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Giovanni Verga nasce in Catania nel 1840 ed è il principale esponente del verismo.Il Verismo fu un movimento
letterario nato in Italia all'incirca fra il 1875 e il 1895 ad opera di Giovanni Verga e Luigi Capuana; esso si basa sul
vero, racconta eventi di vita quotidiana reali, così come sono. Il soggetto di cui spesso racconta il verismo sono le
classi sociali meno abbienti, come per esempio quella contadina e si occupa anche dei loro diritti.
I primi romanzi di Verga sono caratterizzati da toni melodrammatici riconducibili al tardo romanticismo.Dopo il
trasferimento a Milano però lo scrittore subisce l’influenza della scapigliatura e scrive romanzi come Eva, Eros e Tigre
reale, i toni amorosi si mescolano con la polemica antiborghese e la protesta per l’emarginazione dell’artista nella
società moderna.
Nel 1878 la pubblicazione della novella Rosso malpelo segna la sua svolta verista. Assistiamo al passaggio di Verga
a una nuova maniera narrativa, ispirata a una rigorosa in personalità nella raffigurazione del vero. Tra i principi della
sua nuova poetica e tecnica narrativa troviamo l’eclissi; lo scrittore deve rinunciare a esprimere giudizi e tracciare i
profili di personaggi o ambienti o illustrare antefatti, per dare al lettore l’illusione completa della realtà. Il narratore si
mimetizza nell’ambiente rappresentato, che di solito è quello tipico popolare e rurale, e ne condivide il linguaggio e la
mentalità, regressione.
L’impersonalità verghiana appare diversa da quella del naturalismo francese: in Zola questa consiste nel distacco
dello scienziato dall’oggetto analizzato per osservarlo dall’esterno, Zola commenta e giudica i fatti perché crede che
la scrittura possa cambiare la realtà. Alla base della visione di Verga , invece, ci sono posizioni pessimistiche, per lui
la società è dominata dal meccanismo della lotta per la vita e affida alla letteratura un compito puramente
conoscitivo.
La nuova poetica è continuata in una serie di altri racconti presenti in Vita dei campi ambientati nel contesto
contadino siciliano. Accanto alla rappresentazione pessimistica del mondo ci si può ancora trovare un atteggiamento
tipico romantico, infatti, in Verga è ancora in atto una contraddizione tra le tendenze romantiche e quelle veristiche
pessimistiche.
Verga progetta un Ciclo di romanzi che riprende il modello dei Rougon-Macquart di Zola e pone al centro la volontà
di tracciare un quadro sociale passando dai ceti popolari alla borghesia e aristocrazia.Criterio unificante è il principio
della lotta per la sopravvivenza oggetto della sua narrazione sono i Vinti coloro che non sono riusciti ad includersi
nella società è che si sono lasciati andare..
Il primo romanzo del ciclo è I malavoglia, che narra la storia di una famiglia di pescatori siciliani di Aci Trezza.
Una tempesta provoca il naufragio della barca col primo carico destinato alla vendita e la famiglia indebitata e colpita
da altre disgrazie va contro la miseria e alla disgregazione. Nel romanzo viene meno ogni idealizzazione romantica
del mondo degli uomini in cui vigono l'egoismo, l’avidità, il cinismo che sono rappresentati dai paesani. D’altra parte
però troviamo la fedeltà ai valori puri e disinteressati dei malavoglia, da questa contrapposizione deriva una
costruzione bipolare del romanzo. Tra il primo il secondo romanzo passano otto anni,Verga pubblica due raccolte di
novelle, Novelle rusticane e Per le vie, ambientate rispettivamente nella campagna siciliana e nella città la
narrazione è caratterizzata da una prospettiva pessimistica.
Il secondo romanzo è Il mastro Don Gesualdo che narra l’ascesa sociale di un muratore che riesce ad accumulare
un'enorme fortuna. Disprezzato dai nobili e odiato anche dei propri familiari, muore solo, escluso e vinto sul piano
umano. A differenza dei malavoglia la vicenda si concentra su un unico personaggio, su cui è focalizzata gran parte
della narrazione. Per Gesualdo la roba è il fine unico della sua esistenza che lo porterà però a rimanere solo e
sofferente. Gesualdo è un vincitore materialmente ma un vinto sul piano umano, è un Self made Man che si costruisce
da sé il proprio destino ma il suo giudizio sul meccanismo del progresso è negativo.
Verga lavora anche al suo terzo romanzo la Duchessa di Leyra che rimarrà però incompiuto. Le ragioni
dell’interruzione non sono facili da definire, si pensa siano state la stanchezza dello scrittore e la difficoltà di
affrontare ambienti dell’alta società.