POS
Per non ractum. sed genitum,
,>mnia fa<.1a, se<] non genita.
Benché il presente volume sia frutto di lavoro interdisciplinare concepito
ed elaborato a quattro mani, si specifica che Antonella Garofalo ha scritto
il capitolo 1 e redatto la bibliografia mentre Dinko Fabris ha scritto le
• •
restanti parti.
Le principali testimonianze su Purcell ed i documenti biografici sono riportati
direttamente nella traduzione italiana, quando non indicato diversamente, di
Antonella Garofalo. I documenti originali in lingua inglese sono reperibili per
la maggior parte nd volume di Franklin Zimme1111an, Henry Puree!!, 1659-
1695. His Li/e and Times, Philaddphia, University of Philaddphia, 1983.
ISBN 88-8302-184-3
9 Introduzione
17 I I TEA1RI DI LONDRA NELL'ETÀ DELLA REsTAURAZIONE
(137) [... ] Si entrò nella città sopra quel ponte tanto celebrato, che è
tenuto una delle piu belle cose abbia in sé, non pur Londra ma tutta
Inghilterra. Attraversa il Tamigi ed è con arte mirabile fabbricato
tutto di pietra solidamente. Ha 19 archi e vi sono fino a 20 pilastri,
lavorati di pietra quadrata e con fortissime volte si uniscono e si
chiudono fra loro. Ciò che fa piu meraviglia si è la gran quantità di
gente che vi sta sopra, e la moltiplicità degli edifizi e delle case, onde
lo giudicherei piu un borgo in terra ferma, che un ponte sopra le
acque. Ed altri ebbe ragione di comprenderlo fra le sei cose che in
quest'isola sono ragguardevoli:
Mons./ons, pons, ecclesia, /aemina, lana [. .. ].
Questi nostri attori, come del resto avevo già detto, erano soltanto
degli spiriti, e si sono dissolti nel!' aria sottile. E simile in tutto alla
fabbrica senza fondamento di questa visione, le torri incapucciate di
nubi, gli splendidi palazzi, i sacri templi, lo stesso globo terrestre e
tutto quello che vi si contiene si awieranno al dissolvimento, e al
modo di quello spettacolo senza corpo che avete visto or ora dissol-
versi, non lasceranno dietro di sé nemmeno un solo strascico di
nube. Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e
la nostra vita breve è circondata dal sonno. (Shakespeare, The
Tempest, IV, 1)
marlo palcoscenico vuoto. Un uomo attraversa questo spazio vuoto mentre qualcun
altro lo guarda e questo è tutto ciò di cui ha bisogno perché si inizi un atto teatrale
[ ... ]>>: Peter Brook, The Open Door, trad. it.: La porta aperta, Milano, Anabasi,
1993, 13 (cita una frase dal suo precedente libro Lo spazio vuoto).
5 Cfr. Richard Southern, Theatres and Scenery, in The Revels History o/
Drama in English, l 976, 83-118: 117.
20 I lenry Puree/I
9 Walls 1996, 2-3. Si tratta del piu aggiornato e completo studio sull'elemento
musicale nel masque inglese, anche se limitato ali' epoca degli Stuart. Per notizie gene-
rali su questa f<,tt11a cfr. la voce di Murray Lefkowitz in NG, XI, 757-769, con estesa
bibliografia (in italiano l'analoga voce diJohn Harley in DEUMM-L, III, 65-67).
22 Henry Puree!{
soltanto molti anni dopo, nel 1635, quando scoppiò una cla-
morosa controversia tra i due. 12 Fu a questo punto che apparve
un nuovo personaggio nella vita teatrale londinese: Sir William
Davenant.
Gli ultimi e piu ricchi allestimenti di Jones erano tratti da
soggetti (scripts) di Davenant: Britannia Triumphans, Luminalia,
e il piu maestoso di tutti i masque, Salmacidia Spolia (1640). Un
awenimento cruciale, tuttavia, impedi che fin dal quarto decen-
nio del Seicento a Londra si realizzasse l'adeguamento del tea-
tro pubblico a quanto succedeva contemporaneamente in Italia,
dove nel 1637 si era aperto a Venezia il primo teatro d'opera
moderno a gestione impresariale.
I decenni tra il 1642, anno in cui si scatena la guerra
civile, e il 1660 furono i piu tragici della storia moderna
dell'Inghilterra: per la prima volta era stato giustiziato un re,
Carlo I. La crisi politica, religiosa ed economica paralizzò
anche l'attività teatrale, tranne episodici e modesti allesti-
menti registrati dalle cronache di quegli anni. Dopo la paren-
tesi di Cromwell, la monarchia venne restaurata nel 1660, ma
con presupposti di autorità completamente diversi sia dalla
propria storia, sia dalle monarchie continentali. Non erano
passati senza traccia diciotto anni di protettorato, una guerra
civile, l'uccisione del re, le tante condanne ali' esilio, la forza-
ta redistribuzione delle ricchezze. Si riaprirono anche i teatri,
in coincidenza con il rientro in patria di un monarca che
aveva trascorso il suo lungo esilio a Parigi e aveva quindi
ammesso, dopo il 1604, al servizio del principe Henry, oltre che come architetto,
come responsabile dei masque. In quest'ultimo campo esordi nel 1605 in coppia
con Jonson e tale attività prosegui con decine di spettacoli (alcuni anche fuori della
corte, ad esempio ad Oxford nel 1605) fino allo scoppio della Guerra Civile. Le sue
innovazioni furono quasi tutte influenzate dalla maniera italiana: scene mutevoli
attraverso macchine, fondale dipinto inquadrato nell'arco scenico, apparizioni, e
cosi di seguito. Molti dei suoi disegni preparatori sono oggi conservati nella
Biblioteca del Duca di Devonshire a Chatswonh. Perduti i suoi mecenati, durante
l'epoca di Cromwell, J ones mori povero.
12 Edizione moderna: An expostulation, with lnzgo ]ones, in The Poems o/ Ben
Jonson, a cura di B.H. Newdigate, Oxford, Shakespeare Head Press, 1936. La contro-
versia veneva appunto sul primato del testo letterario o dell'apparenza della scena.
24 I lenry Puree/I
,inni della RL-staurazione. Al contrario di Killigrew, che reclute\ tutti gli attori profes-
sionisti di una certa esperienza per il suo Theatre Royal, Davenant puntò sui giovani
sconosciuti, tra i quali riusci ad individuare sicuri talenti, a cominciare da Betterton,
per il suo teatro di Dorset Garden (ai giovani attori piu tardi dedicò una scuola).
l'urono inoltre i suoi sperimentalismi scenici, accusati dai critici, a creare le nuove
strutture dello spettacolo inglese, a cominciare dai riadattamenti in chiave musicale
dei capolavori di Shakespeare.
15 Pepys, 29 novembre 1660.
16 Pepys, 4 luglicl 1661.
26 flenry Puree/I
quando l'unione delle due compagnie rivali del Drury e del Dorset, nel 1682, con-
senti la sua sostituzione con una giovane "orange-woman".
19 Le info1111azioni tecniche sul teatro sono riassunte in Robert D. Hume, The
Dr,rset Garden Theatre: A Review o/ Facts and Problems, in "Theatre Notebook",
XXIII/!, 1979 e Radice 1997.
28 l lenry Pure,·/!
2 0 Suo figlio John Rich, grande Arlecchino da pantomima col nome di Lun,
fonderà nel 1732 il piu importante teatro di Londra tuttora in vita, il Covent Garden.
21 Thomas Bettert(1n (1635 c.ca-1710) è considerata la figura di attore piu
importante <lei teatro inglese della Restaurazione. Dopo essere stato a bottega da un
libraio, sc(1pert(1 da ragazzo per la sua passione teatrale da Davenant, dopti la morte
di questi assunse nel 167 I la direzione <lella compagnia dei Duke's al Dorset
c;arden, guidando p(1i la compagnia unita al Drury Lane dopo il 1682 e dal 1695 al
Lincoln's Inn Field. Era stimatissimo da tutti i contemporanei, compreso Dryden,
che accettava <li rivedere i suoi testi secondo i suggerimenti di Betterton, e colla-
borò almeno in un caso come librettista con Henry Purcell, in occasione dell'adatta-
mento <li 'f'he Prophctess di Fletcher nel Dioclesian del 1690. In questo elaborato
masque, che ebbe un grande successo, Betterton applicò alcune delle soluzioni sce-
niche dell'opera francese, soprattutto nei meccanismi delle macchinerie, che aveva
conosciuto a Parigi. Sua moglie, Mary Sanderson, è una delle prime grandi attrici
del teatro inglese, resa celebre da una delle repliche di The Siege o/ Rhodes.
I t,·atri 29
25 Journal del 4 giugno 1674, cit. in traduzione inglese in The London Stage,
cit., I, 216.
26 I cambi dalla luce all'oscurità furono usati a Londra per la prima volta pro-
prio nella Tempest prodotta al Dorset Garden nella primavera del 1674, cioè poco dopo
il ritorno di Bettenon <la Parigi, con un bagaglio di nuove idee e soluzioni tecniche.
I teatri 31
[... ] Quanto alla differenza tra i nostri teatri attuali e quelli del pas-
sato, questi ultimi non erano che [strutture] vuote e semplici, senza
alcuna scena o decorazione del palcoscenico, se si eccettua la vec-
chia tappezzeria, e col palcoscenico ricoperto da paglia [ ... ].
I nostri teatri, invece, per costi ed ornamenti son giunti al massimo
grado della magnificenza. Ma ciò che rende migliore il nostro palco-
scenico, peggiora nel contempo i nostri testi drammatici, poiché [gli
autori] oggi si sforzano di concepirli piuttosto per la vista, che per le
orecchie [del pubblico] [... ].
Poiché scene e macchine non sono una invenzione moderna, in pas-
sato i nostri Masque e qualcuno dei nostri Plays (per quanto non
fosse cosi frequente) si erano rivelati altrettanto buoni e perfino
migliori di quelli d'oggi[ ... ].
[ ... ] Nel 1673 [recte 1674] The Tempest; or The Inchanted Island;
trasformata in Opera da Mr. Shadwell. Tutto in essa era nuovo:
scene, macchine, ed in particolare una scena dipinta con miriadi di
spiritelli Ariel, ed un altro [spirito] che volava via con una tavola,
bandita di tutti i frutti, dolciumi ed ogni sorta di vivande, proprio
nel momento in cui il duca Trincalo ed i suoi compagni stavano per
sedersi a cena. Tutto vi fu rappresentato cosi meravigliosamente
bene, che nessun'altra Opera di successo ha mai guadagnato tanto
denaro [ ... ].
rovina. Dovette però orientare gli ultimi anni della sua vita ancor piu alla ricerca di
immediati guadagni: dopo aver proposto una nuova tragedia ed una commedia
(1690) rinunciò per sempre alle scene teatrali, dove i gusti erano troppo radicalmen-
te cambiati, e si concentrò su traduzioni di classici, rese ai vertici della letteratura
inglese di ogni tempo. Mori nel 1700.
39 Cfr. l'edizione critica con ampie annotazioni The Works o/fohn Dryden.
40 Mark how the lark and linnet sing ["Sentite come cantano l'allodola e il
fanello"], musicata da John Blow. Ne riporta il testo inglese con traduzione italiana
Bianconi 1982, 296-297.
