LA GESTIONE INFORMATICA
DEL
CICLO DI VITA DEL DISEGNO
LA CONCURRENT ENGINEERING E
IL PDM (PRODUCT DATA
MANAGEMENT)
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Concurrent Engineering
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Concurrent Engineering
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Concurrent Engineering
• Fasi del ciclo di sviluppo coordinate in parallelo
• Sviluppo sinergico del nuovo prodotto
• Condivisione delle informazioni
• La qualità e la prontezza delle decisioni dipendono da integrazione e grado di
accessibilità delle informazioni
Nuova esigenza: strumento di supporto per gestire le informazioni del prodotto lungo
tutto il ciclo di vita
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Ora:
• Sistema ad accesso globale per la gestione di tutti i dati aziendali relativi ad un
prodotto industriale
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Autodesk Vault
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Oltre il Vault
Oltre il Vault, un sistema di PDM consente di gestire:
• il ciclo di vita e l’iter di approvazione dei documenti aziendali (Release Management)
• la Struttura del Prodotto (distinta base di progettazione, produzione, spedizione,
montaggio, ecc.) e quindi il controllo di configurazione (Configuration Management)
• la Classificazione delle componenti standardizzate ed eventualmente dei fornitori
associati (Group Technology)
• il processo di modifica del prodotto (Engineering Change Process) ed i documenti
associati
• l’avanzamento dei progetti (Project Control)
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• Available:
When you create a document, the default status property is set to available.
• In Work:
If you want to work with a document for an extended time, you can use the Properties
command on the File menu to change the status to in work.
• In Review:
The software then stores your user name with the document. If you want to review
information in a document, you can change the status to in review.
• Baselined:
You can use the Properties command to baseline a document, freezing it and preventing
further modification. Documents linked to a baselined document are not frozen. You must
either baseline or release any linked documents that you want to freeze from modifications.
• Released:
Base documents contain all the links for individual documents. Individual documents can
contain parts, floorplans, drawings, and so forth. You can use the Properties command to
release a base document and its individual documents at the same time, or you can
release individual documents.
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Tuttavia…..
• I progetti di PDM sono fondamentalmente progetti di System Integration. Questo
aspetto spesso è trascurato ed è fonte di problemi.
• C’è carenza di risorse esperte nel PDM/EDM
• Cambiamento culturale: a dispetto della sua intangibilità rimane l’ostacolo più difficile
da superare per raggiungere i risultati attesi
• Tipicamente si assiste ad un entusiastico lancio del progetto da parte del top
management che tende a trascurare la supervisione e la sponsorizzazione nella fase
critica dello sviluppo
• PDM si, ma solo se Poka-yoke (a prova di errore)
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IL PRODUCT LIFECYCLE
MANAGEMENT (PLM)
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Il PLM integra una vasta quantità di funzioni aziendali quali il CAD, CAM, CAE, la
gestione dei dati di prodotto (PDM), la gestione amministrativa con i sistemi ERP, la
visualizzazione, la collaborazione, la gestione della documentazione, il process
planning, la produzione, la logistica e la gestione qualità, i rapporti con i fornitori
(SCM) il marketing ed i rapporti con i clienti (CRM).
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• Windchill by PTC
• SAP
• IBM PLM
• ….
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SAP
• SAP SE è una multinazionale europea per la produzione di software gestionale, una
delle principali aziende al mondo nel settore degli ERP e in generale nelle soluzioni
informatiche per le imprese.
• A fine 2019 SAP disponeva nel mondo di un organico di oltre 100.000 persone
• A fine 2016 circa 320.000 aziende in 190 paesi possedevano installazioni con
software SAP
SAP
• L'applicazione SAP ERP è un esempio di sistema ERP molto usato
• I numerosi moduli di cui si compone SAP gestiscono aree aziendali differenti:
• FI (Finanza e Contabilità);
• MM (Gestione Materiali – Logistica);
• CO (Controllo di Gestione);
• SD (Vendite e Distribuzione).
ALBERI E ASSI
Funzionalità
Rappresentazione
Calettamenti
Supporti
Lubrificazione e tenute
Costruzione
Quotatura
Montaggio
FUNZIONALITA’
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Alberi e assi
ALBERO: “organo utilizzato per la trasmissione diretta del moto rotatorio e di un
momento torcente” o anche ”organo rotante di una macchina o di un qualsiasi
meccanismo, che assolve la funzione di trasmettere o ricevere coppie motrici o
resistenti “
ASSE: organo che sostiene, senza trasmissione di momento torcente, corpi rotanti
liberi di muoversi intorno ad esso.
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Gli assi
• Gli assi servono in genere come supporto per ruote portanti, carrucole per funi,
pulegge e simili, e non trasmettono alcun momento torcente.
• Gli alberi sono sollecitati a torsione e flessione, gli assi solo alla flessione; Gli assi
possono essere fissi o mobili: nei primi la sollecitazione è statica oppure a carico
pulsante (ma sempre nello stesso piano di carico), mentre negli assi mobili la
sollecitazione affaticante è sempre di tipo rotante.
Alberi speciali
Infine esistono alberi speciali come per esempio alberi a gomiti, a camme, cardanici e
flessibili
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Esempio di alberi morfologicamente identici. Cioè richiedono le stesse lavorazioni ma con tempi
diversi.
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Tipologie costruttive
• Assi ed alberi devono supportare ruote, pulegge, anelli che, in generale, devono
poter essere montabili o smontabili assialmente, fissati ed eventualmente collegati
tramite giunti. Da questo deriva la forma di base con sezioni a diametri differenti.
• Per assi e alberi sollecitati a fatica, la scelta accurata della forma per aumentare il
limite di fatica è molto importante. Come già esposto, i materiali ad alta resistenza in
genere sono più sensibili all’intaglio, ed hanno bisogno di una forma accurata degli
spallamenti e dei raccordi.
• L’albero pieno è la tipologia più comune, mentre l’albero cavo è più costoso e viene
spesso utilizzato nelle costruzioni con materiale leggero, per esempio per propulsori
di aerei, avendo un peso ridotto, oppure perché garantisce altre funzioni come il
passaggio di olio lubrificante, cavi di corrente e barre di torsione, o addirittura nella
realizzazione di alberi coassiali.
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Elementi
• Calettamenti su sedi
• Cuscinetti e supporti
• Bloccaggi assiali
• Distanziali e Regolazioni
• Lubrificazione
• Tenute
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Albero a Gomiti
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RAPPRESENTAZIONE
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Alberi
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Regole di Rappresentazione
• Sezione longitudinale
• No campitura
• Sezioni parziali
• Vista interrotta
• Sezioni trasversali
• Sezioni successive
• Sezioni in vicinanza
• Rappresentazioni di particolari costruttivi
• Viste locali
• Rappresentazioni ingrandite
• Estremità (spianate/filettate)
• Quotatura e indicazioni
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Ma attenzione…
Quando si fa la sezione longitudinale, l’albero va rappresentato come se
fosse in vista
Dimensione reale
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Sezioni successive
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Sezioni in vicinanza
Viste locali
Rappresentazione ingrandita
I perni di estremità
• I perni di estremità (UNI ISO 775) sono ricavati nella parte terminale dell’albero.
