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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIUME/RIJEKA

FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA

Corso di lingua e letteratura italiana 4

Vittorio Alfieri

Letteratura italiana 4
Relatore: dr. sc. Corinna Gerbaz–Giuliano
Studente: Ana Dugandžić
Anno accademico: 2022/2023
Fiume, 13.04.2023.
Indice

1. Introduzione…………………………………………………………...… 2
2. Vittorio Alfieri: vita e opere……………………………………….……. 3
3. Vita scritta da esso………………………………………………………. 5
4. Conclusione …………………………………………………………….. 7
5. Bibliografia ………………………………………………………………8

1
1. Introduzione

Il nuovo periodo letterario nasce nella seconda metà del Seicento e lo conosciamo sotto il nome
di Illuminismo. Precisamente inizia nel 1748, dalla pace di Aquisgrana, e dura fino alla
Rivoluzione francese nel 1789. L'Illuminismo, appartenente all'età letteraria, è anche un
movimento filosofico, spirituale e politico che ha modellato il periodo della storia europea dalla
fine del secolo alle guerre di religione. 1 Si distungue a causa della ragione in contrasto e della
libertà di pensiero degli autori che scrivono in questo periodo. Immanuel Kant, uno dei più
importanti e conosciuti filosofi tedeschi, definisce l’Illuminismo come l’esprimazione del
momento in cui l’uomo esce dallo stato di minorità e afferma la piena libertà ed autonomia della
ragione umana.2 L’Illuminismo nasce in Inghilterra, ma presto si diffonde in tutta Europa, prima
in Francia dove viene chiamato ‘age des lumieres’, cioè l’età dei lumi/luci, dopodiché il nome
viene usato molto simile in tutti i paesi del mondo 3. In Italia, uno dei più noti scrittori
dell’Illuminismo era Vittorio Alfieri.

1
Cfr. sito internet: Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/illuminismo
2
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.5

3
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.6

2
2. Vittorio Alfieri: vita e opere

Vittorio Amedeo Alfieri naque il 16 gennaio 1749 ad Asti, in Piemonte, in una famiglia nobile. 4
Suo padre, Antonio Amedeo Alfieri Bianco, conte di Cortemilia, muore solo un anno dopo la sua
nascita e così Vittorio resta con sua madre Monica Marianna Millard di Tournon e il suo nuovo
sposo. La sua storia illuministica comincia già quando Vittoro era piccolo, per i suoi pensieri che
essere ricco non è un motivo per essere grato nella vita. Proprio il fatto che lui era di famiglia
nobile gli dava la possibilità di disprezzare la nobiltà senza il rischio di un parere invidioso. 5
Prima di aver compiuto dieci anni, nel 1758 è entrato nella Reale Accademia di Torino ed è
restato lì fino al 1766. Sua madre aspettava che Vittorio andasse verso la carriera militare ma lui
molto presto decide di licenziarsi e viaggia per l’Italia e Europa. I racconti e le sue esperienze dei
viaggi Alfieri scrive nella sua Autobiografia dove sottolinea l’ansia del cambiamento di luoghi
dove ha viaggiato. Ha trascorso la sua gioventù nel modo più bello, cioè viaggiando, all’inizio in
Italia: a Milano, Firenze, Roma, Napoli, Padova, Bologna e Genova, ma poi continua con le sue
esperienze anche fuori dall’Italia: a Dresdena, Stoccolma, Praga, Berlino, Parigi, Marsiglia, ecc.
Nel 1772 torna a Torino dove decide di rimanere. A parte tutte le esperienze che ha vissuto fino a
quel puno della sua vita, Alfieri capì che non ha dedicato abbastanza tempo al proprio sapere e
alla formazione culturale a causa della mancanza di studio. A causa di questo, nello stesso anno
forma insieme ad alcuni amici un tipo di accademia per le lettere e nel 1773 scrisse e lesse ai
suoi amici per la prima volta il suo lavoro letterario Esquisse du Jugement universel – Saggio di
giudizio universale che ha originalmente scritto in francese. 6 Il suo approccio letterario avviene
sotto la spinta dell’intolleranza e della sfida, come desiderio di distaccarsi dalle convenzioni
sociali, anche letterarie, per condannarle e ridicolizzarle. Sempre nell’ anno 1773 iniziò una
nuova storia d’amore che ha durato due anni, nuovamente con una donna sposata, Gabriella
Farretti di Villafaretto. Secondo la testimonianza autobiografica del suo capolavoro Vita, mentre
aiutava la sua nuova amante che era malata, Vittorio iniziò a comporre le prime scene teatrali che
4
Cfr. sito internet: Liber Liber: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-a/vittorio-alfieri/
5
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.332

6
Cfr. AA.VV. B. Panebianco, M. Gineprini, S. Seminara: LetterAutori – Dal Seicento all’ Ottocento (Edizione Verde), G.B.
Zanichelli, Bologna, 2012, p.1

