Sei sulla pagina 1di 10

SENECA

- uno dei principali e piu importanti autori dell’età giulio claudia


- eta giulioclaudia :(Durante l’età Giulio Claudia si susseguirono(succedettero) in tutto
quattro principati ,con 4 imperatori, abbiamo il primo principato ) inanzitutto gli imperatori
dell eta giulio claudia furono 4 : TIBERIO (17-37 dc, glio adottivo augusto) , CALIGOLA
(37-41dc, nipote di tiberio ) , CLAUDIO (41-54) e NERONE (che incontreremo molto spesso
con seneca , 54-68dc) , tutti imparentati con augusto , tutti facenti parte della dinastia di
augusto

- tutti quanti parenti e imparentati con augusto , E tutti e quattro appartenevano alla stessa
dinastia ovvero quella di Augusto
- seneca nasce nel 4 dc e muore nel 65 dunque visse nel periodo in cui tutti questi 4
imperatori governarono , poté assistere a questi quattro principati
- vide tutti e 4 i loro principati

- nasce nel 4 dc, in eta augustea , e muore nel 65dc, dunque assiste al principato di tutti e 4
questi imperatori
- nasce a cordova, in spagna

- momenti più importanti , che sono fondamentali da ricordare, della sua vita furono, Per
quanto riguarda la sua vita è importante da ricordare il suo : un soggiorno in egitto, in
giovane età, dove ci si recò per via di problemi di salute, il clima dell’ egitto avrebbe potuto
aiutarlo a guarire

- si formò sulla base della loso a, in particolare quella stoica, e della retorica
- la loso a stoica la ritroveremo molto all’interno dei suoi dialoghi

ROMA
È da ricordare anche il suo arrivo a Roma, dove in pochissimo tempo a Roma diventerà uno
dei poeti più noti e importanti
giunto a roma divenne ben presto autore di grande successo, in particolare sotto il principato di
caligola
È da ricordare anche il suo arrivo a Roma città presso , nella, la quale , non appena
arrivato ,riscosse subito grande successo e diventerà in pochissimo tempo uno dei poeti più noti
importanti, in particolare sotto il principato di Caligola

ADULTERIO E RELEGATIO
- nel 41 caligola mori lasciando il suo posto a claudio, seneca nel corso di quest passaggio
venne accusato di (aver commesso adulterio) con la sorella di caligola, lo vediamo dunque
protagonista di questo scandalo , motivo per il quale nel 41 claudio lo condanna alla
relegatio in corsica
- ed è per questo che verrà relegato in Corsica e verrà condannato alla relegatio in corsica,
dove rimarrà per otto anni , anni in cui si dedico alla loso a (attività loso ca , E
ricordiamo che lui si formò sulla base della loso a stoica, che in uenzerà molto le sue opere)
- venne relegato e non esiliato, ce una di erenza :Ricordiamo che tra relegazione e esilio c’è una
di erenza sostanziale perché mentre con: la relegatio ocmportava allontanamento della
persona da roma in questo caso ma non si perdeva la cittadinanza, di fatto si rimaneva cittadini
di quella città., dalla relegatio ci si poteva uscire (con la relegatio venivi allontanato dalla
città ma di fatto ne rimanevi un cittadino)
- con l’esilio invece si perdeva lo status di cittadino,venivi esiliato, non si poteva tornare nella
citta dalla quale eri tanto esiliato

IL RITORNO A ROMA
- seneca tornerà poi a roma nel 49 dc grazie ad, all’aiuto di , Agrippina Minore , una delle 4
mogli di claudio, lei fu l’ultima con la quale si spos

- agrippina era madre di nerone , non solo moglie di claudio, che aveva avuto da un precedente
matrimonio (nerone gliatsto di claudio )

ff
fi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fi
fl
fi
fi
- nel 49 agrippina convinse claudio a far tornare seneca a roma dalla sua relegatio in
corsica in quanto voleva assumere Seneca come precettore di suo glio Nerone
- agrippina voleva che seneca tornasse a roma in quanto lo voleva come insegnante privato
di nerone , il quale formo proprio sulla base della loso a e gli insegno come essere un
buon sovrano
- agrippina richiama seneca dalla relegatio in corsica per assumerlo come insegnante privato per
suo glio nerone

