Cagliostro provocò una grande tradizione narrativa (romanzi, saggi, opere
teatrali, anime,fumetti). Nell’ 800 Alexandre Dumas scrisse due romanzi dedicati a Cagliostro, il primo dedicato al suo vero nome Giuseppe Balsamo e il secondo è incentrato sullo scandalo della collana della regina Maria Antonietta. Ci sono i luoghi che sono legati alla presunta memoria di Cagliostro, il luogo più importante è il forte di San Leo che si trova in provincia di Rimini perché sarebbe il luogo dove c'era la prigione nella quale Cagliostro morì a metà degli anni 90 del 700. La figura di Cagliostro è presente nell’immaginario di 2 secoli assimilata anche al personaggio di Lupin. Il primo lungometraggio si chiamava Lupin e il castello di Cagliostro creato da uno dei più grandi registi asiatici specialisti del genere, Miyazaki. Cagliostro è considerato un personaggio metamorfico, fantasioso che vive tra i confini tra il bene e il male e come tutti gli altri criminali del 1700 suscita empatia. L’identità di Alessandro conte di Cagliostro si pensi sia stata inventata. La fama parte da Londra, 1777. Il libro è diviso in 4 capitoli dedicati ai luoghi chiave della sua vita. Il secondo è dedicato a Londra, quando un signore arriva in città dopo aver fatto già parlare molto di sè nel resto di Europa come alchimista (pratica della natura con il sovrannaturale). Dice di distribuire creme che hanno un potere magico ‘dare l’eterna giovinezza’. A Londra prende una casa d’affitto, incontra una coppia di anziani che hanno l’ossessione del gioco del lotto e chiedono a Cagliostro di dargli i numeri vincenti. Inizialmente Cagliostro si tira indietro poi accetta e fa vincere la coppia. Si diffonde una bolla mediatica ingestibile. La coppia insiste a chiedere altri numeri, inizia un processo giudiziario in cui Cagliostro è accusato di frode. Ammette di avere un potere sovrannaturale e che non può farlo ancora, dice di aver usato la statistica insieme alla conoscenza sovrannaturale che non si può spiegare con la ragione. I giornalisti iniziano a interessarsi a quest’evento. Cagliostro è accompagnato da una donna che presenta come sua moglie contessa Serafina. A Londra nel 1777 nasce una coalizione pubblica contro Cagliostro, gli innocentisti che lo considerano innocente e i colpevolisti che lo considerano colpevole. Cagliostro per difendersi fa circolare dei testi diretti al pubblico in cui racconta la sua storia. Dice di essere nato da una famiglia nobile non identificata e abbandonato a 3 mesi fu educato e cresciuto da un precettore che lo istruì sulla magia, alchimia e cultura antica. Viaggiò fino ad arrivare in Oriente, visse alla Mecca e tornato in Europa peregrinò in vari Stati. Fu accolto dai luoghi più prestigiosi e ascoltato da persone importanti. I giudici dicono che il suo racconto è uguale a quello che si legge nei romanzi. Cagliostro affronta la popolarità sfruttando una rete di rapporti appartenente a un mondo clandestino. La Massoneria era una fratellanza unita da un corpus di conoscenze segrete, nasce tra la fine del 1600 e inizio del 1700. La prima testimonianza risale a Londra nel 1717. La rottura del mondo accademico ha provocato la nascita di queste reti. Cagliostro decide di creare una propria rete massonica di tipo egiziano dal 1777-80 fondato su un sapere esoterico: dice di avere un manoscritto su cui fonderà questa nuova rete massonica. Cagliostro chiamato capo maestro di questa loggia massonica aggiunge originalità perché era un affare maschile mentre lui sfrutta la presenza della moglie per creare un ramo femminile. Nel 1785 Cagliostro viaggia molto velocemente (di solito i viaggi erano lenti) e per questo nascono sospetti sulla presenza di alcuni attori che lo imitavano. Il terzo capitolo del libro è incentrato a Parigi. Cagliostro si ritrova in uno scandalo giudiziario della collana della Regina. I personaggi coinvolti sono: due gioiellieri che avevano realizzato una collana di diamanti molto prestigiosa, Madame De La Motte di origini umili che reclamava una parentela con i Valois e in seguito al matrimonio con un militare francese riuscì ad ottenere il titolo di Contessa e il cardinale di Rohan che si pensi essere stato perdutamente innamorato della regina. I due gioiellieri vengono convinti a dare la collana alla contessa e a suo marito perché il cardinale fa da garante promettendo che la regina comprerà la collana. Doveva essere un’offerta segreta perché la regina non voleva che il re sapesse della collana. A gennaio i gioiellieri cedono la collana ma in estate scoprono che non avranno mai i soldi e la regina nega la conoscenza della collana. Inizia un processo contro la famiglia reale e si diffonde l’immagine di una nobiltà che vede nella monarchia l’inaffidabilità (la regina interessata alla collana e non ai bisogni primari della Francia che attraversava epidemie e carestie). Madame De La Motte incolpa il conte di Cagliostro di aver ingannato tutti dicendo che avrebbe potuto salvare la regina, grazie a una profezia, che temeva di morire di parto e che avrebbe venduto i singoli diamanti della collana. Il cardinale fu accusato di frode. Cagliostro e gli altri personaggi coinvolti furono arrestati nella Torre della Bastiglia. Cagliostro per difendersi dice che un’altra donna Madame D’Oliva ingannata da Madame De La Motte doveva vestirsi come la regina e incontrare