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Sistemi Informativi 19/20 M.

JEREGHI

Sistemi informativi A.A. 19/20


Sistema Informativo
Il Sistema Informativo è la componente (sottosistema) di una organizzazione che
gestisce le informazioni di interesse.
- Organizzazione: composta da persone e tecnologie, che riguarda aspetti organizzativi -
ingegneria sociale.
- E’ il risultato del processo di divisione del lavoro e coordinamento.
Organizzazione - è un sistema aperto, ovvero arrivano informazioni dall’esterno
che vanno gestite.
- Gestisce: significa acquisire, elaborare, conservare, produrre, diffondere, sfruttare,
difendere le informazioni di interesse.
- Info di interesse: sono informazioni prodotte ed utilizzate durante l’esecuzione dei
processi - modellazione di processi BPMN.
- Informazioni utilizzate per il perseguimento degli scopi dell'organizzazione.

I dati attraversano un Sistema Informativo per diventare informazione.

Organizzazione
In economia aziendale il termine organizzazione ha almeno due significati:
1. Dato l’insieme di persone, che con il loro lavoro partecipano allo svolgimento dell’attività
dell’azienda, l’organizzazione è il processo attraverso il quale tale insieme di
persone viene strutturato secondo i principi di divisione del lavoro e
coordinamento (chi fa cosa). Grazie all’organizzazione tale insieme acquisisce una
struttura e diventa un sistema.
2. Il risultato del processo di divisione del lavoro e coordinamento. In questo senso
organizzazione è sinonimo di azienda. Infatti, il termine organizzazione è
particolarmente usato nella letteratura aziendalistica di area anglosassone, mentre nella
traduzione italiana si preferisce “azienda”.

Ai fini dello studio della sua organizzazione, l’azienda può essere considerata un
sistema socio-tecnico costituito da persone e tecnologie. Un’azienda, nell’economia
aziendale, è un’organizzazione di uomini e mezzi finalizzata alla soddisfazione di bisogni
umani attraverso:
- la produzione,
- la distribuzione,
- o consumo
di beni economici.

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Dall’interazione tra risorse umane e tecnologie deriva il comportamento aziendale,


rivolto al raggiungimento degli obiettivi, che produce dei risultati.

Organizzazione Aziendale
Il processo attraverso il quale l’insieme di persone che partecipano direttamente
allo svolgimento dell’attività dell’azienda viene strutturato secondo i principi di divisione
del lavoro e coordinamento.
Teoria dell’organizzazione: studio scientifico e progettazione scientifica dei compiti per
il miglioramento delle prestazioni.
Agli informatici interessa conoscere i processi perché li devono modellare secondo
l’organizzazione aziendale.

L’organizzazione aziendale:
- Prevede ruoli e funzioni diversificate (ogni persona ha il proprio ruolo e le proprie
mansioni);
- E’ caratterizzata da fini, metodi e regole;
- Opera attraverso processi;
- Ha (almeno) i due macro processi: operativo/produttivo (parte operativa),
controllo/gestione (parte gestionale/burocratica);
- Dispone di risorse: umane, materiali, informative.
- Es: se l’azienda produce servizi allora le risorse informative sostituiscono quelle
materiali. Il nostro focus è come si producono e utilizzano le informazioni;

L’azienda definisce i propri obiettivi in funzione delle opportunità fornite dall’ambiente esterno e
tenendo conto dei vincoli dal medesimo.

Tecnologie Informatiche e Sistema Informativo

Tecnologie Informatiche (Information Technology - IT)


Information Technology viene definito come un insieme di sistemi, strumenti e
tecniche predisposti per automatizzare il trattamento delle informazioni.
Le infrastrutture di IT sono un insieme di risorse tecnologiche condivise che forniscono
una piattaforma per le specifiche applicazioni informatiche di un’azienda. Include investimenti in
hardware, software e servizi (consulenze, aggiornamenti e training del personale). Fornisce le
fondamenta per soddisfare i clienti, interagire con i produttori e gestire i processi interni.
Ormai un sistema informativo è sinonimo di sistema informatico, poiché non ci pone più
il dubbio di gestire le informazioni in un modo diverso da quello informatico. Un’organizzazione
deve avere una parte tecnologica.

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Organizzazione e Tecnologie Informatiche (IT)


Le IT supportano il ciclo di vita dell’informazione come risorsa aziendale.
- E’ oggetto di processi produttivi e operativi;
- E’ oggetto delle attività gestionali;
- Ha un ruolo organizzativo come risorsa delle attività di coordinamento e controllo.
Il rapporto che esiste tra il concetto di Sistema Informativo e quello di IT è di strumentalità.

Sistema Informativo Aziendale


Un insieme di elementi interconnessi che:
- Raccolgono,
- Catalogano,
- Ricercano,
- Elaborano,
- Memorizzano,
- Distribuiscono
dati trasformandoli in informazioni utili per supportare le attività decisionali di controllo di
un’azienda.
Inoltre deve essere progettato per svolgere tre macroprocessi fondamentali:
- Acquisizione dei dati (processo di input),
- Trasformazione dei dati (processo di elaborazione),
- Restituzione di informazioni (processo di output).
Ognuno di questi può essere un macroprocesso a sua volta.
I sistemi informativi svolgono la funzione di automatizzare la gestione e l’elaborazione dei dati: i
dati devono essere disponibili al management per trasformazioni in informazioni utili per
prendere decisioni efficaci (grado di raggiungimento degli obiettivo), tempestive, nel rispetto
dell’efficienza (costo del raggiungimento degli obiettivi) globale dell’azienda.

Informazione come risorsa organizzativa


Viene definita come risorsa principale (fondamentale) la quale è scambiata, selezionata
ed elaborata nelle attività gestionali di controllo e coordinamento. L’informazione è prodotta da
qualunque attività (anche operativa/produttiva). E’ alla base di ogni altra risorsa immateriale,
non facilmente divisibile o appropriabile (acquisita da altri). Può essere soggetta ad
obsolescenza (quindi obsoleta sì ma non significa inutile), non viene distrutta con l'uso, non si
esaurisce, ma si auto rigenera (self-generating) - cioè le informazioni diventano nuove
informazioni da cui partire.
La capacità auto generativa dell’informazione permette di instaurare circoli virtuosi di
generazione di conoscenza, arricchimento dell’informazione disponibili. I circoli conoscitivi

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virtuosi si traducono in un incremento di prestazioni dei processi gestionali (anche solo


risparmiando tempo!). La gestione della conoscenza ha lo scopo di trasformare l’informazione
non strutturata in informazione comprensibile a qualunque esperto.

