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IL SETTECENTO

ILLUMINISMO
MOVIMENTO LETTERARIO
L'illuminismo in Italia è un movimento culturale che inizia nella seconda metà del secolo xvii ,
caratterizzato dalla discussione su quei temi sulla
RAGIONE
LUME
Carlo Goldoni
Carlo Goldoni è assai conosciuto nella letteratura italiana teatrale, per essere stato un innovatore del genere, portando le classiche
commedie degli equivoci nella società intera. Infatti prima di ciò, esistevano filoni tipici territoriali (Venezia-Milano-Ferrara-Napoli), in
cui la Commedia dell'Arte aveva le sue maschere predilette. Goldoni ha cercato di “imborghesire” il teatro, inserendo le maschere
comiche di Arlecchino e Pantalone non più come padroni della scena, ma come servitori dei protagonisti borghesi. L'intenzione di
Goldoni era di creare un teatro sociale nuovo, alla pari di Molière, e di mostrare i vizi e le piccolezze della società italiana media al
mondo tramite dialoghi in prosa (e non più dialettali), che riuscissero chiaramente comprensibili ad un vasto pubblico. Di qui la tesi
della teoria goldoniana del teatro e del mondo, sul cui palcoscenico non vengono più rappresentate baruffe comiche tra maschere,
ma situazioni reali, in cui la maschera ha un piccolo, seppur fondamentale, ruolo di accompagnamento.
Il testo teatrale goldoniano di maggiori fortuna è "La locandiera", che ritratta tematiche amorose già incontrate nei suoi primi testi. La
vicenda riguarda completamente il ruolo che ha la donna nella società veneziana settecentesca, e di come lei, conoscendo le
debolezze dell'uomo, riesca a controllare ciascuno di essi. Mirandolina è la direttrice di una locanda vicino a Firenze, dove arrivano
un marchese, un conte e un cavaliere (quest'ultimo misogino). Mirandolina non si accontenta di avere in suo pugno gli altri due
pretendenti, ma si lancia una sfida: riuscire a far innamorare di sé il cavaliere, e poi ingannarlo. Mirandolina dunque rappresenta il
potere segreto che ha la donna, che riesce ad uscire nei momenti meno opportuni, e a distruggere qualsiasi megalomania tipica
dell'uomo.
VITTORIO ALFIERI
Patriottismo e classicismo sono i due principi che hanno ispirato la letteratura di Vittorio Alfieri. Adorava l'idea della tragedia greca e romana della
libertà popolare in armi contro la tirannia. Ha preso i soggetti delle sue tragedie della storia di queste nazioni (e dai rispettivi tragediografi) e ha
fatto i suoi antichi personaggi parlano come rivoluzionari del suo tempo. La scuola arcadica di cui era rappresentante, con la sua prolissità e
banalità, è stata tuttavia respinta dal pubblico. Il suo obiettivo era quello di essere breve, conciso, forte e amaro, a mirare al sublime in contrasto
con gli umili e pastorale. Ha salvato la letteratura da vacuità arcadiche, conducendolo verso un fine nazionale, e si è armato di patriottismo e
classicità.[69]
Ogni tragedia di Alfieri, tranne alcune, sono versioni italiane di quelle di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Poche sono invece opere originali, come il
"Saul", tratto dai Libri delle Cronache e dal Secondo libro di Samuele della Bibbia, nel quale si narra la battaglia tra Saul e Davide per la
successione del trono ebraico, mentre infuria la battaglia tra il popolo di Dio e i Filistei. La tragedia si concentra sui complessi e originali aspetti
psicologici dei due protagonisti: David e Saul. David incarna l'eroe vittorioso e valoroso, mentre Saul il buon regnante, che però pecca di
tracotanza senza nemmeno accorgersene, arrivando a cadere nella pazzia, tormentato dall'ossessione di vedere il proprio trono rubato da David,
che si innamora di sua figlia.
È così che Saul si trova a combattere, in perenne fluttuazione tra due passioni opposte. Egli non riesce più ad essere contemporaneamente padre
e re vincente. Il suo è un io disgregato, incapace di ritrovare l'unità. Saul passa attraverso i sentimenti più contrapposti mentre si avvicina man
mano la sua ultima meta: il suicidio. Sarà però un suicidio eroico il suo. Egli troverà finalmente la sua integrità attraverso una rinuncia radicale:
uomo che rifiuta la vita, padre che rinuncia alla figlia, re che rinuncia al suo popolo che “cade”. È così che la rinuncia va letta come un supremo
possesso: con la morte Saul espia i suoi eccessi sanguinosi e tirannici, rinuncia alla figlia dandogli una prova di offerta d'amore, intesa come vero
possess
UGO FOSCOLO
Rappresenta il preromanticismo italiano. Trovandosi in un periodo difficile per l'Italia, il poeta si alleò con Napoleone Bonaparte, vedendo in lui l'eroe che
avrebbe salvato il Paese dalla distruzione e dall'ignoranza politica e culturale. Dopo la delusione, avendo visto i progetti di Napoleone andati in fumo con
l'emanazione dell'editto sui Cimiteri, Foscolo andò come esule in Inghilterra, e vi morì. Scrisse per i lettori inglesi alcuni saggi sul Petrarca e sui testi di
Boccaccio e di Dante.
Nei sonetti, come In morte del fratello Giovanni o A Zacinto, Foscolo racchiude tutta la nostalgia per la patria lontana e per non poter visitare il sepolcro del
fratello defunto. Emerge comunque un lato di Foscolo che si potrebbe definire "pre-romantico", come l'attenzione per la natura e per le emozioni che essa
suscita, elementi che saranno ripresi soprattutto da Leopardi.[70]
Ispirato a "I dolori del giovane Werther" di Goethe, Foscolo ne le Ultime lettere di Jacopo Ortis converte la vicenda nel gusto patriottico italiano. Il protagonista
è un giovane lombardo che spera nel cambiamento del Paese con la venuta di Bonaparte. Nel frattempo si innamora di una ragazza, però promessa ad un
pomposo e grezzo proprietario terriero, Odoardo. Con il fallimento delle sue illusioni, dacché Napoleone tratta l'Italia come una provincia (dopo la vittoria ad
Arcole), e dopo lo sposalizio della sua amata con Odoardo, Jacopo si uccide. Il romanzo è scritto in forma epistolare, riprendendo lo schema goethiano.
Foscolo è stato uno dei primi ad introdurre tale genere nel suo tempo. Il tema è tipicamente preromantico, dacché Foscolo, essendone il precursore, sogna un
riscatto dell'Italia, che non avverrà immediatamente, oppressa dalla Francia e dall'Austria. Nel romanzo egli raccoglie tutti i tipici sentimenti che saranno
presenti nel Romanticismo, come lo sturm und drang, lo slancio emotivo, la violenza patriottica, e l'amore per la natura e il passato classico.
Il secondo maggior lavoro di Foscolo è la poesia "Dei sepolcri", basata sull'editto di Saint Cloud di Napoleone. Il poeta in quattro sezioni celebra il passato
italico, partendo dal concetto di non venerare troppo i morti, dopo la dipartita, con sfarzose tombe, seguendo poi con l'elenco dei migliori poeti e scrittori italiani
sepolti nella Basilica di Santa Croce a Firenze, narrando infine l'importanza della sepoltura, affinché permanga il ricordo, citando l'esempio omerico della morte
di Ettore. I temi principali oscillano dal materialismo al preromanticism

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