- seneca diventò e fu dunque precettore di nerone


- dopo la morte di claudio , Nerone divenne imperatore , come da piano, progetto di, aveva da
sempre voluto agrippina

- Nonostante il principato di Nerone fosse abbastanza discutibile,cmq di fatto, , con questo


imperatore si ha , si ASSOSTE ad, un ritorno però alla cultura, che venne persa Durante il
principato di Tiberio e Claudio, ricordiamo che durante il principato di tiberio molte opere
vennero censurat, non c’era più libertà di parola e di pensiero, come si dimostra il personaggio
di cremuzio cordolo che seneca inserisce nella sua consolatio ad marciam , dunque
assistiamo ad una ri oritura della letteratura
- questo periodo ci viene descritto come il QUINQUENNIUM FELIX, ovvero quinquennio felice
(54-59)

- in questi anni nerone sarà a ancato da seneca e da burro, il prefetto del pretorio , molto
importante la sua gura in quanto non solo èrpteggeva l’imperatore ma senza il quale appoggio
quest ultimo fave a una brutta ne in eta imperiale: fungeva da guardia del corpo( protettore
dell imperatore) e sopratuttto se non avevi il suo favore facevi una brutta ne., proprio come
fece caligola

- gura molto importante in quanto consentiva l’imperatore di mantenere il suo potere, e


gli garantiva protezione

- seneca formò nerone sulla base della loso a

FINE DEL QUINQUENNIUM


- questo quinquennium si conclude nel 59 con un evento,episodio, che segnò la rottura dei
rapporti tra seneca e nerone
- il qu si concluse quando nerone fece uccidere la madre agrippina, questo episodio segno
le rottura Dei rapporti tra Seneca Nerone, Seneca infatti decise di allontanarsi da
quest’ultimo in quanto non voleva essere coinvolto, non voleva essere accusato di aver
preso parte all’omicidio, e si ritirò dalla vita politica e di dedicarsi alla sua attività
loso ca
-
- nel 59 dc nerone fa uccidere la madre agrippina
- tacito poi ci parlerà di tutto cio che accadde al tempo, è grazie a questo autore se sappiamo
cio che sappiamo oggi, importante fonte

- tacito costituisce unimportante fonte di questo episodio di altri

- su seneca abbiamo moltissime informazioni perche fu un perosnaggio politico molto noto al


suo tempo

- dopo la morte di agrippina, della quale non si sa se seneca fosse coinvolto, Seneca si
allontanò da Nerone, in quanto si era ritrovato coinvolto in questo delitto di cui lui non
centrava niente

- si allontanò da nerone in quanto non voleva centrare nulla con questo delitto

- burro invece venne sostituito da un altro prefetto che era particolarmente ostile a seneca,
tigellino

ALLONTANAMENTO DALLA VITA POLITICA

- seneca dunque si allontana dalla vita politica, si auto isola nei suoi studi loso ci

CONGIURA

- momento di grave svolta e costituito dal 65dc quando , contro nerone, venne organizzata
una congiura
fi
fi
fi
fi
fi
fi
ffi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
- diversi esponenti politici della famiglia dei PILONI cercano di uccidere l’imperatore, non a
caso questa congiura prende il nome di congiura dei piloni

- in tutto questo seneca viene accusato da nerone di aver preso parte a questa congiura,
anche se così non era ,nerone Non aspettava altro che trovare un motivo per accusare
Seneca
- Nerone cose subito l’occasione per accusare Seneca di aver preso parte proprio a questa
congiura E lo condannò a morte facendolo suicidare
- seneca probabilmente sapeva della congiura ma non vi partecipo

- nerone per punirlo costrinse seneca a suicidarsi , piu precisamente si tagliò le vene

- la morte di Seneca descritta da tacito negli annali , in modo molto dettagliato


- la sua fu una morte molto lenta e dolorosa, tanto che lettore quasi non vede l’ora che
Seneca muoia

- ad assistere alla morte di seneca un centurione, er presente a nchè si avesse la certezza che seneca non scappasse per sfuggire al
suicidio)

