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EMPIRISMO, LOCKE, HUME E KANT

EMPIRISMO→è una corrente filosofica nata nella seconda metà del 600 in Inghilterra, secondo cui la
conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall’ esperienza→è il criterio fondamentale che ci
permette di affermare se ciò che ho conosciuto è vero o falso.
•Ruoli dell’esperienza→mi dice quali affermazioni posso accettare. Non si può andare al di là dell’esperienza
che costituisce un limite che non si può oltrepassare, io non posso partire da qualcosa di cui non ho avuto
esperienza.

JOHN LOCKE
∙scrive Il saggio sulla tolleranza
∙x Locke bisogna partire dall’esperienza e bisogna riconoscerla fin da subito. L’esperienza è il nostro punto di
partenza, non dobbiamo fermarci ad essa. Il ruolo della ragione è quello di rielaborare ciò che conosciamo
attraverso l’esperienza. Se parto dall’esperienza vuol dire che parto dalle sensazioni.
Locke si compone di di idee e sensazioni.
IDEA= x avere un’idea devo partire dalle sensazioni, non posso avere un’idea prima di avere sensazioni. (non
posso dire di toccare un banco se prima non l'ho visto)→diverso da Platone

•L’esperienza è fatta di elementi fondamentali: ∙impressioni o sensazioni


∙idee
Ma la sua costruzione del sapere non finisce qui pk ci sono anche altri elementi, altre realtà:
∙Dio →esiste pk non posso pensare che tutto ciò che esiste è stato creato dal nulla
∙io (soggettività)→io ho un’identità precisa su cui si basa la possibilità di avere sensazioni
∙sostrato (cose esterne)→posso conoscere il sostrato che dà vita alla sostanza delle cose, ma non so dire
nulla del sostrato: le sue qualità sono sconosciute.

David Hume (1711-1776)


∙Trattato sulla natura umana, Ricerca sull’intelletto umano, Ricerca sui principi della morale, il Trattato

→Conduce l’empirismo a una conclusione scettica→l’esperienza non riesce a fondare piena validità della
conoscenza, la quale non è certa, ma probabile.
→Progetto di costruire una scienza della natura umana su base sperimentale.→offrire un’analisi sistematica
delle dimensioni che costituiscono la natura umana: ragione, sentimento, morale ,politica…
→Tendenza empiristica [conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall'esperienza] e anti-metafisica
⤷porterà una forma di scetticismo→pretese conoscitive della natura umana risulteranno limitate.

•Nell’analisi della conoscenza umana, divide le percezioni della mente tra:


∙impressioni →percezioni immediate, sensazioni, passioni ed emozioni provate istantaneamente
nell’esperienza (es dolore)
∙idee→immagini o ricordi indeboliti delle impressioni (es il ricordo del dolore)
⤷L’idea non raggiunge la vivacità e la forza dell’impressione
⤷l’idea deriva sempre da un’impressione
↳da qui deriva il limite del pensiero umano

[∙A differenza di Locke che pur ammettendo che l’unico oggetto di conoscenza umana è l’idea, aveva
riconosciuto anche l’esistenza dell'io, di Dio, e delle cose.]
↳Hume risolve l’intera realtà solo per mezzo delle impressioni, le idee e i loro rapporti
⤷impossibile conoscenza della realtà così→inevitabile scetticismo

•Hume nega idee astratte


⤷esistono solo idee particolari assunte come segni di altre idee particolari simili ad esse.
[segno= possibilità di un’idea di richiamare altre idee simili]
⤷x spiegare la funzione del segno ricorre al principio dell’abitudine.
[∙Abitudine= disposizione (dovuta alla ripetizione dell’atto) a rinnovare un atto senza il ragionamento.]
⤷si forma l’abitudine di considerare unite tra loro idee designate da un unico nome →il nome indicherà
l’abitudine di considerarle insieme.

