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Il romanzo francese

- Periodo storico
Il nostro viaggio ha inizio negli anni ‘30 del 1600, anni complicati per la Francia,
dove all’epoca il re aveva il diritto divino e i cittadini erano meri sudditi, più
precisamente i gli del re, il rappresentate profano del volere di Dio, ben diverso
dal potere spirituale accreditato al Papa, che allora aveva anche un’in uenza
temporale. Il trono era occupato da Luigi XIII che però era solamente un bambino
all’epoca, incapace di governare un regno tutto da solo, perciò a reggere il trono
sale il cardinale Richelieu (1624), un politico ne che inizia ad operare perché i
poteri siano concentrati nelle mani del re, più precisamente nelle mani del reggente.
I poteri in questione sono detti assoluti, da qui il nome alla costruzione politica di
Assolutismo. L’accentramento dei poteri riguarda quelli:

• politici. Nomina della Nobiltà di Toga;


• amministrativi. Riorganizzazione del sistema di esazione delle tasse;
• economici;
• culturali. Fondazione dell’Académie française (1635) con la creazione del
dizionario. L’opera che qui viene compiuta è l’uniformazione della lingua e della
gra a, dove gli studiosi si esprimeranno come istituzione del regno quando
accadranno le querelle (litigio letterario).

La Francia era caratterizzata dall’alta presenza di feudatari, gran signori di nobiltà


antica (discendenti dei Capetingi) etc. che utilizzano le leggi emanate dal re a loro
gusto e piacimento e nel momento in cui quest’ultimo avrà un erede al trono
acquistano più potere e richiedono una voce in capitolo per quanto riguarda i
territori da essi posseduti.
Un modo escogitato da Richelieu per massimizzare la potenza del re af nché tutti
riconoscessero il suo potere, fu il teatro. Prima dell’avvento di Luigi XIII, fare
l’attore o scrittore di teatro era un lavoro mal visto ma il cardinale decide di
elevarne la posizione, in cambio il discorso culturale veicolato dal teatro deve
stabilizzare e dare lustro alla monarchia.

1661 Il lavoro di Richelieu prepara all’avvento del Re Sole: Luigi XIV. Prima
della sua ascesa al trono, la Francia diventa protagonista di una profonda crisi data
dalla presenza di un reggente non più francese: Mazzarino (1643). La grande
aristocrazia (Nobiltà di Spada), appro ttando del momento di debolezza, si
munisce di armi e da il via a una delle rivolte più famose della storia: la Fronda
(1648-1653). Mazzarino impiegherà quattro anni a domare la rivolta ma una volta
domata, nulla più fermerà il regime assolutista se non la Rivoluzione Francese.
Luigi XIV muore nel 1715.
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Jean Rousset è un saggista e studioso del Barocco, un movimento culturale che
considera il bello come qualcosa di sfarzoso, eccessivo e che da importanza alla
trasformazione e al movimento in contrapposizione all’armonia e alla proporzione
del Rinascimento; le gure retoriche cardine del periodo è l’iperbole e la metafora.
Rousset osserva questo periodo ne “La littérature de l’âge baroque en France. Circé et le
paon.”. Il sottotitolo si riferisce alla mitologia greca, come ben si nota, in particolare
alla maga Circe che trasforma gli uomini in maiali e in sassi, gli stati di
trasformazione sono alla base del Barocco. “Apollo e Dafne” è la rappresentazione
gurativa, realizzata dal Bernini, del famoso mito narrato ne “Le Metamorfosi” di
Ovidio: la ninfa che tenta di sfuggire al Dio ma che fallendo, si trasforma in albero
di Alloro appena viene toccata. Il momento rappresentato è quello dell’avvenire
della trasformazione, non prima e non dopo, perché come dirà a Luigi XIV
riguardo il suo busto, realizzato osservando il re durante lo svolgimento delle sue
azioni quotidiane: “Un uomo non è mai così simile a sé stesso come quando è in
movimento”. Gli anni del regno di Luigi XIV sono quelli dove si riesce a notare la
reazione al Barocco con l’arrivo del Classicismo difatti “La princesse de Clève” è un
romanzo che contiene principi estetici opposti al Barocco e che abbracciano questo
periodo appena citato, la letteratura francese di questo periodo rappresenta il lento
vicendarsi dei gusti.

- Estetica barocca
Il movimento barocco va dal 1580 no alla prima metà del Seicento. A quello detto
in precedenza, va ad aggiungersi l’elemento della sorpresa, questo va a giusti care
la presenza di maghi, di streghe ed incantesimi all’interno del teatro di questo
periodo (“Romeo e Giulietta” ne è un’esempli cazione). Il Barocco è un’estetica che
gira intorno allo splendore, come già detto, che ama il lusso (Galleria degli specchi a
Versailles). Nel romanzo questi principi estetici vengono resi attraverso la
rappresentazione di:

• in medias res. Si viene catapultati all’interno della narrazione nel bel mezzo di
una vicenda e successivamente si ricostruiscono gli eventi del passato, nella
narratologia, la tecnica viene de nita come analessi (l’anticipazione è la
prolessi);
• aggiunta di storie secondarie. Ne “L’Astrée” di Honoré d’Urfé sono più di
quaranta storie secondarie, molto spesso trattano di peripezie e avventure;
• inverosimiglianza, meraviglioso. Non si ha paura di utilizzare la magia
all’interno dei romanzi perché i lettori dell’epoca non lo ritenevano scandaloso.
Questo cambierà in maniera radicale più avanti con la ricerca di qualcosa di
realistico.

