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SAGGIO PRIMO

‘Grandi delitti si mascherano da agognati piaceri’ → da Women beware women di Middleton che ha come
allegoria un inganno che diventa auto inganno

Nella scrittura di quest’opera si ispira a Kyd e Shakespeare → ripresa di inganni, tradimenti ed equivoci che
portano alla vendetta, ma adotta come base strategica il disorientamento e l’arbitrarietà, legando la
soddisfazione delle attese del pubblico alla frustrazione delle attese dei personaggi. Diventa quindi un teatro
dell’ironia e del grottesco in cui non potevano mancare l’improvvisazione e la sorpresa.

Kyd e Middleton → Analogie: presenza dell’ironia attraverso la presenza di personaggi che recitano come
fittizia la storia della loro vita e che condannano i vizi di cui sono macchiati

Differenze: quella di Kyd è una fiera tragedia che ha come fine la ricerca della giustizia,
quella di Middleton è uno scherzo pastoral mitologico che ha come fine lo sfogo alla logica cieca della morte.

La prima Arcadia di Sidney → nel teatro tra il 1590 e 1630 è l’opera principale in cui troviamo una persiflage
(ovvero una decostruzione ironica sia della tradizione pastorale che cavalleresca). Caratteristica più
importante è il personaggio che rappresenta la coscienza comune, il Duca Bausilius la cui fabula è tracciata
da un oracolo e la verità di quest’ultimo è mostrata solo a chi vuol capire.
La profezia → è un elemento fondamentale nelle opere dei drammaturghi di quest’epoca, da Sidney, che
aveva posto la sua opera proprio attorno ad un oracolo, a Shakespeare le cui profezie sono evidenti
principalmente in 2 opere:

• Riccardo III, l’incarnazione della prevedibilità, che aveva diffuso una falsa profezia sfortunata sul re
per assicurarsi un’alleanza con Buckingham e per liberarsi di Hastings;

• Macbeth, in cui la profezia si presenta a favore della sorpresa, diventa essa fonte di dubbi e peripezia
qualora dovesse risultare verità quanto predetto.

SAGGIO SECONDO
La torre e la tomba → il palcoscenico di Giulietta prima letto d’amore poi tomba, luogo dove Romeo entra di
notte per poi lasciarlo di mattino fino a quando la giovane non verrà rinchiusa in una torre e la sua unica
visione del mondo esterno resterà una piccola finestra. Le notizie le giungeranno attraverso l’unico elemento
comico della tragedia (o commedia), la nutrice pasticciona. L’unico momento che metterà in pausa la sua
clausura sarà un ballo organizzato dal padre della giovane per far si che essa venga notata dal giovane Paride.
Si verrà a creare una scena doppia ( che ritroveremo anche alla fine con la morte apparente) durante la festa,
dove da un lato ci saranno le persone che ballano e dall’altro la giovane che recita versi di una tragedia.
Una finestra nel giardino → l’appartenenza a due famiglie diverse è ciò che allontana i due giovani. Quando
Romeo viene bandito, quel luogo d’amore svanisce e sarà proprio lui a programmare il futuro, mentre i
presagi di Giulietta vedono questa scena come un addio, infatti, così sarà.
Una stanza tutta per sé → Finito lo scenario d’amore inizia un altro dramma in casa Capuleti: le nozze di
Giulietta con Paride organizzate dal padre della giovane che, una volta finito il discorso amoroso, sembra aver
perso quasi del tutto la parola. Ecco il ritorno della scena doppia, da una parte troviamo la preparazione delle
nozze, dall’altro il corpo della giovane in morte apparente.

SAGGIO TERZO
Identità dei personaggi storici di Shakespeare → ci sono due tendenze:

• Dualismo tra spirito e corpo


• Opposizione tra i due corpi del re: quello naturale e politico. Nonostante venga posto al centro dei
testi per lo più quello fisico e mortale, quello che interessa di più il lettore/spettatore è quello
politico.

