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1 Appendice

ISTRUZIONI PER LA REDAZIONE


DELLA TESI DI LAUREA

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NVr00 L990A6elLO LOil Lh

a
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6
1, ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

l. La scelta dell'argomento

La tesi non viene assegnata dal docente, ma scelta dallo studente sulla base
dei suoi interessi personali. L'argomento dovri, com'd owio, avere un'attinenza
con la disciplina, ma ancora pii rilevante sar) l'approccio prescelto, il taglio da
dare alla ricerca, che pur aprendosi al contributo di altre materie (storia e diritto
internazionale, filosofia politica, storia delle dotrine, ecc.) dovr) avere una chiara
impronta politologico-internazionalistica. Sari opportuno, inoltre, che tale argo-
mento sia il pii possibile circoscritto, ben delineato tanto dal punto di vista teo-
rico-concettuaie quanto dal punto di vista dei limiti spazio-temporali.
Dato che le relazioni internazionali, come disciplina, hanno una tradizione
quasi esclusivamente anglosassone, E necessaria una conoscenza della lingua
inglese almeno sufficiente ad una comprensione immediata del testo scritto.
Non d possibile stabilire in anticipo il tempo necessario a completare la tesi
di laurea, dal momento che esso risulta determinato da una molteplicit) di fat-
tori che vanno dalla difficolt) dell'argomento e dalla reperibilit) delle fonti alle
capaciti dello studente e alla sua disponibilit) di ore di lavoro. Calcolati, tutta-
via, anche i tempi burocratici di presentazione delle copie in segreteria B quan-
tomeno improbabile che una tesi possa essere redatta in meno di sei mesi.
Si ricorda che la disciplina <relazioni internazionalf> deve owiamente essere
iscritta nel piano di studi dello studente. I laureandi, inoltre, sono tenuti a depo-
sitare in segreteria l'apposito modulo contenente il titolo delia tesi entro il ter-
mine improrogabile di sei mesi prima della sessione di discussione. Infine, due
copie della tesi di laurea, compiete e firmate dal docente, devono essere conse-
gnate alla segreteria enro il termine improrogabile dalla stessa fissato per ogni
sessione (mediamente, un mese); Ltna terza copia deve essere consegnata diretta-
mente al relatore. Nel caso 1o studente, su indicazione scritta del docente, chieda
due contro-relatori, le copie da consegnare in segreteria salgono da due a quat-
tro - delle due copie supplementari una va al secondo contro-relatore e una alla
biblioteca. Dai numeri indicati d esclusa la copia personale dei candidato.

2. La rucerca bibliografica e la schedatura delle fonti

Scelto I'argomento, il primo passo da compiere consiste nella compilazione


di una prima e sommaria bibliografia per accertare se esistano fonti adeguate
262 Elementi di relazioni internazionali

allo svolgimento della tesi. Concretamente, la ricerca va condotta sol catalogo J.A.
per autoii delle biblioteche ogniqualvolta il relatore abbia segnalato uno o pii p
,rrtori da cui prendere le mosse e, quando disponibile, sul cat,alogo per soggetti
a partire dalle "parole chiave" che possono essere associate al tema' Pint
A volte pud rendersi necessaria la ricerca di articoli su riviste specializzate <<Am
(catalogo dei periodici), nel qual caso conviene procedere consultando a ritroso <<Co<

gli indici generali delle diverse annate. <<For


" La bib"liografia pud essere gradualmente afficchita seguendo il criterio dei <<For

controlli incriciati; ii...cundo, cioE, neile bibliografie contenute nei primi testi .<Gia
consultati i titoli pii ricorrenti su un dato argomento. <<Go'