•L’immaginazione è la facoltà di stabilire relazioni tra idee→mediante il principio di associazione (=forza di


attrazione che che trasporta a mente da un’idea all’altra)→opera secondo 3 criteri:
.somiglianza,
.contiguità spazio-temporale
. causalità (causa effetto)

↳L'associazione sta alla base delle idee complesse (Locke), in particola delle idee di spazio, tempo,
causa-effetto e sostanza corporea o spirituale.
⤷x Hume esse non corrispondono ad impressioni, (ma modi di sentire le impressioni)

•x Hume tutti i ragionamenti sulla realtà si fondano sulla relazione di causa ed effetto
La relazione causa-effetto non può essere conosciuta a priori (col ragionamento), ma solo x esperienza

↳Quindi la connessione causa-effetto, anche dopo essere scoperta x esperienza, rimane arbitraria, priva di
necessità oggettiva.

∙L’esperienza ci illumina solo sui fatti sperimentati nel passato, ma non sul futuro.
La connessione causa-effetto (arbitraria) non può prevedere il futuro.
L’esperienza riguarda solo il passato, mai il futuro.
⤷guardando l’esperienza→da cause che appaiono simili ci aspettiamo effetti simili

Il legame tra cause e effetto non può essere dimostrato come assolutamente valido, ma l’uomo lo crede
necessario (valido) e fonda tutto su esso.
Questa necessità è soggettiva e riguarda il principio umano dell’abitudine [la ripetizione di un atto produce la
disposizione a rinnovare lo stesso atto senza il ragionamento]
⤷l’abitudine ci fa prevedere determinati eventi, sorregge la nostra vita, ci dà sicurezza sul futuro
↳l’abitudine però non giustifica la validità dei legami causali→ il rapporto causale non è giustificanile
⤷non esiste un principio assolutamente valido che spieghi la connessione causa-effetto

⤷Quindi ogni credenza è risultato di un’abitudine, non atto di ragione
↳la credenza è dovuta alla maggiore vivacità delle impressioni rispetto alle idee
⤷realtà= vivacità delle impressioni
⤷la realtà è priva di validità razionale→rientra nella probabilità

↳la coerenza e costanza dei gruppi di impressioni ci fa trascurare che le nostre impressioni sono discontinue,
ce le fa considerare come oggetti stabili- →credenza abituale del mondo esterno
↪in realtà la realtà di cui siamo certi è costituita dalle percezioni

•Non abbiamo impressione dell’io, ma solo degli stati d’animo→L’io è un insieme di impressioni che si
susseguono nel tempo e non possono essere ricondotte a una sostanza unitaria (non è fondamento di sapere)
KANT
[1724-1804]]
•Scrive .La critica della ragion pura (sui fondamenti del sapere)
.La critica della ragion pratica (sui fondamenti della morale)
.La critica del giudizio (sui fondamenti dell’esperienza estetica e sentimentale)
3 periodi:
interesse x scienze naturali,
interesse filosofico,
interesse x filosofia trascendentale (al di là della ragione umana, della realtà tangibile)

•Dissertazione 1770→segna soluzione critica del problema dello spazio e del tempo
∙stabilisce distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale
1-la conoscenza sensibile→realtà come mi appare
. è dovuta alla ricettività (passività) del soggetto (ricevere impressioni), ha x oggetto il fenomeno(=realtà in
rapporto al soggetto)
•⤷Bisogna distinguere materia e forma: la materia è la sensazione (conoscenza attraverso i sensi),
la forma è la legge (che ordina la materia sensibile) attraverso cui si succedono i fenomeni
⤷la forma avviene attraverso spazio e tempo→(la sensibilità li presuppone)→sono intuizioni a priori (indipendenti dalla
conoscenza sensibile)
∙la conoscenza s. prima dell’uso dell’intelletto si chiama apparenza, (si può conoscere), dopo il cfr di più
apparenze si chiama esperienza.
2-la conoscenza intellettuale è la conoscenza di ciò che pensiamo→ facoltà del soggetto, ha x oggetto la
natura della cosa,( come noumeno)
⤷può cogliere le cose nel loro ordine intellegibile ( noumeni)
(a differenza della sensibilità che percepisce le cose come appaiono (fenomeni))

•differenza tra intuizioni e concetto→le intuizioni precedono il concetto→ il concetto si forma con l’intelletto

CRITICISMO
•procede (insistendo sui limiti dell’intelletto) elaborando filosofia critica
⤷Critica della ragion pura 17881 e 1787 (aggiunt sulla deduzione trascendentale)