Il romanzo pastorale, come “L’Astrée”, è uno dei generi romanzeschi più gettonati
del Barocco. I protagonisti sono pastori e pastorelle con un grado di cultura elevato
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che ragionano sulla loso a e del sentimento amoroso servendosi di strumenti
raf nati. È un mondo idealizzato dove non c’è traccia di materialità e di quello che
all’epoca veniva considerato come volgare. Il romanzo pastorale è composto da una
quantità abbondante di volumi, difatti l’abbondanza è uno dei principi cardine del
Barocco. “L’Astrée” è una sintesi delle conoscenze dell’epoca e contiene storie
d’amore che continuano la catena degli amori interrotti, l’amore non ricambiato
per la rincorsa di un altro. Più nel teatro troviamo i cambiamenti di genere, spesso
si tratta di uomini che si rivelano fanciulle o viceversa per poter stare vicino al loro
interesse amoroso. Il romanzo realista (“Le Roman comique”) è pensato per la
rappresentazione teatrale al cui interno sono presenti un carro di testi e una troupe
di attori che cercano di guadagnare tramite il fare discorsi, il quotidiano viene
utilizzato proprio per far ridere.

- “Clélie, histoire romaine” e il Preziosismo


Il romanzo prezioso è un genere in cui prevale l’idealizzazione come ci dimostra
“Clélie, histoire romaine” di Madeleine de Scudérie. Ci troviamo, solo come tela di
fondo, nella Roma repubblicana con donne e uomini che ragionano come si
dovrebbe fare nei Salon. È per metà realista, perché di realismo se ne parlerà con
Balzac, perché in questo romanzo non ci sono elementi materiali (soldi, fame etc.)
così come il romanzo pastorale. Il quesito che si pone è: la presenza della persona
amata è fondamentale o se ne può far meno?; ogni personaggio prenderà parola
riguardo l’argomento e sarà anche un modo per i romanzi successivi di svilupparsi.
Il Salon è un’istituzione francese, nata dopo la Fronda, gestita da sole donne, la
signora che lo possiede sceglie un giorno della settimana per riunirsi con una serie
di persone che essa sceglie in base a due criteri:

• rango sociale. I salotti sono frequentati da uomini e donne di alto rango;


• lustro. Vengono invitati personaggi che possono donare lustro ai salotti come
artisti, politici etc.

Due dei salotti più noti dell’epoca erano quello di Madame de Rambouillet, più
aristocratico, che si teneva nell’Hotel de Rambouillet e quello di Mademoiselle de
Scudéry, che riceve di sabato, il centro dove verranno elaborati i cicli del
Preziosismo. La roulle è lo spazio fra il muro e il letto ma che all’epoca indicavano
discorsi dell’ambito prezioso che potevano essere giochi, indovinelli etc. che
permettono di esercitare la creatività e le arti. La conversation è un punto
fondamentale dell’istituzione, il saper conversare bene era un requisito
fondamentale senza essere però pedanti. La nozione di honnêteté indica il
divertimento attraverso modi raf nati, in Italia questo era già presente un secolo
prima nella Corte di Urbino con Baldassare Castiglione che scrive “Il Cortigiano”
cioè la persona che sa comportarsi come si deve a corte, cioè l’honnête homme o
femme. Non si impone la propria opinione e se si conoscono molte cose su un
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determinato argomento, bisogna evitare di essere pedante e da qui si cominciano ad
elaborare una serie di formule di cortesia, usi e costumi che entrano anche nel
linguaggio. Le bienséance sono una serie di norme etico-moral, comunemente
accettate da tutti e cercando di non infrangerle perché la trasgressione sarà
introdotta dalle avanguardie, ad esempio nel teatro Barocco c’è una forte presenza
di violenza che in questo momento viene rigettata, ci sarà infatti un personaggio
che illustrerà la scena in questione. Nelle bienséance c’è ubbidienza da parte dei
gli al padre ma più tardi nella commedia ci sarà un a ribellione.

