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- tutti quanti parenti e imparentati con augusto , E tutti e quattro appartenevano alla stessa
dinastia ovvero quella di Augusto
- seneca nasce nel 4 dc e muore nel 65 dunque visse nel periodo in cui tutti questi 4
imperatori governarono , poté assistere a questi quattro principati
- vide tutti e 4 i loro principati
- nasce nel 4 dc, in eta augustea , e muore nel 65dc, dunque assiste al principato di tutti e 4
questi imperatori
- nasce a cordova, in spagna
- momenti più importanti , che sono fondamentali da ricordare, della sua vita furono, Per
quanto riguarda la sua vita è importante da ricordare il suo : un soggiorno in egitto, in
giovane età, dove ci si recò per via di problemi di salute, il clima dell’ egitto avrebbe potuto
aiutarlo a guarire
- si formò sulla base della loso a, in particolare quella stoica, e della retorica
- la loso a stoica la ritroveremo molto all’interno dei suoi dialoghi
ROMA
È da ricordare anche il suo arrivo a Roma, dove in pochissimo tempo a Roma diventerà uno
dei poeti più noti e importanti
giunto a roma divenne ben presto autore di grande successo, in particolare sotto il principato di
caligola
È da ricordare anche il suo arrivo a Roma città presso , nella, la quale , non appena
arrivato ,riscosse subito grande successo e diventerà in pochissimo tempo uno dei poeti più noti
importanti, in particolare sotto il principato di Caligola
ADULTERIO E RELEGATIO
- nel 41 caligola mori lasciando il suo posto a claudio, seneca nel corso di quest passaggio
venne accusato di (aver commesso adulterio) con la sorella di caligola, lo vediamo dunque
protagonista di questo scandalo , motivo per il quale nel 41 claudio lo condanna alla
relegatio in corsica
- ed è per questo che verrà relegato in Corsica e verrà condannato alla relegatio in corsica,
dove rimarrà per otto anni , anni in cui si dedico alla loso a (attività loso ca , E
ricordiamo che lui si formò sulla base della loso a stoica, che in uenzerà molto le sue opere)
- venne relegato e non esiliato, ce una di erenza :Ricordiamo che tra relegazione e esilio c’è una
di erenza sostanziale perché mentre con: la relegatio ocmportava allontanamento della
persona da roma in questo caso ma non si perdeva la cittadinanza, di fatto si rimaneva cittadini
di quella città., dalla relegatio ci si poteva uscire (con la relegatio venivi allontanato dalla
città ma di fatto ne rimanevi un cittadino)
- con l’esilio invece si perdeva lo status di cittadino,venivi esiliato, non si poteva tornare nella
citta dalla quale eri tanto esiliato
IL RITORNO A ROMA
- seneca tornerà poi a roma nel 49 dc grazie ad, all’aiuto di , Agrippina Minore , una delle 4
mogli di claudio, lei fu l’ultima con la quale si spos
- agrippina era madre di nerone , non solo moglie di claudio, che aveva avuto da un precedente
matrimonio (nerone gliatsto di claudio )
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- nel 49 agrippina convinse claudio a far tornare seneca a roma dalla sua relegatio in
corsica in quanto voleva assumere Seneca come precettore di suo glio Nerone
- agrippina voleva che seneca tornasse a roma in quanto lo voleva come insegnante privato
di nerone , il quale formo proprio sulla base della loso a e gli insegno come essere un
buon sovrano
- agrippina richiama seneca dalla relegatio in corsica per assumerlo come insegnante privato per
suo glio nerone
- in questi anni nerone sarà a ancato da seneca e da burro, il prefetto del pretorio , molto
importante la sua gura in quanto non solo èrpteggeva l’imperatore ma senza il quale appoggio
quest ultimo fave a una brutta ne in eta imperiale: fungeva da guardia del corpo( protettore
dell imperatore) e sopratuttto se non avevi il suo favore facevi una brutta ne., proprio come
fece caligola
- dopo la morte di agrippina, della quale non si sa se seneca fosse coinvolto, Seneca si
allontanò da Nerone, in quanto si era ritrovato coinvolto in questo delitto di cui lui non
centrava niente
- si allontanò da nerone in quanto non voleva centrare nulla con questo delitto
- burro invece venne sostituito da un altro prefetto che era particolarmente ostile a seneca,
tigellino
- seneca dunque si allontana dalla vita politica, si auto isola nei suoi studi loso ci
CONGIURA
- momento di grave svolta e costituito dal 65dc quando , contro nerone, venne organizzata
una congiura
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- diversi esponenti politici della famiglia dei PILONI cercano di uccidere l’imperatore, non a
caso questa congiura prende il nome di congiura dei piloni
