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1. Innovazione vs Invenzione
INNOVAZIONE: utilizzo di un cambiamento e miglioramento di un processo, prodotto o sistema.
Sono quasi sempre commercializzate
INVENZIONE: modellazione di un processo o prodotto innovativo rispetto ai precedenti.
Affinché un'invenzione diventi un'innovazione, l'invenzione deve aggiungere valore in qualche modo
all'organizzazione che la adotta
5. Discontinuità Tecnologica
Un modo alternativo per guardare il succedersi di innovazioni è il modello della “Discontinuità
Tecnologica”.
Ci sono periodi in cui si presentano innovazioni più dirompenti, seguiti da periodi in cui prevalgono
innovazioni incrementali di portata minore che insistono e fanno leva sul periodo precedente. Abbiamo
discontinuità che porta ad un periodo di
fermento in cui vi è competizione tra le
varia architetture sperimentate. Dopo
l’era di fermento e di competizione si
arriva al disegno dominante che da lo
standard da seguire per arrivare ad un
periodo di maturità con una serie di
innovazioni di meno importanza
riguardanti sempre il disegno dominante
e su quanto accumulato nelle fasi
precedenti.
Ogni nuovo periodo di discontinuità porta
ad un “salto quantico” dal periodo
precedente a quello successivo.
Mentre le discontinuità che distruggono la competenza
sono tipicamente avviate da nuove imprese e sono
associate a una maggiore turbolenza ambientale, le
discontinuità che aumentano la competenza sono per lo
più avviate da imprese esistenti e sono associate a una
minore turbolenza ambientale.
Sia le discontinuità tecnologiche che i design dominanti
sono noti solo a posteriori: la superiorità tecnologica non
è garanzia di successo.
Domande Innovazione
6. Technology push vs Market pull
Aziende non sono passive rispetto ai fenomeni di innovazione. L’innovazione è una delle leve competitive
delle imprese. Possiamo identificare schemi ricorrenti nelle fonti di innovazione di una impresa: Technology
Push e Market Pull Schematizzano le attività di innovazione e di gestione delle idee innovative per
portarle poi sul mercato come una serie di attività sequenziali.
Approccio Technology Push
Innovazione portata dalla R&S
presente in azienda. Questo viene
tradotto in un nuovo prodotto,
realizzato dall’impresa stessa che
poi lo propone sul mercato.
Innovazione ha successo perché
permette di svolgere nuove
funzioni oppure migliorare funzioni
già esistenti.
Approccio Market Pull clientela più sofisticata, il benessere dei paesi industrializzati mette in crisi
l’approccio precedente. Segmenti di clientela vogliono specifiche esigenze (esplicite o latenti).
Queste indirizzano le attività di R&S, invertendo quindi il processo rispetto al Technology push.
Possiamo quindi trovare modelli più sofisticati. Questi modelli ipotizzano tutti che lo stimolo di innovazione
nasca all’interno dell’impresa. Ma in un buon numero di casi questo non è vero, si riconoscono diversi attori
che sono coinvolti nei processi di innovazione. A valle abbiamo i clienti adottatori, a monte abbiamo
fornitori, ci sono enti intermedi come altre aziende o università. I limiti di questo approccio
monodimensionale sono:
I processi di innovazione sono distribuiti tra utenti, produttori, fornitori e altri attori. La concentrazione
delle attività di innovazione in diverse classi di attori non è un processo casuale. Riflette piuttosto le
aspettative degli attori sui benefici derivanti dall'innovazione. In altre parole, la distribuzione delle attività di
innovazione dipende dalla forza della fonte funzionale di innovazione per diversi gruppi di attori.
A livello organizzativo, la capacità di assorbimento dipende dalle capacità di assorbimento dei suoi singoli
membri + dalle routine di comunicazione per il trasferimento delle conoscenze tra le unità organizzative
(ruolo chiave dei guardiani). L'assunzione di nuovo personale con le competenze richieste potrebbe non
essere una fonte immediata di capacità di assorbimento, poiché i nuovi assunti devono integrarsi all'interno
dell'organizzazione.