41 Sugli spettacoli di teatro musicale nella Londra della Restaurazione cfr.
Price 1984 e i saggi compresi nei volumi miscellanei: The Puree!! Companion 1995
(Langhans, The Theatrical Background; Savage, The Theatre Music) e Per/orming the
Muszc o/ Henry Puree!!, 1996 (Burden, Puree!! Debauch'd: The Dramatick Operas in
Per/ormances; Walkling, Performance and Politica! Allegory in Restoration England:
What to lnterpret and When).
I teatri 37
46 A Voyage to England, 71, cit. in The London Stage, CXIV. L'autore della
seconda relazione di viaggio in Inghilterra del 1669 (attribuita al Magalotti) ribadi-
sce il concetto : ,,Before the comedy begins, that the audience may not be tired with
waiting, the most delightful synphonies are played; on which account many persons
come early to enjoy this agreeable amusement•> (Travels of Cosmo the third Grand
Duke o/ Tuscany, through England during the Reign o/ King Charles the second
(1669), London, 1821, in data 15 aprile 1669).
47 The Works of fohn Dryden: The Dramatic Works, III, prefazione a The
Conquest of Granada, 23.
40 Henry Puree!!
[ ... ] Ed ora passiamo a parlare dei teatri pubblici. Sarebbe stato stra-
no se essi non avessero osservato questa tendenza promiscua della
musica, e non l'avessero portata sui loro palcoscenici, senza appro-
fittarne. [ ... ]
[Quanto al pubblico] alcuni vengono solo per il Play e odiano la
musica, altri vengono solo per la musica, e il dramma è per loro W1a
vera penitenza; pochissimi altri sono interessati ad entrambi [gli
aspetti] [ ... ].
[ ... ] Ed è noto che nei nostri teatri, tanto sono migliorati musica e
allestimenti, quanto invece sono peggiorati il buon senso, l'acutezza
e l'azione[ ... ].
53 Prologo alla commedia The Morning Ramble, London, 1672; cit. in Singh
1963, 132.
54 Già il sottotitolo del pasticcio avveniva che si trattava di "An Opera, after
the ltalian manner: Ali sung". L'autore, il modesto Thomas Clayton, aveva in realtà
utilizzato, rimaneggiandole, le numerose arie che aveva raccolto durante un suo
viaggio in Italia. Nel successivo 1707, dopo che era apparsa a stampa una raccolta
dei Songs dall'Arsinoe, Clayton presentò una nuova opera, Rosamond, che non ebbe
successo e probabilmente troncò sul nascere la carriera drammatica di questo musi-
cista ed il nuovo genere.
I teatri 43
55 "Spectator", XXIX, 3 aprile 1711, cit. in Westrup 1947, 240. Sugli impre-
stiti stilistici purcelliani in Handel, cfr. E.O. Renda!!, The In/luence o/ Henry Purcell
on Hiindel, Traced in "Acis and Galatea", "Musical Times", XXXVI, 1895, 293-296.
II
Purcell di Shropshire) a Windsor tra il 1620 e il 1660. Tra i 7 figli qui nati da Francis
Purcell (morto a Windsor nel 1655), si trovano infatti i nomi sia di Henry (battezzato
il 5 agosto 1624) che di Thomas (battezzato il 25 febbraio 1627). Una diversa ipotesi
era fmora fornita da una serie di biografi che avevano individuato negli stessi anni
una famiglia di Puree!! (tra cui numerosi Henry e Thomas) nei territori tra
BuckinJham e Aylesbury (cfr. Zimmerman 1983, 332-5; Campbell, 2; Keates, 13ss.).
La recente pubblicazione di Ashbee, Records. VIII, 1995, aggiunge qualche
informazione ai documenti finora noti su Henry (1): una annotazione sul pagamento
annuale di 40 sterline cit. in data 27 febbraio 1664: ,,Money warrant dormant for
wages of E 40 a year to Henry Pusell for his office of musician in ordinary to the
King for the Iute and voice>> (ivi, 166); inoltre la notizia della nomina, in data 28
novembre dello stesso anno, di John Goodgroome <<in piace of Henry Puree!!,
deceased>> (ivi, 169).
6 Edward ottenne comunque un posto a corte negli stessi anni del fratello
Henry, anche se di natura non musicale. Era infatti "Gentleman Usher assistant
Daily Wayter", come rivela la sua lastra tombale in cui si definisce figlio di Henry,
già Gentleman della Chapel Royal.
7 Thomas Purcell mori a Londra il 31 luglio del 1682, lasciando la moglie
Katherine, da cui aveva avuto almeno 4 figli maschi e due femmine. Non vi è certez-
za che Thomas ed Henry fossero fratelli, anche se ciò appare molto plausibile. A
confondere maggiormente la situazione è una lettera autografa (oggi nella Biblioteca
Nanki di Tokio, cit. tra gli altri in Duffy, 42) diretta 1'8 febbraio 1679 da Thomas al
basso John Gostling a Canterbury in cui egli scrive <<my sonne Henry [ ... ] is compo-
48 Henry Puree!!
sing wherein you will be chiefly concerned>>. Secondo Zimmermann 1983, 34s. si
tratta di una riprova dell'adozione da parte dello zio.
8 Duffy, 16ss.
9 Il caso del fratello di Henry, Daniel Purcell, è singolare poiché nel 1678
cantava ancora tra le voci bianche della Cappella Reale, circostanza che mette in
dubbio la data di nascita 1660 proposta dagli studiosi: non avrebbe comunque
avuto meno di 17 anni anche accettando la data limite 1661 (l'anno successivo 1662
era nata la sorella minore Katherine).
10 Cooke era chiamato "Captain" per aver servito l'esercito realista durante
la guerra civile e, alla ricostituzione della Cappella Reale nel 1660, vi fu ammesso
come "compositore per liuti e voci, tiorbe e virginali" al posto del francese Nicolas
Duval. Oltre che virtuoso di strumenti e compositore, Cooke si era presto imposto
nella vita musicale della corte per la sua abilità nel reclutare voci bianche di talento,
girando per i territori inglesi dove esistevano cori di lunga tradizione. Per la cura
dei ragazzi della Cappella (che comprendeva non solo le lezioni di musica ma anche
"diet, lodging, washing") il guadagno annuale di Cooke era di 30 sterline.
Ùl vita 49
11 Henry Lawes (1596-1662) era stato uno dei principali compositori della
generazione che aveva esordito prima della rivoluzione di Cromwell ed era stato
integrato nella nuova Cappella Reale dopo il 1660 con un atto di deferente omag-
gio, divenendo anche compositore del servizio privato del re. Alla sua morte, nel-
!'ottobre 1662, fu proprio Thomas Puree!! a prenderne il posto tra i Gente/men
della Ca~pella.
1 Banister, virtuoso violinista, era stato il primo ed autorevole direttore del-
1' orchestra dei 24 violini del re fino a quando uno scandalo finanziario non lo allon-
tanò dalla carica nel tardo 1666. Alcuni anni dopo avviò una storica serie di concerti
pubblici in città di cui è possibile trovare traccia negli avvisi pubblicati annualmente
dai giornali di Londra fino alla sua morte avvenuta nel 1679. Cfr. M. Tilmouth, A
Calendar o/ Re/erences to Music in Newspapers Published in London and the
Provinces (1660-1719), 2-4. Altri protagonisti della musica strumentale di corte, col-
leghi dello zio Thomas con cui Puree!] entrò certamente in contatto, sono lo spa-
gnolo Louis Grabu e Nicholas Staggins, maestri della banda dei 24 violini.
13 Ad esempio l'elegia What hope /or us remains now be is gone scritta "On
the death of his worthy friend Mr Matthew Locke, musick-composer to his Majesty,
and organist of Her Majestie's Chappel, who dyed in August 1677 ". Questa compo-
sizione fu edita nel secondo volume dell'antologia Choise Ayres del 1679.
50 Henry Puree/I
l4 ,,As a 'late child of his Majesty's Chappell Royall, whose voice is changed,
and gon [sic] from the Chappell' he was to be paid .C.30 a year and was at once pro-
vided with fine holland, handkerchiefs, a felt hat etc. •• (Arundell, 12: per essere
stato ragazzo della Cappella Reale, licenziato per il cambio di voce, gli venivano
assegnate 30 sterline per un anno oltre ad un corredo di fini vestimenti). Il docu-
mento originale è cit. tra gli altri in Campbell, 39.
15 Hingestone, compagno di bevute e serate musicali del solito Pepys, pur
essendo stato organista al servizio di Cromwell, divenne uno dei protagonisti della
rinascita musicale a corte dopo il 1660. Nel 1663 era stato nominato libero "solicitor"
nella rinata Corporazione londinese della "Art and Science of Music". Nel suo testa-
mento risultano oltre a Purcell numerosi altri "figliocci" quasi tutti figli di Gente/men
della Cappella Reale, colleghi ed amici ai quali lasciò tutti i suoi libri e strumenti, ad
eccezione di un quadro, riservato alla scuola di musica di Oxford, del suo "ever
honoured master Orlando Gibbons". Quest'ultimo era stato il dominatore della musi-
ca strumentale inglese della prima epoca Stuart. Suo figlio Christopher Gibbons
(organista della Cappella Reale, dell'Abbazia di Westminster e della musica privata
del re, morto nel 1676) fu un'altra figura musicale influente negli anni di apprendista-
to di Purcell, soprattutto per la sua futura produzione per tastiera. Esistono peraltro
dei brani sacri di Orlando Gibbons copiati per studio dalla mano del giovane Henry.
L'insieme delle figure emblematiche con cui Purcell entrò in contatto prima di com-
piere 18 anni rappresenta una eccezionale sintesi delle maggiori esperienze inglesi sia
nel campo della musica strumentale (liuto, tiorba, virginale e organo) sia vocale, senza
distinzione tra produzione sacra, profana da camera e teatrale.
16 Humfrey era nato nel 1647 e si era presto distinto tra i primi ragazzi
ammessi nella riorganizzata Cappella Reale dal 1660, sotto la guida di "Captain"
Cooke. Nel 1664 Carlo II lo aveva prescelto per una insolita missione di studio:
doveva trascorrere tre anni sul continente, in Francia e in Italia, per apprendere i
segreti dell'arte musicale a spese della corona (furono investite 450 sterline). Non
tradf le aspettative, come dimostra l'immediata nomina al suo rientro, nel 1666, tra i
Gente/men della Cappella e la susseguente rapida carriera, a stretto contatto con
La vita 51
Thomas Puree!! (entrambi erano compositori di liuto e voce e nel 1671 ottennero
entrambi la carica di compositori per i violini del re). L'unica voce controcorrente è
ancora quella di Samuel Pepys che, pur confermando l'ottima reputazione di virtuo-
so, ironizzava sui suoi viaggi (,,Little Pelham's travels ••) e sull'aver appreso gli aspet-
ti deteriori della moda francese (<<an absolute Monsieur as full of form and confi-
dence and vanity, and disparage everything and everybody's skill but his own ••):
Pepys, 15 novembre 1667.