Quantità di informazione

Overload informativo
L’overload informativo significa aumento incontrollato dell’informazione disponibile, disponibilità
di informazioni che eccedono le capacità di elaborazione individuale. Queste provocano un
rallentamento e peggioramento delle decisioni.

Underload informativo
L'under load informativo significa disponibilità di informazioni al di sotto delle capacità di
elaborazione individuale. Comporta alla semplificazione delle decisioni (decisioni in tempi brevi).
Non si tiene conto di tutto ciò che sarebbe stato possibile valutare per prendere una decisione.

Questo non significa che si preferisce avere un underload, la soluzione è il giusto


compromesso, sfruttare a pieno l’informazione ed avere una buona capacità di elaborarla.

Flessibilità nell’organizzazione
Organizzare significa essere in grado di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente esterno
(sistemi aperti) ed ai nuovi requisiti che esso impone alle organizzazioni.
Flessibilità organizzativa - deve essere garantita dalle tecnologie informatiche a supporto
delle attività gestionali.
L’informazione gioca un ruolo fondamentale nel determinare la capacità di adattamento:
- come risorsa delle attività gestionali di ri-pianificazione organizzativa;
- come origine di circoli virtuosi (creazione di nuova conoscenza per i sistemi
aperti).

Organizzazione come sistema aperto


Le variabili ambientali che influenzano la progettazione del Sistema Informativo vengono
riassunte in un unico costrutto: incertezza ambientale. L’incertezza ambientale determina
requisiti di capacità elaborativa delle organizzazioni ed adeguatezza della struttura del sistema
informativo, quindi genera eccezioni da gestire - allora modifico il processo che mi porta a
raggiungere l’obiettivo prefissato. Esempio: la legge dice che, causa covid, dobbiamo stare a
casa - seguo le lezioni online.

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Capacità elaborativa: adeguatezza di un’organizzazione rispetto alle necessità di


elaborare informazioni ad essa imposte dai propri obiettivi e dal contesto in cui opera. Cerca di
cogliere l’impatto delle tecnologie informatiche sia sull’efficienza che sull’efficacia organizzativa.

Piramide di Anthony - modello gerarchico


Livelli di gerarchia:
1. Livello strategico (decisioni strategiche - più legate al cliente), che hanno effetto su tutta
l’azienda;
2. Livello direzionale (decisioni direzionali - si guarda di più l’interno dell’azienda), coordina
e gestisce il livello operativo;
3. Livello operativo (decisioni operative), esecuzione di tutti i processi operativi.

Più si sale di livello più si guarda il cliente ed il mercato.

In ogni area abbiamo un sistema informativo differente: a livello operativo si usano i


DBMS che permettono di gestire le informazioni quotidiane (es: carico/scarico magazzino). A
partire dalle valutazioni direzionali si prendono decisioni a livello strategico.
L’incertezza causa ripianificazione: i cambiamenti delle tendenze di mercato comportano
una ri-pianificazione strategica degli obiettivi di produzione (primo livello). Al livello operativo, i
malfunzionamenti hardware comportano la riallocazione dei piani di produzione sulle linee.
L’incertezza ambientale provoca più intense attività di natura informativa, maggiori
requisiti di capacità elaborativa di una organizzazione, adeguatezza della struttura del sistema
informativo.
La capacità elaborativa di una organizzazione dovrebbe essere superiore alla capacità
elaborativa di ciascuno degli individui che ne fanno parte: la capacità elaborativa del singolo è
limitata, l’organizzazione supera i limiti individuali attraverso la specializzazione, collaborazione.

Cooperazione
La cooperazione fra più individui determina la suddivisione del compito elaborativo e la
suddivisione delle informazioni.
Ognuno necessita di un sotto-insieme di informazioni adatte allo scopo del sotto-compito
di cui è responsabile.
L’organizzazione, per raggiungere una capacità elaborativa complessiva superiore a
quella individuale, deve organizzare la raccolta e lo scambio delle informazioni, quindi
progettare il Sistema Informativo - attività fortemente legata alla pianificazione della struttura
organizzativa, con l’obiettivo di massimizzare le prestazioni dell’organizzazione.
L’allineamento fra sistema informativo, struttura organizzativa e livello di incertezza
permette gli scambi informativi all’interno di una organizzazione a fronte di crescente incertezza
ambientale.

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Sistemi Informativi verticali ed orizzontali


Sono strategie con cui le organizzazioni rispondono a crescente incertezze e maggiori
requisiti di capacità: progettazione di Sistemi Informativi Verticali ed Orizzontali.

Sistemi Informativi Verticali


I sistemi informativi verticali storicamente furono i primi ad essere supportati da sistemi
informatici nei quali avvengono scambi informativi lungo la catena delle relazioni gerarchiche. In
questo tipo di sistemi al crescere dell’incertezza e del numero di eccezioni, i livelli gerarchici
superiori vengono sovraccaricati dai compiti decisionali - accentramento delle decisioni
(tendenza a riunire in un solo organismo centrale i poteri degli organi periferici). La capacità
elaborativa dell’organizzazione coincide con la capacità elaborativa dell’unità
gerarchicamente più elevata (che potrebbe essere un individuo).

Sistemi Informativi Orizzontali


Nei sistemi informativi orizzontali invece abbiamo la comunicazione tra unità
organizzative allo stesso livello, anche se dipendenti gerarchicamente da unità distinte.
Collegamenti laterali a crescente capacità elaborativa:
- Contatti diretti tra coloro che condividono lo stesso problema.
- Ruoli di collegamento che intermediano tra unità organizzative diverse.
- Gruppi temporanei di lavoro (task force).
- Gruppi di lavoro permanenti (team).
- Organizzazione a matrice — ciascuna unità ha una doppia dipendenza
gerarchica secondo due dimensioni rilevanti ai fini organizzativi (esempio:
docente sotto facoltà di dipartimento).

Incertezza legata al comportamento


Non esiste soltanto l’incertezza ambientale, ma anche l’incertezza legata ad un
comportamento non prevedibile degli individui (fattori umani che determinano l’effettiva
applicabilità delle soluzioni proposte).
Si deve considerare l’eventualità che un individuo decida di non scegliere la soluzione
che massimizza l’efficienza e l’efficacia organizzativa. Le azioni potrebbero essere:
- Trattenere o nascondere informazioni, invece che scambiarla.
- Non rilevare eccezioni.
- Non eseguire il proprio compito decisionale.
Quando gli interessi personali sono in conflitto con quelli organizzativi, gli interessi
personali sono predominanti nella definizione del comportamento. Queste divergenze di

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interessi generano costi di controllo — verifica comportamento, di garanzia — produzione


documentazione.
Per limitare l’incertezza legata al “fattore umano” si può creare un meccanismo di
controllo delle risorse umane. Questo implica la nascita di un nuovo flusso informativo con il
relativo costo (es: report dei lavori effettuati - però abbiamo delle conseguenze che costano:
tempo speso per farli, tempo speso dal capo per leggerli tutti).