9. Paradigma Open-Innovation
Evidenzia quanto le aziende possono
cogliere idee da fonti esterne (clienti,
fornitori ecc.) per poi incanalizzarle e
sviluppare un proprio prodotto o una
innovazione di processo. Allo stesso
modo, Idee che sono nate all’interno
dell’azienda danno più fama e sviluppo
all’azienda se queste vengono
esternalizzate e/o cedute all’esterno.
L’Open Innovation è l'uso di flussi in entrata e in uscita di conoscenza per accelerare l'innovazione interna
ed espandere i mercati per l'uso esterno dell'innovazione, rispettivamente. [Questo approccio] presuppone
che le aziende possano e debbano utilizzare idee esterne così come idee interne e percorsi interni ed
esterni verso il mercato, mentre cercano di far progredire la loro tecnologia".
Domande Innovazione
10. Processo di sviluppo di un nuovo prodotto
1. CONCEPT GENERATION
Sulla base dell'analisi delle tendenze attuali (mercato/competitori, tecnologia, società), la fase di
Concept Generation identifica gli obiettivi principali del progetto e il briefing del progetto (breve
sintesi degli obiettivi/soluzioni principali). Vengono definiti:
bisogni che il nuovo prodotto deve soddisfare;
le funzioni del prodotto;
il linguaggio del prodotto;
attributi del prodotto, caratteristiche tecnologiche e strutturali.
L'articolazione del problema che gli sviluppatori cercheranno di risolvere è la parte più
sottovalutata del processo di innovazione. La qualità di una dichiarazione del problema fa la
differenza nella capacità di un team di concentrarsi sulle poche caratteristiche davvero importanti.
Decidere cosa omettere da un prodotto è importante quanto capire cosa includere.
2. CONCEPT DEVELOPMENT
La fase di Concept Development genera e seleziona concetti basati su scenari alternativi, fornisce
analisi preliminari di fattibilità (questioni strategiche, di marketing e tecnologiche) e analisi di
capital budgeting, delinea gli attributi/architettura del prodotto e stabilisce le fasi successive del
progetto.
3. PRODUCT DESIGN
Vengono definiti il design architettura, design componenti, integrazione.
4. PRODUCT ARCHITECTURE
La Product Architecture è lo schema con cui gli elementi funzionali di un prodotto sono organizzati
in pezzi fisici/logici e con cui i pezzi interagiscono.
- Cosa fa ogni elemento;
- Come interagiscono.
5. PROCESS DESIGN
Include:
Configurazione del processo di produzione, distribuzione e vendita
Acquisto/sviluppo di attrezzature, macchine utensili, utensili, programmi di pezzi, sistemi
informativi
Divisione del lavoro, flussi di lavoro
Progettazione dei ruoli e formazione della forza lavoro
Produzione pilota
TEMPO: Lead time e rispetto dei tempi di scheduling. Il rispetto di tempi programmati compressi è
spesso un obiettivo di NPD, perché la compressione del time-to-market consente: monopolio
temporaneo, una forte posizione competitiva futura, minore incertezza, feed-back dal mercato,
ecc.
La pressione sul rispetto dei tempi previsti incoraggia approcci poco rigorosi e non incentiva
la ricerca di soluzioni innovative ai problemi dei clienti.
La tolleranza a "sbagliare la prima volta" può essere una strategia migliore, a condizione
che le persone iterino rapidamente e frequentemente e imparino rapidamente dai loro
fallimenti.
I progressi delle tecnologie di simulazione e di prototipazione rapida tecnologie hanno reso
l'esplorazione degli approcci più facile e meno meno costoso.