17 Nato nel 1649 a Newark nel Nottinghamshire, Blow entrò tardi nel coro
dei ragazzi della Cappella Reale, sotto la direzione di Henry Cooke, fino al cambio
della voce avvenuto nel 1664. La sua carriera, fin da questo esordio, scorre assoluta-
mente parallela a quella di Puree!!. Nel 1668 divenne organista dell'Abbazia di
Westminster e l'anno successivo virtuoso di tastiere di corte, fino a che fu ammesso
nel 1674 tra i Gente/men della Cappella, divenendone anche Master o/ Children.
Ricevuto nel 1677 il dottorato in musica dal Capitolo di Canterbury, cedette nel
1679 il posto di organista di Westminster ad Henry Purcell, al quale ormai lo legava
una solida e duratura amicizia, ritornando in quella carica alla morte del collega nel
1695, accanto al quale fu poi sepolto nella stessa Abbazia dopo la morte avvenuta il
1 ottobre 1708. Oltre alle composizioni sacre, una sua opera teorica fu sicuramente
studiata ed apprezzata dal giovane Purcell: si tratta di un breve ma utile metodo per
il basso continuo, Rules /or Playing o/ a Through Bass upon Organ and Harpsichon,
rimasto manoscritto (London, British Library, Add. 34072).
18 Oxford, Christ Church, Ms. Mus. 628. Da notare che nello stesso archivio
il Ms. Mus. 554 contiene tra l'altro la parte di organo di un anthem di Blow, God is
our hope and strength, arrangiato dalla mano autografa del giovane Purcell, quasi
certamente prima del 1677, poiché l'autore è definito ancora "Mister John Blow"
non "Doctor", come divenne uso dopo il dottorato conseguito nel 1677 da Blow. (Il
manoscritto è riprodotto in The Glory o/ the Tempie and the Stage: Henry Puree!!
1659-1695, 1995, 11).
52 Henry Puree/I
19 Questo lo schema base descritto nella piu autorevole opera antica sulla
storia e la legislazione delle regie cappelle d'Europa: Giuseppe Carafa, De Cape/la
Regis utriusque Siciliae et aliorum prina"pum liber unus, Roma, de Rubeis, 1749, 16-
19 ("Capella Palatina Regum Angliae").
LA vita 53
Nel 1673, l'anno del suo primo incarico, era apparso per
la prima volta un brano a stampa sicuramente attribuibile ad
Henry, edito daJohn Playford nell'antologia londinese di Ayres
and Songs, e molti altri seguirono negli anni successivi, sempre
nelle diffuse raccolte di Playford. Le citate Sonatas in Three
Parts del 1683, costituirono invece la prima edizione monogra-
fica a stampa, anche se le Fantasie a 4 per consort di viole, rima-
ste manoscritte, erano già completate nel 1680. In quest'ultimo
anno, cruciale nella produzione del nostro autore, fu composta
la prima delle odi per i sovrani, che avrebbero costituito una
serie di ben 25 titoli fino alla morte del compositore.
Infatti, dopo le prime grandi composizioni di musica
sacra, si era consolidata la carriera a corte di Purcell. Dopo
che John Blow aveva già ceduto ad Henry nel 1679 il suo
posto di organista all'abbazia di Westminster, il 14 luglio 1682
Purcell fu ammesso ufficialmente tra i Gentlemen della Royal
Chapel, al posto dello scomparso Edward Lowe, uno dei tre
organisti della Cappella. Già nel 1677 gli era stato conferito
dal re un incarico musicale di grande prestigio: compositore
ordinario per i violini della Cappella Reale, al posto di
Matthew Locke. Questi è considerato un altro dei maestri del
giovane Henry, anche in base ad una lettera (oggi scomparsa e
di cui non è possibile provare l'autenticità) che sarebbe stata
inviata da Locke nei suoi ultimi anni di vita: 27
ge, makeing and mending any of the instruments aforesaid [ ... ] And also lycence and
authority to the said Henry Purcell or his assigns to take up within ye realme of
England ali such mettalls, wyer, waynscote and other wood and things as shalbe
necessary to be imployed about the premisses, agreeing, paying and allowing reaso-
nable rates and prices for the same. And also in his Majesty's name and upon reaso-
nable and lawfull prices, wages and hire, to take up such workmen, anificers, labou-
rers, worke and store houses, land and water carriages and ali other needful things as
the said Henry Purcell or his assignes shall thinke convenient to be used on ye pre-
misses. And also power and authority to the said Henry Purcell or his assignes for
the premisses, agreeing, paying and allowing reasonable rates and prices for the
same, in as full and ampie manner as the saidJohn Hingston [ ... ] fo1111crly had,,.
27 Trascritta per la prima volta in Cummings 1903, 27 e poi, tra gli altri, in
Zimmerman 1983, 36 e Duffy, 45. Locke, che abitava proprio nella parrocchia di
Savoy (St. Mary Le Strand) conosceva Henry Purcell (I), che aveva cantato in The
56 Henry Puree/I
Caro Harry,
Alcuni dei gentiluomini della Musica di Sua Maestà intendono ono-
rare questa sera con la loro compagnia la mia povera residenza, e mi
piacerebbe che tu venissi con loro. Porta teco, Harry, l'ultimo tuo
anthem, e cosi pure il canone che abbiamo composto insieme nel
nostro ultimo incontro. Tuo in tutto,
M. Lock
[Parrocchia di] Savoy, Marzo 16[ ... ].
Siege o/ Rhoder, l'opera composta in parte anche da Locke (ne parla, tra gli altri,
Pepys). Matthew Locke era nato a Exeter verso il 1621 ed aveva studiato con Edward
Gibbons, fratello del celebre Orlando, prima di studiare all'estero, soprattutto nelle
Fiandre, musica francese e italiana. Al momento della Restaurazione, nel 1660, otten-
ne ben tre prestigiosi incarichi a corte: compositore del servizio privato del re, organi-
sta della regina e compositore per gli strumenti a fiato e i 24 violini reali.
28 L'ampia e accurata ricostruzione della biografia di Francese della famiglia
Peters è in Duffy, 6 lss. (che dimostra con una certa attendibilità che la data del
matrimonio, finora accettata come 1682, deve essere anticipata all'anno preceden-
te). Dai documenti allegati al testamento del padre di Frances, si viene a sapere che
questi era nato a Gand nel 1622 e, benché battezzato come cattolico, si era trasferi-
to a Londra dove ottenne la naturalizzazione nel 1663, dopo essersi dichiarato pro-
testante. Duffy riporta anche la diceria, tramandata da biografi settecenteschi, per
cui la morte di Henry Purcell sarebbe stata causata - sia pure involontariamente -
dalla moglie Frances, indispettita per le ripetute assenze notturne del musicista,
appassionato frequentatore di taverne in compagnia di allegre brigate (67ss.).
La vita 57
'
dente segreto del re. E certo che durante gli anni Settanta la
sua condizione economica migliorò tanto che poté trasferire
la famiglia in una grande e comoda casa dalle parti di St.
James's Park.3 2 La sola Chapel Royal fruttava a Thomas dal
1674 una media di 100 sterline annue, incrementate da inca-
richi temporanei: in realtà, per i ritardi a volte decennali con
cui l'amministrazione reale provvedeva a versare gli arretrati
ai suoi dipendenti, la disponibilità effettiva era di molto infe-
riore. Dopo la morte di Thomas la sua vedova si affannò per
riscuotere i suoi compensi arretrati.33
Per il nipote l'avvio professionale fu assai meno agiato.
Si può calcolare che negli anni fino al 1688 il cumulo dei
suoi incarichi ufficiali (non tenendo conto di eventuali lezio-
ni private) portava a Henry una entrata media di circa 81
sterline annue. La sua famiglia aveva attraversato i periodi
piu difficili del secolo: la rivoluzione di Cromwell, la peste,
l'incendio di Londra. L'impiego stabile a corte era già un
miraggio per ogni musicista di talento. Oltre alle 30 sterline
annue come assistente del curatore degli strumenti musicali
Hingeston (dal 1673 ), Henry poteva contare dal 1679 sulla
paga di organista dell'Abbazia di Westminster: sono persi
alcuni registri di quegli anni, ma secondo Westrup il guada-
gno doveva essere di circa 10 sterline annue piu 8 per l'affit-
to di una casa, oltre alle 2 sterline di media per gli interventi
di accordatura già assegnatigli dal 1675. 34 Dal settembre
1677 era stato promosso al ruolo di compositore per i violini
del re ma la paga accordatagli, di poco piu di 16 sterline
annue, non fu versata fino almeno al dicembre 1680. 35 Ai
32 Cfr. Duffy, 42 (con riferimento anche all'ipotesi sul "dual role" di Thomas).
33 In Ashbee, Records, I, 1995, risultano le differenze di trattamento econo-
mico tra i due Purcell: ad esempio il 17 maggio 1682 Thomas riceve 100 sterline
contro le poco piu di 11 del nipote Henry (245), ma due mesi piu tardi a Thomas
sono assegnate solo 31 sterline e spiccioli. Nel 1683 la vedova di Thomas attendeva
ancora il pagamento di 50 sterline e 100 sterline risultavano ancora non pagate al
musicista (sollecitate dagli eredi) negli anni successivi.
34 Westrup 1947, 35.
35 Ashbee, Records, I, 1986, 173,192,231 e V (1991), 79.
62 Henry Puree/I
36 Holman 1993. Noteremo per inciso che molti di questi musicisti, soprattut-
to gli strumentisti dei "24 violini", collaboravano attivamente con i teatri di Londra.
37 In Ashbee, Records, VIII, 1995, 245-6, 254,258,261,263, 271, 274-6,
284, 300, sono indicate per Henry Purcell cifre diverse, da poco piu di 11, a 23 fino
a 40 sterline per gli anni 1682-1685 e 50 nel 1692.
38 Ne esiste una edizione facsimile, a cura di F.B. Zimmerman, apparsa a
New York nel I 972.
39 Ashbee, Records, VIII, 1995, 271 (e 274 per l'invio al Dean).
La vita 63
Nel nome di Dio, Amen. Io, Henry Purcell, della Città di Westminster,
gentiluomo, essendo pericolosamente malato nella costituzione del
mio corpo, ma in buona e perfetta mente e memoria (sia resa grazie
a Dio), intendo con la presente rendere pubblico e dichiarare che
questa è la mia ultima Volontà e Testamento. E con la presente Io
intendo lasciare in eredità alla mia amata Moglie, Frances Purcell,
tutti i miei Beni mobili e immobili di qualsivoglia natura e specie, a
lei e a coloro che lei designerà per sempre. E con la presente io
intendo costituire ed incaricare la detta mia amata Moglie come mia
unica Esecutrice di questa mia ultima Volontà e Testamento, annul-
lando ogni precedente Testamento o Testamenti.
Firmato e sigillato di mia mano questo ventunesimo giorno di
Novembre dell'Anno del Signore Mille seicento novanta cinque, e
nel settimo anno del Regno del Re Guglielmo III.
Henry Purcell
Novembris Anno Aetatis suae 37mo Anno Domini 1695>> (Campbell, 241; Keates,
•
277). Annabella era la quarta moglie di Sir Robert Howard, un autore teatrale che
ebbe per questo lunga frequentazione con Purcell. Lady Annabella, non per caso,
fu la dedicataria dell'O,pheus Britannicus. Poiché Howard era tra l'altro cognato di
Dryden, è possibile che l'epitaffio sia stato scritto da quest'ultimo, come suggerito
(ma con altra argomentazione) da Zimmcr111an.