Si consiglia di ricorrere fin dalf inizio del proprio lavoro di ricerca alla sche- <II I\
datura dei 1"ibri letti. Cid vuol dire, concretamente, segnafe con precisione dati
<<Int<
<Int<
quali il nome e il cognome dell'autore, il titolo del volume, la casa editrice, la
<<Intr
.itta o, nel caso dei periodici, i dati relativi. Ma non solo: qualora una data opera
si rivelasse di particolare importanza per il proprio argomento, sari opportuno
<<Intr
<<Intt
farne dei brevissimi riassunti e uascrivere le frasi che potrebbero venire citate
(anche .,J.n
nella tesi - mantenendosi, in questo caso, assoiutamente fedeli alla fonte
.,Jor.,
nei segni di interpunzione) e segnando la pagina o 1e pagine da cui sono state
,rJou
tratte !ue[e f.asi. Qu"sto .forro di organizzazione de1 materiale potr] inizial- <Mil
ment" rall"ntare lo wiluppo de11a tesi, ma dar) in realti un enorme contributo <Phi
in tefmini di chiarczza rgii u.go..r..,ti esposti e rappresenter) un considerevole <Pol
risparmio di tempo in seJ" diitesura, soprattutto delle note e della bibliografia.
'Per <<Pol
quanto riguarda la raccolta di infoimazioni di carattere generale, si ricorda
<<Rel,
- dal p.r.rto di vlta dei dati storiografici - I'esisrenza del <Keesing's Record of <<Re'r
World Events> che, a partire da|1%t, pubblica una raccolta completa degli <<Riv
eventi internazionalmenle significativi. Per quanto riguarda poi l'aggiornamento <<Sto
bibliografico relativo agli sciitti pubblicati sui periodici scientifici,.si consiglia <<Tec
di con"sultare 1'..Interniional Poiitical Science i titoli
Abstracts>>, che pubblica
<<'$7e
(raccolti per argomento) e un breve riassunto dei lavori pubblicati su tutte le <<Wc
pii importanti testate.

Opere di carattere generale dotate di arnpia bibliografia


F. Armao, Capire la guerra, Angeli, Milano 1994, pp.30l-)).
).L
L. Bonanate, C.M. Santoro (a cura di),Teoria e analisi nelle relazioni interna-
zionali,Il Mulino, Bologna 1990 (2^ ed ), pp. 40-49, pp. L93'210, pp' 419- t
')^ della
G. Evans,J. Newnham, TheDictionary of \Y/orldPolitics,Hawester'{/heatsheaf, gere
New York i990, pp. 434-49. tuttc
K.J. Holsti, Peace and War. Armed Conflicts and International Order, 1648-1989, Vac
Cambridge University Press, Cambridge 1991, pp.354'10, anch
P. Renouvin, J.B. DuroselTe, Introduction i l'6tude des relations internationales, seml
Colin, Paris 1991 (4^ ed.), pp, 451-99. tolo
Appendice 26)

o J.A. Vasquez, The War Puule, Cambridge University Press, Cambridge 199L,
n pp.346-67.
t/
Principali riuiste di relazioni internazionali e scienza politica
e <<American Political Science Review>>
o <<Cooperation & Conflict>
<<Foreign Affairs>>,
ri <<Foreign Policy>
ri <<Giano>
<.Government & Opposition>>
<<IlMulino>>
tl <<International Interactions>
ta <l nternational Organization>>
'a <<International Political Science Review>>
.o <<International Securitp>
:e <<fnternational Studies Quarterlp>
IC <<Jerusalem Journal of International Relation>
:e <<Journal of Conflict Resolution>
l- <<Journal of Peace Research>>
:o <Millennium>>
le <Philosophy and Public Affairs>
a.
<<Politica internazionale>
la <Political Studies>,
rf <Relazioni internazionali>>
<Review of International Studies>
T
,o
<Rivista italiana di scienza politica>
<<Storia delle relazioni internazionali>>
ia
,li <<Teoria politica>>
<<\(/estern Political Quarterlp>
le
<!7or1d Politics>>

