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TEMI DELL’OPERA
il titolo era “Jambi”, che nella cultura greca la poesia jambica è la poesia
dell’invettiva, i modelli greci sono Archiloco, Ipponatte e Anacreonte
I Lirici greci parlavano ad una comunità, poiché il poeta stesso faceva parte della
comunità
Poeti alessandrini parlavano ad una cerchia stretta di persone o a se stesso,
poiché in questo periodo la collettività viene meno
NOVITÀ
Orazio individua i poeti della lirica arcaica greca
poeti che erano coinvolti nella vita sociale e politica di quel tempo e anche Orazio
si sentiva coinvolto / inserito nella comunità, quindi darà maggior rilievo a temi
politici / sociali
Questi poeti lirici greci avevano utilizzato i temi del sarcasmo, dell’invettiva
TEMI
Etico-politico
MODELLI:
poesie satirica ed eziologica
Dato autobiogra co
I secolo a.c. , Secolo di crisi perché c’è chi vuole mantenere la repubblica e chi
vuole istaurare una monarchia assoluta a stampo alessandrino
Ennesima guerra civile tra CESARICIDI (sostenuta da Bruto e Cassio) e coloro che
volevano mantenere intatta l’identità di Cesare (esponenti Antonio e Ottaviano)
Orazio Entrò a far parte del circolo di mecenate, ma senza aderire completamente
alla politica augustea
Perché rivendicava la sua libertà
Dibattito oggi:
Chi è
Orazio Attraverso l’ironia ha una nalità etica, ri essione su ciò che è bene e ciò
che è male
“Castigare ridendo mores” —> criticando i costumi con l’ironia
Valori:
Ragione
Senso della Misura
Armonia
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Ogni so erenza umana è la conseguenza di un comportamento smisurato
Perché Orazio Ritiene che la serenità debba essere goduta aldilà dagli eventi
esterni, altrimenti non saremo mai liberi
È il poeta latino di cui abbiamo più notizie perché parla spesso di se, soprattutto
nelle Satire, che è una autobiogra a
Non prova imbarazzo nell’esprinere tratti di se —> sono porcellino del gregge di
Epicuro
Essendo grassoccio si presenta come porcellino, per dire che era seguace della
loso a epicurea
Orazio utilizza l’esametro - > metro tipico dell’epica, lui invece lo usa x raccontare
la quotidianità
Parla di persone comuni non di eroi
Lui stesso non si presenta come un esempio
Fa un rovesciamento, è trasgressivo
Lui va contro questo, lui relativizza le sue idee e se stesso non impone nulla
MODELLI
Ennio:
Lucilio:
Diàtriba: strategia comunicativa utilizzata dai loso della diatriba cinico stoica
TRAMA
SATIRA: il topo di città e di campagna
Apostrofe al topo di campagna: davvero ritieni di vivere una vita felice qui?
Vieni con me che ti porto in città
Superate le porte della città si introducono nella casa di una famiglia ricchissima
È appena terminato un ricevimento e ci sono a maxi di cibo in abbondanza
Il topo di campagna dice che preferisce stare nella campagna dove è più tranquillo
SPIEGAZIONE
a raccontare la satira è Cervio, vicino di casa di Orazio
Entrambi venivano in campagna, spesso mangiavano e bevevano insieme e una
volta Cervio gli raccontò questa storia
IL NARRATORE
si tratta di una narrazione a incastro, Orazio racconta che un giorno Cervio
raccontò
Narratore di primo grado Orazio
Narratore secondo grado Cervio
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Un opera italiana che segue questo modello è il Decameron di Boccaccio
SIGNIFICATO
contrapposizione tra codici alimentari diversi
Il topo di città si nutre secondo una dieta sovrabbondante
Quello di città secondo una dieta mite
Contrapposizione etica
Il topo di campagna preferisce condurre una vita sobria ma sicura, la vita in città è
più ricca ma più esposta ai pericoli
Utilizza l’ironia nei confronti dei ragionamenti degli intellettuali che esibiscono la
loro cultura ma senza esprimere nulla di concreto
Politica anti intellettualista, perché lui attribuisce importanza ad una favoletta
Ci dice che anche le persone semplici e comuni sono persone sagge
Fa ironia sulle speculazioni intelletualiste
Questa satira è UN MIMO (cioè una commedia breve), corrispondenza attuale dello
Sketch
Nel codice di comportamento romano, colui che corre è il servo perché deve
eseguire l’incarico riposto dal padrone, il cittadino libero dovrebbe avere
un’atteggiamento composto
Lo scrittore del circolo di Mecenate però era autosu ciente, non aveva bisogno di
svolgere altri ruoli, aveva anche vitto e alloggio, aveva un pubblico, ed era ritenuto
prestigioso
Mecenate sceglieva in maniera scrupolosa gli scrittori che ne potevano far parte
Oltre a parlare di Ottaviano dovevano essere i migliori scrittori
Orazio ha l’atteggiamento della RITROSIA, della riservatezza, dice che nel circolo
non c’è con itto o competizione
Si de nisce
Asinello con le orecchie abbassate —> “mentis Asellus”
Non si atteggia come grande scrittore, seppur è consapevole della sua grandezza,
della sua genialità
LINGUAGGIO
un cartteristica dei mimi è il linguaggio parlato
Orazio utilizza il linguaggio dei colti, linguaggio medio-alto
