per
svolgere un’attività in comune.

Interazione si definiscono attività di interazione le attività lavorative a supporto delle attività di


trasformazione di beni e servizi, che comportano ricerca e scambio di informazioni, coordinamento e
controllo tra attori organizzativi individuali o collettivi.

Interdipendenza grado in cui le parti o gli attori di una relazione organizzativa dipendono gli uni dagli
altri in relazione a risorse, informazioni, materiali per svolgere il proprio compito. Le interdipendenze
possono essere sequenziali (l’input di B è l’output di A), reciproche (tra A e B c’è una relazione circolare)
e generiche (tra A e B non ci sono particolari relazioni al di fuori di quelle derivanti dall’appartenere alla
stessa unità).
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Interfaccia nell’ambito di una struttura modulare, elemento di comunicazione/interazione tra


moduli, ovvero di passaggio di informazioni o di trasferimento di risorse.

Interlocking directorate rete sociale creata da società attraverso la condivisione di membri dei
loro consigli di amministrazione.

Investimento specifico (o idiosincratico) investimento in impianti, capitale umano o relazioni


che perde tutto, o parte consistente, del suo valore al di fuori del contesto transazionale nel quale è
stato effettuato. L’esistenza di elevati investimenti specifici in una transazione crea una sorta di
monopolio bilaterale tra le parti ed è la causa del fallimento del mercato.

Isomorfismo tendenza di tutte le organizzazioni che insistono sullo stesso ambiente ad adottare
i caratteri più adatti alla sopravvivenza, assumendo la stessa forma organizzativa.

Job design attività di definizione della natura e dei contenuti dei compiti assegnati a ciascuna
posizione organizzativa.

Joint venture accordo in base al quale due o più imprese cooperano alla realizzazione di un prodotto
o di un servizio.

Just In Time filosofia di gestione delle operazioni aziendali orientata all’annullamento delle scorte
attraverso la produzione della quantità giusta al momento giusto.

Knowledge Management approccio manageriale basato sulla progettazione di processi, strumenti e


strutture finalizzate alla raccolta, gestione, rinnovamento e condivisione della conoscenza organizzativa.

Lean Management filosofia di gestione delle operazioni aziendali orientata all’eliminazione di


qualsiasi tipologia di spreco e al miglioramento continuo dei prodotti. Di solito è usata come sinonimo
di Just in Time.

Lean organization organizzazione/filosofia organizzativa orientata dalla tendenza all'eliminazione di


qualunque tipo di spreco e al miglioramento costante dei prodotti/servizi offerti.

Learning Organization organizzazione che ha la capacità di acquisire, gestire e applicare la propria


base di conoscenza alla risoluzione dei problemi e all’adattamento ai cambiamenti ambientali.

Linea intermedia parte dell’organizzazione che collega il vertice strategico al nucleo operativo. Gli
organi che la compongono sono dotati di autorità gerarchica e si occupano della programmazione,
valutazione e coordinamento delle attività del nucleo operativo.

Loyalty impegno nei riguardi dei membri di un gruppo o di una convenzione a tenere un
comportamento coerente con le attese generate dalla condivisione di valori e obiettivi. Funziona come
meccanismo di autocontrollo di comportamenti opportunistici.
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Mappe cognitive rappresentazioni interne all’individuo di concetti e di relazioni tra concetti


che l’individuo stesso usa per comprendere e creare il proprio ambiente di riferimento.

Market failure la superiorità del mercato nel governare le transazioni può venir meno per
effetto dell’incertezza, di investimenti specifici nella transazione, delle frequenze delle transazioni. In
questo caso i costi di transazione (o di uso del mercato) raggiungono un livello tale per cui è più
conveniente internalizzare le transazioni.

Mercato struttura di governo delle transazioni che realizza il coordinamento tra produttori
specializzati attraverso contratti istantanei basati sul prezzo.

Mercato bilaterale (mercato c) forma ibrida di governo delle transazioni che pone enfasi sulla
continuità del rapporto tra le parti e sulla fiducia reciproca che lo caratterizza.

Mercato interno del lavoro dispositivo amministrativo che regola i sistemi di ricompensa, di
distribuzione dei compiti e di crescita professionale in organizzazioni caratterizzate da training on the
job, investimenti specifici (idiosincratici) in capitale umano e consuetudini lavorative. Le condizioni che si
formano entro tali mercati sono indipendenti da quelle del mercato esterno del lavoro.