S.Iiindice e la scaletta
x-
)- La definizione dell'indice costituisce il punto di panenza e non di arrivo
della stesura della tesi. L'indice, infatti, ha la funzione essenziale di cosrrin-
f, gere a delimitare iI proprio campo di indagine e, in tal modo, di chiarire anzi-
tutto a se stessi quali debbano essere le tappe evolutive del proprio discorso.
9, Va concepito come uno strumento dinamico, che pori subire moditjcazioni
anche molto significative con il procedere del lavoro - quello che, agli inizi,
-t, sembra un capitolo introduttivo potri anche rivelarsi, al contrario, un capi-
tolo conclusivo - ma che non si dovri mai perdere di vista.
264 Elementi di relazioni internazionali

L'idea associata all'indice d quella di uno schema con una struttura pirami-
dale (vedi pagina seguente).
La "naturale" evoluzione delf indice pud essere considerata la scaletta, uno
schema ancor pii dettagliato dei principali punti che si intende sviluppare
alf interno di ciascun capitolo, paragrafo o sottoparagrafo.
t.c
I
ipol
vuo.
per
chia

der,
[ras
getl
caz
Anche questo ulteriore passaggio della esplicitazione dettagliata dei passaggi corl
della propria argomentazione potri sembrare un'inutile perdita di tempo pre-
zioso; invece, sforzarsi di ragionare anticipatamente su cid che si vuole dire - e, CAF
di nuovo, senza precludersi alcuna modifica, non costringendosi cioB a tener esi
fede a tutti i costi allo schema di partenza - accelereri notevolmente i1 lavoro
quando si sari passati alla fase della scrittura vera e propria del testo della tesi. cos

al',
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2.

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si
Appendrce 265

:am1- 2. STESURA DEL TESTO

uno
rpare

1. Come si suiue

Nell'accingersi alla scrittura della tesi conviene immaginare di rivolgersi a un


ipotetico lettore che non E detto conosca l'argomento di cui si sta parlando, Cid
vuol dire che non bisogna dare nulla per scontato, che d necessario esprimete
per intero il proprio pensiero e, se si usano termini "tecnici" come categorie-
chiave del proprio discorso, occorre spiegarli la prima volta che li si usa.
Le frasi non devono essere ffoppo lunghe, anche per non rischiare di per-
dere di vista il soggetto. E meglio evitare un uso eccessivo dei pronomi e delle
frasi subordinate. Ii verbo deve concordare con il soggetto - per cui se il sog-
getto E al plurale, o consiste in una pluraliti di soggetti (ad esempio nelle elen-
cazionl), il verbo andri anch'esso al plurale - e i verbi di un pedodo devono
;aggi concordare tra di loro.
pre- Bisogna andare a capo spesso, ma non al termine di ogni periodo: andare a
i- e, capo selve per evidenziare che si E appena concluso di esprimere un concetto
ener e si sta passando a formularne un altro.
voro E meglio limitare al massimo I'uso della prima persona e riservarlo alle cir-
tesi. costanze in cui si sta esprimendo una propria esclusiva opinione.
Occorre rileggere il testo ogni volta che se ne consegna in lettura una parte
al relatore, soprattutto per correggere gli emori sintattici e grammaticali (non-
ch6 ortografici) che facilmente sfuggono nella prima stesura.

2. Citazioni

La citazione esplicita e corretta delle proprie fonti E un elemento i


mentale della stesura della tesi, dal momento che questa in realt) corxiste
nel riportare opinioni alrui o quantomeno opinioni proprie che vanno s
gate attraverso il riferimento a fonti pii autorevoli di se stessi.
La citazione pud essere indiretta o diretta. La prima consiste applm
riferire un'opinione prevalente nella letteratura o esposta da un parti
autore. In questo caso si potr) riportare tale opinione con parole proprie.
frasando il pensiero altrui - senza tuttavia arrivare al plagio. seoza cioi
intere frasi tratte testualmente dalla fonte ma non delimitate dalle rirgolene
zione diretta) - ma occorreri segnalare in nota a quale autore( i ) e a quale op
si sta facendo riferimento, con l'indicazione 'c[r.'.
266 Elementi di relazioni internazionali

