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nno Accaademico 2013/20
014
1
PREMESSA
La presente Guida contiene norme comuni per la redazione di tutti gli elaborati
accademici1 richiesti dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium».
La Guida è uno strumento, semplice ed essenziale, di applicazione pratica delle
indicazioni offerte nel Laboratorio di metodologia della ricerca scientifica, circa il
lavoro scientifico.
La Guida è strutturata in tre sezioni.
La prima illustra l’articolazione tipica di un elaborato accademico e spiega brevemente
la natura e le esigenze scientifiche di ognuna delle sue parti (indice, eventuali sigle e
abbreviazioni, introduzione, capitoli, conclusione, bibliografia, appendici).
La seconda sezione contiene le norme per l’impaginazione della tesi.
La terza sezione contiene norme comuni per l’apparato tecnico.
I. ARTICOLAZIONE DELL’ELABORATO
Una Tesi di laurea è organizzata, di norma, nelle seguenti parti:
1. Indice
L’indice va collocato all’inizio della tesi. Deve riportare i titoli dei capitoli, numerati in
ordine progressivo; i titoli degli eventuali paragrafi in cui i capitoli sono stati suddivisi;
il numero della pagina con cui inizia ogni capitolo e paragrafo.
L’indice della tesi si imposta al computer dopo aver ultimato il lavoro.
2. Introduzione
Il corpo del lavoro: costituisce la parte centrale e più importante dell’elaborato nella
quale il laureando svolge le argomentazioni utili alla dimostrazione della sua tesi,
1
Le indicazioni riportate nella Guida riguardano gli elaborati della Prova finale di Baccalaureato
(Laurea) e della Tesi di Licenza (Laurea Magistrale) e, con debite integrazioni, possono riferirsi anche
alla Tesi di Dottorato.
2
3.1. Testo
Il testo viene di norma strutturato in capitoli.2
Ogni capitolo va suddiviso in paragrafi.
Ognuna di queste articolazioni porterà un titolo rispondente al contenuto specifico della
medesima.
Gli argomenti presentati nel testo devono essere organizzati secondo i parametri di un
lavoro scientifico metodologicamente corretto che richiede:
- elaborazione critica: svolgimento ben concatenato e unitario; collegamenti tra le
diverse parti del testo; ricchezza di argomentazione; esame critico di ricerche e
valorizzazione degli studi rilevanti sull’argomento; comparazione di diverse
prospettive; presa di posizione personale;
- forma linguistica dell’elaborato scritto: esposizione chiara e lineare; correttezza
grammaticale e sintattica; forma scorrevole e fluente;
- documentazione: riguarda la bibliografia generale (che dovrebbe essere inerente al
tema, pertinente dal punto di vista scientifico, aggiornata, ben organizzata), e le note
(che documentano pubblicamente le affermazioni fatte nel testo del lavoro).
3.2. Note
Le note si inseriscono nel testo subito dopo la citazione diretta. La nota, nel caso di
rimando, è inserita subito dopo il concetto da chiarire o al termine della frase. Il numero
della nota viene collocato sempre dopo il segno di interpunzione:
- per la citazione diretta «…».1 «…»,1 «…»;1
2
- per il rimando.
Le note hanno lo scopo di documentare o supportare o provare quanto si dice nel testo.
Possono contenere i seguenti aspetti:
- l’indicazione bibliografica (fonte o studio) dalla quale è preso il passo citato nel
testo;
- il suggerimento del testo da consultare a cui si rimanda il lettore;
- tutto ciò che è utile a completare e chiarire il testo.
Le note si collocano a piè di pagina.
La numerazione delle note è per capitoli (in ogni capitolo le note cominciano dal
numero 1).
3.3. Citazioni
In ogni lavoro scientifico si inserisce un numero equilibrato di citazioni, tratte dalle
fonti primarie della ricerca e dagli studi sull’argomento.
Le citazioni sono la riproduzione, nel testo o nelle note, di brani delle fonti o di studi
sull’argomento della tesi. La citazione può essere:
- diretta, quando si riproduce esattamente il testo così com’è nella versione originale;
in tal caso il brano citato si scrive tra virgolette «…»;
- indiretta, quando il testo viene parafrasato o riassunto. In questo caso, nella nota,
all’opera citata si premette un Cf senza il punto.
In entrambi i casi, il rimando all’opera citata è obbligatorio (cf Appendice 29-31).
Lo scopo delle citazioni è quello di:
2
Il testo, a seconda del tipo di elaborato, può essere strutturato in parti e, all’interno di ognuna, in
capitoli.
3
4. Conclusione
5. Bibliografia
Alla fine della tesi va posta la bibliografia delle fonti utilizzate. In essa devono
comparire tutti i testi citati nelle note della tesi.
L’articolazione interna della bibliografia deve essere ragionata, cioè motivata
logicamente e conforme al tipo di ricerca svolta.