•in contrapposizione al dogmatismo (accetta dottrine senza interrogarsi sulla validità)
⤷critica= strumento di eccellenza della sua filosofia→interrogarsi sul fondamento delle esperienze
umane , chiarendone:
.possibilità (condizioni che permettono l’esistenza)
.validità (ciò che caratterizza è legittimo)
.limiti (confini di validità)

↪centrale aspetto del LIMITE- →la critica nasce in quanto esista il limite→criticismo= filosofia del limite
↪ermeneutica della finitudine→carattere finito delle possibilità esistenziali umane

•NON è scetticismo→non è l’obiettivo finale (Hume) →pk tracciare il limite dell’esperienza vuol dire garantire la
sua validità entro quel limite
↪ il limite (impossibilità di raggiungere la santità) diventa la norma che dà legittimità alle facoltà umane,
che regola l’umanità

•Kant e Hume→kant esclude evasione dei limiti umani→riprendendo Hume che rompe il “sonno dogmatico”
Kant cerca cmq di fondare le validità delle attività umane

•criticismo determinato da rivoluzione scientifica e crisi progressiva delle metafisiche tradizionali


↪che si interroga sui fondamenti del sapere, della morale e dell’esperienza estetica e sentimentale

⤷può considerarsi come la prosecuzione dell’empirismo (Locke)→riconoscendo i limiti della ragione e del
mondo umano
∙però si distingue dall’empirismo pk rifiuta gli esiti scettici e pk spinge più a fondo l’analisi critica (vuole fissare
le condizioni possibili e i limiti di validità)

•si distingue da illuminismo→ criticismo porta al tribunale della ragione la ragione stessa, x chiarirne strutture
e possibilità
↪ma cmq Kant figlio dell’illuminismo→i confini della ragione possono essere tracciati solo dalla ragione stessa
↪i limiti della ragione coincidono coi limiti dell’uomo

CRITICA DELLA RAGION PURA


TEORIA KANTIANA DEI GIUDIZI
•Kant parte con un’ipotesi gnoseologica di fondo→immediatamente convalidata dalla presenza dei giudizi
sintetici a priori

è convinto che la conoscenza umana offre l’esempio di principi assoluti→verità universali validi sempre allo
stesso modo [la scienza presuppone alla base principi immutabili]
↪Kant denomina principi di questo tipo giudizi sintetici a priori
∙giudizi pk aggiungono un predicato al soggetto
∙sintetici (fecondi) pk il predicato dice qualcosa di nuovo sul soggetto
∙a priori pk non derivano dall’esperienza
↳x Kant questi sono i giudizi fondamentali della scienza. →concezione criticistica
non lo sono i:
•giudizi analitici a priori→ enunciati senza ricorrere all’esperienza pk il predicato esplicita, attraverso un’analisi basata sul
principio di non-contraddizione, quanto è implicitamente contenuto nel soggetto→es i corpi sono estesi [sono infecondi (analitici) pk non
ampliano la conoscenza]
•giudizi sintetici a posteriori→il predicato dice qualcosa in più sul soggetto, attraverso l’esperienza→es i corpi sono pesanti
[sono privi di universalità e necessità pk poggiano sull’esperienza]

Questa teoria dei giudizi sottintende un confronto con le precedenti scuole filosofiche:
∙i giudizi analitici a priori richiamano la concezione razionalistica della scienza, che prevede di partire da
principi a priori (innati)
∙i giudizi sintetici a posteriori richiamano l’empirismo, che pretendeva di fondare la scienza solo sull’esperienza.

x Kant→ scienza= principi sintetici a priori + esperienza

TEORIA DELLE FORME A PRIORI


↳problema= spiegare la provenienza dei giudizi sintetici a priori (pk non dall’esperienza)
elabora nuova teoria della conoscenza, intesa come sintesi di materia e forma
↪materia della conoscenza=insieme delle impressioni sensibili provenienti dall’esperienza (elemento a posteriori)
↪forma della conoscenza=l’insieme delle modalità fisse attraverso cui la mente ordina le impressioni (el. a priori)
↳la mente filtra dati empirici attraverso forme innate. →queste forme sono a priori rispetto all’esperienza, tutti
le possiedono e le applicano ugualmente.