- in tutto questo seneca viene accusato da nerone di aver preso parte a questa congiura,
anche se così non era ,nerone Non aspettava altro che trovare un motivo per accusare
Seneca
- Nerone cose subito l’occasione per accusare Seneca di aver preso parte proprio a questa
congiura E lo condannò a morte facendolo suicidare
- seneca probabilmente sapeva della congiura ma non vi partecipo
- nerone per punirlo costrinse seneca a suicidarsi , piu precisamente si tagliò le vene
- ad assistere alla morte di seneca un centurione, er presente a nchè si avesse la certezza che seneca non scappasse per sfuggire al
suicidio)
- nel momento in cui sta per suicidarsi i parenti e amici piansero dinanzi a lui ma seneca gli rassicurò e gli rimproverò, era uno stoico
- la moglie si fece uccidere con seneca , non sarebbe riuscita a reggere la so erenza della perdita del marito
- nerone però non aveva nulla contro alla moglie di seneca , e dunque le impedì di suicidarsi
Per quanto riguarda le sue opere di Seneca sono molto importanti i suoi dialoghi in tutto 9
- la de costantia sapientis
- de ira
- consolatio ad marciam
- de otio
- de tranquillitate animi
- de vita beata
- de brevitate vitae
- consolatio ad polibium
- consolatio
- prevale nei suoi dialoghi il suo pensiero relativo alla loso a stoica
- prevale la sua visione stoica e tutti hanno la tipica struttura del dialogo, che richiama il trattatao
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sono ordinati in base alle tematiche , che a ronta, quindi non cronologicamente: abbiamo i primi
3 dialoghi: le consolationes: la consolatio ad polibium: inanzitutto polibio era un LIBERTO , un
ex schiavo, che divenne poi uno degli uomini politici piu in vista del tempo, ed era un liberto
del imperatore claudio , che aveva perso il fratello. Seneca scriverà questo dialogo , con
l’obbiettivo, per esortarlo a non so rire per la perdita , morte, del fratello , gli scrive che la
morte è inevitabile e soprattutto lui riteneva che la morte comunque fosse giusta, aveva una
visione stoica .
- dice che non bisognava so rire per la morte dei nostri cari
- il suo INTENTO era quello di consolare polibio, un libero, ex schiavo, per la morte del fratello
- lo esortava a non provare dolore voleva fargli capire che la morte era inevitabile. e non
bisognava so rire per la morte dei nostri cari
- si so erma sulla CADUCITà DELLA VITA secondo seneca bisognava godersi e apprezzare
ogni moneto, godersi ogni attimo, non bisognava sempre pensare alla morte, e temerla,
perche questa era giusta e inevitabile,, prosegue sulla stessa scia del pensiero stoico
Stesso pensiero abbiamo visto,trovato, nella sua opera de brevitate vitae
- scrive inoltre quest opera per convincere claudio a farlo tornare dalla relegatio in corsica, ,
voleva ritornare a roma , cosa che pero non ottenne subito
- nella consolatio infatti troviamo un elogio a claudio, che scrive solo per convincerlo a farlo
tornare a roma, ma non cederà subito , ci vorranno po di tempo prima che verrà riaccordo
la consolatio ad marciam: la scrive, indirizzata alla, per la glia di CREMUTIO CORDIO, che si
era suicidato perche tiberio aveva censurato tutte le sue opere
- questo uomo pur di non vedere la sua opera al rogo si era sucidato
- uno dei temi principali che a ronta è la libertà del saggio, che viene negata, , il saggio che
difende la sua libertà di parola addirittura arrivand al suicidio
- polibio molto noto al tempo prima era uno schiavo poi divenne un importante perosnaggio
politico
- entrambi questi dialoghi sono dedicati al fratello di seneca , seneca dedica entrambi questi
dialoghi al fratello
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entrambi questi dialoghi seneca gli dedica al
il DE IRA (opera divisa )diviso in 3 libri ed è dedicato, come anche il de vita beata , al fratello
NOVATO
- dedica all’ira solo il terz libro ,
- gli altri due libri sono un analisi di tutte le passioni umane negative, ce le descrive e
spiega anche come controllarle
- 3 libro parla invece dell’ira
- si pensa che quest opera sia stata pubblicata dopo la morte di caligola , in quanto uno
degli esempi,tra, di comportamento (da non seg) che non andavano seguiti, legato all’ira, era
propio quello di caligola, si concentra sulla sa gura, questo imperatore era considerato un
tiranno, un pazzo
- erano convinti che venne pubblicato dopo la morte di caligola proprio per questo motivo, non
avrebbe potuto pubblicarlo quando caligola era in vita
- si pensa che sia stata pubblicata dopo la morte di Caligola in quanto all’interno dell opera
