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EMPIRISMO→è una corrente filosofica nata nella seconda metà del 600 in Inghilterra, secondo cui la
conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall’ esperienza→è il criterio fondamentale che ci
permette di affermare se ciò che ho conosciuto è vero o falso.
•Ruoli dell’esperienza→mi dice quali affermazioni posso accettare. Non si può andare al di là dell’esperienza
che costituisce un limite che non si può oltrepassare, io non posso partire da qualcosa di cui non ho avuto
esperienza.
JOHN LOCKE
∙scrive Il saggio sulla tolleranza
∙x Locke bisogna partire dall’esperienza e bisogna riconoscerla fin da subito. L’esperienza è il nostro punto di
partenza, non dobbiamo fermarci ad essa. Il ruolo della ragione è quello di rielaborare ciò che conosciamo
attraverso l’esperienza. Se parto dall’esperienza vuol dire che parto dalle sensazioni.
Locke si compone di di idee e sensazioni.
IDEA= x avere un’idea devo partire dalle sensazioni, non posso avere un’idea prima di avere sensazioni. (non
posso dire di toccare un banco se prima non l'ho visto)→diverso da Platone
→Conduce l’empirismo a una conclusione scettica→l’esperienza non riesce a fondare piena validità della
conoscenza, la quale non è certa, ma probabile.
→Progetto di costruire una scienza della natura umana su base sperimentale.→offrire un’analisi sistematica
delle dimensioni che costituiscono la natura umana: ragione, sentimento, morale ,politica…
→Tendenza empiristica [conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall'esperienza] e anti-metafisica
⤷porterà una forma di scetticismo→pretese conoscitive della natura umana risulteranno limitate.
[∙A differenza di Locke che pur ammettendo che l’unico oggetto di conoscenza umana è l’idea, aveva
riconosciuto anche l’esistenza dell'io, di Dio, e delle cose.]
↳Hume risolve l’intera realtà solo per mezzo delle impressioni, le idee e i loro rapporti
⤷impossibile conoscenza della realtà così→inevitabile scetticismo
↳L'associazione sta alla base delle idee complesse (Locke), in particola delle idee di spazio, tempo,
causa-effetto e sostanza corporea o spirituale.
⤷x Hume esse non corrispondono ad impressioni, (ma modi di sentire le impressioni)
•x Hume tutti i ragionamenti sulla realtà si fondano sulla relazione di causa ed effetto
La relazione causa-effetto non può essere conosciuta a priori (col ragionamento), ma solo x esperienza
↳Quindi la connessione causa-effetto, anche dopo essere scoperta x esperienza, rimane arbitraria, priva di
necessità oggettiva.
∙L’esperienza ci illumina solo sui fatti sperimentati nel passato, ma non sul futuro.
La connessione causa-effetto (arbitraria) non può prevedere il futuro.
L’esperienza riguarda solo il passato, mai il futuro.
⤷guardando l’esperienza→da cause che appaiono simili ci aspettiamo effetti simili
↓
Il legame tra cause e effetto non può essere dimostrato come assolutamente valido, ma l’uomo lo crede
necessario (valido) e fonda tutto su esso.