brevi, possono essere inserite nel corpo del testo deli- Libn
Le citazionidirette, se
mitandole con le virgolette; se lunghe, possono essere staccate dal testo, andando
I
a capo, e scritte se possibile .o., ,., .r.utt.." Ieggermente pii piccolo del nor- segu
*uli./o usando un interlinea pil) stretto. In questo secondo caso - citazioni sivo
lunghe staccate dal testo - non vanno usate le virgolette di apertura e di chiu- cazi<

suri. Qualsiasi citazione diretta, inoltre, deve rinviare a una nota che contenga tomi
i dati Jompleti relativi al brano citato: dall'autore, all'opera, dall'edizione, alla I
pagina da cui E tratta la frase' t

Esempi:
t. pei dida in termini hobbesiani, E inevitabile ,,che le ieggi debbano tacere mentre
t
si d in armi; ed d vero non soltanro per le leggi civili, ma anche per la legge natu- impi
rale>>r;1a legge naturale, a sua volta si applica agli stati'
2. Schiller u qr.rto risponde nella nona lettera con una domanda: I
Ma non c'd forse qui un circolo vizioso? 1a cultura teorica deve produrre 1a pratica,
e la pratica .r.".., tr,rtturria, condizione della teorica? ogni miglioramento politico
deve prendere le mosse da1la mobilitazione de1 carattere; ma come pud il carattere Volt
nobiiiiarsi sotto l,influenza di una barbara costituzione dello Stato?1 I
bih
Certo sono anche possibili soluzioni individuali, come 1'amore, ma non tutti -va
fanno l'esperienza dell'amore nell
La citizionedeve essere il pi,) possibile tedele alla fonte e se qualche modi- del
ficazione si rende necessaria, questa va segnaiata. Pu6 essere opportuno, ad curi
.r.-pio, effettuare dei tagli; nefqrrul caso questi andranno evidenziati ponendo se il
a17'altezza dell'intervento tre punti tra parentesi quadra o tonda. Cosi
pure, si
ju.. lac
pud ricorrere al corsivo p.. risalto a un passo della citazione, segnalando
nur
la modifica nella nota con 1'espressiooe'. corsiuo tnio. dic
Per le opere in lingua ,tru1i..u occorre fare riferimento, ogniqualvolta esi-
stano, alle traduzioni italiane; nel caso queste manchino, i passi citati andranno
comunque tradotti a cura del laureando. Non e necessario fiportafe in nota l'ori-
ginale del brano.

). Note

Le note possono avere funzioni diverse: a) possono contenere osservazioni sot


in margine di..o.ro condotto nel testo, ovvefo ampliamenti che appesanti-
^1
rebbero il testo o digressioni difficilmente integrabili nel testo; b) possono rin- a)

viare ad altre parti del testo deila tesi; ma, soprattutto, c) hanno Io scopo di regi- plr
strafe le fonti, che deuono essere sempre dichiarate per rafforzare i propri argo- da
menti. pa
la
Appendice 267

c deli- Libri
Cando tJn libro si cita dando nell'ordine, separati da virgole: a) f iniziale dei nome
:1nor- seguita dal punto e i1 cognome dell'autore; b) il titolo completo e pleciso in cor--
azioni sivo o sottolineato; c) la casa editrice; d) il luogo e l'anno di edizione; e) f indi-
chiu- caztone de1 volume in numeri romani, nel caso in cui l'opera sia divisa in pii
rtenga tomi; [) la pagina, in caso di citazioni.
e, alla
Esen'rpio:
1P. Sylos Labini, Saggio sulle classi sociali,Laterza, Roma-Bari l975,vol. I,p. 124.

nentfe Nel caso di autori classici d opportuno citare, olue alla data de1l'edizione
: natu- impiegata anche quella originale dell'opera tra parentesi, subito dopo il titolo.