- nel momento in cui sta per suicidarsi i parenti e amici piansero dinanzi a lui ma seneca gli rassicurò e gli rimproverò, era uno stoico

- seneca non si oppose alla morte

- la moglie si fece uccidere con seneca , non sarebbe riuscita a reggere la so erenza della perdita del marito

- nerone però non aveva nulla contro alla moglie di seneca , e dunque le impedì di suicidarsi

- seneca so ri una lunga morte ,continuava a vivere nonostante le continue torture

Per quanto riguarda le sue opere di Seneca sono molto importanti i suoi dialoghi in tutto 9

importante la sua biogra a perche


la sua biogra a si intreccia con la sua attività letteraria, troviamo molti riferimenti , all’interno
delle su opere

- seneca scrisse 9 dialoghi, raggruppati in 12 libri


- abbiamo la : de providentia

- la de costantia sapientis

- de ira

- consolatio ad marciam

- de otio

- de tranquillitate animi

- de vita beata

- de brevitate vitae

- consolatio ad polibium

- consolatio

tutti questi dialoghi hanno in comune òa struttura , si rivolge ad un unica persona

- solitamente indirizzava i suoi dialoghi ai suoi amici o famigliari

- chiamati dialoghi perché hanno la tipica impostazione loso ca , I DIALOGHI HANNO LA


TIPICA STRUTTURA DEI come se fossero TRATTATI FILOSOFICI indirizzati a qualcuno

- I DIALOGHI HANNO LA TIPICA STRUTTURA DEI TRATTATI FILOSOFICI


tutti i dialoghi sono accomunati dalla stessa struttura , hanno la struttura tipica del trattato
loso co

- i titoli ci suggeriscono il tema che a ronta all’interno del dialogo

- i dialoghi sono principalmente improntati alla loso a ostica,

- prevale nei suoi dialoghi il suo pensiero relativo alla loso a stoica
- prevale la sua visione stoica e tutti hanno la tipica struttura del dialogo, che richiama il trattatao
ooso co

fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
ff
ffi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
sono ordinati in base alle tematiche , che a ronta, quindi non cronologicamente: abbiamo i primi
3 dialoghi: le consolationes: la consolatio ad polibium: inanzitutto polibio era un LIBERTO , un
ex schiavo, che divenne poi uno degli uomini politici piu in vista del tempo, ed era un liberto
del imperatore claudio , che aveva perso il fratello. Seneca scriverà questo dialogo , con
l’obbiettivo, per esortarlo a non so rire per la perdita , morte, del fratello , gli scrive che la
morte è inevitabile e soprattutto lui riteneva che la morte comunque fosse giusta, aveva una
visione stoica .

- dice che non bisognava so rire per la morte dei nostri cari

- scritta dunque durante il principato di claudio

- il suo INTENTO era quello di consolare polibio, un libero, ex schiavo, per la morte del fratello

- lo esortava a non provare dolore voleva fargli capire che la morte era inevitabile. e non
bisognava so rire per la morte dei nostri cari

- si so erma sulla CADUCITà DELLA VITA secondo seneca bisognava godersi e apprezzare
ogni moneto, godersi ogni attimo, non bisognava sempre pensare alla morte, e temerla,
perche questa era giusta e inevitabile,, prosegue sulla stessa scia del pensiero stoico
Stesso pensiero abbiamo visto,trovato, nella sua opera de brevitate vitae

- scrive inoltre quest opera per convincere claudio a farlo tornare dalla relegatio in corsica, ,
voleva ritornare a roma , cosa che pero non ottenne subito

- nella consolatio infatti troviamo un elogio a claudio, che scrive solo per convincerlo a farlo
tornare a roma, ma non cederà subito , ci vorranno po di tempo prima che verrà riaccordo

la consolatio ad marciam: la scrive, indirizzata alla, per la glia di CREMUTIO CORDIO, che si
era suicidato perche tiberio aveva censurato tutte le sue opere
- questo uomo pur di non vedere la sua opera al rogo si era sucidato

- scrive questa consolatio per marcia sua glia

- uno dei temi principali che a ronta è la libertà del saggio, che viene negata, , il saggio che
difende la sua libertà di parola addirittura arrivand al suicidio