I due corpi di re Richard II → la salvaguardia del corpo politico contro i limiti del corpo fisico è un
tema molto trattati in alcuni trattati inglesi, in cui la morte del sovrano non veniva indicata con
‘death’ ma con ‘demise’ proprio per simboleggiare la continuità del body politic: l’anima del sovrano
aveva il privilegio divino di poter trasmigrare dal corpo defunto verso quello del sovrano successore.
Lo spettacolo del re → secondo il principio elisabettiano del rule by consent (governare basandosi
sul consenso generale) il potere è sempre provvisorio e il sovrano per governare ha bisogno del
consenso del pubblico (quindi il vero momento in cui in Riccardo II Bolingbroke(Enrico IV) strappa la
corona a Riccardo sarà proprio quando gli toglierà l’amore e il favore del popolo).Cercare il consenso
del pubblico può essere:
• positivo: perché il popolo ha il diritto di esprimere il proprio consenso e la propria opinione
su questioni politiche;
• negativo: perché dare spazio all' opinione popolare può produrre confusione.
Dallo spettacolo del re al corteggiamento del popolo → Il duello tra Bolingbroke e Mowbray è uno
spettacolo di regalità in cui Mowbray non rinnegherà mai il suo ruolo di fedele subito del re. Tutto
cambia la fine del primo atto dove il testo ci invita prendere in considerazione un nuovo tipo di
manifestazione di sovranità, raccontata da Riccardo tramite un racconto in scena, nel momento in
cui Bolingbroke torna dall’esilio. Questo Racconto ci rende partecipi di un nuovo spettacolo del re
offerto da Bolingbroke: egli è un pretendente al trono sia per motivi dinastici che professionali;
Bolingbroke da una parte si inginocchia ai cittadini chiamandoli fratelli e gli fa capire che nonostante
la differenza del rango di nascita sono tutti fratelli, dall'altra vuole accattivarsi semplicemente il
popolo. Riccardo è inorridito di fronte alla scena in cui il sovrano pensa solo a guadagnarsi il
consenso del pubblico. La legittimità del potere di Bolingbroke emerge quando egli saluta la sua
patria chiamandola ‘mia madre’: quindi emerge l'idea della madrepatria che domina la retorica
nazionalistica dell'epoca elisabettiana in cui tutti sono figli dell’Inghilterra. Al contrario Riccardo, si
riferisce sempre con termini materni quando saluta l'Inghilterra però c'è un capovolgimento: egli
stesso è la madre e l'Inghilterra la figlia , infatti la chiamerà ‘my kingdom’.
I commoners in scena → Il popolo entra in scena quando c'è la presa di potere di Bolingbroke. Essi
parlano come degli esperti di politica nazionale, ad esempio nel terzo atto il capo dei giardinieri
stabilisce rapporti tra l'arte del giardinaggio e l'arte di gestire lo stato ed esprime un giudizio
equilibrato: da un lato apprezza Bolingbroke che è uscito ad annientare il potere dei cortigiani , ma
dall'altro esprime compassione per il povero Riccardo. Il giardiniere utilizza un'immagine per
descrivere alla regina cosa sta accadendo nel regno dell'Inghilterra: la bilancia sociopolitica che
tende a pendere dalla parte di Bolingbroke che sul suo piatto ha anche alcuni colleghi, mentre invece
Riccardo ha solo se stesso e la sua vanità.
Dal mythos al mito → Infine Riccardo II contribuisce alla costruzione sia di un mito politico sia
ideologico che porterà al consolidarsi della dinastia Tudor.

SAGGIO QUARTO
Il teatro socio politico all'epoca dei Tudor → Nel periodo della Fondazione dell’Anglicana Ekklesia, il teatro si
costruisce una vera e propria propaganda per le idee politiche. Molte opere saranno ispirate ai sovrani che
governavano:

• in ‘Magnificenza’ di Skelton, apparirà Enrico VIII;

• in ‘King John’ di Bale, Edoardo VI, figlio di Enrico, sembrerà come re Giovanni ovvero un eroe cristiano
in un’ Inghilterra che ha perso Dio;

• in ‘Republica’, Maria la sanguinaria succede il fratello e apparirà come la nuova Astrea, che riconduce
la giustizia nel paese contaminato dal culto anglicano.
Il teatro della moralità → il teatro del periodo era basato sull’allegoria, sul sapere, sul mondo della
politica e sulla società civile. Marlowe e Shakespeare nei drammi storici puntavano sulla descrizione della
forza dei re e non sulla debolezza, ma soprattutto cercavano di integrare il pubblico.
La gerarchia →Si pone alla base dello studio dei drammi storici ed è messa in relazione con la dualità tra
il corpo umano e il corpo politico. Particolarmente in Riccardo II è presente la dualità creando così un
sistema basato sulle gerarchie e sull’intangibilità del potere del sovrano.