46 Testamentum Henrici Puree// PCC: 243 lrby (Somerset House),
December 1695, riportato in Campbell, 236.
La vita 67
[ ... ] L'erezione degli altari, gli abiti sacri, le musiche, gli organi, le
preci molto confor111i alla Chiesa Romana, le litanie, benché senza
l'invocazione dei santi e le formalità delle cerimonie, sono tutto il
forte di questa religione e servono nell'istesso tempo ai nemici di
essa - che sono altresi quelli del re e gli amici delle novità e delle
sedizioni [ ... ] .
Services
Anthems
6 Eric Van Tasse!, Music /or the Church, in The Puree!! Companion, 101-199:
lise 1-4 e fig. 2, 106-114. La suddivisione nelle quattro categorie (full, verse,
76 Henry Puree!/
lO Era stato definito "stupendious base" da John Evelyn nel 1685 (Evelyn,
IV, 404).
78 Henry Puree/I
rimasto in attesa dalle quattro del mattino fino alle 11, ora in cui è apparso il Re
[ ... ]. Il frastuono era tale che non potei nemmeno godere della bella musica, ma
credo che fosse cosi per tutti[ ... ]>> (Il Diario di Samuel Pepys, trad. it., cit., 59-60).
l3 Cfr. Eric Van Tasse!, Purcell's Sacred Music on Record, I, "Early Music",
XXIII/4, 1995, 685-93: II, "Early Music", XXIV/1, 1996, 79-82.
80 Henry Puree//
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si-der, con-si-der, in - cline thine ear, -
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si - der,
con - si - der,
Le opere 81
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(Tuili)
Al - - - - le - lu - jah -
((lrt'b.rt\lra)
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• •
14 Adams, 38.
Le opere 83
[ ... ] Chiedo a tutti coloro che furono presenti [ ... ] se avevano mai
udito nulla di cosi bello ed estasiante, cosi solenne e cosi celestiale
nell'azione, che strappò lacrime a tutti; e tuttavia una composizione
del tutto semplice, che mostra il potere della Musica, quand'essa è
correttamente adattata ai propositi devozionali [ ... ] .
Es. 2a, b: ,,Now that the Sun hath veil'd his Light», An Evening
Hymn on a Ground (Zl93)
Slow Now,
b
now Lhat the sun---- hath veil'd _ _ hi•-
~-·'" And
Al-le-lu-ia. al - le - lu - - - -
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Le opere 85
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I •
86 Henry Puree/I
17 Una lista cronologica delle odi di Purcell, insieme con una discussione sul
loro utilizzo politico-celebrativo è in lan Spink, Purcell's Odes: Propaganda and
Panegyn·c, in Puree/I Studies, 145-171.
Le opere 87
2 0 Si veda l'analisi in Adams, 253-255. Già Westrup 1947, 194, aveva esaltato
nel!' aria di alto la capacità ,,di suggerire l'accattivante potere della voce della natura>>.
Le opere 91
Musica strumentale
FANTASIE
Fantasia upon a Ground a 3
Fantasia upon One Note a 5
3 fantasie a 3
9 fantasie a 4 (datate 1680)
SONATE
12 Sonatas in III Parts (ed. Londra 1683)
10 Sonatas in Four Parts (ed. Londra 1697)
Sonata in Re per tromba e be
Sonata in sol min. per violino e be (ricostruita da Th. Dart)
28 Dalla Welcome ode per Carlo II Swz/ter lsis, swz/ter /low (Z 336).
29 Date tra il giugno e l'agosto 1680 compaiono soltanto per le fantasie "in 4
parti". Le altre composizioni del manoscritto di Londra potrebbero dunque essere
precedenti: la Fantasia upon One Note, le fantasie a 3, i due In Nomine a 6 e 7, la
Pavana a 3 e inoltre la Ciaccona in Sol e 8 Sonate a tre. Cfr. Adams, 91. La sola fanta-
sia con una data posteriore al 1680 nel manoscritto (24 febbraio 1683) è incompleta.
96 Henry• Puree/I
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8 Hornpipe della Fairy Queen nella trascrizione per tastiera dello stesso
Purcell, British Library - Music Library.
9 Godfrey Kneller, ritratto diJohn Dryden, 1693, National Portrait
Gallery, Londra.
.,
10 Frontispizio dei Songs di Pietro Reggio, Londra 1677.
11 W. Wissing, ritratto della regina Mary, N ational Portrait Gallery,
Londra.
Le opere 97
17
•
•
•
•
137
• •
47 Di diverso parere Holrnan 1994, 28s., che giudica il brano (riprodotto) abba-
stanza semplice da poter esser il prodotto di un ragazzo, aiutato beninteso dal padre.
48 Westrup 1947, 169: <<Nothing need to be said here of Purcell's numerous
catches. They are of some interest far che light they throw on the manners and
history of the period and as an exemple of his dexterity in handling a popular form
of the musician's craft, but they are tao slight to have any pc1111anent significance>>.
49 Arundel 1927, lllss.
5 o Si allude al fallito tentativo del "Complotto Papale" da parte dei Gesuiti.
51 Già Arundel, 111, accusava gli editori della prima Purcell Edition di aver
purgato i testi di queste composizioni, giudicati troppo immorali. Le prime edizioni
integrali sono apparse soltanto negli anni Settanta (cfr. Holman 1994, 30, nota 8).
110 Henry Puree/I
[ ... ] breaking time and keeping it, which Sigr. Tosi sayd was the
cheif art of a performance [ ... ].
55 Col titolo "A Brief Discourse of, and Directions for Singing after the
ltalian Manner", furono inserite nella Introduction to the Skill o/ Musick di Play/ord
nell'edizione di Londra 1664 ed in ogni ristampa (compresa quella curata da
Purcell) fino al 1694.
56 Holman 1994, 24-25.
57 Cfr. Robert Spencer, The Performance Style o/ the English Lute Ayre c.
1600, "The Lute", 1984, 55-68.
Le opere 113
58 Tale il giudizio di colui che nel tardo Settecento definisce Puree!! «our
Musical Shakespeare>>: Burney, A Generai History o/ Music, II, 393. Analizza questo
aspetto Katherine T. Rohrer, Poetic Metre, musical Metre, and the Dance in Purcell's
Songs, Puree/I Studies, 207-242.
114 Henry Puree/I
anni: <<Only twelve songs in the 1680s (post-Theodosius) but twelve hours in the
early 1690s?,, (318). La risposta di Savage è che forse altra musica prodotta per i
teatri londinesi negli anni Ottanta è andata perduta e non si può escludere che le
partiture superstiti, destinate ai riallestimenti di drammi degli anni Sessanta e
Settanta curate dalla United Company, fossero state composte ed utilizzate già nei
primi anni Ottanta e non negli ultimi cinque anni della vita di Puree!!. Quello che
piu stupisce, conclude lo studioso, è che la musica di scena composta da Purcell,
per quanto ne sappiamo, tra il 1690 e il 1695 ha una durata complessiva di circa 10
ore: oltre un'ora in piu rispetto alla somma di tutte le 24 odi composte dall'autore
nel corso di tutta la sua carriera (ibidem).
116 Henry Puree/I
Es. 4: Hail, Bright Cecilia! Ode on St. Cecilia's Day, 1962 (Z328):
n.4, « 'Tis Nature's Voice» (solo di Alto)
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61 Cosi ne scrisse John Downes che era il suggeritore della United Company
al Dorset Garden (Roscius Anglieanus, London, 1708). Sulla produzione del 1690
cfr. Julia Muller, Henry Pureell's First Semi-Opera Dioelesian, Lewiston, NY, 1990;
Julia Muller-Frans Muller, Pureell's Dioelesian on the Dorset Garden Stage, in
Per/orming the Musico/ Henry Puree!!, 232-242.
62 Rinviamo alla utile guida all'opera (con libretto commentato, analisi musi-
cale ed apparati): Puree!!. King Arthur, "L' Avant-Scène Opéra", 163, Paris, 1994.
Le opere 121
"tutto è illusione". Grazie alla sua fede, Artu non cede alle lusinghe di
sirene e altre meraviglie preparate come trappole per lui. Sta per colpire
l'albero in cui si annida il segreto di tutti i mali, quando gli appare una
finta Emmdine sanguinante e gemente che fa appello al suo amore. Grazie
a Philidel l'inganno è scoperto e Grimbald, che si era finto donna, viene
sconfitto e catturato. [Atto V] Terrorizzato per aver perso insieme la sua
foresta incantata e il fido Grimbald, Osmond decide di liberare Oswald
per farlo combattere alla pari con Artu. La singolar tenzone è vinta dal re
dei Britanni che generosamente concede al rivale vita, libertà e regno,
punendo duramente Osmond. Tutti i personaggi si riuniscono in scena e
Merlino profetizza la futura unione dei popoli sassoni e britannici, in un'u-
nica grande nazione. A questo punto il masque finale presenta una succes-
sione di allegorie dai riferimenti eloquenti: Eolo calma i venti per far appa-
rire calma e serena la Britannia, della quale Pan e una Nereide tessono le
lodi soprattutto per l'abbondanza dei suoi prodotti naturali; dopo altre
generiche lodi dell'Inghilterra, sarà Venere a decretare che nessun'altra
Isola è di essa piu bella e Cupido assicura la sua serena prosperità; l'Onore
introduce una schiera di futuri eroi, che per le loro imprese in difesa della
Nazione saranno insigniti dell'Ordine della Giarrettiera, che riceve prote-
zione da San Giorgio in persona. Durante il gran ballo finale Artu ripren-
de la parola per incitare i suoi compagni a cercare la gloria sui campi di
battaglia, in maniera da non essere da meno dei futuri eroi dell'Isola.
Let any Master compare "Twice ten hundred Deities", the Music in
the "Frost Scene", severa! parts of the Indian Queen, and twenty
more pieces of Henry Puree! [ ... ].
[VENUS)
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'rhis was che lan Scng diac Mr. Pa"/1 Sctt, •ir bcing in his Sd•• Fs-
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Le opere 131
72 Benché sia troppo datato per essere utilizzato per lo studio dell'opera, il
numero speciale di "L'Avant-Scène Opéra" dedicato a Didon et Enée (n. 18, Paris,
1976) è ancora utile per le notizie sulla fonte virgiliana. Si veda ora: Paola Bono-
Maria Vittoria Tessitore, Il mito di Didone. Avventure di una regina tra secoli e cultu-
re, 1998, con vasta bibliografia ragionata.
Le opere ) 133
/
''
·-......... .,..--'
78 Robert King resta il solo a difendere la data del 1689 come vera prima
<lella Dido, che trova perfettamente coerente con una destinazione originale per il
collegio femminile di Chelsea, ributtando come astruse le analisi filologiche e quelle
sulla struttura compositiva (King 1996, 173ss.).
79 Paola Bono - Maria Vittoria Tessitore, Il mito di Didone. Avventure di una
regina tra secoli e culture, 1998, 255-294.
BO Nella prefazione del dramma, edito a Londra nel 1678, Tate spiega di aver
creato inizialmente i personaggi di Didone e Enea, ma di essere poi stato spinto da
amici a trasfo1111are il soggetto per non sembrare troppo arrogante (ibidem, 257).