Minimizzazione dei costi


Da un punto di vista economico, la scelta tra forme di coordinamento alternative viene
interpretata in termini di minimizzazione dei costi.
Costi di natura produttiva:
- costi di produzione sono legati all’esecuzione delle singole attività produttive;
- costi di coordinamento sono dovuti al coordinamento delle diverse attività produttive in
situazioni di incertezza di tipo ambientale e opportunistico.
I costi di natura informativa (legati all’elaborazione e allo scambio di informazioni):
- costi di produzione riguardano le attività decisionali e riconciliazione risultati;
- costi di coordinamento riguardano la suddivisione dei compiti e controllo (contrastare
opportunismo).

Ruolo delle tecnologie informatiche


1. Automazione del lavoro intellettuale,
2. Supporto alle decisioni,
3. Gestionale di supporto al coordinamento delle attività produttive,
L’innovazione tecnologica si accompagna sempre ad un cambiamento organizzativo. I
cambiamenti organizzativi indotti dall'innovazione informatica comportano maggior grado di
delega decisionale, compiti individuali meno specialistici, aumento dei ruoli manageriali.

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Classificazione Sistemi Informativi


Aziendali (SIA)
Possibili classificazioni a seconda del punto di vista

Classificazione 1: SIA disposti lungo la piramida


aziendale
La loro definizione e le funzioni attribuite dipendono dal livello al quale i sistemi
informativi sono collocati.

Classificazione 2: SIA disposti lungo le aree


gestionali dell’impresa
La loro definizione e le funzioni attribuite dipendono dall’area funzionale su cui i
sistemi informativi sono collocati.

Disposizione dei Sistemi Informativi lungo la piramide aziendale


(piramide di Anthony)
Alla base si trova il personale esecutivo che esegue attività operative (supporto
operativo). Vengono utilizzati Transaction Processing Systems (TPS) - sistemi informativi
destinati alla gestione delle transazioni che tengono traccia di tutte le informazioni di routine
nelle organizzazioni (ordini, spedizioni, ecc ...).
Al livello intermedio si trova la direzione funzionale che esegue attività tattiche
(controllo manageriale). Vengono utilizzati Management Information Systems - sistemi
informativi per il management. Acquisisce i dati da TPS e consente una rappresentazione
strutturata periodica della situazione delle operazioni aziendali. Sta alla base del sistema di
reportistica per il management dell’organizzazione. Permettono inoltre una personalizzazione
(fornite ai manager) e si appoggiano ai dati di routine prodotti dall’organizzazione.
Allo stesso livello si trova l’alta direzione che si occupa di attività strategiche
(pianificazione strategica) dove vengono utilizzati Decision Support Systems (DSS). Affiancano
il management nelle decisioni di non routine e sono finalizzati al supporto delle decisioni
aziendali. Inoltre, permettono di simulare ipotesi per verificare e testare la validità di una
gestione, utilizzando dati provenienti dai TPS e dagli MIS.

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Al vertice si trova (EES) Executive Information Systems - sistemi informativi direzionali


riservati al senior manager di più alto livello dell’organizzazione. Progettati per incorporare dati
ed eventi che provengono da fonti esterne. Al servizio delle decisioni strategiche di non routine.

Disposizione dei Sistemi Informativi lungo le aree gestionali


Aree definite sulla base delle funzioni. Raggruppare gli organi aziendali in unità
organizzative favorisce il coordinamento, grazie all'omogeneità delle competenze coinvolte, lo
scambio di conoscenze ed esperienze riunendo competenze simili.
Le aree funzionali si dividono in direzionale che riguarda la pianificazione strategica e
controllo direzionale, istituzionale che riguarda l’amministrazione, gestione risorse umane, altri
processi di supporto, operativa (manifatturiera) che riguarda la progettazione ed
industrializzazione, approvvigionamento, fabbricazione, distribuzione e vendita, post vendita,
altri processi primari.

La segmentazione dei bisogni

Il portafoglio applicativo
Si definisce portafoglio applicativo l’insieme delle applicazioni utili in azienda. Può
essere diviso in tre segmenti principali:
➢ direzionale (applicazioni informatiche a supporto dei processi di pianificazione
strategica e controllo delle risorse aziendali): si parla anche della business intelligence -
ossia la disciplina che consente a chi deve decidere in azienda di capire, attraverso
soluzioni software, i fattori chiave del business e conseguentemente di prendere le
migliori decisioni in quel momento.
○ Il ruolo chiave di una piattaforma di business intelligence è la trasformazione dei
dati aziendali in informazioni fruibili a diversi livelli di dettaglio. Passare da dati a
informazione sintetica.
➢ istituzionale (applicazioni informatiche a supporto dei processi istituzionali): processi
che eseguono adempimento di legge, processi che supportano l’amministrazione di
infrastrutture, processi che supportano l’amministrazione di fattori di produzione - queste
attività sono orizzontali, cioè poco variabili rispetto al settore industriale in cui l’azienda
opera.
➢ operativo (comprende le applicazioni informatiche per i processi primari dell’azienda,
catena del valore di Porter): in quest’ultimo l’azienda è vista come una successione di
attività finalizzate a produrre valore per il cliente. E’ specifico di ciascun settore
industriale. Il valore è misurato dal prezzo che il cliente è disposto a pagare per il
prodotto o servizio ricevuto.

