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- ALL’ITALIA
canzone civile del 1820, il titolo si allontana da quello che poi sarà il contenuto
del componimento a carattere filosofico.
prima grande elogio ad Angelo MAI ( illustre artista contemporaneo al Leopardi,
a cui inviò anche le traduzioni dell’ odissea e dell’ eneide 1817 ), vista come la
figura del letterato in grado di riaccendere negli uomini la volontà di ritornare
ai valori del passato.
PRENDE COSCIENZA DELLA DISTANZA TEMPORALE, e quindi quel ritorno
non sarà più possibile —- > non vuole che Mai risvegli gli antichi perché questo
è un “ secolo morto” i cui uomini non sarebbero in grado di ascoltarli
APPARIRE DEL VERO, “ il nulla s’ accresce”, “ tutto è ridotto a breve carta”
Richiamo di figure del passato tra cui spicca quella di COLOMBO.
si parla dell’ apparire del vero come processo che accomuna un “noi”
“noi” inteso come il singolo parte della storia ma anche singolo nel suo
percorso di vita.
si richiama alla “fanciullezza”, periodo in cui predomina il caro immaginare, in
di cui si ha poca conoscenza del circondario e si puo’ immaginare.
passaggio dello zibaldone—> fanciullezza degli uomini sono i tempi antichi,
tempi in cui si credeva che l’immaginare fosse conoscenza. Immagine della
natura come quella che poi verrà definita matrigna.
ha dato agli uomini il potere di immaginare ma facendogli credere che tale
fosse sinonimo di sapere.
Oggi pero’ chi si abbandona alle illusioni, all'immaginazione lo fa con la
consapevolezza che tali rimangono e lo fa per scelta non per convinzione.
- BRUTO MINORE
presa coscienza della natura distaccata nei confronti dell’uomo, una natura
che tiene l ‘uomo sotto scacco, L’UNICA SOLUZIONE per sottrarsi a questa
realtà è quella di compiere un ATTO EROICO—> IL SUICIDIO.
( tematica ripresa e modificata nel corso dei vari canti, esempio CICLO
D’ASPASIA “ A SE STESSO” la morte viene vista come unica soluzione a
fronte della vanità verso cui tutto tende )
corpo mangiato dagli uccelli,
Ricordo portata via dal vento.
fine della corrispondenza tra VIRTù e GRANDEZZA
- 2) nella notte il viaggiatore si sente protetto dalla luce della luna che lo
accompagna nel suo peregrinare definita “ compagna pensosa”
IN OPPOSIZIONE con
- 6) ECO divinità che scappa nelle foreste per piangere per via della
disperata vicenda con NARCISO, pianse talmente tanto che di lei rimase
solo la voce, l’eco
( oggi si sa come sia un fenomeno fisico)
( amore non corrisposto ampiamente trattato nel ciclo d’aspasia e
ancora prima nell’ultimo canto di saffo )
LA FINE NON LIETA degli ultimi due riferimenti mitologici ( ECO + USIGNOLO ) è
come se già preannunciasse la fine delle credenze antiche, la fine del mito.
il canto dell’usignolo era percepito come sinonimo di vendetta, dagli antichi, ORA gli
uomini lo percepiscono come lontano.
ORA LE STANZE DELL’OLIMPO SONO VUOTE—> la natura spaventa perchè
colpisce tutti indifferentemente.
Il tutto si apre con leopardi che si rivolge alla natura attraverso tre domande retoriche
una delle quali è se sia possibile che così come LA PRIMAVERA risvegli i cuori, gli
animi delle “commosse belve”, risvegli nell'uomo il desiderio degli antichi.
si parla del vento ZEFIRO e del dio FEBO che ripara i danni causati dall’inverno.
MA la primavera ha l’effetto CONTRARIO NEGLI UOMINI —-> sebbene sia identificata
come unica medicina per un cuore gelido, unica medicina per un animo sfinito,
l’animo definito “ canna secca” in cui le passioni non riescono più ad entrare (
LETTERA A PIETRO GIORDANI ), in un passaggio dello ZIBALDONE dice che essa è
la causa per una maggiore sofferenza , malcontento e tristezza negli animi degli
uomini più sensibili .
La contrapposizione antico vs contemporaneao non viene più fatta con toni critici
(??)