“Se donner du prix” o “Darsi valore

La Préciosité è un movimento culturale femminile, un momento di consapevolezza


da parte delle donne del Seicento del loro ruolo sociale estremamente svantaggioso
rispetto a quello dell’uomo. Le Preziose mirano alla distinzione nello stile e
dunque si fa un grande uso di ingegnosità. Le donne di questo periodo si danno
valore in quanto tali e non come corpi che assolvono al mero scopo di continuare la
generazione, Mademoiselle de Scudéry difatti, come si intuisce già dal nome,
ri uterà il matrimonio che all’epoca era una scelta considerata anticonformista. La
sua opera più celebre, “Clélie, histoire romaine”, sarà rmata a nome del fratello e per
secoli si è sempre pensato che fosse a opera di Georges de Scudéry, un critico
letterario presente nell’Académie française e nelle querelle. La bellezza come
concetto scomparirà sostituita dalla ricerca della singolarità come ci indica la frase
“se tirer du commun des femmes” che letteralmente signi ca differenziarsi dalle donne
comuni ri utando un ideale di galanteria ef mera basata solo sulla seduzione.
Elaboreranno una concezione dell’amore sublimato perché elimina la parte
dell’istinto, dell’attrazione erotica per dar spazio a un sentimento amoroso che
viene scelto dallo spirito: tendresse. Il tendre ami (tenero amico) è per loro una
scelta razionale e spirituale, come già accennato e non si vuole essere il possesso di
qualcun’altro che si traduce in ossessione per la procreazione di un glio maschio
perciò fanno in modo che il matrimonio sia a tempo, decidendo il numero di gli da
voler fare. È un tentativo di immaginare un destino diverso, la libertà di scegliere
una persona e separarsi da essa nel momento questa non risponda a più a certi
criteri. Nella tendresse non ci si unisce carnalmente ma si sviluppa una forma di
intimità elevata, una coppia che non bada all’amore carnale ma che allo stesso
tempo utilizza giochi di seduzione. I caratteri più importanti per riassumere sono:

• distinzione nello stile


• raf natezza e ingegnosità
• ricerca del gradevole e del brillante
• galanteria
• concezione dell’amor cortese
• analisi sottile del sentimento amoroso
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Le Preziose utilizzeranno la perifrasi, termine derivante dal greco che signi ca
“intorno”, un giro di parole per spiegare un concetto semplice come ad esempio il
pane che qui viene indicato con “le soutien de la vie” perché l’atto del mangiare non
è mai menzionato nel teatro o nelle opere letterarie perché il corpo educato non si
apre all’esterno. È presente una grande quantità di neologismi, l’invenzione di
nuove parole, alcuni si perderanno e altri rimarranno nella lingua francese come
“felicité”. Amano cercare l’ampiezza musicale delle parole e per questo inventano
termini con il suf sso “-able” o in “-ment” e prediligono gli avverbi superlativi.

I. Analisi
“Clélie, histoire romaine” non ha a cuore le peripezie e le avventure come il classico
romanzo barocco ma comincia a rivolgere la propria attenzione alle profondità del
cuore. Queste sono le basi per il passaggio al romanzo psicologico con “La Princesse
de Clèves”.

pag. 73-75 L’incipit del passo ci mostra Clélie che prende parola e comincia a
ragionare sulla cosiddetta tendresse, il tendre ami si trova a mezza strada tra
l’amico comune e l’amante. “Jugez […] en conjure” è una forma di cortesia, la
presa di parola si fa non imponendo agli altri la propria opinione. “le coœur
tendre” è una dote con cui si nasce naturalmente e non viene inculcata tramite
l’educazione, la tendresse comporta una serie di virtù che si hanno senza
educazione; la concezione preziosa dell’amore si collega all’amor cortese. “La
tendresse […] plus divertissante” nel ventunesimo secolo un gesto di galanteria è
un gesto di omaggio da parte di un uomo a una donna ma nel sedicesimo è il gioco
di seduzione fra i due. Secondo Clélie, che traduce le parole delle Preziose,
l’attrazione reciproca deve essere presente altrimenti si sfocerebbe nell’ordinario, la
tendresse è un ideale elevato e sublimato che viene facile solo a chi possiede un
cuore gentile dalla nascita. “la perfection de l’amitié” questa breve ma
fondamentale frase racchiude l’elemento essenziale della letteratura preziosa
ovvero la sublimazione. “les grands services” il trende ami è qualcuno attento alle
piccole cose e che è pronto a rischiare la reputazione per il proprio amore. I periodi
sono ipotattici ovvero carichi di subordinate così che il testo diventi più ricco
sintatticamente (nella paratassi prevale la coordinazione). “En effect […] de
choses” la passione o lo sgretolamento dell’amore è qualcosa su cui si perde il
controllo, per le Preziose il sentimento va controllato e ci si avvicina lentamente e
con cautela. Il sentimento in questione lo rappresenteranno attraverso la Carte de
Tendre che è simile a un gioco di società. Per arrivare a Tendre si possono
prendere tre vie che sono due strade e un ume, durante il nostro percorso ci si
può fermare per svariato tempo in diverse città senza alcuna fretta o altrimenti
verrai travolto da un ume, l’Inclination (l’attrazione amorosa), che ti trascinerà
no al Mer Dangereuse e da qui l’unico appoggio saranno le Terres Inconnucs.