• Possono essere a:
• Estremità cilindrica lunga o corta
• Estremità conica (conicità 1:10), con o senza linguetta, con filettatura esterna o interna
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Estremità spianate
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Estremità filettate
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QUOTATURA DI ALBERI
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Quotatura di alberi
• Quotatura tecnologica (per la realizzazione)
• Geometrie particolari
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Quotatura di cavità
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Attenzione a:
dimensioni non in scala
simmetrie
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Lavorazioni particolari
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio
Calettamenti su SEDI
Collegamento tra un albero rotante e il mozzo di un organo di trasmissione, in
modo che possano ruotare solidalmente.
Estremità
prismatica e Linguetta Accoppiamento
codolo filettato per e dado scanalato
dado d’arresto d’arresto
Estremità conica
con dado o ghiera Spina Brasatura
di forzamento trasversale o saldatura
Esigenze
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Linguette: tipologia
Linguette: tipologia
Linguetta a disco («americana»):
Usate per estremità di albero coniche
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Quotatura cave
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Quotatura cave
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Quotatura cave
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Quotatura cave
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Esempio di Quotatura
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio di Quotatura
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio di Quotatura
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Tolleranze raccomandate
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Semplificata
Accoppiamento
• Longitudinale: albero copre mozzo
• Frontale: mozzo copre albero
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DIN ISO 14
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
N Features?
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
N Features?
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
N Features?
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Example 1
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Example 2
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Example 3
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STRUMENTI DI MISURA
Measurement tools
Ruler
Vernier Caliper
Goniometer
Strumenti per il rilievo
Set square
Radius
Gauge
Pitch gauge
Vernier Caliper
The Vernier Caliper is a precision instrument that can be used to measure internal and external distances
extremely accurately. The example shown below is a manual caliper. Measurements are interpreted from the scale
by the user. This is more difficult than using a digital vernier caliper which has an LCD digital display on which the
reading appears. The manual version has both an imperial and metric scale.
Manually operated vernier calipers can still be bought and remain popular because they are much cheaper than
the digital version. Also, the digital version requires a small battery whereas the manual version does not need any
power source.
Examples
0,9 mm
Examples
Micrometer
Chamfer
measurement
Thread pitch
(pitch gauge)
EXAMPLES
Shaft support (1/4)
Measurement Sketch
Shaft support (2/4)
Measurement Sketch
Shaft support (3/4)
Measurement Sketch
Shaft support (4/4)
Part Sketch
Lever (1/4)
Lever (2/4)
Measurement Sketch
Lever (3/4)
Measurement
Sketch
Lever (4/4)
Part Sketch
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CALETTAMENTI RUOTE E
VOLANI
Funzionalità
Classificazione
Funzionamento
Rappresentazione
Normativa e Cataloghi commerciali
FUNZIONALITA’
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Calettamento
• In tecnologia meccanica, operazione con la quale si rende solidale un organo rotante
con l'albero su cui esso ruota.
Collegamenti
Fissi Smontabili
Chiavette
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Chiavette: Forma
Chiavette: Forma
• Le differenti forme sono legate a differenti procedure di montaggio e smontaggio
Chiavette
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Chiavette Incassate
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Chiavette Ribassate
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Chiavette Concave
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Chiavette: Designazione
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Chiavette A e B
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FORZAMENTO DIRETTO
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BUSSOLE CONICHE
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Alberi striati
• Alberi striati: simili agli alberi scanalati, sono dentature assiali costituite da un
gran numero di rilievi a sezione triangolare.
• In genere l’accoppiamento è pero forzato, con l’inserzione dell’albero dentato in un
foro liscio, con deformazione essenzialmente elastica di quest’ultimo.
• La rappresentazione semplificata è uguale a quella degli scanalati ad evolvente.
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Spacco e Strettoio
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COLLEGAMENTI PER
OSTACOLO
Linguette
Alberi Scanalati
Anelli Elastici
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LINGUETTE (KEY)
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Attrito vs Ostacolo
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Linguette
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Linguette: Forma
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Attenzione ai nomi nei cataloghi e siti! Spesso si trovano linguette indicate come
CHIAVETTE! Verificare norme UNI e DIN!
http://www.italchiavette.it/
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Manufacturing
• Brocciatrice cava singola https://youtu.be/S1njLLL0Rg0
• Brocciatrice scanalati https://youtu.be/rAJx-6SLdP0
Semplificata
Accoppiamento
• Longitudinale: albero copre mozzo
• Frontale: mozzo copre albero
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Designazione
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DIN ISO 14
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Designazione
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Uso prevalente
• I profili scanalati a fianchi paralleli (UNI ISO 14) sono utilizzati principalmente per
cambi di velocità di macchine utensili mentre quelli a fianchi ad evolvente (UNI ISO
4156) principalmente nel settore automobilistico.
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ANELLI ELASTICI
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Anelli Elastici
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Anelli Seeger
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Montaggio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Montaggio
• Durante la delicata fase di montaggio, l’anello
subisce tensioni molto elevate, con possibile
rischio di deformazione permanente. E’
quindi indispensabile limitare l’apertura
dell’anello con l’utilizzo di pinze di montaggio
con vite di limitazione
• Il sistema di montaggio più efficace prevede
l’utilizzo di coni di spinta, che permettono
un’apertura minima e graduale del
particolare.
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https://www.gandini.it/www/anelliarresto/
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Rondelle
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COLLEGAMENTI PER
OSTACOLO E ATTRITO
Appartengono a questa categoria gli organi che realizzano il collegamento tra
due parti essenzialmente per ostacolo, ma che hanno bisogno di essere
forzati affinché non si sfilino dalle relative sedi
• Spine
• Chiavette trasversali
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Spine e perni
Distinzione in base alla funzione:
• Perni: elementi cilindrici con funzione di fulcro per parti rotanti
• Spine: elementi cilindrici con funzione di arresto, centraggio e di collegamento
Spine
• Le spine sono elementi meccanici di forma cilindrica o conica.