In ogni caso l’elenco dei testi deve essere costruito, eccetto casi particolari di ricerca
storica, secondo un criterio alfabetico per cognome e nome dell’autore e, per ciascun
autore, nell’ordine cronologico di pubblicazione delle opere.
Dopo il testo della tesi e dopo la bibliografia finale vanno inserite eventuali appendici
contenenti allegati di varia natura (documenti, interviste, illustrazioni, questionari,
grafici, ecc.). Di ogni allegato, che dovrà essere numerato progressivamente, va sempre
indicata la fonte.
3
PRELLEZO José Manuel – GARCÍA Jesús Manuel, Invito alla ricerca. Metodologia del lavoro scientifico,
Roma, LAS 20043, 260.
4
Si consiglia di suddividere tutto l’elaborato nei file corrispondenti alle singole parti
della tesi di laurea: frontespizio, indice, introduzione, capitoli, conclusione, bibliografia
e gli allegati (se ci sono).
Ogni file deve portare una numerazione progressiva delle pagine, procedendo nel
seguente modo: Inserisci, Numero di pagina, In basso (numero a destra).
Per aggiornare il numero progressivo della pagina nel file successivo procedere:
Inserisci, Numero di pagina, Formato numeri di pagina, Comincia da (inserire il
numero di pagina ricordando di contare ogni volta anche la pagina divisoria con il titolo
della parte della tesi).
Sul frontespizio e su tutte le pagine divisorie non si stampa il numero della pagina.
DIMENSIONI PAGINA: A 4
MARGINI
Superiore 2,5 cm Inferiore 2,0 cm
Sinistro 3,5 cm Destro 2,5 cm
Dal paragrafo:
Rientri: sinistra 0 cm; destra 0 cm
Spaziatura: prima 0 pt; dopo 0 pt
La prova finale e la tesi di laurea magistrale possono essere scritte con due font a
scelta della/o Studente:
Arial oppure Times New Roman
5
Spazio tra le note si può distanziare di 3 o Spazio tra le note si può distanziare di 3 o
max 6 punti max 6 punti
1.1. Titolo del secondo livello 1.1. Titolo del secondo livello
Dimensione: 12 Dimensione: 13
Stile carattere: minuscolo, normale Stile carattere: minuscolo, normale
1.1.1. Titolo del terzo livello 1.1.1. Titolo del terzo livello
Dimensione: 12 Dimensione: 13
Stile carattere: minuscolo, corsivo Stile carattere: minuscolo, corsivo
Per costruire la pagina del frontespizio e le pagine divisorie contenenti i titoli delle
singole parti dell’elaborato scritto, si consiglia di aprire un file a parte. Le singole
pagine divisorie, come Il frontespizio stesso, sono contate nel numero progressivo delle
pagine del lavoro, però non devono riportare il numero stampato sulla pagina.
6
Le pagine divisorie (cf Appendice), come menzionato sopra, sono stampate senza il
numero della pagina e riportano i titoli delle singole parti dell’elaborato accademico.
Esse devono contenere:
- la specificazione di quale parte della tesi si tratti (es. Indice, Capitolo Primo,
Conclusione ecc.)
- nel caso dei capitoli si aggiunge il titolo, che deve corrispondere esattamente al
titolo scritto nell’Indice della tesi.
Fanno parte della pagine divisorie (in ordine di collocazione nel lavoro della tesi):
- INDICE
- INTRODUZIONE
- CAPITOLO PRIMO (CAPITOLO SECONDO, CAPITOLO TERZO ecc.) e titolo
esatto del capitolo
- CONCLUSIONE
- BIBLIOGRAFIA
- APPENDICI (se ci sono).
Nell’indice, a differenza dei titoli nel corpo del testo, i titoli di 1°, 2° e 3° livello hanno
un rientro differente, come nell’esempio:
7
Dimensione Arial 11
Times Roman 12
Alla fine del titolo non si mette MAI il punto (cf Appendice).
Per fare i puntini che collegano il titolo con il numero di pagina corrispondente
procedere nel modo seguente.
NB: La riga deve essere SEMPRE in stile normale. Nel caso i puntini e il numero della
pagina fossero scritti automaticamente in grassetto o in corsivo: evidenziare e togliere il
grassetto o il corsivo.
Si presenta dapprima il modo di citare nella nota. Alla fine del paragrafo si
presenteranno alcune norme comuni per redigere la bibliografia finale.
b. La nota va inserita nel testo subito dopo la citazione diretta oppure, nel caso di
rimando, subito dopo il concetto da chiarire o al termine della frase.
8
d. Nelle note esplicative la fonte è indicata sempre dopo il testo e tra parentesi
tonda (…). Se nella fonte citata c’è una parentesi tonda (nel caso delle riviste) essa
viene cambiata in parentesi quadra (…[…]…), come dagli esempi sotto:
Esempi:
1
L’atto di sorpassarsi, di andare al di là di sé, è basilare nella filosofia wojtyliana. Concorda in
questo con l’idea che ha di trascendenza il personalismo: «L’essere personale è un essere fatto per
sorpassarsi» (MOUNIER Emmanuel, Il personalismo, Roma, Editrice AVE 199911, 102).
