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HUME

 Terzo empirista il più rigoroso e coerente


 Non si occupa solo di gnoseologia e di morale + fu storico
 Scozzese (nasce e muore ad Edimburgo)1711-1776
 Frequentò la facoltà di giurisprudenza, ma tale facoltà di studi non coincideva
con i suoi interessisi dedicò allo studio della filosofia
 Visitò innumerevoli volte la Francia (segretario di personaggi autorevoli)
In Francia scrive “Il trattato sulla natura umana”, pubblicate nel 1739-40
Non ebbe successo (era troppo complesso e poco leggibile)
 ” Ricerca sull’intelletto umano”, 1740
Riprende la parte gnoseologica della natura umana discussa nel trattato
Enorme successo, più leggibile
 “Ricerca dei principi della morale”
Riprende la componente sulla morale della natura umana discussa nel
trattato
 Diventa bibliotecario ad Edimburgoscrive della storia dell’Inghilterra
Enorme successo che gli garantisce il mantenimento
 Ospita per un periodo Rousseau (in difficoltà)
“TRATTATO SULLA NATURA UMANA”, 1739
Hume non intente trattare solo un aspetto della mente umana, ma tutto ciò che fa
parte dell’uomo (progetto ambizioso). L’uomo per Hume è costituito da
innumerevoli componenti, al di là della razionalità.
La natura umana è la capitale del sapere, ossia il sapere più importante in
assoluto.
Era intenzionato ad applicare il metodo scientifico (sperimentale) allo studio della
natura umana, costituita anche da passioni ed emozioni.
Aspetti principali della filosofia di Hume, in particolare della gnoseologia:
1. L’empirismo di Hume è estremamente coerente e rigoroso tanto da giungere
ad una sorta di scetticismo per quando riguarda la possibilità dell’uomo di
avere conoscenze universali.
Legge scientifica contraddistinta dall’universalità
Affinché una legge possa dirsi un’universale deve essere verificata da infinite
esperienza LIMITE DELL’INDUZIONE.
Le leggi possono essere sono probabili, in quanto non è possibile verificarle
per infinite esperienze.
2. Idea di estendere il metodo sperimentale allo studio della natura umana,
arrivando ad una scienza della natura umana
3. Totale rifiuto della metafisica
Mentre Locke accetta le dimostrazioni sull’esistenza di Dio, Hume rifiuta
completamente i libri di metafisica o teologia affermando la loro inutilità (non
contengono ragionamenti matematici e neppure ciò che deriva
dall’esperienza)
GNOSEOLOGIA DI HUME
“Ricerca sull’intelletto umano”, 1740
Hume introduce il concetto di PERCEZIONE (tutto ciò che è presente alla mente,
ossia ogni contenuto della nostra mente, e comprendono sia emozioni che
sensazioni). Si dividono in:
1. Impressioni (primarie) percezioni immediate in tutta la loro forza e vivacità
originaria
Deriva dal contato col mondo esterno, ma non è il suo riflesso
2. Idee semplici (secondarie)le immagini o il ricordo sbiadito delle impressioni
Hume non fa differenza tra esperienze interne ed esterne, ma fa differenza tra la
percezione nel momento in cui avviene (impressione) ed il ricordo di questa
(idea)in questo senso non esistono idee innate, che non derivino da
impressioni. La prova che permette di verificare la validità di un’idea è chiedersi
l’idea da quale impressione deriva. Se l’idea deriva da un’impressione allora
l’idea è attendibile, per quello che noi uomini possiamo conoscere. Le idee
metafisiche non sono da considerarsi valide poiché non derivano da alcuna
impressione.
IMMAGINAZIONE: facoltà mentale che crea le idee complesse aggregando più idee
semplici; stabilisce relazioni tra idee semplici
Le idee complesse sono combinazioni di idee complesse (processo attivo della
mente nel progetto di composizione delle idee complesse, mentre nella raccolta
delle idee semplici la mente opera passivamente).
L’immaginazione opera seguendo il principio di associazione, in base a cui vengono
associate due o più idee, che a sua volta segue 3 criteri/leggi: la somiglianza (tutto
ciò che è simile), la casualità (associazione secondo il principio di causa-effetto) e
la contiguità nel tempo e nello spazio (tutto ciò che è vicino nel tempo o
fisicamente).
Le principali idee complesse sono lo SPAZIO e TEMPO, CAUSA-EFFETTO, SOSTANZA
SPIRITUALE e MATERIALE/CORPOREAda un punto di vista conoscitivo non
possono essere universali, in quanto le idee complesse non sono un riflesso fedele
della realtà, ma solo un aggregato di idee semplici (ricordi sbiaditi delle
impressioni) prodotto dall’immaginazione. Le idee complesse hanno parziale validità
conoscitiva, poiché non derivano direttamente dalle impressioni, ma vengono a
formarsi per associazione di idee semplici da parte dell’immaginazionenon vi è
un’impressione corrispondente + c’è l’intervento della mente umana
SOSTANZAmateriale/corporea o spirituale
L’idea di una sostanza non è che una collezione di idee semplici unite
dall’immaginazionel’abitudine e l’immaginazione ci spingono a supporre una
continuata esistenza degli oggetti allo scopo di collegare le loro percezioni passate
con le presentiLa permanenza della sostanza deriva per abitudine; così siamo
naturalmente portati a considerare il mondo come qualcosa di durevole e reale che
mantiene la sua esistenza anche quando cessa di essere presente nella nostra
percezione.
EX. Pescasostanza materiale che corrisponde a una collezione di qualità
particolari/idee semplici (gusto, forma, colore...)
Spiritosostanza spirituale che corrisponde a percezioni particolari
L’Io, inteso come entità unitaria e sempre identica a sé stessa, è un fascio di
percezioni. Non si tratta di un’impressione: è ciò a cui vengono riferite, per
supposizione, le diverse nostre impressioni e idee. Non è difatti presente
un’impressione invariabile che dia origine all’idea di Io in maniera diretta: non
esistono infatti impressioni che siano costanti e invariabili.
CRITICA SOSTANZA
Secondo Hume la relazione tra causa ed effetto non può essere conosciuta mediante
un puro ragionamento, ma soltanto per mezzo dell’esperienza: nessuno messo di
fronte a un oggetto nuovo è in grado di determinarne le cause e gli effetti
effettuando esclusivamente un ragionamento a priori su di esso, ma deve farne
prima esperienza (la relazione tra causa ed effetto, pilastro del meccanicismo, non
è giustificabile a priori, ma può essere affermata solo a posteriori).
Tuttavia, la relazione tra causa ed effetto non è giustificabile razionalmente neppure
a posteriori in quanto si dovrebbe considerare l’infinità di tutti i casi presenti e futuri
per affermare che dato A segua B. Tuttavia per abitudine si sviluppa la
credenza/aspettativa non razionale e soggettiva, una conoscenza istintiva che a sua
volta è frutto dell’abitudine. La stessa scienza è posta su basi probabilistiche: essa
non è una certezza assoluta.

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