Esempio:
)ra[ica, I I. Kant, Per la pace perPerua (1795), Editori Riuniti, Roma 1985.
,olitico
sattere
Yolutni collettiu)
Nel caso diuoluni collettiui, il ricorso ad Autori vali (AA.VV.) - o, prel-eri-
bilmente, alla citazione delnome del primo autore seguito dalla dizione "et al."
n tutti
- va limitato ai testi privi di un cLrratore; diversamente, il libLo si cita dando
nell'ordine, separati da virgole: a) f iniziale de1 nome seguita da1 punto e il cognome
modi-
del curatore seguito da o utra di tta parentesi (ed./eds. se il volume d inglese e i
ro, ad
nendo
curatorisonounoopiidi uno; -tolrr ladirdctionde,sellvolumedfrancese; lrrg,.
se il volume d tedesco); b) il titolo completo e preciso in corsivo o sottolineato: c
ure, si
rlando
la casa editice; d) il luogo e l'anno di edizione; e) f indicazione del volume in
numeri romani, nel caso in cui l'opera sia divisa in piri tomi; f) 1a pagina. in c,1s.,
.ta esi- di citazioni.
lranno
Esempi:
a I'ori- 1AA.VV., \lih:. --':
Il sistema politicr,, italiano tra uisi e innouazione, Angeli.
oppufe
2 N. Bobbio er a1., ll sistemd politico italiano tra crisi e tililoL'd:to):.. .\;-rS!-. l 1--..

1984r
r L. Bonanate, C.M. Santoro (a cura di), Teoria c andlrsi ne l.'. rt.'.;:: ' : : . -:
I1 Mulino, Bologna 198(r.

'aztonl Snggi in uolunti colletttui


35anti- Sesicitauasaggioall'internodizrnuoluntecr.rllet:::,, o..i':':i-:-,:.:-.-. :-:..-,.
ro rin- a)f inizialedelnomeseguitadalpuntoeil cocnc.mede,..,..: :..:' ..... . - :r-.'
li regi- pleto e preciso del saggio in corsivo o sottolineai(.. i i i:...::., . -i.-:-. ::-.. -:j .:.
. atgo- dal punto e i1 cognome del curatore preced,-tic..i.: ." e.r':..::.'.i-, -.. . .. :r.r
parentesi (ed./eds. se il vohrme d inglese e icrti:r:t.:.: ,,r-: : .li L.:r('..i',.i
la dirdctton r/e, se il volume B irancese: ,'';'-t.. . S- i1 "olLrmt i i.'iesct, .l i1 titolr,
268 Elementi di relazioni internazionali

completo e preciso de1 volume in corsivo o sottolineato; e) la casa editrice; f) il Pa


luogo e l'anno di edizione; e) f indicazione dei voiume in numeri romani, nei sta di
caso in cui l'opera sia divisa in pii tomi; fl la pagina, in caso di citazioni.
B
r(
Esempio:
1K.N. \X/altz, Leggi e teorie,in L. Bonanate, C.M. Santoro (a cura di), Teoria e ana-
lisi nelle relazioni internazionali,Il Mulino, Bologna 1986, pp. 5I'70. Uso a
Lr
Articoli viazic
\Jn articolo di un periodico si cita dando neii'ordine, separati da virgole: a) all'au
f iniziale dei nome seguita dal punto e il cognome dell'autore; b) il titolo com- citazi,
pleto e preciso in corsivo o sottolineato; c) la testata del periodico ffa virgoiette;
d) l'annata, in numeriromani; e) ilnumero del fascicolo preceduto da "n.", in B
rl
numeri arabi; 0l'anno di pubblicazione, g) le pagine. 2l
sa
Esempio:
1A. Gutmann, La sfida del multiculttralismo all'etica politica, <Teoria poiitica>, IX, di
n. ), 79%, pp. )-40.
Uso a
Nel caso di articoli tratti da quotidiaai, B sufficiente f indicazione della testata, Lr
seguita dal giorno, mese e anno di pubblicazione. zione
imme
Esempio:
1
N. Bobbio, C'i un doppio 51s16,.rLa Stampa>>, 16 settembre 1984. Es
rl
2l
Opere straniere tradotte
Le opere straniere tradotte in italiano possono essere citate nella traduzione
Uso c
italiana oppure nella versione originale aggiungendo a1 fondo i dati relativi alla
L'
taduzione. I1 titolo deil'edizione italiana dell'opera andri citato soltanto se si
viazi<
allontana molto dalla traduzione ietterale del titolo originale.
che r':