aveva inserito come esempio tra i comportamenti da non seguire quello di Caligola
il DE VITA BEATA sempre dedicato al fratello Novato, al quale cambia nome, quest prende
infatti il nome di GALLIONE
- in particolare in quest opera a ronta il tema, tema centrale del opera è , la contrapposizione,
tra, dell’essere un losofo e il possesso,possedere, di ricchezze
- si concentra su uesto aspetto perche a seneca venne mossa l’accusa di condurr una vita
agiata in contrasto con i principi loso ci che professava, predicava, nelle sue opere
- essendo seneca un losofo che piu e piu volte professava di condurre una vita saggia e
semplice gli erano state mosse delle critiche , perche ricordiamo che lui comunque
possedeva diverse ville e aveva molto denaro
- seneca si difende, risponde a queste accuse , da questo tipo di accuse dicendo che in
realtà non c’era nessuna contrapposizione tra essere un saggio ed essere ricchi, perche il vero
saggio non è colui che non ha,possiede, le ricchezze ma bensi è colui che non si fa
possedere, sopra are, ostentare, dai suoi beni
- non basa la sua vita sulla ricerca delle ricchezze, non pensa solo ai beni, possederli non rende
un uomo non saggio
- seneca sottolinea in questo dialogo che la vera essenza della felicita, e della sapienza,
non è possedere la ricchezza ma la virtu ,
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- non è che se un uomo possiede ricchezze e beni non è un saggio, l’importante è che questo
non si faccia possedere da questi ultimi
abbiamo poi altri 3 dialoghi : dedicati al su amico ANNEO, il quale voleva convincere a , e
sono : de costantia sapientis , de tranquillitate animi e il de otio
- in particolare in questo dialogo esalta la fermezza del saggio stoico , (che è colui che non
solo non si fa prendere … ma ) secondo seneca il vero saggio è colui che non solo non si
abbandona, non si lascia prendere, possedeee dalle , agli eccessi delle passioni umane
ma è anche colui che non si lascia turbare dagli eventi, anche se spiacevoli ,
imperturbabile agli eventi
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- difende qua la loso a stoica e cerca di ocnvinvere il suo amico a convertirsi dall’ epicureismo
allo stoicismo
- il saggio dunque non deve so rire di fronte agli eventi negativi perche tutto avviene,
accade, per un motivo, cio che avviene fa parte di un disegno superiore , provvidenziale
- il saggio deve avere questa consapevolezza
- , non deve so rire nenche alla morte di qualcuno, perche la morte fa parte di un disegno
superiore, provvidenziale
- il saggio deve rimanere dunque imperturbabile,deve avere la consapevolezza che per ogni
cosa che avviene ce sempre un motivo, una volontà superiore , in questo bisogna trovare
conforto
DE TRANQUILLITATE ANIMI
, prosegue un po’ sulla scia del pensiero di cicerone ,
ci parla del
- riteneva che il saggio dovesse assumere una posizione intermedia tra politica e sapienza
- il saggio, scrive nel de tranquillitate, è colui che si pone in una posizione intermedia , che
non si isola totalmente dal mondo che lo circonda,e si rifugia nella loso a , ma fa del
bene anche agli altri, contribuisce al bene collettivo, deve essere utile
- il vero aggio è colui che non si isola del tutto nei suoi studi loso ci ma pensi fa anche del bene
per la comunità
- ci dice dunque che(il saggio non deve rinchiudersi ) non bisogna rinchiuderci solo nella
loso a ma dobbiamo contribuire anche al bene della collettività, dobbiamo essere utili
DE OTIO
- qua invece esalta l’otio contemplativo
- esaltazione totale della vita contemplativa
- cambia posizione rispetto al tranquillitate animi, dove aveva una posizione mediana,
intermedia, assumi una posizione completamente diversa da quella che troviamo nelle
- il de otio, secondo gli studiosi, è stato(venne scritto da seneca, scritto dopo il cosiddetto
SECESSIUS , ovvero dopo l’allontanamento di seneca dalla vita politica
- seneca , dopo che nerone fece uccidere sua madre, decise di allontanarsi da nerone e di
rifugiarsi nei suoi studi loso ci, in particolare dal 62 sparisce dalla scena pubblica e politica
- e il de otio lo scrive proprio dop il suo isolamento, allontanamento, dalla vita politica , dopo che
nerone fece uccidere sua madre agrippina minore, seneca , per non centrare nulla e per evitare
di essere accusato di aver preso parte all’omicidio si allontanò dalla vita politica
il DE PROVVIDENTIA
- dedicato a lucilio
- a ront uesto problema e si pone questo interrogativo: se esiste una provvidenza perche
allora accadono cose brutte alle perosne oneste e buone?
