delle Imprese
Modelli di governo delle
imprese
Corso di
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
a.a. 2017/2018
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L’impresa
Organizzazione economica che, mediante l’impiego di un
complesso differenziato di risorse, svolge processi di
acquisizione e di produzione di beni o servizi, da scambiare
con entità esterne al fine di conseguire un profitto
L’impresa
L’impresa è…
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Corporate governance
Ambiente
politico-legislativo
Ambiente
Ambiente
sociale
culturale
IMPRESA
Ambiente Ambiente
economico tecnologico
Ambiente
fisico-naturale
24-02-2018 Prof. Fabrizio Baldassarre 5
L’impresa sistemica
L’approccio sistemico è usato da molte discipline: scienze naturali,
sociali, matematiche, economiche, ecc.
I sistemi finalizzati rientrano nei sistemi vitali, ossia capaci di reagire alle
reazioni delle sue azioni e di mantenersi in equilibrio
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L’impresa come sistema
Un sistema è un insieme ordinato di parti e di relazioni che tende
naturalmente o è programmato al raggiungimento di un fine.
Sistema meccanico vs
organico
Macchina concepita e realizzata per operare secondo schemi e procedure
rigidamente e deterministicamente fissate (Ford; Taylor):
- indipendenza dagli stimoli dell’ambiente esterno (sistema chiuso)
- comportamento e dinamica completamente prevedibili, con la
codificazione minuziosa delle regole
- separazione tra momento decisionale (affidato alla direzione) e momento
esecutivo (lasciato alle maestranze)
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Sistema meccanico
Produzione stabile con enfasi sull’efficienza
- rigida gerarchia con una forte struttura di autorità
- posizioni lavorative esattamente definite
- elevata regolamentazione delle procedure operative “Bibbia
delle tolleranze permesse”
- rigido rispetto dei programmi di produzione con attività di
riconciliazione
- differenziazione specialistica dei compiti funzionali
- esatta definizione di diritti, doveri e mezzi assegnati
- forte struttura gerarchica di controllo, autorità e comunicazione
- localizzazione delle conoscenze al vertice della gerarchia che
gestisce il collegamento tra le mansioni
- interazioni verticali tendenzialmente tra superiore e subordinato
- regolazione di operazioni o comportamenti con istruzioni e
decisioni dei superiori
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Sistema organico
Produzione adattata alle necessità dei clienti
- struttura gerarchica che idealmente fa riferimento alla
competenza e all’informazione
- posizioni lavorative poco definite per potersi reciprocamente
coordinare
- massima flessibilità ed intercambiabilità delle mansioni
- conoscenza riscontrabile in più punti della struttura
organizzativa, centri ad hoc di coordinamento/controllo
- adattamento/ridefinizione dei compiti individuali attraverso
l’interazione
- rilevanza del controllo informale e della comunità di interessi
- interazioni e comunicazioni tendenzialmente orizzontali
- regolazione con informazioni e consigli più che istruzioni e
comandi
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Elementi distintivi dell’impresa
- la presenza di un’organizzazione
INPUT materiali,
immateriali, umani
TRASFORMAZIONE
OUTPUT
SCAMBIO SCAMBIO prodotti finiti
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Elementi distintivi dell’impresa
L’impresa produce e diffonde valore
Questo valore generato dall’attività di trasformazione e di
scambio è un valore-utilità ossia legato all’uso che ne fa il
cliente
Questo maggior valore legato al processo di trasformazione
dell’impresa, è dato dalla differenza tra prezzo che il cliente è
disposto a pagare e il costo degli input
Nel valore confluiscono due componenti: costo sostenuto
dall’impresa per realizzare il prodotto/servizio e il margine di
profitto che rimane all’impresa
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Forme istituzionali d’impresa
1. Capitalistica imprenditore/capitalista
2. Manageriale scissione proprietà/controllo
3. Cooperativa comunanza di scopi
4. No-profit finalità sociali
5. Post-manageriale cogestione delle risorse
Corporate governance
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Corporate governance
Si tratta in sostanza del dibattito relativo a quel complesso di
regole e prassi che disciplinano la composizione ed il
funzionamento degli organi societari, e che ne definiscono:
• ripartizione dei compiti
• assunzione di responsabilità
• potere decisionale
con l’obiettivo di coordinarvi le relazioni che intercorrono tra:
• azionisti
• management
• stakeholders interni ed esterni
al fine di evitare gli ostacoli posti da eventuali conflitti di
interessi
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L’importanza della
Corporate governance
Si determinano responsabilità e processi relativi
all’assunzione di decisioni che definiscono:
1. L’assetto strutturale:
• Interessi/attori
• Organi/meccanismi
• Regole di funzionamento
