si evidenziano le responsabilit
e i compiti
Necessit:
Definire le responsabilit
Definire i compiti
Assicurare la possibilit di rispettare le prescrizioni normative
Limiti:
Non orientata al cliente (destinatario dei servizi)
Autoreferenziale/rigida
Meccanismi di decisione e comunicazione lunghi
...
Integrazione delle politiche e degli obiettivi con requisiti dei clienti esterni/
interni
..
Un Modello di processo
metodi
manodopera
addestramento
motivazione
PROCESSO
mezzi
obiettivi e
rendimenti
attesi
ANALISI
PROCESSO
GESTORE
PROCESSO
INGRESSI
ESIGENZE
FORNITORE
ESIGENZE
La Catena Cliente/Fornitore
CLIENTE
PROCESSO
USCITE
AUTODIAGNOSI
Schema di processo
Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se viene visualizzata di nuovo la x rossa,
potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo.
Processo
Elementi in
entrata
Insieme di attivit
correlate o interagenti
che trasformano
elementi in entrata in
elementi in uscita
Elementi in uscita
= possibilit di
misurazione
Trasformazione che d valore
aggiunto e pu coinvolgere:
- personale
- disponibilit finanziaria
- mezzi e apparecchiature
- tecnologie
- metodologie
I processi operativi
Ogni attivit consiste nella trasformazione di qualcosa (input) in qualcosa
di maggior valore (output)
INPUT
OUTPUT
Prodotto del
processo
I processi operativi
Individuare un processo significa individuare un certo numero di attivit
interconnesse finalizzate alla realizzazione di un certo servizio/prodotto
(output) che pu a sua volta essere input di altri processi
Insieme di attivit operative
Raggruppamento delle attivit in processi
input
output
input
input
Processo
A A
PROCESSO
input di
C
PROCESSO
Processo CC
output
input
output
di A
input di
C
input
input
PROCESSO
Processo BB
output
di B
input
input
PROCESSO:
ALTRI INPUT:
OUTPUT PRINCIPALE:
ALTRI OUTPUT:
FINALITA:
DESCRIZIONE SINTETICA:
ATTIVITA
DOCUMENTO/
INFORMAZIONE
DECISIONI
LINEE DI FLUSSO
INIZIO/FINE
PUNTI
DI
CONNESSIONE
DIVISIONE
B
DIVISIONE
C
TASK B1
TASK C1
TASK B2
..
DIVISIONE
D
TASK A1
TASK A2
TASK B3
FORNITORE
CLIENTE
Descrizione di un processo
INPUT
Livello
A
B
PROCESSO X
OUTPUT
Livello 1
Macrofasi del processo ed eventuali elementi specifici interni al processo
(ad es. archivi, magazzini, ecc.) si ritrovano le interconnessioni verso
lesterno oltre a quelle interne
B
FASE 1
FASE 2
FASE 3
ARCHIVIO
Livelli successivi
Ogni fase esplosa in sottofasi costituenti la fase stessa.
Il procedimento prosegue sino allindividuazione di attivit che si
considerano elementari
Convenzione terminologica: denominiamo attivit un elemento del
processo che non intendiamo scomporre ulteriormente
Esempio Scomposizione della fase 1
ATTIVIT
1.3
(livello 2)
E
ARCHIVIO
G
A
SOTTOFASE
1.1
SOTTOFASE
1.2
Esigenze di integrazioni
giornaliere?
11
Richiesta accolta?
ciclo
processo
Capo
Treno
NO
SI
9
NO
10
UMR
NO
NO
Interessa Infrastruttura
Formulazione ipotesi per
Infrastruttura
Manut. e
Trazione
Tempi di
Infrastruttura
ATTIVITA'
Capo
Zona
Verificatore
Coord.
Op. Imp.
Deviatore (Pax)
Segret.
Tecnica
Manovratore
ENTI
Capo
Nucleo
Formaz.
Treni
1 Tecnico
Condotta
NO
SI
11
10
10
11
SI
12
12
9
13
13
12
9
14
14
14
14
14
14
14
14
14
C
La misura e il controllo
MISURARE SIGNIFICA CONTROLLARE
LE PERFORMANCE PER MIGLIORARLE
NEL TEMPO
La misura e il controllo
DATA
ENTRY
La misura e il controllo
Quali misure
Misure di efficacia : gli output di processo soddisfano i bisogni/
attese dei clienti? Efficacia produrre i giusti output, al tempo
giusto, al prezzo giusto, nel posto giusto (es. sicurezza,
tempestivit, regolarit, puntualit, pulizia, ecc.).
