Sei sulla pagina 1di 3

VIVERE È AMARE

Significato letterale
Viviamo, o mia Lesbia, e amiamo,
e stimiamo i rumori dei vecchi
troppo severi un solo asse.
I Soli possono tramontare e ritornare:
ogni volta che tramonta la breve luce,
noi dobbiamo dormire una notte eterna.
Dammi mille baci, poi cento,
poi altre mille, poi di nuovo cento,
poi ancora altri mille, poi cento.
Poi, quando ne avremo fatto molte migliaia,
li confonderemo, affinchè non sappiamo
o affinchè nessun malvagio possa invidiarci,
sapendo che c'è tanto di baci.

Significato generale del carme


In questo carme, Catullo si rivolge alla sua donna, indicata con lo pseudonimo Lesbia, il cui nome
originare era Clodia. Catullo scelse questo pseudonimo prendendo spunto da Saffo, ovvero una poetessa
greca dell'isola di Lesbo che scriveva poesie d'amore. In questo momento, per i due sono ancora giorni
felici, senza gelosia e lontani dalla separazione. Catullo invita la donna ad amarsi, non tenendo in
considerazione i pettegolezzi dei vecchi, che sparlano il loro amore. L'autore poi riflette sulla brevità della
vita: il sole dopo che tramonta risorge, la nostra vita è invece paragonata ad una breve luce e una volta
che essa finisce, cioè quando moriamo, siamo destinati ad una lunga notte. Ricorre quindi il TOPOS
AMORE-MORTE (trovato anche in Ungaretti): la vicinanza della morte ci porta ad amare di più. Il carme
ha una struttura circolare, in quanto nell'ultima strofa il poeta riprende il tema dell'invidia, di cui si parla
all'inzio: un amore felice viene sempre invidiato dagli altri. Proprio per questo Catullo utilizzo uno
pseudonimo, così come fece Dante con le cosiddette "donne dello schermo".
Di Clodia ne parla anche Cicerone. Contemporaneo di Catullo, era un giudice che scriveva delle orazioni e
tra queste troviamo la "Pro Caelio". Il giovane Celio era stato accusato di aver tentato di avvelenare
Clodia. Cicerone, per difendere l'imputato, parlerà male di Clodia descrivendola come una donna di facili
costumi, che aveva molti amanti e che non seguiva i valori del mos maiorum. Viene anche definita
meretrix, amator e clitemnesta (la moglie di Agamennone che lo fece uccidere dall'amante). In realtà,
Clodia era stata spostata ma dopo poco rimase vedova, iniziando così ad avere degli amanti.
L'accanimento di Cicerone su Clodia, inoltre, è dettato dal suo rapporto con il fratello Clodio, un tributo
che fece condannare Cicerone all'esilio. Così l'autore cercherà di attaccarla in tutti i modi alludendo
anche a dei possibili rapporti incestuali con il fratello.

Analisi del testo


VIVAMUS:
· congiuntivo presente da VIVO, -IS, VIXI, VICTUM, -ERE
· CONGIUNTIVO ESORTATIVO
MEA LESBIA = vocativi singolare
AMEMUS:
· congiuntivo presente da AMO, -AS, -AVI, -ATUM, -ARE
· CONGIUNTIVO ESORTATIVO
SEVERIORUM:
· aggettivo comparativo da SEVERUS, -A, -UM
· manca il secondo termine di paragone e quindi prende il nome di COMPARATIVO ASSOLUTO e si
traduce con troppo, assai, piuttosto o alquanto
UNIUS ASSIS = genitivo di stima
AESTIMEMUS:
· congiuntivo presente da AESTIMO, -AS, -AVI, -ATUM, -ARE
· CONGIUNTIVO ESORTATIVO
OCCIDERE = infinito da OCCIDO, -IS, OCCADI, OCCASUM, -ERE
REDIRE:
· COMPOSTO DI EO
· infinito da REDEO, -IS, -IVI, -ITUM, -IRE
POSSUNT:
· COMPOSTO DI SUM
· presente indicativo da POSSUM, POTES, POTUI, POSSE
DORMIENDA:
· gerundivo nominativo femminile singolare
· concordato con NOX
DA = imperativo da DO, DAS, DEDI, DATUM, -ARE
FECERIMUS = futuro anteriore da FACIO, -IS, FECI, FACTUM, -ERE
CONTURBABIMUS = futuro semplice da CONTURBO, -AS, -AVI, -ATUM, -ARE
SCIAMUS = congiuntivo presente da SCIO, -IS, -IVI, -ITUM, -IRE
INVIDERE = infinito da INVIDEO, -ES, INVIDII, INVISUM, -ERE
ESSE = infinito da SUM, ES, FUI, ESSE
BASIORUM = genitivo partitivo
vv. 10-11:
· LEGGE DELL'ANTERIORITÀ: viene usato un futuro anteriore in realzione a un futuro semplice
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
v. 5 "cum semel occidit"-> PROPOSIZIONE TEMPORALE (cum + indicativo)
vv. 5-6 "nobis nox est perpetua una dormienda" -> PERIFRASTICA PASSIVA
v. 10 "cum milia multa fecerimus" -> PROPOSIZIONE TEMPORALE (cum + indicativo)
vv. 11-12 " ne sciamus" e "ne possit" -> PROPOSIZIONE FINALE (ut + congiuntivo)
v. 13 "cum sciat" -> CUM + CONGIUNTIVO
v. 13 "tantum esse basiorum" -> PROPOSIZIONE INFINITIVA (akk + infinito)
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
VIVAMUS, AMEMUS, AESTIMEMUS:
· OMOTELEUTO
RUMORESQUE SENUM SEVERIORUM:
· ALLITTERAZIONE DI "R" E "S" (suggeriscono il rumore dei vecchi)
UNIUS AESTIMEMUS ASSIS:
· IPERBATO
BREVIS LUX:
· METAFORA (la vita viene paragonata ad una breve luce)
NOX PERPETUA:
· METAFORA (la morte viene paragonata ad una lunga notte)
NOX EST PERPETUA UNA:
· IPERBATO
BREVIS LUX...NOX PERPETUA:
· ANTITESI (opposizione di concetti o idee)
vv. 7-9:
· ANAFORA (ripetizione della stessa parola all'inizio di più frasi)
· EPIFORA (ripetizione della stessa parola alla fine di più frasi)
DEIN MILLE ALTERA, DEINDE ALTERA MILLE:
· CHIASMO
SCIAMUS, SCIAT:
· POLIPTOTO (più forme di una stessa voce)
v. 13 :
· ALLITTERAZIONE DELLA "T"

Potrebbero piacerti anche