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SECONDA META’ LEZIONE DEL

25/05/21 e completa 26/05/21


Andiamo adesso ad esplorare la nascita del gotico. Tradizionalmente troviamo che il
primo romanzo gotico è stato pubblicato nel 1764 ed è “The Castle of Otranto” con
sottotitolo “ A Gothic story”.      L’autore è Horatio(Horace) Walpole. Egli era una
uomo davvero importante durante la sua vita, era il quarto conte di Orford. Era il
figlio minore di un primo ministro: Sir Robert Walpole, che era stato nominato come
primo conte di Orford ed il titolo arriva ad Horace dopo la mostra di suo fratello
maggiore e di suo nipote.
Walpole grazie ai suoi appoggi ebbe una carriera molto semplice in realtà, già da
subito si da alla carriera politica nel partito dei Whig (liberali) e quindi vive una vita
da privilegio. Da giovane va a fare il gran tour con Thomas Gray, ma litigano dal
momento che Walpole voleva andare nelle case patrizie a divertirsi mentre Gray
voleva vedere le rovine delle antichità romane. Rimasero però amici per tutta la vita.
Walpole, essendo liberale, dal punto di vista ideologico è parecchio laico e fin
dall’università frequenta circoli intellettuali dove si percepisce la religione in modo
molto scettico. Lui era un anglicano però era molto settecentesco nella sua costante
avversione a qualunque tipo di dogma e bigottismo, era anche un radicale
anticattolico. Si trova, come uomo politico, a fronteggiare due problemi. Il primo
problema è la rivolta giacobita. Nel 700’ la dinastia regnante era quella degli
Hannover, però c’erano degli Stuart ancora vivi e c’erano dei pretendenti al trono
d’Inghilterra della famiglia Stuart, che erano molto appoggiati degli scozzesi e dai
cattolici. La grande ribellione giacobina del 1745 fu scatenata da Bonnie Prince
Charlie ed è quella più importante in cui poi diversi scrittori ambientano i loro
romanzi. Come Robert Louis Stevenson che ambienta durante la ribellione
giacobita il suo capolavoro “The Master of ballantrae”.    Bonnie Prince Charlie
(l’ultimo degli Stuart) ovviamente perse, con una battaglia rimasta scolpita nella
memoria della scozia ovvero la battaglia di Culloden che fu terrificante. Bonnie
Prince Charlie è diventato oggetto di una notevole romanticizzazione ed è diventato
il grande simbolo della Scozia ai livelli di Robert Burns. In seguito, una volta
sconfitto, in vecchiaia, si sposò con Louisa Stolberg che decise poi di piantarlo e di
mettersi (lei) con Vittorio Alfieri. Lui era vecchio ormai e finisce in esilio nello stato
della chiesa ed infatti morirà nei castelli romani.
Il secondo problema politico in cui Walpole si trova è quello del primo tentativo di
dare una forma di emancipazione ai cattolici, ovvero le Catholic Accomodative
measures che erano un progetto di legge che voleva inserire alcune migliorie per la
vita dei cattolici in Inghilterra. Ci riuscì solo in parte, nel senso che ci fu tolleranza di
culto ma non ci furono cose eccessivamente rilevanti. Con una coerenza col proprio
pensiero laico, quando questo progetto di legge venne fuori, Walpole disse una frase
che ci fa capire molto anche della sua opera: “ You know I have ever been averse
to toleration of an intolerant religion”    (tu si he sono sempre stato contrario
alla tolleranza nei confronti di una religione intollerante)
Il cattolicesimo romano in quel periodo veniva visto come sinonimo di oscurantismo.