2
«All’interno dell’esperienza dell’interiorità si costituisce anche l’esperienza dei valori» (WOJTYŁA
Karol, The Intentional Act and the Human Act that is, Act and Esperience, in Analecta Husserliana
5[1976], 269).
3
Bisogna fermarsi e guardare nella profondità dell’uomo che agisce per poter cogliere quel nocciolo
irriducibile che costituisce l’essere persona (cf SERRETTI Massimo, Autoconoscenza e
autocoscienza, in BUTTIGLIONE Rocco [et alii], La filosofia di Karol Wojtyła. Atti del Seminario di Studi
dell’Università di Bari 25-26 gennaio 1983, Bologna, Centro Studi Europa Orientale 1983, 49).
Esempio:
COLOMBO Fausto, Gli archivi imperfetti. Memoria sociale e cultura elettronica, Milano, Vita e
Pensiero 1996, 105.
Quando nel testo si usa la citazione diretta «…», nella nota si indica:
COLOMBO Fausto, Gli archivi imperfetti. Memoria sociale e cultura elettronica, Milano, Vita e
Pensiero 1996, 105.
Quando nel testo non si usa la citazione diretta, ma soltanto un rimando, nella nota si
indica un cf:
Cf COLOMBO Fausto, Gli archivi imperfetti. Memoria sociale e cultura elettronica, Milano, Vita e
Pensiero 1996, 105-120.
Quando in due note di seguito si cita lo stesso libro, ma cambia la pagina si scrive Ivi
in corsivo senza virgola e seguito dal numero della pagina di riferimento. Nel caso del
Cf l’abbreviazione ivi che segue si scrive in corsivo e minuscolo.
Ivi 105.
Cf ivi 105.
Quando in due note di seguito si cita lo stesso libro e la stessa pagina si scrive L. cit. in
corsivo, con punto e spazio (non si scrive il numero della pagina). Nel caso del Cf
l’abbreviazione l. cit. si scrive in minuscolo.
L. cit.
Cf l. cit.
Quando in due note di seguito si cita lo stesso autore, ma cambia il titolo del libro,
la seconda volta si sostituisce il cognome e il nome con la sigla ID scritta in
MAIUSCOLETTO, con l’iniziale Maiuscola, seguita da punto e da virgola ID.,
COLOMBO Fausto, Gli archivi imperfetti. Memoria sociale e cultura elettronica, Milano, Vita e
Pensiero 1996, 105-120.
Esempio:
FRANTA Herbert - SALONIA Giovanni, Comunicazione interpersonale. Teoria e pratica, Roma,
Libreria Ateneo Salesiano (LAS) 1981, 30.
Esempio:
AUMAN Jordan et alii, Problemi e prospettive di spiritualità, Brescia, Queriniana 1987.
Se gli autori sono più di tre, si mette solo il COGNOME e il Nome del primo, seguito
dall’indicazione et alii, in tondo e con virgola.
AA.VV. si usa solo quando è indicato sul frontespizio.
Esempio:
BERGER Peter, Invito alla sociologia [Invitation to Sociology, London, MacMillan 1960], tr. it. di
Giuliana De Carlo, Padova, Marsilio 1971, 124.
Esempio:
MAGRO Tiziana, Psicologia generale I, Milano, Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto
2005, 51.
11
Esempio:
FEDELI Daniele, Il bullismo: oltre /2. Verso una scuola prosociale. Strategie preventive e di
intervento sulla crisi, Gussago (BS), Editrice Vannini 2007, 100.
a. Dopo il COGNOME e il Nome dell’autore/autori e dopo il titolo del libro si mette una
barra / seguita dalla cifra arabica che indica il numero del volume e dal punto FEDELI
Daniele, Il bullismo: oltre /1.
b. Segue il sottotitolo in corsivo, città, editrice, anno e pagine (come sopra) Dai miti alla
realtà. La comprensione del fenomeno, Gussago (BS), Editrice Vannini 2007, 70.
Esempio:
SANNA Ignazio, L’identità aperta. Il cristiano e la questione antropologica = Biblioteca di Teologia
Contemporanea 132, Brescia, Queriniana 2006, 99.
Dopo il COGNOME, il Nome dell’autore e il titolo del libro si indica il segno = preceduto
e seguito da uno spazio, seguito poi dal titolo della collana e, se c’è, da un eventuale
numero del volume della collana scritto sempre con i numeri arabici; nel caso in cui il
numero della collana sia indicato in cifra romana, questa va sempre trasformata in
arabica = Biblioteca di Teologia Contemporanea 156.
Esempio:
MCQUAIL Denis, Sociologia dei media, Bologna, Il Mulino 20075, 299.
Esempio:
GUARDINI Romano, Persona e libertà. Saggi di fondazione della teoria pedagogica, a cura di Carlo
Fedeli, Brescia, La Scuola 1987, 30.