Questa necessità è soggettiva e riguarda il principio umano dell’abitudine [la ripetizione di un atto produce la
disposizione a rinnovare lo stesso atto senza il ragionamento]
⤷l’abitudine ci fa prevedere determinati eventi, sorregge la nostra vita, ci dà sicurezza sul futuro
↳l’abitudine però non giustifica la validità dei legami causali→ il rapporto causale non è giustificanile
⤷non esiste un principio assolutamente valido che spieghi la connessione causa-effetto
↓
⤷Quindi ogni credenza è risultato di un’abitudine, non atto di ragione
↳la credenza è dovuta alla maggiore vivacità delle impressioni rispetto alle idee
⤷realtà= vivacità delle impressioni
⤷la realtà è priva di validità razionale→rientra nella probabilità
↳la coerenza e costanza dei gruppi di impressioni ci fa trascurare che le nostre impressioni sono discontinue,
ce le fa considerare come oggetti stabili- →credenza abituale del mondo esterno
↪in realtà la realtà di cui siamo certi è costituita dalle percezioni
•Non abbiamo impressione dell’io, ma solo degli stati d’animo→L’io è un insieme di impressioni che si
susseguono nel tempo e non possono essere ricondotte a una sostanza unitaria (non è fondamento di sapere)
KANT
[1724-1804]]
•Scrive .La critica della ragion pura (sui fondamenti del sapere)
.La critica della ragion pratica (sui fondamenti della morale)
.La critica del giudizio (sui fondamenti dell’esperienza estetica e sentimentale)
3 periodi:
interesse x scienze naturali,
interesse filosofico,
interesse x filosofia trascendentale (al di là della ragione umana, della realtà tangibile)
•Dissertazione 1770→segna soluzione critica del problema dello spazio e del tempo
∙stabilisce distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale
1-la conoscenza sensibile→realtà come mi appare
. è dovuta alla ricettività (passività) del soggetto (ricevere impressioni), ha x oggetto il fenomeno(=realtà in
rapporto al soggetto)
•⤷Bisogna distinguere materia e forma: la materia è la sensazione (conoscenza attraverso i sensi),
la forma è la legge (che ordina la materia sensibile) attraverso cui si succedono i fenomeni
⤷la forma avviene attraverso spazio e tempo→(la sensibilità li presuppone)→sono intuizioni a priori (indipendenti dalla
conoscenza sensibile)
∙la conoscenza s. prima dell’uso dell’intelletto si chiama apparenza, (si può conoscere), dopo il cfr di più
apparenze si chiama esperienza.
2-la conoscenza intellettuale è la conoscenza di ciò che pensiamo→ facoltà del soggetto, ha x oggetto la
natura della cosa,( come noumeno)
⤷può cogliere le cose nel loro ordine intellegibile ( noumeni)
(a differenza della sensibilità che percepisce le cose come appaiono (fenomeni))
•differenza tra intuizioni e concetto→le intuizioni precedono il concetto→ il concetto si forma con l’intelletto
CRITICISMO
•procede (insistendo sui limiti dell’intelletto) elaborando filosofia critica
⤷Critica della ragion pura 17881 e 1787 (aggiunt sulla deduzione trascendentale)
↓
•in contrapposizione al dogmatismo (accetta dottrine senza interrogarsi sulla validità)
⤷critica= strumento di eccellenza della sua filosofia→interrogarsi sul fondamento delle esperienze
umane , chiarendone:
.possibilità (condizioni che permettono l’esistenza)
.validità (ciò che caratterizza è legittimo)
.limiti (confini di validità)
↓
↪centrale aspetto del LIMITE- →la critica nasce in quanto esista il limite→criticismo= filosofia del limite
↪ermeneutica della finitudine→carattere finito delle possibilità esistenziali umane
•NON è scetticismo→non è l’obiettivo finale (Hume) →pk tracciare il limite dell’esperienza vuol dire garantire la
sua validità entro quel limite
↪ il limite (impossibilità di raggiungere la santità) diventa la norma che dà legittimità alle facoltà umane,
che regola l’umanità
•Kant e Hume→kant esclude evasione dei limiti umani→riprendendo Hume che rompe il “sonno dogmatico”
Kant cerca cmq di fondare le validità delle attività umane
•si distingue da illuminismo→ criticismo porta al tribunale della ragione la ragione stessa, x chiarirne strutture
e possibilità
↪ma cmq Kant figlio dell’illuminismo→i confini della ragione possono essere tracciati solo dalla ragione stessa
↪i limiti della ragione coincidono coi limiti dell’uomo
↳questa nuova impostazione del problema della conoscenza comporta la rivoluzione copernicana
↪come Copernico x spiegare i moti celesti aveva ribaltato i rapporti tra sole e terra, così Kant x spiegare la
scienza ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto (→non è la mente a modellarsi alla realtà, ma la realtà che si
modella sulle forme a priori attraverso cui la percepiamo)
L’ESTETICA TRASCENDENTALE
↪kant studia la sensibilità e le sue forme a priori
Kant considera la sensibilità
- recettiva, pk riceve x intuizione i contenuti dalla realtà esterna o dall’esperienza interna
-attiva, pk organizza il materiale delle sensazioni (intuizioni empiriche) tramite spazio e tempo (forme a priori
della sensibilità) (intuizioni pure)
•Kant confuta la visione empiristica (Locke)→che considerava spazio e tempo come elementi tratti
dall’esperienza, sia la visione oggettivistica (Newton), sia la versione concettualistica (Leibniz)
↳non possono derivare dall’esperienza pk in un'esperienza bisogna già presupporre spazio e tempo.