- il saggio che pur di difendere la sua libertà si suicida

- pur di non vedere la sua libertà negata

consolatio ad HELVIAM MADREM


altra consolatio la scrive in corsica, indirizzata a sua madre

questa la scrive nel periodo in cui si trovava relegato in Corsica

la scrive con l’obiettivo di rassicurare la madre


la scrive durante la sua relegatio in corsica, dove rimase per 8 anni
la scrive per rassicurarla sul fatto che lui stava bene e trascorreva il suo tempo dedicandosi
alla loso a
gli disse che stava bene , si dedicava alla loso a, occupava bene il suo tempo, trascorreva il
suo tempo dedicando alla loso a

- polibio molto noto al tempo prima era uno schiavo poi divenne un importante perosnaggio
politico

scrisse anche altre opere

DE IRA, DE VITA BEATA

- entrambi questi dialoghi sono dedicati al fratello di seneca , seneca dedica entrambi questi
dialoghi al fratello
fi
ff
fi
ff
fi
ff
ff
fi
ff
fi
ff
fi
fi
fi
entrambi questi dialoghi seneca gli dedica al

il DE IRA (opera divisa )diviso in 3 libri ed è dedicato, come anche il de vita beata , al fratello
NOVATO
- dedica all’ira solo il terz libro ,

- gli altri due libri sono un analisi di tutte le passioni umane negative, ce le descrive e
spiega anche come controllarle
- 3 libro parla invece dell’ira

- si pensa che quest opera sia stata pubblicata dopo la morte di caligola , in quanto uno
degli esempi,tra, di comportamento (da non seg) che non andavano seguiti, legato all’ira, era
propio quello di caligola, si concentra sulla sa gura, questo imperatore era considerato un
tiranno, un pazzo

- erano convinti che venne pubblicato dopo la morte di caligola proprio per questo motivo, non
avrebbe potuto pubblicarlo quando caligola era in vita

- si pensa che sia stata pubblicata dopo la morte di Caligola in quanto all’interno dell opera
aveva inserito come esempio tra i comportamenti da non seguire quello di Caligola

il DE VITA BEATA sempre dedicato al fratello Novato, al quale cambia nome, quest prende
infatti il nome di GALLIONE
- in particolare in quest opera a ronta il tema, tema centrale del opera è , la contrapposizione,
tra, dell’essere un losofo e il possesso,possedere, di ricchezze
- si concentra su uesto aspetto perche a seneca venne mossa l’accusa di condurr una vita
agiata in contrasto con i principi loso ci che professava, predicava, nelle sue opere
- essendo seneca un losofo che piu e piu volte professava di condurre una vita saggia e
semplice gli erano state mosse delle critiche , perche ricordiamo che lui comunque
possedeva diverse ville e aveva molto denaro
- seneca si difende, risponde a queste accuse , da questo tipo di accuse dicendo che in
realtà non c’era nessuna contrapposizione tra essere un saggio ed essere ricchi, perche il vero
saggio non è colui che non ha,possiede, le ricchezze ma bensi è colui che non si fa
possedere, sopra are, ostentare, dai suoi beni
- non basa la sua vita sulla ricerca delle ricchezze, non pensa solo ai beni, possederli non rende
un uomo non saggio

- seneca sottolinea in questo dialogo che la vera essenza della felicita, e della sapienza,
non è possedere la ricchezza ma la virtu ,
-
- non è che se un uomo possiede ricchezze e beni non è un saggio, l’importante è che questo
non si faccia possedere da questi ultimi

abbiamo poi altri 3 dialoghi : dedicati al su amico ANNEO, il quale voleva convincere a , e
sono : de costantia sapientis , de tranquillitate animi e il de otio

tutti e 3 dedicati ad Anneo Sereno

gli scrive per convincere Anneo a convertirsi alla loso a stoica


elemento comune di questi 3 dialoghi e che seneca cerca di convincere Anneo a convertirsi dall’
epicureismo allo stoicismo , difende dunque qua lo stoicismo