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L’architettura ERP - Enterprise Resource Planning


ERP indica una suite di moduli applicativi che supportano l’intera gamma dei processi di
un’azienda. Enterprise - azienda, Resource - persone, materiali, impianti, capitale, Planning -
tempi, luoghi, quantità.
Un sistema ERP è un sistema (modulare - perché moduli indipendenti che coprono una
specifica area aziendale) informativo operazionale (perché a supporto dei processi operativi
nella fase iniziale, se usato per supportare le decisioni può essere informazionale) integrato di
una base di dati (condivisa) e procedure interagenti e cooperanti (è l’acquirente a scegliere
quali pacchetti acquistare ed utilizzare).
L’obiettivo primario è quello di gestire in maniera ottimale tutte le risorse utilizzate nei
processi aziendali. L’accento è posto sulle attività comuni fondamentali dell’azienda, a
seconda dell’azienda nei suoi processi di evoluzione o crescita - configurabile rispetto
l’organizzazione aziendale.
Processo aziendale: insieme di attività coordinate nello spazio e nel tempo che permettono
all’azienda di raggiungere un obiettivo. Devo quindi pianificare gestendo i tempi, luoghi e
quantità (di materiale, di risorse umane).
Questo tipo di sistema è nato per aziende manifatturiere ed è stato applicato con
successo in ambiti diversi come ad esempio servizi finanziari, trasporti, telecomunicazioni e
sanità.
I moduli principali sono:
- Amministrazione - processi di contabilità generale, con funzioni principali di supporto
delle attività amministrative e produzione di informazioni di sintesi sull’andamento
aziendale (dato che gestisce fatture ed incassi può produrre report periodici).
- Soggetto a stretti vincoli di legge.
- Logistica - processi per la gestione dei materiali (ottimizzazione della gestione di spazi
e tempi).
- Accento sulla gestione interna della logistica e non sul rapporto con il cliente e
fornitori.
- Contiene tutte le funzionalità base dei software di magazzino.
- Vendite - processi per la gestione dell’interazione con il cliente, trattamento delle
condizioni commerciali, analisi per la valutazione della collocazione dell’azienda sul
mercato.
- Acquisti - processi per la gestione dell’interazione con i fornitori per
l’approvvigionamento di materiali e/o servizi esterni (lavori in conto terzi).
- Stretta correlazione con logistica e produzione.
- Produzione - dipende dal settore merceologico o dalle modalità produttive adottate. Tra
le principali funzioni ci sono la pianificazione della produzione ed avanzamento e
controllo della produzione.

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ERP in azienda
Il focus sta su attività interne, quelle esterne sono delegate ad altri.

ERP si colloca principalmente nell’area in-side.

I sistemi CRM - Customer Relationship Management


Processo CRM: processo integrato e strutturato di gestione della relazione con la clientela (tutto
il lato sell-side).

I sistemi CRM hanno obiettivi nel lungo periodo e vogliono:


1. Aumentare la soddisfazione del cliente,
2. Fidelizzare il cliente (aumentare il valore dell’impresa per il cliente).

Il cliente è l’elemento centrale della strategia commerciale.


Le strategie CRM sono infattibili senza sistemi CRM. Per poter soddisfare e fidelizzare il cliente
serve un sistema CRM che permetta di analizzare le informazioni ed adottare strategie
commerciali adatte.
Chi deve gestire più informazioni ha più bisogno di un sistema CRM.
L’interazione con il cliente passa da canali diversi (web, telefono, cataloghi cartacei, incontri di
persona). Utile lasciare attivi tutti i canali di comunicazione. Tutte le informazioni producono
informazioni - le quali vengono travasate in sistemi di gestione.
Studiare come si comporta il cliente permette di offrire offerte per fidelizzare il cliente.

Il sistema CRM si basa pesantemente sull’analisi dell’informazione.

Le aziende di utility sono quelle che più necessitano di un data warehouse. Il cliente dà per
scontato che il servizio sia ottimale e quindi l’azienda viene valutata su tutti i servizi di contorno.
Necessario un sistema CRM per soddisfare il cliente.

I sistemi CRM supportano:


- Attività di marketing e pianificazione delle vendite
- Raccolta ordini e fatturazione
- Assistenza post-vendita

Le aziende utility hanno:


- Clientela numerosa
- Rapporto continuativo nel tempo con il cliente
- Necessità di sviluppare offerte personalizzate

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- Concorezza crescente (anche grazie al web, il pubblico online può rivolgersi a chiunque
- pro e contro!)

Vantaggi CRM:
- Abbattimento dei costi di relazione
- Grandissimo impatto sui profitti
- Efficace per personalizzazioni

Catena del Valore di Porter


L’azienda è vista come una successione di attività finalizzate a produrre valore per il cliente.
La catena del valore si può suddividere in:
1. Processo produttivo:
a. Predisposizione delle condizioni produttive - attività volte a creare la capacità
produttiva per erogare il servizio.
b. Attività di back-office - attività di erogazione del servizio che sono svolte in
seguito di un ordine ma non in presenza del cliente.
2. Processo distributivo:
a. Attività di front-office - attività di erogazione del servizio svolte in presenza del
cliente.
b. Procacciamento della clientela - attività che portano alla stipulazione dei contratti
di servizio o all’ordine da parte dei clienti.

Ingegneria sociale
Arte che consente di distrarre, manipolare, ingannare, influenzare, nei pensieri e nel
comportamento, la propria vittima al fine di raggiungere l’obiettivo prefisso.
Sociale perché coinvolge e studia il comportamento umano, ingegneria perché bisogna
ingegnerizzare la situazione per raggiungere i propri obiettivi. La maggior parte del lavoro sta
nella preparazione piuttosto che nel tentativo stesso. L’ingegneria sociale programma l’attacco
come se fosse una partita a scacchi, anticipando le domande che il bersaglio può porgli in modo
da avere sempre la risposta pronta.
Un ingegnere sociale non deve essere necessariamente un esperto informatico ma uno
di comunicazione. In generale le possibili azioni sono:
- Stabilisce un’identità ed un suo ruolo,
- Sviluppa una scusa plausibile per ottenere un’immediata confidenza,
- Stabilisce un obiettivo minimo di risultato tramite le conoscenze acquisite o le sue
deduzioni,
- Costruisce il suo rapporto tramite simpatia o altre tattiche per influenzare la vittima,
- Sviluppa possibili risposte per poter superare qualsiasi obiezione,
- Prevede una possibile via d’uscita per non bruciare l’origine del suo contatto.

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Ingegneria dei Processi Gestionali


Processi
I processi (business process) rappresentano il modo di operare di un’azienda (qualsiasi
attività può essere vista come processo). Le tecnologie informatiche e di rete trasformano il
modo di operare di un’azienda e quindi trasformano i processi. Diventa indispensabile la
progettazione integrata di processi e applicazioni informatiche. L’innovazione tecnologica ha
ricadute sull’organizzazione aziendale - necessità di integrare l’innovazione informatica con
l’innovazione organizzativa per migliorare costi, tempi o qualità. BPR - Business Process
Reengineering, necessità di correlare un’innovazione radicale di processi e organizzazione
aziendale con un massiccio uso di informatica.
I processi possono essere materiali, informativi, business process (processo
aziendale) - insieme strutturato di attività (cioè le attività sono state modellate e sono tra loro
coordinate), finalizzato alla realizzazione di un ben definito risultato di interesse per
l’organizzazione (raggiungere un determinato obiettivo). In generale un processo aziendale è
formato da una serie di attività coordinate (ordinate nel tempo), realizzate come processi
materiali o processi informativi, che sono collegate fra loro nel tempo e spazio e sono svolte
dalle risorse di un’azienda (quindi attività interfunzionali).
Nel caso un processo avesse delle attività in parallelo, ed un operatore fosse da solo,
queste vengono svolte in serie.
Le attività non sono solo fisiche, posso essere anche decisionali.
Business goal: è l’obiettivo che l’azienda si propone (punta) di raggiungere tramite
l’esecuzione corretta dei business process.
Un business process può essere visto come una tupla formata da <A, I, O, C>, che sta
per attività, input (per eseguire le attività - materiali o info), output (ciò che viene prodotto),
cliente (colui che usufruisce dell’output - non per forza un esterno dell’azienda).