Mercato trilaterale (mercato b) forma ibrida di governo delle transazioni caratterizzata dalla presenza
di una terza parte con la funzione di redimere eventuali controversie e di valutare i risultati.

Modularità caratteristica di un sistema complesso che garantisce la possibilità di dividere e


ricombinare le sue componenti (moduli) per ottenere nuove configurazioni senza che ci sia riduzione
nelle funzionalità o nelle performance del sistema.

Modulo nell’ambito della teoria dei sistemi, insieme di elementi tra loro fortemente
interdipendenti e che allo stesso tempo mantengono un basso livello di interdipendenza rispetto alle
componenti degli altri moduli.

Motivazione insieme di motivi ad agire (partecipare o produrre) che finalizza l’attività di una persona
verso un obiettivo. La motivazione può essere analizzata secondo due criteri: in base ai contenuti o in
base al processo.

Mutuo adattamento modalità di coordinamento che consiste nella reciproca interazione e


comunicazione degli attori.

Neoistituzionalismo secondo questa prospettiva teorica, le istituzioni in senso ampio vengono


analizzate come strutture cognitive, normative e di regolazione che fanno sì che il comportamento
individuale risulti più come il riflesso di pressioni esterne che lo definiscono e lo condizionano che come
il riflesso di scelte intenzionali.
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Nicchia nella Population Ecology, insieme delle risorse presenti in un segmento di ambiente che
consentono a una popolazione organizzativa di riprodursi e crescere.

Nucleo operativo parte dell’organizzazione che include gli attori coinvolti direttamente nello
svolgimento delle attività legate all’ottenimento dei prodotti e dei servizi.

Omeostasi proprietà di un sistema capace di mantenere il suo stato o i suoi comportamenti a fronte
di sollecitazioni esterne.

Open innovation paradigma gestionale secondo cui la capacità innovativa di un’impresa non risiede
esclusivamente entro i confini organizzativi ma è determinata dalla capacità di combinare idee
originate internamente con idee sviluppate all’esterno, al fine di accelerare il processo di creazione e
commercializzazione delle innovazioni.

Opportunismo comportamento scorretto di un soggetto contrattuale in presenza di asimmetria


informativa tra le parti.

Organi di line organi collocati lungo la linea gerarchica che possiedono l’autorità formale di prendere
le decisioni sull’attività caratteristica dell’impresa.

Organi di staff organi non dotati di potere formale, collocati a lato della linea gerarchica. Si tratta di
organi che sviluppano una competenza specialistica e che forniscono consigli, suggerimenti o pareri ai
manager di linea per supportare i processi decisionali. Mintzberg distingue gli organi di staff in staff di
supporto e tecnostruttura.

Organigramma rappresentazione grafica della struttura organizzativa contenente la denominazione


delle unità, le posizioni e il nome dei loro titolari.

Organization failure la capacità della gerarchia di governare in modo efficiente le transazioni può venir
meno a causa dell’aumento della dimensione e della complessità, dell’opportunismo del management,
della manipolazione delle informazioni.

Organizzazione effimera forma di azione collettiva che emerge attorno ad un evento particolare ad
opera di più attori che sono legittimati dalla situazione.

Organizzazione informale sistema sociale di ruoli che si sviluppa dall’interazione tra le persone e i
gruppi, con le loro relazioni e norme di comportamento, indipendentemente da quanto stabilito dalla
struttura organizzativa formale.

Organizzazione scientifica del lavoro (OsL) termine che designa i principi di organizzazione del lavoro
sviluppati da Taylor, orientati al miglioramento dell’efficienza produttiva e basati sullo studio analitico
(scientifico) di tempi e metodi di lavoro.

Organizzazione snella (lean organization) organizzazione “corta” (pochi livelli gerarchici), orientata ai
processi, che valorizza la professionalità e la responsabilizzazione delle persone e utilizza in modo
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diffuso il lavoro in team. È un’organizzazione tendenzialmente flessibile e in grado di


rispondere rapidamente ai cambiamenti dell’ambiente generale.

Organizzazioni generaliste organizzazioni che utilizzano una vasta gamma di risorse per conservarsi e
riprodursi e che, in quanto tali, risultano particolarmente adatte a operare in ambienti
relativamente instabili e variabili.