- il De COSTANTIA SAPIENTIS: letteralmente sulla costanza del saggio, intesa come


l’IMPERTURBABILITÀ del saggio

- tema centrale: è quello del dominio delle passioni

- in particolare in questo dialogo esalta la fermezza del saggio stoico , (che è colui che non
solo non si fa prendere … ma ) secondo seneca il vero saggio è colui che non solo non si
abbandona, non si lascia prendere, possedeee dalle , agli eccessi delle passioni umane
ma è anche colui che non si lascia turbare dagli eventi, anche se spiacevoli ,
imperturbabile agli eventi
ff
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fi
- difende qua la loso a stoica e cerca di ocnvinvere il suo amico a convertirsi dall’ epicureismo
allo stoicismo

- il saggio dunque non deve so rire di fronte agli eventi negativi perche tutto avviene,
accade, per un motivo, cio che avviene fa parte di un disegno superiore , provvidenziale
- il saggio deve avere questa consapevolezza

- , non deve so rire nenche alla morte di qualcuno, perche la morte fa parte di un disegno
superiore, provvidenziale

- eventi visti sempre in una prospettiva piu ampia

- il saggio deve rimanere dunque imperturbabile,deve avere la consapevolezza che per ogni
cosa che avviene ce sempre un motivo, una volontà superiore , in questo bisogna trovare
conforto

- tutto accade per un motivo , prospettiva molto ampia

DE TRANQUILLITATE ANIMI
, prosegue un po’ sulla scia del pensiero di cicerone ,

ci parla del

a ronta il rapporto che ci deve essere tra la sapienza e la vita politica


- bisogna esserci una via di mezzo tra la sapienza e la politica, diceva cicerone

- spiega chi è il saggio, come in tuti e 3 i dialoghi

- riteneva che il saggio dovesse assumere una posizione intermedia tra politica e sapienza

- il saggio, scrive nel de tranquillitate, è colui che si pone in una posizione intermedia , che
non si isola totalmente dal mondo che lo circonda,e si rifugia nella loso a , ma fa del
bene anche agli altri, contribuisce al bene collettivo, deve essere utile

- il vero aggio è colui che non si isola del tutto nei suoi studi loso ci ma pensi fa anche del bene
per la comunità

- ci dice dunque che(il saggio non deve rinchiudersi ) non bisogna rinchiuderci solo nella
loso a ma dobbiamo contribuire anche al bene della collettività, dobbiamo essere utili
DE OTIO
- qua invece esalta l’otio contemplativo
- esaltazione totale della vita contemplativa

- cambia posizione rispetto al tranquillitate animi, dove aveva una posizione mediana,
intermedia, assumi una posizione completamente diversa da quella che troviamo nelle

- il de otio, secondo gli studiosi, è stato(venne scritto da seneca, scritto dopo il cosiddetto
SECESSIUS , ovvero dopo l’allontanamento di seneca dalla vita politica
- seneca , dopo che nerone fece uccidere sua madre, decise di allontanarsi da nerone e di
rifugiarsi nei suoi studi loso ci, in particolare dal 62 sparisce dalla scena pubblica e politica

- e il de otio lo scrive proprio dop il suo isolamento, allontanamento, dalla vita politica , dopo che
nerone fece uccidere sua madre agrippina minore, seneca , per non centrare nulla e per evitare
di essere accusato di aver preso parte all’omicidio si allontanò dalla vita politica

il DE PROVVIDENTIA
- dedicato a lucilio

- ci parla della provvidenza stoica, lo stoicismo si basava su una visione provvidenzialistica


dell’esistenza, secondo la quale dietro agli eventi piu gravi c’è sempre un disegno
superiore , un motivo

- a ront uesto problema e si pone questo interrogativo: se esiste una provvidenza perche
allora accadono cose brutte alle perosne oneste e buone?
- ritiene che la provvidenza a questo punto non esista

- proprio qui che giungere a ritenere che è una vera e propria provvidenza non esiste

- ce sempre un ne positivo per cui le cose brutte accadono

- ha l’impostazione molto simile al de costantia(basato sul comportamento giusto del saggio)

-
-
-
- in generale aveva molta ducia nel logos, principio che ordina, ordinatore , il cosmo
fi
ff
ff
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
- il cosmo è ordinato d questo principio ,il logos

- E riteneva, come vedremo nel the clemenza, che a svolgere le funzioni del logos sulla terra era
proprio il principe