136 Henry Puree/I
85 Il soggetto dei due amanti era già in un'altra cantata inserita in una
impanante raccolta inviata da Roma a Parigi intorno al 1640, ma in fo1111a di feroce
parodia, con doppi sensi e pesanti allusioni ai protagonisti: Quando che il buon
Troiano I in Cartago arrivò pieno di stracci, testo di Francesco Melosio, musica di
Mario Savioni (Parigi, Bibliothèque Nationale, Ms, Rés, Vmd7, II, 107, olim 33 )_
140 Henry Puree/I
(Recitativo I)
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Le opere 141
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(Aria) (6/4)
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Le opere 145
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rr d~! ~~-t~ri.a~~-ii,i}isic·a1~-µt1]zzato·n~~l~?P~ra,. _qq,i_in.stilè
francese, "àltrove assolutamente itiliano, a tratti originalmen-
te J:11Blese. È sempTtCemente una cteiI~-pi6 .;traordinar1é·co·fl'i:
posizioni rri"UsiCalì ·ai1ut1i'i'ì:eiri.pi'. ,,... · · . ·..
IV
UN ''ORFEO BRITANNICO'' TRA FRANCIA E ITALIA
bile che sia>•, occupandosi invece di pettegolezzi, preghiere, della sua chiesa e della
cappella privata in Whitehall (Lorenzo Magalotti, Relazioni di viaggio, a cura di
Walter Moretti, Bari, Laterza, 1968, 19-21 ).
4 Un viaggiatore inglese, Richard Symonds, conobbe Lanier in Italia e lo
descrisse come <<inamorato di Artemisia Gentileschi che pingeva bene••'' (London,
British Library, Harl Ms. 991, c. 34). L'incontro tra Laniere Artemisia doveva esse-
re avvenuto durante i primi viaggi del musicista in Italia, a Roma nel 1625 o a Vene-
zia nel 1627. Cfr. Michael I. Wilson, Nieholas Lanier. Master o/ the King's Musie,
Aldershot, Scholar Press, 1994; Alexandra Lapierre, Artemisia, Parigi, Laffont,
1998, 474s.
5 Jonathan P. Wainwright, Puree// and the English Baroque, in The Puree//
C,'ompanion, 21-3 7: 24s.
154 Henry Puree!{
<<France ... Italy, & other Forrin Parts>>. 9 Proprio durante questi
viaggi egli fu sostituito nella sua carica da Matthew Locke, che
a sua volta nel 1677 lasciò il posto, morendo, a Purcell, che fu
dunque preceduto da una lunga serie di violinisti viaggiatori.
Indubbiamente, i migliori musicisti cercavano con ogni
mezzo di tenersi aggiornati sulle novità continentali, soprat-
tutto dopo l'impulso dato dallo stesso sovrano. A Pelham
Humfrey, compagno di studi e poi per breve tempo maestro
di Henry Purcell, fu addirittura assegnata (dal servizio segre-
to del re) una borsa di studio di 450 sterline <<to defray the
charge of his journey into France and ltaly>>, per studiarvi le
ultime conquiste compositive di un Lully o di un Carissimi. 10
A sua volta il maestro di Humfrey e di Purcell, 'Captain'
Henry Cooke, aveva acquistato larga notorietà grazie al suo
particolare stile di cantare ''nella maniera italiana''. Benché
oggi del tutto trascurata, la personalità di Cooke costituisce
un anello importante nella mitizzazione precoce di Purcell.
Come il suo illustre allievo, Cooke fu definito (da Playford nel
1662) ''Orfeo dei nostri tempi'' e vero eroe nazionale che
poteva confrontarsi con qualsiasi maestro, perfino con i can-
tanti italiani. 11 Del resto era normale il confronto con gli ita-
12 Pepys, VIII, 26, in data 12 febbraio 1667; cit. in Dixon, Purcell's ltalianate
Circle, in The Puree!! Companion, 38-51.
l3 The London Stage, CXIII.
14 Graham Dixon, Purcell's ltalianate Circle, in The Puree!! Companion, 38-
51: 42. Da notare che la prima annotazione di Pepys, il 22 luglio 1664, descrive
Reggio <<singing the best piece of musique, counted of ali hands in the world, made
by Seignor Charissimi the famous master in Rome» (Pepys, V, 217).
15 Sui giornali del 1678 era apparsa la sottoscrizione del trattato, intitolato
The Art o/ Singing, di cui un esemplare era conseivato un tempo nella Archbishop
Marsh's Library di Dublino. Sulla biografia di Reggio cfr. G. Rose, Pietro Reggio. A
Wondering Musician, "Music and Letters", XLVI, 1965, 207-216.
Un Orfeo Britannico 157
glia inglese Hilton, prima di essere acquistato nel 1953 dall'antiquario londinese
Rosenthal. Noteremo che John Hilton era un musicista che Puree!! ebbe modo di
incrociare piu volte, organista a Westminster e curatore della principale antologia di
Catches anteriori alla Restaurazione: Catch thai Catch Can del 1652 (riedita nel 1685
con integrazioni dello stesso Purcell).
18 Roger North scrive nella sua autobiografia di aver ascoltato in gioventu
(prima del 1676) una affascinante ragazza che aveva appreso ad accompagnare la sua
bella voce suonando il liuto, grazie alle lezioni ,,of an ltalian, one Signor Morelli»
(The Autobiography o/ the Hon. Roger North, a cura di A. Jessop, London, 1887, 85).
19 Su Draghi cfr. la prefazione a G .B. Draghi, Harpsichord Music, a cura di
R. Klakov,ich, Madison, A-R Editions, 1986 ("Reseant Researches in the Music of
the Baroque Era", LXI).
Un O,feo Britannico 159
Sonatori di viola.
Cristofano Sernproni. Uomo assai vecchio; questo è cattolico e un
starnpator della sua professione.
Banisher. Questo non lo conosco.
Cavalier Giovanni Belles. Questo è un gentiluomo che fu a Firenze
al tempo delle nozze ed ebbe l'onor di sonare in carnera del serenis-
simo Gran Duca.
Giovanni Srnith. Questo ancora è stato in Italia.
Giorgio Walsh.
Stewkin d'Hamburg.
Francesco Corbetti, padovano: per la chitarra.
Smith" sia identificabile con Bernard Smith, organaro ed organista tedesco, che si
trasferi a Londra intorno al 1660 e fu l'artefice, tra l'altro, dell'organo della
Cappella Reale di Whitehall e poi dell'organo di Westminster, dove divenne organi-
sta; infine nel 1684 dell'organo della Tempie Church, inaugurato da Purcell.
2 4Cfr. Holman 1994, 17. Sul violino a Londra nella seconda metà del
Seicento cfr. Holman 1993, 351ss.; John Dilworth, Violin Making in England in the
Age o/ Puree!!, in Per/orming the Musie o/ Henry Puree!!, 39-48.
25 Tornato a Parigi nel 1671, Corbetta fu ancora a Londra dal 1677, divenen-
do tra l'altro insegnante della futura regina Anna. Mori a Parigi nel 1681 lasciando
una gran quantità di musica (inclusa l'edizione dei due volumi della Guita"e Royalle,
1671 e 1674, dedicata al re Luigi XIV) ed una meritata fama europea.
Un Orfeo Britannico 161
30 I vari appunti sparsi di North offrono altre minute indicazioni sul carattere
e sul virtuosismo di Matteis, che in Inghilterra affrontò anche delle competizioni con
colleghi, come il francese Farine!: ibidem, e inoltre 355-359 e passim. Si tratta di
variazioni sullo stesso tema: Matteis primo degli italiani giunti a Londra ad esercitare
una vera influenza (anche su Purcell) e unico degno di figurare al pari di Corelli.
31 North sembra qui trascurare le poche edizioni con musica incisa già
,1pparse a Londra a partire da Parthenia nel 1613: compiange che quella musica
superstite non valga a descrivere esattamente la sua maniera di suonare e di insegna-
re agli allievi (ibidem, 31 O).
32 Nel 1687 apparve una edizione complementare di un secondo violino per
i brani della III e IV parte, mentre le prime due parti furono ristampate da Walsh
nel 1703, anche in questo caso con un secondo violino ricavato, secondo l'editore,
Jal "Manoscritto proprio dell'Autore". Nella Biblioteca Marciana di Venezia esisto-
no due copie manoscritte del soprano II e tenore "del libro stampato" di Matteis
IMs. Cl. IV 465-466).
164 Henry Puree/I
era ancora vivo nel 1714, quando risulta aver comprato una
casa a Norfolk con la moglie, una ricca vedova da lui sposata
nel 1700.33 Un elemento importante, ma finora del tutto trascu-
rato dagli studiosi, rivelato dai volumi violinistici stampati nel
1685, è che Matteis vi si definisce ''Napolitano''. Pur se le ricer-
che svolte a Napoli non hanno dato risultati, il suo cognome è
effettivamente diffuso in quella città negli stessi anni: a parte il
noto pittore Paolo De Matteis, suo perfetto contemporaneo,34
si chiamava Pietro di Matteo un soprano della Cappella Reale
napoletana divenuto celebre come ''Petrillo'', morto nella terri-
bile peste del 1656, mentre della stessa Cappella divenne violi-
nista, attorno al 1727, un Domenico de Matteis che potrebbe
forse essere un parente diretto di Nicola.35
Ma piu delle notizie, inutilmente cercate, sui primi anni e
sull'educazione musicale ricevuta a Napoli da Nicola, ci inte-
ressa un elemento finora sfuggito a quanti si sono occupati di
questo musicista, soprattutto in relazione a Purcell.3 6 Si ritene-
33 A quell'epoca Matteis aveva già avuto un figlio a cui fu dato il suo stesso
nome, Nicola, che divenne a sua volta apprezzato violinista e che dal 1700 si trasferi
con successo a Vienna fino alla morte avvenuta nel 1737.
34 Nato a Piano del Cilento nel 1662, mori a Napoli nel 1728, assai apprez-
zato ed attivo in quella capitale, dove si era fo, 11,ato alla scuola di Luca Giordano
(oltre che dei modelli romani, allora in gran voga a Napoli).
35 Come dimostra la terminazione del cognome, la dizione esatta a Napoli
doveva essere de Matteis (o de Matthaeis). Domenico de Matteis divenne uno dei
maestri di Pergolesi, in quanto insegnante di violino al Conseivatorio dei Poveri di
Gesu Cristo dal 1729 (Salvatore di Giacomo, Il Conservatorio dei Poveri di Gesu
Cristo e quello di S. M. di Loreto, Palermo, Sandron, 1928, 148s.), anche se a quell'e-
poca il diciannovenne Giambattista era già tra i violini primi del Conseivatorio, che
avrebbe lasciato entro l'anno successivo. Nicola (de) Matteis, invece, non compare
in nessuno degli elenchi noti di alunni dei quattro Conseivatori napoletani fino agli
inizi degli anni 1670, epoca del suo supposto trasferimento a Londra.