Reingegnerizzazione dei processi


Per reingegnerizzazione si intende ottimizzazione del processo tramite una valutazione -
osservo qualcosa che posso migliorare.

Strategia buy-side
E’ mirata all’interazione con il mondo dei fornitori: ha lo scopo di trasformare il processo nelle
varie fasi di ricerca del bene e del fornitore, definizione di prezzi e condizioni, ordinazione,
ricezione dei beni e servizi ordinati. Un beneficio potenziale è la riduzione del costo di
transazione e del costo del materiale stesso.

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Strategia in-side
E’ mirata alla trasformazione dei processi interni all’impresa appoggiandosi ai sistemi ERP ed
infrastrutture internet. Beneficio potenziale è la riduzione dei costi di funzionamento e della
durata dei processi, miglioramento della qualità e del servizio al cliente.

Strategia sell-side
E’ orientata ai processi di marketing, vendita, distribuzione dei prodotti, servizio post-vendita ed
assistenza al cliente (customer care). Si vuole gestire in maniera ottimale tutto ciò che ha a
che fare con l’interazione con il cliente. La trasformazione dei processi si appoggia ai sistemi
CRM (Customer Relationship Management) ed infrastrutture internet.
Mira ad aumentare il valore del prodotto percepito dal cliente ed abbattimento dei costi di
transazione.

Ulteriore classificazione (generale) dei processi


1. Intersettoriali - generici che descrivono le pratiche di molteplici settori (gestione/acquisto
materie). Attività in settori diversi - che non dipendono dal settore (attività orizzontali), ad
esempio il processo di acquisizione delle materie prime;
2. Settoriali - processi tipici di un settore (settore sanitario ad esempio - processi di
ricovero);
3. Aziendali - sono processi di una determinata azienda o di una sua parte, specializza i
processi settoriali.
4. Normativi e best practice - di riferimento, derivano dal confronto tra processi diversi e
descrivono come sono o dovrebbero essere nelle migliori aziende del settore. Dice come
fare al meglio una determinata attività, facendo riferimento ad un modello. Processi
considerati ottimali per raggiungere un determinato obiettivo.

Scomposizione dei processi


La scomposizione dei processi li dettaglia per livelli di approfondimento:
1. Macroprocesso - primo livello di segmentazione di un’azienda, la catena del valore di
Porter è un esempio, forse il più grande. Dà un’idea delle macro attività (dietro ognuna
posso descrivere un intero processo). Vari processi compongono un macroprocesso.
2. Processo - illustra il modo di operare dell’azienda.
3. Fase (sotto processo) - illustra il modo in cui un processo è implementato. Una fase è
una tappa di un processo (non sempre definita). Quando un processo è troppo grande
una sua fase descrive la parte organizzata per una determinata cosa.
a. Un sottoprocesso può avere più eventi di start/end.
4. Attività - livello minimo di analisi normalmente adottata nello studio dei processi. Le
attività sono determinate scomponendo i processi secondo una logica sequenziale.

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5. Operazione - passi elementari per eseguire una certa attività.

Ognuno di questi livelli si può descrivere con un diagramma di flusso, diagrammi


gerarchici o tabelle di proprietà.
A seconda della sensibilità di una persona cambia il livello di descrizione dei processi.
A seconda del modello del processo viene stabilito il livello di dettaglio per la sua
descrizione.

Trasformazione dei processi


La trasformazione dei processi, per avere successo, deve integrare innovazione
tecnologica ed organizzativa. Secondo gli studi teorici del BPR è l’azione contemporanea e
coordinata su tutte le variabili organizzative a garantire il successo. Nei progetti di successo la
trasformazione si concentra sui flussi di attività e sull'organizzazione aziendale. Le variabili
organizzative, insieme alla tecnologia informatica, sono le leve (cose da modificare per poter
ottimizzare) attraverso cui sono trasformati i processi.
1. Flussi di attività (sequenza delle attività attraverso cui è svolto il processo) - risulta
essere variabile critica della progettazione. A seconda del numero di attività viene
determinata la durata del processo (dove possibile potrei metterli in parallelo), a seconda
del grado di flessibilità viene determinato il livello di servizio.
a. La modellazione dei flussi può essere condotta a diversi livelli: schemi che
indicano solo la sequenza di attività oppure schemi più complessi (più ricchi) che
indicano anche gli attori coinvolti, gli eventi, le informazioni utilizzate. Ma
quest'ultimo richiede una raccolta di dati più lunga e costosa.
2. Organizzazione del processo - per descriverla si possono usare organigrammi
(gerarchia delle responsabilità e delle autorità di una organizzazione a vari livelli di
dettaglio - mi mostra come è organizzato il personale all’interno dell’azienda, chi fa
cosa), tabelle di proprietà (con le proprietà logiche e quantitative che indicano le
caratteristiche fondamentali delle strutture), linear responsibility charting (offre una
visione tabellare della responsabilità organizzativa che integra quella dell’organigramma)
- tabella che per ciascun processo specifica il ruolo svolto da ogni struttura nel processo.
3. Risorse umane (essenziale per il successo di un processo correttamente
ingegnerizzato) - determinano la differenza tra il risultato effettivo di un processo ed il
massimo risultato teoricamente possibile in una data configurazione. L’innovazione
tecnologica causa la necessità di avere a disposizione figure professionali specializzate.
4. Sistema di misurazione delle prestazioni - ogni processo è governato da un sistema
di misurazione delle prestazioni che comprende pianificazione e controllo (fissa e
controlla periodicamente gli obiettivi di efficienza ed efficacia del processo),
promozione ed incentivazione (fissa gli obiettivi del processo - vendite, soddisfazione del
cliente), sistema (scala) dei valori (posiziona gli obiettivi generali dell’azienda, decide i
valori rispetto a cui incentivare - in un processo orientato all’utente è prioritaria la
soddisfazione del cliente). Permette di valutare in che modo vengono eseguiti i processi.