12
Esempio:
ROSSI Pietro (a cura di), La storiografia contemporanea. Indirizzi e problemi, Milano, Il Saggiatore
19892.
Dopo il COGNOME e il Nome del curatore del libro indicato nel frontespizio, si scrive tra
parentesi tonde e seguito da virgola (a cura di),
Esempio:
DEL CORE Pina - PORTA Ana Marìa (a cura di), Identità, cultura e vocazione. Quale futuro per la
formazione in Europa?, Roma, LAS 2002.
Dopo i COGNOMI e i Nomi dei curatori del libro indicati nel frontespizio, separati da un
trattino e da spazio, si scrive tra parentesi tonde e seguito da virgola (a cura di),
Esempi:
ROSMINI Antonio, Sulla felicità. Saggi su Foscolo, Gioia, Romagnosi LIV, a cura di Pier Paolo
Ottonello, in Opere edite ed inedite di Antonio Rosmini, Edizione nazionale e critica, Roma-
Stresa, Roma, Città Nuova 2011.
FREUD Anna, L’io e i meccanismi di difesa [The ego and the mechanisms of defens, London,
Hogarth Press 1936], in Opere 1922-1943, I, Torino, Boringhieri 1978, 187-192.
Esempio:
COLOMBO Antonia (a cura di), Verso l’educazione della donna oggi. Atti del Convegno
internazionale promosso dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», Frascati,
1°-15 agosto 1988, Roma, LAS 1989.
a. COGNOME e Nome del curatore seguito da (a cura di) e virgola COLOMBO Antonia (a cura di),
b. Titolo del volume curato, in corsivo, concluso con punto Verso l’educazione della donna
oggi.
c. L’informazione sul convegno, attinta dal frontespizio, luogo e data del convegno, in
tondo Atti del Convegno internazionale promosso dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione
«Auxilium», Frascati, 1°-15 agosto 1988,
d. Città, casa editrice, anno Roma, LAS 1989.
13
Esempio:
CIRIANNI Mariarosa, Il diritto per la donna e la donna per il diritto, in COLOMBO Antonia (a cura di),
Verso l’educazione della donna oggi. Atti del Convegno internazionale promosso dalla Pontificia
Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» Frascati, 1°-15 agosto 1988, Roma, LAS 1989,
160.
Esempio:
CAIRO Mariateresa, Disabilità e integrazione lavorativa, in CANEVARO Andrea (a cura di),
L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Gardolo (TN), Erickson 2007, 433.
L’opera collettanea è un’opera collettiva, ossia scritta da più autori e curata da uno o da
alcuni di loro. Per citare un contributo che si trova al suo interno, si procede così:
14
Esempio:
BERTOLINI Piero, Formazione, in ID., Dizionario di pedagogia e scienze dell’educazione, Bologna,
Zanichelli 1996, 213.
Nella bibliografia finale si mettono le pagine complessive della voce citata 213-214.
BERTOLINI Piero, Formazione, in ID., Dizionario di pedagogia e scienze dell’educazione, Bologna,
Zanichelli 1996, 213-214.
Esempio:
SIMONCELLI Mario, Paideia, in PRELLEZO José Manuel - MALIZIA Guglielmo - NANNI Carlo (a cura
di), Dizionario di scienze dell’educazione, Roma, LAS 20082, 786.
a. COGNOME e Nome dell’autore della voce seguito da virgola (non del curatore del
dizionario) SIMONCELLI Mario,
b. Il titolo della voce in corsivo, poi la preposizione in preceduta da virgola Paideia, in
c. COGNOMI e Nomi degli autori o curatori del dizionario/enciclopedia, in
MAIUSCOLETTO, separati da un trattino breve -, preceduto e seguito da uno spazio,
seguiti da (a cura di), con virgola alla fine PRELLEZO José Manuel - MALIZIA Guglielmo - NANNI
Carlo (a cura di),
15
Nella bibliografia finale si mettono le pagine complessive della voce citata 786-787.
SIMONCELLI Mario, Paideia, in PRELLEZO José Manuel - MALIZIA Guglielmo - NANNI Carlo (a cura
2
di), Dizionario di scienze dell’educazione, Roma, LAS 2008 , 786-787.
Esempio:
MELCHIORRE Virgilio, Metafisica, in CENTRO STUDI FILOSOFICI DI GALLARATE (a cura di), Enciclopedia
filosofica VIII, Milano, Bompiani 2006, 7341.
Nella bibliografia finale si scrivono le pagine complessive della voce citata 7341-7361.
MELCHIORRE Virgilio, Metafisica, in CENTRO STUDI FILOSOFICI DI GALLARATE (a cura di), Enciclopedia
filosofica VIII, Milano, Bompiani 2006, 7341-7361.
Esempio:
NOVELLO Leone, La scuola materna in Italia, in L’Educatore 13(1982)8, 15-17.