L’altra cosa che ci serve per capire il Castello di Otranto è Walpole intellettuale. Egli
era un antiquario, nel senso che studiava le testimonianze materiali del passato e
questo suo interesse si manifestò nel suo interesse per il medioevo gotico. La
parola gotico in principio aveva un significato brutto. Gotico era per la gente del 700
tutto ciò che era barbarico del medioevo, a differenza del classicismo visto come
luminosa ed equilibrato. E’ nel periodo di Walpole, e grazie a lui, che questo
termine che invece ciò che è gotico prende un diverso significato e connesso ad una
nuova sensibilità preromanitca che darà vita al romanzo gotico. Ricordiamo che lui
era un conte, era molto ricco e si potè permettere di realizzare il suo sogno gotico
non solo in letteratura ma anche con l’architettura. Casa sua (Strawberry Hill house),
progettata da lui, era un capolavoro neo-gotico ed è considerata dai critici come
primo esempio di neo gotico architettonico.

Quindi per capire il castello di Otranto dobbiamo tenere presente due aspetti:
il suo radicale anticattolicesimo e la sua passione per l’idea di medioevo che
voleva divulgare nella società in cui viveva.

    IL CASTELLO DI OTRANTO
Viene pubblicato nel 1764. Walpole utilizza lo stratagemma di immaginare di
dire nella prefazione che il romanzo in realtà è la trascrizione di un antico
manoscritto. Anche Manzoni fece ciò. Walpole si immagina che sia un
manoscritto napoletano del 1529 che si trova in una biblioteca inglese di una
antica famiglia cattolica.
La storia che lui racconta è una storia strana per i tempi. Abbiamo Manfred,
che è il signore di Otranto in puglia, che ha un figlio che si deve sposare. Il
romanzo si apre la mattina delle nozze del figlio, però mentre il figlio
attraversa il cortile del castello per andare a celebrare le nozze,
improvvisamente dal cielo cade un enorme elmo che schiaccia il figlio del
signore di otranto (Mandred). Allora Manfred decide di sposare la fidanzata
del figlio morto, egli però ha una moglie, quindi manda via la moglie e
comincia a perseguitare la fidanzata del figlio morto(Isabella). Lei ovviamente
si oppone perchè Manfred era sposato e lei era comunque fidanzata col figlio.
Lei comincia a scappare e mentre scappa ha una serie di avventure che
codificano la tipica trama del gotico dei primi tempi.    Le Caratteristiche che
codificano il gotico dei primi tempi sono: la ragazza che scappa da un uomo
cattivo e potente che vuole sposarla o sedurla, nello scappare la ragazza
attraversa luoghi che diventeranno topos nel gotico ( i sotterranei del castello,
le prigioni del castello, i conventi antichi popolati da brutta gente). Lei
rappresenta la fanciulla perseguitata (the persecuted maiden) che mette in
moto l’azione del romanzo gotico delle origini.
Altra cosa tipica dei romanzi gotici che Walpole codifica sono le apparizioni
soprannaturali, infatti nel castello di Otranto ce ne sono diverse, come l’elmo
che schiaccia il figlio di Manfred. L’altra avviene quando Isabella scappa nel
castello, e trova una cappella in cui vi è un monaco di spalle che prega, lei si
avvicina per chiedere aiuto e la figura rivelandosi un teschio.
Ma come mai l’elmo ha schiacciato il figlio di Manfred ? Perchè vi è una
profezia che narra che la signoria di Otranto finirà quando il signore diventerà
troppo grande per essere contento nel castello; l’elmo è simbolo quindi di
questa antica profezia che sta per compiersi. E’ per questo che Manfred vuole
sposare la fidanzata del figlio, solo per un problema dinastico, solo perchè
vuole un figlio.
Continuando con la trama, la giovane Isabella si innamora di un pastorello
(teodoro) che è protetto da Girolamo (un monaco). Alla fine di tuto, quando
Manfred è arrivato quasi a convincere sua moglie a ritirarsi in convento, ha
messo le mani su Isabella, a questo punto tutto crolla a pezzi. Manfred infatti
uccide per sbaglio sua figlia e seconda cosa, quando manfred fa arrestare
Teodoro si presenta Girolamo che rileva di essere il padre di Teodoro e che
proprio lui è il legittimo signore di Otranto