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L’organizzazione insieme al flusso del processo e la tecnologia di esecuzione e controllo


è determinante strutturale della prestazione del processo.

Come posso analizzare i processi ?


Approccio bottom-up: rilevazione della situazione esistente, confronto con altre imprese
e diagnosi dei problemi, ridisegno dei processi. Di solito usato per migliorare i processi.
Approccio top-down: disegno del processo secondo criteri di ottimizzazione noti - limitata
analisi della situazione esistente (il necessario per avviare il progetto).

BPMN - Business Process Model and Notation


E’ un metamodello che definisce tutte le bpmn entità con tutti gli attributi e le relazioni.
L’obiettivo principale è di fornire una notazione chiara/compatibile da tutti gli agenti coinvolti
(persone/cose).
La mappatura di un processo su BPMN tramite gli elementi a disposizione di un
processo assicura di mapparlo su un processo eseguibile, grazie alla semantica definita in
maniera precisa.
La sua forza è di avere dei costrutti per rappresentare in che modo le attività sono tra
loro coordinate e vedere l’inizio e fine del processo.
Linguaggi per descrizione dei processi: XPDL - XML process definition language, BPEL -
business process execution language.
Lo scopo di BPMN è di superare la parte esecutiva, dare quindi uno strumento in grado
di coprire tutti i dettagli, e di essere compreso da tutti - è diventato uno standard in questo
modo. Inoltre è possibile di simulare un processo prima dell’esecuzione, questo mi permette di
individuare eventuali colli di bottiglia, oppure dettagli mancanti.
Istanza e modello di processo sono due cose diverse, l’istanza di un processo è una
delle sue esecuzioni.
Un token è dato dall’insieme di task dell’istanza - usato per descrivere come funziona il
processo. Questo viene creato nello start event e distrutto dall’evento di fine. Il token identifica il
progresso (stato attuale) dell’istanza di processo.
Un task generico oppure uno non definito in BPMN (perché non voglio dare dettagli) -
può essere specializzato negli altri tipi di task.
Una pool è un’organizzazione aperta che gestisce processi interni - il token non può
uscire.
Looping - attività eseguita in loop, specificando la condizione di terminazione con i
commenti testuali, quindi specificare quanto volte quell’attività bisogna eseguirla. Prima si
verifica la condizione (while loop, altrimenti avremmo until loop), se subito falsa allora il token
procede avanti seguendo il flusso. Per entrambi i tipi di loop è possibile utilizzare gli attributi

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dell’attività per indicare il numero massimo di ripetizioni. L’attività verrà fermata comunque
anche se la condizione di loop risulta vera.

Elementi principali:
1. Eventi - rappresentano qualcosa che succede istantaneamente. Ci sono eventi di start,
intermedi e di end.
2. Task - unità atomiche di lavoro (attività) che hanno una durata.
3. Flow - archi che impongono vincoli temporali.
4. Gateway - elementi che ci permettono di controllare il flusso. Utilizzando questo
elemento possiamo fare uno Split, cioè dividere il cammino, oppure un Merge e cioè
unire cammini diversi (join). Inoltre ci sono gateway paralleli (dove vengono presi tutti i
cammini) ed esclusivi (dove viene preso solo un cammino in base al controllo verificato,
ad esempio: approvato ? sì/no fa determinate cose, quindi segui il rispettivo flusso,
altrimenti abbiamo la condizione di default). Inoltre c’è anche inclusivo dove può essere
preso uno o più dei possibili cammini, e tutti i branch presi devono essere completati
prima di fare il merging del token.
5. Token - oggetto teorico che ci permetti di definire il comportamento del processo
(simulare l’esecuzione del processo). Non fa parte dello standard BPMN.

Ogni processo deve avere almeno un evento di start ed uno di fine. La sequenza di flusso
determina l’ordine degli oggetti in esecuzione. Un’attività può essere atomica, allora viene
chiamata Task, oppure composta e quindi Sub-process.
Elementi BPMN per rappresentare le risorse:
1. Pools - rappresentano organizzazioni indipendenti, ;
2. Lanes -

Message flow (messaggi di flusso): definiscono la comunicazione tra due diversi partecipanti
(rappresentati come pool) e non possono essere usati tra due oggetti della stessa pool.
Message sequence (messaggi di sequenza): non possono superare il confine di una pool

Fasi della metodologia di analisi


Rappresentano i passi logici attraverso cui si svolge l’analisi dei processi.
Approccio bottom-up al miglioramento del processo esistente:
- Rilevazione delle situazione esistente
- Identificazione dei macroprocessi (usando un opportuno modello per la
rilevazione delle proprietà fondamentali - quali sono i clienti del processo, tipo di
processo, input/output del processo)
- Dettaglio dei processi (scomposizione dei processi in fasi e attività, documentata
da diagrammi gerarchici e/o di flusso)

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- Incrocio processi/unità organizzative (analisi della relazione fra strutture


organizzative e processi)
- Valutazione del processo (definizione dei parametri di funzionamento e giudizio
sul valore dei prodotti, la valutazione comprende giudizio sul processo da parte
degli esecutori, quindi risorse e tempo dedicato, e dei clienti interni o esterni per
quanto riguarda il valore, livello e qualità)
- Confronto con altre imprese e diagnosi dei problemi
- Confronto quantitativo e parametrizzazione
- Confronto qualitativo
- Ridisegno dei processi
Approccio top-down:
- Disegno del processo con applicazione di criteri di ottimizzazione noti
- Analisi (limitata) della situazione esistente a quanto necessario per poter attuare il
progetto.
In ogni fase vengono analizzate le variabili organizzative appena descritte.

L’applicazione delle tecnologie dell’informazione ha come effetto primario l’integrazione


interfunzionale o inter-organizzativa dei processi. L’integrazione offre la possibilità di condividere
informazioni prima non disponibili e di eseguire congiuntamente attività prima svolte
separatamente dalle singole unità.

