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Riccardo III 1593

Base decisiva per la drammatizzazione shakespeariana (esiste un dramma registrato col nome di “The true
tragedy of RIchard III”, ne abbiamo perso le tracce):

1. Storia di Riccardo III di Thomas More, manoscritto postumo non completo. Si pensa che More abbia
preso le notizie da un cardinale presente al momento dei fatti. 1513

2. Anglica Historia di Polidoro Virgilio 

3. Union of the two noble and illustre famelies of Lancastre & Yorke di Edward Hall 1548

4. Chronicles di Holinshed

Il Riccardo III completa la prima tetralogia storica di Shakespeare. La sua composizione risale, per il canone,
agli anni 1590-1592, comunque prima del 1594 (non distante dall’Enrico IV).
1597 primo in-quarto
1598 secondo in-quarto con firma dell’autore. Seguono altri tre in-quarto.
1623 in-folio. Edizione arricchita di 230 versi e con scelte lessicali e grammaticali diverse. Edizione
accreditata come originaria e più autorevole.
1623 - seguono altri due in-quarto, a rimarcare il grande successo dell’opera

Dramma tra i più lunghi, 3600 versi, e con più personaggi. 

1483 Pace nel paese, regno di Edoardo IV, discendente di Enrico VI. 1485 Sconfitta in battaglia di Riccardo
III, usurpatore e tiranno, da parte di Richmond, Enrico VII.

L’immagine negativa di Riccardo III è tuttora accreditata, nonostante i tentativi di riabilitazione del
personaggio (Historic Doubts di Walpole). Thomas More “crudeltà e delitti del mondo tempestoso”. 

Shakespeare sviluppa ulteriormente questi tratti. Personaggio “stigmatic”, segnato dal demonio. Il
personaggio tragico viene però superato dal personaggio allegorico, il Vizio dei drammi morali medievali.
Commistione di elementi tragici e comici, non c’è bisogno del clown, Riccardo è tiranno e oratore, malvagio
e ipocrita ma sottile e ilare. La sua malvagità è aggravata dalla consapevolezza della sua perversità morale.
La sua volontà malefica è resa anche dalle sue fattezze, deturpate. Il suo ruolo è simile al Tamburlaine
Marlowiano o il Cromwell d Marvell: un flagello ordinato dal cielo o dall’inferno. La sua cattiveria è
anticipata dal soliloquio nella terza parte dell’Enrico VI, dove si vanta della sua malefica versatilità, di saper
far scuola al micidiale segretario fiorentino Machiavelli, e di voler fare come le sirene di Ulisse.
Il mondo di Riccardo III è un mondo scosso dalle emozioni dominanti: lussuria, paura e febbre del dominio.
Riccardo rappresenta tutta questa commistione di elementi. è un personaggio monolitico, a differenza dei
personaggi della maturità di Shakespeare. Chi ha a che fare con lui risponde perfettamente alla sua
proiezione mentale, il suo destino è già scritto. Riccardo viene spogliato completamente di ogni attributo
umano, di ogni affetto naturale per moglie, madre, figli, fratelli, amici. 

 Atto I

Riccardo III è invidioso della fortuna del fratello, Edoardo IV, re d'Inghilterra. Vuole il trono per sé. 

L’atto si apre con il monologo di Riccardo. Il protagonista parla della sua deformità fisica, riflesso della sua
malvagità e della sua bassezza morale. 

Il duca incontra il fratello Clarence, scortato dalle guardie e condotto nella torre. È stato arrestato perché il
re ha creduto ad una profezia secondo cui un “G” (Clarence si chiama Giorgio) ucciderà la prole del sovrano.
Riccardo convince Clarence che è stata la moglie Elisabeth Grey a instillare questo pensiero nel re. In realtà
Riccardo poi ci rivela che è stato lui stesso. 
Riccardo manipola Lady Anne, donna alla quale lui ha ucciso il primo marito (Edoardo) e il suocero (Enrico
VI). Lei si lascia convincere a sposarlo, poiché Riccardo argomenta le sue motivazioni dicendole che la sua
efferatezza è stata causata dall’amore viscerale per lei.  (Grande capacità fabulatoria).

Nella scena successiva il re manda a chiamare Elisabetta, Riccardo, i fratelli della regina e i cortigiani poiché
vuole spianare gli asti tra di loro. Riccardo ed Elisabetta litigano, si accusano l’un l’altro di aver fatto
arrestare Clarence. Riccardo e la ex regina Margherita litigano, lei ha infatti sventolato davanti agli occhi del
suo povero padre un fazzoletto con il sangue del giovane figlio Rutland. Margherita, di fronte a questo
spettacolino, si adira e maledice tutti quanti (in risposta alle maledizioni a lei destinate dal padre di
Riccardo): la regina Elisabetta, dovrà perdere marito e figli e conoscere solo il dolore; Rivers e Hastings,
dovranno morire male; al duca Riccardo, artefice degli omicidi del marito Enrico VI e del figlio Edward,
augura un male peggiore di quello che può immaginare; a Buckingham rivela che Riccardo gli spezzerà il
cuore.

