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LE TRAGEDIE DI ALFIERI

Al eri compone 19 tragedie scritte prima in prosa e poi


verseggiate in endecasillabi sciolti sono tutte divise in cinque
atti e i protagonisti di queste opere sono personaggi mitologici
e storici che portano sulla scena il rapporto travagliato con gli
altri e la ricerca di una libertà interiore
DELLA TIRANNIDE
Il primo libro ci presenta un’analisi della tirannide de nita come un
tipo di governo in cui chi è propenso all’esecuzione delle leggi può
farle anche distruggerle, nel secondo libro invece si descrive la vita
sotto la tirannide infatti che da tempo sottoposto a un simile
regime non si accorge della violenza che subisce. Al eri giudica la
tirannide moderna ancora più pericolosa di quell’antica perché si
maschera spesso dietro un potere illuminato.

LA TENSIONE ANTITIRANNICA
I personaggi delle tragedie sono attraversati da un perenne istinto
di ribellione e il bisogno di libertà da qualsiasi vincolo si esprime
nel ri uto di ogni costrizione morale e politica. Ai suoi occhi tutte le
forme di governo minacciano di ingabbiare la personalità e la
libertà degli esseri umani. Al eri attribuisce così il nome tirannide a
qualsiasi regime che imponga la propria forza con l’arbitrio e il
tiranno di cui parla Al eri si delinea come una gura della fantasia
poetica , come l’incarnazione di un potere crudele.

COME SCONFIGGERE LA TIRANNIDE


Al eri non fa a damento sul popolo ma conserva la propria
ammirazione a pochi individui dotati di forte sentire. La concezione
del mondo di Al eri è aristocratica, caratterizzata dal disprezzo sia
per la tirannide sia per il popolo come entità organizzata. Questa
visione lo porta ad assumere atteggiamenti di individualismo e
titanismo. Grazie al loro coraggiosa antagonismo scelgono l’ipotesi
dell’tirannicidio del suicidio piuttosto che tollerare di vivere
schiavitù. Il nemico del tiranno è lo scrittore eroe.
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IL RIFIUTO DEL PROPRIO TEMPO
La frenetica attività letteraria a cui Al eri si dedica si svolge in una
solitudine voluta e rivendicata quale scelta di indipendenza e ri uto
sprezzante delle mode sociali e culturali. L’attività letteraria di Al eri è
incentrata sull’analisi dei sentimenti e delle passioni umane , gli aspetti
psicologici costituiscono un elemento di novità della sua opera dando
voce alle tendenze preromantiche che si stanno imponendo la ne del
700. Alla rivendicazione della libertà e alla volontà di a ermazione di sé
si contrappone la consapevolezza delle di coltà della vita reale e della
possibile scon tta dunque il titanismo di Al eri è intriso di malinconia e
senso di impotenza. Infatti questo sdegnoso isolamento deve essere
interpretato anche alla luce dei cambiamenti sociali in atto all’epoca,
era circondato da un aristocrazia incapace di rinnovarsi in un momento
di profonde trasformazioni sociali
TEMI
Nel 1775 Al eri scopre la propria vocazione letteraria tragica e così si
chiude in se stesso allontanandosi dalla vita mondana poiché si
accorge di avere un’a nità con gli eroi tragici e sente una
predisposizione a teatralizzarne umori e stati d’animo. Mentre le
commedie sono da lui giudicate generi buoni a intrattenere le masse
egli rielabora il genere tragico eliminando personaggi secondari e le
trame complesse , questa sempli cazione gli permette di indagare i
caratteri dei protagonisti con grande penetrazione psicologica.
L’interesse del poeta è spettacolarizzare i con itti interiori dei
personaggi no a mettere in scena la loro morte come liberazione. Gli
eroi delle tragedie sono una personi cazione di forze potenti in lotta tra
loro: bene e male , libertà e tirannide. La ricerca di libertà si con gura
non solo come lotta contro un tiranno particolare ma come volontà di
ribellione contro la natura.
PERCHÉ ALFIERI SCRIVE TRAGEDIE?
Le tragedie di Al eri esprimono le sue idee politiche ed anche il
principio secondo il quale la poesia è uno strumento per esortare la
libertà. Egli scrivere tragedie per motivi caratteriali poiché la sua indole
è predisposta all’inclinazione dei con itti, tale scelta nasce anche da
ragioni letterarie in quanto risulta mancare un modello per il teatro
tragico.
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GOLDONI
Goldoni si mostra inso erente alle costrizioni e incline a
seguire le proprie passioni ma accanto alla lettura assapora
anche il gusto della trasgressione e quindi il suo è un
apprendistato irregolare in cui si combinano impegno e libertà.
Ha modo di conoscere il pensiero illuminista mentre la
frequentazione dell’Arcadia lo educa a una concezione
dell’arte fondata sulla sobrietà. È però l’ambiente veneziano
che o re allo scrittore le idee che lo spirano. Nel 700 il teatro è
diventato un’attività imprenditoriale, lo scopo principale è
divertire il pubblico in modo leggero , si propongono generi
popolari intrecci ripetitivi.