16
f. Numero del fascicolo della rivista in numeri arabici, subito dopo la parentesi, seguito
da virgola e spazio prima del numero della pagina 8,
g. Pagina o pagine dell’articolo citato seguito da punto 15-17.
Nel caso in cui la rivista presenti una numerazione diversa, si rispetta il modo di
numerare indicato dalla rivista:
Alcuni esempi:
CUPPARI Roberta, L’amazzone guerriera e la figura adolescente nella poesia di Milo De Angelis, in
Critica Letteraria 38(2010)2/147, 337-351.
Doppia numerazione:
2 = è il secondo fascicolo dell’anno;
147 = è il numero progressivo dei fascicoli dalla fondazione della rivista fino
all’anno 2010.
BERNÁRDEZ Mariana, María Zambrano: la vocación como mediación, in Estudios 7(2009) n. 89,
179-188.
BIASSONI Giuseppe, Ragazzi e ragazze. Il paradosso. Tra bisogni e percezioni, in CEM Mondialità
(2009)01, 8-9.
Esempio:
CANONICO Maria Francesca, Recensione a: WEIL Simone, Primi scritti filosofici. Con un saggio di
Monia Azzalini, Genova, Casa Editrice Marietti 1999, in Rivista di Scienze dell’Educazione
41(2003)1, 206.
2.6.1. Se è un articolo
Esempio:
GUERCI Carlo Mario, Il capitale non è straniero, in Il Sole 24 Ore (27-09-1998), 5.
17
2.6.2. Se è un editoriale
Gli atti normativi italiani si citano indicando prima il tipo della norma (per esempio:
Legge, Decreto legislativo, Decreto del Presidente della Repubblica) poi la data per
esteso seguita dalla virgola, il numero della norma preceduto da n. e seguito dal punto,
poi in corsivo il titolo completo della norma, seguito dall’indicazione della posizione
nella Gazzetta Ufficiale (il numero e la data per esteso).
Esempio:
Legge 15 marzo 1997, n. 59. Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle
regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione
amministrativa, in Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997.
NB. Gli atti normativi si abbreviano nel seguente modo: legge L.; decreto legge
D.L.; decreto legislativo D.Lgs.; decreto ministeriale D.M.; decreto del Presidente
della Repubblica D.P.R.; circolare ministeriale C.M., ecc.
Gli atti normativi stranieri si citano in maniera analoga, rispettando però l’ordine degli
elementi così come è di uso comune nel Paese in questione. Tuttavia la citazione deve
sempre contenere il titolo completo dell’atto, la data, il numero dell’atto, l’indicazione
della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Nella forma abbreviata, invece del numero dell’atto, si può usare il titolo della legge, se
così è in uso nel Paese in questione.
Esempio:
Codice di Diritto Canonico (CDC). Testo ufficiale e versione italiana, Unione Editori e Librai
3
Cattolici Italiani (UELCI), Roma 1997 , can. 646.
I documenti del Papa o della Santa Sede si possono citare da Acta Apostolicae Sedis
(AAS), Insegnamenti del Pontefice, Enchiridion Vaticanum (EV), sito www.vatican.va,
L’Osservatore Romano.
Esempio:
BENEDICTUS PP. XVI, Litterae encyclicae: Caritas in veritate (CV), 29 Iunii 2009, n. 21, in AAS
101(2009) 655-657.
Nella bibliografia finale si indicano soltanto le pagine complessive del testo 641-709.
BENEDICTUS PP. XVI, Litterae encyclicae: Caritas in veritate, 29 Iunii 2009, in AAS 101(2009) 641-
709.
Esempio:
BENEDETTO XVI, Lettera enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità: Caritas
in veritate (CV), 29 giugno 2009, n. 21, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana 2009.
19
Nella bibliografia finale non si scrivono né i numeri dei paragrafi citati né le pagine
complessive del testo.
BENEDETTO XVI, Lettera enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità: Caritas
in veritate, 29 giugno 2009, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana 2009.
Esempio:
BENEDETTO XVI, Lettera enciclica sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità: Caritas
in veritate (CV), 29 giugno 2009, n. 21, in Insegnamenti di Benedetto XVI, V/1, Città del Vaticano,
Libreria Editrice Vaticana 2010, 1195.
Esempio:
PAOLO VI, Lettera enciclica sullo sviluppo dei popoli: Populorum progressio (PP), 26 marzo 1967,
10
n. 42, in Enchiridion Vaticanum (EV)/2, Bologna, Dehoniane 1977 , 1087.
Documenti ecclesiali
Esempi:
CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo:
Gaudium et spes (GS), 7 dicembre 1965, nn. 14-15, in Enchiridion Vaticanum (EV)/1, Bologna,
Dehoniane 197911, 1363-1368.
PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, Sessualità umana: verità e significato, 8 dicembre 1995, n.
1, in Enchiridion Vaticanum (EV)/14, Bologna, Dehoniane 1997, 3344.
