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Un processo è una sequenza di attività tra loro indipendenti che trasformano un input in un output. Un processo
ha:
● la capability → capacità di riprodurre nel lungo periodo lo stesso prodotto;
● la flessibilità → capacità di modificarsi in base alle esigenze;
● l’efficacia → raggiungere l’obiettivo prefissato;
● l’efficienza → minor spreco possibile di risorse.
LA PIANIFICAZIONE
Il processo deve essere pianificato per generare valore con il minor consumo possibile di risorse.
● identificare gli utenti del processo;
● identificare le attese degli utenti rispetto all’output;
● determinare gli obiettivi misurabili con le rispettive tolleranze;
● progettare un processo in grado di soddisfare gli obiettivi;
● definire gli indicatori di processo, sia di efficacia sia di efficienza;
● progettare il sistema di controllo, cioè il sistema di uomini, mezzi e procedure istituito per
raccogliere, elaborare e distribuire i dati.
Il process owner è il soggetto che ha la responsabilità di tutto il processo, deve curarne l’efficacia e l’efficienza
e ha l’autorità per prendere decisioni a riguardo.
Questi indicatori devono essere in grado di far emergere dai dati raccolti le criticità relative allo svolgimento di
tutte le fasi dei processi e devono allinearsi alle priorità aziendali aggiornandosi di volta in volta per contribuire
al raggiungimento degli obiettivi. Una volta individuate le criticità occorre mettere in atto interventi correttivi,
che possono essere di due tipi, graduali o radicali. Se gli interventi sono graduali, si parla di Business
Process Improvement (BPI): il processo è sottoposto a una serie di verifiche per permettere i cambiamenti
necessari a garantire sempre migliori performance che consentano di restare al passo coi concorrenti,
sfruttando le possibilità offerte da eventuali nuove tecnologie. Quando l'intervento è invece radicale e l'intero
processo viene riprogrammato, parliamo di Business Process Reengineering (BPR).
● Buy Side è l'area incentrata sull'interazione con i fornitori. Il processo si realizza con l'uso di sistemi di
Supply Chain Management, e-procurement e sistemi di e-commerce, opportunamente sostenuti da
infrastrutture Internet.
● In Side è focalizzata sui processi di trasformazione interni all’impresa: ha l'obiettivo di ottimizzarli.
Quest'area si appoggia primariamente ai sistemi ERP opportunamente sostenuti da infrastrutture di rete
Intranet.
● Sell Side è orientata ai processi di marketing, vendita, distribuzione dei prodotti, servizio post-vendita e
assistenza al cliente. In questo caso l'obiettivo è la massimizzazione della qualità percepita dai clienti e
l'abbattimento dei costi di vendita. Quest'area si basa primariamente sui sistemi CRM.
I SISTEMI INFORMATIVI
GESTIONE DELL’INFORMAZIONE
La gestione dell'informazione è fondamentale per tutte le aziende che operano in un mercato globalizzato.
Per esempio la funzione risorse umane ha bisogno di reperire i dati nel mercato del lavoro su specifiche
caratteristiche professionali.
Le attività di trattamento (raccolta, archiviazione, elaborazione, distribuzione) della risorsa informazione
costituiscono, nel loro complesso, i sistemi informativi. Prima dell'introduzione degli elaboratori elettronici, le
attività informative all'interno delle imprese venivano gestite con metodi manuali, cioè con lunghe procedure di
registrazione dei dati su supporti cartacei, di archiviazione dei documenti, di ricerca su schedari.
SISTEMI INFORMATICI
L’introduzione delle ICT (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) nel contesto aziendale ha
permesso di rendere estremamente veloce la gestione dei dati e quindi delle informazioni. I processi informativi
sono uno dei processi aziendali: essi sono diversi da azienda ad azienda perché ogni azienda ha esigenze di
natura differente. Sulla base di tali requisiti viene configurato un opportuno sistema informatico, dotato di una
serie di servizi che hanno lo scopo di raccogliere in maniera automatica le informazioni.
1. Raccolta: in questa fase i dati vengono estratti dalle fonti disponibili, che devono essere il più possibile
ben costruite, in modo da fornire dati di qualità.
2. Preparazione: i dati devono essere pre-processati, ovvero puliti e organizzati per le fasi successive. Lo
scopo di questa fase è eliminare dati ridondanti, incompleti o non corretti, selezionando solo informazioni
di alta qualità.
3. Input: i dati puliti vengono caricati nel sistema che effettuerà l'elaborazione e vengono tradotti in un
formato comprensibile da tale sistema.
4. Elaborazione: i dati vengono processati dal sistema di elaborazione. Questa fase differisce a seconda
delle sorgenti di dati e delle finalità informative dell’output.
5. Output/interpretazione: in questa fase i dati vengono trasformati in informazioni fruibili dall'utente finale
sotto forma di tabelle o grafici, oppure semplice testo. Diventano quindi contenuti leggibili dagli esseri
umani. I dati vengono forniti agli operatori interessati che possono ulteriormente rielaborarli o utilizzarli
per prendere decisioni.
6. Archiviazione: Una volta che sono stati elaborati, i dati devono essere archiviati per l'impiego futuro.
Innanzitutto non è detto che gli operatori possano usarli immediatamente, e pertanto è necessario che
esista un repository dei dati interpretati (generalmente database). L'archiviazione consente inoltre il
confronto tra dati estratti in momenti diversi. Infine, a seconda delle informazioni estratte dai dati, la loro
conservazione è un requisito di legge.
ICT E OUTSOURCING
L’outsourcing dell’ICT è una scelta manageriale diffusa, che rientra nella logica del make or buy.
L'outsourcing è uno strumento che può creare valore aggiunto perché riduce la necessità di investire risorse in
funzioni non direttamente legate al core business e consente quindi, entro certi limiti, di contenere i costi di
produzione.
La scelta di esternalizzare ha sia natura tattica, cioè basata sulle urgenze e sugli impegni contingenti, sia
strategica, determinata dall'esame dei costi e dei benefici di medio-lungo periodo. È possibile distinguere tre
possibili alternative.
• Insourcing: consiste nel mantenere all'interno dell'azienda l'esecuzione dei processi a ogni livello,
acquistando eventualmente manodopera dall’esterno.
• Outsourcing: prevede di affidare all'esterno le attività dell'intero processo.
• Cosourcing: consiste nella creazione di team misti (sia figure interne sia esterne) in cui le aree di
competenza vengono ripartite tra interni ed esterni. I primi sono responsabili del servizio, i secondi hanno
l'onere di implementare le procedure, garantire la loro esecuzione, disporre e organizzare le risorse necessarie.
Il principale beneficio dell'applicazione del lean thinking in azienda è che il personale risulta sempre coinvolto
nei processi: in una lean organization, infatti, tutto il personale è focalizzato a individuare, preservare e
aumentare il valore per il cliente. Si passa quindi da una leadership impositiva ("io ti pago, tu fai") a una
leadership inclusiva ("siamo nella stessa situazione, come possiamo venirne fuori meglio insieme?"). Le
persone, sentendosi coinvolte nel perseguimento di un obiettivo comune, di cui condividono principi, obiettivi e
missione, attivano i loro migliori talenti.