Ricapitolando gli elementi fondamentali per lo sviluppo del gotico sono:


-    Vena anticattolica: il monastero non è un posto dove ci si possa rifugiare
(le istituzioni ecclesiastiche cattoliche sono alleate col potere cattivo)
- I luoghi diventano tutti sinonimo del gotico (prigione, castello, monastero)
- La fanciulla perseguitata diventa un tempo universale nei primi romanzi
gotici, e poi riappare nei romanzi gotici più maturi , ma non come struttura
portante.
- Il cattivo. Il cattivo del gotico creato da Walpole che egli costruisce con la
grande influenza di Shakespeare. Walpole afferma di essersi ispirato a lui.
Rivela anche di essersi ispirato da lui per l’idea del soprannaturale e del
fantasma (si è ispirato da Amleto, e dallo spirito di Banquo)

Walpole nella prefazione traccia una distinzione che prefigura quella che i
critici novecenteschi avrebbero fatto tra novel e romance. Walpole dice che
esistono due tipi di Romance: ancient romance( basato su fantastic) e il
modern romance (basato sul realism)
Il castello di Otranto è un ancient romance.

INFLUENZA DI EDMUND BURKE


Per quanto riguarda le influenze di Walpole, Shakespeare gioca un ruolo
fondamentale, ma non solo.    Una influenza considerevole su Walpole ce l’ha
il famoso saggio di Edmund Burke del 1757 “A philosophical Enquiry into
the Origins of our ideas of the Sublime and Beautiful” . Questo saggio è
l’opera più famosa di Burke. Un’altra opera di burke importante    è
“Reflections on the Revolution in France” essenziale per il romanticismo.
Edmund Burke, filosoficamente parlando, fa parte dell’empirismo. Cioè quella
gente che diceva che il mondo non lo percepiamo attraverso delle categorie
logiche astratte derivate dalla ragione, ma lo percepiamo dall’esperienza e
con le passioni, non con la ragione.    Di conseguenza, Burke affermava che il
sublime è l’emozione più forte perchè è associato a delle cose terribili che
fanno pensare al pericolo della morte. La prima parola chiave del sublime di
Burke è TERROR. Il sublime supera la ragione umana attraverso il sentimento
dello stupore: ASTONISHMENT. Questo stupore è più forte se è collegato
all’ignoto che Burke chiama OBSCURITY. Questa OBSCURITY è fatta dal
buio (night) e dall’incertezza (uncertainty).    Tantissime religioni, dice Burke,
celebravano tutto durante la notte perchè essa aumenta il mistero, che deriva
dalla incertezza intellettuale e dal non poter distinguere la realtà delle cose.
Dunque il senso del sublime che da queste sensazioni ha tutta una serie di
circostanze scatenanti: la prima è la Greatness of Dimensions ovvero
trovarsi di fronte ad un qualcosa di sconfinato, immenso, che ci fa sentire
estremamente piccoli. L’altra circostanza che fa suscitare il senso del sublime
è il fatto non riuscire a percepire i limiti di una cosa (INFINITY). Egli dice che
l’infinity è quando l’occhio non riesce a    percepire i confini ed usa la frase
“perceive no bounds”. Per quanto riguarda il sublime in poesia, egli dice che
lo possiamo trovare in quei poeti che descrivono le cose dando una terribile
incertezza (the terrible uncertainty of the things described) e prende l’esempio
di Milton quando descrive l’inferno e i diavoli.
A proposito dell’infinito le parole di Burke sono molto importanti : “ Infinity has
a tendency to fill the mind with that sort of delightful horror, which is the
most genuine effect, and the truest test of the sublime”. Siamo quindi di
fronte ad una bellezza terribile che nasce grazie a queste teorizzazioni di
Burke e che ha un impatto sconfinato sul romanticismo e preromanticismo,
non si può capire la prima generazione romantica se non teniamo conto di
questa categoria del sublime teorizzata da Burke.