21
PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, Sessualità umana: verità e significato, 8 dicembre 1995, in
Enchiridion Vaticanum /14, Bologna, Dehoniane 1997, 3344-3533.
Le stesse regole valgono per le citazioni tratte da tutti gli altri Enchiridion, come ad
esempio Enchiridion delle encicliche, Enchiridion della Conferenza Episcopale Italiana
[ECEI], Enchiridion della Vita Consacrata, Enchiridion della Famiglia, ecc).
Esempi:
Gv 1,14 (capitolo e un solo versetto)
Gv 1,1-18 (capitolo e tutti i versetti da 1 a 18)
Gv 1,14.18 (capitolo e solo i versetti 14 e 18)
Gv 1,19-12,50 (dal capitolo 1, versetto 19 al capitolo 12, versetto 50)
Gv 1,4; 15,3 (capitolo 1, versetto 4; capitolo 15, versetto 3).
Nella citazione di manoscritti inediti, non vanno mai omessi la località e il nome
dell’Istituto (archivio, biblioteca, museo) o della persona che sono proprietari o
depositari del manoscritto citato, il fondo o raccolta in cui è inserito, la segnatura,
l’autore del documento e l’eventuale data di composizione.
Le citazioni di manoscritti e documenti inediti non hanno un criterio unico. Esse variano
secondo l’organizzazione interna dell’archivio dove sono conservati questi documenti.
Gli elementi comuni sono il titolo del manoscritto (in corsivo), seguito da preposizione
in, dal nome dell’Archivio (in tondo) e dagli elementi caratteristici dell’archivio in
questione.
22
Esempio:
Libro personal de este concexo de Espinama, in Archivo Historico Provincial de Cantabria.
Fondo: Ensenada. Doc. E-322, fol. 1.
Esempio:
CASTELLINO Giorgio Raffaele, Lezioni, attività accademiche ed extra accademiche, in Archivio
Storico Pontificia Università Salesiana - Roma. Fondo: Castellino. Coll.: Cart. 3/X Fasc. 35.
Esempio:
Conferenze di Don Filippo Rinaldi sulla pratica del Sistema Preventivo, Nizza Monferrato 19 - 21
febbraio 1917, pro manoscritto, 5.
Esempio:
TARDETTI Sergio, Educare oggi: un bilancio sempre in rosso, in
http://www.agliincrocideiventi.it/ANNO3/Giugno2005/educare_oggi.htm (7-01-2006).
23
Esempio:
ROSSI Antonella, L’intercultura e la pedagogia del confronto, in Educare.it 1(2000)1, in
http://www.educare.it/Frontiere/intercultura/intro/intercultura_e_pedagogia _del_confronto.htm 1-5
(5-05-2005).
Si cita come un articolo da Internet, e dopo htm dell’indirizzo e prima della data di
consultazione si mette la pagina o le pagine dell’articolo citato htm 1-5 (5-09-2013).
Esempio:
BELLINO Francesco, Gadamer: urge una nuova lingua, in Avvenire on line (7-01-2006), in
http://www.avvenire.it/ 1 (13-03-2012).
Esempio:
STENICO Tommaso, Educare oggi, in Bancadati@cgfma.org (8-02-2012) 1-10.
Esempio:
HIDALGO Ellie, Salesian High School. Miracle on Soto Street, in BoscoLink@aol.com, (04-03-
2012), 1-2.
Nei CD-ROM che raccolgono documenti, oltre all’autore del documento o della
raccolta, è di particolare importanza l’indicazione dell’Editrice o dell’Istituzione
responsabile della pubblicazione. Qualche cosa di analogo si deve dire delle cassette di
documenti. Nella citazione di CD-ROM e di cassette musicali, oltre l’autore della
musica e il direttore dell’orchestra va segnalato il nome del cantante.
2.13.1. Film
Esempio:
Harry Potter e la camera dei segreti [Harry Potter and the Chamber of Secrets], COLUMBUS Chris,
USA, Warner Bros Pictures 2002.
Esempio:
ISTITUTO STORICO SALESIANO, Conoscere Don Bosco. Fonti – Studi – Bibliografia [CD-ROM],
Roma, LAS 2000.
Esempio:
MACHETTA Domenico, Sorge la stella. Canti per la messa e le liturgie di Natale [CD-ROM],
Leumann (TO), Elledici Multimedia 2003.
Quando nelle opere mancano l’autore, la data, il luogo della pubblicazione, l’edizione si
scrive come segue:
Nel caso dei nomi e/o cognomi abbreviati, ma che si è riusciti a conoscere, nella
parentesi […] si racchiude quello che non si trova nel luogo proprio:
ROSATI L[anfranco]
R[OSATI] L[anfranco]
In caso di PSEUDONIMO, si indica tra parentesi […] il nome vero qualora lo si conosca:
TRILUSSA [SALUSTRI Carlo Alberto].
