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CARMINA CATULLO

Carmina 93
- Risposta ad un tentato riavvicinamento da parte di Cesare
- Carmina 11-> e ettivo riavvicinamento; Cesare chiamato magnus, senza ironia
- Nil nimium è una litote: Catullo non si preoccupa troppo di Cesare
- Vocativo= CESARE
- Studeo regge placere e scire
- Scire regge un’interrogativa indiretta
- An ater indica indi erenza

Carmina 29
- Catullo parla di Mamurra, luogotenente di Cesare che saccheggia Gallia e Britannia
- “Amicizia” con Cesare
- Catullo chiama Cesare “Romolo senzapalle” in quanto Cesare si sentiva come un nuovo
fondatore tanto da intitolarsi unice imperator

Carmina 49
- Duro attacco a Cicerone utilizzando la parodia
- Cicerone de nito “discretissime” (parla molto, ma parla male) e non utilizzato il cognomen
(Marce Tulli) come se lo conoscesse
- Perifrasi “Romuli nepotum”, i Romani ma lui originario di Arpino. Da nepotum->3 relative
- Si de nisce il peggior poeta tra tutti
- Cicerone->
1. Genitivo partitivo: miglior avvocato tra tutti
2. Genitivo di speci cazione: miglior avvocato di tutti-> cicerone difende chiunque per
opportunismo

Carmina 1
- Dedica all’amico Cornelio Nepote, proveniente dalla Gallia Cisalpina
- Domanda + risposta
- Dono usato all’indicativo per sottolineare la certezza: il dubbio riguarda solo la persona a cui
donare il libellum (diminutivo-> piccola raccolta)
- Omoteleuto lepidum novum libellum-> ra nato, originale, piccolo
- Levigato con l’arida pomice
- Vocativo-> CORNELI dipende dal DONO al vv.1
- Solebas regge l’in nitiva putare, meas e nugas sono legati
- Temporale introdotta da iam cum, cartis è una metonimia per indicare i fogli di papiro
- Vocativo= IUPPITER
- Quicquid= quantità esigua di poesie e qualecumque= qualità opera
- Quod(nesso del relativo) regge hoc libelli(genitivo partitivo)
- Vocativo= PATRONA VIRGO
- Uno legato a saeclo; Plus legato a perenne

Carmina 51
- Le prime tre strofe di questo Car me sono una traduzione libera di un'ode di Sa o
- Sa o dedica la sua ode a una fanciulla che vede seduta vicino a un uomo
- La strofa sa ca si compone di quattro versi: tre più lunghi e uno più breve
- Il Carme si apre con una costruzione con video personale, il quale soggetto è “Ille” e l’in nito,
“esse” e il dativo “deo”
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- A di erenza dell’ode di Sa o, catullo dice che l'uomo supera gli dei, creando un'iperbole
attenuata dall'inciso “si fas est”
- I due participi presenti “sedens” e “ridenetem” si riferiscono rispettivamente a “qui” e “ille”
- “Quod” si riferisce alla situazione appena descritta ed è un’anastrofe
- Vocativo= LESBIA
- “Aspexi” è un in nito iterativo-> l’azione si ripete sempre, ogni volta che…
- “Est super” è un’anastrofe
- “Lingua sed” è un’anastrofe
- “Flamma demanat/Tintinant aures” è un chiasmo
- “Gemina” è un’ipallage che grammaticalmente si lega a nocte, ma in senso logico è legato a
“lumina”
- “Flamma”, “Nox” e “Lumina” sono metonimie
- “Otium” è un’anafora con poliptoto
- Vocativo=CATULLE
- L’Otium nell'antica Roma era il tempo non dedicato alle attività, ossia il NEGOTIUM