• Possono essere classificate, a seconda dello scopo per cui sono utilizzate, in:
• spine di riferimento, se vengono usate per fissare in una posizione relativa invariabile due parti
• spine di collegamento, se vengono usate per trasmettere un certo sforzo tra le due parti
collegate
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• Spine cilindriche
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• https://youtu.be/6t8O5ixBqWQ
• lamatura di un foro – YouTube
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Spine (collegamento)
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Cacciaspine
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Spine cilindriche
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Spine cilindriche
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Spine elastiche
• Le spine elastiche rappresentano il sistema più semplice ed economico per il
collegamento di diverse parti di componenti meccanici. Per la loro applicazione è
sufficiente realizzare fori a trapano eliminando i costosi lavori di alesaggio e
d'aggiustaggio.
• Le spine elastiche vengono introdotte semplicemente nel foro con un martello o
meccanicamente con una pressa. Possono essere facilmente smontate con martello
e spinotto e usate più volte senza perdere la loro elasticità.
• Il diametro nominale della spina è contemporaneamente il diametro del rispettivo
foro di ricezione che ha tolleranza H12.
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Spine elastiche
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Spine ad intagli
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Copiglie
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Spine coniche
https://youtu.be/0zHhva2M7vU
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Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
RIEPILOGO
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Esempi di collegamento
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Esempi di collegamento
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Esempi di collegamento
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Esempi di collegamento
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Esempi di collegamento
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Coni morse
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Riduttori
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Doppia asola
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Applicazioni
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Fresatrice verticale
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Vi ricorda qualcosa???
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Applicazioni
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Facoltà di Ingegneria, Politecnico di Bari
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Facoltà di Ingegneria, Politecnico di Bari
END OF LESSON
Questions?
SPECIFICAZIONE GEOMETRICA
DEI PRODOTTI 1
(GPS) GEOMETRICAL PRODUCT SPECIFICATION
Generalità
Tolleranze Dimensionali
Tolleranze Dimensionali nella pratica
industriale
Generalità
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Generalità
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Tipologie di errore
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Approccio corretto
• Ammettere l’esistenza dell’errore
• Definire i limiti accettabili: TOLLERANZA
• Precisare sul disegno
• Controllare l’errore in produzione
GPS – Specifiche Geometriche Prodotto
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Ambiti normativi
• Prima di entrare nei dettagli delle singole quote/tolleranze a disegno è necessario
capire come il disegno deve essere letto. Oggi infatti esistono due ambiti normativi
differenti:
• ISO/GPS (Geometrical Product Specification)
• ASME/GD&T (Geometric Dimensioning & Tolerancing)
• Pur condividendo molti aspetti in comune i due ambiti sono differenti nelle loro regole
basilari di interpretazione: per ISO/GPS vale il principio di indipendenza mentre per
ASME/GD&T vale il principio di inviluppo.
• Nel primo caso dimensione e forma della feature geometrica quotata sono da
considerarsi indipendenti una dall’altra mentre nel secondo caso sono correlate, cioè
la tolleranza dimensionale limita anche gli errori di forma anche se questi non sono
esplicitamente espressi a disegno.
TOLLERANZE
DIMENSIONALI
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Vantaggi:
• Produzione in luoghi e tempi diversi
• Lavorazione e controllo più rapidi
• Costi contenuti
• Rapidità nel montaggio (“catene di montaggio”)
• Necessità di mano d’opera meno qualificata
• Costruzione anticipata di pezzi di ricambio sicuramente funzionali
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Alberi e fori
Albero:
• Pieno
• Dimensione misurabile esternamente
• Lettera minuscola (es. «g»)
Foro:
• Vuoto
• Dimensione misurabile internamente
• Lettera MAIUSCOLA (es. «F»)
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Tolleranza
I pezzi che soddisfano le esigenze funzionali avranno dimensioni comprese tra un
valore minimo ed uno massimo accettabili
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Misura di un diametro
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LP, LS
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GX, GN
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Definizioni
• Linea dello zero: dimensione nominale
• Scostamento superiore: differenza algebrica tra dim max e la dim nominale
• Scostamento inferiore: differenza algebrica tra dim min e la dim nominale
• Tolleranza (IT=International Tolerance): differenza tra dim max e dim min
• Fori: IT=Es-Ei
• Alberi: IT=es-ei
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Esempio
Albero A:
Albero B:
Foro:
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Tolleranze ISO
Norma UNI EN ISO 286
Ampiezza zona
di tolleranza
Albero/foro
Posizione
Quante combinazioni?
• 20IT x 27posizioni = 540 tolleranze per albero e foro
• 540albero x 540foro = 291600 combinazioni albero-
foro
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Quanti IT in pratica?
• Solo 6/7 gradi di tolleranza (da IT5 a IT11) praticamente ottenibili con le macchine
utensili tradizionali
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Accoppiamenti raccomandati
• 7 gradi di tolleranza (da IT5 a IT11): macchine utensili tradizionali
• Si accoppia albero ITn con foro IT(n+1), es. H7/f6: si riesce a realizzare alberi più
precisi dei fori a parità di costo
• I gradi di tolleranza di due elementi accoppiati non dovrebbero differire di più di due
valori
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Accoppiamenti raccomandati
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Accoppiamenti raccomandati
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Dimensional Management
• Il Dimensional Management è una metodologia ingegneristica che sfrutta alcuni
strumenti per gestire in modo sistematico le tolleranze.
• L’obiettivo dichiarato è definire ed ottenere la “precisione necessaria solo dove
effettivamente serve” per produrre ad un livello qualitativo accettabile (dipendente
dall’applicazione) minimizzando i costi.
• Ottimizzare i valori delle tolleranze in funzione del rapporto costi derivanti dal
processo produttivo / precisione richiesta alla geometria del componente.
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Tolleranze generali
• Evitare di appesantire la quotatura
• Utilizzata per quote dove non ci sono prescrizioni particolari (quote non
funzionali)
• Quattro classi di tolleranza
• Tabelle per dim lineari, smussi e raccordi, dim angolari
• Tabelle specifiche per getti (pezzi ottenuti per fusione)
• L’indicazione va riportata all’interno del riquadro delle iscrizioni: «quote senza
indicazione di tolleranza secondo ISO 2768-m»
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Quotatura funzionale
• Quote funzionali:
• Essenziali per lo scopo a cui il pezzo è destinato
• Non possono mai essere dedotte da altre quote
• Si applica una tolleranza specifica
• Quote ausiliarie:
• Non indispensabili alla definizione del prodotto, ottenibili da altre quote
• Usate a scopo informativo per evitare calcoli a chi deve produrre il pezzo
• Sono scritte tra parentesi
• Non hanno prescrizioni di tolleranza
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Quotatura funzionale
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Accoppiamenti Linguette
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Esempio
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Calettamento a caldo
• Il calettamento a caldo dei cuscinetti (frequentemente chiamato “piantaggio”) è una
particolare tecnica, piuttosto diffusa in ambito industriale e all’interno delle officine
meccaniche, per poter favorire il montaggio o lo smontaggio di componenti
meccanici come i cuscinetti e degli organi di trasmissione.