il cardinale (ingannato a sua volta) di notte in parco e scambiando una lettera con una rosa avrebbe fatto capire al cardinale un gesto d’intesa tra di loro che gli avrebbe permesso di essere il garante dei gioiellieri. L’artefice della truffa viene considerata Madame De La Motte mentre Cagliostro ne uscì innocente portato al trionfo. Teverot, un’attivista francese specializzato in affari scandalistici divenne un persecutore di Cagliostro e le sue indagini lo portarono a Palermo e lo identificò come Giuseppe Balsamo, un criminale nato in Sicilia, arrivato poi a Roma dove incontrò una donna Lorenza Feliciani che si pensi essere sua moglie. Le voci di queste indagini arrivano a Goethe che negli anni 80 del 1700 arriva a Palermo dove conosce la madre di Cagliostro che gli dà una lettera per il figlio. In Germania Goethe pubblicò la lettera ma si pensi che sia stato truffato. Dopo Parigi Cagliostro torna a Londra e poi in Italia a Rovereto pubblica un Vangelo (racconta la sua storia come vengono descritte le azioni degli apostoli). Decide di andare a Roma nel 1789 dove il potere pontificio è in contrasto con la cultura illuminista (lo stato pontificio è conservatore mentre gli illuministi prediligono le riforme e dare maggiore potere agli Stati rispetto alla Chiesa) e si pensi che non possa essere ben accolto dallo stato pontificio poiché Cagliostro è legato alla massoneria. RIVOLUZIONE FRANCESE Carestie, epidemie, crisi provocano un periodo difficile in Francia. Il re Luigi XVI si affida a vari ministri che presentano delle riforme che però falliscono. Nel 1789 il re riconvoca l’Assemblea degli Stati Generali caratterizzata dai rappresentanti del clero, nobiltà e terzo stato. Dovevano portare le testimonianze del popolo per trovare una soluzione sulla base di un voto. Hanno un sistema di voto squilibrato: votavano per stato. Il clero e la nobiltà rappresentava la minoranza della società francese. Il terzo stato vota per uno e si trova in minoranza e si autoproclama Assemblea Nazionale. Aumenta la tensione sociale fino a provocare la presa della Bastiglia dalle armate popolari che diventa simbolo di un’autorità monarchica che ha perso il suo potere. Viene pubblicata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino: il cittadino non è più suddito ma è membro di una collettività capace di stabilire il proprio destino. I cittadini formano una nazione. Per questo si dice che ciò che succede nel 1789 è rivoluzionario. I rivoluzionari pretendevano che il papa Pio VI doveva giurare fedeltà alla Rivoluzione. Cagliostro a Londra e in Francia scrive delle lettere al popolo per scagionarsi. Non si sapeva il motivo per cui arriva a Roma ma dopo alcuni mesi fu imprigionato nelle carceri dell’Inquisizione. Fu riconosciuto come Giuseppe Balsamo, fu interrogato per 43 volte ma negò sempre la sua identità. Viene identificato come uno dei responsabili della Rivoluzione francese. Circola una teoria fondata sulla volontà di aver realizzato un complotto esploso nella presa della Bastiglia fondata sull’idea di una eterna lotta tra il bene e il male. Decenni in cui illuministi, massoni cospirarono l’alta società con i loro messaggi provocando l’esplosione del complotto. Un abate nella storia del giacobinismo racconta che le radici si trovano in queste lotte. Ad aprile nel 1791 Cagliostro fu portato nella prigione di San Leo a Rimini. Dopo la condanna l’Inquisizione (fondata sul segreto, imputati non potevano difendersi, inquisitori si limitavano a dire al pubblico un racconto sintetico privo di controversia che non dava spazio a nessun dubbio) pubblica un trattato di oltre 200 pagine “Compendio delle colpe, vita, di Giuseppe Balsamo conosciuto come Cagliostro” in cui è descritto tutto il processo dettagliatamente. La scelta dell’Inquisizione è dovuta dalla consapevolezza dell’inefficacia del modo comunicativo precedente. Non vuole più controllare l’opinione pubblica ma capisce che nella Rivoluzione deve essere sfidata, si deve convincerla del contrario. Capisce che non c’è solo un messaggio della Storia. Fanno transitare l’idea del complotto, Cagliostro non è solo un imbroglione ma ha un potere enorme messo dalla parte della Rivoluzione. Si passa dalla teoria dell’individuale al complotto. La Chiesa aveva pensato di dare la colpa a una sola persona ma in realtà gli riconosce un potere enorme. Il paradigma denigratorio diventa celebrativo. La Chiesa voleva condannare sfidando l’opinione pubblica ma gli dà tutti gli strumenti necessari per creare il mito. Dumas di Cagliostro esalta la sua bravura per aver contribuito allo scoppio della Rivoluzione ma il suo mito nasce con l’Inquisizione. Le opinioni pubbliche non si controllano più, i rappresentanti del terzo stato raccolgono i quaderni delle doglianze, memorie scritte delle cose che non andavano bene per portarle nell’Assemblea Nazionale davanti al re. Il rapporto tra i rappresentanti rivoluzionari e il re precipita provocando la condanna a morte del re e della regina. Il distacco dalla corona dai bisogni del popolo era evidente. Insieme a Cagliostro il grande suo concorrente alla fine del 1700 è stato il veneziano Giacomo Casanova diventato famoso dopo aver pubblicato le sue memorie in lingua francese che dice di aver conosciuto Cagliostro descrivendolo come un imbroglione ma non c’è nessuna testimonianza che lo confermi.