- La Carte de Tendre
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La Carte de Tendre è una vera e propria metafora cartogra ca dei sentimenti
umani e Tendre è il punto di arrivo del mio viaggio e si raggiunge attraverso tre
strade (verrà disegnata tre volte):

• Tendre-sur-Inclination. Viene rappresentata come un ume, è la forma di


innamoramento più istintivo, una sorta di “colpo di fulmine”. Seguendo questa
strada si nisce ne “La Mer Dangerous” e le Preziose, essendo a conoscenza del
sentimento passionale, tentano di elaborare una concezione che ti permetta di
controllare questo sentimento e incivilire i rapporti. Provare il sentimento della
tendresse nobilita chi lo prova, rende migliore una persona. Dopo essere sfociati
nel mare si raggiungono “Le terre Inconnucs” che non sono altro che i tormenti;
• Tendre-sur-Estime. Ci si af da alla stima no a quando la relazione si stringe
comportando numerose caratteristiche che la portano a diventare intima. Il primo
villaggio che si incontra in questo rapporto è Grand esprit perché la prima cosa
che si stima è una persona dotata di grande intelligenza. Si prosegue verso Jolis
Vers, si riceve uno scambio di versi grazioso e avrò un Bîller galant cioè un
piccolo scritto che ha una forma di galanterie e si continua con un Billet doux
che porta dei versi o un messaggio che mi fa capire il sentimento dell’altra
persona. Sincerité sarà vero il sentimento che mi è stato appena confessato, etc.
È una relazione che resta casta ma allo stesso tempo galante. Una strada
alternativa porterà a Negligence questa persona non mi mostra attenzioni,
Inesgolite alterna segni di attenzione e indifferenza, Tiedeur non è scattato nulla
e non c’è complicità, Legerete super cialità, Oubli lo si dimentica e in ne si
arriva ne Lac D’Indiference;
• Tendre-sur-Reconnaissance. Raggiungo la città attraverso la riconoscenza che io
provo nei confronti dell’altra persona. Complaisance tentativo di compiacenza
nei nostri confronti, Soumission sottomissione al volere della donna, Petits
Soins piccole attenzioni, Assiduité il tendre amie c’è sempre, Empressement
impegno, Grands Services i grandi piaceri per cui ci si espone al rischio. Se si
gira troppo a sinistra si arriva a Indiscretìon mina alla base la possibilità di un
rapporto sincero tra un uomo e una donna, il non tenere segreto una con denza,
Per die raccontare la con denza con una certa maledicenza, Médisànce
sparlare, Méschanceté cattiveria e tutto questo non può che portare alla Mer
D’Inimitié che non è altro che l’odio fra due persone. La torre dell’Orgueil è la
rappresentazione topogra ca dell’orgoglio, come ci ricorda il nome, una persona
che si chiude o arrocca.

Questa visione sublimata e razionale delle emozioni legate al sentimento dell’amore


va in pezzi con la generazione successiva di Madame de la Fayette. Non ci si
ritrova più perché nella cultura francese interviene una corrente teologica che avrà
un impatto molto forte: il Giansenismo.
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- Giansenismo
La corrente teologica prende il nome dal vescovo olandese Giansenio il quale
scriverà nel 1639 in latino l’“Augustinus” attraverso il quale spiega il vero pensiero
di Sant’Agostino. Secondo i giansenisti la grazia non è incondizionata per tutti
perché Dio predestina solo alcuni alla salvezza e per questo motivo il pregare viene
fatto per amour-propre. Quando si parla di identi cazione terminologica del
sentimento amoroso in quest’epoca, ci si riferisce alla concupiscenza ovvero il
desiderio carnale dell’altro; questa visione è sconsolata della natura umana perché
essa è perversa di suo.
Racine è un esempio di come la letteratura adotta le varie visioni culturali con il
succedersi del tempo. È cresciuto nel convento di Port-Royal, cuore pulsante della
teologia giansenista, gestito dall’abate Arno. Orfano e brillante, viene notato dai
Solitaires (fra cui anche Pascal), laici che chiedono di vivere lì conducendo una
vita ascetica. La chute è la caduta o il peccato originale, il momento in cui Adamo
ed Eva vengono cacciati dal paradiso terrestre, dopo l’avvenire di quest’ultima la
natura umana è votata al male di suo, come già detto prima. Port-Royal verrà
rasato al suolo da Luigi XIV che aveva sposato in segrete nozze Madame de
Maintenon, giansenista. I giansenisti vincono sul piano culturale conquistando
l’élite pensanti della Francia dell’epoca con la loro visione pessimistica della natura
umana. La grazia ef cace è l’intervento di Dio che agisce sulla storia ed è
indipendente dai meriti.

Jon Elster è un sociologo, autore di “Ragione e Ragioni”, dove ri ette sulle ragioni
che ci spingono ad agire. Paul Ricœur fa un indagine sul cuore umano, per lui
l’etica del sospetto ha a che vedere con il pensiero dei moralisti, da Nietzsche no
ai giorni nostri, pongono il dubbio sulle ragioni ultime delle azioni umane.
Analizzeranno anche La Rochefocauld, amante di Madame de La Fayette e
frondeur (ribelle dell’assolutismo).