Data Warehouse
L’informatica in azienda
La funzione svolta dalle basi di dati in ambito aziendale è stata fino a qualche anno fa
solo quella di memorizzare dati operazionali, ossia dati generati da operazioni svolte all’interno
dei processi gestionali.
L’informatica è vista come una scienza di supporto che permette di rendere più rapide ed
economiche le operazioni di gestione delle informazioni ma che non crea di per sé ricchezza.
Il ruolo dei Sistemi Informatici è radicalmente cambiato dai primi anni ‘70 ad oggi. I
sistemi informatici si sono trasformati da semplici strumenti per migliorare l’efficienza dei
processi ad elementi centrali dell’organizzazione aziendale in grado di rivoluzionare la struttura
dei processi aziendali.
L’economia moderna è basata sulle conoscenze e sull’informazione ed è caratterizzata
da una breve vita dei prodotti che richiede decisioni tempestive. Per operare con profitto in un
sistema economico altamente competitivo le aziende hanno bisogno di dotarsi di una struttura
flessibile e snella in grado di reagire rapidamente alle mutate situazioni esterne/interne. Con
l’allargamento dei mercati a livello mondiale nasce l’esigenza del controllo di mercati a larga
scala.

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Portafoglio direzionale
E’ l’insieme delle applicazioni utilizzate dai manager aziendali per analizzare lo stato
dell’azienda, prendere decisioni rapide e le migliori. Si parla anche di piattaforma per la
Business Intelligence, ossia disciplina che consente a chi deve decidere in azienda di capire,
attraverso soluzioni software, i fattori chiave del business e conseguentemente di prendere le
migliori decisioni in quel momento.

Business Intelligence
Si parla di piattaforma poiché per consentire ai manager analisi potenti e flessibili è
necessario definire un’apposita infrastruttura hardware e software di supporto composta da
hardware dedicato, infrastruttura di rete, dbms, software di back-end e front-end.
Il ruolo chiave di una piattaforma di BI è la trasformazione dei dati aziendali in
informazioni fruibili a diversi livelli di dettaglio.

Strumenti di Business intelligence


Sistemi informativi che estraggono informazioni dai sistemi di supporto per elaborarle e fornire
support all’apparato decisionale. Raccolta dati su: clienti, prodotti e scambio informativo.
Mantenendo lo storico di tutto ciò è possibile fare delle analisi del tempo.
Rispondono a richieste complesse perché devono fornire risposte a persone con elevate
competenze amministrative e non informatiche.

Dai dati alle informazioni


L’informazione è un bene a valore crescente, necessario per pianificare e controllare le
attività aziendali con efficacia. Essa costituisce la materia prima che viene trasformata dai
sistemi informativi. Spesso la disponibilità di troppi dati rende arduo, se non impossibile,
estrapolare le informazioni veramente importanti.
Per ogni azienda è fondamentale poter disporre in maniera rapida e completa delle
informazioni necessarie al processo decisionale: le indicazioni strategiche sono estrapolate
principalmente dalla mole di dati operazionali contenuti nei database aziendali,
attraverso un procedimento di selezione e sintesi progressiva.

Il nuovo ruolo dell’informatica


L’aumento esponenziale del volume dei dati operazionali ha reso il calcolatore l’unico
supporto adatto al processo decisionale.
L’utilizzo massiccio di tecniche di analisi dei dati aziendali ha reso il sistema informativo
un elemento strategico per la realizzazione del business.

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Il ruolo dell’informatica è passato da passivo strumento per la registrazione delle


operazioni a fattore decisivo per la individuazione di elementi critici dell’organizzazione e di
potenziali aree di business.

Sistemi di supporto alle decisioni


Negli anni ‘80 nascono i sistemi di supporto alle decisioni (decision support system):
l’insieme delle tecniche e degli strumenti informatici atti ad estrapolare informazioni da un
insieme di dati memorizzati su supporti elettronici.

Data warehouse
Raccoglitore di informazioni che integra e riorganizza i dati provenienti da sorgenti di
varia natura e li rende disponibili per analisi e valutazioni finalizzate alla pianificazione ed al
processo decisionale.
Separare l’elaborazione di tipo analitico (OLAP - Online Analytical Processing) da quella
legata alle transazioni (OLTP - Online Transactional Processing [basi di dati classiche che
gestisce tuple]) costruendo un nuovo raccoglitore di informazioni che integri i dati provenienti
da sorgenti di varia natura, li organizza in una forma appropriata e li renda disponibili per
scopi di analisi e valutazione finalizzate alla pianificazione ed al processo decisionale.
Definizione: collezione di metodi, tecnologie e strumenti di ausilio al knowledge worker (che
solitamente non ha competenze informatiche, è colui che deve prendere decisioni) per condurre
analisi dei dati finalizzate all’attuazione (realizzazione) di processi decisionali ed al
miglioramento del patrimonio informativo.
Knowledge worker: impiegato che svolge lavoro intellettuale di natura decisionale - sviluppo di
competenze indispensabili.

Sistema Informazionale
Sistema informativo che a partire dai dati a disposizione produce informazione - viene
estratto l’informazione utile al processo decisionale.

L’introduzione di un data warehouse in un'azienda potrebbe mettere a rischio i dati,


inoltre non c’è subito un ritorno nelle aziende medio-grandi. E’ importante saper progettare ma
anche utilizzare nel tempo il sistema.
Per la progettazione di un data warehouse posso adottare due approcci: top-down
oppure bottom-up.

Top-down
Permette di avere una visione globale dell’azienda (in alcuni casi utile a progettare
singoli data mart). Progetto grande in ampio spettro ha un costo e quindi anche tempi lunghi.
Devo avere idea di tutte le possibili fonti di dati, sapere come combinare ogni cosa.

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Bottom-up
Si parte la progettazione con una visione ristretta, quindi ad implementare un data mart -
investimenti piccoli. Importante è il primo data mart scelto in modo strategico.

Caratteristiche
1. Accessibilità a utenti con conoscenze limitate di informatica e strutture dati,
2. Integrazione dei dati sulla base di un modello standard dell’impresa (informazioni da basi
di dati diverse vanno integrate nel dw),
3. Flessibilità di interrogazione per trarre il massimo vantaggio dal patrimonio informativo
esistente,
4. Sintesi per permettere analisi mirate ed efficaci,
5. Rappresentazione multidimensionale per offrire all’utente una visione intuitiva ed
efficacemente manipolabile delle informazioni.
6. Correttezza e completezza dei dati integrati.

(2*) Un DW si appoggia a più fonti di dati eterogenee: estratti dall’ambiente di produzione, e


quindi originariamente archiviati in basi di dati aziendali, o addirittura provenienti da sistemi
informativi esterni all’azienda. Di tutti questi dati il DW restituisce una versione unificata
attraverso l'estrazione dati, validazione, trasformazione e caricamento.

Un DW è una collezione di dati di supporto per il processo decisionale che presenta le seguenti
caratteristiche:
- È orientata ai soggetti di interesse;
- È integrata e consistente - (2*);
- È rappresentativa dell’evoluzione temporale - ricco di contenuto storico. Risulta difficile
fare analisi senza tener traccia del tempo. Mi permette vedere come sono cambiati i dati
nel tempo;
- Non volatile.

