Sei sulla pagina 1di 3

Petronio

La questione petroniana

Tacito ci parla di un uomo ra nato ed eccentrico che diviene elegantiae arbiter alla corte di Nerone. Descrive anche il
suo suicidio, che sembra una parodia del suicidio stoico di Seneca.

Due tesi:

- Unionista, si tratta della stessa persona.

Confermata da: - la coincidenza del cognomen Arbiter


- richiamo all’epoca di Nerone

- richiami a discussioni letterarie contro il poema storico presenti nel Satyricon

- presenza di uno squarcio poetico intitolato Troiae halosis che allude


parodisticamente alle ambizioni letterarie di Nerone

- Separatista, sono due “petroni” diversi. Sostenuta dal fatto che Tacito non accenna a un romanzo (ma ignora questo
dettaglio anche per Lucano e Seneca.

Il Satyricon

Titolo era Satyrica, il genitivo plurale Satyricon viene probabilmente dal fatto che era retto da libri.

È un’opera poliprospettica, i pnti di vista cambiano nei 5 blocchi narrativi.

Il romanzo greco normalmente trattava sempre di amori eterosessuali, che attraversano svariate vicissitudini, incontrano
sia aiutanti sia oppositori, con un lieto ne obbligatorio.

Primo blocco: decadenza dell’oratoria

Terzo blocco: poemetto in trimetri giambici sulla presa di Troia

Quarto blocco: Eumolpo racconta la novella della matrona di Efeso

Quinto blocco: narrazione della guerra combattuta tra Cesare e Pompeo

Età dei Flavi



Anno 68, 4 imperatori
Segue il glio Tito, “amor ac deliciae”, ma era spietato.
- Galba: importanza nobilitas senatoria
Persegue la politica romano-italica e lo-occidentale del
- Otone: appoggiato dalle coorti pretorie e vicino ai padre.

sostenitori del regime appena abbattuto


Fa costruire l’an teatro Flavio

- Vitellio: comandante delle regioni stanziate alla Domiziano, fratello di Tito, modello autocratico di
frontiera del Reno
Caligola, ma rimane legato alla tradizione romano-italica.

- Vespasiano: incaricato a reprimere la rivolta in 89 espulsione di i ologi e astrologi da Roma.

Palestina
Nerva, esponente della nobilitas italica, che quindi dava
sicurezza al senato.

Senato dovette riconoscere come princeps Tito Flavio Introduce il principio dell’adozione —>epoca degli
Vespasiano.
imperatori adottivi

Lex imperio de Vespasiani, ottiene la stabilità dell’istituto Traiano, culmine dell’espansione (Dacia, Armenia,
imperiale. Il principato assume quindi le caratteristiche di Mesopotamia, Arabia, scon gge i Parti).

una magistratura a vita.

I principi e la cultura

Muta lo stile di vita.

L’epica diventa mitologica (Stazio e Valerio Flacco), non più storica. Gli scrittori cercano in genere di ripiegare su ciò che
era già stato fatto, viene a meno lo sperimentalismo.

Si può parlare di ritorno al classicismo, ci si dirige verso l’inventariazione del sapere (Plinio il Vecchio).

I Flavi si disinteressao della cultura, ma almeno Vespasiano fonda la prima cattedra pubblica di retorica a spese dello
Stato, a data a Quintiliano.

Nasce l’idea del tramandare la cultura così com’è; Quintiliano ha l’incarico di educare i futuri principi. 

ffi
fi
fi
fl
fi
ffi
fi
fi
Grammatici e lologi del I sec. d.C.

Remmio Palemone, autore di un’Ars grammatica Marco Valerio Probo, come ci dice Svetonio, non tenne
(perduta) dove per la prima volta nella lingua latina mai una vera e propria scuola, ma solo conversazioni
vennero de nite e studiate le parti del discorso: nomen, pomeridiane con pochi uditori.

pronomen, verbum, participium, adverbium, coniunctio, È il fondatore della lologia classica a Roma (Varrone
praepositio, interiectio.
aveva inizato uno studio di questo tipo ma senza
Distinzione dei vari maestri a Roma, dove si impartiva un metodo).

insegnamento solo di tipo letterario.