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Calettamento a freddo
CATENE DI TOLLERANZE
Montaggi Assiali
Tipo di lavorazione e quote senza tolleranza
Lavorazione di una superficie piana
a) Fresatura periferica
b) Fresatura frontale
Tipo di lavorazione e quote senza tolleranza
Tornitura
Tipo di lavorazione e quote con Campo di tolleranza -
+ +
+
-
+0,4
Fresatura L = 110±0,2 Tornitura X = 65 - 0,2
Sede Gioco
n.b. le facce dei cubi sono a contatto tra Gioco min = Sede min - ∑ Cubi max
loro e con la parte sinistra della sede Gioco max = Sede max - ∑ Cubi min
END OF LESSON
Questions?
SPECIFICAZIONE GEOMETRICA
DEI PRODOTTI
(GPS) GEOMETRICAL PRODUCT SPECIFICATION
TOLLERANZE GEOMETRICHE
Problema
• Impossibilità di ottenere la forma geometrica esatta prevista a disegno
• L’uso delle sole tolleranze dimensionali non basta a garantire un corretto
accoppiamento
Consideriamo la piastra forata…
Questa specificazione è adeguata?
Problema
6 n. 1
1 2
Zona di tolleranza
del foro 2
In10definitiva….
INDICAZIONI A DISEGNO
Diamo per scontati i concetti di…
• Significato di uno spazio di tolleranza geometrica
• Significato dei diversi tipi di tolleranza
• Indicazione a disegno …..
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Indicazioni
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Elemento in tolleranza:
• Linea o superficie: freccia termina su linea di contorno o linea di prolungamento
(staccata da linea di misura), o utilizzando linea di richiamo
• Asse o piano mediano: freccia in corrispondenza della linea di misura
Linea di richiamo
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Elemento di riferimento:
• Linea o superficie: triangolo termina su linea di contorno o linea di prolungamento
(staccata da linea di misura), o utilizzando linea di richiamo
• Asse o piano mediano: triangolo in corrispondenza della linea di misura; è
ammesso sostituire una delle due frecce della linea di misura col triangolo
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Indicazioni particolari
Tolleranze o riferimenti a parti limitate del pezzo
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
METROLOGIA E ISPEZIONE
TOLLERANZE GEOMETRICHE
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Piano di riscontro
• In ghisa (stagionata e poi fresata e raschiettata) con un'accuratezza sulla planarità di
+/- 0,01 mm.
• In granito (lapidellatura) con errori sulla planarità di 1-2 micron.
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Il comparatore
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Porta Comparatori
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
Blocchetti pianparalleli
• Il blocchetto pianparallelo, anche detto blocchetto di riscontro, è un calibro fisso
costituito da un parallelepipedo lavorato in modo da ottenere due facce contrapposte
perfettamente parallele, distanziate tra loro di una quota precisa (spessore
nominale). I blocchetti pianparalleli vengono anche chiamati blocchetti Johansson,
dal nome dello svedese Carl Edvard Johansson che li brevettò.
• Blocchetto pianparallelo – Wikipedia
• Esempio. Per un blocchetto da 10mm, i massimi errori saranno (a 20°) circa:
• +/-0,48 micron per il grado 2;
• +/-0,24 micron per il grado 1;
• +/-0,12 micron per il grado 0;
• +/-0,06 micron per il grado 00.
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Barraseno
• Acciaio temprato, durezza 60 HRC, superfici di riscontro lappate, precisione
planarità ± 0,001 mm, precisione interasse tra cilindri ± 0,005 mm
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Blocchi paralleli a V
• Lavorati e forniti in coppia, superfici formanti la cava a 90°. In acciaio, precisione
0,01mm
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1-2-3 block
• Simply put, a 1-2-3 block is a common shop setup tool usually made of hardened
steel that measures 1" thick × 2" wide × 3" long. Machinists use the blocks for
myriad machine and inspection setup tasks.
• The blocks are accurately ground to size and orthogonal geometry, within 5µm,
with the intention of trusting them as de facto shop floor setup standards
without regard to delicacy when performing setups.
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Planarità
Oscillazione totale
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Links
• https://www.pragmaticmetrology.com/
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Planarità
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TOLLERANZE DI FORMA
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Tolleranze di forma
Limiti di variazione dalla forma ideale indicata nel disegno
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Rettilineità
• Specifica una zona bidimensionale determinata da due rette parallele tra loro con
una distanza uguale al valore della tolleranza.
• Va posta nella vista dove l’elemento appare esplicitamente rettilineo
Applicata ad un asse
Rettilineità (1)
Rettilineità (2)
Rettilineità (3)
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Planarità
• Specifica una zona tridimensionale determinata da due piani tra loro paralleli con
una distanza uguale al valore della tolleranza.
• È opportuno che sia minore della metà della tolleranza dimensionale associata
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Misura Planarità
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Circolarità
• Specifica una zona bidimensionale determinata da due cerchi concentrici posti ad
una distanza che radialmente è pari al valore della tolleranza
• È opportuno che sia minore della metà della tolleranza dimensionale associata
• Si applica a tutte le sezioni trasversali lungo l’elemento tollerato
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Cilindricità
• Specifica una zona tridimensionale determinata da due cilindri concentrici posti ad
una distanza che radialmente è pari al valore della tolleranza
• Può controllare simultaneamente la circolarità, rettilineità ed il parallelismo degli
elementi della superficie
• È opportuno che sia minore della metà della tolleranza dimensionale associata
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https://youtu.be/wNHaObwYlAk
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Stabilità con i
V-Block??