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L’importanza della
Corporate governance
Si determinano responsabilità e processi relativi
all’assunzione di decisioni che definiscono:
L’importanza della
Corporate governance
Assetto di governo per l’assunzione di decisioni strategiche
BUONA CONDOTTA
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Gli azionisti (shareholders)
L’azionista è il titolare delle azioni (capitale di rischio) a
cui viene assegnato il complesso di diritti/doveri
derivante dalla qualifica di socio
L’azionista può essere:
In sede straordinaria:
- modifiche dell’atto costitutivo
- operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, acquisizioni)
- liquidazione della società
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Gli azionisti
2.2%
2.1%
30.5%
2.4%
3.1% 2.9%
L’amministratore delegato
È colui che opera con le risorse umane, finanziarie e fisiche per raggiungere gli
obiettivi dell’organizzazione svolgendo funzioni di pianificazione,
organizzazione e controllo
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Il presidente
Il presidente (chairman) di una società è quel membro del consiglio di
amministrazione (board of directors) che presiede lo stesso consiglio
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Il consiglio di amministrazione
John ELKANN Presidente
Sergio MARCHIONNE Amministratore Delegato
Andrea AGNELLI
Roland BERGER
Tiberto BRANDOLINI d’ADDA
Luca GARAVOGLIA
Gian Maria GROS-PIETRO
Luca Cordero di MONTEZEMOLO
Renè CARRON
Virgilio MARRONE
Vittorio MINCATO
Pasquale PISTORIO
Carlo Barrel di SANT’ALBANO
Ratan TATA
Mario ZIBETTI
Franco GRANDE STEVENS Segretario del Consiglio
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Il comitato strategico
Roland BERGER
Sergio MARCHIONNE
Pasquale PISTORIO
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Il comitato controllo interno
Vittorio MINCATO
Luca GARAVOGLIA
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Il comitato remunerazioni
Luca GARAVOGLIA
Mario ZIBETTI
Il collegio sindacale
Riccardo PERROTTA Sindaco Effettivo - Presidente
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Gli stakeholders
L’espressione stakeholder significa letteralmente “colui
che ha un interesse” nell’attività d’impresa
Interni Esterni
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Gli stakeholders
I modelli di impresa
Si possono definire prendendo in considerazione 2
variabili:
1. La composizione della proprietà
2. La stabilità della proprietà
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I modelli di impresa
Incrociando le due variabili potremo avere:
IMPRESA A CONTROLLO
Bassa PROPRIETARIO FORTE
Impresa manageriale
Pura o
Public Company
Società di capitali con
nucleo di comando
Stabilità
stabile e forte
proprietà
Impresa consociativa
Impresa padronale
Alta IMPRESA A CONTROLLO
PROPRIETARIO DEBOLE
I modelli di impresa
A livello internazionale prevalgono principalmente 2
modelli:
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Il modello italiano: le PMI
Si tratta delle imprese di piccole e medie dimensioni in cui la crescita
dimensionale incontra il limite del controllo familiare e delle relative
risorse (sono più del 90% delle imprese italiane)
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Il modello italiano: le PMI
Vantaggi
- immedesimazione tra imprenditore e impresa (coincidenza tra
proprietà e controllo) che assicura stabilità ed orientamento al
lungo periodo
- tale coincidenza consente inoltre decisioni rapide ed elevata
motivazione da parte di chi amministra
Svantaggi
- carenza o totale assenza di strutture manageriali
- limitazioni della capacità di crescita
- assenza di istituzioni finanziarie (ricorso ai finanziamenti: elevato
costo del capitale)
- difficoltà di attrazione di manager professionali
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Il modello italiano: le
cooperative
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Il modello italiano:
le società a controllo pubblico
• Barilla
• Luxottica
• Procter&Gamble
• Amazon
• Samsung
• Microsoft
• FCA Fiat Chrisler
• Toyota
• ENI
• Huawei
• Siemens
• Unilever
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Il modello italiano:
le società a controllo pubblico
Il modello italiano:
le società a controllo pubblico
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Il modello anglosasone:
le public company
Il modello anglosasone:
sistema monistico (one-tier system)
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Il modello anglosasone:
sistema monistico (one-tier system)
nomina
BOARD OF DIRECTORS
nomina
Non-executive
CEO directors
Il modello anglosassone
negli Stati Uniti
nomina
BOARD OF DIRECTORS
nomina
Non-executive
directors
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Il modello anglosassone
in Gran Bretagna
nomina
BOARD OF DIRECTORS
nomina
Lead independent
director
CEO Non-executive
directors
Il modello anglosasone:
le public company
Svantaggi
- obiettivi divergenti tra proprietà (utili) e management (benefits)
