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LINEE GUIDA PER STILARE UNA TESI DI LAUREA:

(da unidea della Prof. M. Parlati)

Leggere Come si fa una tesi di laurea di Umberto Eco (Milano, Bompiani) un primo
passo essenziale.

FASE 1: Ricerca

ved. elenco di siti web utili ed affidabili e banche dati (MLA, JSTOR, Project MUSE, LION)
Repertori bibliografici a stampa o in cd-rom:
British National Bibliography
British Books in Print
Catalogo dei libri italiani in stampa
Dictionary of National Biography
Cambridge Bibliography of English Literature
Years Work in English Studies

Si possono visionare le bibliografie anche in manuali di storia della letteratura aggiornati,


come quelli editi da Cambridge University Press, Oxford University Press, Macmillan,
Routledge.

Soprattutto ricordare che la tesi una prova di discorso critico in cui esercitare le proprie
capacit di reperire informazioni e argomentare le proprie opinioni; ovvero, portare avanti
una propriatesi, una propria lettura, scientificamente accurata, di un determinato
argomento dopo aver attentamente studiato e vagliato tutto il materiale disponibile:

lemma t|si (dal dizionario della lingua italiana di De Mauro)

s.f.inv.
1 proposizione, affermazione, enunciazione la cui validit si fonda su determinate
argomentazioni: sostenere, confutare una t.; una t. condivisibile, inconfutabile,
insostenibile; secondo la t. di qcn., stando alle t. di qcn.

2 scol. tesi di laurea | tesi di dottorato

3a assunto spec. filosofico, teologico o scientifico che si discute per dimostrarne la


validit rispetto ad altri: la t. sullorigine delluniverso, le t. sullimmortalit
dellanima

3b filos., nella filosofia kantiana, elemento positivo cui si contrappone lantitesi |


nella filosofia hegeliana, primo elemento della triade dialettica che precede lantitesi
con cui in contrasto

4 mat., nellenunciazione di un teorema, la proposizione che il teorema vuole


dimostrare partendo dalle premesse dellipotesi

5 metr., nella metrica greca, il tempo forte del piede | nella metrica latina, il tempo
debole su cui non cade lictus | nella metrica moderna, la sillaba su cui non cade
laccento
6 mus., unit ritmica in battere corrispondente al tempo metrico for

FASE 2: Schedatura del materiale reperito

Una volta reperito il materiale, questo non va semplicemente letto, ma studiato


e conservato in modo da non perderne traccia. Si consiglia di procedere con operazioni di
schedatura di ogni testo reperito, ricopiando i brani che risultano pi importante ai fini della
propria ricerca. In genere sono preferibili brani non troppo lunghi e di senso compiuto.
Per segnalare le omissioni, ovvero quando delle sezioni del testo non sono ritenute
importanti ai fini della propria ricerca e vengono saltate, si usa []
Si consiglia di intitolare ogni scheda con una o pi parole chiave per rintracciare e
riutilizzare immediatamente il brano che serve. Esempio:

Dickens, sperimentatore
Dickens va visto come uno sperimentatore che scava tra gli enormi detriti depositati dalla
tradizione narrativa, con la piena coscienza che i fenomeni connessi allesplosione di una
societ industrializzata e largamente urbana trovano forme ed espressione nelle nuove
forme dellimmaginazione, tanto duttile da passare dal comico al tragico, da dialogare con i
lettori e da beffarli [], da farsi di volta in volta discorso sul sociale e riflessione sempre
pi angosciosa del privato.
C. Pagetti, La scena letteraria medio-vittoriana, in LImpero di carta, Roma, La Nuova
Italia Scientifica, 1994, p. 50

FASE 3: Organizzazione indice

Si tratta della fase pi complessa. Eco suggerisce una tripartizione della tesi; quindi una
suddivisione in tre capitoli (ma non un obbligo), con una Introduzione e una Conclusione.
Luso di immagini va usato solo se sono parte integrante del discorso sviluppato nella
scrittura. Anche le appendici, se non fondamentali, vanno evitate, come le interviste.
Inoltre, ogni parte del lavoro (ogni capitolo ed ogni paragrafo) dovrebbe avere un titolo, in
modo da sapere, prima di iniziare a scrivere, dove collocare il materiale reperito e
schedato.

FASE 4: Scrittura
La tesi va scritta in italiano, per rispetto allistituzione che vi conceder il titolo di dottore.
Comunque, tutti i testi letti in inglese vanno citati in lingua originale, senza traduzione.
La divisione in capitoli e in paragrafi essenziale per evitare di ripetere gli stessi concetti.
Questo differenzia la lingua parlata da quella scritta. Quindi bisogna evitare frasi sempre
uguali e troppo semplice/o semplicistiche. Dopotutto la tesi si scrive dopo aver letto e
analizzato tanti libri e questi devono venir fuori. Perci, vanno evitate le frasi banali, ma
soprattutto NON VANNO COPIATI TESTI per intero (o quasi per intero) senza citarli in
nota e tra virgolette. La tesi deve dimostrare una capacit critica, perci consigliabile non
tradurre testi da altre lingue facendoli passare per vostri: il plagio un reato punibile
penalmente la tesi un atto pubblico.
Nella scrittura bisogna conservare il necessario distacco: non si tratta di freddezza o di
mancanza di personalit nella scrittura, ma di prendere coscienza del senso del vostro
lavoro e della vostra posizione di studiosi; inoltre vi evita di scrivere come se si trattasse
di un tema. Bisogna essere scientificamente corretti.
LIntroduzione si scrive sempre alla fine, quando il lavoro stato gi portato a termine e si
possono tirare le somme di quanto stato fatto e di come stato realizzato (cosa si vuole
dimostrare e come lo si dimostrato).
Elemento fondamentale la forma che prende la vostra scrittura. Bisogna stare molto
attenti ad evitare errori di ortografia, di grammatica, di lessico. Dopo tutto si tratta della
prova finale del vostro corso di studi universitari e dovete dimostrare di saper scrivere
nella vostra lingua. Non essere dei scrittori da premio Nobel, ma almeno degli italiani!