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Profili lineari
• La zona di tolleranza è limitata dalle due linee di inviluppo dei cerchi di diametro
uguale al valore della tolleranza e i cui centri sono situati su di una linea avente la
forma geometricamente corretta
• Possono essere associati a dei riferimenti per ottenere tolleranze di forma, posizione
e orientamento contemporaneamente
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Profili di superfici
• La zona di tolleranza è limitata dalle due superfici di inviluppo delle sfere di diametro
uguale al valore della tolleranza e i cui centri sono situati su di una superficie avente
la forma geometricamente corretta
• Possono essere associati a dei riferimenti per ottenere tolleranze di forma posizione
e orientamento contemporaneamente
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Video
• Pragmatic Metrology - GD&T Inspection - Part 1M – YouTube
TOLLERANZE DI ORIENTAMENTO
RIFERIMENTI E SISTEMI DI
RIFERIMENTO (PARTE 1)
(prima di iniziare)
Sistemi di riferimento per il controllo delle tolleranze
geometriche
Riferimenti
Datum
Datum Feature
Tolleranze di orientamento
Limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto ad uno o più elementi
assunti come riferimento
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Parallelismo
• Scostamento dal parallelismo di una singolarità geometrica
• Utilizzata per geometrie a 180°
Perpendicolarità
Inclinazione
TOLLERANZE DI POSIZIONE
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Tolleranze di posizione
Stabiliscono i limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto una
posizione ideale stabilita dal disegno e ad uno o più elementi di riferimento
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Localizzazione
È lo spostamento consentito a una singolarità geometrica rispetto ad una posizione
teoricamente esatta
RIFERIMENTI E SISTEMI DI
RIFERIMENTO (PARTE 2)
Riferimenti
Sistema di riferimenti
Riferimenti parziali
Riferimenti
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Concentricità
• Rappresenta la condizione in cui i punti medi di tutti gli elementi diametralmente
opposti di una figura di rivoluzione si trovano sull’asse o il punto centrale di un
elemento di riferimento
• Da non confondere con il concetto di coassialità
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Simmetria
Rappresenta la condizione in cui gli elementi sono disposti simmetricamente rispetto
ad un asse o ad un piano mediano
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TOLLERANZE DI OSCILLAZIONE
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Tolleranze di oscillazione
Stabiliscono i limiti di variazione di una superficie o una singolarità rispetto ad una
forma stabilita durante una rotazione della parte attorno ad elemento di riferimento
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Circolare
Totale
(max errore
letto)
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Links
• Stock? Mill? Square! – YouTube
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APPLICAZIONI PRATICHE
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Zona di tolleranza:
•coppia di piani paralleli tra loro
•distanti 0,5 mm
Nota: un piano è piano
indipendentemente da come è
orientato nello spazio
Zona di tolleranza:
•coppia di piani paralleli tra loro
•distanti 0,5 mm
•paralleli al riferimento A (pavimento)
Nota: la zona di tolleranza ha stessa forma e dimensioni di quella della planarità.
In aggiunta ha solo il vincolo di essere parallela al pavimento.
Specificazione
89 geometrica di un tavolo…
Requisito 3: la superficie del tavolo deve essere alla distanza di 800mm dal
pavimento
800
Zona di tolleranza:
• coppia di piani paralleli tra loro
• distanti 0,5 mm
• paralleli al riferimento (pavimento)
• il cui piano medio dista 800 mm dal riferimento
Nota: la zona di tolleranza ha stessa forma e dimensioni di quella della planarità e
del parallelismo. In aggiunta ha solo il vincolo di distanza dal pavimento.
Specificazione
90 geometrica di un tavolo…
Riassumendo:
A parità di tolleranza (0,5 mm nell’esempio), la specifica di
localizzazione vincola non solo la posizione del piano, ma
anche la sua orientazione (tolleranza di parallelismo = 0,5 mm)
e la sua forma (tolleranza di planarità = 0,5 mm).
Albero pompa
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Principio di indipendenza
• Ciascuna prescrizione dimensionale o geometrica specificata su un disegno deve essere rispettata
in se stessa in modo indipendente, salvo non sia prescritta sul disegno una relazione particolare.
• Le deviazioni di forma non sono più limitate dalle tolleranze dimensionali
PER RIASSUMERE
Qual è il percorso per identificare una specifica geometrica corretta,
completa e coerente? Possiamo dare delle Regole?
Regola
11 #1
9
SPECIFICAZIONE GEOMETRICA
DEI PRODOTTI
(GPS) GEOMETRICAL PRODUCT SPECIFICATION
TOLLERANZE DI SUPERFICIE
Tipo di errore
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Problema specifico
• Le superfici degli oggetti non sono perfettamente lisce, ma presentano irregolarità,
dovute a:
• Fessure, cricche: errori aperiodici
• Striature, solchi prodotti dalle lavorazioni: ripetizione regolare
• La rugosità influisce su:
• Resistenza a fatica
• Resistenza a corrosione
• Lubrificazione
• Attrito
• Ergonomia
• Aspetto estetico Ordine di
grandezza del μm
(=0,001 mm)
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Rugosimetro
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Tastatore
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Rugosimetro
https://youtu.be/y5sPPeeckuc
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Definizioni
• Linea media: linea parallela al profilo
geometrico tale da ottenere delle aree uguali
al di sopra e al di sotto di essa.
Matematicamente:
• Linea per cui si ha il minimo valore della somma dei
quadrati delle distanze da essa dei punti del profilo
reale
• Se viene assunta come asse ascisse, la somma
delle ordinate dei punti risulterà nulla
• La lunghezza di valutazione viene divisa in 5
lunghezze più piccole, chiamate lunghezze
di base (5 -10 mm, unificate)
• Evitare che un valore anomalo locale (es. cricca),
venga spalmato su tutto il profilo
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Indicazioni particolari
• Due o più metodi di fabbricazione
Indicazioni particolari
nel riquadro
iscrizioni
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APPROFONDIAMO….
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Rapporti passo/ampiezza
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Componenti di un rugosimetro
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QUINDI LE TOLLERANZE DI
SUPERFICI SONO PER PROFILI 2D?
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ISO 25178
• La norma ISO 25178 del 2016 ha definito un nuovo simbolo per l’indicazione della
finitura superficiale di area, aggiungendo un rombo al simbolo definito nella ISO
1302 del 2002 (fig. 1). Nella norma ISO 25178/2 tutti i parametri di area iniziano con
la lettera maiuscola S e, a differenza dei parametri del profilo, non c’è alcuna
distinzione tra rugosità e ondulazione. Infatti, mentre per i profili abbiamo i parametri
Pa, Ra e Wa, per le superfici, è stato definito solo il simbolo Sa, che può quindi
essere un parametro di rugosità, o di ondulazione, a seconda del prefiltraggio che
viene eseguito. Il parametro Sa (rugosità media) viene calcolato con la formula
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Nuova Simbologia
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Lavorazioni e rugosità
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Lavorazioni più accurate (costose) danno finiture con tolleranza di superficie minori
che devono essere valutate in base alle esigenze di funzionalità dei particolari e
devono essere sempre contenute nelle tolleranze geometriche e dimensionali
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Applicazioni comuni
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SOPPORTI E CUSCINETTI
Sopporti
I Cuscinetti Radenti
I Cuscinetti Volventi
Montaggio
Lubrificazione e Tenute
Cuscinetti particolari
Utilizzo
• Supporti: elementi funzionali destinati a sorreggere gli elementi rotanti e a
vincolarne la posizione degli assi
• La parte interna del sopporto può essere direttamente a contatto con il perno di
albero, o contenere un elemento intermedio detto cuscinetto, che può essere
radente o volvente
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Tipologie
I sopporti possono essere di quattro tipi:
• con incastellatura in un sol pezzo;
• con incastellatura in due pezzi;
• sopporti con cuscinetti oscillanti;
• sopporti con dispositivo di lubrificazione.
