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Giovanni Verga

Nacque a Catania nel 1840. Studia in Sicilia e vi rimane fino al 1865, quando si trasferisce
a Firenze e poi a Milano, tornando spesso a Catania per brevi periodi. Collabora a riviste
letterarie, scrive e pubblica romanzi nel solco della tradizione del romanzo popolare, pieni di
sentimentalismo e di luoghi comuni.

Negli eleganti ambienti milanesi conosce altri intellettuali e letterati, che gli danno modo di
conoscere le nuove opere della letteratura europea. Comincia così una fase nuova anche
nell’opera di Verga, che scrive con stile e contenuti molto diversi dalla sua precedente
produzione. Il suo interesse si rivolge alla precisa e fedele descrizione della società siciliana:
il mondo vero della vita quotidiana difficile e sofferta entra nei suoi racconti e romanzi.

Le sue opere vengono pubblicate, Verga vorrebbe farle conoscere anche all’estero, infatti
segnala a un amico scrittore svizzero e per questo motivo fa un viaggio a Parigi e a Londra. Il
suo romanzo I Malavoglia non ha però un grande successo al momento della pubblicazione,
mentre hanno grande fortuna le sue novelle rappresentate in teatro e musicate in opera. Dal
1893 ritorna a vivere in Sicilia e smette quasi del tutto di scrivere.
Le sue opere, tra cui ricordiamo soprattutto il romanzo Mastro don Gesualdo e le raccolte di
novelle Vita dei campi e Novelle rusticane, furono apprezzate e considerate nel loro vero
valore della critica solo negli ultimi anni della sua vita. Morì a Catania nel 1922.

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