Misure di efficienza : limpiego delle risorse per perseguire
lefficacia minimo? Gli sprechi sono evitati? Sono misure di
produttivit (es. tempo di compilazione di un modulo, addetti per
singola prestazione, ecc.)
Misure di flessibilit : il processo sviluppa capacit di
adattamento ai possibili cambiamenti circostanti? (domanda dei
clienti, tendenze del mercato, necessit di innovazione, )
La misura e il controllo
EFFICACIA
QUALITA
DEL
PRODOTTO
QUALITA
DEL
PROCESSO
TEMPI DI
ESECUZIONE/
PUNTUALITA
EFFICIENZA
ELASTICITA
OTTIMIZZAZIONE
DEI COSTI
MINIMIZZAZIONE
DEI TEMPI DI
ESECUZIONE
TEMPI DI
RISPOSTA
ALLE
ESIGENZE
DEL CLIENTE
OTTIMIZZAZIONE
DEI TEMPI DI
RISPOSTA
La misura e il controllo
Come misurare
Adottando un sistema che tenga conto almeno di
perch misurare
che cosa misurare
dove misurare
quando misurare
chi deve essere misurato
chi misura
chi provvede a fornire il feed back dei risultati
chi realizza la verifica sul metodo adottato
chi determina gli standard
che cosa fare per risolvere eventuali problemi
La misura e il controllo
La quantizzazione delle misure
avviene attraverso
Indicatori, che sono variabili quantitative o parametri qualitativi che
registrano un certo fenomeno ritenuto indicativo di un fattore di
qualit.
Standard, che rappresenta un valore atteso per un certo indicatore
sia
dai clienti, sia dallazienda. Pu essere generale quando
rappresenta
obiettivi che si riferiscono al complesso delle prestazioni
rese, specifico quando si riferisce a ciascuna delle singole prestazioni
rese.
La misura e il controllo
Loutput documentale
Ad. esempio:
1.tempo medio impiegato dal processo per passare dallinput di attivazione
alla generazione delloutput (tempo medio tra richiesta di autorizzazione e
concessione o diniego)
2.% di casi in cui il tempo di cui sopra risultato inferiore ad un determinato
valore (ad esempio inferiore a 20 giorni)
3.% di pratiche generate da una certo processo che non presentano errori
4.n di richieste di chiarimento pervenute in merito ad un certo processo
5.n di pratiche gestite da un determinato processo inevase dopo X giorni
6.n di output generati dal processo nellunit di tempo
7.n di output generati dal processo nel corso di un mese rapportato il
numero di ore lavorative dedicate dal personale che opera sul processo nel
corso dello stesso mese
8.rilevazione sulla soddisfazione per le caratteristiche di un determinato
servizio espresso da un campione di clienti attraverso una opportuna scala
di valutazione
OUTPUT
RISORSE IMPIEGATE
LE CARATTERISTICHE QUALITATIVE
DELLOUTPUT
PROCESS CAPABILITY
tempo
LEAD TIME
LEAD TIME
SPEDIZIONE
acquisti
PRODUZIONE
Le fasi
Migliora
QUALITA DEGLI OBIETTIVI
Fare le cose giuste
Realizzare gli obiettivi stabiliti
Riprodurre i buoni risultati nel
tempo (capability)
Massimizzare il valore
Misura
D
Valuta
Impostazione e Pianificazione
di un Progetto BPR
Il processo di trasformazione
RISORSE
PROCESSO
RISULTATI
RISORSE
PROCESSO
RISULTATI
SISTEMA DI
PIANIFICAZIONE
E
CONTROLLO
Progetto
(cio sul processo di lavoro)
Risultati
(cio sul valore del risultato conseguito
e rilasciato nell'ambiente)
Pianificazione di un processo
SIGNIFICA:
DEI RISCHI
Prof.Ing. Leopoldo Lama
Pianificare e controllare
Obiettivi
Ob
A2
A4
A5
A7
A6
A1
A3
Ob1
Ob2
Ob3
Attivit/Vincoli
e Condizioni
Impegni/Tempi
D
C
B
A
Risultati
Costi / Ricavi
Voci
...
PIANIFICARE
PREVEDERE
Attivit
Durata
Sforzo
Costi
Qualit
Modelli previsionali
Stime condivise
PRESCRIVERE
Piano dei lavori
WBS
PERT
Gantt
ecc.