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Tipologie Ingrassatori
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Tipologie Oliatori
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I CUSCINETTI RADENTI
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I Cuscinetti Radenti
• Boccole: costruiti in un sol pezzo
• Bronzine: due parti semicilindriche
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I Cuscinetti Radenti
• Il cuscinetto radente è un guscio cilindrico di forma differenziata che avvolge il perno
di albero rotante ed è alloggiato in modo stabile nel sopporto e con gioco sull’albero.
• Il bloccaggio del cuscinetto sul sopporto può essere ottenuto mediante
accoppiamento con interferenza oppure utilizzando uno di questi sistemi:
• vite senza testa ed estremità a coppa o cilindrica
• vite o spina assiale
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I Cuscinetti Radenti
• Le forme dei cuscinetti sono diverse.
• Nei sopporti con incastellatura in due pezzi, anche il cuscinetto è diviso in due metà.
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I Cuscinetti Radenti
• Particolare attenzione deve esserci
nell'accoppiamento perno-cuscinetto per poter
garantire una adeguate lubrificazione ottenuta
introducendo del lubrificante tra il cuscinetto e il
perno.
• Opportune scanalature ricavate nel cuscinetto
facilitano tale operazione.
• Le scanalature possono essere longitudinali o
incrociate (zampe di ragno)
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Tipologie
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Sopporto Boccola
Rosetta
• Bronzo massiccio
• Bronzo sinterizzato
• Avvolgimento in bronzo
• PTFE(Politetrafluoroetilene o
Teflon) composito
• POM (Poliossimetilene o
Resina Acetalica) composito
• Poliammide con PTFE
• Fibre avvolte
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I CUSCINETTI VOLVENTI
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Corpo volvente
Anello interno
Gabbia
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Svantaggi
• Necessità di tolleranze dimensionali e geometriche più strette;
• Maggiore delicatezza (carichi pulsanti)
• Maggiori problemi di montaggio;
• Maggior costo.
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Elementi costituenti
Anello interno: alloggiato su albero
Anello esterno: alloggiato in opportuna sede
Schermo di protezione:
• Proteggere da inquinanti esterni
• Cuscinetti con schermo sono sigillati e non richiedono
manutenzione
Gabbia: tenere distanziati gli elementi volventi
Corpi volventi:
• Sfere
• Rulli
• rullini
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Classificazione
• Capacità di reazione rispetto alla direzione del carico
• Radiali
• Assiali
• Obliqui
• Possibilità di rotazione relativa dei due anelli
• Rigidi
• Orientabili
• Forma degli elementi volventi
• A sfere
• A rulli
• A rulli conici
• A rullini
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Rotazione relativa
• Cuscinetti rigidi
• Cuscinetti orientabili
• Auto-allineamento
• Piccole inclinazioni tra gli assi
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Rappresentazione
• Disegno semplificato
• Forma
• Relazione con altri componenti
• Tralasciare gabbie, schermi
• No rappresentazione in scala elementi
Cuscinetti obliqui
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Cuscinetti assiali
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https://www.skf.com/binaries/pub12/Images/0901d196805fd45c-1708-0021-EN---
17000-w_tcm_12-291479.pdf
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REGOLA GENERALE
• Si caletta con interferenza il solo anello che, sotto carico, tende a ruotare
strisciando, cioè quello soggetto a carico rotante
• Per l’altro anello si imporrà un accoppiamento mobile o incerto
• Quando sia I’anello interno che quello esterno sono soggetti a carichi rotanti è
necessario bloccarli entrambi
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Spallamenti
• Raggi raccordo spallamenti minori di r
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Distanziale
Spallamento
Diametro alleggerito
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https://www.skf.com/it/products/rolling-bearings/principles-of-rolling-bearing-
selection/bearing-selection-process/bearing-type-and-
arrangement/arrangements-and-their-bearing-types
Precarico a molle
Nei piccoli motori elettrici e in applicazioni simili, il precarico dei cuscinetti consente
di ridurne la rumorosità. Il metodo più semplice per applicare il precarico è utilizzare
una molla ondulata. La molla agisce sull'anello esterno di uno dei due cuscinetti, che
deve poter essere spostato assialmente.
La forza di precarico rimane pressoché costante anche in caso di spostamento
assiale del cuscinetto, causato dalla dilatazione termica dell'albero.
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LUBRIFICAZIONE E TENUTE
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Lubrificazione
Una opportuna lubrificazione garantisce il corretto funzionamento del cuscinetto,
prolunga la sua durata riducendone l'usura e le possibilità di grippaggio
La lubrificazione dei cuscinetti realizza le seguenti funzioni:
• riduce l'attrito dei corpi in moto relativo;
• protegge dall'ossidazione;
• asporta il calore sviluppato;
• funzionamento silenzioso;
• minore vibrazione;
• impedisce l'entrata di polvere dall'esterno;
Lubrificazione
La lubrificazione può essere:
• a grasso (da preferire quando si ha difficoltà di tenuta di olio, e quando si vuole
evitare il gocciolamento dell'olio sul prodotto lavorato -alimenti, tessuti-).
• a olio (migliore di quella a grasso - da preferire in condizioni di scarsa accessibilità,
quando si devono realizzare lubrificazioni forzate e/o centralizzate - facilità di
controllo livello di lubrificante)
I sistemi di lubrificazione sono:
• manuale (si introduce il lubrificante -olio o grasso- manualmente)
• ad immersione (viene usata solo per la lubrificazione ad olio, il cuscinetto - ad asse
orizzontale- risulta parzialmente immerso nell'olio – il livello non deve superare il
diametro del corpo volvente più basso)
• a circolazione forzata (da utilizzare nei sistemi dove risulta necessario asportare
calore per evitare il surriscaldamento- serbatoio, pompa olio, e radiatore olio)
• a getto d'olio (viene usata per cuscinetti ad alta velocità – si usa getto di olio – 15
m/s - in pressione verso il cuscinetto)
• a tenuta stagna (realizzata con cuscinetti dotati di guarnizioni incorporate già muniti
di grasso con un grado si riempimento appropriato alle dimensioni del cuscinetto, il
cui effetto supera la durata del cuscinetto stesso)
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Tenute e Guarnizioni
• Evitare fuoriuscite di lubrificante
• Impedire infiltrazioni di impurità
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Funzionamento O-Ring
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Materiali O-Ring
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Tenuta a labbro
• Alberi rotanti
• Concavità rivolta verso il fluido da ritenere
Materiale sintetico
Anima metallica
Labbro di tenuta
Labbro parapolvere
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Tenuta a labbro
• Alberi rotanti
• Concavità rivolta verso il fluido da ritenere
Materiale sintetico
Anima metallica
Labbro di tenuta
Labbro parapolvere
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Tenute V-ring
• Alberi rotanti
• Labbro di tenuta di forma conica
• Ruotano insieme all’albero
1
2
Tenute a labirinto
• Alberi rotanti
• Attrito quasi nullo
• Condizioni ambientali ostili
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Tenute a labbro ad U
• Moti rettilinei
• Moti alternativi: montaggio a coppie
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Rappresentazione
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Guarnizioni piane
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CUSCINETTI PARTICOLARI
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ELEMENTI FILETTATI
Collegamenti Filettati
Dispositivi Antisvitamento
COLLEGAMENTI FILETTATI
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Gambo
filettato
Gambo non
filettato
Dado
Testa
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Rappresentazione fori
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Dadi
• Vecchia norma distingueva dadi esagonali in:
• Alti
• Normali
• Bassi
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Inserti filettati
• Cilindri sottili internamente filettati
• Per filettature in materiali poco resistenti
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DISPOSITIVI ANTISVITAMENTO
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Soluzioni:
• Mantenere sempre a contatto i filetti della vite e della madrevite (sicurezza relativa)
• Impedire la rotazione relativa tra vite e madrevite (sicurezza assoluta)
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Rosetta
elastica
Detta anche Rosetta spaccata o Grower utilizzata con vite\dado con filettatura destra
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Rosetta
ondulata
Rosetta
dentata
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Dado con
inserto elastico
CATALOGHI
Example
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Cataloghi commerciali
• Ricchissimi di informazioni
• Riferimenti norme
• Disponibilità Diametri e Lunghezze (NB)
INTRODUZIONE AL CORSO
Antonio UVA
antonio.uva@poliba.it
GOALS
MRT
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Ma nella realtà…..
