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OPÉRA COMIQUE: genere teatrale musicale in lingua francese sorto nel XVIII secolo.

Esso alternava dialoghi


parlati con inserti musicali di vario genere: se agli inizi prevalgono semplici canzoni di carattere popolare
dette vaudevilles, durante il corso del Settecento la parte musicale andò facendosi sempre più complessa e
preponderante. Di pari passo, il termine opéra comique andò indicando - soprattutto nell'Ottocento - tutti
gli spettacoli musicali che non venivano rappresentati nel teatro parigino dell'Opéra, e che dunque non
rientravano nella tipologia dell'opera seria francese (tragédie lyrique nel Settecento, grand opera
nell'Ottocento).

Tragedie lyrique : Genere di opera teatrale francese, iniziato da Lully. Il genere ebbe una propria tradizione
fino a Rameau (su esso poi si innestò l'ultima fase dell'attività di Gluck) e caratteri autonomi rispetto alla
contemporanea opera italiana. Elementi specifici della Tragedie lyrique furono una meno netta separazione
tra arie e recitativi, una particolare attenzione alla declamazione aderente alla lingua francese, la notevole
presenza corale, l'inserimento di episodi ballettistici.

Opera seria: L'opera seria è un genere tipico dell'opera italiana. Si contrappone storicamente al genere
dell'opera buffa, al punto tale che la decadenza di quest'ultima, nel corso del XIX secolo, finì per renderne
prima incerti, poi irriconoscibili i contorni. I temi portanti dell'opera seria sono il dramma e le passioni
umane.

Opera buffa: Si sviluppò a Napoli nella prima metà del XVIII secolo come opera comica e da lì migrò a Roma
e nel nord Italia. Compositori famosi, compreso Mozart, Rossini, Donizetti e altri ancora, diedero un largo
contributo allo sviluppo di questo genere operistico.

Melodramma giocoso: Il melodramma giocoso o dramma giocoso è un genere operistico che ebbe origine
in Italia verso la metà del XVIII secolo. Il termine venne per la prima volta usato da Giovanni Cosimo
Villifranchi come prefazione al suo lavoro comico L'Ipocondriaco, però fu Carlo Goldoni che iniziò ad
impiegarlo regolarmente dal 1748. Un dramma giocoso ha un intreccio sentimentale o patetico concluso da
un lieto fine e si colloca quindi a metà strada tra l'opera seria e l'opera buffa.

Opera semiseria: L'opera semiseria è un genere operistico in cui convivono personaggi, forme e stili tratti
dall'opera seria e dall'opera buffa. Storicamente il genere semiserio si affermò in Italia negli ultimi decenni
del Settecento, sul modello della pièce au sauvatage francese.

Farsa: La farsa è genere operistico diffuso tra l'ultima decade del XVIII secolo e le prime tre del XIX secolo
principalmente a Venezia e a Napoli e in misura minore nel resto d'Italia. Si trattava normalmente di
un'opera di carattere buffo con un solo atto, a volte rappresentata insieme a dei balletti.

Singspiel: Il Singspiel (termine che significa letteralmente "recita cantata") è un genere operistico in voga
tra il XVIII e il XIX secolo, sorto e sviluppatosi in area tedesco-austriaca, caratterizzato dall'alternanza di
parti recitate e parti cantate. A differenza dell'opera italiana, che prevede recitativi cantati, nel Singspiel i
recitativi sono perciò recitati, in lingua tedesca, come nel teatro di prosa.

Grand opéra: Il grand opéra è un genere operistico che ha dominato la scena francese fra gli anni venti e gli
anni ottanta dell'Ottocento, sostituendosi alla tragédie lyrique molto in voga nel XVII e XVIII secolo. I primi
esempi compiuti di grand opéra sono: La muta di Portici (La muette de Portici) di Auber (1828) e Guglielmo
Tell (Guillaume Tell) di Rossini (1829).

Musikdrama: in italiano dramma musicale, è un termine tedesco usato per indicare l'unità di prosa e
musica. Coniato da Theodor Mundt nel 1833, è stato adottato dal compositore Wagner, assieme al
neologismo Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale), per definire le proprie opere, come L'olandese volante,
Tannhäuser e Lohengrin, la Tetralogia, Tristano e Isotta, I maestri cantori di Norimberga e Parsifal.

INTERMEZZI: Nel XVII secolo il termine intermezzo indicava quei brevi spettacoli, per lo più di carattere
buffo, che venivano allestiti tra un atto e l'altro delle opere serie italiane. Queste brevi opere potevano
essere in un atto o occupare entrambi gli intervalli (dato che l'opera seria era normalmente costituita da tre
atti). Talvolta uno stesso intermezzo poteva essere inserito in opere diverse. I personaggi erano spesso dei
tipi tratti dal repertorio della commedia dell’arte. Gli intermezzi buffi ebbero spesso maggior fortuna delle
opere che li ospitavano, grazie alla loro comicità e brevità, nonché ai modesti costi di allestimento. Negli
anni trenta del Settecento questo genere si diffuse in tutta Europa e in alcune città, come ad esempio
Mosca, gli intermezzi furono rappresentati parecchi anni prima delle opere serie a cui si abbinavano. Il più
famoso è “La serva padrona” di Pergolesi, il cui successo internazionale diede origine alla famosa QUERELLE
DES BUFFONS. L'intermezzo buffo italiano contribuì alla nascita del genere dell’opera compique in Francia,
verso la metà del XVIII secolo. Nel tardo Settecento italiano si definivano intermezzi normali opere buffe in
due atti. Nella tradizione melodrammatica francese, funzione di intermezzo era invece assegnata
a balletti noti come divertissement.

FORMA SONATA: TRIPARTITA: UNO O MASSIMO STRUMENTI Esposizione: tema A (affermativo) e

B(melodico) ripetuti due volte; sviluppo; rielaborazione. Può esserci un’introduzione e una coda.

CONCERTO: orchestrale in epoca barocca, poi solistico. 3 o 4 movimenti (V,L,V): 1 sonata, 2 lento, 3 veloce.

CONCERTO GROSSO: concertino=insieme di solisti, TUTTI: ripieno. Movimenti alternati L,V,L.

SINFONIA: per orchestra, 4 o 5 tempi senza solista.

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