3
avrebbero poi dato la vita alla sua prima tragedia Cleopatra che è stata eseguita a Torino il 16
giugno del 1775 con grande successo.7 Questo evento ha avuto grande importanza nella vita
letteraria di Alfieri perché dopo di questo ha deciso di affrontare lo studio del latino e dei classici
italiani come quelli di Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso e Machiavelli. L’ultima cosa che doveva
ancora fare era sostituire il francese che usava prima con l’italiano letterario e così decide di fare
ancora una gita in Toscana per sentirsi vicino agli scrittori più imporatanti della letteratura
italiana.8 In un periodo di sette anni, cominciato nel 1775, Alfieri ha scritto quattordici delle
diciannove tragedie, delle quali le più note sono Saul, Mirra, Merope, La congiura de’Pazzi,
Virginia, ecc. Nei prossimi anni viaggia di nuovo è vive tra il Piemonte, Siena e Firenze dove
incontra la sua nuova amante Luisa Stolberg-Gedern contessa d’Albany. 9 Dopo due anni di
relazione lei lascia suo marito per andare a vivere a Roma con Vittorio ma sfortunamente molto
presto Alfieri lascia la città e così riprende i suoi viaggi. Durante questi anni si ritrovano in
Alsazia e Parigi, ma alla fine nel 1792 si stabiliscono di nuovo a Firenze dove Alfieri compone
sei commedie di tema politico e la seconda parte della Vita. Nel 1803 Vittorio Alfieri muore
dopo una breve malattia e viene sepellito nella chiesa di Santa Croce.10

7
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.333

8
Cfr. AA.VV. B. Panebianco, M. Gineprini, S. Seminara: LetterAutori – Dal Seicento all’ Ottocento (Edizione Verde), G.B.
Zanichelli, Bologna, 2012, p.1

9
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.333
10
Cfr. AA.VV. B. Panebianco, M. Gineprini, S. Seminara: LetterAutori – Dal Seicento all’ Ottocento (Edizione Verde), G.B.
Zanichelli, Bologna, 2012, p.2

4
3. Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso

Come si può concludere dal titolo e come già detto nel testo La vita di Vittorio Alfieri da Asti
scritta da esso è l’autobiografia di Vittorio Alfieri scritta durante la sua vita, composta già dalla
sua gioventù fino alla sua morte. La sua scrittura autobiografica comincia anche prima della sua
vita letteraria. Da giovane Vittorio ha avuto un diario in francese dove ha scritto le sue
esperienze e i pensieri durante i suoi viaggia avventuristici. Quest’opera era influenzata
dell’opera Mémories di Goldoni pubblicato nel 1787. La prima stesura completa nasce nel 1790,
ma Alfieri continua a rìlavorare sull’opera dal 1798 al 1803. La versione finale è stata pubblicata
nel 1806 con una datazione falsa (Londra, 1804). 11 Nella Vita Alfieri pone la propria stessa
esistenza a oggetto della scrittura. Il testo è diviso in due parti nelle quali ci sono vari segmenti
della sua vita. La prima parte è divisa in quattro segmenti o epoche della sua vita: Puerizia
(1749-1758), Adolescenza (1758-1766), Giovanezza (1766-1778) e Virilità (1775-1790). Nella
seconda parte riprende dove ha lasciato la trama della quarta epocha, si tratta del periodo dal
giugno del 1790 fino al 14 maggio del 1803. 12 Nell’ introduzione Alfieri indica i motivi per i
quali ha scritto l'opera e ne illustra la struttura. L'amore per se stesso è un dono che la natura
concede alle persone è proprio questo che era la sua ragione principale per scrivere questo testo.
Uno scopo generale, aggiunto ai motivi individuali, è che lo studio dell' uomo inizia con l'analisi
di se stesso.13 Lo stile dell’opera è volutamente semplice, perché il lavoro era determinato dal
cuore e non dall'ingegno. La conversione ha poco a che fare con la maturazione psicologica e
culturale avvenuta in sé, né con la messa in luce della vera natura più profonda della propria
personalità. Pertanto, i fatti precedenti sono considerati segni di una vocazione irrisolta, quindi, il
vero tema della vita non è il ricordo di tutto il passato, o la storia del romanticismo e
dell'avventura, in cui Alfieri è il protagonista, ma la rievocazione del periodo passato che gli ha
permesso di diventare uno scrittore. Le esperienze di vita non sono solo raccontate, ma valutate

11
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.360

12
Cfr. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione 4 – Illuminismo,
Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo, 2011, p.333

13
Cfr. sito internet: Il Sommo Poeta, https://www.ilsommopoeta.it/alfieri/la-vita

5
in relazione alla scoperta della propria vera identità, avvenuta con l'emergere della letteratura.
Anche il fatto che l’amore per la letteratura ha trasformato un giovane aristocratico in una
persona alfabetizzata ed è questa ascesa al ruolo poetico che Alfieri celebra nella Vita.

Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso, Epoca I Capitolo III

“Ripigliando dunque a parlare della mia primissima età, dico che di quella stupida vegetazione infantile non mi è
rimasta altra memoria se non quella d'uno zio paterno, il quale avendo io tre in quattr'anni, mi facea por ritto su un
antico cassettone, e quivi molto ac carezzandomi mi dava degli ottimi confetti. Io non mi ricordava più quasi punto
di lui, né altro me n'era rimasto fuorch'egli portava certi scarponi riquadrati in punta. Molti anni dopo, la prima volta
che mi vennero agli occhi certi stivali a tromba, che scarpa quadrata a quel modo stesso dello zio morto già da gran
tempo, né mai più veduto da me da che io aveva uso di ragione, la subitanea vista di quella forma di scarpe del tutto
oramai disusata, " mi richiamava ad un tratto tutte quelle sensazioni primitive ch'io avea provate già nel ricevere le
carezze e i confetti dello zio, di cui i moti ed i modi, ed il sapore perfino dei confetti mi si riaffacciavano
vivissimamente ed in un subito nella fantasia. Mi sono lasciato uscir di penna questa puerilità, come non inutile
affatto a cchi specula sul meccanismo delle nostre idee, e sull'affinità dei pensieri colle sensazioni. Nell'età di cinque
anni in circa, dal mal de ' pondi fui ridotto in fine; e mi pare di aver nella mente tuttavia un certo barlume de ' miei
patimenti; e che senza aver idea nes suna di quello che fosse la morte, pure la desiderava come fine di dolore; perché
quando era morto quel mio fratello minore, avea sentito dire ch'egli era diventato un angioletto. Per quanti sforzi io
abbia fatti spessissimo per raccogliere le idee primitive, o sia le sensazioni ricevute prima de' sei anni, non ho potuto
mai raccapezzarne altre che queste due. La mia sorella Giulia, ed io, seguitando il destino della madre, eramo passati
dalla casa paterna ad abitare con lei nella casa del patrigno, il quale pure ci fu più che padre per quel tempo che ci
stemmo. La figlia ed il figlio del primo letto rimasti, furono successivamente inviati a Torino, l'uno nel Collegio de'
Gesuiti, l'altra nel mona stero; e poco dopo fu anche messa in monastero, ma in Asti stessa, la mia sorella Giulia,
essendo io vicino ai sett'anni. E di quest'avvenimento domestico mi ricordo benissimo, come del primo punto in cui
le facoltà mie sensitive diedero cenno di sé. Mi sono presentissimi i dolori e le lagrime ch'io versai in quella
separazione di tetto solamente, che pure a principio non impediva ch'io la visitassi ogni giorno.”

In questo passo Alfieri racconta le sue memorie di suo zio da quando era piccolo ma con
descrizioni dettagliate. Mette anche in discussione come esattamente funzionano i ricordi nella
nostra mente. Vediamo anche come descrive le situazioni che ha vissuto durante la vita mettendo
la sua visione come lui prova le emozioni. Compare il dolore quando sua sorella se ne va in un
monastero, a causa della perdita di una ragazza che lui amava. Così dimostra che tutto nella vita
è collegato e che ogni situazione può dimostrarci ma soprattutto impararci a gestire un’altra
situazione che forse vivremmo nel futuro.

6
4. Conclusione

Vittorio Amedeo Alfieri è sicuramente stato uno dei più noti scrittori della letteratura italiana ma
anche del mondo. La sua storia particolare già dall’ inizio fa la differenza dagli altri autori
italiani, ma si distingue in un modo speciale. Da un ragazzo che non voleva ‘usare’ la possibilità
dello studio in un livello alto, a una persona che ha alla fine raccontato tutte le sue esperienze e i
pensieri nella sua autobiografia a causa della quale ha dovuto imparare tante cose del mondo
letterario. Guardando la sua scrittura posso dire che i testi non sono solo i racconti di esso ma
sono pure degli insegnamenti per tutti noi perché sicuramente ogni persona si può trovare in
alucne situazioni che Alfieri ha vissuto, ma poi le ha anche spiegato e parlato in un modo anche
psicologico. Con la sua autobiografia Alfieri ha dato molto ma soprattutto ci ha imparato ad
essere se stessi e volersi bene e non solo in un momento della vita, ma in tutti perché chissà che
cosa ci aspetta domani e chi saremmo.

7
5. Bibliografia

1. AA.VV. R. Luperini, P. Cataldi, L. Marchiani, F. Marchese: La scrittura e l’interpretanzione


4 – Illuminismo, Neoclassicismo, Romanticismo (dal 1748 al 1861), G.B. Palumbo, Palermo,
2011
2. AA.VV. B. Panebianco, M. Gineprini, S. Seminara: LetterAutori – Dal Seicento all’
Ottocento (Edizione Verde), G.B. Zanichelli, Bologna, 2012

3. Sito internet: Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/illuminismo (consultato il 12


aprile 2023)

4. Sito internet: Il Sommo Poeta, https://www.ilsommopoeta.it/alfieri/la-vita (consultato il 12


aprile 2023)

5. Sito internet: Liber Liber: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-a/vittorio-alfieri/


(consultato il 12 aprile 2023)

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