Sei sulla pagina 1di 5

Sbobine Storia Moderna 5/04/23

Cagliostro provocò una grande tradizione narrativa (romanzi, saggi, opere


teatrali, anime,fumetti). Nell’ 800 Alexandre Dumas scrisse due romanzi
dedicati a Cagliostro, il primo dedicato al suo vero nome Giuseppe
Balsamo e il secondo è incentrato sullo scandalo della collana della regina
Maria Antonietta. Ci sono i luoghi che sono legati alla presunta memoria
di Cagliostro, il luogo più importante è il forte di San Leo che si trova in
provincia di Rimini perché sarebbe il luogo dove c'era la prigione nella
quale Cagliostro morì a metà degli anni 90 del 700.
La figura di Cagliostro è presente nell’immaginario di 2 secoli assimilata
anche al personaggio di Lupin. Il primo lungometraggio si chiamava Lupin
e il castello di Cagliostro creato da uno dei più grandi registi asiatici
specialisti del genere, Miyazaki.
Cagliostro è considerato un personaggio metamorfico, fantasioso che vive
tra i confini tra il bene e il male e come tutti gli altri criminali del 1700
suscita empatia. L’identità di Alessandro conte di Cagliostro si pensi sia
stata inventata.
La fama parte da Londra, 1777. Il libro è diviso in 4 capitoli dedicati ai
luoghi chiave della sua vita. Il secondo è dedicato a Londra, quando un
signore arriva in città dopo aver fatto già parlare molto di sè nel resto di
Europa come alchimista (pratica della natura con il sovrannaturale).
Dice di distribuire creme che hanno un potere magico ‘dare l’eterna
giovinezza’. A Londra prende una casa d’affitto, incontra una coppia di
anziani che hanno l’ossessione del gioco del lotto e chiedono a Cagliostro
di dargli i numeri vincenti. Inizialmente Cagliostro si tira indietro poi
accetta e fa vincere la coppia. Si diffonde una bolla mediatica ingestibile.
La coppia insiste a chiedere altri numeri, inizia un processo giudiziario in
cui Cagliostro è accusato di frode. Ammette di avere un potere
sovrannaturale e che non può farlo ancora, dice di aver usato la statistica
insieme alla conoscenza sovrannaturale che non si può spiegare con la
ragione. I giornalisti iniziano a interessarsi a quest’evento.
Cagliostro è accompagnato da una donna che presenta come sua moglie
contessa Serafina.
A Londra nel 1777 nasce una coalizione pubblica contro Cagliostro, gli
innocentisti che lo considerano innocente e i colpevolisti che lo
considerano colpevole. Cagliostro per difendersi fa circolare dei testi
diretti al pubblico in cui racconta la sua storia. Dice di essere nato da una
famiglia nobile non identificata e abbandonato a 3 mesi fu educato e
cresciuto da un precettore che lo istruì sulla magia, alchimia e cultura
antica. Viaggiò fino ad arrivare in Oriente, visse alla Mecca e tornato in
Europa peregrinò in vari Stati. Fu accolto dai luoghi più prestigiosi e
ascoltato da persone importanti. I giudici dicono che il suo racconto è
uguale a quello che si legge nei romanzi. Cagliostro affronta la popolarità
sfruttando una rete di rapporti appartenente a un mondo clandestino. La
Massoneria era una fratellanza unita da un corpus di conoscenze segrete,
nasce tra la fine del 1600 e inizio del 1700. La prima testimonianza risale a
Londra nel 1717. La rottura del mondo accademico ha provocato la
nascita di queste reti. Cagliostro decide di creare una propria rete
massonica di tipo egiziano dal 1777-80 fondato su un sapere esoterico:
dice di avere un manoscritto su cui fonderà questa nuova rete massonica.
Cagliostro chiamato capo maestro di questa loggia massonica aggiunge
originalità perché era un affare maschile mentre lui sfrutta la presenza
della moglie per creare un ramo femminile. Nel 1785 Cagliostro viaggia
molto velocemente (di solito i viaggi erano lenti) e per questo nascono
sospetti sulla presenza di alcuni attori che lo imitavano.
Il terzo capitolo del libro è incentrato a Parigi. Cagliostro si ritrova in uno
scandalo giudiziario della collana della Regina. I personaggi coinvolti sono:
due gioiellieri che avevano realizzato una collana di diamanti molto
prestigiosa, Madame De La Motte di origini umili che reclamava una
parentela con i Valois e in seguito al matrimonio con un militare francese
riuscì ad ottenere il titolo di Contessa e il cardinale di Rohan che si pensi
essere stato perdutamente innamorato della regina.
I due gioiellieri vengono convinti a dare la collana alla contessa e a suo
marito perché il cardinale fa da garante promettendo che la regina
comprerà la collana. Doveva essere un’offerta segreta perché la regina
non voleva che il re sapesse della collana. A gennaio i gioiellieri cedono la
collana ma in estate scoprono che non avranno mai i soldi e la regina nega
la conoscenza della collana. Inizia un processo contro la famiglia reale e si
diffonde l’immagine di una nobiltà che vede nella monarchia
l’inaffidabilità (la regina interessata alla collana e non ai bisogni primari
della Francia che attraversava epidemie e carestie). Madame De La Motte
incolpa il conte di Cagliostro di aver ingannato tutti dicendo che avrebbe
potuto salvare la regina, grazie a una profezia, che temeva di morire di
parto e che avrebbe venduto i singoli diamanti della collana. Il cardinale fu
accusato di frode. Cagliostro e gli altri personaggi coinvolti furono
arrestati nella Torre della Bastiglia. Cagliostro per difendersi dice che
un’altra donna Madame D’Oliva ingannata da Madame De La Motte