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Disegni industriali
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MRT
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Azienda
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Aspetti Teorici
• Rivedere ed integrare norme e tecniche di rappresentazione
• Comprendere aspetti funzionali e costruttivi della maggior parte dei componenti di
macchine
Aspetti Pratici
• Applicare norme e tecniche di rappresentazione a casi reali
• Imparare non a leggere un disegno ma a capire cosa è rappresentato in un disegno
• Eseguire un rilievo geometrico e dimensionale dal vivo
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• Lezioni teoriche
• Seminari svolti da esperti aziendali
• Assignment individuali da consegnare
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Programma
Tipologie di disegni tecnici e casi reali
Ciclo di Vita del Disegno e Ufficio Tecnico. La gestione informatica del disegno tecnico
Rappresentazione avanzata di organi di macchine, disegni tipo e casi applicativi:
• Alberi e Assi
• Calettamenti ruote e volani
• Cuscinetti e Supporti
• Lubrificazione, Tenute e Guarnizioni, Molle
• Collegamenti Filettati
• Collegamenti Permanenti
• Giunti, Innesti
• Lettura dei cataloghi
Geometrical Product Specifications (GPS): applicazioni di tolleranze dimensionali,
geometriche e rugosità
Quotatura funzionale degli organi di macchine, catene di tolleranze
Seminari con casi pratici di interesse industriale
Rilievo geometrico e dimensionale dal vivo
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Esame
• Valutazione Assignment e Progetto
• Domande teoriche e lettura disegni
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Testi consigliati
• Chirone-Tornincasa, Disegno
Tecnico Industriale Vol. II, Ed. Il
Capitello. (in biblioteca)
END OF LESSON
Questions?
Ideazione
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Progettazione/Ingegnerizzazione
(sviluppo prodotto)
• Prototipo
• Progetto costruttivo (complessivi e particolari)
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Industrializzazione
Principali funzioni:
• Pianificazione del processo (process planning)
• Cosa produrre
• Come produrre
• Con quali mezzi produrre
• Foglio di produzione
• Pianificazione della produzione (production
planning)
• Quante unità produrre
• Quando e dove
• Da chi devono essere prodotte
• Reagire alla domanda irregolare del mercato
DIGITAL MANUFACTURING
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Controllo di Qualità
• La prima fase d'intervento prevede controlli da effettuare su tutti i materiali (grezzi,
semilavorati, finiti) in fase di accettazione.
• La seconda fase d'intervento si svolge lungo il ciclo di trasformazione (lavorazione) e
si espleta in una serie di controlli dimensionali, sulla qualità delle lavorazioni, sulla
riuscita di trattamenti, sulle operazioni di assemblaggio e montaggio, sulle operazioni
di finitura.
• La terza fase di intervento si svolge sul prodotto finito e assume un particolare rilievo
quando comprende operazioni di controllo del funzionamento e delle prestazioni del
prodotto finito, nonché una sua messa a punto (regolazione, taratura, aggiustaggi).
• Le operazioni di controllo, per ragioni tecniche e per ovvie ragioni di costo, non
possono essere effettuate (salvo prodotti particolari e fasi particolari del controllo)
sempre su tutti i pezzi (o in modo continuo).
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Concurrent Engineering
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Rivitalizzazione
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1996 - CP1
Industrializzazione
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Bosch CP1H
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DISEGNO TECNICO:
TIPOLOGIE E UTILIZZI
• Aggregazione
• Collocazione nel ciclo di vita
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AGGREGAZIONE
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Aggregazione: di particolare
Aggregazione: di complessivo
Aggregazione: di gruppo
Aggregazione: di sottogruppo
Aggregazione: di dettaglio
Disegno di dettaglio. Rappresenta parti di un componente, normalmente
ingrandite, con indicazioni geometriche e costruttive.
progettazione industrializzazione
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Ideazione
Bozza Schizzo
Disegni di concepimento
Progettazione Di Di Di
Costruttivi Di offerta
Disegni di definizione montaggio brevetto prototipo
Costruttivi Di Di Di
Produzione evoluti
Di controllo
montaggio imballaggio manutenzione
Ergonomici
Rappresentazione
grafica di massima di
un'idea allo stato iniziale
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https://www.igus-cad.com/Default.aspx
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• Instruzione di montaggio:
• Operazioni preliminari:
• Check pulizia
• Check servomezzi
• Check DPI
• Check presenza
particolari
• Verifica libro stazione
• Operazioni di montaggio:
• - Prelevare il particolare
1, posizionarlo
nell’apposito supporto etc
etc……….
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Indicazioni ergonomiche
di una poltrona per
odontotecnici
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UFFICIO TECNICO E
CICLO DI VITA DEL DISEGNO
L’UFFICIO TECNICO
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Ufficio Tecnico
L'Ufficio Tecnico ha il compito di curare tutta la documentazione di natura tecnica
legata alla gestione di uno o più progetti e/o prodotti.
Grafica:
• Disegni prodotto nelle varie tipologie (bozza, componente, assieme, etc..);
• Layout impianti e macchine;
• Layout processi;
• Layout ergonomici;
• Grafici andamenti produttivi e di qualità;
• Disegni informativi di processo e di sicurezza (percorsi di esodo, planimetrie,
pittogrammi prodotti chimici, smaltimento, DPI);
Testuale:
• Bill of materials;
• Prescrizioni di prova e delibera prodotti;
• Manuali di manutenzione;
• Prescrizioni di processo;
• Procedure di fabbricazione e di qualità;
• Quantità di produzione;
• Database disegni e Bill of Materials;
• Archivi documentali.