↳questa nuova impostazione del problema della conoscenza comporta la rivoluzione copernicana
↪come Copernico x spiegare i moti celesti aveva ribaltato i rapporti tra sole e terra, così Kant x spiegare la
scienza ribalta i rapporti tra soggetto e oggetto (→non è la mente a modellarsi alla realtà, ma la realtà che si
modella sulle forme a priori attraverso cui la percepiamo)

•Distinzione tra fenomeno e cosa in sé


↪il fenomeno è la realtà che ci appare tramite forme a priori
↪la cosa in sé è la realtà considerata indipendentemente da noi e dalle forme a priori (noi non conosciamo)
LE FACOLTÀ DELLA CONOSCENZA
Kant distingue 3 facoltà conoscitive. Ogni conoscenza nasce dai sensi, va all’intelletto e finisce nella ragione.
∙sensibilità→facoltà con cui conosciamo attraverso i sensi e tramite le forme a priori di spazio e tempo
∙intelletto→facoltà attraverso cui pensiamo i dati sensibili attraverso le categorie
∙ragione→facoltà attraverso cui cerchiamo di spiegare la realtà mediante idee di anima, mondo e Dio

Su questa tripartizione si basa la partizione della critica della ragion pura. L’opera si divide in:
-la dottrina degli elementi→ vuole scoprire gli elementi a priori della conoscenza
-la dottrina del metodo→chiarisce l’uso possibile degli elementi a priori→ il metodo della conoscenza

⤷la dottrina degli elementi si divide in 2 parti:


1-estetica trascendentale→studia le forme a priori della sensibilità (spazio e tempo) , mostrando che su esse
si forma la matematica
2-logica trascendentale→divisa in :
→analitica trascendentale→studia le forme a priori dell’intelletto (12 categorie), mostrando che su esse si
forma la fisica
→dialettica trascendentale→studia le forme a priori della ragione →idee di anima, mondo e dio, mostrando
che su esse si forma la metafisica

•L’USO KANTIANO DI TRASCENDENTALE


↪significa qualcosa che precede l’esperienza (a priori) ed è determinato a rendere possibile la conoscenza
nell’esperienza
↪significato di trascendentale è quello che lo identifica con lo studio filosofico degli elementi a priori.
↪quindi sono trascendentali le discipline filosofiche relative alle forme a priori

L’ESTETICA TRASCENDENTALE
↪kant studia la sensibilità e le sue forme a priori
Kant considera la sensibilità
- recettiva, pk riceve x intuizione i contenuti dalla realtà esterna o dall’esperienza interna
-attiva, pk organizza il materiale delle sensazioni (intuizioni empiriche) tramite spazio e tempo (forme a priori
della sensibilità) (intuizioni pure)

TEORIA DELLO SPAZIO E DEL TEMPO


∙lo spazio è la forma del senso esterno (rappresentazione a priori alla base delle intuizioni esterne e della
disposizione delle cose)
∙il tempo è la forma del senso interno (rappresentazione a priori alla base dei nostri stati interni e del loro
disporsi )

•Kant confuta la visione empiristica (Locke)→che considerava spazio e tempo come elementi tratti
dall’esperienza, sia la visione oggettivistica (Newton), sia la versione concettualistica (Leibniz)
↳non possono derivare dall’esperienza pk in un'esperienza bisogna già presupporre spazio e tempo.
↳sono quadri mentali a priori entro i quali connettiamo i dati che arrivano dall’esperienza.
↳hanno natura intuitiva→è un’intuizione a priori

∙giustifica inoltre l’apriorità di spazio e tempo mediante considerazioni sulla MATEMATICA.


Kant vede nella matematica la scienza sintetica a priori per eccellenza
•sintetiche pk ampliano la conoscenza con costruzioni mentali che vanno oltre il già noto
•a priori pk i teoremi valgono indipendentemente dall’esperienza
⤷il punto d’appoggio delle costruzioni sintetiche a priori della matematica risiede nelle intuizioni di tempo e
spazio
↪la geometria dimostra a priori le proprietà delle figure mediante l’intuizione di spazio
↪l’aritmetica dimostra a priori le proprietà dei numeri basandosi sull’intuizione di tempo e successione
↳Essendo a priori, la matematica è anche universale e necessaria, valida x tutti

LOGICA TRASCENDENTALE
•2 parte della dottrina degli elementi è la Logica trascendentale→ha come oggetto di indagine l’origine,
l’estensione e la validità delle conoscenze a priori (proprie dell’intelletto e della ragione).