Organizzazioni specialiste organizzazioni che impiegano una gamma limitata di risorse fisse e che,
in quanto tali, risultano particolarmente adatte a operare in ambienti relativamente stabili e omogenei.

Organo di integrazione ruolo o unità organizzativa finalizzata a favorire il coordinamento tra le


funzioni rispetto a un singolo progetto o a una singola area di attività.

Outsourcing processo che porta all’esternalizzazione a un fornitore esterno di prodotti o servizi prima
realizzati o erogati dall’attività produttiva e di gestione interna dell’azienda.

Paradigma modello di percezione, concettualizzazione, azione, legittimazione e valutazione associato


a una particolare immagine della realtà che prevale in un scienza (Kuhn).

Pert (Project Evaluation and Review Technique) tecnica reticolare basata su un algoritmo di calcolo
probabilistico a supporto della programmazione dei tempi delle attività di un progetto.

Piccoli numeri (small number) unicità o quasi unicità delle potenziali controparti in una transazione. È
causa del fallimento del mercato.

Popolazione nella Population Ecology, insieme di organizzazioni che interagiscono e coevolvono in


quanto possiedono combinazioni di risorse produttive e organizzative simili.

Possibilistico attributo di sistemi il cui comportamento include opzioni con probabilità non specificata
entro il sistema. Si oppone a deterministico. I sistemi possibilistici sono caratterizzati da un numero
ampio di alternative in ordine ai loro stati e comportamenti futuri anche se tutte le condizioni rilevanti
sono note. Sono definiti anche più semplicemente sistemi non deterministici.

Postfordismo paradigma di organizzazione della produzione emergente alla fine del Novecento e
basato sulla conoscenza piuttosto che su asset fisici.

Potere qualsiasi possibilità di fare valere la propria volontà entro una relazione sociale.

Prezzo di trasferimento (Transfer Price) è il prezzo che viene definito per regolare una transazione di
beni e/o servizi tra divisioni appartenenti alla stessa organizzazione.

Principale nella Teoria dell’Agenzia, colui che delega un altro soggetto (Agente) a compiere
un’attività in suo nome e per suo conto.

Procedura sequenza formalizzata di prescrizioni di comportamento, riguardanti lo svolgimento di


un’attività o di un processo. Può essere contenuta in un documento o identificarsi in una routine.
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Giovanni Costa, Paolo Gubitta, Daniel Pittino
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Processo insieme di attività che, partendo da un input e aggiungendo valore a questo, produce un
output per un cliente, interno o esterno.

Product manager ruolo di integrazione trasversale, privo di autorità gerarchica ma con responsabilità
economica, che focalizza l’azione sulle combinazioni prodotto/mercato e realizza il coordinamento
attraverso il mutuo adattamento.

Project Management filosofia di gestione orientata alla definizione di obiettivi, alla pianificazione dei
tempi, delle risorse e delle modalità, al controllo periodico e alla valutazione dei risultati.

Quasi mercato struttura ibrida di governo delle transazioni che innesta dentro una gerarchia tensioni
tipiche del mercato, come per esempio nelle strutture divisionali nelle quali le divisioni competono
per l’allocazione delle risorse finanziarie disponibili.

Quasi organizzazione struttura ibrida di governo delle transazioni che stabilizza le relazioni di scambio
attraverso forme di gerarchia, come per esempio, in una catena di decentramento produttivo, l’azienda
appaltante che ha un potere d’ispezione e di controllo sulle aziende appaltatrici, che lo accettano in
cambio di una continuità della relazione.

Razionalità assoluta concetto della teoria economica classica secondo cui gli individui, di fronte a una
scelta, hanno la possibilità di conoscere tutte le alternative possibili e di calcolarne le conseguenze,
quindi di massimizzare la loro funzione di utilità.

Razionalità limitata contrapposta a razionalità assoluta, postula la conoscenza incompleta delle


alternative di azione, la stima imprecisa delle conseguenze dell’azione e preferenze non chiaramente
ordinabili e mutevoli.

Relazioni Umane (scuola delle) approccio teorico e manageriale che si oppone all’Organizzazione
Scientifica del Lavoro e che si basa sulla considerazione di fattori sociali e comportamentali
nell’organizzazione del lavoro.