I Puritani → Essi erano considerati come gli estremisti della cultura anglicana , il loro obiettivo era quello
di metterla allo stesso livello del potere politico e guadagnarsi il consenso della regina. La dottrina
puritana si basava sul concetto del merito , il potere si poteva conquistare sia per merito che per dinastia;
questo è evidente in Riccardo II e nelle prospettive diverse che i sovrani possiedono:
1. la prima: Riccardo è ancora legato all' ideologia del potere ottenuto grazie a Dio, Questa visione
si contrappone a quella di Bolingbroke che invece conquista il potere con l'appoggio del popolo;

2. la seconda può essere analizzata attraverso la figura di Thomas More. questa prospettiva è legata
alla riforma della chiesa cattolica basando il pensiero sulla lettura dei testi sacri, proprio come
nella sua opera più importante: Utopia.

3. La terza prospettiva si sviluppa durante l'ultima fase del Regno di Elisabetta I quando Walter
Ralegh inizia a viaggiare nei territori del nuovo mondo per scoprirli . Questa prospettiva
proponeva chi non ci si doveva più basare sull’immaginazione ma farci guidare dall' esperienza.
La prima tetralogia di Shakespeare → Dedicata a Enrico VI e molto legata alla propaganda dei re tudor , le
vicende si propongono come la disperata rappresentazione del caos che genera Riccardo III. Emerge in queste
opere il tormento dell'uomo nuovo che ha smarrito il suo Dio, ma il sovrano non viene mai mostrato come
protagonista: è un re troppo pacifico. Shakespeare adottò la visione del mondo medievale: l'uomo è rimasto
solo senza Dio virgola in un universo desolato, ma si continua a vedere il cosmo come un sistema di metafore.

La seconda tetralogia di Shakespeare → scaturisce la figura del sovrano ideale e tratta della sua vera natura.
Riccardo II dà inizio acquista seconda tetralogia , questo dramma rappresenta la virtù e l'abilità attraverso il
personaggio di Bolingbroke. L’assassinio di Woodstock voluto da Riccardo è il motivo dell'esilio e della sfida
di Bolingbroke, ma Riccardo sa di aver già perso la sua autorità; infatti nel quarto atto si assiste alla
culminazione del dramma: Riccardo si spoglia di tutti i simboli della regalità e celebra la sua sconfitta.
Shakespeare adottò la visione del pensiero che vede nell’uomo il motore e la ragione della storia.

SAGGIO QUINTO
Kott → Critico che crede che le opere di Shakespeare siano molto attuali, ovvero in ogni epoca che si leggono,
si riesce sempre a capire il messaggio che Shakespeare vuole mandare perché i temi che tratta riescono ad
adattarsi ad ogni tipo di società. Ad esempio tratta della lotta al potere e dell'uccisione violenta degli
oppositori, entrambe le cose appaiono naturali si all'epoca di Shakespeare che oggi giorno.
La storia come ciclo → Shakespeare crede che la storia si ripeta sempre allo stesso modo, basti pensare alle
trame di ogni suo dramma storico: c'è sempre un re legittimo al trono che però per diventare re ha commesso
una serie di delitti, quindi se all'inizio è un re buono che voleva avere giustizia rivendicava il suo diritto al
trono, una volta ancora nato viene visto come un tiranno e viene deposto a sua volta da un altro pretendente
al trono che farà il suo stesso percorso, quindi inizialmente questo pretendente al trono vuole giustizia,
ordine, però in questo percorso farà gli stessi delitti e gli stessi imbrogli che ha fatto il sovrano di cui vuole
prendere posto. Per questo una volta che salirà al trono verrà anche lui considerato come un re tiranno e
verrà ucciso.

La corona → è l'immagine del potere, per Shakespeare pesa. Si può strappare dal capo del re legittimo, però
prima di metterla sul proprio c'è sempre bisogno della morte del re di cui si vuole prendere il posto.