•x la conoscenza sono necessari sia sensibilità sia intelletto


↪senza sensibilità nessun oggetto ci verrebbe dato, senza intelletto nessun oggetto verrebbe pensato
∙i concetti permettono di unificare l’esperienza, le sensazioni

•Nell’analitica trascendentale risponde a che cosa sono i CONCETTI→sono operazioni attive che unificano le
sensazioni sotto una rappresentazione comune
•I concetti possono essere empirici (costruiti attraverso l’esperienza) o puri→contenuti a priori nell’intelletto
↪i concetti puri sono le CATEGORIE (come Ari)= concetti basilari della mente che rappresentano le supreme
funzioni unificatrici dell’intelletto
⤷Kant deduce le categorie, non sono concetti empirici, sono concetti basilari della mente,
∙sono dedotte pk ricavate dai giudizi (che sono predicati primi)→deduzione metafisica= deduzione delle
categorie dalla tavola dei giudizi
↪poiché pensare è giudicare ( e pensare=attribuire un predicato al soggetto)→ le categorie sono tante quante
le modalità di giudizio→quindi a ogni tipo di giudizio corrisponde un tipo di categoria (quantità, qualità, relazione,
modalità)
∙hanno valore trascendentale (riguardano solo il pensiero)→solo dopo l’esperienza sensitiva

DEDUZIONE TRASCENDENTALE
↪formulata la tavola delle categorie, →giustificare la loro validità e il loro uso.
deduzione che consiste nella giustificazione che l’uso è legittimo e nella determinazione dei limiti di quest’uso,
cioè del diritto che ha la ragione ad impiegarle. (diritto con restrizioni)

soluzione sta in:
↳l’unificazione della pluralità non deriva dalla pluralità stessa, ma da un’attività sintetica che sta nell’intelletto
↳distinguendo tra unificazione e l’unità kant identifica l'unità fondatrice della conoscenza col centro unificatore
della conoscenza, la struttura mentale →l’io penso→che accompagna le rappresentazioni
↪l’io penso si attua attraverso i giudizi (i modi in cui viene pensata l’intuizione)
↪i giudizi si basano sulle categorie- →quindi gli oggetti quando vengono pensati vengono anche categorizzati

IO PENSO= principio supremo della conoscenza umana


↪ciò che rende possibile l’universalità e la necessità del sapere
↪ha carattere finito →si limita a ordinare una realtà che preesiste

SCHEMI TRASCENDENTALI
Domanda: come si applicano le categorie ai fenomeni ?
↪con la dottrina dello schematismo→l’intelletto agisce indirettamente sugli oggetti
•Dato che il tempo condizione gli oggetti→l’intelletto, condizionando il tempo, condizionerà gli oggetti
•L’intelletto, con la facoltà dell’immaginazione produttiva→determina la rete del tempo secondo schemi che
corrispondono alle categorie

L’USO DELLE CATEGORIE


•La soluzione di kant consiste nell’intendere il fondamento del sapere in termini di possibilità e di limiti, in
conformità all’uomo, essere pensante finito.
•Le categorie (formando la facoltà di unificare il molteplice della sensibilità), funzionano solo in relazione alle
intuizioni spazio-temporali in cui si applicano.→quindi operano solo in relazione al fenomeno (oggetto proprio
della conoscenza umana)
↪quindi la conoscenza non può estendersi oltre l’esperienza
↪quindi categorie→unico uso empirico pk in relazione ai fenomeni (oggetti dell’esperienza)

IL NOUMENO
= oggetto di una conoscenza intellettuale pura
•La delimitazione della conoscenza al fenomeno comporta rimando alla cosa in sé, cioè un x che si
fenomenizza solo in rapporto a noi
↪costituisce il presupposto del discorso gnoseologico di kant
↳La conoscenza umana è limitata al fenomeno, pk la cosa in sé (NOUMENO) non diventa oggetto di
esperienza
→Dà 2 significati di noumeno: positivo=è l’oggetto di un’intuizione non sensibile→a noi preclusa
negativo= è il concetto di una cosa in sé, come una x che non può entrare in rapporto conoscitivo con noi

iL NOUMENO è x noi un concetto limite, che argina le pretese conoscitive umane
⤷l’intelletto umano non può conoscere le cose in sé, ma solo pensarle filtrate in fenomeni

DIALETTICA TRASCENDENTALE
indagine sulla scientificità della metafisica
∙x dialettica trascendentale kant intende l’analisi e lo smascheramento dei ragionamenti ingannevoli della
metafisica.→no scientificità . Questa cmq rappresenta un’esigenza naturale della mente umana.