↳sono quadri mentali a priori entro i quali connettiamo i dati che arrivano dall’esperienza.
↳hanno natura intuitiva→è un’intuizione a priori
LOGICA TRASCENDENTALE
•2 parte della dottrina degli elementi è la Logica trascendentale→ha come oggetto di indagine l’origine,
l’estensione e la validità delle conoscenze a priori (proprie dell’intelletto e della ragione).
•Nell’analitica trascendentale risponde a che cosa sono i CONCETTI→sono operazioni attive che unificano le
sensazioni sotto una rappresentazione comune
•I concetti possono essere empirici (costruiti attraverso l’esperienza) o puri→contenuti a priori nell’intelletto
↪i concetti puri sono le CATEGORIE (come Ari)= concetti basilari della mente che rappresentano le supreme
funzioni unificatrici dell’intelletto
⤷Kant deduce le categorie, non sono concetti empirici, sono concetti basilari della mente,
∙sono dedotte pk ricavate dai giudizi (che sono predicati primi)→deduzione metafisica= deduzione delle
categorie dalla tavola dei giudizi
↪poiché pensare è giudicare ( e pensare=attribuire un predicato al soggetto)→ le categorie sono tante quante
le modalità di giudizio→quindi a ogni tipo di giudizio corrisponde un tipo di categoria (quantità, qualità, relazione,
modalità)
∙hanno valore trascendentale (riguardano solo il pensiero)→solo dopo l’esperienza sensitiva
DEDUZIONE TRASCENDENTALE
↪formulata la tavola delle categorie, →giustificare la loro validità e il loro uso.
deduzione che consiste nella giustificazione che l’uso è legittimo e nella determinazione dei limiti di quest’uso,
cioè del diritto che ha la ragione ad impiegarle. (diritto con restrizioni)
↓
soluzione sta in:
↳l’unificazione della pluralità non deriva dalla pluralità stessa, ma da un’attività sintetica che sta nell’intelletto
↳distinguendo tra unificazione e l’unità kant identifica l'unità fondatrice della conoscenza col centro unificatore
della conoscenza, la struttura mentale →l’io penso→che accompagna le rappresentazioni
↪l’io penso si attua attraverso i giudizi (i modi in cui viene pensata l’intuizione)
↪i giudizi si basano sulle categorie- →quindi gli oggetti quando vengono pensati vengono anche categorizzati
SCHEMI TRASCENDENTALI
Domanda: come si applicano le categorie ai fenomeni ?
↪con la dottrina dello schematismo→l’intelletto agisce indirettamente sugli oggetti
•Dato che il tempo condizione gli oggetti→l’intelletto, condizionando il tempo, condizionerà gli oggetti
•L’intelletto, con la facoltà dell’immaginazione produttiva→determina la rete del tempo secondo schemi che
corrispondono alle categorie
IL NOUMENO
= oggetto di una conoscenza intellettuale pura
•La delimitazione della conoscenza al fenomeno comporta rimando alla cosa in sé, cioè un x che si
fenomenizza solo in rapporto a noi
↪costituisce il presupposto del discorso gnoseologico di kant
↳La conoscenza umana è limitata al fenomeno, pk la cosa in sé (NOUMENO) non diventa oggetto di
esperienza
→Dà 2 significati di noumeno: positivo=è l’oggetto di un’intuizione non sensibile→a noi preclusa
negativo= è il concetto di una cosa in sé, come una x che non può entrare in rapporto conoscitivo con noi
↓
iL NOUMENO è x noi un concetto limite, che argina le pretese conoscitive umane
⤷l’intelletto umano non può conoscere le cose in sé, ma solo pensarle filtrate in fenomeni
DIALETTICA TRASCENDENTALE
indagine sulla scientificità della metafisica
∙x dialettica trascendentale kant intende l’analisi e lo smascheramento dei ragionamenti ingannevoli della
metafisica.→no scientificità . Questa cmq rappresenta un’esigenza naturale della mente umana.
