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TESTI PETRARCA

L’amore per Laura (378-secretum)


Diverse interpretazione dell’amore :In Agostino si incarna una concezione rigorosamente cristiana
che condanna l’attaccamento a ogni forma di amore terreno, ancor più quello che considera
falsamente spiritualizzato e di cui svela il carattere di alibi. Al contrario nei tentativi di difesa di
Francesco si esprime la visione ereditata dallo stilnovismo, di fatti tenta di fare della donna un
tramite verso il divino. In questa parte del Secretum si vede prevalere la parte accusatoria, cioè
quella di Agostino, sulla parte difensiva, invece di Francesco. Questo avviene perché le
argomentazioni della prima sono più stringenti e convincenti di quelle della seconda. Questo
avviene anche perché Agostino è sempre Petrarca consapevole, come scrive nella lettera
sull’ascesa al monte, che il suo animo è scisso e conosce il bene ma si appiglia la male.

L’ascesa al monte ventoso(381-lettere familiari)


Il tema di questo testo è il conflitto interiore che vede contrapporsi le cose umane al tentativo di
avvicinarsi a Dio. Petrarca capì che arrivare alla beatitudine di Dio era arduo per due motivi: è
posta ad un livello elevato ed è molto difficile raggiungerla, il secondo invece è che c’è sempre
qualcosa che funge da ostacolo. La scalata del monte ventoso può essere intesa come una specie
di esame di coscienza da parte di Petrarca, come si può dedurre dal momento i cui si siede e
riflette su ciò che è come persona adesso e su ciò che era nella vita passata.

(Riassunto: Francesco insieme al fratello Gherardo, accompagnato anche da altre due persone, ha
intenzione di scalare il monte ventoso. Poco prima dell’inizio della scalata incontra un vecchio
pastore che prova a non fargli compiere l’impresa, ma non riuscendo nell’intento indica loro un
sentiero alternativo per iniziare la salita. I fratelli decidono però di affrontarla in due modi
differenti: Gherardo segue un sentiero ripido, invece Francesco decide di prendere strade piane e
nel frattempo riflette sulla conflittualità del suo animo. Dopo un po’ lo sguardo di Francesco
rimane ipnotizzato dal maestoso spettacolo naturale che arriva dall’alto del monte. Durante
questo evento subentra in lui una riflessione sulla propria vita passata e in quegli istanti apre a
caso il libro delle Confessioni e vi legge delle parole che sembrano scritte proprio da lui.)

CANZONIERE(Rerum vulgarium fragmenta)

Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono (391)


1° sonetto: è il sonetto proemiale come chiave di lettura dell’intera raccolta di “rime sparse”:
indica i destinatari, la natura, i temi, le caratteristiche e un bilancio esistenziale(la vita). Egli
confessa 9 propri errori e debolezze e i destinatari sono pensati come pubblico selettivo, come dei
confidenti amici. Il sonetto raccoglie il senso di tutta la sua vita, si anticipa anche che l’esito non
sarà un mutamento del protagonista ma una “formazione incompiuta” e condanna il passato come
un Giovanile Errore da cui non è ancora del tutto uscito. Due modelli etici: il saggio stoico che ha
imparato a trattenere le passioni(Petrarca non riesce) e sant’Agostino che vive nel peccato per poi
convertirsi(Petrarca non riesce). Il lessico rimanda a campi semantici: vanità(vano/dolci) delle cose
terrene(non destinate a durare); vergogna(mi vergogno dell’uomo che in parte ancora sono v.11),
consapevolezza del peccato/errore.
a)Benedetto sia ‘l giorno, et ‘l mese, et l’anno b)Padre del ciel, dopo i perduti giorni(397-398)
Il conflitto interiore è al centro dell’universo poetico petrarchesco, come in questi due testi: una
visione beatificante dell’amore si scontra con l’angoscia della colpa. L’autore vuole mettere in luce
la complessità e l’instabilità dell’animo umano. Nel primo, dominato dalla passione, vede
nell’amore solo aspetti positivi. Ha l’andamento di una lode con ritmo gioioso. Nel secondo,
anniversario della passione di Cristo, prevale in lui una visione religiosa e condanna la passione
amorosa. Ha il tono mesto di una preghiera, chiede il soccorso della Grazia divina per vincere la
passione. La relazione tra i due testi è data da alcune parole chiave (giorno/affanno), unite ad
aggettivi di segno opposto.
Solo et pensoso(407)
Il tema principale è la ricerca di solitudine per tentare di placare il tormento interiore suscitato
dalle pene d’amore. Il tema del paesaggio, ben lontano dal modello del locus amoenus, è
strettamente collegato alla condizione interiore del protagonista. Il sonetto petrarchesco ha
contribuito all’affermarsi della concezione romantica della natura, vista come specchio e
confidente dei sentimenti umani. Attraverso particolari espressioni Petrarca ci indica come cerca
di fuggire il più lontano possibile dal contatto con la gente, in altre connotazioni del paesaggio si
proietta lo stato d’animo angosciato del protagonista in preda alla passione alla passione, che
diviene poi ossessione del pensiero. Attraverso l’utilizzo di un ritmo regolare e lento si capisce
come Petrarca si immerga nella bellezza del paesaggio circostante. La spettacolare vista della
natura e del paesaggio accompagna il poeta che non smette di ragionare con l’amore.
Motivazione etica : analizzare il tormento interiore in modo pacato e riflessivo = tentare di
dominarlo razionalmente.