- “Le Maximes”
Scrittori come Pascal o La Fontaine hanno in comune con La Rochefoucald una
forma di scrittura breve e frammentaria (Pascal scrive pensieri), brevi
componimenti in versi isolati che ci parlano della società dell’epoca e le “Maximes”
sono ri essioni in forma gnomica (forma in sentenza). L’opera è in esergo (breve
citazione posta nella pagina che precede l’inizio del libro) e inizia spiegando come
le virtù dell’uomo permettevano, in un’ottica cristiana di avvicinarsi a Dio (Dante e
Beatrice, un amore terreno che epura per avvicinarsi a Dio, l’esempio per
eccellenza dell’Amor Cortese); è una visione ottimistica dell’uomo che viene
declassata dai Giansenisti.

II. Analisi
1. “intérêts” le nostre scelte sono sempre interessate e mai autenticamente
generose. “les hommes sont vaillants et que les femmes sont chastes” si
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prendono in considerazione due virtù: il coraggio per gli uomini e la castità per
le donne. Entrambi non sono realmente così ma solo alimentati da tali virtù;

2. “ ateurs” nell’adulazione si esagerano i pregi di una persona per potersela


ingraziare quindi è una forma di seduzione. L’amour-propre suggerisce concetti
che ti piace credere di te e il mio interesse personale è mascherato da
argomentazioni virtuose. Nella visione giansenista del cuore umano le passioni
accecano e sono il segno della nostra miseria morale e natura perversa;

6. la passione rende folle l’uomo più abile e abile quello più tonto. La visione
giansenista intacca il libero arbitrio;

9. “dé er” dif dare di sé stessi perché ciò che sembra ragionevole è in realtà sola
apparenza;

11. “contraires” l’essere umano è contraddittorio così come le passioni possono


generare i loro contrari. Pascal, parlando dell’essere umano, dirà che: se esso si
vanta, bisogna ricordargli della sua fallace natura se invece è insicuro, lo si
adula n quando non capirà di essere un mostro incomprensibile;

“LA PRINCESSE DE CLÈVES”


Madame de Lafayette
Il romanzo non era visto come un genere accettabile all’epoca e in più non stava
bene che una donna, per lo più nobile, ne rmasse uno. Nel Seicento, in cima alla
gerarchia letteraria, c’erano la poesia e il teatro mentre il romanzo veniva
considerato scadente a causa dell’assenza di regole al suo interno. Le tragedie e le
commedie erano ormai normate (era stato recuperato Aristotele) e solitamente la
Grande Commedia consta di cinque atti (o tre). Se si vuole parlare di questioni
alte si sceglie la poesia, per quanto riguarda questioni elevate da un punto di vista
concettuale si sceglie la tragedia (politica, morale etc.).
Madame de La Fayette scriverà, prima di comporre il suo romanzo di esordio, delle
novelle brevi con una forma estetica ben diversa da quella barocca che durante la
ne del Seicento muta in classica. Questo tipo di estetica predilige la linearità.
Troviamo la condensazione narrativa cioè la drastica diminuzione ed eliminazione
delle storie secondarie (nel romanzo ne avremo ancora quattro), una narrazione
breve e che non sceglie più la lontananza storica (ambientato in Francia, a corte di
Enrico II, la prima corte raf nata come quella italiana). Non c’è la presenza del
meraviglioso ma della verosimiglianza è quindi un momento in cui vengono
introdotti le novelle e il romanzo breve. “La princesse de Cléves” è un romanzo
psicologico perché i con itti non saranno più esterni ma bensì interiori.
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- Caratteristiche
• unità del centro d’azione
• linearità cronologica
• brevità
• rafforzamento delle strutture narrative

Opere di Madame de Lafayette:


• “La princesse de Montpensier”. È una storia di adulterio. Il tema è nuovo siccome
le Preziose non ritenevano la tendresse come una colpa;
• “Zayde”. Zayde è la protagonista della novella galante, innamorata di Consalve,
lei musulmana e lui cristiano. È un’interrogazione sull’amore.

- Trama
“La princesse de Cléves” racconta di una ragazza di soli quindici anni, cresciuta in un
convento, che ignora tutto dell’amore perché non lo conosce. Debuttante a corte, è
bellissima e in molti chiedono la sua mano mentre la sua famiglia valuta i
corteggiatori in base al rango sociale; fra gli spasimanti verrà scelto Monsieur de
Cléves, un giovane uomo di cui la protagonista ha alta stima tuttavia la ragazza si
innamorerà del duc de Nemours, un dongiovanni e estremamente affascinante.
Madame de La Fayette ci accompagna in un viaggio letterario drammatico di una
giovane donna che non riuscirà a decifrare il proprio cuore in tempo, prima che gli
altri presenti a corte se ne accorgano.
La morte accidentale di Enrico II apre la stagione delle guerre di religione fra
cattolici e protestanti, quest’ultimi in francia detti ugonotti. La lotta si concluderà
alla ne del Cinquecento con l’Editto di Nantes (1598) che consentiva ai
protestanti di professare la propria confessione. Il romanzo si chiude con la morte
del sovrano e il ritiro dalla vita della protagonista, un’operazione di consonanza che
la scrittrice crea fra un momento personale dell’eroina e il quadro storico nello
sfondo.