La scala → Rappresenta l'ascesa al trono, il percorso che il pretendente al trono compie per raggiungere la
corona. Ogni gradino della scala rappresenta o un tradimento o un inganno o un delitto o un omicidio, quindi
quando il pretendente al trono sale questa scala, si avvicina, si, al trono, ma anche alla tirannia. Dopo l'ultimo
gradino è destinato a cadere dal trono. Ad esempio in Riccardo III i primi gradini da superare sono suo fratello
(il duca di Clarence) ed i suoi nipoti , eredi legittimi figli di Enrico VI; arriverà al trono con molta modestia,
infatti si farà pregare dal popolo di salvare l'Inghilterra. Man mano che sale la scala, però, diventerà sempre
più piccolo perché verrà inghiottito dalla volontà di potere ; infatti nella battaglia di Bosworth cadrà da cavallo
e nemmeno in quel momento vorrà accettare la sua sconfitta. Alla fine viene ucciso e nel punto di morte dirà:
‘un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo’.

Lady Anna → personaggio che non ha paura di Riccardo III, fin quando lui non le ammetterà di aver commesso
tutti quei delitti, in quel momento lei si sottometterà a lui sposandolo anche se lui le aveva ucciso marito e
suocero.

SAGGIO SESTO
Ford: crudeltà e straniamento → Ford chiuse la massima stagione del teatro inglese, dopo di lui fino a Beckett
non sarà più presente l’idea del tragico e della crudeltà delle opere inglesi. È proprio dalla crudeltà,
caratteristica principale delle opere di Ford, che parte la rivoluzione teatrale di Artaud. I maggiori temi del
teatro di Ford suono l'adulterio, l'incesto, la morte e nonostante siano temi difficili, lui li tratta con grande
naturalezza tenendo sempre in mente l'ordine di composizione. Le sue tragedie hanno due forze contrarie e
uguali: la violenza del dolore e il silenzio del discorso; ma anche la ‘naturalezza dell'innaturale’, ad esempio
in ‘il sacrificio dell'amore’ (abbiamo come protagonista bianca che tradisce il marito ma vuole che egli le sia
fedele) e in ‘peccato che sia una puttana’ (abbiamo come protagonisti Giovanni e Annabella, due fratelli
incestuosi il quale rapporto è l'unico sincero di tutto il dramma). In ‘perkin warbeck’ , invece, descrive la storia
di un uomo che finge di essere l'unico sopravvissuto al genocidio della sua famiglia da parte di Riccardo III e
si autoproclama re Edoardo IV di York. Poi abbiamo ‘the broken heart’ dove la protagonista è Pentea,
innamorata di Orgilo, ma costretta dal fratello a sposare Bassano. Ella si rassegnerà così tanto al suo dolore
che si lascerà morire ; Per questo Orgilo vuole vendicarsi e uccide il fratello della sua amata, ma Calanta, a
sua volta amata del fratello di Pentea, lo condanna per vendicarsi; morirà anche lei per amore perchè le si
spezzera il cuore. Tutti i personaggi trovano liberazione nella morte.

SAGGIO SETTIMO
Riccardo III → Riccardo è il dramma ed eclissa tutti i ruoli , anche un personaggio presente come il fratello
Clarence (quest'ultimo è un personaggio dal destino molto sfortunato, viene rinchiuso nella torre e morirà
annegato nell'acqua). Riccardo III viene interpretato da un critico, Bloom, come parodia di ‘l'ebreo di Malta’
di Marlowe. Riccardo esercita il suo grande potere e il suo fascino carismatico su tutti i protagonisti del
dramma, particolarmente su Lady Anne che venne sedotta dal re una volta uccisi suo marito e suo suocero.
L'opera ha due difetti:
• quando Shakespeare cerca di dare un ‘io interiore’ a Riccardo il personaggio non risulta più lo
stesso(contrariamente al lavoro fatto in Romeo e Giulietta, sogno di una notte di mezza estate e
Riccardo II);

• il secondo difetto è la spaventosa Margherita alla quale Shakespeare affidò infiniti discorsi .

Sadomasochismo → Il pubblico assiste alle torture che Riccardo fa alle persone, proprio per questo il
protagonista ci affianca a sé nel ruolo di torturatore. Segno evidente del sadomasochismo è sicuramente il
comportamento in camera da letto tra Riccardo e Lady Anna , infatti lascia lo spettatore in malsane fantasie.
Non sappiamo come morirà la donna, ma Riccardo ci dirà soltanto che avrà lasciato il mondo.