Risorse:
Umane
Economiche
Temporali
Tecnologiche / Know
how
Strumentazione
(Programmazione e
Controllo)
Interlocutori:
- Cliente
Committente tecnico
Committente economico
Utenti Finali
- Fornitore
Responsabile progetto (autorit
progetto, autorit contratto)
Analisti
Esperti tecnici
Progettisti
- Partner
Responsabile progetto (autorit
progetto, autorit di contratto)
Progettisti
Consulenti
Possibilit
d'azione:
Obiettivi strategici
(Programmi)
Obiettivi Operativi
Impegno all'azione
Identificaz.
delle
tecnologie
Identificazio
ne delle
opportunit
di business
Organizzaz.
del gruppo
di BPR
Allineam.
con le
strategie
aziendali
Monitoraggio
Misura della
performance
Diagnosi
Document.
dei processi
in atto
Definizione
degli
obiettivi di
performance
Individuazio
ne delle
patologie
Ricostruzione
Ridisegno
Pianificaz.
della
architettura
delle risorse
umane
Esplorazion
e di
pianificaz.
alternative
Installazione
IT
Disegno
dei nuovi
processi
Rapporto
con
Sviluppo
Qualit
Riorganizzazione
Scoperta di
patologie
Prototipo
TIMING
MACRO AUDIT
6-8 SETTIMANE
DIAGNOSI/
ANALISI
4-8 MESI
SVILUPPO
DELLE OPZIONI
APPLICAZIONE
PILOTA
IMPLEMENTAZIONE
COMPLETA
1-2 MESI
3-6 MESI
6-24 MESI
La soluzione
STRUTTURE E SISTEMI DI
COORDINAMENTO
E CONTROLLO
TECNOLOGIE
E STRUMENTI
SOLUZIONE
PROCESSI
E RUOLI
FORMAZIONE E
COMPETENZE PROFESSIONALI
ORGANIGRAMMI
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
CONTROLLI E AUTORIZZAZIONI
SISTEMI DI GESTIONE DEI RICONOSCIMENTI
..........
TECNOLOGIE E STRUMENTI
METODOLOGIE DI LAVORO
MODULISTICA
APPLICAZIONI INFORMATICHE
..........
PROCESSI E RUOLI
KNOW-HOW SPECIFICO
COMPORTAMENTI E CAPACITA
UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE
COMUNICAZIONE
LAVORO DI GRUPPO E GESTIONE DELLE
RIUNIONI
..........
PROJECT
MANAGEMENT
Ipotesi:
Il successo rappresentato dal raggiungimento degli obiettivi prefissati.
E di chi?
Le caratteristiche
La ricerca dell'area di comune interesse
Area di successo e area di fattibilit
Durate
solari
Dimensioni
prodotto/servizio
Allocazione
risorse
Qualit
Sforzo in
tempo persona
Benefici
Costi
Prof.Ing. Leopoldo Lama
(continua)
Punti di vista
Utente indiretto
Utente finale
Utente direzionale
Committente economico
Funzione sviluppo
Funzione esercizio
Funzione manutenzione
Funzione metodologie
Funzione organizzazione
Funzione marketing
Capo progetto
Punto di vista
dominante o
compromesso
Progettisti
Funzione Approvvigionamento
Partner
Consulenti
..............
PROGETTI IN RITARDO
Il ritardo medio
Dei progetti pari al
63%
Lo sforamento sui
costi pari circa al
45%
28%
49%
23%
PROGETTI
ABBANDONATI
Definizione
P. M.
INFORMATICA
Sistemi esperti
Banche dati
Office automation
Data base relazionale
METODI
Contabilit
WBS
GANTT
PERT
Metodo per il supporto alle decisioni
Prof.Ing. Leopoldo Lama
LOrganizzazione di Progetto
Perch un progetto venga pensato e poi realizzato necessario che ci sia un insieme
organizzato di risorse ad esso dedicato, continuativamente o occasionalmente, a
tempo pieno o a tempo parziale.
Alcune fra le risorse coinvolte svolgono compiti gestionali finalizzati al buon esito
del progetto stesso. La presente metodologia si rivolge soprattutto a tali risorse.
Prof.Ing. Leopoldo Lama
Obiettivi
Assicurare il
raggiungimento degli
obiettivi
Ottenendo i prodotti finali
con i requisiti di qualit
definiti
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Fattibilit
Analista
Program.
Utente
Realizzaz.