25
a. Nella bibliografia finale devono essere riportate tutte le opere citate nelle note.
b. La bibliografia finale deve essere ragionata, cioè motivata logicamente.
c. Essa deve essere suddivisa in:
- FONTI: per “fonti” si intendono le opere dell’autore o degli autori che sono
oggetto di studio. Quando sono da citare fonti di diversa natura, si differenzino
secondo opportuna gerarchia. Delle fonti si deve citare l’edizione critica;
- STUDI: si tratta delle monografie specifiche sull’argomento;
- ALTRI STUDI CONSULTATI.
d. Le FONTI (scritti dello stesso autore) si ordinano secondo il criterio cronologico
della pubblicazione delle opere, dalla più antica alla più recente.
e. Gli STUDI si ordinano secondo il criterio alfabetico dell’autore.
f. Quando, di un autore si cita più di un’opera, le opere devono essere messe in ordine
cronologico. Quando si cita lo stesso autore più volte, COGNOME e Nome vengono
sostituiti da un trattino –, (da cercare tra i segni del Simbolo) e virgola, seguito da uno
spazio TAB.
Esempio:
MBITI John S., African Religions and Philosophy, Oxford, Heinemann 19892.
–, Introduction to African Religion, Oxford, Heinemann 19912.
g. Nella bibliografia finale, differentemente dalle note (dove si citano solo la pagina o le
pagine in discussione):
- non si devono mai indicare le pagine dei libri;
- per articoli, voci di dizionario/enciclopedia e contributi nelle opere collettanee
si devono, invece, indicare tutte le pagine, dalla prima all’ultima.
PRELLEZO José Manuel – GARCÍA Jesús Manuel, Invito alla ricerca. Metodologia del
lavoro scientifico, Roma, LAS 20043.
27
PONT
TIFICIA FACOLTÀ
F À DI SCIENZE DE
ELL’EDU
UCAZION
NE
«AUXILIIUM»
Romma
CARATTERE
A
Allineamento: centrato
D
Dimensioni: Arial 14
Times Roman
n 14
SStile: grassetto
PARAGRAFO
SSpaziatura: prima e dopo 0 pt
IInterlinea: 1,15
PROVA FINALE
Bacccalaureatoo (Laurea
a) Stiile: non gras
ssetto
in Educcatore Prrofessionale
Stiile: corsivo
non gra
assetto
LE FAMIG
GLIE AFFIDA
A ATARIE
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ettura sociolog
s gica dell’affidam
mento ffamiliarre
TIT
TOLO SOOTTOTITOLO
CARATTERE CARATTERRE
DDimensioni: Arial 18 Dimensionni: Arial 16
Times Roman 20 Times Romman 18
SStile: grassetto Stile: grassetto
o
PARAGRAFO PARAGRAFFO
IInterlinea: 1.0 Interlinea: 1.15
Prof. ROSSI A
Anna
Stud. BIANCHI Maria
CARATTERE
Allineamentoo: sinistra (più TAB)
Dimensioni: Arial 12
Times Roman n 14
Stile: grassetto
PARAGRAFO
Spaziatura: prima e dopo o 0 pt
CARATTERE Interlinea: 1,15
D
Dimensioni: Arial 12
Times Roman 14
S
Stile: normale
Anno A co 2013/2014
Accademic
28
PONTIIFICIA FACOLTÀ
F À DI SCIIENZE DE
ELL’EDU
UCAZION
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CARATTERE
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Baccalaureatoo (Laureaa) Stiile: non gras
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La leettura sociologgica delll’affidam
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Prof. ROSSI A
Anna
Stud.. BIANCH
HI Maria
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CARATTERE
Allineamentoo: sinistra (più TAB)
Dimensioni: Arial 12
Times Roman n 14
Stile: grassetto
PARAGRAFO
CARATTERE Spaziatura: prima e dopo o 0 pt
D
Dimensioni: Arial 12 Interlinea: 1,15
Times Roman 14
S
Stile: normale
Anno A
Accademicco 2013/20
014
29
PONT
TIFICIA FACOLTÀ
F À DI SCIENZE DE
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NE
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Romma
CARATTERE
AAllineamento: centrato
DDimensioni: Arial 14
Times Roman 14
SStile: grassetto
PARAGRAFO
SSpaziatura: prima e dopo 0 pt
IInterlinea: 1,15
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ESI DI LICCENZA Stiile: non gras
ssetto
(La
aurea Magistrale)
in Psico
ologia delll’Educaziione
Stiile: non grasssetto
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Stile: grassetto Stile: grassetto
PARAGRAFO PARAGRAFO O
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Prof. ROSSI A
Anna
Stud. BIANCHI Maria
CARATTERE
Allineamentoo: sinistra (più TAB)
Dimensioni: Arial 12
Times Roman n 14
Stile: grassetto
PARAGRAFO
Spaziatura: prima e dopo o 0 pt
Interlinea: 1,15
CARATTERE
Dimensioni: Arial 12
n 14
Times Roman
Stile: normale
Anno A
Accademic
co 2013/2014
30
C ARATTERE
A
Allineamento: destra
D
Dimensioni: Arial 14
Times Roman 14
S
Stile: grassetto
P ARAGRAFO
S
Spaziatura: prima e dopo 0 pt
__________
___________
___________
__________
___________ _________ IN
___________ NDICE
31
INDICE ............................................................................................................................ 2
INTRODUZIONE ............................................................................................................. 4
CAPITOLO PRIMO
PRESUPPOSTI ANTROPOLOGICI E PSICOLOGICI DELLA RELAZIONE UMANA 10
CAPITOLO SECONDO
LA DIMENSIONE INTERPERSONALE DEL PROCESSO LOGOTERAPEUTICO .... 55
CONCLUSIONE.......................................................................................................... 115
32
______________________________________________________CAPITOLO PRIMO
33
4
FRANKL Viktor Emil, La sfida del significato. Analisi esistenziale e ricerca di senso, a cura di Daniele
Bruzzone e Eugenio Fizzotti, Trento, Erickson 2005, 17.