Metodo lologico di Probo ha tre fasi:

- Litterator, insegna a leggere e scrivere;


- Emendare, correggere errori di trasmissione sulla
- Grammaticus, insegna a interpretare e commentare i base di manoscritti autorevoli;

testi;
- Distinguere, dividere parola per parola con la giusta
- Retor, insegna a scrivere un discorso ben impostato interpunzione;

retoricamente.
- Adnotare, corredare il testo di note perlopiù
linguistiche.

Il ne era quello di ricostruire l’archetipo (=testo originale


voluto dall’autore).


Quintiliano

De nito “laudator temporis acti”, ma con un modello prospettivo: mira alla mentalità del libero cittadino da reintegrare.

Nasce in Spagna, ma studia a Roma presso i migliori maestri da giovanissima età.

Prima cattedra pubblica di retorica, stipendio di 100.000 sesterzi l’anno.

Allievi: Plinio il Giovane e forse Tacito.

Scrive De causis corruptis eloquentiae (non pervenuto), tema dell decadenza dell’oratoria dovuta a scarso livello nelle
scuole di declamazione, dove si dava troppo spazio a esercitazioni troppo lontane dalla realtà.

Ultimi anni di vita scrive Institutio oratoria, trattato retorico in 12 libri (integralmente pervenuto).

Si pone il problema dell’educazione integrale, perchè vuole formare delle brave persone, non solo cittadini o tecnici. È
dunque il fondatore della pedagogia.

Libro III piccola storia della retorica.

Libri centrali questioni della dispositio e della elocutio (fasi necessarie alla costruzione di un discorso), tratta poi della
memoria (esercitare la memoria è importante per ricordare le obiezioni dell’avversario e rispondere ordinatamente) e
dell’actio (importanza della gestualità).

Libro X excursus sugli scrittori greci e latini che possono essere integrati per l’educazione.

- Il buon maetro deve saper valutare l’indole di ogni alunno,

- L’apperndimento va impostato in odo graduale,

- Il gioco stimola l’intelligenza,

- Le punizioni corporali vanno condannate perché sviliscono l’animo e la persona.

- <<Ottimismo educativo>>: tutti possono apprendere e migliorare, entro i limiti della natura,

- La scuola pubblica è più produttiva: il confronto costante con i compagni migliora l’intelligenza e favorisce
l’emulazione (non troppi alunni in una classe).

Spera di ricotruire una società come quella repubblicana, basata sulla libertas.

L’autore più citato è indubbiamente Cicerone. Seguono Virgilio e Orazio, ma non va oltre per via del vincolo etico-
politico.

Stazio

La poesia nell’età dei Flavi subisce una grave crisi Giovenale ricorda il successo delle sue recitationes
perché il potere politico non si interessa della poesia, pubbliche.

questa si fa dunque servile per sopravvivere.


Scrive sceneggiature per i pantonimi (spettacoli per il
Napoletano, si trasferisce a Roma dove partecipa con pubblico meno dotto), questo gli permette di
successo a importanti gare poetiche.
guadagnare con la propria professione, vendendo al
pubblico vasto.


Silvae
Scrive le Silvae, cinque libri introdotti ciascuno da un Tebaide
epistola (come la Vita Nova), per un totale di trentadue Ricrittura della lotta fratricida di Eteocle e Polinice

componimenti lirici.
 Il racconto è fondato su un fatum negativo e


Ci sono due interpretazioni per il titolo: Selve in sull’avertimento dei pericoli del potere tirannico
contrapposizione alla città o metaforicamente per (argomenti derivanti dalla Pharsalia).

indicare dei componimenti abbozzati in fretta che non gli


richiedevano più di due giorni. Sono presenti lodi a Achilledie

Domiziano, assimilato a Giove e a Ercole Invocazione al E’ un poema in cui Stazio si propone di narrare tutta la
Sonno (V,4): rielaborazione di un topos epico vita di Achille, no alla sua morte a Troia.