L’altra cosa che influenzerà tantissimo l’età che viene è il Burke politico,
attraverso il suo saggio politico sulla riflessione sulla rivoluzione in Francia,
che viene scritta nel 1790. Burke qui mina alle basi dell’illuminismo, egli
riconosce la tragedia che avviene in Francia per il tentativo di portare il
razionalismo nel campo della politica, e riconosce inoltre che vi è un problema
di fondo nel cercare di creare un sistema governativo perfetto portando la
ragione a governare sugli stati. Per lui la sconfitta della società, che deriva
dall’uso della ragione, è una sconfitta epocale e qui lui da una parola chiave
per tutto il romanticismo che seguirà: “the age of Chivalry is gone”. Il
vecchio regime era un regime basato non sulla ragione, ma su un sistema
della cavalleria, che aveva portato un sistema di valori basato sulla fedeltà e
la lealtà. I romantici ed i vittoriani si daranno da fare per riportare i sistemi
cavallereschi nella condotta personale e nella morale. Grazie alla base di
partenza empirista di Burke, quindi, lui crea due concetti fondamentali per
tutto il secolo ce lo seguirà: l’idea estetica del sublime e l’idea etica della
cavalleria che porterà a questo universale neomedievalismo che permea tutto
l’ottocento.

ANN RADCLIFFE
Si sa poco della vita di Ann Radcliffe. Di lei si sa che era imparentata con la
famiglia Wedgwood, che era una famiglia industriale molto importante Erano
degli abolizionisti anti-schiavitù.
Sono artefici della diffusione del gusto neoclassico in Inghilterra tra la fine del
700 e inizio 800.
Lei si sposa con un giornalista che, per il suo lavoro la deve lasciare a casa
per lunghe giornate, di conseguenza lei si mette a scrivere dei romanzi. Scrive
dei romanzi che vorrebbero essere dello stesso filone del Castello di Otranto, 
ovvero romanzi gotici. I suoi due romanzi più famosi sono: The mysteries of
Udolpho e The italian    (ann radcliffe non c’è nel sanders ma c’è nella
prefazione di “the italian”) Lei scrive anche un romanzo ambientato in
sicilia: A sicilian Romance. (senza essere mai stata in sicilia dicendo cazzate
tipo che da messina si vede palermo ahahahahaha)
Uno dei motivi per il quale di lei si sa quasi nulla è per il fatto che è rimasta
per 26 anni in isolamento, è sparita. I critici pensano che fosse rimasta
rinchiusa perché pazza.
Ann Radcliffe mette in pratica il sublime burliamo nella letteratura. Poco prima
della morte lei serie un saggio che si chiamava “ On the supernnatural in
Poetry”. In questo saggio lei dice che il sublime in poesia non si trova tanto in
Milton; come aveva detto Burke, ma si trova in Shakespeare perchè lui
unisce due qualità che lei chiama Grandeur e Obscurity. Ann Radcliffe era
avanti per il suo tempo. Lei dice che in letteratura bisogna usare il modello di
Shakespeare come lei lo percepisce, che è uno Shakespeare preromantico e
per dare il senso del sublime bisogna rifarsi anche ad una concezione pittorica
molto precisa: rifarsi ai quadri di Salvador Rosa (importante per il gotico
estetico e preromantico) Per la Redcliff il sublime in arte si trova nei suoi
quadri. Questa sua idea del sublime prende poi, nel gergo della critica, il
nome di Shakespearean gothic.
La Radcliffe traccia una distinzione fondamentale all’interno del sublime di
Burke, il sublime produce una sensazione che lei chiama TERROR è una
sensazione forte derivata dal contatto con qualcosa più grande di noi che
espande l’anima. Lei lo distingue invece da un’altra sensazione non legata al
sublime, ma legata a qualcosa che spaventa: L’HORROR. Si distingue dal
TERROR perchè l’HORROR deriva da cose brutte e violente che raggelano e
bloccano l’anima. La redcliff voleva evitare l’horror nelle sue opere.
(La critica novecentesca, appoggiandosi su questo saggio della Radcliffe, ha
operato una distinzione che bis basa sulla sua divisione fra TERROR e
HORROR. Ovvero il TERROR corrisponde a quello che oggi si chiama
FEMALE GOTHIC, mentre l’HORROR lo associano al MASCULINE GOTHIC)