Esempio: stess(
1J.P. Vernant, Mytbe et pens,ie chez les grecs, Maspero, Paris 1965 ltrad. it. Einaudi,
Torino 19701. E
I

Uso di "Confronta" t
Nella stesura di una tesi, il rimando obbligato alle fonti dei propri argomenii K,
non deve essere mai generico, a un singolo autore o corrente filosofico-cultu-
rale. Quando, tuttavia, d sufficiente indicare una o pii opere di riferimento, si
Uso t
usa l'abbreviazione "Cfr." in tondo, seguita dalle indicazioni bibliografiche.
L'
viazi<
Esempio:
1
Su1 tema della guerra e de1 suo rapporto con la politica, cfr. F. Armao, Capire la
citatc
guerra, Angeli, Milano 7994. quell,
Appendrce 269

Palimenti, il "Cfr.'pu6 essere impiegato per rinviare a un autore di cui si


sta discutendo.

Esempio:
1
Cfr. I. Kant, Critica della ragion pura (1781), Utet, Torino 1965, p. B.

Uso di "Ibidem"
Le opere gii citate in precedenza si richiamano successivamente con 1'abbre-
viazione "ibid.' in corsivo senza alffa indicazione quando il riferimento d
all'autore citato nella nota immediatamente precedente e tutti gli elementi della
citazione sono rimasti invariati.

Esempio:
1 p.
I. Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1965, 13.
2
lbid. lowero, di Kant alla stessa pagina. L'utilizzo di lbid. non
stessa identica opera
sarebbe stato possibile se fra le due note ve ne fosse stata un'altra contenente dati
differentil.

Uso di "Iui"
Le opere gii citate in precedenza si richiamano successivamente con f indica-
zione "ivi" in tondo quando il riferimento d ail'autore e al testo citati nella nota
immediatamente precedente, ma alcuni elementi della citazione sono variati.

Esempio:
1 I. Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1965, p. D.
' Irri, p. 15 [owero, stessa identica opera di Kant ma pagina differentel.
)ne
rlla Uso di "Opera citata"
:si Le opere gii citate in precedenza si richiamano successivamente con l'abbre
viazione "op, cit." in corsivo quando il riferimento d ad un autore citato in qual
che nota precedente, soltanto se nel testo non ricomono altre opere di quell<
stesso autore e aggiungendo gii eiementi eventualmente varianti.
audi,
Esempio:
1 I. Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1965, p
2 N. Bobbio, Il futuro della democrazia,Einatdi, Torino
r L Kant, op. cit., p. 1) [owero, stessa identica opera di
entl
Kant citata nei testo, pagina differenteJ.
Lltu-
r. si
Uso di "Citato"
Le opere gii citate in precedenza si richiamano succ
viazione "cit. " in tondo e il titolo dell'opera quando il r
la citato in qualche nota precedente, soltanto se nel resrc
quello stesso autore e aggiungendo gli elementi erenn
270 Elementi di relazioni mternazionali