Responsabilità obbligazione di un attore organizzativo a rispondere di una decisione o di un


comportamento o di una risorsa di cui ha il controllo in virtù di una delega o di un ruolo ricoperto.

Responsabilità sociale d’Impresa (RsI) (anche CRS, Corporate Social Responsibility) integrazione su
base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni
commerciali e nei loro rapporti con gli stakeholder.

Riduzionismo applicazione di concetti, ipotesi o teorie proprie di un’entità ai concetti, ipotesi e teorie
di un’altra entità più complessa. Per esempio il riduzionismo ingegneristico tenta di applicare i concetti
della meccanica ai più complessi fenomeni socio-organizzativi.

Routine organizzative procedure comportamentali di tipo meccanico e ripetitivo attraverso cui le


imprese, dopo aver sperimentato nuove soluzioni e selezionato quelle di successo, incorporano,
stabilizzano e conservano l’innovazione, rendendola trasferibile e riproducibile.
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Ruolo insieme degli atteggiamenti e dei comportamenti adottati da un attore, che soddisfano le
esigenze e le aspettative del gruppo sociale e organizzativo nei suoi confronti.

satisficing comportamento dell’attore in base al quale interrompe la ricerca di soluzioni non appena
ne ha scoperta una che soddisfa a un livello accettabile i propri obiettivi, senza affrontare l’incertezza, i
rischi e i costi di perseguire l’ottimo (maximizing). È un comportamento tipico dell’attore organizzativo,
contrapposto a quello massimizzante dell’homo oeconomicus.

selezione avversa (opportunismo ex ante) risultato del comportamento messo in atto da un


soggetto nella fase di stipulazione di un contratto, in presenza di asimmetria informativa, che gli
permette di nascondere o ma- nipolare informazioni per ingannare la controparte. La selezione è
avversa perché, in questa situazione, le transazioni riguardano prevalentemente individui, beni e servizi
di cattiva qualità.

selezione eliminazione delle forme organizzative meno adatte e affermazione di quelle più adatte
che gradualmente diventano prevalenti nella popolazione (isomorfismo).

sistema aperto entità organizzata i cui confini non sono chiusi e che è in grado di cambiare i suoi
comportamenti in risposta alle condizioni esterne. Il grado di apertura di un sistema indica la misura in
cui i suoi cambiament i s t r u t t u r a l i s o n o d e t e r m i n a t i dall’ambiente.

sistema qualsiasi insieme di elementi legati da relazioni. Si definisce complesso un sistema


caratterizzato da un elevato numero di elementi e/o da un elevato numero di relazioni di diverso tipo.

sistema chiuso sistema isolato che non ha interazioni con l’ambiente e quindi è organizzativamente
autonomo.

sistema cognitivo mappa o costrutto mentale che ingloba un insieme interconnesso di conoscenze o
credenze su se stesso, o sull’ambiente fisico o sociale, proprie di un individuo. Ogni persona dispone di
più sistemi cognitivi separati. Un insieme molto integrato di sistemi cognitivi posseduti da un individuo
forma un’ideologia.

sistema sociale nella scuola struttural- funzionalista denota l’immersione degli attori individuali o
collettivi in un sistema di pressioni che ne uniformano i comportamenti in modo coerente con il
bisogno del sistema sociale di mantenere la propria struttura.

sistema socio-tecnico sistema composto di subsistemi sociali e tecnici. Per esempio, una fabbrica
dove le persone sono organizzate in un sistema sociale fatto di ruoli, mansioni, gruppi per realizzare
delle attività per le quali usa sistemi tecnici come computer o macchine utensili. La teoria dei sistemi
socio-tecnici sostiene che l’equilibrio tra i due tipi di sistemi non può essere perseguito disgiunta-
mente.

sistemi operativi meccanismi che collegano “struttura “ e “attori” dell’organizzazione facilitando il


coordinamento e orientando il loro comportamento (processi di comunicazione, controllo, valutazione).
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sistemi organici e meccanici i primi sono caratterizzati da suddivisione spinta dei compiti, enfasi
su autorità e controllo, prestigio connesso alla posizione occupata e forte ricorso alla gerarchia; i
secondi da scarsa enfasi sulla specializzazione, forte ricorso all’esperienza, orientamento agli
obiettivi e al problem solving e forte interazione laterale.