FATTIBILITA'
Bozza di
progetto
REPORTING
FORMALIZZAZIONE
SOLUZIONE
PRODOTTI INTERMEDI/
RISULTATI PARZIALI
REALIZZAZIONE
SOLUZIONE
CONSEGNA
NASCITA
VITA
Impegno utente/cliente
OK! a procedere
Contratto
FINE
Prodotto / Servizio
finale
IDEAZIONE
PIANIFICAZIONE
ESECUZIONE
CONCLUSIONE
GESTIONE DELLOBIETTIVO
GESTIONE DEL PERSONALE
(ANSIA, DIMINUZIONE
DEI COMPITI, SPOSTAMENTI DEL
PERSONALE)
Prof.Ing. Leopoldo Lama
INIZIALE
Progetto
Preliminare
CENTRALE
Progetto
Esecutivo
o Realizzazione
FINALE
Assistenza e
Mantenimento
PIANIFICAZIONE
SIGNIFICA:
MONITORAGGIO
CONTROLLO
Dati di stima
Piano originale
Piani rivisti
Dati consuntivi
Management
Reports
Verbali di
controllo
prodotti
DATABASE
DI
PROGETTO
Modelli di stima
WORK
BREAKDOWN
STRUCTURE
Serve
A verificare la fattibilit del progetto
Ad individuare le risorse specifiche necessarie
A definire le modalit organizzative e le responsabilit per la realizzazione
integrata del progetto (team e leader)
Ad ottenere lintegrazione tra le persone coinvolte, i mezzi utilizzati ed il
software di supporto (sistema di risorse)
Ad alimentare il processo di pianificazione e programmazione del progetto
Ad impostare il controllo integrato di costi, tempi ed avanzamento fisico del
progetto (codice attivit)
A migliorare la gestione del rischio insito nel progetto
W.B.S.
work breakdown structure
Progetto
TECNICA PER
SCOMPORRE E
RAPPRESENTARE
GERARCHICAMENTE IN
RAGGRUPPAMENTI DI
LIVELLI DI DETTAGLIO
VIA VIA CRESCENTI UN
PROCESSO DI LAVORO
COMPLESSO
Fase 1
Fase 2
Fase 3
Task 2.1
Task
2.2.
Task 2.3
Attivit
2.2.1.
Attivit
2.2.2.
Attivit
2.2.3
Prof.Ing. Leopoldo Lama
CRITERI DI SUDDIVISIONE
SEQUENZA TEMPORALE
PER OBIETTIVO O OGGETTO DI CIASCUN
COMPONENTE DEL LAVORO STESSO
IN LINEA CON LORGANIZZAZ. AZIENDALE
CON UNA COMBINAZIONE DEI SIST. PREC.
Prof.Ing. Leopoldo Lama
Progetto
Revisione di
chiusura
progetto
Fase
Milestone di
fase
Task
(Task Pakage)
Revisioni
controllo
avanzamento
Attivit (Work
Unit)
Controllo
prodotti
intermedi
LIV. 1
LIV. 2
LIV. 3
LIV. 4
LOGICA
GERARCHICA
La logica di costruzione
ed articolazione del W.B.S.
la
LOGICA DI GESTIONE
DEL PROGETTO
SEGMENTAZIONE
COERENTE CON I LIVELLI
DI PIANIFICAZIONE
Prodotti
Servizi
Funzioni
Mezzi di sviluppo
Mezzi di prova
Attrezzature specifiche
PRODUCT
BREAKDOWN STRUCTURE
Gestione
Impostazione
Progettazione
Realizzazione
Prove
Avviamento
Integrazione
Qualit
ACTIVITY
BREAKDOWN STRUCTURE
Fase 1 Elencare i sub-progetti o end-items (hardware, servizi, attrezzature, ecc..) nei quali
si articola il progetto
Fase 2 Suddividere i sub-progetti o end-items individuati nelle parti componenti o nelle fasi
che ne costituiscono la realizzazione (strutture del progetto)
Fase 5 Attribuire i codici di riferimento ad ogni livello della Work Breakdown Structure
Fase 6 Individuare le responsabilit organizzative per ogni work package (work-package
manager)
Project Manager
Progetto:
Responsabile
Sotto-progetti/
end-items
Struttura del
progetto
Responsabile
Cod.
Work
package
Responsabile
Cod.
Cod.
Cod.
Cod.
Responsabile
Cod.
responsabile
Cod.
Cod.
Cod.
Cod.
Cod.
Responsabile
Cod.
Compito:
Cod.
Compito:
Cod.
Attivit/
compiti
Compito:
Cod.
riflessi
sul mercato, per la durata o il costo
.5
Ogni singolo elemento in cui viene scomposto il progetto deve essere individuato in modo univoco
con un codice di identificazione:
1 livello
codice x
2 livello
codice xx
3 livello
codice xxx
4 livello
codice xxxx
Nella slide successiva avremo:
Livello
Parte
Codice
1
Nuovo edificio
1
2
Strutture
11
Murature
12
Impianti
13
Finiture
14
3
Nellambito delle strutture:
- scavi
111
- ...