Una volta usciti tutti, Riccardo si accorda con due sicari per fare uccidere Clarence, rinchiuso nella torre.
Intanto Clarence ha un incubo in cui sogna di annegare. Difatti i due sicari lo pugnalano e lo annegano nella
malvasia (scena ripresa da Flaubert in Madame Bovary). Prima di morire Clarence può comprendere che è
stato lo stesso Riccardo a tradirlo. Uno dei due sicari, mosso a compassione, non accetta la ricompensa e si
pente del delitto.

 Dal Cortegiano di Castiglione si diffonde l’idea che il bello è buono e il brutto è cattivo: Shakespeare
realizza questo stereotipo, Riccardo è deforme e malvagio. 

 Riccardo nei soliloqui informa gli spettatori dei piani malvagi. 

 Cattivo presentato già nell’Enrico VI: machiavellico (anacronismo, Machiavelli nasce dopo),
basilisco, tentatore come le sirene di Ulisse. 

 Nel primo soliloquio, i primi versi sono informativi: siamo in estate, la guerra delle due rose
(Lancaster, rosa rossa e York, rosa bianca) è finita, gli York hanno vinto e Edoardo è diventato re. 

 Dopo i primi i primi 14 versi si apre la presentazione di Riccardo. VIllain a tutto tondo, vuole fare il
malvagio. 

 Shakespeare non si cura della realtà cronologica. Enrico VI e il figlio Edoardo sono morti molti anni
prima (1471), Clarence pure e non sappiamo se sia stato Riccardo il mandante.

 Da notare la corrispondenza dei personaggi di Clarence ed Enrico VII (doubling), Clarence ha la


visione dei mostri marini (morte), Richmond degli spettri (annuncio vittoria).

 Da notare la corrispondenza tra la seduzione di Lady Anne in questo atto e le pretese verso la figlia
della Regina Elisabetta nel 4 atto. Il primo tentativo andrà bene e lo porterà al trono, il secondo non
si realizzerà e sancirà l’unione degli York e dei Lancaster nel matrimonio di Elisabetta e Richmond.

 Atto 2

Re Edoardo proclama la pace tra i presenti (la regina, Riccardo, Hastings, Buckingham, i fratelli della
regina…). La regina chiede ad Edoardo di far liberare Clarence, innocente. Riccardo approfitta del momento
per rivelare che il fratello Clarence è morto. Il re, sconvolto, si ritira.

Nella scena seguente veniamo a conoscenza della morte di Edoardo IV. I figli di Clarence si disperano
insieme alla madre di Clarence (duchessa di York) per la loro perdita. Elisabetta si unisce alla
commiserazione per la morte di Edoardo. Quindi Buckingham e Riccardo suggeriscono di far scortare il
principe Edward, erede al trono, a Londra. Buckingham e Riccardo intanto studiano come fare a far fuori
tutti i parenti della regina. Quindi li catturano (Rivers, Grey e Vaughan) per farli giustiziare a Pomfret.
La regina riceve la notizia dell’imprigionamento dei suoi parenti. Decide pertanto, insieme alla duchessa e al
piccolo figlio, fratello di Edward, duca di York, di rifugiarsi nel santuario.

 Atto 3

Riccardo e Buckingham convincono il principe Edoardo a soggiornare nella torre assieme al piccolo duca di
York. Intanto i soliti due complottano per ingraziarsi il ciambellano Hastings (vogliono che sia dalla parte di
Riccardo per l’ascesa al trono), a tal proposito lo fanno spiare da Catesby.

A Pomfret i nobili parenti della regina Grey, Rivers e Vaughan vengono uccisi, si avvera la maledizione della
regina Margherita, erano infatti rimasti impassibili dinanzi alla morte del figlio Edoardo.

Si svolge quindi l’assemblea per decidere chi dovrà prendere il posto del defunto re. Riccardo si scaglia
contro Hastings, incolpandolo di proteggere la signora Shore, già amante di Edoardo IV che si dice gli abbia
fatto un sortilegio. Lo condanna a morte (un’altra profezia di Margherita si avvera) e si fa portare la testa.

Riccardo e Buckingham spiegano al sindaco le motivazioni della morte del ciambellano traditore. Intanto
Riccardo chiede a Buckingham di fare le sue veci all’assemblea e di sostenere con forza che il principe
Edoardo, in quanto figlio di un rapporto illegittimo e non figlio di Edoardo IV, non può diventare re. 

Lo scrivano legge con sdegno l’infelice atto di accusa di Lord Hastings.