Rappresentazione Tecnica di Macchine, Politecnico di Bari
LA GESTIONE DELLE
INFORMAZIONI NEL DISEGNO
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• Strumenti
• Riquadro delle iscrizioni
• Gestione tradizionale cartacea/statica
• Database PDM - Gestione informatica dinamica
• Archivio digitale (es. PDF/A – non modificabile)
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1 2 3 4 5 6 7 8 9 0
7= Codice sottogruppo
234= Codice Stabilimento
Riferimenti normativi
ISO 7200:2007 (sostituisce la UNI 8187)
Aree dei dati nei riquadri delle iscrizioni e delle intestazioni dei
documenti
• Specifica i campi di dati da utilizzare nel riquadro delle iscrizioni e nelle intestazioni
di documenti tecnici di prodotto (non solo disegni!!)
• Scopo: consentire l’utilizzo incrociato di documenti ed il loro riutilizzo
ISO 5457
Formati e disposizioni degli elementi grafici dei fogli da disegno
Disposizione del riquadro delle iscrizioni:
• formati da A0 ad A3: angolo inferiore destro
• formato A4: parte inferiore
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ISO 7200:2007
Campo di dati: zona ben delimitata e destinata a contenere una categoria
specifica di dati
• Di identificazione
• Descrittivi
• Amministrativi
Principi fondamentali:
• Esigenze legate a documentazione digitale di prodotto: es. dimensioni del
documento, ricerca documentaria
• Limitare al minimo il numero di campi utilizzato
• I campi non inclusi nella norma (es. scala, segno grafico s. proiezione, tolleranze
generali) vanno inseriti solo se utilizzati
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Proprietario legale:
• nome di colui (ditta, società) che detiene la proprietà legale del documento
• può essere anche un marchio o logo
Numero di identificazione:
• riferimento al documento stesso
• deve essere univoco
Indice di revisione:
• versioni differenti numerate in ordine crescente mediante una o più lettere (AA, AB, AC) o
una cifra
• è conveniente evitare le lettere I e O (si confondono con 1 e 0)
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Data di edizione:
• data della prima pubblicazione ufficiale del documento e di ogni nuova versione
• data alla quale il documento è disponibile per l’utilizzo previsto
• importante per ragioni legali
Numero della parte/foglio:
• identificazione della parte/foglio
• una parte (o segmento) è una porzione prefissata di un documento che condivide lo stesso n. di
identificazione di altre porzioni, ma che è presentata in modo individuale
• nel caso di un disegno tecnico, prende il nome di foglio
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Numero di parti/fogli:
• numero totale di parti/fogli costituenti il documento
Codice della lingua:
• lingua nella quale sono presentate parti del documento scritte in diverse lingue
• si basa sulla ISO 639 (italiano = ita)
• è conveniente presentare i documenti in una sola lingua
• nei documenti multilingue, i codici vanno separati da un segno
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Titolo:
• contenuto del documento
• informazioni più specifiche vanno messe nel sottotitolo
• è conveniente usare termini stabiliti da norme (nazionali, internazionali, d’impresa) o
consuetudini
• abbreviazioni da evitare
• esempio: «piastra di base di apparecchio»
Sottotitolo:
• fornire ulteriori informazioni sull’oggetto (es. origine, adattamento commerciale,
condizioni normative, direzione o posizione di montaggio)
• abbreviazioni da evitare
• esempio: «Assieme e supporti»
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Reparto responsabile:
• nome/codice dell’unità organizzativa responsabile dei contenuti e dell’aggiornamento
del documento
Riferimento tecnico:
• nome della persona che conosce il contenuto tecnico del documento in modo
sufficiente da poter essere interpellata su di esso
• il nome può essere aggiornato
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Verificatore:
• nome della persona che ha controllato il documento
• se la verifica ha coinvolto diversi specialisti, i nomi possono essere indicati nel
riquadro delle iscrizioni o in una parte differente del documento
Autore:
• persona che ha preparato o revisionato il documento
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Tipo di documento:
• ruolo del documento in relazione all’informazione che contiene e al formato di
presentazione
• è uno dei principali mezzi di ricerca documentaria
Classificazione/parole chiave:
• testo o codice che classifica il contenuto del documento per la ricerca documentaria
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GESTIONE TRADIZIONALE
CARTACEA/STATICA
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Informazioni testuali
Spiegazioni:
• informazioni necessarie per la lettura
del disegno
• es. spiegazioni simboli, designazioni,
abbreviazioni, unità di misura
Istruzioni:
• informazioni supplementari a quelle
contenute nella zona del disegno e
necessarie per l’esecuzione di ciò che
è rappresentato
• es. materiale, trattamento superfici,
montaggio, numero di unità
• se nel disegno vi sono numerosi
oggetti, nella zona riservata al testo
vanno messe solo le istruzioni
generali, le istruzioni particolari vanno
messe vicino alle rispettive figure
Riferimenti:
• a disegni supplementari o altri
documenti
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Informazioni testuali
Figura di localizzazione:
• posizionata in modo da restare visibile
anche a disegno piegato
• deve comprendere: pianta schematica
del sito, della costruzione, della
sezione
Tabella delle modifiche:
• correzione e/o integrazioni successive
alla prima edizione, tutti gli
avvenimenti che potrebbero
influenzare la validità del disegno
• deve contenere:
• descrizione della modifica e, se necessario,
il numero di posizioni in cui sono state
apportate correzioni
• dettagli della modifica
• data della modifica
• firma del responsabile della modifica
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Ditta
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Ditta
Metodi di Rappresentazione Tecnica, Politecnico di Bari
Ditta
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Causale modifica
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• MODIFICHE "STRUTTURATE"
• Produzione
• Nuove delibere di prodotto - varianti progetto
• Nuove delibere di prodotto - nuovi clienti
• Nuove delibere di prodotto - nuovi fornitori
• Nuove delibere linee produttive
• Nuovi stabilimenti produttivi paralleli
• Varianti normative di riferimento
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ISO/TS 16949:2002
4.2 Requisiti relativi alla documentazione
While an engineering change order is used for changes that are executed by engineering, other types
of change orders may be used by other departments. These include the:
• Manufacturing change order (MCO): A change order describing modifications to the manufacturing
process or equipment.
• Document change order (DCO): A change order detailing modifications to documents, specifications
or SOPs.
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ECR Types
from Jan. to Mar. 2006
60
50
40
30
20
10
0
Design Change Logistic Change Process Change Correction of Miscellaneous
Documents
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