- ritiene che la provvidenza a questo punto non esista
- proprio qui che giungere a ritenere che è una vera e propria provvidenza non esiste
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- in generale aveva molta ducia nel logos, principio che ordina, ordinatore , il cosmo
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- il cosmo è ordinato d questo principio ,il logos
- E riteneva, come vedremo nel the clemenza, che a svolgere le funzioni del logos sulla terra era
proprio il principe
- le disgrazie avvengono perche sono queste che ci mettono alla prova , mettono alla prova
la virtù dell’uomo
- il pensiero di seneca molto vicino al pensiero cristiano
- visone che ha della provvidenza è mlto simile alla visione che aveva il cristianesimo, che
adotterà poi questa visione di seneca , ne apprezzavano il pensiero i monaci
- nel de. dira che il principe era proprio colui che svolgeva le funzioni del logos sulla terra
parla del rapporto che ci doveva essere tra chi o riva un bene cio e chi lo riceveva
- descrizione di come dovevano essere i rapporti sociali, specie di opera sociologica
- scrive “ho deciso di scrivere riguardo la clemenza per farti da funzione di tuo specchio”
- concetto di specula principum:, concetto che verrà poi ripreso anche da Machiavelli, gli
specchi dei principi ,seneca vuole insegnare a nerone come deve comportarsi un buon
sovrano , deve fungere da specchio per nerone
- la loso a doveva essere usata come mezzo per per guidare lo stato, il potere e la politica
di uno stato
- scrive che il principato è la miglior forma di governo, il principe è praticamente il logos terreno ,
svolge le sue funzioni sulla terra
- il principe , dice seneca, deve dominare le passioni e non lasciarsi dominare d queste ultime
OVIDIO
nasce durante le guerre civili, nel periodo
- nasce nel 43 e dunque visse durante/nel il periodo delle guerre civili che ci furono a roma
- nasce nel territorio italico
- a di erenza virgilio lui intraprese studi di retorica , dove praticava 2 tipi di esercizi , di retorica
, ci si esercitava a scrivere e a parlare
- INFATTI SCRISSE
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- scrisse le suasoriae, esercizio che servivano per esercitarsi a convincere qualcuno sul fare o
non fare qualcosa (discorsi che servivano per convincere /discorsi in cui cercava di, discorsi
volti a convincere qualcuno sul fare o non fare qualcosa )
- lui a di erenza di Virgilio, che prese parte al circolo di mecenate, entra a far parte
a di erenza di virgilio ovidio non prese parte al circolo di mecenate , bensi emtrò a far parte
del circolo di Messalla
- non si dedicò alla vita politica in quanto anche lui decise di dedicarsi, come virgilio, alla
letteratura , ed entrò a far parte del circolo di Messalla Corvino , anche lui appartenente ad
una gens, quella dei valeri, aveva appoggiato ottaviano durante le guerre civili e durante il
principato decise di non dedicarsi piu alla vita politica e civile
- proprio perché non faceva parte del circolo di mecenate e non prese parte alla vita politica
del tempo, ad ovidio infatti non verrà mai chiesto di celebrare, esaltare augusto e il suo , il
principato di augusto nelle sue opere , come era stat invece per orazio e virgilio
- proprio perché lui decise di non dedicarsi alla vita politica non li viene richiesto di celebrare il
principato di Augusto nelle sue opere
- confronto con catullo e i poeti elegiaci, l’amore che ci presenta ovidio è un amore diverso rispetto a
come lo concepivano poeti latini precedenti a lui, come catullo
- Autori come Catullo davano molta importanza per esempio ai sentimenti mentre ovidio darà
più importanza alla sfera sessuale
- diversa la qualità dell amore, per i poeti elegiaci, partecipazione personale al sentimento damore, che spesso mutava in so erenza
- con ovidio non è tanto importante l’aspetto a ettivo ma predomina quelllo sessuale
- però a di erenza dei poeti latini precedenti a lui, che davano molta importanza ai sentimenti,
ovidio nella sua opera dà più importanza all’amore da un punto di vista carnale
le eroi DES signi cano letteralmente le eroine infatti queste lettere vengono scritte da queste
donne che si trovavano lontane dall’uomo che amavano, E per questo so rivano.
