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Oggi c’è una crisi della burocrazia, dovuta al fatto che le burocrazie non sono adatte a far fronte al
cambiamento drammatico e imprevedibile tipico delle economie ad alta intensità di informazioni. Vi è uno
spostamento nelle fonti del vantaggio competitivo:
Interdipendenza
Disintermediazione: : la performance non è più connessa con la proprietà del bene. Le aziende non
devono possedere tutte le risorse critiche
Velocità: man mano che l'ambiente diventa più ostile, la rapidità dei flussi di informazioni verticali e
orizzontali diventa un fattore critico di successo
Potere: la dispersione del potere aumenta la complessità della pianificazione. Se il potere è
disperso tra più organizzazioni (aumenta l’interdipendenza) diventa più difficile gestirlo.
5. Microstruttura vs Macrostruttura?
Microstruttura: Progettare la microstruttura vuol dire definire il contenuto del lavoro e il ruolo
delle persone all’interno dell’organizzazione (ruoli organizzativi) per sviluppare le competenze e le
capacità delle persone.
Macrostruttura: Progettare la macrostruttura significa stabilire il coordinamento tra i ruoli
organizzativi (criteri per raggruppare i ruoli organizzativi nelle unità organizzative) e coordinamento
tra le unità organizzative (informazione e flussi fisici, relazioni gerarchiche). La progettazione della
macrostruttura vuol dire progettare le unità organizzative che compongono l’organizzazione.
Bisogna successivamente definire i meccanismi di coordinamento tra le diverse unità organizzative.
6. Dimensioni strutturali?
Il design organizzativo è guidato da alcune dimensioni che descrivono le caratteristiche
dell'organizzazione:
Dimensioni strutturali: descrivere le caratteristiche di ruoli organizzativi
Dimensioni contestuali: caratterizzano l'intera organizzazione
Specializzazione
Formalizzazione
La necessità di reagire prontamente al mutamento del contesto porta in genere le imprese a decentrare il
processo decisionale tramite meccanismi di delega, eliminando così le burocratiche comunicazioni verticali
lungo i diversi livelli gerarchici della struttura. Tipicamente le decisioni che si tendono a delegare
maggiormente verso i livelli operativi, sono decisioni con livello di rischio e incertezza molto basse.
Professionalità
Descrive il livello di istruzione e formazione formale dei dipendenti. La professionalità è considerata elevata
quando i dipendenti richiedono una lunga formazione per svolgere lavori nell'organizzazione. L'istruzione
richiesta per ottenere o svolgere un lavoro è un indicatore della professionalità della forza lavoro.
Alta professionalità -> Bassa specializzazione verticale
7. Dimensioni contestuali?
Ambiente (esterno) Riguarda tutti gli elementi al di fuori dei confini dell'organizzazione, inclusi
l'industria, il governo, i clienti, i fornitori, i sindacati, la comunità finanziaria e la comunità locale.
Quando parliamo di ambiente facciamo riferimento ad una serie di variabili molto ampie. Un modo
per sintetizzare le caratteristiche dell’ambiente è quello di definire il livello di incertezza e di
complessità. Il livello di incertezza mi indica il tasso di cambiamento che caratterizza il contesto,
quindi quanto frequentemente cambia e quanto è diverso il contesto rispetto a quello precedente.
Il livello di complessità si riferisce al numero di aspetti diversi che bisogna tenere sott’occhio per
l’organizzazione.
Se l’incertezza è alta mi serve un’organizzazione flessibile che si adatti velocemente al nuovo
contesto. La metafora che più si adatta a questo caso è quindi quello della metafora organica (poco
specializzato, poco standardizzato, parti intercambiabili ecc.).
Per quanto riguarda la complessità, bisogna ricordarsi che a complessità esterna corrisponde
complessità interna. Quindi al crescere del numero di variabili che devo controllare, devo costruire
internamente una struttura che cresce contemporaneamente, diverse UO che si affacciano a tutte
le variabili individuate. Una struttura molto complessa deve essere poi standardizzata il più
possibile. Quindi in microstruttura seguo più un sistema meccanico e non organico.
Domande Organisation Design
Dimensioni misurate per l'intera organizzazione o per un componente specifico (una divisione).
La dimensione può essere misurata dal numero di dipendenti, beni, fatturato, ecc. Le imprese di
piccole dimensioni tendono ad avere un approccio più organico all’organizzazione, perché da un
lato tutte le caratteristiche del modello meccanico nascono dalla necessità di gestire volumi elevati
(nascono quindi nel contesto di produzioni di massa). Dall’altro lato, il vantaggio della piccola
impresa è proprio la flessibilità, classica del modello organico. Per aziende di grandi dimensioni
abbiamo invece macrostrutture più complesse (funzionale, divisionale, ibrida ecc.), mentre dal
punto di vista della microstruttura abbiamo più facilmente un modello basato su standardizzazione
e specializzazione.
Tecnologia organizzativa strumenti, tecniche e azioni utilizzate per trasformare input in output.
Obiettivi e strategia definire lo scopo e le tecniche competitive che distinguono
un'organizzazione dalle altre.
Cultura l'insieme sottostante di valori chiave, credenze, comprensione e norme condivise dai
membri di un'organizzazione.
In base alla situazione e alle necessità posso utilizzare uno o più strumenti. Maggiore è il coordinamento
necessario, maggiori sono i costi. Le organizzazioni, come detto precedentemente, non sono mai
pienamente orizzontali o verticali, infatti piani e regole (ad esempio) esistono sempre anche in
organizzazioni innovative e orientate all’apprendimento.