- è volontà divina mettere alla prova la virtu delle perosne

- le disgrazie avvengono perche sono queste che ci mettono alla prova , mettono alla prova
la virtù dell’uomo
- il pensiero di seneca molto vicino al pensiero cristiano

- visone che ha della provvidenza è mlto simile alla visione che aveva il cristianesimo, che
adotterà poi questa visione di seneca , ne apprezzavano il pensiero i monaci

- nel de. dira che il principe era proprio colui che svolgeva le funzioni del logos sulla terra

abbiamo poi dei SAGGI, delle trattazioni

1)NATURALES QUESTIONES : letteralmente questioni naturali : opera divisa in 7 libri


- comprende tutto il sapere scienti co, o almeno cosi dichiara

- parla in quest opera di fenomeni atmosferici e fenomeni celesti

- parla di temporali, terremoti e corpi celest ìi

altra opera DE BENEFICIIS : “sui bene ci”dedicato a Liberale

parla del rapporto che ci doveva essere tra chi o riva un bene cio e chi lo riceveva
- descrizione di come dovevano essere i rapporti sociali, specie di opera sociologica

- - parla della gratitudine , e di rapporti sociali

opera che scrive durante il periodo in cui fu precettore di nerone : il DE CLEMENTIA :

opera dedicata ed indirizzata a nerone, ricordiamo che lui fu precettore di quest’ultimo


Opera in cui vuole insegnare a Nerone come essere un buon

- scrive “ho deciso di scrivere riguardo la clemenza per farti da funzione di tuo specchio”

- concetto di specula principum:, concetto che verrà poi ripreso anche da Machiavelli, gli
specchi dei principi ,seneca vuole insegnare a nerone come deve comportarsi un buon
sovrano , deve fungere da specchio per nerone

- si propone come specchio per nerone


- voleva formarlo sulla base della clemenza

- insegna a nerone come essere un buon sovrano e a come mantenere il potere


- un buon sovrano non deve essere un tiranno

- la loso a doveva essere usata come mezzo per per guidare lo stato, il potere e la politica
di uno stato

- scrive che il principato è la miglior forma di governo, il principe è praticamente il logos terreno ,
svolge le sue funzioni sulla terra

- il principe svolge la funzione del logos sulla terra

- impartisce a nerone insegnamenti morali

- il principe , dice seneca, deve dominare le passioni e non lasciarsi dominare d queste ultime

OVIDIO
nasce durante le guerre civili, nel periodo

- nasce nel 43 e dunque visse durante/nel il periodo delle guerre civili che ci furono a roma
- nasce nel territorio italico

- a di erenza virgilio lui intraprese studi di retorica , dove praticava 2 tipi di esercizi , di retorica
, ci si esercitava a scrivere e a parlare

- INFATTI SCRISSE

fi
ff
fi
fi
fi
ff
fi
- scrisse le suasoriae, esercizio che servivano per esercitarsi a convincere qualcuno sul fare o
non fare qualcosa (discorsi che servivano per convincere /discorsi in cui cercava di, discorsi
volti a convincere qualcuno sul fare o non fare qualcosa )

- scrive anche le controversiae, , discorsi di carattere giudiziario, dove immaginava processi


giudiziari, immaginava di prender parte ad un processo , nei quali argomentava, esponeva ,
una causa

- lui a di erenza di Virgilio, che prese parte al circolo di mecenate, entra a far parte

a di erenza di virgilio ovidio non prese parte al circolo di mecenate , bensi emtrò a far parte
del circolo di Messalla

- non si dedicò alla vita politica in quanto anche lui decise di dedicarsi, come virgilio, alla
letteratura , ed entrò a far parte del circolo di Messalla Corvino , anche lui appartenente ad
una gens, quella dei valeri, aveva appoggiato ottaviano durante le guerre civili e durante il
principato decise di non dedicarsi piu alla vita politica e civile

- proprio perché non faceva parte del circolo di mecenate e non prese parte alla vita politica
del tempo, ad ovidio infatti non verrà mai chiesto di celebrare, esaltare augusto e il suo , il
principato di augusto nelle sue opere , come era stat invece per orazio e virgilio