- solai
114
Nellambito delle finiture:
- intonaci
141
- ...
- pavimenti 143
4
Nellambito dei pavimenti:
- in legno
1431
- in marmo 1432
- in ceramica 1433
Prof.Ing. Leopoldo Lama
WBS
LIV. 2
LIV. 3
LIV. 4
OBS
INGEGNERIA
FORNITURA
MONTAGGI
DIAGRAMMA DI GANTT
un grafico a barre orizzontali che mette in evidenza le relazioni temporali
fra le varie fase del progetto. (Taylor)
Le varie fasi vengono individuate come linee che partono nel diagramma
alla data in cui devono essere iniziate e terminano alla data in cui devono
essere finite.
Le fasi vengono elencate lungo lasse verticale e le date lungo quello
orizzontale.
Per ogni fase si individua una linea orizzontale che unisce
linizio con il completamento.
Le fasi possono essere contemporanee, ma con lunghezze diverse.
(Diagramma di GANTT)
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Tempo
1
10
11
12
13
14
IL DIAGRAMMA DI GANTT
serve
nella fase di pianificazione, per evidenziare:
la durata totale del progetto
le attivit in parallelo
il percorso critico delle attivit (senza slittamenti)
gli slittamenti disponibili
nella fase di controllo, permette di:
evidenziare gli scostamenti dal piano previsto e valutarne le conseguenze
sulla data di fine progetto e sullandamento delle Milestone
elaborare e valutare lefficacia di eventuali azioni correttive
Il Diagramma di Gantt
viene utilizzato per
1. fare i confronti, ad un dato istante, tra il consuntivo
e le previsioni
2. per analizzare quali attivit sono in ritardo o in
anticipo
Il livello di dettaglio da adottare deve essere scelto secondo i criteri pi utili per
pianificare e controllare; ossia fino al dettaglio pi conveniente per esercitare
un controllo efficace ed economico.
Scendere di un livello significa conoscere meglio la situazione, quindi
migliorare la pianificazione ed il controllo; ma significa anche un impegno
di pianificazione e controllo maggiori
Il livello di dettaglio e le logiche possono variare da tipo a tipo di progetto, e da fase
a fase del progetto (stessa logica del WBS)
costruzione diretta
Fase 1
Fase 2
Durata
Precessore (i)
Fase 3
Disegnare un diagramma sul cui asse verticale riportato lelenco delle attivit e sul
cui asse orizzontale la scala temporale prescelta per la pianificazione.
Fase 4
Riportare ogni singola attivit sul diagramma, disegnando barre orizzontali che ne
rappresentano la durata stimata e indicando i vincoli di sequenzialit.
Fase 5
Fase 6
legami
Identificano il concatenamento e la sequenza logica delle
attivit del reiticolo. Sono rappresentati con delle linee che
uniscono due attivit
FINISH TO START (F.S.)
A
F.S. 0
10
F.S. 10
S.S. 0
S.S. 10
10
F.F. 0
B
F.F. 10
C
25
D
20
15
Cammino Critico TF = FF = 0
ATTIVITA
EVENTI
15/21
A
B
22/24
9
2
2/13
CAMMINO CRITICO
E
3
4
16/17
Operazioni
Durata
Seguita da . .
Preceduta da . .
A
B
C
D
E
F
G
H
I
8
2
7
5
3
9
4
3
5
C,D,F
E
H
E
G,I
G,I
H
---
--A
A
B,D
A
E,F
C,G
E,F
Prof.Ing. Leopoldo Lama
TECNICHE RETICOLARI
PERT
PROGRAM EVALUATION AND REVIEW TECNIQUE
(TECNICA PER VALUTARE E CONTROLLARE UN PROGETTO)
C.P.M.
CRITICAL PATH METHOD
(METODO DEL CAMMINO CRITICO)
RETICOLO
PERT
ESEMPIO
RETICOLO
2-3
1-2
1-7
1-4
PERT
7-8
3
8
3-6
8-6
4-5
5-6
RETICOLO
2-3
1-2
7
4
2-8
1-7
1-4
PERT
7-8
7-5
3-6
8-6
4-5
5-6
RETICOLO
10
15
7
4
12
5
14
PERT
15
6
23
18
1.
2.
3.
4.
SPEDITO I MATERIALI
5.
6.
7.
8.
9.