Erano i capei d’oro a l’aura sparsi(410)


Il sonetto è incentrato sul tema del ricordo della donna amata, Laura assume i tratti stilnovistici
che rimandano ai testi di Cavalcanti/Dante. Il sonetto introduce la novità del tempo che sottrae
Laura alla atemporale perfezione, infatti non è un angelo, ma una donna terrena. L’imperfetto
sottolinea la continuità del ricordo anche nel presente, il passato remoto invece isola il momento
dell’innamoramento, il presente invece ci fa capire che l’amore non cede col passare del tempo.

Chiare, fresche et dolci acque(413)


La canzone è incentrata su un ricordo probabilmente a Valchiusa in Provenza(sud Francia): quel
giorno aveva potuto ammirare la bellezza di Laura e spera di essere sepolto in quel luogo, così che
Laura quando vi torna possa vedere solo la sua tomba e mostri finalmente di averlo amato
piangendo.

a)Quanto più m’avvicino al giorno extremo b)La vita fugge et non s’arresta una hora(418/419)
a) E’ collocato nella parte iniziale del Canzoniere e ha i caratteri di una meditazione filosofica sulla
caducità dei beni terreni da cui non è ancora distaccato. Con il passare del tempo il poeta
acquisisce consapevolezza della vanità dell’esistenza. Con la pace eterna finiscono le tentazioni.
Ritmo fluido e leggero. Temi: caducità beni terreni; scorrere del tempo.
b) E’ collocato nella seconda parte del Canzoniere e ha lo stesso tema del primo ma con una
prospettiva più drammatica. Lo scorrere del tempo non è più legato alla meditazione filosofica, ma
è causato da esperienze personali(morte di Laura) che lo portano all’idea del suicidio. Metafora
della vita come navigazione(v. 11): la barca è travolta dalla tempesta e non riesce a tornare nel
porto perché i fari(occhi di Laura) sono spenti(perché Laura è morta). Ritmo rapido e incalzante.
Gli occhi di ch’io parlai sì caldamente(424)
Il sonetto è incentrato su una cupa disperazione(morte Laura) priva di consolazione religiosa che
induce il poeta(inizialmente) a chiudere qua la raccolta in modo angoscioso, ma poi la finirà con il
pentimento religioso della Canzone alla Vergine. Nel sonetto c’è il contrasto fra il vivo ricordo della
donna e la dura realtà della morte. Quartine: incentrate sulla figura di Laura(splendore da viva e
morte); Terzine: incentrate su Petrarca(situazione psicologica dopo la morte e crisi dell’ispirazione
poetica)

Vergine bella(436)
Questa canzone chiude il canzoniere e si rifà all’ultimo canto della Divina Commedia. Petrarca
prega la Vergine per farsi perdonare dai peccati e trovare così quella pace mai raggiunta. Metafora
della stella sul mare in tempesta: la Vergine è paragonata a una stella che guida il navigante
immerso nella tempesta, immagine riferita precedentemente a Laura. Solo la Vergine può
condurre in porto l’anima nella tempesta, mentre gli occhi di Laura si celano, abbandonando
l’amante alla deriva.

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