36 Su Matteis cfr. ]. Frederick Bridge, Puree// and Nicola Matteis, "Sammelbande
der lnternationale Musik-Gesellschaft", I, 1900, 623-626; Id., Purce//'s Fantazias
and Sonatas, "Proceedings of the Musical Association", 42, 1915-16, 1-13 (identifica
in Matteis l'unico modello italiano delle sonate di Purcell del 1683). Piu in generale,
sugli italiani a Londra nell'età di Purcell: Jack A. Westrup, Foreign Musicians in
Stuart England, "Musical Quarterly", XXVII, 1941, 72-73; Margaret Mabbett,
ltalian Mustcians in Restoration England (1660-1690), "Music and Letters", LXVII,
1986, 237-247.
Un Orfeo Britannico 165
37 Allsop 1989.
38 Quest'intreccio di violinisti "corelliani" tra Napoli e Londra è per la
f>rirna volta suggerito nella tesi di laurea non pubblicata di Guido Olivieri, L'attività
vi,,ltnistica a Napoli tra XVII e XVIII sec., Napoli, Università degli Studi Federico
II, 1992-93, 78ss. (con documenti inediti su Lonati e Gerniniani e notizie sugli altri
1fnf><irtanti violinisti).
166 Henry Puree/I
t(J autografo di Purcell che conteneva diverse copie di madrigali di Monteverdi tra
cui Cruda Amarilli (Thurston Dart, Puree!! and Bull, "Musical Times", 104, 1963,
30-31). Il mottetto di Cazzati è copiato nell'importante autografo della British
Lb 1 rary, R.M. 20.h.8.
43 Cfr. Ruth Eva Ronen, O/ Costume and Etiquette. Staging in the Time o/
fJurcell, in Per/orming the Mus1c o/ Henry Puree/I, 198; J udith Milhous, The Multi-
,'v/edza Spectacular on the Restoration Stage, in British Theatre and Other Arts, a cura
Ji S. Strumm Kenny, Washington, 1984, 41-66.
4 4 I tre erano Gillet, de La Forest e Godonesche, e cantarono estratti dalle
l1 rincipali opere di Lully: Alceste, Cadmus, Thésée e Atys. Cfr. John Buttrey, New
Lzght on Robert Cambert in London, and bis Ballet et Musique, "Early Music",
XX!II/2, 1995, 199-220.
168 Henry Puree{/
La Poesia e la Pittura sono giunte nella nostra Nazione alla loro per-
fezione. La Musica è ancora bambina, che da speranza di vedere un
giorno ciò che potrà esserci in Inghilterra, quando i Maestri vi trove-
ranno il giusto incoraggiamento. Essi per il momento imparano
l'Italiano, che è il migliore dei Maestri, e studiano anche un po' di
Aria alla Francese, per aggiungervi un po' d'allegria e di gusto. Cosi
essendo i piu lontani dal Sole, cresciamo in ritardo rispetto alle
Nazioni a noi vicine, e dobbiamo accontentarci di spogliarci gra-
dualmente della nostra barbarie [ ... ].
48 Adams 1995, 7.
170 Henry Puree//
49 Ibidem, 62.
V
I An Ode, on the Death o/ Mr. Henry Puree!!; Late Seroant to bis Majesty, and
Organist o/ the Chapel Royal, and o/ St. Peter's Westminster. The Words by Mr.
Dryden, and Sett lo Musick by Dr. Blow, London, Playford, 1696.
172 Henry Puree/I
2 Trad. it. in Bianconi 1982, 297s. (dov'è riprodotto anche il testo inglese).
3 Testo riprodotto in facsimile in The Glory 1995, 56 e trascritto parzialmen-
te in Campbell, 243.
Breve storia della riceiir,ne 173
4 Lo stesso titolo era stato attribuito quasi un secolo prima ad un altro gran-
de protagonista della musica inglese, il liutista John Dowland "the English
Orpheus" (nell'opera del figlio Robert Dowland, A variety o/ Lute Lessons, London
1610). Su questo tema: Anthony Rooley, Performance. Revealing the Orpheus
Within, Longmead, Element Books, 1990.
5 I coniugi Howard fecero porre sulla tomba di Henry in Westminster la
placca commemorativa che contribuisce a stabilire la data di nascita del musicista.
Né può essere trascurata la parentela di Sir Howard con John Dryden il quale aveva
sposato Elizabeth Howard.
174 Henry Puree!!
6 Una delle sezioni di My beloved spake (Z 28 ), sulle parole "And the voice
of turtle is heard in our land", con una straordinaria progressione accordale, è stata
adattata come melodia per l'intonazione del Salmo 90 Lord Thou hast been our re/u-
ge, usato ancora nel nostro secolo per le celebrazioni funebri anglicane.
7 Sulle esecuzioni delle opere di Purcell e sulla sua reputazione nel
Settecento cfr. in particolare Richard Luckett, 'Or rather our musical Shakespeare':
Charles Burney's Puree/I, in Muszc in Eighteenth Century England. Essays in Memory
o/Charles Cudworth, 1983.
8 <<[ •.. ] Composed by the lmmortal Henry Purcell, which for Beauty of
Expression, Excellence of Harmony, and Grandeur of Contrivance, gives a first
piace tono Musical Opera in Europe••: dalla pubblicità dell'opera sulla stampa lon-
dinese del 1712, cit. in Campbell 1995, 245.
Breve storia della ricezione 175
bile, fir111ata da Sir J.A. Westrup, giunta alla terza edizione nel
1947, che per quasi mezzo secolo è rimasta insuperata. Da
questo momento, soprattutto per effetto del revival della
. . . .. . . ,,
musica antica su strumenti stor1c1, non possiamo ptu tentare
di seguire gli innumerevoli rivoli della diffusione e delle ese-
cuzioni di musiche di Purcell, nell'Isola e fuori.
Nel 1951 si raggiunse il successivo gradino della risco-
perta, grazie alla serie di Eight Concerts o/ Henry Purcell's
Music organizzati col concorso della Purcell Society durante
il Festival of Britain, il cui libretto di sala si apriva con una
premessa del compositore Ralph Vaughan Williams sulla
necessità di conoscere maggiormente l'illustre antenato.
L'invito fu raccolto pochi anni piu tardi, nel 1959, quan-
do per la prima volta un gruppo di musicisti e di studiosi
dette vita ad una ricostruzione a piu voci delle informazioni
su Purcell fino a quel momento disponibili, passate attraver-
so un vaglio critico di tutto rispetto. 22 Faceva parte del grup-
po anche Benjamin Britten (1913-1976), il piu autorevole
compositore inglese vissuto dopo l'età di Purcell, che in varie
occasioni aveva dedicato significativi omaggi all'amato pre-
decessore. 23 Del resto, il culto per la musica di Purcell fu
condiviso da tutti gli altri importanti compositori inglesi del
Novecento, come Edward Elgar (1857-1934), 24 Michael
Tippett ( 1905),25 e persino oltreoceano: basti l'esempio del
Musie, programma di sala a cura di W. Shaw, London, 1951; Our Sense o/ Continuity
in English Drama and Musie, in Henry Puree!! (1659-1695): Essays on his Music,
1959. Cfr. inoltre Michael Tippett, Muszc o/ the Angels, London, 1980, 67-68.
2 6 Noteremo che un dibattito recente (Andrew Parrott, Per/orming Puree!!,
in The Puree!! Companion, 1995, 387-444) ha posto in discussione proprio uno degli
elementi piu "nazionali" della scrittura di Puree!!, la supposta destinazione di molte
arie per contro-tenori (tenori acuti) in falsetto: un uso tipicamente inglese anche se
forse ispirato dalla tecnica dei castrati italiani (Holman 1994, 34s.).
Breve storia della ricezione 183
27 The Glory o/ the Tempie and the Stage: Henry Puree/I 1659-1695, a cura di
Roben P. Thompson, Catalogo della Mostra di Londra, The British Library, 1995.
28 The Fairest [sie: Puree/I to Dryden. La mostra fotografica allestita presso il
13ritish Council di Roma è stata ospitata a Napoli, Centro di Musica Antica "Pietà
dei Turchini" nel marzo 1998 in occasione di una delle rare produzioni italiane di
Dido and Aeneas, preceduta da una tavola rotonda sul tema I Lamenti di Didone:
/Jureell e l'Italia.
29 Utili informazioni su questa produzione, oltre che sulla composizione ori-
ginale, nel libretto Pureell-King Arthur, edito come n. 163 dei quaderni "L'Avant-
Scène Opéra" (Paris, 1995). Di questa produzione e della precedente (The Fairy
Queen) la casa discografica Erato ha realizzato l'incisione in CD.
30 Si rinvia alla Discografia per le indicazioni principali in questo settore.
184 Henry Puree/I
31 Ecco alcuni indirizzi dei siti Internet dedicati a Henry Purcell: Henry
Puree!! http://www.mala.bc.ca/-mcneil/purcell.htm (elenco di connessioni curato dal
Malaspina University-College, con costanti aggiornamenti); http://apollo.lpg.fi/pur-
cell/ (a cura del giapponese J. Salo). Un sito molto utile perché contiene l'intero cata-
logo Zimme1111a,1 delle opere di Henry Purcell, diviso per generi, è: http://www.geoci-
ties.com/Vienna/1790/p_main.htm (a cura di Lewis Monon); The Puree!! Project
http://web.ftech.net/-honeyg/purcell.hon. Inoltre è molto facile attivare i collegamenti
con i cataloghi di libri e dischi in commercio, come ad esempio The Classica! Net
all'indirizzo: h ttp://www.classical.net/musicicom p.lst/purcell.html.
CATALOGO DELLE OPERE
Sonnata's o/ lii Parts: Two Violins and Basse (London, 1683), New
York, Broude Brothers
Ten Sonatas in Four Parts (London, 1697), New York, Broude
Brothers
A Choice Collection o/ Lessons /or the Harpsichord or Spinnet
(London, 1696), New York, Broude Brothers
A Collection o/ Ayres, Compos'd For the Theatre, and Upon Other
Occasions (London, 1697), New York, Broude Brothers
Orpheus Britannicus, I-II, (London, 1698-1702), New York,
Broude Brothers, 1965, 2 voll. ("Monuments of Music and
Music Literature in Facsimile'' I/1)
The Gresham Autograph. A Manuscript Songbook in Henry Purcell's
Hand, con introduzione e indici a cura di Margaret Laurie e
Robert Thompson, London, Novello (Grasham College e Purcell
Society), 1995
The Gostling Manuscript (Compi/ed by John Gostling), a cura di
Franklin B. Zimmerman, Austin-London, University of Texas
Press, 1977
MUSICA SACRA
Anthems (Z 1-70)
Awake, put on thy strength - Behold, I bring you glad tidings - Behold,
now praise the Lord - Be merciful unto me - Blessed are they that fear
the Lord - Blessed be the Lord my strength - Blessed is he that conside-
reth the poor - Blessed is he whose unrighteousness is forgiven - Blessed
is the man that feareth the Lord - Blow up the trumpet in Sion - Bow
down Thine ear, O Lord - Give sentence with me, O Lord - Hear me, O
Lord, and that soon - Hear my pray'r, O God - Hear my prayer, O Lord
- lf the Lord himself - In thee, O Lord, do I put my trust - In the midst
of !ife - lt is a good thing to give thanks - I was glad when they said unto
me (da Blow) - I will give thanks unto Thee, O Lord - I will give thanks
unto the Lord - I will love thee, O Lord - I will sing unto the Lord - Let
God arise - Let mine eyes run down with tears - Lord, how long wilt
Thou be angry? - Lord, who can teli how oft he offendeth? - Man that is
born of woman - My beloved spake - My heart is fixed, O God - My
heart is inditing - My song shall be alway - O consider my adversity - O
give thanks unto the Lord - O God the king of glory - O God, Thou art
my God - O God, Thou has cast us out - O Lord God, of hosts - O
Lord, grant the King a long !ife - O Lord, our Governar - O Lord,
rebuke me not - O Lord, Thou art my God - O praise God in His holi-
ness - O praise the Lord ali ye heathen - O, sing unto the Lord - Out of
the deep have I called - Praise the Lord, O Jerusalem - Praise the Lord,
O my soul, and ali that is within me - Praise the Lord, O my soul, O
Catalogo delle opere 187
Lord my God - Praise the Lord, ye servants - Rejoice in the Lord alway
(The Bel! Anthem) - Remember not, Lord, our offences - Save me, O
God - Sing unto God - The Lord is King, be the people never so impa-
tient - The Lord is King, the earth may be glad - The Lord is my light -
The way of God is an undefiled way - They that go down to the sea in
ships - Thou know'st, Lord, the secrets of our heans (J versioni) - Thy
righteousness, O God, is very high - Thy way, O God, is holy - Thy
word is a lantem unto my feet - Turn Thou us, O good Lord - Unto
Thee will I cry - Who hath believed our report? - Why do the heathen
so furiously rage together?