L’amico dice che non può aiutarlo perché oggi è la festa degli ebrei
L’amico sta giocando, perché in realtà gli ebrei non erano così di usi a Roma
STORICAMENTE
Orazio dice alla sua compagna che non possiamo saperlo perché non abbiamo
nemmeno la certezza di sopravvivere nei giorni a venire
Abbiamo il dramma della guerra civile e l’inquietudine sulla durata della storia
d’amore
Leucone = nome parlante, da leucos = bianco, noe= mente, insieme dalla mente
candida e quindi ingenua
Non era questo il nome della ragazza, ma è un nome costruito da Orazio
La sua ingenuità consiste nel consultare gli astrologi per sapere prima il futuro
1º verso= nefas
Ne = negazioni
FAS deriva da fari che signi ca parlare / dire,
questa parola realizza quello che contiene, cioè Il fas è la parola degli dei
la parola degli dei non solo contiene il messaggio ma realizza quel messaggio
Ha una valenza più forte, perché è una parola che appartiene al linguaggio
religioso
Indica contravvenire alla volontà degli dei—> in italiano diremmo illecito, ma è
troppo poco forte
FIGURE RETORICHE
V. 1-2 enjambemant, cioè attraversamento della sintattica oltre la ne del verso
Perché Leucone sta attraversando il con ne del tempo a dato agli umani
Non si rassegna che non possiamo conoscere il futuro
Verso 3
Tu Melius = ut avverbio esclamativo —> oh
Fine Verso 3
Verbo Pati= in nito presente deponente
In italiano: accettare
In latino non è accettare con rassegnazione ma accettare con coraggio (il proprio
destino limitato)
1° verso “quaesieris”
Congiuntivo perfetto esortativo = non chiedere
È anche la forma dell’imperativo negativo
V. 3 temptaris
Forma sincopata (ristretta) di “temptaveris” che è congiuntivo perfetto
Tempesta invernale
Con ggono il mare e gli scogli, il mare scatena l’energia contro gli scogli, questi si
oppongono
Questa immagine con ittuale rientra nel dramma, c’è tensione della poesia
Dovuta alla neccessità dell’essere umano di conoscere il proprio destino
Il motivo che crea tensione è il tempo che fugge, e l’incapacità di conoscere il
tempo
V. 4 : Hiemes = inverno
È una sineddochhe, una parte (la stagione), per il tutto (l’anno)
Leucone si illude che l’essere umano possa essere padrone del tempo, per questo
consulta gli indovini
FILTRA fa riferimento
Il simposio è la festa
Difendi ltra il vino le sta dicendo assapora la parte migliore della vita, il presente
Perché la vita è fatta anche di feccia (parte solida del vino che lo rende aspro)
La vita non va assaporata tutta
Nominativi e aggettivi
Spazio e spem nominativi
Brevi e longam aggettivi
Aetas/ tempus
Tempus viene da temno = taglio
Tempus = tempo frammentato
ANALISI
Candidum: bianco splendente, fa riferimento alla neve che ri ette la luce del sole
In latino c’è anche il termine “Almus” che signi ca anche bianco
Dissolve frigus = esempio di massima, citazione del poeta greco Alceo (che diceva
ammazzalo l’inverno)
Merum = vino
Merum = vino puro, ltrato, schietto
Vinum = il vino da ltare
Diota deriva da
Di = due
Ota = orecchie
biorecchiuta
DIOTA derivava da
Άπαξ una sola volta
Λεγομενον, detto
=
Questa parola è stata detta qui una vola volta
Biorecchiuta traduzione migliore perché sia in latino che in greco è una parola
usata / detta una sola volta
È solo una visione del mondo che prevede l’attribuzione di elementi vitali agli
oggetti più semplici della realtà
SEMANTICA:
V, 9 “permitte” è un imperativo
Tema del piacere espresso tramite imperativi ed esoratitivi
L’imperativo prevede un comando, circoscrivendo il godimento del piacere entro
una misura equilibrata
TESTO SCRITTO
Nunc V.18 =
Areae = piazza
All’interno della casa c’è un contesto Simposiale, lo invita a lasciare questo convito
e ad andare in città
Ma non la trova poiché dopo essere arrivata si è nascosta per vedere la reazione
del compagno
Dopo che il ragazzo preoccupato non la trova, scorge il sorriso della ragazza
Proditor: Rivelatore
Riso rivelatore
Cioè il regalo che aveva fatto alla sua danzata, poteva essere o un anello o un
bracciale
In età ellenistica all’interno della città, nella pizza si vivevano anche momenti di
svago e di incontro, poiché l’ambito politico viene meno x i cittadini
Ambientazione:
Nunc repetanatur et risus gratus ab angulo intimo, proditor puellae latentis et
pignus depretum
Laenes =aggettivo
Sussurri = sost
Latentis= agg
fi
fi
ffi
fi
fi
Proditor = aggettivo
Risus = sost
Gratus= agg
Intimo = agg
Angulo = sost
Il motivo è che la scena descritta riguarda una ragazza che si è nascosta, gli
aggettivi rimandano alle caratteristiche della ragazza
CI SONO CONTRASTI
inverno-primavera (x descrivere il ragazzo ha utilizzato il termine verde)
Esterno-interno
Bianco-verde (il bianco lo fa contrastare anche con il rosso del fuoco e del vino)
Freddo-caldo
Tempesta-riparo
Gravitas- levitas (gravitas del poeta in età matura e la levitas, cioè la leggerezza del
giovane)
Perché c’è la condivisione con amici, l’amore, la festa, il vino, il calore, ma anche la
discussione loso ca (sulla vita, sul tempo, sulla morte)