RETICOLO PERT-TIME
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
21
11
3
1
2
1
5
4
3
2
1
8
esempio SCORRIMENTO
S=TL-TE
2
2
TE
1
TL
3
Prof.Ing. Leopoldo Lama
RETICOLO
PERT
12
(0)
4
RETICOLO
PERT
CAMMINO CRITICO
12
(0=ATTIVITA FITTIZIA)
4
4
Prof.Ing. Leopoldo Lama
RETICOLO
7
10
38
32
10
11
14
20
26
28
19
41
87
0
54
6
30
a
b
c
d
e
f
g
h
i
j
PRECESSORI
a
b
b
c
d
e,f
g
g
h,i
NORMALE
GIORNI x1000
5
6
10
4
5
9
10
5
6
5
10
15
10
5
20
25
15
10
12
10
CRASH
PEND.DI COSTO
GIORNI
x1000
x1000
3
5
7
3
8
8
4
4
20
17
13
8
26
35
38
50
5
2
1
3
1
10
13
40
ESEMPIO
h
5
e
5
a
5
b
6
c
10
g
10
j
5
i
6
d
4
f
9
ESEMPIO
h
5
e
5
a
5
b
6
c
10
g
10
j
5
i
6
d
4
f
9
ESEMPIO
h
5
e
5
a
5
b
6
c
9
g
10
j
5
i
6
d
4
f
9
b
6
c
8
h
5
g
10
j
5
i
6
d
4
f
9
reticolo definitivo
h
5
e
5
a
3
b
5
c
7
g
8
j
4
i
5
d
4
f
8
COSTO TOTALE=..
DURATA TOTALE DEL PROGETTO= .
Prof.Ing. Leopoldo Lama
MODELLI
ORGANIZZATIVI
DI
PROGETTO
DIREZIONE
PROGRAMMAZIONE
RICERCA
PRODUZIONE
RISORSE
UMANE
PROJECT MANAGER
DIREZIONE
SIST.INFORMATIVI
RICERCA
PRODUZIONE
PERSONALE
PROJECT MANAGER
PERSONALE
DEDICATO AL
PROGETTO
PM rispetto ad un'organizzazione di tipo FUNZIONALE
Prof.Ing. Leopoldo Lama
DIREZIONE
PROJECT MANAGER
RICERCA
PRODUZIONE
PERSONALE
PROJECT OFFICE
RISCHIO
DI
PROGETTO
STRUTTURARE
PIANIFICARE
Valutare
il
Rischio
di
Progetto
Sviluppare il
Piano di
Gestione Rischio
Rischi di
Progetto
CONTROLLARE
Monitorare/
Rivedere i
Rischi
alla tecnologia
PREVENIRE E MEGLIO CHE CURARE
Prof.Ing. Leopoldo Lama
Gantt
C
B
A
RELAZIONI CONTRATTUALI
REQUISITI
DISEGNO
TEST ED INTEGRAZIONE
PROJECT MANAGEMENT
COMPOSIZIONE STAFF
PROCESSI DI PRODUZIONE
QUALITA RISORSE
DIPENDENZE ESTERNE
Prof.Ing. Leopoldo Lama
Grosso investimento
finanziario
Grande impegno di risorse
umane
Lunga durata
Forte impatto
sulloperativit di impresa
R=PxEC
R=
RISCHIO
P=
PROBABILITA, DI ACCADIMENTO
EC=
RG=
R1+R2+R3+............Rn
CONTROLLO
DI
PROGETTO
IL CONTROLLO
RILEVAZIONE DEI
CONSUNTIVI DI ATTIVIT
(DATE EFFETTIVE DI INIZIO
E COMPLETAMENTO,
TEMPO IMPIEGATO)
CONTROLLO DEI PRODOTTI
INTERMEDI E FINALI
IDENTIFICAZIONE DEGLI SCOSTAMENTI
DEFINIZIONE DELLE AZIONI
PER GESTIRE GLI
SCOSTAMENTI
PIANO DI
AZIONE
Piano originale
Piano rivisto
RIPIANIFICAZIONE
Azioni
correttive
confronto
IL CONTROLLO: GENERALIT
Analisi
dellandamento
Consuntivazione lavori
stima a finire
controllo di avanzamento
reporting
Riprogrammazione
Azioni sul G.d.L.