III. Analisi
pag. 45-46 “magni cence et la galanterie” L’incipit illustra il mondo barocco
dell’epoca attraverso l’uso dell’iperbole. “galant, bien fait et amoureux” con
un’intensi cazione iperbolica della bellezza e difatti questo principe era, questi
termini preannunciano i suoni delle melodie che si svilupperanno nel romanzo. I
temi introdotti sono lo sfarzoso mondo della corte mentre il secondo la passione
amorosa. “quoique” Indica come il re, nonostante si fosse innamorato vent’anni fa,
prova ancora una passione “violent” per la sua amata: Madame de Lafayette ci
pone davanti al tema dell’irrazionalità dell’amore. “paraissaient […] paraissait”
In italiano si traduce come “apparire” perché lo sfarzo è solo in apparenza, così
come la tranquillità della regina: il romanzo lo denuncia come fallaceo. C’è un uso
insistente del verbo in questione, occorrenze, che rafforzano questa doppia facciata
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del mondo descritto come “divertissements” visto in Pascal che denuncia gli atti
mondani descrivendoli come distrazioni da ciò che davvero è importante.
“était belle” Idealizzazione preziosa della bellezza. “Semblait” Madame de
Lafayette ci indica come in realtà la regina provasse gelosia nei confronti
dell’amante e con “dissimulation” lascia al lettore giudicare il tutto. È presente la
gura del narratore, la voce parlante del romanzo ben diversa dall’autore. Bisogna
distinguerli perché molte volte i pareri dei due possono essere discordanti, questo
narratore in particolare, che non emette giudizi, tenta di rimanere nascosto
lasciando al lettore elementi per formare la propria idea. Si parla di narratore
impersonale, un concetto che ritroviamo nel saggio di Jean Rousset. È una
scenogra a.

pag. 54 Ci viene introdotta la madre della protagonista, personaggio


giansenista. questo libro si apre con la magni cenza e la galanteria ma si chiude
con il dovere e il riposo. “tranquillité” racchiude l’ideologia portante dietro il
romanzo perché fra i lati negativi dell’innamoramento illustrati in precedenza. Il
romanzo si apre con la magni cence e la galanterie e si conclude con devoir (il
dovere) e repos (il riposo). “dé ance” Non ci si può dare di sé stessi altrimenti la
nostra interiorità diverrebbe un labirinto nel quale si cerca di destreggiarsi da soli.
Ritroviamo il pensiero giansenista in queste frasi, il Dio cache che si nasconde e
predestina gli uomini. La migliore uscita delle passioni umane è la tranquillità.

La descrizione della corte fa emergere le gelosie, le cosiddette Cabales, un gruppo


di persone che si stringe attorno a un personaggio rilevante della corte e che in
qualche modo sono solidali fra di loro in una linea politica, movimenti che fanno
capo alla regina e si appoggiano alla religione.

pag. 66-67-68 Mademoiselle de Chartres e il Prince de Cléves sono


uf cialmente danzati. Mentre lui è perdutamente innamorato di lei, la giovane
protagonista prova solamente stima per l’uomo che ha davanti. “estime […]
reconnaissance” i sentimenti delle Preziose, da loro ritenuti fondamentali, non
bastano più perché i due non si capiscono. “La Princesse de Cléves” è la storia di un
apprendimento doloroso, la protagonista non conosce la passione e non capisce il
danzato proprio per questa ragione. Jean Poulet descrive l’opera come un
romanzo di formazione che ci racconta di un apprendistato doloroso che
accompagna una ragazza di soli quindici anni attraverso tutte le lacerazioni che un
grave problema morale comporta. Dalla tranquillità dell’innocenza arriverà al
riposo disperato cioè una rinuncia al mondo, la morte sociale che precede quella
reale. L’amore rende infelici le persone che lo provano e con “inclination” vediamo
come Madame de Lafayette utilizza il vocabolario prezioso per far parlare i
personaggi nonostante questo mondo non venga più preso in considerazione. La
passione amorosa è per la generazione dell’autrice “trouble” ovvero
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un’inquietudine piuttosto che piacere. “connaissances” la protagonista è ignara del
tutto, è innocente e nel momento in cui saprà cos’è l’amore subentrerà il sentimento
della colpevolezza.

pag. 91-92-93 Alla ne della prima parte morirà la madre della protagonista.
Nella visione giansenista il soggetto brancola nel buio perché è preda delle passioni
mentre chi guarda da fuori ha maggiore consapevolezza di ciò che sta accadendo: la
madre della protagonista è uno dei personaggi che prima capisce i sentimenti della
glia. La madre è stata nora la guida della giovane protagonista, sia a corte che
per le questioni di cuore ed ora la giovane donna si ritrova da sola all’interno di un
labirinto a lei sconosciuto. “violences” La parola appare più volte sottolineando
come il sentimento amoroso sia distruttivo e bisogna essere violenti per potergli
resistere. La dignità è dif cile da mantenere e la passione in questa concezione è
un mostro che si impadronisce del soggetto e non l’abbandona più perché
razionalmente non si smette di essere innamorati. “comme les autres femmes”
Nonostante sia un romanzo classicista, sappiamo che l’autrice si è precedentemente
nutrita di romanzi Preziosi che impongono il “se tirer du commun des femmes” e
ritroviamo nel testo un ideale elevato dell’amore che si rifà al Preziosismo. La
protagonista ha la reazione psicologica della paura, “défendrait” ci suggerisce
come il sentimento della protagonista sia un pericolo. “s’attacher” Non è un caso
che dopo la morte della madre cerca di seguire il suo consiglio, dove veniva
menzionato come la gioia a cui poteva aspirare una donna era proprio il s’attacher a
suo marito. “semblait” È l’illusione della razionalità, una mera apparenza.