Le interrogazioni sono
1. OLTP (db relazionale)
a. Le interrogazioni eseguono transazioni che leggono e scrivono un ridotto numero
di record da diverse tabelle legate da semplici relazioni
b. Il nucleo sostanziale del carico di lavoro è “congelato” all’interno dei programmi
applicativi
2. OLAP (dw)
a. Le interrogazioni effettuano un’analisi dinamica e multidimensionale che richiede
la scansione di un’enorme quantità di record per calcolare un insieme di dati
numerici di sintesi che quantifichino le prestazioni dell’azienda.
b. L’interattività è una caratteristica irrinunciabile delle sessioni di analisi e fa sì che
il carico di lavoro effettivo vari continuamente nel tempo.

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Nota: per db relazionali abbiamo migliaia di utenti, accesso in lettura/scrittura dei dati correnti
con una struttura (modello dei dati) normalizzato. Per dw abbiamo invece centinaia di utenti
(quindi meno) che hanno accesso solo in lettura di dati correnti ma anche storici, il modello dei
dati non è normalizzato - è invece multidimensionale.

Architetture

Requisiti:
- Separazione: l’elaborazione analitica e quella transazionale devono essere mantenute il
più possibile separate
- Scalabilità: l’architettura hardware e software deve poter essere facilmente
ridimensionata a fronte della crescita nel tempo dei volumi di dati da gestire ed elaborare
e del numero di utenti da soddisfare.
- Estensibilità: deve essere possibile accogliere nuove applicazioni e tecnologie senza
riprogettare integralmente il sistema.
- Sicurezza: il controllo sugli accessi è essenziale a causa della natura strategica dei dati
memorizzati
- Amministrabilità: la complessità dell’attività di amministrazione non deve risultare
eccessiva.

Architetture a 1 livello:
- Livello delle sorgenti: dati operazionali.
- Livello di warehouse: middleware.
- Livello di analisi: strumenti di reportistica e OLAP.
Questo tipo di architettura non rispetta il requisito di separazione tra OLAP (analitici
informazionali) e OLTP (transazionali). Inoltre è impossibile di esprimere un livello di
storicizzazione superiore a quello delle sorgenti.
La presenza del dw solo simulata da middleware, i dati sono ancora tutti nelle basi di
dati.

Architetture a 2 livelli:
- Livello delle sorgenti: dati operazionali e dati esterni.
- Livello di alimentazione: strumenti ETL (extraction, transformation and loading).
- Livello warehouse: data warehouse, meta-dati, data mart.
- Livello di analisi: reportistica, olap, data mining, altre analisi.

Data mart
Un sottoinsieme o un’aggregazione dei dati presenti nel DW primario, contenente
l’insieme delle informazioni rilevanti per una particolare area del business, una particolare
divisione dell’azienda, una particolare categoria di soggetti.

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Architetture a 3 livelli:
- Livello sorgente: dati operazionali ed esterni.
- Livello di alimentazione: strumenti ETL, dati riconciliati, meta-dati e caricamento.
- Livello warehouse: data warehouse e data mart.
- Livello analisi.

Dati riconciliati: è una base di dati, dati operazionali che sono il risultato di integrazione e
ripulitura dei sorgenti.

ETL
Il ruolo degli strumenti di Extraction, Transformation and Loading è quello di alimentare
una sorgente dati singola, dettagliata, esauriente e di alta qualità che possa a sua volta
alimentare il DW (riconciliazione).

L’estrazione può essere statica - quando il DW deve essere popolato per la prima volta, ed
incrementale - aggiornamento periodico del DW.

Modello multidimensionale
E’ il fondamento per la rappresentazione e l’interrogazione dei dati nei data warehouse. I
fatti di interesse sono rappresentati in cubi in cui:
- Ogni cella contiene misure numeriche che quantificano il fatto da diversi punti di vista;
- Ogni asse rappresenta una dimensione di interesse per l’analisi;
- Ogni dimensione può essere la radice di una gerarchia di attributi usati per aggregare i
dati memorizzati nei cubi di base.

Tecniche di analisi dei dati


Una volta che i dati sono stati ripuliti, integrati e trasformati, occorre capire come trarre il
massimo vantaggio informativo. Esistono in sostanza tre approcci differenti, supportati da
altrettante categorie di strumenti, all'interrogazione di un DW da parte degli utenti finali:
- Reportistica - non richiede conoscenze informatiche, è orientato agli utenti che hanno
necessità di accedere a intervalli di tempo predefiniti, a informazioni strutturate in modo
pressoché invariabile.
- OLAP - richiede all’utente di ragionare in modo multidimensionale e di conoscere
l’interfaccia dello strumento grafico utilizzato.
- Data mining - richiede all’utente la conoscenza dei principi che stanno alla base degli
strumenti utilizzati. Attività orientata a scoprire informazioni nascoste nei dati.

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Operatori OLAP
1. Roll-up - aumenta l’aggregazione dei dati eliminando un livello di dettaglio da una
gerarchia. Ad esempio group by ad uno degli attributi delle dimensioni,
2. Drill-down - diminuisce l’aggregazione dei dati introducendo un ulteriore livello di
dettaglio in una gerarchia.
3. Slice-and-dice - riduce la dimensionalità del cubo.
4. Pivoting - comporta un cambiamento nella modalità di presentazione, permette di
cambiare una proprietà delle informazioni.
5. Drill-across - permette di stabilire un collegamento tra due o più cubi correlati al fine
compararne i dati.

La qualità: fattori che caratterizzano la qualità dei dati in un dw sono


- Accuratezza: la conformità tra il valore memorizzato e quello reale;
- Attualità: il dato memorizzato non è obsoleto;
- Completezza: non mancano informazioni;
- Consistenza: la rappresentazione dei dati è uniforme;
- Disponibilità: è possibile risalire alla fonte di ciascun dato;
- Chiarezza: i dati sono facilmente interpretabili.

Progettazione di un datawarehouse
Approccio top-down:
Analizza i bisogni globali dell’intera azienda e progetta il dw nella sua interezza.
Progettare tutti di data mart per i soggetti di interesse.
Vantaggi: dw consistente e ben integrato nell’azienda, però in tempi lunghi senza passi
intermedi è difficile capire se il dw è effettivamente utile all’azienda.

Approccio bottom-up:
Costruzione in maniera incrementale. Viene creato un pezzettino alla volta
concentrandosi via via sul singolo data-mart che viene poi consegnato all’azienda.
Vantaggi: risultati concreti in tempi brevi, riscontri intermedi.

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