Ah! few and full of sorrow [G. Sandys] - Awake, and with attention bear
[A. Cowley] - Awake and with attention bear - Awake, ye dead [N.
Tate] - Beati omnes qui timent Dominum - Begin the song, and strike
the living lyre [A. Cowley] - Close chine eyes and sleep secure [F.
Quarles] - Early, O Lord, my fainting soul U. Patrick] - Full of wrath
His threatening breath CT- Taylor] - Gloria Patri et Filio - Gloria Patri et
Filio (Canon 3 in 1) - Gloria Patri et Filio (Canon 4 in I per arsin et the-
sin) - Glory be to the Father (Canon 4 in I) - God is gone up (Canon 7
in 1 at the unison) - Great God and just CT- Taylor] - Hear me, O Lord,
the great suppon CT- Patrick] - Hosanna to the highest - How bave I
stray'd [W. Fuller] - How long, great God? U- Norris] - In guilty night
(Saul and the Witch o/ Endor) - In the black, dismal dungeon of despair
[W. Fuller] - Jehova, quam multi sunt - Laudate Dominum (Canon 3 in
J) - Let the night perish CT- Taylor] (Job's Curse) - Lord, I can suffer
Thy rebukes U- Patrick] - Lord, not to us, butto Thy name U- Patrick]
- Lord, what is man? [W. Fuller] - Miserere Mei (Canon 4 in 2) - Now
that the sun hath veiled bis light [W. Fuller] (An Evening Hymn on a
Ground) - O all ye people, clap your hands CT- Patrick] - O happy man
that fears the Lord CT- Patrick] - O, l'm sick of )ife [G. Sandys] - O
Lord our Govemor U- Patrick] - Plung'd in the confines of despair CT.
Patrick] - Since God, so tender a regard CT- Patrick] - Sleep, Adam,
sleep and take thy rest - Tel1 me, some pitying angel [N. Tate] (The
Blessed Virgin's Expostulation) - The eanh trembled [F. Quarles] - Thou
wakeful shepherd [W. Fuller] (A Morning Hymn) - We sing to Him,
whose wisdom fu1111'd the ear [N. lngelo] - When on my sickbed I lan-
guish [T. Flatman] - With sick and famish'd eyes [G. Herbert]
Services
MUSICA STRUMENTALE
Fantasias e In nomine (Ms. 1680 c.) per consort:
Z 730 Chacony in sol min. Z 731 Fantasia '3 Parts upon a Ground' in sol
min. Z 732 Fantasia in re min. Z 733 Fantasia in Fa Z 734 Fantasia in sol
min. Z 735 Fantasia in sol min. Z 736 Fantasia in Sib Z 737 Fantasia in Fa
Z 738 Fantasia in do min. Z 739 Fantasia in re min. Z 740 Fantasia in la
min. Z 741 Fantasia in mi min. Z 742 Fantasia in Sol Z 743 Fantasia in re
min. Z 744 Fantasia in la min. Z 745 Fantasia 'upon one note' in Fa. Z
746 In Nomine in sol min. Z 747 In Nomine 'Dorian' in sol min.
795 Trio Sonata VI in Do Z 796 Trio Sonata VII in mi min. Z 797 Trio
Sonata VIII in Sol Z 798 Trio Sonata IX in do min. Z 799 Trio Sonata X
in La Z 800 Trio Sonata XI in fa min. Z 801 Trio Sonata XII in Re
Z 641 Air in Sol ZT 675 Air in re min. ZT 676 Air in re min. ZT 693/2 Air
in sol min. ZT 696/1 Air in re min. ZT 696/2 Air in re min. - Air in Fa
190 Henry Puree/I
Aeolus, you must appear - Ah! Ah! How happy are we! - Ah! Belinda, I
am prest with torment (cfr. Dido and Aeneas) - Ah cruel, bloody fate -
Ah! Cruel nymph, you give despair - A health to the nut-brown lass U
Suckling] - Ah! how pleasant 'tis to love - Ah! how sweet it is to love -
Ah me! to many deaths - Ah! what pains, what racking thoughts
[Congreve] - Alas, how barbarous are we [K Philips] - All our days
(One o/ the Pleasures) - Amidst the shades and cool refreshing streams -
Amintas, to my grief I see - Amintor, heedless of his flocks - An ape, a
lion, a fox and an ass - A Poor blind woman - Arise, ye subterranean
winds - As Amoret and Thyrsis lay - Ask me to love no more [A
Hammond] - As Roger last night to Jenny lay close - As soon as the
chaos - A thousand sev'ral ways I tried - A thousand thousand ways
we'll find - At the close of the evening - Bacchus is a pow'r divine -
Behold the man - Behold, upon my bended spear (da Dido and Aeneas)
- Beneath a dark, a melancholy grove - Beneath the poplar's shadow -
Beware, poor Shepherds - Blow, blow, Boreas, blow - Bring the bowl
and cool Nantz - Britons strike home! - But ah! how much are our deli-
ghts (due Ninfe e Pastore) - But one soft moment - Call for the reck' -
ning' - Can'st thou, Marina - Cease, anxious world [G. Etherege] -
Cease, O my sad soul [C. Webbe] - Celemene, pray tel1 me - Celia has a
thousand cha1111s - Celia's fond, too long l've lov' d her - Celia, that I
once was blest - Charon, the peaceful shade invites - Come a11 to me
Catalogo delle opere 191
(Cupido) - Come all ye songsters of the sky - Come away, do not stay -
Come away, fellow sailors (Primo Marinaio, Coro) - Come, come away
(uno del Baccanale, un Silvano) - Come, come, come, !et us leave the
town - Come, dear companions of th' Arcadian fields - Come every
demon - Come, lay by ali care - Come, !et us agree (Cupido, Bacco,
Coro, strum.) - Come Jet us drink [A Brome] - Come my hearts, play
your parts - Come unto these yellow sands (Ariel, coro) - Corinna, I
excuse thy face - Corinna is divinely fair - Cupid, the slyest rogue alive
- Cynthia frowns - Dear pretty youth (Dorinda) - Divine Andate, presi-
dent of war - Down, down with Bacchus - Draw near, you lovers [T.
Stanley] - Dream no more of pleasures past - Drink on till night be
spent [P. Ayres] - Dry those eyes (Arie/) - Dulcibella, whene'er I sue for
a kiss [A. Henley] - Fair and serene (Neptune) - Fair Cloe, my breast so
alarms U- Glanvill] - Fairest Isle (Venus) - Farewell, all joys - Farewell,
ye rocks [D'Urfey] - Fear no danger - Fili the bowl with rosy wine [A.
Cowley] - Fled is my love - Fly swift, ye hours - For folded flocks - For
Iris and her swain - For Iris I sigh - From rosie bow'rs - From silent
shades and the Elysian groves (c/r. Bess o/ Bedlam) - Full bags, a brisk
bottle U- Allestry] - Genius of England - Gently shepherds, you that
know (on the death o/ fohn Playford) [Tate] - Give to every one - God
save our sovereign Charles - Good neighbor why? - Go teli Amynta,
gentle swain [Dryden] - Great Apollo and Bacchus - Great love - Grief
increases by concealing - Hai! to the myrtle shade - Halcyon days
Amphitrite, (oboe, archi) - Hang this whining way of wooing - Hark
Damon, hark - Hark! Hark! behold the heav'nly choir - Hark how all
things in one sound agree - Hark! how the songsters of the grove
'Sinfonia di cornamuse che imitano il cinguettio degli uccelli' (2 Ninfe, 2
flauti, be) - Hark how the wild musicians sing - Hark! my Damilcar! -
Hark! now the echoing air (Seconda Signora, coro) - Haste, gentle
Charon - Haste, haste to town (Belinda, coro) - Has yet your breast no
pity learn'd? - Hears not my Phyllis (The Knotting Song) [C. Sedley] -
Hear us great Rugwith - Hear, ye Gods of Brita - Hear, ye sullen
powers below - He himself courts his own ruin - Hence, fond deceiver
- Hence! hence! hence with your trifling deity (Un Baccanale, 2 oboi,
be) - Here's a health, pray !et it pass - Here's that will challenge all the
fair (Bartholemew Fair) - Here's the summer, sprightly, gay (Estate) -
Here's to thee, Dick [Cowley] - He that drinks is immortal - High on a
throne of glitt'ring ore (Ode to the Queen) [D'Urfey] - Hither this way
bend (coro, 2 oboi, archi) [Philidel], - How delightful's the !ife of an
innocent swain - How great are the blessings (A Health to King James)
[Tate]- How happy, how happy is she - How happy's the husband -
How happy the Lover (coro) - How I sigh when I think of the cha1111~ -
How pleasant is this flowery plain - How sweet is the air and refreshing
- How vile are the sordid intregues - Hush, no more, be silent all - I am
come to lock all fast - I cali ye all to Woden's hall - I carne, I saw, I was
undone [A. Cowley] - I come to sing great Zempoalla's story (da lndian
Queen) - I envy not a monarch's fate - I fain would be free - If all be
true that I do think- If ever I more riches did desire [Cowley] - If grief
192 1/enry Puree/I
bas any power to kill - If music be tbe food of love [H. Heveningbam]
(3 versioni) - If not formine (da Dido and Aeneas) - If prayers and tears
(on the death o/ Charles II) - If tbou wilt give me back my love - I gave
ber cakes and I gave ber ale - 1'11 mount to yon blue Coelum - 1'11 sail
upon the Dog-star - I look'd and saw within - I lov'd fair Celia [B.