pag. 110 La protagonista ricomincerà a pensare alla sua relazione con il Duca e
a considerare di rivelare i suoi sentimenti al marito dopo che lui le racconterà una
delle quattro storie secondarie: quella di Madame de Tournon. La donna,
protagonista della storia, è una vedova che intrattiene una duplice storia d’amore a
discapito dei due uomini interessati. La donna all’improvviso muore e i due amanti,
entrambi amici, non sono a conoscenza di piangere la stessa amata. È un dolore
straziante, un amore e un odio allo stesso tempo, che rende incapace un
chiarimento; ritroviamo il tema della super cialità delle emozioni. Lo zio della
protagonista avrà addirittura tre amanti e Madame de Tournon, come l’uomo, ha
una profonda dissimulazione sia in pubblico che nel privato.

pag. 122 “La raison […] elle jugea […]” I gesti che si compiono sono
giusti cati da una motivazione e anche per la protagonista è così nonostante lei non
si accorga di ciò che pensa realmente. I giansenisti ritenevano il tutto come un
“vedersela” con la propria coscienza, queste sono ragioni e l’amour propre è abile a
consigliarle. Il far nta di niente comporta il diventare complice del Duca, andando
a stabilire un’intimità fra i due. Formule della raf natezza preziosa del linguaggio,
come « Si vous avez vu ce que j’ai osé faire, ayez la bonté, madame, de me
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laisser croire que vous l’ignorez ; je n’ose vous en demander davantage. », fanno
parte di un mondo estremamente civilizzato e dove i codici della comunicazione
sono estremamente attenti. Fra queste righe troviamo la potenza della passione e
l’impotenza del soggetto difronte ad essa, questo comporta due conseguenze:
l’impressione di un labirinto e realizzazione del fallimento. Quando le cose
diventeranno chiare alla coscienza sarà troppo tardi, i momenti di ri essione della
protagonista ne sono un esempio dove non può che constatare il suo fallimento.

pag. 132 Ci viene presentato lo zio della protagonista, un libertino che ha una
relazione con tre donne differenti e che cattura l’attenzione della regina: Caterina
De’ Medici. La donna gli chiederà di intrattenere una relazione solamente con lei,
l’uomo cercherà di impegnarsi a mantenere questa promessa ma senza successo. Lo
zio della Principessa riceverà la lettera di un amante tradita che nirà nelle mani
del Duca. L’uomo la perderà ad uno degli eventi e arriverà in ne alla protagonista
che crederà sia in realtà del Duca. La morte del Duca di Guisa nelle crociate è un
altro esempio di retrete perché morirà con la certezza che la Principessa non lo
ricambierà mai. I maleurs anticipati dalla madre si sono manifestati. “Mais elle se
trompait elle-même” Abbiamo l’intervento del narratore che sa più del suo
personaggio, la Principessa non conosce la ragione del suo dolore che è la gelosia.

Il romanzo si alterna in scene di socialité alla corte, i momenti in cui si osserva


l’esteriorità mondana della corte, e di retrete alla ri essione. Philippe Sellier ci
indica undici rallentamenti dell’azione cioè i momenti di ri essione della
protagonista dove il lettore ascolta i pensieri di essa e ci si ritrova, anche detto
Soliloque Rapporté. Jean Cohen parla di Trasparence Intérieur, e analizzerà le
tecniche narrative utilizzate nella letteratura francese per rendere questo effetto.
Rousset de nirà la principessa, mentre si aggira per la corte, come una
sonnambula perché non riesce a trattenere la passione. Queste oscillazioni
diventano sempre più ampie no al ritiro nale.

pag. 161-162 La scena della confessione creò scandalo all’epoca e considerata


come inverosimile, entrambi hanno rispetto l’uno dell’altro ed entrambi sono
disperati. Il Duca è nascosto dietro una tenda e assiste alla scena. “un aveu […] à
son mari” Questo tipo di confessione non era mai stata fatta prima di allora, nel
Seicento il sistema della bienséance non lo prevedeva e tutto questo rimanda
ancora una volta all’idealizzazione preziosa. La perifrasi è elegante “éviter les
périls […] de mon âge” e quando si è giovani ci si innamora più facilmente. “nulle
marque de faiblesse” I segni di debolezza, nonostante i tentativi, non è riuscita ad
evitarli e questo è già l’apprendimento di una scon tta, una progressione nella
conoscenza della potenza dell’amore che non riuscirà a fare: i giansenisti non lo
considerano come in nostro potere. “digne” Ritorna il concetto di dignità.
“af iction” Il primo movimento è di af izione ma non di rabbia, entrambi sono
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annientati dall’amore. Secondo il Giansenismo non hanno colpa ma allo stesso
tempo sono colpevoli, è il peccato originale: il cuore umano è naturalmente
perverso.