- ERMO colle, termine che rientra nella poetica del vago e dell’indefinito,
- la presenza della SIEPE = OSTACOLO ALLA VISTA, favorisce
l'immaginazione.
- idillio basato SU OPPOSIZIONI, tempo e spazio
tra cio’ che è vicino (definito) e ciò che è lontano (indefinito)
- “ mi sovvien L’ ETERNO ”---> tempi antichi, in quanto lontani perdono
le loro coordinate spazio temporali precise, producono un
sentimento indefinito nell’ animo
- PERCEZIONI UDITIVE— > il vento che fa muovere le foglie) che
riportano IL POETA NEL REALE
canti composti tra il 1828-1831 tra i diversi soggiorni tra pisa e recanati
pisa —> citta raggiunta solo grazie ad un incarico editoriale datogli dall'editore
milanese.
RIPRESA DELLA POESIA, dopo essersi dedicato agli studi, definiti nell’epistola al conte
Carlo Pepoli come “ men dolci”,
c’è il ritorno di quelli che:
- nel componimento “ Il Risorgimento” ( sono definiti “dolci affanni”, il ritorno dell
“error beato”, “ i palipiti del cuore”, la favilla ormai ritenuta persa per sempre.
- c’è il ritorno alla composizione di versi che Leopardi nella “Lettera alla sorella
Paolina” definisce “versi all’antica”, il ritorno dei palpiti del cuore
tema: ritrono a Recanati fa suscitare in Leopardi i ricordi legati al tempo passato nel
suo borgo natio.
la poesia assume valenza di immortalatrice perchè sottrae i sentimenti al tempo
storico, tempo che passa. Permette di riviverli anche a distanza di tempo.
- Percezioni visive e percezioni uditive del presente rievocano un ricordo passato.
- oscillazione tra passato e presente
!!!! Leopardi ha preso coscienza che la memoria porta con se le illusioni ma tali
rimarranno. E’ “ una rimembranza acerba”
- parla del clima pesante e della scarsa considerazione che i recanatesi avevano di
lui. Teme di poter diventare come loro.
“gente zotica”, “vil”
- figura femminile di NERINA ( simile a quella di Silvia tolta alla vita in et, “
combattuta e vinta” da una malattia ), simbolo della CAUDICITà della vita,
simboleggiata dal fiore.
- emerge un senso di vuoto che permea l’esistenza dell’uomo
- IL SOGNO
- A SILVIA
- LE RICORDANZE
- IL CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA
( !!! operetta morale in versi !!!! )
- prima strofa —> il pastore si rivolge alla “silenziosa” luna che “ tutto
conosce” e di certo comprende
somiglianza tra l’errare del pastore e l’errare della luna
che immortale fa sempre lo stesso percorso.
- terza strofa —> l’uomo nasce “a fatica”, per soffrire, fin dal primo
momento. la nascita è rischio di morte
PRIMA STROFA:
TERZA STROFA
3) A SE STESSO —> aspetta la morte con fare eroico, non si abbandona alle “vane
speranze” , senza alcun cedimento infantile.
- IL SABATO DEL VILLAGGIO
- prima strofa :
- seconda strofa:
- terza strofa
- il PIACERE è NELL’ATTESA.
- la gioia è nella VIGILIA del DI FESTIVO,
- il sabato è il GIORNO PIù GRADITO, PIENO DI SPERANZA.
- il giorno seguente la speranza, la gioia ad essa legate se ne
andranno,
- ognuno tornerà alle “ solite opre”
- IL PENSIERO DOMINANTE
- amore inteso nella forma più pura ( collega storia del genere umano)
- carattere stilnovistico
- solo alla fine compare LA FIGURA DELLA DONNA che ha scaturirto in lui
questo sentimento .
DONNA “ ANGELICA BELTADE ” —>
- AMORE e MORTE
- A SE STESSO
- ASPASIA
- il poeta si ritrova finalmente dopo tanto tempo con la caduta dell’ultima delle
illusioni, l’amore
- terza strofa —> tema della NATURA ha fatto si che la vita dell’uomo
non si concludesse dopo la giovinezza ma INSERISCE
LA VECCHIAIA “ estremo di tutti i mali” e la MALATTIA