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HUME

Vita e opere
Nasce nel 1711 a Edimburgo da una famiglia della piccola nobiltà terriera. Era stato indirizzato agli
studi giuridici, ma amava gli studi classici, quindi si dedicò agli studi umanistici e filosofici. Per un
certo periodo di tempo fece il mercante di zucchero e nel 1739 scrisse la sua opera giovanile più
famosa: Trattato sulla natura umana. Esercitò attività di carattere diplomatico: fu ambasciatore
inglese a Parigi, che in quel periodo era capitale culturale d’Europa e il cuore dell’illuminismo.
Hume frequentò dei circoli illuministici e l’ambiente dell’Enciclopedie. Conobbe Diderot,
d’Alambert e Rousseau (con il quale avrà un’amicizia con esito negativo). Rousseau fu ospite di
Hume in Inghilterra, ma ci fu uno scontro molto dure, che terminò in tribunale.
Nel 1767 Hume fu sottosegretario degli affari del nord. Trascorse gli ultimi anni della sua vita da
benestante e morì nel 1776. Altre opere:
o Saggi su intelletto umano (1748)
o Ricerca sui principi della morale (1751)
o Dialoghi sulla religione naturale (1779, pubblicati postumi per le idee).
o Storia d’Inghilterra (1752), che gli diede grande lustro, garantendogli stabilità economica
CONOSCENZA
Impressioni e idee; immaginazione e dolce forza
Hume è un empirista e sostiene che la conoscenza umana derivi sempre dalle percezioni (i contenuti
della mente) che possono essere:
o Impressioni: percezioni che penetrano con maggiore forza ed evidenza nella nostra mente
(riguarda sfera dei sensi, passioni, emozioni). Sono più vivaci e paradossalmente sono più
chiare
o Idee (riguarda sfera del pensiero, memoria, immaginazione). Sono le immagini indebolite delle
impressioni. Ogni idea ha un’impressione corrispondente.
Impressioni:
o Semplici: sono quelle che non abbiamo, non percepiamo il nero ma il pennarello colorato di
nero.
o Complesse: le uniche che possiamo percepire (non percepiamo il libro distinto in forma e
colore, ma percepiamo il libro nella sua complessità). Sono un insieme di impressioni semplici
Idee:
o Semplici: derivano dalle impressioni semplici corrispondenti (possiamo pensare al rosso)
o Complesse: possiamo pensare a oggetti colorati di rosso
Le impressioni si trasformano in idee nella mente, e non è possibile pensare un’idea senza avere
un’impressione corrispondente. Le impressioni si presentano sempre prima delle idee: è il 1°
principio della teoria della conoscenza di Hume, e comporta smantellare una serie di illusioni che
abbiamo sulle nostre idee.
Principio di associazione
Oltre alla memoria, nel nostro cervello, abbiamo l’immaginazione (parola chiave). Gli uomini
possiedono libertà di immaginazione: le idee derivano dalle impressioni ma possiamo mescolarle a
nostro piacimento. La memoria ci consente di avere dei concetti che applichiamo secondo
determinate regole, quindi la facoltà dell’immaginazione permette di avere un mondo parallelo
rispetto alla realtà (arriva a negare l’esistenza dei concetti generali).
L’immaginazione è una dolce forza (forza per cui associamo le idee per lo più in determinati modi).
Se associassimo le idee in modo completamente libero, non si riuscirebbe a comunicare.
Hume sostiene che esistano alcune regole in base alle quali normalmente associamo le idee:
o Rassomiglianza
o Contiguità nel tempo e nello spazio: organizziamo le cose in base a criteri temporali e spaziali
o Rapporti di causa effetto (Hume è famoso per la critica all’idea di causa effetto): è
fondamentale per la vita e per la scienza (qualsiasi legge chimica o fisica è basata su questo
rapporto).
Quindi questa dolce forza che è l’immaginazione ci permette di associare le idee liberamente e
sviluppare capacità come quelle dell’artista, dello scrittore e personalità originali e bizzarre. Ma gli
uomini hanno la tendenza a ripetere alcune associazioni. Hume sostiene che nell’uomo prevalga un
comportamento abitudinario, piuttosto che i ragionamenti razionali.
Critica al principio di causa effetto
Caratteristiche del rapporto causa effetto:
o La causa viene sempre prima rispetto all’effetto, sennò non si può definire causa. C’è sempre
questo ordine.
o La causa deve essere vicina al suo effetto (devono essere uno subito dopo l’altro).
Hume critica la necessità: gli uomini sono abituati ad inserire un nesso di necessità tra due cose che
avvengono una dopo l’altra con contiguità spazio-temporale. Ma lui afferma che corrodere questo
principio significa relativizzare gran parte della scienza. Se questo principio non è certo e non è del
tutto razionale, si vanno ad indebolire le fondamenta della fisica e della scienza stessa, che è sempre
stata considerata certa e inattaccabile. Quindi non accetta il legame di necessità che c’è tra causa
effetto, quindi dice che “l’esperienza non fonda necessità, al massimo probabilità” (matematica
fonda necessità). Hume afferma “che domani il sole sorga è probabile, non necessario”.
Causa effetto è l’idea su cui costruiamo tutta la scienza, ma sono tutte scienze probabili e non
necessarie. Esistono due tipi di scienze:
o relazioni di idee: matematica, algebra, geometria, sono necessarie ma non hanno a che fare con
l’esperienza, possiamo stabilire nessi di necessità tra le idee. Sono fondate sul principio di non-
contraddizione.
o su dati di fatto: la fisica, la biologia, sono tutte probabili non necessarie. Non c’è
contraddizione con la teoria della conoscenza che si basa sull’esperienza, si ha certezza
dell’esperienza che è già accaduta ma solo nel presente.
Critica: credenza nel mondo esterno, idea dell’io, idee astratte, esistenza del tempo e dello spazio
Hume prosegue con una critica ad un serie di idee, che sostiene derivino dalle impressioni, anche se
fino a quel momento erano state giustificate.
o Critica della credenza nel mondo esterno. Il 90% delle azioni dell’uomo non segue
ragionamenti razionali, ma è basato sulla credenza che le cose siano esattamente come sono state
fino a questo momento. In realtà non si può avere avere garanzia di questo, non c’è certezza del
perdurare delle cose esterne così come sono state fino ad un determinato momento (si tratta solo
di un’abitudine).
o Critica dell’idea dell’io. Con Hume l’io è un teatro in cui continuamente passano determinate
impressioni (conoscitiva, sensazioni, emozioni). Ma in realtà non è presente nemmeno un teatro,
bensì solo personaggi e situazioni temporanee che tra un certo periodo di tempo non avranno
lasciato nessuna traccia, e di quelle sensazioni rimarranno saranno i picchi di dolore e di gioia.
o Critica le idee astratte o generali: Hume nega l’esistenza delle idee generali e dei concetti, che
per lui invece sono idee particolari (ad esempio non è possibile pensare ad un triangolo generale,
ma si avrà sempre in mente un particolare tipo di triangolo)
o Critica l’esistenza del tempo e dello spazio: per Hume sono soltanto idee complesse, cioè
associazioni fra due o più idee. Quindi lo spazio e il tempo non esistono nella realtà, ma sono
semplicemente impressioni dell’uomo, modi di pensare e di vedere, frutto della propria
immaginazione.

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