- proprio perché lui decise di non dedicarsi alla vita politica non li viene richiesto di celebrare il
principato di Augusto nelle sue opere

ovidio scrisse gli amores e gli eroides

scrisse anche le metamorfosi

- gli AMORES: ovidio scrive gli amores intorno al 20 ac

- inizialmente questi componimenti erano stati pubblicati in 5 libri,poi successivamente


vennero pubblicati in 3 libri (questi inizialmente vennero pubblicati in 5 libri poi succ in 3)
- in cui nel 1 e il 3 troviamo 15 componimenti, nel 2 altri 15 , corpus consistente
- ci parla dell amore , amore vissuto da lui in prima perosna

- a ronta,inserisce, come tema quello amoroso, dunque un tema soggettivo


- questi libri sono dedicati a questa (in particolare in questi libri ci parla della sua ) storia di
amore con corinna, donna alla quale tutti componimenti sono rivolti, dedicati

- IN QUEST OPERA OVIDIO CI OFFRE, HA , UNA CONCEZIONE DIFFERENTE DELL’AMORE


SIPSETTO AI POETI LATINI PRECEDENTI A LUI, CHE DAVANO MOLTO IMPORTANZA AI
SENTIMENTI, MENTRE OVIDIO DAVA PIÙ IMPROTANZA ALL’AMORE DA UN PUNTO DI VISTA
CARNALE

- LUI PERÒ CONCEPISCE L’AMORE IN MODO DOVERSO RISPETTO AI POETI LATINI


PRECEDENTI A LUI , i quali davano grande importanza ai sentimenti , mentre lui dava più
importanza all’amore visto da un punto di vista passionale

- confronto con catullo e i poeti elegiaci, l’amore che ci presenta ovidio è un amore diverso rispetto a
come lo concepivano poeti latini precedenti a lui, come catullo

- Autori come Catullo davano molta importanza per esempio ai sentimenti mentre ovidio darà
più importanza alla sfera sessuale

- diversa la qualità dell amore, per i poeti elegiaci, partecipazione personale al sentimento damore, che spesso mutava in so erenza

- amore inteso come passione che provoca so erenza

- con ovidio non è tanto importante l’aspetto a ettivo ma predomina quelllo sessuale

- tutta la poesia di ovidio, escludendo le metamorfosi, è dedicata all’amore

- però a di erenza dei poeti latini precedenti a lui, che davano molta importanza ai sentimenti,
ovidio nella sua opera dà più importanza all’amore da un punto di vista carnale

con ovidio ritorn l’attenzione all’aspetto sessuale

nella poesia di ovidio troviamo inoltre molta IRONIA

le eroi DES signi cano letteralmente le eroine infatti queste lettere vengono scritte da queste
donne che si trovavano lontane dall’uomo che amavano, E per questo so rivano.

ABBIAMO POI LE

ff
ff
ff
ff
fi
ff
ff
ff
ff
anche nell EROIDES letteralmente: eroine, si tratta o fatto d lettere scritte da queste viene
raccontata la sua passione in varie sfaccettature

sono in tutto (si tratta) 15 lettere, scritte in distico elegiaco


- per la prima volta qua ovidio ci o re un punto di vista diverso, perche tutte queste storie
sono narrate da un punto di vista femminile, e non maschile come n ora venivano raccontate,
come per esempio virgilio nell’ eneide , Dove troviamo Enea che racconta tutte le sue vicende
dal suo punto di vista, punto di vista maschile

- ,cosa mai fatta prima d’ora, perché solitamente i racconti veniva narrati da un punto di vista
maschile

- queste sono delle lettere , dunque, che vennero scritte si da ovidio ma le scrive da un
punto di vista femminile, ci o re una nuova prospettiva

- le heroides erano queste eroine, le quali amavano questi uomini, che potevano essere
guerrieri o uomini , che si trovavano lontani da loro

- ce il racconto di una stria che solitamente viene raccontata dal punto di vista dell’eroe, quindi dal puto di vista di un uomo, mentre oraa scritte d a una donna