Di che parla il suo romanzo più famoso ?    “THE ITALIAN”


Abbiamo un protagonista che si chiama Vivaldi che si innamora di Elena. La
famiglia di Vivaldi non vuole che i due si sposino, allora la mamma di Vivaldi si
mette a cospirare col cattivo della situazione che si chiama Schedoni (monaco
perfido). La marchesa e Schedoni vogliono far rapire d imprigionare Vivaldi.
Succede che Antonio ed Elena si incontrano e si innamorano
immediatamente, però elena viene rapita e portata in un monastero. In questo
luogo vi è una badessa che la tratta in modo crudele, per fortuna però una
delle suore la aiuta a scappare dal convento. Vivaldi e Elena scappano per
sposarsi, ma mentre stanno per sposarsi arriva l’inquisizione che lo porta via,
mentre Elena vien rapita da Schedoni per ucciderla.
Le apre il vestito per tagliarle la gola, ma vede che al collo ha    una miniatura
che rappresenta una donna che lui riconosce come una sua antica moglie.
Pensa quindi che la donna che stava per uccidere fosse sua figlia. Si pente e
la porta in salvo scoprendo che lei era sua nipote. Schedoni fa allora uscire
Vivaldi dalla prigionia dell’inquisizione.
Davanti all’inquisizione viene infine rivelato il suo passato oscuro, perchè lui
aveva cercato di uccidere sua moglie: uscirà fuori che sua moglie era la suora
che aveva aiutato Elena a scappare dal convento. In fine La mamma di Vivaldi
muore nel sentimento, mentre Schedoni vive una vita di espiazione. Vivaldi ed
Elena si sposano e tutti vissero felici e contenti.
QUALI SONO I PUNTI INTERESSANTI DI QUESTA OPERA ?
Il personaggio di Schedoni, che prima di pentirsi, ci presenta un prototipo di
quello che sarà l’eroe Byroniano ed è molto modellato sugli eroi machiavellici
Shakesperiani. Egli presenta un senso continuo di segreta colpa.    E’ un
personaggio a forte impatto. A differenza di Manfred del castello Otranto, egli
è realmente attratto da Elena e si percepisce una tensione eroica.
Altro elemento della Redcliffe è la chiave estremamente negativa in cui viene
vista la chiesa cattolica. Qui l’inquisizione viene goticizzata dalla Radcliffe ed
in generale il cattolicesimo viene investito da una valenza inquietante. Il
cattolicesimo diventa spaventoso fino quasi ai giorni nostri. Esso è un
qualcosa di culturalmente regressivo ed importante per il romanzo gotico. La
radcliffe rende una sensazione di perturbante grazie all’ambientazione
(monasteri, inquisizioni etc) , mentre il perturbante deriva dalla concezione
Radcliffiana del paesaggio sublime. Lei inserisce i suoi personaggi in una
serie di passaggi modellati su Salvador Rosa, quando i personaggi scappano
inoltre contemplano il paesaggio.
Le donne sono estremamente importanti per lei, l’eroina è sempre il centro e
is suoi romanzi è come se fossero scritti per donne.
Una cosa che differenzia la Radcliffe da Walpole e che lei non inserisce eventi
soprannaturali, o se vi sono li spiega razionalmente.

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