Nella prefazione del primo libro sottolinea la rapidità Rimane incompiuto per la morte del poeta .
compositiva legata alla spontaneità dell’ispirazione.

fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
La poesia epigrammatica

L’epigramma non assume solo la forma del distico elegiaco

Argomenti possono essere molto diversi

In età ellenistica l’epigramma è il genere poetico più di uso.

L’epigramma rappresenta sempre una scenetta del’esperienza diretta del’autore, che mette una
considerazione brillante e inaspettata.

προσδ κητον = inopinatum ( nale inaspettato tipico degli epigrammi).

La maggior parte degli epigrammi greci che conosciamo sono raccolti nell’Antologia Palatina, che contiene
circa 3700 epigrammi attribuiti a più di 300 poeti diversi.

Non è l’unica antologia: antologia Planudea, prende il nome da Massimo Planude, che scrive attorno
all’anno 1300. Allestisce un’antologia meno vasta, ma include 388 (raccolti in un’appendice, l’appendix
planudea, messa in coda all’antologia palatina) componimenti non inseriti nell’antologia palatina.

Marziale

Si ispira sicuramente a Catullo, l’unico epigrammista latino di cui abbiamo l’opera integrale.

“Epigramma” è solo uno dei tanti modi in cui ci si riferiva a questo tipo di poesia, infati Plinio il Giovane
scrive: <<li potrai chiamare epigrammata, o idyllia, o eglogae, o poematia, o con qualsiasi altro termine
preferisca, io te li presento soltanto come hendecasyllabi…ma epigramma è la denominazione che Marziale
adotta stabilmente…>>

È spagnolo, si trasferisce a Roma per fare l’avvocato, accolto da Seneca losofo e Lucano ( no al 65,
congiura). Poi dovette adattarsi a fare la vita del cliente, ovvero o rire un voto al patronus in cambio di
viveri (salutatio mattutinae).

Ottiene la ius trium liberorum, grazie alla bubblicazione del Liber de spectaculis, pubblcato per gli spettacoli
di inaugurazione dell’an teatro.

Sotto Domiziano è ammesso al rango equestre e stringe amicizie:

- Amicizia con Quintiliano, con cui non ha punti di contatto morali o educativi.

- Amicizia con Giovenale, che si occupa di satire. Esaspera ulteriormente la visione del mondo di Marziale.
È quasi de nibile un primo espressionista della storia, perchè deformava addirittura le cose.

Libri scritti per i Saturnali:

Xenia, <<doni ospitali>> che venivano dato agli amici accompagnati da un bigliettino augurale. (Erano i doni
stessi a parlare, come l’iscrizione sulla Coppa di Nestore e sulla Fibula Praenestina: “Manios med
phephaked Numasioi”)

Apophoreta, ἀποφὲρω <<portare via>>, doni estratti a sorte e consegnati agli invitati durante il banchetto.

Poetica
A erma di voler delectare ritraendo la vita così com’è, il suo intento non è correggere il vizio.

La vera poesia è quella che tratta l’umanità vera e deve essere leggera, così come a ermava Catullo.

Polemica nei confronti dell’epos mitologico e della tragedia per la loro forma (troppo lunga) e il loro
linguaggio (troppo ampolloso ed enfatico).

Hominem pagina nostra sapit


Attacchi ad personam, ma con nomi ttizi.

Lasciva est nois pagina, vita proba. Lascivus= <<allegro, giocherellone>>, ma anche <<licenzioso>>

La mia poesia è licenziosa, ma la mia vitga è onesta.

Parla di cacciatori di eredità che sposano donne vecchie per acaparrarsi i beni, di medici che fanno i
becchini mandando le persone ai cimiteri sostenendo che in realtà non abbiano mai cambiato lavoro.

Rescriptum, la risposta u ciale di un imperatore, per esempio, su una questione particolare.

Durante il principato di Nerva e di Traiano non riesce a entrare nella loro simpatia, tanto che deve tornare a
casa in Spagna, e il denaro per il viaggio gli è o erto da Plinio il Giovane.

ἀ
ff
ό
fi
fi
ffi
fi
fi
ff
ff
ff
fi
ff
fi

Potrebbero piacerti anche