Sorge il problema di scambiare informazione e conoscenza senza perdere troppo in efficienza. Nessuna
organizzazione ha risorse
illimitate, è vero quindi che
la conoscenza in generale e
in particolare per lo
sviluppo di nuovi prodotti,
avviene mediante i cicli di
problem solving. La
soluzione derivante viene
poi messa in discussione da
altri membri del team o da
Domande Innovazione
altri gruppi di lavoro all’interno del progetto, il quale genera un ulteriore ciclo di problem solving. Siccome
le risorse sono limitate è opportuno identificare degli strumenti per gestire questi cicli di problem solving
che non possono andare avanti all’infinito. Se non gestiti in modo efficace, i cicli si traducono in costi
maggiori nelle fasi a valle.
Flessibilità capacità di variare con costi e tempi ridotti. Essere flessibili consente di rimandare
decisioni chiave, sfruttando un più breve tempo tra il momento in cui il prodotto è congelato e il
momento in cui arriva sul mercato. Le risorse ridondanti riguardano asset fisici ma anche intangibili
e sono una fonte di flessibilità. Anche la modularità delle soluzioni rappresenta una fonte di
flessibilità.
Trade off tra anticipazione e flessibilità. Cosa preferire dipende dall’incertezza dell’ambiente.
13. Overlapping
Una parola che si sente spesso nello sviluppo di nuovi prodotti è l’overlapping o sovrapposizione delle fasi.
Sostituisce il metodo sequenziale (tipico americano), mentre i giapponesi sovrapponendo attività di
progettazione del prodotto e progettazione del processo, riusciva a ridurre di molti mesi i tempi di sviluppo
di un nuovo prodotto e di immissione sul mercato. Sovrapponendo fasi si può accorciare il processo.
Sovrapposizione della flessibilità punta al ritardo della chiusura delle fasi a monte, consentendo di gestire
dei cicli di problem solving imprevisti senza dover riaprire la fase. La riduzione dei tempi ovviamente ha dei
costi organizzativi relativi al moltiplicarsi dei flussi di informazione che se non gestiti generano una
espansione del tempo troppo elevata. È necessario predisporre diversi piani B perché se sorge l’elemento
imprevisto è necessaria una risposta attraverso piani contingenti o attraverso la reazione dell’azienda.
Domande Innovazione
14. Innovation Management System
La gestione dell’innovazione è una norma standardizzata. Quando una norma diventa standardizzata vuol
dire che ha raggiunto una fase di maturità ed è adottato da un certo numero di imprese e fa capo a concetti
che sono ormai entrati nella cultura delle organizzazioni.
Il processo di innovazione viene descritto con il modello dell’imbuto. Avvengono momenti di selezione
durante il processo in cui si verifica la performance del progetto e si decide come proseguire e se
proseguire. Le opportunità si manifestano lungo tutto il ciclo di innovazione, quindi non può mai mancare la
ricerca sistematica di opportunità interne o esterne all’innovazione. Più progetti in fase iniziale e
innovazione ridotta, per poi arrivare a meno
progetti in numero (selezione progetti), con
innovazione più alta. I prodotti arrivano al
mercato e creano risorse per continuare il ciclo di
innovazione.
Ogni pallino all’interno dell’imbuto segue
determinati step tra i quali esistono
interdipendenze specifiche. Possiamo gestire in
maniera informale gli step o possiamo gestirli in
modo più formale (in base alle risorse disponibili).
Plan È la fase in cui vengono stabiliti gli obiettivi e i processi necessari per raggiungere i risultati attesi.
Do È la fase di attuazione di quanto pianificato al punto precedente. Si tratta quindi di seguire i processi,
seguendo le procedure e le linee guida impostate.
Le funzioni non corrispondono sempre in maniera 1-1. Chi genera le idee può anche presentarle in maniera
convincente ecc. Sicuramente è difficile che una persona svolga tutti i ruoli perché implicano capacità
diverse. I team devono quindi essere diversificati ed è difficile rimpiazzare chi se ne va. Può cambiare il
ruolo di una persona nel tempo.