•Il voler andare oltre i dati esperienziali deriva dall’innata tendenza all’incondizionato e alla totalità
↪la ragione è attratta dal regno dell’assoluto e verso una spiegazione globale dell’esistenza
↳questo spiega l’esistenza delle 3 IDEE TRASCENDENTALI, proprie della ragione
↳la ragione unifica i dati del senso interno mediante l’idea di ANIMA, (totalità assoluta dei fenomeni interni),
unifica i dati del senso esterno con l’idea di MONDO (totalità assoluta dei fen. esterni), unificare i dati interni e
esterni con l’idea di DIO (totalità di tutte le totalità, fondamento di tutta l’esistenza)
↳L'errore della metafisica è trasformare queste esigenze mentali in realtà (dimenticando che noi abbiamo a che
fare col solo fenomeno)
•Per dimostrare l’infondatezza della metafisica, Kant prende in esame la psicologia razionale (studia l'anima),
la cosmologia razionale (studia il mondo) e la teologia razionale (studia Dio).
PSICOLOGIA RAZIONALE
↪x Kant è fondata su un paralogisma, un ragionamento errato→cioè applicare la categoria di sostanza all'io
penso, trasformandolo in una realtà chiamata anima.In realtà l’io penso è un ‘unità formale attraverso cui viene
rappresentato un soggetto trascendentale dei pensieri=x, a esso non è applicabile alcuna categoria, né valori
(immortale, immateriale..)
COSMOLOGIA RAZIONALE
↪ha x oggetto il cosmo, cioè la totalità incondizionata dei fenomeni. il cosmo indica la totalità assolute
dell’esistente. Un’idea di questo tipo trascende l’esperienza, essa risulta illegittima
↳si cade nell’antinomia (conflitto della ragione con se stessa, con coppie di affermazioni opposte, dove la tesi
afferma e l’antitesi nega, tra le quali non è possibile decidere)
↳nell’idea di mondo (oltre l’esperienza) non può fornire criterio x decidere l’una o l’altra tesi in conflitto.
↪quindi è dimostrata l’illegittimità dell’idea di mondo
TEOLOGIA RAZIONALE
↪sulla questione di Dio→risulta priva di valore conoscitivo
Dio rappresenta l'ideale della ragion pura, il modello supremo di perfezione, l’essere da cui derivano e
dipendono gli esseri
↪ideale che scaturisce dalla ragione, ci lascia nell’ignoranza della realtà effettiva
•PROVA ONTOLOGICA
↪di Cartesio)→ricava l’esistenza di Dio dal suo concetto come essere perfettissimo, e in quanto tale non può
mancare dell’attributo dell’esistenza.
↳Non è possibile passare dal piano della possibilità logica a quello della realtà ontologica, pochè l’esistenza si
può constatare solo x via empirica, non è deducibile x via intellettiva.
•PROVA COSMOLOGICA
↪ripresa da San Tommaso→se qualcosa esiste, deve esistere anche un essere assolutamente necessario.
Poiché io esisto deve esistere questo essere.
1 limite→uso illegittimo del principio di causa→il p. di causa è una regola con cui connettiamo i fenomeni tra
loro, e non può connettere i fenomeni con qualcosa al di fuori di essi.
2 limite→uso di forzature logiche, ricadendo nella prova ontologica (il necessario coincide con l’idea di
perfettissimo che non può non esistere)
↪da concetti vuole far uscire esistenze
•PROVA FISICO-TEOLOGICA
↪fa leva sull’ordine, la finalità del mondo x innalzarsi ad una mente ordinatrice→Dio
↳x Kant è sottoposta a forzature logiche e ricade nella prova ontologica
↳Cmq Kant non nega Dio, ma mette in discussione la dimostrabilità razionale della sua esistenza
↪non è ateo, ma agnostico (la ragione umana non può dimostrare né l'esistenza né il contrario )