Carmina 5
- Catullo invita Lesbia a godere del loro amore, senza interessarsi delle critiche dei vecchi e
l'invidia dei malvagi, per esorcizzare la loro in uenza negativa il poeta esorta Lesbia a
moltiplicare i loro baci
- La poesia si apre con tre congiuntivi esortativi: “Vivamus”, “Amemus” e “Aestimemus”
- Vocativo= LESBIA
- “Severiorum” è un comparativo assoluto-> “un po’ troppo severi”
- Catullo invita Lesbia a vivere senza fare caso alle chiacchiere dei troppo vecchi di un solo asse
- L’as era una moneta di poco valore
- “Soles” normalmente lo intederemmo come metonimia di “dies” ma qui possiamo intenderlo
con il suo signi cato vero e proprio grazie ai verbi “occidere”(tramontare) e “redire”(risorgere)
- Il sole tramonta e poi risorge, quando per loro la breve luce (vita) tramonterà dovranno dormire
una notte eterna (morte)
- “Brevis lux” che è metafora della vita e “nox perpetuuna” che è metafora della morte formano
un chiasmo (aggettivo-sostantivo/sostentivo-aggettivo), un antitesi e l’allitterazione della x
- La sinalefe “Perpetuuna” ha l’allitterazione della-u
- “Nobis” è un dativo d’agente che si lega alla perifrastica passiva “nox…dormenda”
- “dormienda” è un’anastrofe
- Anafore= dein, deinde, dein
- Epifora= centum, centum, centum
- Chiasmo= mille-altera/altera-mille
- Rima interna=mille, mille, mille
- Servio a erma che il termine “osculum” è proprio del rituale, il termine “savium” è proprio del
piacere, il termine "basium" è il bacio dato alla moglie. Catullo sta implicitamente chiedendo a
Lesbia di scambiarsi baci da marito a moglie, e quindi una proposta di matrimonio implicito,
Lesbia però non è d’accordo
- “Dein…conturbabimus” = PRINCIPALE sorregge “Cum…fecerimus”=TEMPORALE e “Ne…
sciamus / Aut ne…possit”=FINALE che a sua volta regge “Cum…tantum”=NARRATIVA da cui
dipende “Sciat esse…”=INFINITIVA
- “Fecerimus” È usato il futuro nel senso che Catullo vuole contare quanti baci darà la sua amata
- “Invideo”= fare il malocchio

Carmina 2
- È dedicato al passerotto di Lesbia, il suo animale da compagnia, che in questo Carme è ancora
vivo
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- Vocativo=PASSER
- “Delicae meae pullae”= omoteleuto “ae”, variatio= esprime la qualità del passero con elementi
morfologici diversi (apposizione + relativa)
- “Puellae” nella poesia erotica è intesa come la donna amata
- A “Passer” si legano quattro relative= quicum, quem, cui e sono tutte rette dal verbo solet
- “Primum” è usato in funzione predicativa
- “Appetenti” è il participio presente che è legato a “cui”
- “Cum…intenti”=TEMPORALE
- Da “lubet” dipende il dativo “desiderio meo”-> Lesbia è l’oggetto del desiderio di Catullo
- “Iocari” regge “carum…quid” e “solacium”= conforto
- “Solacium…doloris” è l’apposizione di “Passer”
- “Gravis ardor”= l'ardore dell'amore così inteso da dover essere alleviato da qualche distrazione
- “Credo”-> perplessità sul dolore che prova Lesbia
- “Tecum ludere sicut ipsa possem” è la PRINCIPALE
- “Possem” è un congiuntivo desiderativo= esprimi un desiderio del poeta il realizzabile nel
presente
- “Tristis(=es)” e “curas”= IPERBATO
- Catullo esprime una certa invidia verso il passerotto, con cui gioca lesbica per alleviare il suo
dolore: Catullo non potrà mai alleviare il dolore che prova per Lesbia

Carmina 3
- Epicidio(canto funebre dedicato ad un essere umano) in onore del passerotto da compagnia di
Lesbia
- 4 parti:
1. Invito al compianto
2. Solenne descrizione dell’identità del morto
3. Descrizione delle qualità e delle virtù del morto
4. Imprecazione alla morte
- “Lugete”= invito al compianto
- Vocativo= VENERES CUPIDINESQUE—> Utilizza il plurale poetico o per intendere le diverse
sfaccettature degli dei Venere e Cupido, o per creare di un omoteleuto. Potrebbe anche fare
riferimento alle “Grazie e i Cupidini” che partecipano al corteo funebre
- Terzo invitato= UOMINI GENTILI
- “Venustiorum”= comparativo assoluto
- “Passer”= anafora/“Meae puellae”= epifora —> rende solenne l’identità
- “Passer, deliciae meae puellae”= ripresa CARMINA 2
- Il passerotto era: dolce come il miele, riconosceva la sua padrona tanto quanto una bambina la
sua mamma, non si staccava dal grembo della padrona-> scena vita quotidiana: il passerotto
saltellava e pigolava sul grembo di Lesbia
- “Mellitus”-> DIMINUTIVO DI MEL=miele
- “Norat=noverat”—> da novi, perfetto logico
- “Modo hub modo illuc”—> omoteleuto
- “Pipiabat”—> onomatopea
- VV. 11-12-> versi di passaggio= il passero è morto
- “Qui”-> nesso relativo
- “It-iter-tenebricosum”-> gura etimologica
- “Negant”-> dire che non
- Vocativo= MALAE TENEBRAE ORCI (male-malae-> poliptoto)
- Alla gioiosa vitalità del passerotto si contrappone la tristezza della sua condizione presente
- Bella= È il diminutivo di bonus, a, uno che Catullo utilizza in senso a ettivo
- Vocativo= O MISELLE PASSER (miselle-> diminutivo miser)
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- “Tua opera”-> si legano e sono in ablativo (a causa tua)
- “Flendo”= complemento di causa in gerundio
- “Turgiduli”= diminutivo
- “Ocelli”= soggetto in diminutivo