Esempio: G
1 I. Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1965, p. D.
2 N. Bobbio, Il in or,
funro della democrazia,Einaudi, Torino 1984. in on
r I. Kant, Sctitti politici e di filosofia della storia e del diritto, Utet, Torino 1965, p.
B. datal
aI. Kant, Critica della ragion pura, cit., p. 15 fowero, opera di Kant gii citata, altra stessi
opera di Kant citata nei testo, pagina differente]. in cu
citan
Sistema autore-data $afu
In molte discipline si usa un sistema che permette di eliminare tutte le note
E
di riferimento bibliografico conservando soltanto quelle di discussione e di rin-
L
vio. Consiste nel citare alf interno del testo, tra parentesi: a) il cognome il
dell'autore; b) l'anno di edizione; c) eventualmente, la pagina o le pagine cui si A
fa riferimento precedute da una virgola. 1l
I.
Esempio: I.
La politica di appeasement pr^ticat^ da Inghilterra e Francia nei confronti della Ger- P
mania nazista a Monaco, ne1 1918, E stata definita <<vergognosa> (Hoffmann 1981, J.
61). T
x
Qualora si scegliesse tale metodo, tuttavia, la bibliografia generale al termine li
della tesi dovr) essere costruita anteponendo il cognome de1l'autore al suo nome
e ponendo la data dell'opera dopo l'autore ra parentesi.

Esempio: 5.4
Bonanate L., Santoro C.lU. ta cura di) (1986),Teoria e analisi nelle relazictni inter-
nazionali, 11 Mulino, Bologna. (
dati
Posizione delle note
tura
Le note possono essere riportate indifferentemente al fondo della pagina o
di ur
al fondo del capitolo, scritte con un carattere pii piccolo e con un interlinea
pii stretto. Vanno numerate consecutivamente per capitoio. Gli esponenti delle
note nel testo precedono e non seguono i segni di interpunzione (esempio: cosil.);
con I'unica eccezione de1le virgolette, che precedono l'esponente (esempio:
<cosi>>1).

4. Bibliografia

La tesi deue avere una bibliogra fia finale che raccolga tutti i testi citati nelle
note e anche quelli semplicemente consultati: il criterio deve essere quello della
massima completezza possibile.
Appendice 2lt

Gli autori vanno elencati in ordine alfabetico e pii opere di uno stesso autore,
in ordine cronologico - e se le opere sono dello stesso anno andranno elencate
965, p. in ordine alfabetico e distinte con a, b, ecc. (soltanto se si adotta il sistema autore-
data). Vanno citati libri e articoli di periodici. Valgono, per la bibliografia, gli
a, aTtra stessi criteri di citazione esposti in precedenzanelparugtafo sulle note. Nel caso
in cui si siano consultate diverse annate di periodici o di quotidiani, per non
citare i singoli articoli si pu6 aggiungere una nota in conclusione della biblio-
grafiain cui si specifica di quali giornali e di quali annate si tratta,
e note
di rin- Esempio:
L. Bonanate, C.M. Santoro (a cura di), Teoria e analisi nelle relazioni internazionali,
lnome
I1 Mulino, Bologna 1986.
: cui si
A. Gutmann, La sfida del multiculturalismo all'etica politica, <<Teoria politica>, IX,3,
19%, pp. )-40.
I. Kant, Critica della ragion pura, Utet, Torino 1965a.
I. Kant, Scriui politici e di filosofia della storia e del diritto, Utet, Torino 1965b.
la Ger- P. Sylos Labini, Saggio sulle classi sociali,Laterza, Roma-Bari l975,vol. I, p. 124.
r 1981,
J. P. Vernant, Mythe et pensie chez les grecs, Maspero, Paris 1965 [trad. it. Einaudi,
Torino 19701.
K.N. \X/a\tz, Leggi e teorie,in L. Bonanate, C. M. Santoro (a cura di), Teoria e ana-
:rmine lisi nelle relazioni internazionali,Il Mulino, Bologna L986, pp. 5l-70.
nome

5. Appendici
i inter-

Ci sono dei casi in cui la tesi fa ampio e ripetuto riferimento a documenti,


dati statistici, tabelle, ecc. Per non appesantire il testo e rendere difficile la let-
gina o tura pud essere utile riportare questo materiale al fondo del testo sotto forma
:rlinea
di una o pii appendici cui rinviare tutte le volte che serua.
i delle
:osi1.);
mpio:

inelle
, della

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