Howard] - I love and I must (Beli Barr) - In a deep vision's intellectual
scene (The Comp/aint) [Cowley] - In all our Cynthia's shining spbere
[E. Settle: The World in the Moon] - lncassum, Lesbia, incassum rogas
(The Queen's Epicedium) [Herbert] - In Cloris ali soft charms 0-
Howe] - lngrateful love! - In some kind dream [G. Etherege] - In vain
Clemene - In vain, 'gainst Love, in vain I strove - In vain we dissemble
- I resolve against cringing - I saw fair Cloris all alone [W. Strode] - I
saw tbat you were grown so bigh - Is Charleroy's siege come too? - I
see, she flies me - I sigh'd, and I pin'd - I sigh'd and owned my love - I
spy Celia, Celia eyes me - I take no pleasure in the sun's bright beams -
Jack tbou art a toper - Jenny, 'gin you can love - Joy, mirtb, triumphs I
do defy (=Alleluia?) - Julia, your unjust disdain - Kind fortune smiles
(Arie/) - Lads and Lasses, blitb and gay - Laius! Hear, bear - Leave
these useless arts - Leave tbese useless arts in loving (duetto da Epsom
We//s di Shadwe//) - Letali mankind the pleasures share - Let each gal-
lant heart 0- Turner] - Let formai lovers stili pursue - Let Hector,
Acbilles and eacb brave commander - Let monarchs figbt (un Fauno) -
Let not a moon-born Elf [Grimbald] - Let tbe dreadful engines - Let
tbe fifes, and the clarions - Let the grave folks go preach - Let us dance
(un altro dei Piaceri) - Let us drink to tbe blades - Let us, kind Lesbia,
give away - Lost is my quiet forever - Love arms himself in Celia's eyes
- Love in their little veins inspires (Ninfa) - Love is now become a trade
- Lovely Albina's come ashore - Love quickly is pall'd (uno del
Baccanale) - Lovers, who to their first embraces go - Love's power in
my heart shall find no compliance - Love, tbou art best - Love, tbou
canst bear, tho' thou art blind [R. Howard] - Lucinda is bewitching fair
- Magician's Dance - Make room for the great god of wine (I Seguaci di
Bacco) - Man is for tbe woman made - May the god of wit inspire -
More love or more disdain I crave [Webbe] - Music for a while -
Musing on cares of human fate [D'Urfey] - My dearest, my fairest - My
heart, wherever you appear - My lady's coachman, Jobn - My torch,
indeed will from such brightness sbine - My wife bas a tounge - Nestor,
who did to thrice man's age attain - Next, winter comes slowly - No
more, Sir, no more - No, no, poor suff'ring heart - No part - No, resi-
stance is but vain - No stars again sball burt you (Amphitrite, Nettuno,
coro) - Not all my torments can your pity move - No, to what purpose
sbould I speak [Cowley] - No watch, dear Celia, just is found - Now
England's great council's assembled - Now, now we are met and
humours agree - Now the fight's done - Now the maids and the men
(Dialogo tra Coridon and Mopsa) - Now tbe night is chas'd away -
Nympbs and shepherds/We come - O dive custos Auriacae domus (In
morte della regina Mary) [H. Parker] - O! fair Cedaria, hide those eyes -
Of all the instruments tbat are - 0ft am I by tbe women told [Cowley] -
Catalogo delle opere 193
0ft she visits this Ione mountain (Seconda Signora) - Oh! how you pro-
test - O! how happy's he [W. Mountfort] - Oh! what a scene does
entertain my sight - O lead me to some peaceful gloom - O let me weep
The plaint' (da The Fairy Queen) - Olinda in the shades unseen - Once
in our lives let us drink to our wives - Once, twice, thrice, I Julia tried -
One cha1111ing night - One industrious insect (Insecta praecauta, alterius
merda) [?R.Thomlinson] - On the brow of Richmond Hill [D'Urfey] -
O solitude, my sweetest choice [K. Philips] - O, the sweet delights of
love - Our next motion (Streghe) - Pale faces, stand by [Taverner] -
Pastora's beauties when unblown - Phillis, talk no more of passion -
Phyllis, I can ne'er forgive it - Pious Celinda goes to prayers [Congreve]
- Pluto arise! - Pox on you for a fop - Prepare, prepare, new guests
draw near - Prepare, prepare, the rites begin - Prithee be n't so sad and
serious [Brome] - Pursue thy conquest, love (Belinda, da Dido and
Aeneas) - Pursuing Beauty - Rashly I swore I would disown - Retir'd
from any mortal's sight - Return, revolting rebels (Bacchus) - Room for
th'express (written on the /ali of Limerick, July 1694) - Round thy coasts
(Nereide, Pan, coro) - Saccharissa's grown old - Sad as death at dead of
night - Sawney was a bonny lad [P. A. Motteux] - Say, cruel Amore -
Scarce had the rising sun appear' d - See even Night hersdf is here - See
how the fading glories of the year - Seek not to know what must not be
reveal' d (Dio dei Sogni) - See, madam where the Prince appears - See
my many colour'd fields (Autunno) - See, see, I obey (Imene)- See, see,
the heavens smile (Nettuno) - See the flags and the streamers curling -
See! where repenting Celia lyes - See where she sits [Cowley] - See,
your royal guest appears - Shake the cloud from off your brow (Belinda,
da Dido and Aeneas) - She loves and she confesses too [Cowley] -
Shepherd, leave decoying (Due Pastorelle) - She that would gain a faith-
ful lover - She who my poor heart possesses - Since from my dear
Astrea's sight (un Fauno) - Since one poor view has drawn my heart -
Since the duke is retum'd - Since the pox or the plague - Since the toils
and hazards of war - Since tirnes are so bad - Since time so kind to us
does prove - Sing all ye Muses - Sing, sing, ye Druids - Sing while we
trip it on the green - Sir Walter enjoying his damsel - Sit down, my dear
Sylvia [D'Urfey] - Soft notes and gently raised (A Serenading Song) U.
Howe] - Soldier, soldier, take off thy wine - Sound a Parley (Cupido e
Genius) - Sound Fame - Spite of the godhead, pow'rful love [A.
Wharton] - Stay, Prince - Still l'm wishing (J Seguaci di Cupido) - Stript
of their green our groves appear [Motteux] - Surn up all the delights -
Sure the dull god of marriage - Sweet, be no longer sad [Webbe] -
Sweeter than roses - Sweet tyranness, I now resign - Sylvia, now your
scorn give over - Sylvia, thou brighter eye of night - Sylvia, 'tis true
you're fair - Take not a woman's anger ill - Tel1 me no more - Tel1 me
why my cha1111ing fair (Pastorelle e Pastori) - The cares of lovers (Ninfa) -
The danger is over - The fatai hour comes on apace - The gate to bliss -
Their necessary aid you use - The Macedon youth [Suckling] - The mil-
ler's daughter riding - The queen of Carthage, whom we hate (Strega) -
There never was so wretched lover as I [Congreve] - There's not a
194 Henry Puree/I
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Collezioni
Gardiner Puree!! Collection
1. The Indian Queen
2. King Arthur
3. Music for Queen Mary
4. Hail Bright Cecilia
5. The Tempest
6. Timon of Athens-Dioclesian
Monteverdi Choir & Orchestra-EqualeBrass Ensemble-English
Baroque Soloists ·
dir. John Eliot Gardiner
206 Henry Puree/I
MUSICA SACRA
Anthems
Deller Consort
dir.: Alfred Deller
Har111uniaMundiFrance57 (1973) rist. HMA 190233 (1993)
Te Deum & Jubilate Deo
Deller Consort
dir.: Alfred Deller
Harmonia Mundi France 57 (1968) rist. HMA 190207 (1988)
MUSICA CELEBRATIVA
MUSICA STRUMENTALE
SONGSEARIE
Corbetta, Francesco: 160, 161 Elisabetta I, regina: 17, 22, 30, 52-53,
Corelli, Arcangelo: 100, 101, 162, 163n, 135
165, 167 Enrico VIII, re: 70
Corfe, Joseph: 176n-77 Etherege,George:24
Corvat, Thomas: 9 Evelyn,John: 77n, 155n-56, 159, 168
Cox, Liza: 105 Evelyn, Mary: 156, 161
Cowley, Abraham: 112 Falconieri, Orazio: 11
Craig, Gordon: 180 Fantozzi Pa1111a, Domenico: 9-10
Crespion, Stephen: 65 Farine), Miche): 157, 163n
Crinò, Anna Maria: 12n, 159n ra,11,er, Thomas: 49
Cristina di Svezia, regina: 157, 159, 165 Fede,lnnocenzo: 168n
Cromwell, Olivier: 22-23, 29, 35, 39, Ferraro, Giuseppe: !On
45,49n-50n,52,61, 104 Flecknoe, Richard: 32
Cross, Letitia: 130-31 Fletcher,John: 28n, 31, 129n, 130
Crowne,John: 41 Fuller, Isaac: 30
Cummings, William H.: 55n, 138, 178 Fuller-Maitland,J.A.: 152n
Damascene, Alexander: 78 Gardiner, J ohn Eliot: 183
Dandolo, Milli: 14n Garrick, David: 177
Dart, Thurston: 95, 167n Gay, John: 175
Davenant, William: 21, 23-28, 30, 31- Gemelli Careri, Giovanni Francesco:
33, 37, 40n, 47, 155n 15n
Day: 40 Geminiani, Francesco: 165
De La Forest: 167n Gentileschi, Artemisia: 153
Deller, Alfred: 182 Gentileschi, Giulio: 156
Dennison, Peter: 76, 152n Gentileschi, Orazio: 153
Dent, Edward: 180n George, principe di Danimarca: 57, 86
Diack J ohnstone, H.: I 07 n Giacomo I, re: 17, 21
Di Giacomo, Salvatore: 164n Giacomo II, re: 36, 53, 57, 75, 78, 86,
Dilworth, John: 98n, 160n 87, 121, 134-36, 168n
D'India, Sigismondo: 137 Gibbons, Christopher: 49-50, 53
Disertori, Benvenuto: 179 Gibbons, Edward: 56n
Disertori, famiglia: 179n Gibbons, Orlando: 50, 53, 56n, 74, 93,
Dixon, Graham: 156n-57n, 159, 168n 106n
Doglio, Federico: 29n Gibbs, Anne: 40n
Dolmetsch, Amold: 179-80 Gildon, Charles: 123
Dorset, Lady: 3 3 Gillet: 167n
Dowland, John: 112, 153, 173n Giordano, Luca: 164n
Dowland Robert: 173n Godonesche: 167n
Downes, John: 33, 120n, 126n Godt, lrving: 13 3 n
Draghi, Giovanni Battista: 37, 59, 81, Goldie, Mark: 133n
89, 105-106, 111, 152n, 158-59, 173, Goodgroome,John: 47n
182-83 Gostling, John: 47n, 76-78
Dryden, John: 15, 24, 27-30, 33-37, 39- Grabu, Louis: 49n, 59, 102, 119, 154,
40, 59, 66n, 119-21, 123-24, 128, 167-68, 170
130, 135-36n, 168, 170-73, 183 Greber, Jakob: 43
Duffy, Maureen: 46n-48, 55n-56n, 61n, Gregorio VI, papa: 11
155n Grossi, Giovan Francesco ("Siface"):
D'Urfey (Durfey), Thomas: 89, 130 159
Duval, Nicolas: 48 Guglielminetti, Marziano: 15n
Eccles, John: 38 Guglielmo il Conquistatore: 46n
Eco, Umberto: 18n Guglielmo I, re: 53
Edoardo VI, re: 70 Guglielmo III, re: 28, 57, 77, 86-88,
Elgar, Edward: 181 120-21, 131, 133n, 136
Indice dei nomi 213