Convenzioni tipografiche

Pagina e paragrafi
La tesi va scritta in Times New Roman a corpo 12, interlinea 2,paragrafi giustificati.
Margini della pagina: 2, 2, 2, 3 a sinistra perch c la rilegatura.

Citazioni
Le citazioni minori di tre righe vanno riportate nel testo tra Quelle superiori a tre righe
vanno staccate dal testo da uno spazio e vanno riportate a corpo 11,interlinea 1.

Note
Le note vanno a pi di pagina e inserite con la numerazione automatica. Anche questa
parte del testo va giustificata e deve mantenere gli stessi margini del testo principale.
Questo lesempio da seguire:
1. C. Pagetti, LImpero di carta, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1994, p. 50.

Ovvero: Nome autore puntato, Cognome, Titolo in corsivo, luogo di edizione, editore, data,
p. (se la pagina una sola) o pp. (se si tratta di pi pagine) e punto finale. Ogni dato
separato da una virgola.

Se il saggio ha due autori:


G. Almansi e E. Baj, Amleto il lunatico, Milano, Ubulibri. 1987.

Se si tratta di un saggio in una raccolta:


Nome autore puntato, Cognome,Titolo del saggio tra e non in corsivo, in Cognome e
nome del curatore della raccolta, Titolo della raccolta in corsivo, luogo di edizione, editore,
data, p. (se la pagina una sola) o pp. (se si tratta di pi pagine) e punto finale.
Esempio:
C. Pagetti, La scena letteraria medio-vittoriana, in LImpero di carta, Roma, La Nuova
Italia Scientifica, 1994, p. 50 (in questo caso Pagetti autore anche del libro che contiene
il saggio)
G. Smith, The Life and Times of Charles Dickens, in J. O. Jordan (ed.),Charles Dickens,
Cambridge, Cambridge University Press, 2001, pp. 2-3.

(ed) o (eds) naturalmente corrisponde a (a cura di)

Se si tratta di un articolo di una rivista:


Nome autore puntato, Cognome, Titolo del saggio tra e non in corsivo, Titolo della
rivista in corsivo, numero, data, p. (se la pagina una sola) o pp. (se si tratta di pi
pagine) e punto finale.
Esempio: S. Wells, Zeffirellis Hamlet, The Sixteenth-century Journal, XXII, 4, 1991, p. 6.
Una volta che un testo stato citato, non necessario ripetere tutti i dati bibliografici in
seguito, ma basta mettere nome e cognome, op. cit. in corsivo, pagina. Es:
C. Pagetti, op. cit., p. 55.

Se si citano pi testi dello stesso autore, naturalmente, si potrebbe confonderli. In questo


caso opportuno citare anche il titolo del libro (senza casa editrice, luogo di edizione e
anno). es.
C. Pagetti, LImpero di carta, cit., p. 55.

Se si fa riferimento allo stesso testo della nota precedente, ma con pagina diversa, invece
di ripetere tutto per esteso si scrive:
Idem, p. 41.

Se si fa riferimento allo stesso testo della nota precedente e alla stessa pagina, si scrive
semplicemente:
Ibidem.

Bibliografia
La bibliografia va organizzata in ordine alfabetico, mettendo prima il cognome, poi il nome
e tutto il resto di seguito:

Almansi, Guido e Enrico Baj, Amleto il lunatico, Milano, Ubulibri. 1987.


Jordan (ed.), John O., Charles Dickens, Cambridge, Cambridge University Press, 2001.
Pagetti, Carlo, LImpero di carta, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1994.
Wells, Stanley, Zeffirelli vs Hamlet, The Sixteenth-century Journal, XXII, 4, 1991.

Se ci sono pi libri di uno stesso autore, si pu evitare di ripeterne il nome e sostituirlo con
un trattino lungo:

Eco, Umberto, Baudolino, Milano, Bompiani, 2002.


, Il nome della rosa, Milano, Bompiani, 1999.
,Opera aperta, Milano, Bompiani, 2000.

La bibliografia si pu dividere almeno in due sezioni:


Bibliografia primaria (i testi di un certo autore, o di pi autori a quello contemporanei)
Bibliografia secondaria (testi di riferimento generale, testi critici si un certo autore, su un
genere letterario, su un tema specifico)
La bibliografia secondaria pu anche contenere una una sezione dedicata alle riviste
consultate (coi saggi tratti dalle riviste distinti dai saggi pubblicati in volumi), i siti web
consultati, se hanno un valore scientifico, e la filmografia, qualora fosse necessaria.

Attenzione! In inglese le parole significanti di un titolo vanno indicate con la lettera


maiuscola (sostantivi, avverbi, verbi, aggettivi) ed un errore non segnalarle.
Si pu scegliere de riportare i nomi (non i cognomi) puntati o per intero. Basta scegliere
una modalit e mantenerla in tutta la tesi.

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