Scena dell’incoronazione di Riccardo III. Immerso in una finzione di preghiera, Riccardo viene acclamato da
una grande folla guidata da Buckingham, che abilmente persuade il sindaco di Londra e i cittadini tutti a
farlo re. Riccardo fa finta di mostrarsi scettico e onorato, poi accetta. 

 Shakespeare insiste sulle capacità attoriali di Riccardo, rimandi meta teatrali continui. 

 Atto 4

La regina Elisabetta, la duchessa di York e Lady Anna si incontrano davanti alla torre per andare a trovare i
principini ma viene negato loro l’accesso. Apprendono quindi la notizia dell’incoronazione del re Riccardo.
Elisabetta invita suo figlio Dorset a fuggire e lo manda da Richmond. Lady Anna è convocata per essere
incoronata regina. Si dispera, sa che la sua fine è vicina, si è auto maledetta maledicendo chiunque avesse
diviso il letto con Riccardo. 

Intanto Riccardo decide di uccidere i principini ma Buckingham si mostra titubante. Si spezza il rapporto con
il suo fidato consigliere. Riccardo fa spargere la voce che la moglie Anna è malata per farla fuori al più
presto. Dopodiché assolda un sicario per uccidere i principi nella torre. Quando Buckingham chiede il
compenso che gli spetta per la fiducia dimostratagli e l’impegno per farlo diventare re, Riccardo non lo
ascolta e anzi lo respinge. Buckingham deciderà quindi, vedendo la promessa infrangersi, di parteggiare per
Richmond. 

I principi vengono brutalmente uccisi e Riccardo si fa raccontare i dettagli. 

La duchessa di York, Margherita e la ex regina Elisabetta parlano e maledicono gli assassini delle loro
famiglie, in primis Riccardo. Riccardo si presenta da loro e chiede a Elisabetta la mano della figlia. Elisabetta
non vuole ma Riccardo le promette che dal grembo della figlia rinasceranno i due principini. La regina alla
fine si convince a chiedere alla figlia di sposarlo. Arriva la notizia che Richmond ha preparato un esercito
consistente e formato da ex alleati di Riccardo (Buckingham, Dorset…). Riccardo chiede alle sue truppe di
organizzarsi, Stanley promette di riferire al suo esercito impegnato al nord ma poi si capisce che è una spia
al servizio di Richmond. Riccardo prende in ostaggio il figlio Giorgio, per fugare ogni dubbio.

 Importanza della presenza femminile: Lady Anne, moglie di Riccardo e vedova di Edoardo,
Margherita, vedova di Enrico VI, Elisabetta, vedova di Edoardo IV. Tutte loro hanno in comune
l’odio viscerale contro Riccardo. Personificazioni femminili della vendetta, Erinni. Tutto ruota
attorno alla malvagità di Riccardo, non si fa cenno al figlio morto alla sola età di 11 anni.

 Atto 5

Buckingham viene arrestato e giustiziato (la maledizione di Margherita si realizza).

Gli eserciti si preparano a combattere, Riccardo incita i suoi uomini. La notte prima della battaglia,
RIchmond e Riccardo hanno visioni simili e opposte. All’uno appaiono infatti spettri che gli augurano ogni
bene e vittoria, all’altro invece appaiono spettri che gli augurano la morte.

Richmond si sveglia riposato e fiducioso, può quindi fare un discorso molto importante ai suoi uomini.

Riccardo invece è terrorizzato e il suo discorso e fiacco e rancoroso, nulla di solenne. Stanley, il cui figlio è
ancora ostaggio, si rifiuta di combattere, Riccardo si infuria ma ormai è tardi e è tempo della battaglia.

Nella quarta scena gli eserciti si scontrano e Riccardo si batte con forza. Rimane senza cavallo e deve
supplicare per farsene dare uno. Si scontra con Richmond e perde. Viene ucciso.

Richmond, vincente, sposa Elisabetta, figlia di Edoardo IV e unica erede degli York. Il loro matrimonio unisce
indissolubilmente le casate york e Lancaster e Richmond diventa il primo re della dinastia Tudor con il nome
di Enrico VII.

 Importanza dimensione metafisica. Sinossi: tutte le persone che Riccardo ha fatto uccidere sfilano
in una specie di processione. Passano dalla tenda di Riccardo a quella di Richmond.

 Lo spettro di Clarence riconosce a Richmond l’appartenenza alla casa dei Lancaster (remota, falsa) e
sostiene che la stessa famiglia degli York prega per lui. 

 La malvagità di Riccardo è figlia del tempo, si deve giustificare l’ascesa al trono di Enrico VII e
quindi, la legittimità della famiglia Tudor.

 Il malvagio e il tetro affascinano e colpiscono lo spettatore, Riccardo piace. 

 Nel 1600 si inizia a trovare critica che commenta favorevolmente le gesta di Riccardo ma, come
sostiene Walpole, prenderne le difese è una sfida persa in partenza.

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