LA COMMEDIA DELL ARTE


La commedia dell’arte è il genere più in voga e aveva
cominciato a richiamare anche un pubblico borghese. La
commedia dell’arte è caratterizzata dalla presenza di un
canovaccio cioè di una trama scritta nelle linee essenziali
mentre i dialoghi sono a dati all’improvvisazione degli attori
che indossano maschere
RIFORMA
Goldoni in primo luogo abbandona lo strumento del
canovaccio scrivendo tutte le battute e attribuendo un ruolo ad
ogni autore, trasforma le maschere tradizionali in personaggi
autentici ispirati alla realtà e dotati di una psicologia, in questo
modo e interviene anche sul piano dei contenuti portando il
teatro ad assumere un ruolo di ri essione critica su temi
sociali.
I DUE LIBRI
Le sue due più importanti fonti di ispirazione sono il mondo
e il teatro. Il libro del mondo è costituito dall’esperienza di
una vita piena di avvenimenti e dall’osservazione attenta
della società, il libro del teatro invece rappresenta la
conoscenza degli arti ci scenici utili a mostrare le
passioni e sentimenti.
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Le commedie di Goldoni non propongono verità assolute o
valori astratti, la sua visione del mondo è in uenzata dalle
idee illuministiche. In un primo tempo Goldoni si propone
l’obiettivo di mettere in ridicolo una nobiltà retriva, nella
seconda fase della sua esperienza di riforma invece la sua
opera si fa sempre più spesso denuncia di difetti della
borghesia.
VALORI
L’intento di riformare la commedia dell’arte nasce da un
intento pedagogico. La scelta di Goldoni di scrivere le
battute dei personaggi è dettata appunto dall’esigenza di
attribuire alle commedie un ruolo educativo, il teatro dive si
o rire un occasione di divertimento ma anche costruire
un’esperienza di maturazione; Il teatro di Goldoni celebra il
lavoro e la famiglia e il dialogo…
LINGUA
Egli mira a creare opere che raggiungono un pubblico
socialmente vario, le lingue utilizzate sono i dialetti ed
egli si serve di strumenti linguistici di diversa
provenienza approdando a un originale miscela pluri
linguistica. Per Goldoni la lingua è soprattutto un mezzo
di comunicazione e cace se raggiunge un pubblico
ampio, la sintassi semplice ed egli ricorre al dialetto
veneziano
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PREROMANTICISMO
Il romanticismo è cosiddetto poiché anticipa alcuni temi del
romanticismo si di onde in Europa dagli anni 60 70 ed è così
de nito per indicare alcune manifestazioni che
apparentemente sono diverse da quelle neoclassiche ma
anche illuministiche. Caratteri anticipatori del romanticismo:

• Individualismo, attenzione al singolo e alla sua interiorità;

• Immaginazione, libertà creativa;

• Sentimenti di malinconia, nostalgia per il Medioevo.
Si concentra l’attenzione soprattutto sulla soggettività sulle
passioni e sulla sensibilità, infatti i preromantici sono contro la
ragione perché ritengono che l’artista sia il creatore per
eccellenza.
Ci sono altri elementi come l’attenzione all’esotico, agli
elementi malinconici, lugubri , alla natura cupa e tenebrosa e
alla ri essione sulla morte. Il preromanticismo nasce in
Inghilterra dalla poesia sepolcrale di Grey e Young infatti
scrivono delle opere riguardanti cimiteri che hanno una certa
di usione e in uenza. L’ attenzione per i paesaggi notturni e
per gli aspetti misteriosi della natura trova espressione nei
cosiddetti canti di Ossian. I canti sono ambientati in contesti
nordici tetri e selvaggi e in uenzano la nascita di un
movimento germanico chiamato Sturm und Drang ossia
tempesta e assalto che rivaluta la fantasia come strumento di
comprensione della realtà ed esalta la forza dell’individuo. Il
losofo herder elabora una nozione di poesia secondo cui
l’espressione artistica è strettamente legata alla storia. Herder
ritiene inoltre che la manifestazione più autentica dello spirito
umano si trova nel linguaggio. In ne esalta il genio artistico
capace di manifestare senza vedere alcuna regola l’assenza
più profonda del popolo a cui appartiene
Inoltre nei canti di Ossian viene sottolineato il nuovo
rapporto con la natura infatti si riteneva che gli antichi
avessero un rapporto più facile con la natura e che
quindi riuscissero a manifestare con più spontaneità i
sentimenti
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BELLO E SUBLIME
Il bello è il sublime sono idee di natura diversa . Burke oppure il
concetto di bello inteso come ricerca dell’armonia e della
proporzione al concetto di sublime che è in grado di commuovere
l’animo provocando sensazioni di orrore e pericolo e smarrimento,
provocato da fenomeni straordinari o da concetti che vanno oltre la
comprensione umana di fronte ai quali si prova un piacere misto a
inquietudine. Nel testo Burke a erma che il bello rasserena l’animo
mentre il sublime genera tensione che anche fonte di piacere. Gli
oggetti sublimi sono infatti vasti nelle loro dimensioni quelli belli al
confronto sono piccoli, se la bellezza deve essere liscia e levigata,
la grandiosità invece ruvida e trascurata.
Inoltre nei canti di Ossian viene sottolineato il nuovo
rapporto con la natura infatti si riteneva che gli antichi
avessero un rapporto più facile con la natura e che
quindi riuscissero a manifestare con più spontaneità i
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