SAGGIO OTTAVO
Riccardo II → dramma lirico che forma un trio con Romeo e Giulietta(tragedia lirica) e Sogno di una notte di
mezza estate (Commedia lirica); ciò che permette al dramma di essere lirico e la figura di Bolingbroke,
personaggio senza alcuna interiorità, ma che rappresenta il contrasto è giusto senza il quale Riccardo non
potrebbe essere un autodistruttore lirico.

Formalismo → (o rigidità) È una caratteristica di Riccardo in quanto la sua unica azione è l'abdicazione seguita
dall’assassinio. Infatti il personaggio di Riccardo è apprezzato per il suo linguaggio amorevole, ma il lettore
non percepisce la sua sofferenza perché manca il pathos. Non a caso lui si mostra insensibile anche alla morte
dello zio Gaunt, i cui beni vengono confiscati dagli stesso per finanziare la guerra in Irlanda ; la vendetta
arriverà da suo figlio Bolingbroke che dice di essere tornato per ricevere beni e il titolo di duca, ma in realtà
è tornato per la corona. Egli agisce nel nome di Riccardo mentre è in Irlanda, solo quando tornerà mostra la
sua sofferenza e la sua più grande disperazione una volta scoperto il tradimento da parte del duca di York.

SAGGIO NONO
Artaud → critico che paragona il teatro alla peste, in quanto come essa è capace di rivelare lo spirito represso
in ogni uomo e spingere in superficie la crudeltà nascosta. Inoltre entrambi sono rivelazione di crudeltà
attraverso il quale si localizzano in un individuo tutte le possibilità perverse dello spirito.

SAGGIO DECIMO
Ford e Mary Shelley →L'autrice decide di seguire il modello fordiano per la caratterizzazione dei personaggi.
Un' influenza di Ford in ‘Frankenstein’ è presente alla fine del romanzo, ovvero quando la creatura uccide
Elizabeth offrendo il cuore della donna a Victor; così come in ‘peccato che sia una puttana’ Giovanni offre il
cuore di Annabella al pubblico.

‘Lubricious’ → Così è stato definito il rapporto tra Annabella e Giovanni, vuol dire che secondo la critica
l'opera mostra troppo interesse per il lato carnale e per il sesso.
Desiderio e morte → i due poli della vita secondo Ford, il desiderio porta alla morte. Ad esempio in peccato
che sia una puttana, Annabella scappa dalla sua angoscia esistenziale grazie la morte.

Unicità di peccato che sia una puttana → quest'opera può essere considerata unica perché Ford ha saputo
affrontare un tema pericoloso e difficile senza lussuria , al contrario di ciò che pensano molti critici.

SAGGIO UNDICESIMO
Ambientazioni e luoghi scelti da Ford → sceglie sempre scene di interno, con la scelta di luoghi selezionati
sviluppa una community urbana molto unita. In particolare in ‘peccato che sia una puttana’ le scene si
dividono in 3 luoghi:

1. Casa di Soranzo
2. Casa di Florio

3. Cella di frate Bonaventura (dove avviene il matrimonio tra Soranzo e Annabella)

Il Balcone → elemento importante in due opere:

• Romeo e Giulietta(Shakespeare); Giulietta usa il balcone sempre da sola e per instaurare un dialogo
amoroso con Romeo per dichiarare il loro amore. È qui che Romeo si arrampica per entrare nella sua
camera)

• Peccato che sia una puttana (Ford); Annabella non è sola al balcone( ad esempio nella scena del
duello tra Vasques e Grimaldi lei assiste dal balcone con la sua nutrice Putana) e, soprattutto, lei lo
usa come rifugio ( ad esempio quando sta con il fratello e si pente risale dal balcone). Quindi
Annabella è considerata un’Anti-Giulietta perché utilizza il balcone in un senso più immorale.
I confini → C’è un paragone tra Ford e l’opera di Marlowe dr Faust in quanto in quest’ultima Marlowe
distrugge i confini. Faust ammetterà di essere sceso agli inferi, di sentire il suo corpo bruciare e, a
quest’affermazione, seguirà una dettagliatissima descrizione dell’Inferno. Al contrario, Ford non distrugge
mai i confini, l’unico momento che potrebbe avvicinarsi a questa distruzione potrebbe essere il momento in
cui Ippolita sta per morire per mano di Vasques, infatti dirà di aver visto l’inferno, ma non è vero.

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