doveva vestirsi come la regina e incontrare il cardinale (ingannato a sua
volta) di notte in parco e scambiando una lettera con una rosa avrebbe
fatto capire al cardinale un gesto d’intesa tra di loro che gli avrebbe
permesso di essere il garante dei gioiellieri. L’artefice della truffa viene
considerata Madame De La Motte mentre Cagliostro ne uscì innocente
portato al trionfo.
Teverot, un’attivista francese specializzato in affari scandalistici divenne un
persecutore di Cagliostro e le sue indagini lo portarono a Palermo e lo
identificò come Giuseppe Balsamo, un criminale nato in Sicilia, arrivato
poi a Roma dove incontrò una donna Lorenza Feliciani che si pensi essere
sua moglie. Le voci di queste indagini arrivano a Goethe che negli anni 80
del 1700 arriva a Palermo dove conosce la madre di Cagliostro che gli dà
una lettera per il figlio. In Germania Goethe pubblicò la lettera ma si pensi
che sia stato truffato. Dopo Parigi Cagliostro torna a Londra e poi in Italia a
Rovereto pubblica un Vangelo (racconta la sua storia come vengono
descritte le azioni degli apostoli). Decide di andare a Roma nel 1789 dove
il potere pontificio è in contrasto con la cultura illuminista (lo stato
pontificio è conservatore mentre gli illuministi prediligono le riforme e
dare maggiore potere agli Stati rispetto alla Chiesa) e si pensi che non
possa essere ben accolto dallo stato pontificio poiché Cagliostro è legato
alla massoneria.
RIVOLUZIONE FRANCESE
Carestie, epidemie, crisi provocano un periodo difficile in Francia. Il re
Luigi XVI si affida a vari ministri che presentano delle riforme che però
falliscono. Nel 1789 il re riconvoca l’Assemblea degli Stati Generali
caratterizzata dai rappresentanti del clero, nobiltà e terzo stato. Dovevano
portare le testimonianze del popolo per trovare una soluzione sulla base
di un voto. Hanno un sistema di voto squilibrato: votavano per stato. Il
clero e la nobiltà rappresentava la minoranza della società francese. Il
terzo stato vota per uno e si trova in minoranza e si autoproclama
Assemblea Nazionale. Aumenta la tensione sociale fino a provocare la
presa della Bastiglia dalle armate popolari che diventa simbolo di
un’autorità monarchica che ha perso il suo potere. Viene pubblicata la
Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino: il cittadino non è più
suddito ma è membro di una collettività capace di stabilire il proprio
destino. I cittadini formano una nazione. Per questo si dice che ciò che
succede nel 1789 è rivoluzionario. I rivoluzionari pretendevano che il
papa Pio VI doveva giurare fedeltà alla Rivoluzione. Cagliostro a Londra e
in Francia scrive delle lettere al popolo per scagionarsi. Non si sapeva il
motivo per cui arriva a Roma ma dopo alcuni mesi fu imprigionato nelle
carceri dell’Inquisizione. Fu riconosciuto come Giuseppe Balsamo, fu
interrogato per 43 volte ma negò sempre la sua identità. Viene
identificato come uno dei responsabili della Rivoluzione francese. Circola
una teoria fondata sulla volontà di aver realizzato un complotto esploso
nella presa della Bastiglia fondata sull’idea di una eterna lotta tra il bene e
il male. Decenni in cui illuministi, massoni cospirarono l’alta società con i
loro messaggi provocando l’esplosione del complotto. Un abate nella
storia del giacobinismo racconta che le radici si trovano in queste lotte. Ad
aprile nel 1791 Cagliostro fu portato nella prigione di San Leo a Rimini.
Dopo la condanna l’Inquisizione (fondata sul segreto, imputati non
potevano difendersi, inquisitori si limitavano a dire al pubblico un
racconto sintetico privo di controversia che non dava spazio a nessun
dubbio) pubblica un trattato di oltre 200 pagine “Compendio delle colpe,
vita, di Giuseppe Balsamo conosciuto come Cagliostro” in cui è descritto
tutto il processo dettagliatamente. La scelta dell’Inquisizione è dovuta
dalla consapevolezza dell’inefficacia del modo comunicativo precedente.
Non vuole più controllare l’opinione pubblica ma capisce che nella
Rivoluzione deve essere sfidata, si deve convincerla del contrario. Capisce
che non c’è solo un messaggio della Storia. Fanno transitare l’idea del
complotto, Cagliostro non è solo un imbroglione ma ha un potere enorme
messo dalla parte della Rivoluzione. Si passa dalla teoria dell’individuale al
complotto. La Chiesa aveva pensato di dare la colpa a una sola persona
ma in realtà gli riconosce un potere enorme. Il paradigma denigratorio
diventa celebrativo. La Chiesa voleva condannare sfidando l’opinione
pubblica ma gli dà tutti gli strumenti necessari per creare il mito. Dumas di
Cagliostro esalta la sua bravura per aver contribuito allo scoppio della
Rivoluzione ma il suo mito nasce con l’Inquisizione. Le opinioni pubbliche
non si controllano più, i rappresentanti del terzo stato raccolgono i
quaderni delle doglianze, memorie scritte delle cose che non andavano
bene per portarle nell’Assemblea Nazionale davanti al re. Il rapporto tra i
rappresentanti rivoluzionari e il re precipita provocando la condanna a
morte del re e della regina. Il distacco dalla corona dai bisogni del popolo
era evidente. Insieme a Cagliostro il grande suo concorrente
alla fine del 1700 è stato il veneziano Giacomo Casanova diventato
famoso dopo aver pubblicato le sue memorie in lingua francese che dice
di aver conosciuto Cagliostro descrivendolo come un imbroglione ma non
c’è nessuna testimonianza che lo confermi.

Potrebbero piacerti anche