Carmina 109
- Lesbia promette a Catullo un amore perpetuo e duraturo ma Catullo non crede alle promesse
fatte da Lesbia, così chiede agli dei di avverarle
- Lesbia ha una visione di questo amore come sensuale spensierato mentre Catullo come un
vero e proprio legame a ettivo basato su un patto sacro e inviolabile
- Vocativo=MEA VITA
- “Mihi proponis”=PRINCIPALE che regge “Iucundum…fore”=INFINITIVA OGGETTIVA
- “Amorem-hunc”= ENJEMBEMENT
- Vocativo=DI MAGNI
- “Facite”=PRINCIPALE regge “Ut…possit”=COMPLETIVA che regge “Atque..animo
=COMPLETIVA
- “Ut…liceat”=FINALE o CONSECUTIVA
- “Tota…vita”= IPERBATO + COMPLEMENTO TEMPO CONTINUATO IN ABLATIVO
- “Aeternum…sanctae foedus amicitiae”= DOPPIA IPALLAGE—> aeternum è collegato
grammaticalmente a foedus, ma in senso logico ad amicitiae; sanctae è collegato
grammaticalmente a amicitiae ma in senso logico a foedus

Carmina 72
- La des che Catullo prova verso Lesbia viene meno, in quanto Catullo scopre la professione di
Lesbia
- Il poeta distingue due tipi d'amore: l’amare, ossia l'amore carnale e passionale, e il voler bene
che implica des
- Catullo ammette anche di aver voluto bene all'amante come un padre ama il glio i propri
generi ma ormai la conosciuto e, anche se Catullo prova più passione, perde la stima che ha
verso Lesbia
- Vocativo= LESBI
- “Nosse”=FORMA SINCOPATA DI NOVISSE-> conoscere nella Bibbia viene inteso come
“Andare a letto”
- “Prae me”= termine conforto (rispetto a me) o causa di impedimento (a causa mia)
- “Tenere”= prendere come amante
- La donna era solita dire che era propria di Catullo e non si sarebbe lasciata amare nemmeno da
Giove
- “Dilexi”= perfetto-> è passato
- “Pater ut”= anastrofe
- “Gnatos”= gli
- Un tempo Catullo l'amava come un padre ama i propri gli i propri generi ma ora tutto è
cambiato
- “Cognovi”= PERFETTO ESULTATIVO-> in italiano si rende con il passato prossimo o il presente
- “Quare etsi impensius uror”= METAFORA
- Ora che Catullo ho scoperto che è Lesbia è una prostituta prova una passione è ancora più
forte ma la stima per lei è calata ed è diventata meno caro, c'è meno a etto
- “Qui”—> ABLATIVO ARCAICO= quo modo
- “Qui pois est?”= catullo rivolge a una domanda quasi qualcuno stesse chiedendo una
spiegazione, forse la stessa Lesbia
- Catullo spiega che l'o esa compiuta dalla donna costringe l'amante ad amare di più ma voler
bene di meno
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Carmina 85
- Catullo esprime il dramma sul suo amore che prova verso Lesbia che non è assecondato dalla
ragione
- Il tema delle contraddizioni dell'eros lo troviamo anche nella poesia ellenistica, l’originalità di
questo Carme non sta infatti nel tema ma nell'essenzialità e nelle incisività con cui esso è
sviluppato
- Odi= PERFETTO LOGICO ≠ Amo= PRESENTE—> questa contraddizione esprime l'amore che
Catullo prova per Lesbia
- Non c’è il vocativo
- “Fortasse requiris”= PRINCIPALE
- “Quare id faciam”= interrogativa indiretta
- Il poeta immagina che un interlocutore gli chieda ragione della sua contraddizione
- Il poeta immagina che un interlocutore gli chiede la ragione della sua contraddizione, il poeta
non sa rispondere alla domanda e sente che questo accade e so re come se fosse messo in
croce
- “Excrucior”= metafora