Stima a finire
Rinegoziazione contratto
CONTROLLO
Intervento
correttivo
CICLO DI CONTROLLO
CONSUNTIVAZIONE
(rilevazione dati
PIANIFICAZIONE E
RIPREVISIONE
DEFINIZIONE INTERVENTI
CORRETTIVI
RIPIANIFICAZIONE
RIPORTO ALLA DIREZIONE
ANALISI DEGLI
SCOSTAMENTI
TEMPI DI COMPLETAMEN
COSTI E IMPIEGO RISORSE
QUALIT
LA DETERMINAZIONE DELLE
STIMA A FINIRE
Nel caso che la stima a finire
possa essere determinata come
proiezione basata sulla
valutazione del grado di
completamento rapportata al
consuntivo, la stima a finire SF
pu essere determinata con la
Formula:
SF= C*100/LP - C
dove:
SF = Previsione a Finire
LP = Lavoro prodotto (%)
C = Impegno consuntivo
P= Previsione iniziale
NP=Nuova Previsione
100
LP(%)
NP
Previsione a Finire
CURVE AD S
IMPIEGATE PER FORNIRE DELLE STIME A FINIRE
CONFRONTABILI CON CURVE IDEALI O STANDARD AZIENDALI
UTILIZZABILI COME RIFERIMENTI PER PROGETTI FUTURI
PREV. PERIODO
75000
70000
PREV. PROG.
4000
3800
3600
65000
60000
55000
3400
3200
3000
2800
45000
40000
2600
2400
2200
2000
35000
30000
25000
1800
1600
1400
1200
20000
15000
10000
50000
1000
800
600
400
5000
0
200
0
MULTIPROGETTO
Multiproject management
LO SVOLGIMENTO REGOLARE
DELLE
ATTIVITA DI TUTTI
I PROGETTI
Prof.Ing. Leopoldo Lama
PECULIARIT DI UN AMBIENTE
MULTIPROGETTO
OBIETTIVI
GENERALI
come
previsione
CONFLITTI POTENZIALI
Prof.Ing. Leopoldo Lama
TECNICHE RETICOLARI
Prof.Ing. Leopoldo Lama
PRIORITA ATTRIBUITE A
CRITICHE
CRITICHE/NON CRITICHE
NON CRITICHE/NON
CRITICHE
9
7
2
13
12
5
10
9
7
9
7
2
13
12
2
13
12
5
10
5
10
RUOLO DEL
PM
Attribuito ad un
manager
che non ha
responsabilit
funzionali
Pi progetti ad un
project manager o
ad un project
coordinator
TEAM DI
PROGETTO
Il lavoro viene
attribuito alle
funzioni.Durante
la fase in campo
un team a tempo
pieno viene
assegnato a
ciascun progetto
Prof.Ing. Leopoldo Lama
PIANIFICAZIONE
E
CONTROLLO
INTEGRATI
Pianificazione e controllo
su base integrata
I conflitti tra pi progetti
vengono risolti a livelli
superiori al project manager
Il controllo delle scadenze
per i singoli progetti
ha la massima importanza.
Il controllo delle risorse
ha minore importanza
REPORTING DIPROGETTO
CARATTERISTICHE
TIPOLOGIE
STRUMENTI DI SUPPORTO AL PROCESSO
REPORTING VERSO IL CLIENTE
CARATTERISTICHE
IL SISTEMA DI REPORTING DEVE ESSERE:
TEMPESTIVO
ESAUSTIVO
CHIARO ED EFFICACE
SNELLO IN TERMINI DI DOCUMENTAZIONE
ECONOMICO
INTERNO
ESTERNO
Verso il CLIENTE
Nel rispetto degli accordi
contrattuali
REPORTING INTERNO
Vs FUNZIONI AZIENDALI
(operativo)
VS DIREZIONE E ALTO MANAGEMENT
(completo)
Vs FUNZIONI AZIENDALI
(operativo)
AREE CRITICHE
INDICATORI DI PERFORMANCE
AZIONI CORRETTIVE
MODIFICHE
TABLEAU DE BOARD
(Visione integrata di tutti i progetti)
Vs FUNZIONI AZIENDALI
(operativo)
TABLEAU DE BOARD
(obiettivi)
Vs FUNZIONI AZIENDALI
(operativo)
GESTIONE ECONOMICA-FINANZIARIA
DEL PROGETTO
GESTIONE
ECONOMICA
n
n
COSTI
RISULTATI
GESTIONE
FINANZIARIA
n
n
CASH-FLOW
RISULTATI
FINANZIARI
OBIETTIVI DEL
CONTROLLO DEI COSTI
Il costo rappresenta
laspetto economico dellimpiego del fattore produttivo
considerato (il personale, i materiali, i servizi, lutilizzo
dei beni strumentali),
ESTERNI
INTERNI
DIRETTI
INDIRETTI
COSTI
COSTI ESTERNI
di natura tecnica:
fornitura materiali,
appalti a terzi,
consulenze tecniche, etc
di natura commerciale:
provvigioni passive, spese di rappresentanza;
del personale:
spese viaggio e di trasferta,
assunzioni con contratto a termine
assicurativi:
assicurazioni specifiche, fideiussioni.
costi di funzionamento
energia, gas, combustibile, materiale
di
consumo, spese varie, etc.