social capital insieme dei tratti di una comunità (le norme, i valori condivisi, fiducia, relazioni
di reciprocità), che possono aumentare l’efficienza della vita comune facilitando la realizzazione di
azioni condivise.

spin off modalità di creazione di una società indipendente e autonoma, derivante dallo scorporo
di una determinata attività aziendale (spin-off industriale) da un’impresa esistente, o di attività di
ricerca (spin-off di ricerca o accademico) da un ente di ricerca o dall’università.

staff di supporto organi di staff che forniscono un supporto “esterno” al flusso produttivo
(per esempio ufficio legale, amministrazione del personale, servizio mensa, portineria).

standard nell’ambito di una struttura modulare, parametro che esprime le performance di un


singolo modulo.

stakeholder attore sociale portatore di un interesse specifico e di potere di influenza non


ignorabile nell’organizzazione.

Standardizzazione modalità di coordinamento che consiste nella definizione di norme o modalità


di operare che consentono di rendere compatibili, uniformi e autocontrollabili i comportamenti e
le prestazioni.

Supervisione diretta modalità di coordinamento che consiste nella emissione di ordini e direttive
e nell'esercizio del controllo sulle attività effettuate dagli attori.

Task force organo collegiale, continuo ma temporaneo, che aggrega specialisti provenienti da
diverse funzioni aziendali per la gestione di progetti critici, urgenti o innovativi.

Team gruppi di lavoro o strutture orizzontali temporanee e variabili cent r a t e s u p ro c e s s i e p


ro g r a m m i . Possono essere creati sia in situazioni d’emergenza sia in situazioni in cui si
rende necessaria la collaborazione tra persone che operano stabilmente in processi di lavoro
diversi (per esem- pio circoli di qualità, gruppi di lavoro virtuali, gruppi di progetto).

Tecnostruttura organi di staff costituiti da analisti che organizzano il flusso produttivo


e standardizzano le procedure con l’obiettivo di rendere più efficace il coordinamento (per
esempio pianificazione, controllo di qualità, controllo di gestione e così via).

Teoria dei bisogni teoria elaborata da Maslow nella seconda metà del Novecento secondo cui la
motivazione di un comportamento nasce dalla tendenza universale alla soddisfazione di bisogni.
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Teoria dei giochi branca della matematica che studia le decisioni in una situazione di conflitto come
quella in cui due o più attori che hanno differenti obiettivi operano sulla stesso sistema o competono
per le stesse risorse.

Teoria dell’evoluzione l’evoluzione si basa sulla selezione delle variazioni inte venute in un sistema. La
selezione è naturale (come nella teoria di Darwin) quando avviene in assenza di un obiettivo o di una
intenzione (come avviene invece nella selezione artificiale), anche se l’obiettivo implicito
della selezione naturale è quello di mantenere gli individui più adatti alla sopravvivenza e alla
competizione.

Teoria generale dei sistemi approccio che tenta di identificare le caratteristiche


strutturali, comportamentali ed evolutive di particolari tipi di sistemi viventi. A causa delle sue origini
nella biologia, le cui forme tendono ad avere una lenta storia evolutiva e sono organizzativamente più
stabili, la teoria generale dei sistemi nella sua versione struttural-funzionalista viene accusata, se
applicata ai sistemi organizzativi, di essere conservatrice e di favorire lo status quo e sottostimare il
ruolo dell’innovazione.

Transazione qualsiasi trasferimento di un bene o servizio attraverso un’interfaccia tecnologicamente


separabile.

Unità organizzativa aggregato di attori, risorse e attività che concorrono a una performance comune,
contribuendo al raggiungimento di un “obiettivo parziale” dell’organizzazione coerente con il suo
obiettivo generale.

Vertice strategico parte dell’organizzazione che ha la responsabilità globale dell’organizzazione. Per


esempio imprenditore, direzione generale, consiglio di amministrazione, amministratore delegato.

Voice protesta che è alternativa all’exit in un contesto transazionale bloccato, dove l’esistenza di
investimenti specifici renderebbe troppo costosa l’uscita dalla relazione.

Wikinomics termine che identifica una nuova era negli approcci alla collaborazione e alla
partecipazione su scala globale, fondata sui principi del peer-to-peer e del knowledge sharing, che
stanno modificando in modo radicale la concezione del business e la gestione delle relazioni intra e
interorganizzative

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