pag. 165 “elle en fut […] s’imaginer […]” Questo è uno dei momenti di
solitude. Il soggetto non si riconosce più e diviene oscuro a sé stesso, si ritrova
quindi in un labirinto come detto dai giansenisti. Dio è nascosto e l’uomo non
conosce le sue decisioni, portandolo a non darsi di nulla e di nessuno, nemmeno di
sé; le virtù, come sostiene La Rochefocauld, sono vizi mascherati. In queste righe si
osserva come la Principessa comunica con la sua coscienza, è un Soliloque
Rapporté. “le dessein” Il soggetto non sceglie le azioni che compie e le passioni
accecano la vista, come già detto si diviene oscuri a sé stessi, è un attacco al libero
arbitrio della concezione giansenista. Siamo in presenza di una voce narrante
discreta, che non si sovrappone ai personaggi e allo stesso tempo non ci rivela mai
più di quello che il personaggio stesso arriva a capire di sé anche se spesso la
Principessa si dissimulerà. Giovanni Macchia ritiene queste dissimulazioni in
realtà inibizioni.

Jean Rousset considera l’amore, così come viene rappresentato in questo romanzo,
come paradossale perché l’amore fra i due li separa. Se il Duca manifestasse il suo
sentimento la dichiarazione scomparirebbe come un incantesimo. È una visione
estremamente negativa del sentimento amoroso, il Duca non manterrà il segreto
dopo aver assistito alla scena della confessione e la racconta allo zio della
Principessa. L’uomo lo racconterà a corte e la voce arriverà sia alla protagonista
che a suo marito, entrambi si accusano a vicenda ma giungono alla stessa
conclusione: sospettano del Duca; questo gesto viene indicato sulla Carte de
Tendre viene indicata come la città di Indiscritìon.

pag. 184 La protagonista comincia a comprendere il suo sentimento attraverso


la razionalità che l’aiuta a guardare in faccia la realtà: è un momento di Soliloque.
“J’ai eu tort […] qui atte sa gloire” Il pensiero giansenista ritorna: ogni uomo è
inconsciamente egoista. Il romanzo è la descrizione del cuore umano, diventato
fallace con il peccato originale. Quello che prova la protagonista nei confronti del
Duca è semplice delusione. “les autres femmes” La razionalità che riesce a
chiarire il quadro della situazione dove la precisione chirurgica si rivolge contro il
soggetto. La precisione chirurgica è sostenuta dal tipo di sintassi che è paratattica,
frasi che si susseguono l’una all’altra (per questo troviamo la presenza del “;”),
molto brevi con molta coordinazione e perciò si crea un’impressione di chiarezza.
“repos” all’inizio ci viene mostrata la magni cenza della corte passando sempre di
più verso il riposo.
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pag. 217-218 Il marito muore di gelosia, dopo che il servo riferirà la presenza
del Duca nel giardino. “comme si c’eût été une chose” La voce narrante ha pietà
del suo personaggio facendo ascoltare al lettore le accuse che la Principessa rivolge
a sé stessa. “guérie” È talmente forte il senso di colpa che copre psicologicamente
la sua passione, il dolore che sente non è più il senso di colpa ma l’impossibilità di
poter essere felice sposando l’uomo di cui è innamorata, è l’Amour propre cioè il
bisogno egoistico. La voce narrante guarda con maggiore chiarezza all’animo della
protagonista anche se non viene speci cato, il lettore si deve interrogarsi sui
sentimenti della protagonista.

La principessa si allontana dalla corte e inizialmente il Duca rispetterà la sua scelta,


dopo un certo periodo di tempo tenterà di rincontrarla. Avranno un solo incontro,
perché la protagonista lo ri uterà sempre, dove parleranno della loro passione
reciproca. Questo evento servirà solo a sancire la separazione de nitiva.

pag. 228 Le Raison de devoir et de repos sono la certezza che un giorno non
sarà più amata, l’amore non dura perché il cuore umano è perverso e sono fallaci i
sentimenti che lo animano; questa idea la ritroveremo in Proust nel Novecento.

pag. 233 Il riposo è la atarassia dei loso greci, lo stato di emozioni violente e
di equilibrio emotivo. Nella visione giansenista l’uomo, come accennato, non si
riconosce. Ci ripensa e la razionalità non riesce a contenere il turbamento delle
passioni, anche se ne è felice, contraddittorio.

FIN La ne di questo romanzo porta al sublime come ci suggerisce “virtu


inimitables”. “qui fu assez corte” L’indeterminatezza è un tratto di eleganza
stilistica, Madame de Lafayette ogni volta che parlerà di eventi storici non
speci cherà mai le date. Si pone l’attenzione a rendere uida la temporalità, un
gioco di contrasto fra lo sfondo storico e l’indeterminatezza temporale, anche le
Preziose preferivano i termini astratti a quelli concreti.
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