T R AT TA S I D E I C O S T I R E L AT I V I A I FAT TO R I
PRODUTTIVI CHE NON INTERVENGONO DIRETTAMENTE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
costi di funzionamento:
spese aziendali generali.
VALORE
AGGIUNTO
MARGINE DI
CONTRIBUZIONE
RISULTATO
OPERATIVO
RICAVI
COSTI ESTERNI
RICAVI
COSTI DIRETTI
(ESTERNI + INTERNI DIRETTI)
RICAVI
COSTI OPERATIVI
(ESTERNI + INTERNI)
VALORE
AGGIUNTO
MARGINE DI
CONTRIBUZIONE
RISULTATO
OPERATIVO
IN SEDE
DI :
PREPARAZIONE DELLOFFERTA
STIPULAZIONE DEL
CONTRATTO ED INIZIO LAVORI
REALIZZAZIONE DELLOPERA
PREVENTIVO DI OFFERTA
Il preventivo di offerta
il termine di confronto fondamentale,
in quanto sulla sua base
stato definito il prezzo di vendita.
PREVENTIVO ESECUTIVO
PREVENTIVO AGGIORNATO
al consuntivo,
alle previsioni a finire.
omissioni di costi;
COSTO IMPEGNATO
COSTO MATURATO
COSTO PRESUNTO
COSTO IMPEGNATO
COSTO MATURATO
Budget at Completion
BCWS
BCWP
ACWP
ETC
Estimate to Complete
Stima a finire
EAC
Estimate at Completion
Stima al completamento
SV
Schedule Variante
CV
Cost Variance
CVAC
SPI
CPI
PF
Performance Factor
SPI x CPI
BAC
budget
BCWS
data stato
T1
TEMPO
Prof.Ing. Leopoldo Lama
BAC
budget
BCWS
BV
ACWP
consuntivo
data stato
T1
TEMPO
Prof.Ing. Leopoldo Lama
Esprime in quale
momento
temporale si
sarebbe dovuto
sostenere lo
stesso livello di
costi di BCWP,
previsti a budget
BAC
budget
BCWS
BCWP
earned
ACWP
consuntivo
Ritardo
temporale
T1
TEMPO
BAC
budget
BCWS
BCWP
ACWP
Scost di prev
earned
Scost di costo
consuntivo
data stato
T1
TEMPO
COSTO
CVAC
Var. al complet=
BAC-stima al compl
Stima al completamento
BAC
budget
BCWS
SV
BCWP
ACWP
Earned value
ritardo
CV
consuntivo
data stato
T1
T2
TEMPO
In ogni momento del progetto previsto un certo andamento
dei costi (VP - planned value), i costi sostenuti sono rappresentati dalla curva reale
(AC - actual cost). La varianza tra le due curve rappresentalo lo stato
del progetto in termini di costi.
Se rapportiamo questa varianza alla stessa varianza ricavata
tra la quantit di lavoro pianificato e la quantit di lavoro effettivamente svolto,
ricaviamo la performance del progetto (EV earned value). Prof.Ing. Leopoldo Lama
INDICATORI DI PERFORMANCE
CPI= BCWP
ACWP
Indicatore delle performance di costo
Indice efficienza
CPI =
SPI= BCWP
BCWS
BCWP
ACWP
>1 ! Efficienza
<1 ! Inefficienza
Indice avanzamento
SPI =
BCWP
BCWS
>1 ! Anticipo
<1 ! Ritardo
CPI>1=efficienza
SPI>1= anticipo
CPI<1=inefficienza
SPI<1= ritardo
CPI
CPI>1
SPI>1
CPI>1
SPI<1
1
SPI
1
CPI<1
SPI<1
CPI<1
SPI>1
Prof.Ing. Leopoldo Lama
LA GESTIONE FINANZIARIA
LE DISPONIBILITA ED I
FABBISOGNI MONETARI
NECESSARI PER LA SUA
REALIZZAZIONE
CONSIDERA :
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E importantissimo tenere sotto controllo i flussi di
cassa
la loro gestione pu influire positivamente o
negativamente sullandamento finale del progetto
EURO
PROGETTO
A
0
1
-
sullasse
EURO
PROGETTO
B
PERIODI
4
PERIODI
1
EURO
PROGETTO
A
0
1
PERIODI
4
EURO
PROGETTO
B
PERIODI
1