ABBIAMO POI LE
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anche nell EROIDES letteralmente: eroine, si tratta o fatto d lettere scritte da queste viene
raccontata la sua passione in varie sfaccettature
- ,cosa mai fatta prima d’ora, perché solitamente i racconti veniva narrati da un punto di vista
maschile
- queste sono delle lettere , dunque, che vennero scritte si da ovidio ma le scrive da un
punto di vista femminile, ci o re una nuova prospettiva
- le heroides erano queste eroine, le quali amavano questi uomini, che potevano essere
guerrieri o uomini , che si trovavano lontani da loro
- ce il racconto di una stria che solitamente viene raccontata dal punto di vista dell’eroe, quindi dal puto di vista di un uomo, mentre oraa scritte d a una donna
- 6 lettere scritte dalle donne e , seguite da, altre 6 in risposta dagli uomini
- queste donne scrivono nel momento in cui (si trovano ) sono lontanate, per via di diverse
ragioni, dall’uomo che amano
- tra queste lettere abbiamo anche la lettera di penelope, che era lontana da ulisse, uomo amato , che si era
allontanato per via della guerra
- tra queste lettere abbiamo quella di penelope che si trovava lontana da ulisse ,uomo amato, in
quanto quest’ ultimo era partito per prendere parte alla guerra di troia
troviamo la lettera che Penelope scrive a Ulisse, il quale si trovava lontano/si era
allontanato da questa poiché prese parte alla guerra di troia
- abbiamo anche la lettera di DIDONE ,che scrisse per enea, che dovette abbandonarla , anche
se contro la sua volontà
- abbiamo la lettera che didone scrive ad enea , che si era allontanato da lei contro la sua volotna
- gura diversa delle eroine, che no a quel momento erano state soltanto idealizzate
- elemento dell’ironia: l’ironia sta nel fatto che lui sappia già come vada a nire quella vicenda,
dal punto di vista del lettore
non è un amore so erente come quello elegiaco, quello di cui parla nelle sue opere
ARS AMATORIA
poema didascalico , volto ad istruire i lettori
-- augusto lo esilierà
applica la dura legge dell adulterio anche sula sua famigli, augusto
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- l’amore viene concepito da ovidio come un arte, in quanto tale infatti c’erano dei modi per
praticarlo bene
- va contro l’ideologia augustea che predicava il ritorno al mos maiorum, agli antichi
- elogio alla simulazione, l’innamorato deve ngere per poter conquistare la donna
- non fanno parte del trattato due appendici , che non fanno parte del trattato ma vengono
pubblicati insieme: 2 appendice remedia amoris, in questi ci dice quali sono le strategie per
smettere di amare
- e la 1 medicamina faciei feminae (i cosmetici per il volto delle donne )
ricordiamo che ovidio non faceva parte del circolo di mecenate e non essendo legato a
mecenate di conseguenza non scriveva opere di esaltazione per augusto e i suoi ideali, per
questo verrà poi esiliato
utilizza il MITO
- mondo. in trasformazione che viene raccontato da un punto di vista divino
- tutto le storie sono accomunate dal tema della metamorfosi, tutte storie di trasformazioni
- le gure non sono solenni, come quelle che inserisce e ci descrive virgilio
- attraverso il mito ci spiega perche il mondo è come lo vediamo, non sempre tutto è come
sembra
utilizza il mito, come per esempio nelle metamorfosi, per spiegare la realtà
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