- 6 lettere scritte dalle donne e , seguite da, altre 6 in risposta dagli uomini

- in tutto sono 6 lettere, scritte dall donne,

- a queste 6 lettere ne verranno aggiunte poi altre 6 di risposta degli uomini


- anche qua come tema ritroviamo il tema amoroso
- serie di situazioni che ci vengono raccontate da ovidio, in particolare la condizione di abbandono e lontananza, abbandono forzato, non decidono loro
di allontanarsi , ci sono diversi fattori

- queste donne scrivono nel momento in cui (si trovano ) sono lontanate, per via di diverse
ragioni, dall’uomo che amano
- tra queste lettere abbiamo anche la lettera di penelope, che era lontana da ulisse, uomo amato , che si era
allontanato per via della guerra

- tra queste lettere abbiamo quella di penelope che si trovava lontana da ulisse ,uomo amato, in
quanto quest’ ultimo era partito per prendere parte alla guerra di troia
troviamo la lettera che Penelope scrive a Ulisse, il quale si trovava lontano/si era
allontanato da questa poiché prese parte alla guerra di troia

- abbiamo anche la lettera di DIDONE ,che scrisse per enea, che dovette abbandonarla , anche
se contro la sua volontà

- abbiamo la lettera che didone scrive ad enea , che si era allontanato da lei contro la sua volotna

- troviamo lamenti da parte delle donne, in tono di protesta


- queste eroine sanno essere sensuali e aggressive

- gura diversa delle eroine, che no a quel momento erano state soltanto idealizzate

- ovidio ci presenta e descrive i sentimenti umani, le passioni, ci presenta la loro so erenza


e la loro rabbia
- ce le presenta d a un punto di vista umile

- elemento dell’ironia: l’ironia sta nel fatto che lui sappia già come vada a nire quella vicenda,
dal punto di vista del lettore

non è un amore so erente come quello elegiaco, quello di cui parla nelle sue opere

ARS AMATORIA
poema didascalico , volto ad istruire i lettori

voleva dare con questo insegnamenti sul amore

trattato sulle tecniche di conquista


- ne scrive due indirizzati , dedicati,rivolto , agli uomini, nei quali da consigli su come
conquistare le donne
- gli altri due invece sono indirizzati alle donne
- primi due indirizzati agli uomini mentre gli ultimi due alle donne

-- augusto lo esilierà

applica la dura legge dell adulterio anche sula sua famigli, augusto

fi
ff
ff
fi
ff
fi
fi
ff
- l’amore viene concepito da ovidio come un arte, in quanto tale infatti c’erano dei modi per
praticarlo bene

- ci presenta l’amore in maniera diversa rispetto a come lo concepivano gli elegiaci


- società moderna

- esaltazione del presente contro il passato rozzo

- va contro l’ideologia augustea che predicava il ritorno al mos maiorum, agli antichi

- a roma si esaltavano gli antichi

- ostenta però un rispetto non si pone in aperta contrapposizione

- passando ai consigli pratici secondo ovidio in amore bisognava essere SPREGIUDICATI, e


questo non lo fa apparire positivamente agli occhi di augusto, secondo il quale l’amore doveva
essere moderato

- elogio alla simulazione, l’innamorato deve ngere per poter conquistare la donna
- non fanno parte del trattato due appendici , che non fanno parte del trattato ma vengono
pubblicati insieme: 2 appendice remedia amoris, in questi ci dice quali sono le strategie per
smettere di amare
- e la 1 medicamina faciei feminae (i cosmetici per il volto delle donne )

ricordiamo che ovidio non faceva parte del circolo di mecenate e non essendo legato a
mecenate di conseguenza non scriveva opere di esaltazione per augusto e i suoi ideali, per
questo verrà poi esiliato

in caso di adulterio il marito può uccidere la donna, secondo ovidio

utilizza il MITO
- mondo. in trasformazione che viene raccontato da un punto di vista divino

- tutto le storie sono accomunate dal tema della metamorfosi, tutte storie di trasformazioni

- le gure non sono solenni, come quelle che inserisce e ci descrive virgilio

- -sono personaggi con delle debolezze

- attraverso il mito ci spiega perche il mondo è come lo vediamo, non sempre tutto è come
sembra

- poeta diverso da suoi contemporanei e molto pu moderno

utilizza il mito, come per esempio nelle metamorfosi, per spiegare la realtà
fi
fi

Potrebbero piacerti anche