- Il padre muore poco dopo la sua nascita - Riceve un’educazione severa - Alfieri disprezza la nobiltà e si ribella ad essa - Viene iniziato alla carriera militare ma lui la rifiuta - Dal 1766 al 1772 intraprende una stagione di viaggi in tutta Italia ma anche all’estero - Alfieri affronta i continui spostamenti con sentimento di sfida e di ribellione esistenziale e vive nell’ansia di cambiare continuamente luogo, intraprendendo viaggi impegnativi e al limite del rischio e dell’avventura, come testimoniato nella sua opera autobiografica la “Vita” - Nel 1772 torna a Torino - Si dedica alla lettura degli illuministi francesi e delle opere di Plutarco, ma il suo approccio alla letteratura che avviene tardi è molto critico e insofferente e vuole distinguersi anche dal punto di vista letterario - Nel 1773 fonda un’Accademia anticonformista e compone un Saggio di giudizio universale, in cui critica i potenti e gli artisti di Torino. - Nel 1775 ha una relazione amorosa e, oppresso da questa passione, compone la sua prima tragedia “Cleopatra” che viene rappresentata nel teatro di Torino - Dal 1775 al 1782 Alfieri vive una “conversione letteraria” con un’intensa attività creativa, componendo 14 tragedie e dedicandosi rigorosamente allo studio. - La sua lingua principale è il francese, ma si reca in Toscana per imparare la lingua italiana viva, per poterla usare nelle sue opere - Tra il 1776 e il 1777 in Piemonte incontra la donna della sua vita, la contessa d’Albany, moglie di Edoardo Stuart - Con lei si trasferisce a Roma e rinuncia al suo patrimonio, lasciandolo alla sorella - Dal 1783 al 1785 vengono pubblicate le prime tragedie scritte - Alfieri deve abbandonare Roma per lo scandalo suscitato dalla sua relazione amorosa, lasciando la donna e ricongiungendosi con lei più tardi - Nel 1786 si trasferiscono insieme a Parigi dove compone le ultime tragedie - Nel 1790 scrive la prima parte della sua opera autobiografica la “Vita” - Nel 1792 si trasferisce stabilmente a Firenze - A Firenze scrive le sue ultime opere: 6 commedie, la satira antifrancese del “Misogallo”, le “Satire” e una parte delle “Rime” - Nel 1803 muore a Firenze