•Il voler andare oltre i dati esperienziali deriva dall’innata tendenza all’incondizionato e alla totalità
↪la ragione è attratta dal regno dell’assoluto e verso una spiegazione globale dell’esistenza
↳questo spiega l’esistenza delle 3 IDEE TRASCENDENTALI, proprie della ragione
↳la ragione unifica i dati del senso interno mediante l’idea di ANIMA, (totalità assoluta dei fenomeni interni),
unifica i dati del senso esterno con l’idea di MONDO (totalità assoluta dei fen. esterni), unificare i dati interni e
esterni con l’idea di DIO (totalità di tutte le totalità, fondamento di tutta l’esistenza)

↳L'errore della metafisica è trasformare queste esigenze mentali in realtà (dimenticando che noi abbiamo a che
fare col solo fenomeno)

•Per dimostrare l’infondatezza della metafisica, Kant prende in esame la psicologia razionale (studia l'anima),
la cosmologia razionale (studia il mondo) e la teologia razionale (studia Dio).

PSICOLOGIA RAZIONALE
↪x Kant è fondata su un paralogisma, un ragionamento errato→cioè applicare la categoria di sostanza all'io
penso, trasformandolo in una realtà chiamata anima.In realtà l’io penso è un ‘unità formale attraverso cui viene
rappresentato un soggetto trascendentale dei pensieri=x, a esso non è applicabile alcuna categoria, né valori
(immortale, immateriale..)

COSMOLOGIA RAZIONALE
↪ha x oggetto il cosmo, cioè la totalità incondizionata dei fenomeni. il cosmo indica la totalità assolute
dell’esistente. Un’idea di questo tipo trascende l’esperienza, essa risulta illegittima
↳si cade nell’antinomia (conflitto della ragione con se stessa, con coppie di affermazioni opposte, dove la tesi
afferma e l’antitesi nega, tra le quali non è possibile decidere)

↳nell’idea di mondo (oltre l’esperienza) non può fornire criterio x decidere l’una o l’altra tesi in conflitto.
↪quindi è dimostrata l’illegittimità dell’idea di mondo
TEOLOGIA RAZIONALE
↪sulla questione di Dio→risulta priva di valore conoscitivo
Dio rappresenta l'ideale della ragion pura, il modello supremo di perfezione, l’essere da cui derivano e
dipendono gli esseri
↪ideale che scaturisce dalla ragione, ci lascia nell’ignoranza della realtà effettiva

Serie di prove dell’esistenza di Dio→raggruppa in 3 classi (prova ontologica, cosmologica e fisico-teologica)

•PROVA ONTOLOGICA
↪di Cartesio)→ricava l’esistenza di Dio dal suo concetto come essere perfettissimo, e in quanto tale non può
mancare dell’attributo dell’esistenza.
↳Non è possibile passare dal piano della possibilità logica a quello della realtà ontologica, pochè l’esistenza si
può constatare solo x via empirica, non è deducibile x via intellettiva.

•PROVA COSMOLOGICA
↪ripresa da San Tommaso→se qualcosa esiste, deve esistere anche un essere assolutamente necessario.
Poiché io esisto deve esistere questo essere.
1 limite→uso illegittimo del principio di causa→il p. di causa è una regola con cui connettiamo i fenomeni tra
loro, e non può connettere i fenomeni con qualcosa al di fuori di essi.
2 limite→uso di forzature logiche, ricadendo nella prova ontologica (il necessario coincide con l’idea di
perfettissimo che non può non esistere)
↪da concetti vuole far uscire esistenze

•PROVA FISICO-TEOLOGICA
↪fa leva sull’ordine, la finalità del mondo x innalzarsi ad una mente ordinatrice→Dio
↳x Kant è sottoposta a forzature logiche e ricade nella prova ontologica

↳Cmq Kant non nega Dio, ma mette in discussione la dimostrabilità razionale della sua esistenza
↪non è ateo, ma agnostico (la ragione umana non può dimostrare né l'esistenza né il contrario )

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