Carmina 8
- Il rapporto con Lesbia è ormai l'ho curato. La donna ha lasciato andare Catullo e Catullo deve
autoconvincersi a lasciare la passione che ha per lei. La decisione però è di cile la volontà
vacilla, così parte l'esortazione che Catullo fa a se stesso. Il congedo nale della donna apre
uno squarcio sul futuro di solitudine che attende la donna. Ma ancora una volta Catullo capisce
di essere innamorato
- Vocativo= MISER (colui che so re per amore) CATULLE
- “Desinas”= congiuntivo esortativo
- “Quod” e “Perditum”(compl. predicativo) si legano
- Catullo riprende un momento felice vissuto con Lesbia
- “Fulsere”= fulserunt
- “Quondam”= un tempo-> PASSATO
- “Tibi”= dativo di vantaggio
- “Soles”= indica giorni ma l'immagine del sole esprime un signi cato simbolico forte che è
quello della vita e quindi la semplice traduzione "giorni" non rende pienamente
- “Ventitabas”= forma intensiva di venio
- “Quo”= dove, moto a luogo
- “Nobis”= dativo d’agente
- “Tum”= “quondam”
- “Nec…nolebat”=litote
- “Nunc”(ora)=antitesi con quondam
- Al venir meno della volontà di Lesbia si deve far riscontro lo stesso atteggiamento da parte di
Catullo, che si autoconvince utilizzando imperativi positivi e negativi
- Da notare l'uso colloquiale dell'imperativo con negazione al posto del più regolare noli+in nito
- “Sectare”= imperativo deponente
- “Obstinata mente”= ablativo di modo, da cui derivano gli avverbi in italiano con il su sso in
-mente
- “Vale”= imperativo valeo—> “Addio”
- “Obdura e obdurat”—> poliptoto che insiste sull'idea della resistenza
- “Nec requiret…nec rogabit…rogaberis nulla”-> il poeta immagina che Lesbia rimanga sola il
concetto lo ripete tre volte. La prospettiva per lei è negativa, in realtà è Catullo che so re
- “Quae”=aggettivo esclamativo
- Interrogative indirette introdotte da quis
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- “Basiabis e labella”= sono vocaboli del lessico colloquiale; l'immagine stessa della donna che
mordicchiare labbra dell'amante rispecchia un momento di vita intima e quotidiana
- La conclusione richiama tre momenti del Carme:
1. Vocativo=CATULLE
2. Esortazione a resistere
3. “At tu dolebis”

Carmina 70
- Questa Carmina si incentra sul tema della violazione delle promesse che in questo topos
Catullo rispecchia la propria concreta esperienza sentimentale il proprio sistema di valori
basato sulla des nei rapporti privati a ettivi
- La donna fa promesse a Catullo che poi non mantiene i Catullo le paragona a delle parole
scritte nel vento e all'acqua che scorre
- “Nulli” è DATIVO retto dal verbo “Nubere”
- Il verbo nubere e in questo caso è da tradurre come "avere come amante" ma denota in genere
anche un'unione stabile sancita dal matrimonio
- “DIcit”=PRINCIPALE regge “Nubere malle”=INFINITIVA che regge “Non…peta”=IPOTETICA
- “Non si Iuppiter ipse petat”—> CARME 72
- Lesbia dice ciò soltanto ma non si comporta di conseguenza
- La ripetizione del verbo “Dicit” ci mostra come anche lo stesso Catullo non si di

Carmina 76
- È un'elegia che si divide in due parti:
1. Catullo cerca conforto con la consapevolezza di aver rispettato i valori di cui gli dei sono
garanti, ed esorta se stesso a non tormentarsi più rispetto a quell’ingrata
2. È un avere propria preghiera rivolta agli dei, Catullo ripone nel loro aiuto misericordioso la sua
ultima speranza di salvezza
- “Onesti”->PIUS= l'uomo che rispetta i doveri civili, religiosi e familiari
- “Giuramento”-> Catullo usa “ des” e “foedus”
- Catullo anche se non è mai stato ricambiato e si è sempre comportato rispettando i valori
romani
- Vocativo= CATULLE
- Catullo vorrebbe smettere di amare Lesbia
- Secondo Catullo Lesbia non ricambia per la contrarietà dei numi
- Che tu gli utilizza molte volte l’aggettivo “infelice”-> l'invito a smettere di essere infelice
compare anche nel Carme 8
- “Qui devi vincere te stesso”—> catullo sta combattendo una guerra interiore, contro se stesso
- Vocativo—> O dei
- “Se è vero che siete misericordiosi”—> provocazione
- Parla dell'amore per lesbica come una vera e propria malattia—> “pestem pernicemque”
(malattia e agello)
- “Ormai non rivolgo più quella preghiera”—> Carme 109
- Catullo al posto di “fedele” utilizza l’aggettivo “pudica” che de nota la principale delle qualità
richieste alla donna, la pudicitia (intesa come riservatezza nei costumi di vita, fedeltà al marito).
Per Catullo la pudicitia avrebbe potuto caratterizzare ancora rapporto non convenzionale come
quello tra lui e Lesbia. In questo la sua morale si distingue da quella comune romana.
- “Devozione”-> si rifà al "onesti" del verso uno, conferendo al Carme una struttura ad anello
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