- rischio di take-over (scalate) ostili organizzate dai raiders
(assalitori) di borsa
- attenzione ai risultati di breve termine
- elevata rischiosità legata alle grandi dimensioni
Vantaggi
- enorme capitalizzazione, grandi dimensioni
- basso costo del capitale
- suddivisione dei rischi
- maggiore libertà ed indipendenza del management (qualificato)
- forte diversificazione (conglomerate) imposta dall’antitrust
24-02-2018 Prof. Fabrizio Baldassarre 54
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Scalata Ostile
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Il modello renano
Il modello renano:
sistema dualistico verticale
nomina
SUPERVISORY BOARD
nomina
MANAGEMENT BOARD
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Il modello renano:
sistema dualistico orizzontale
nomina nomina
Il modello renano:
sistema dualistico
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Il modello renano
In particolare:
Germania
- importanza delle banche (ampio potere/forte ricorso)
- forte peso dei sindacati
- limitata separazione fra proprietà e controllo
Francia
- forte controllo dello Stato
- diffusione del modello piramidale e delle partecipazioni incrociate
- ruolo marginale dei piccoli azionisti
Giappone
- forte presenza di istituzioni finanziarie (banche e assicurazioni)
- partecipazioni incrociate tra imprese e tra queste e le banche
- importante
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ruolo dello StatoProf. Fabrizio Baldassarre 61
nomina nominano
AUFSICHTSRAT
(consiglio di sorveglianza)
Presidente Vicepresidente
Comitato di mediazione
nomina
VORSTAND
(consiglio di gestione)
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Il modello renano in Francia
nomina
CONSEIL DE SURVEILLANCE
Président
nomina designa
DIRECTOIRE
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Il modello renano in Giappone
nomina
CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE ORGANO DI CONTROLLO
(Kensajaku)
RAPPRESENTANTI
DELLA PROPRIETA’
LAVORATORI
Presidente esecutivo
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Il modello renano
Vantaggi
- convergenza degli obiettivi tra proprietà-management-stakeholders
- stabilità dei mercati azionari
- attenzione ai risultati di lungo termine (grazie alla presenza di un
nucleo stabile di azionisti)
- bassa rischiosità legata alla forte partecipazione delle banche ed al
ruolo di controllo dello stato (Stato-regolatore)
Svantaggi
- capitalizzazione medio-bassa
- ridotta diversificazione e ridotti livelli di redditività
- dipendenza del management agli interlocutori aziendali (eccesso di
prudenza)
- contenute
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dimensioni d’impresa
Prof. Fabrizio Baldassarre 67
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Business Game
www.businesstalents.com/it
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Quale modello prevale?
B) il mercato servito
D) la dimensione
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A) Tipo di attività esercitata
1. Settore primario:
- imprese agricole
- imprese estrattive
2. Settore secondario:
- imprese manifatturiere
- comparti produttivi: alimentare, tessile, meccanico, ecc.
- categorie: imprese conserviere, dolciarie
3. Settore terziario:
- imprese erogatrici di servizi
24-02-2018 Prof. Fabrizio Baldassarre 73
B) Mercato servito
1. Imprese locali:
- Imprese regionali
2. Imprese nazionali
3. Imprese internazionali:
- Imprese multinazionali
- Imprese globali
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C) Natura della proprietà
1. Imprese private:
- di proprietà esclusiva o prevalente di privati
2. Imprese pubbliche:
- di proprietà esclusiva o prevalente dello stato o di
enti territoriali
3. Imprese miste:
- di proprietà mista o di proprietà paritaria tra
soggetti privati e pubblici
24-02-2018 Prof. Fabrizio Baldassarre 75
D) La dimensione
Non esiste un esclusivo parametro oggettivo di riferimento,
ma più parametri:
Parametri economici Parametri tecnici
- Fatturato - Produzione realizzata [imprese manifatturiere]
- Valore aggiunto - Capacità degli impianti [imprese industriali]
- Superficie di vendita [impresa commerciale]
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Casi di difficile misurazione delle
dimensioni di impresa
Nel caso di:
- aggregati di aziende
- complessi di partecipazioni societarie
- accordi di collaborazione tra imprese
- alleanze strategiche
- esternalizzazione di determinate funzioni
(outsourcing)
la dimensione dell’organizzazione finisce per non
essere più rappresentativa della dimensione
d’impresa, poiché i confini dell’organizzazione in sé
vengono abbattuti
24-02-2018 Prof. Fabrizio Baldassarre 77
Classificazione dimensionale
secondo l’ISTAT
1. Micro-imprese:
- fino a 9 addetti
2. Piccola impresa:
- da 10 a 49 addetti
3. Media impresa:
- da 50 a 499 addetti
4. Grande impresa:
- oltre 500 addetti
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I criteri di definizione delle PMI per
l’accesso ai programmi dell’UE
PICCOLA MEDIA
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