Domande Organisation Design
Ambiente esterno stabile organizzazione caratterizzata da regole e procedure standard, chiara gerarchia,
formalizzazione e centralizzazione: modello meccanico
Ambiente in rapido mutamento organizzazione flessibile, libera e adattiva, gerarchia non rigida, processo
decisionale centralizzato: modello organico.
2) Stadio Collettività il risultato che si ottiene è una leadership forte e l'inizio dello sviluppo di
obiettivi e di una direzione chiara per l'organizzazione. Vengono stabilite le unità organizzative
insieme a una gerarchia di autorità, alla definizione dei compiti e una prima divisione del lavoro. I
dipendenti si identificano nella missione dell'organizzazione e si dedicano a lungo a contribuire al
successo organizzativo. Le attività di comunicazione controllo sono prevalentemente a carattere
informale sebbene inizino a comparire alcuni sistemi formali.
B) Crisi: bisogno di delega se il nuovo management ha operato con successo i dipendenti dei livelli
inferiori si troveranno gradualmente limitati dalla forte leadership esercitata dall'alto. I manager di
livello inferiore inizieranno ad acquistare fiducia nelle proprie aree funzionali e vorranno maggior
grado di discrezionalità. Una crisi di autonomia si verifica quando i manager del vertice
dell'organizzazione che hanno operato con successo grazie alle loro forti caratteristiche di
leadership e di visione non intendono affidare ad altri la responsabilità di gestione. I top manager
vogliono assicurarsi che tutte le parti dell'organizzazione siano coordinate e collaborino tra di loro.
Le quattro conseguenze del processo deciso nell'organizzativo descritto dal modello del contenitore dei
rifiuti sono le seguenti:
Le soluzioni possono essere proposte anche con dei problemi non esistono
Ehi le scelte sono fatte senza risolvere i problemi
problemi possono persistere senza essere risolti
alcuni problemi trovano una soluzione
Ci vuole tempo (investimenti in termini di tempo, ma anche economico) per poter concepire, iniziare e
gestire poi l’alleanza. Gli investimenti specifici possono non essere pienamente superati da quelli che sono i
benefici. Sono messi limiti sul potere di controllo. Le interdipendenze limitano la possibilità di guidare
l’attività “come si vuole”, con la necessità di contrattazione per ogni decisione.
Rischio di comportamento opportunistico, rubare il know-how senza dare in cambio nulla, focalizzarsi
sempre solo su obiettivi individuali e non dell’alleanza.
3) Negoziazione e pianificazione
Domande Organisation Design
Si determinano le regole e la struttura della collaborazione, disegnando le modalità con cui si
collaborerà. La negoziazione e la pianificazione definiscono come la cooperazione creerà valore per i
partner coinvolti. Il tasso di insuccesso delle collaborazioni è del 60/70%. Le fasi iniziali sono
fondamentali per far si che la collaborazione abbia successo. Durante la fase di negoziazione i partner
devono:
• concordare quali obiettivi strategici e intenti da perseguire, mercati di prodotto, Come verranno
valutati i risultati economici e finanziari per ciascun partner?
• concordare il contributo di ciascun partner (cosa apporta ciascun partner all'alleanza e perché?)
• concordare le modalità di governance (modalità organizzativa e clausole contrattuali)
Tutte e tre le dimensioni possono generare conflitti che si manifestano nelle fasi operative.
Compiti dei gestori nella negoziazione dell'ambito dell'accordo:
• Ridurre al minimo i conflitti tra ciò che è incluso nell'ambito strategico dell'alleanza e ciò che
non lo è
• Ridurre al minimo le interdipendenze tra ciascun partner e l'alleanza, assicurando che il valore e i
costi di tali interdipendenze siano riconosciuti da tutti i partner
• Risolvere il compromesso tra ampia e stretta operativo ambito (ridurre al minimo l'ambito operativo
riduce le esigenze di coordinamento e integrazione e i rischi di perdita involontaria di tecnologia e
competenze: un ambito operativo più ampio fornisce una "superficie di scambio" più ampia su cui i
membri delle aziende partner possono interagire, comunicare e imparare gli uni dagli altri)
Quando i partner passano dalla negoziazione alla collaborazione, ciascuna delle parti
ogni parte si trova di fronte a un divario di informazioni tra ciò che sa sul partner e
e ciò che deve sapere per lavorare insieme in modo collaborativo.
I negoziati raramente preparano i partner alla collaborazione. Le informazioni non sono
non vengono condivise apertamente in una negoziazione: un negoziatore accorto cerca di ottenere
il più possibile informazioni il più possibile e di non rilasciare più del necessario. Soprattutto nei
partenariati ad alta intensità tecnologica e di competenze, le informazioni sono all'inizio della
relazione, le informazioni sono asimmetriche. la rivalità può aumentare questo gap informativo.
Se le collaborazioni sono
fatte con competitor,
l’apertura di informazioni
è ancora più rischiosa e
complicata. I manager
devono essere pronti ad
una rivalutazione dei pro e
contro dopo che hanno
raccolto informazioni
maggiori nella fase
operativa. Si crea quindi
un circolo virtuoso (se
voglio creare una partner
di successo) all’interno
della fase operativa.
5) Conclusione dell’operazione
Alcune hanno già una scadenza stabilita a priori, altre non hanno scadenze e viene chiusa una volta
raggiunto il successo e gli obiettivi stabiliti, oppure anche nel caso in cui si intuisce che gli obiettivi
non sono più perseguibili con la collaborazione in atto.