5
ID., Senso e valori per l’esistenza. La risposta della logoterapia [The Will to Meaning. Foundations and
Applications of Logotherapy, New York, New American Library 1969], Roma, Citta Nuova 19982, 31.
6
Cf BRUZZONE Daniele, Autotrascendenza e formazione. Esperienza esistenziale, prospettive pedagogiche
e sollecitazioni educative nel pensiero di Viktor E. Frankl, Milano, Vita e Pensiero 2001, 105-111.
7
FRANKL, Senso e valori 23.
34
8
Cf BRUZZONE, Autotrascendenza e formazione 105. L’autore parla di tre diverse ragioni che dimostrano la
vicinanza del metodo frankliano a quello fenomenologico. Una prima motivazione della vicinanza
all’orientamento fenomenologico sta nell’intento frankliano di restituire dignità ed umanità alle scienze
umane e alla psicoterapia, aprendo nuovi orizzonti su una visione del mondo e dell’uomo considerati nella
loro globalità. Un secondo interesse è verso la metodologia dell’osservazione priva di pregiudizi, capace di
descrivere come l’uomo comprende la propria esistenza, senza far riferimento a modello preconcetti di
spiegazione. Una terza ragione di concordanza la si trova nella visione della persona caratterizzata dalla
qualità intenzionale degli atti spirituali, in quanto essenzialmente capace di trascendersi (cf ivi 105-108).
9
HUSSERL Edmund, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale [Die Krisis der
europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie, Aja, Marinus Nijhoff 1959],
Milano, Il Saggiatore 19877, 245.
10
BRENTANO Franz, Psychologie vom empirischen Stadpunkte vol. 1, Hamburg, Duncker & Humblot 1874,
124-125, citato in BAUSOLA Adriano (a cura di), Questioni di storiografia filosofica, vol. 4: Il pensiero
contemporaneo, Brescia, La Scuola 1978, 15.
11
Cf CAPRARA Gian Vittorio – ACCURSIO Gennaro, Psicologia della personalità, Bologna, Il Mulino 1994,
255-257.
35
introduca il concetto di coscienza trascendentale, cioè «la capacità dello spirito umano
di oltrepassare il “contenuto” immanente della coscienza e, attraverso di esso,
raggiungere un “oggetto” che trascende la coscienza».12 Tale caratteristica della
soggettività di essere rivolta intenzionalmente fuori di sé e «una nota distintiva dello
spirito umano»;13 non si parla infatti di processi psicofisici, bensì di «processi spirituali, i
quali, come tali, esercitano per una necessità essenziale la funzione di costituire forme
di senso».14
12
FRANKL Viktor Emil, Homo patiens. Soffrire con dignità [Homo patiens. Versuch einer Pathodizee, Wien,
2
Franz Deuticke 1950], Brescia, Queriniana 2001 , 28.
13
L. cit.
14
HUSSERL, La crisi delle scienze 141.
15
FRANKL, Senso e valori 25.
16
Cf ivi 37-38.
17
ID., Dio nell’inconscio. Psicoterapia e religione [Der unbewußte Gott. Psychotherapie und Religion,
München, Kösel-Verlag 1948], Brescia, Morcelliana 2000, 30.
36
_________________________________________________________ BIBLIOGRAFIA
37
FONTI
STUDI
CAIMI Luciano, L’esigenza personalistica nella proposta educativa della rivista “Esprit”,
in Pedagogia e Vita 37(1976)5, 501-522.
DANESE Attilio, Unità e pluralità. Mounier e il ritorno alla persona, Roma, Città Nuova
1984.
38
BUBER Martin, Il principio dialogico e altri saggi, a cura di Andrea Poma, Milano,
Paoline 19932.
CAMPANINI Giorgio, Persona e personalismi negli anni ’30, in PAVAN Antonio - MILANO
Andrea (a cura di), Persona e personalismi, Napoli, Dehoniane 1987, 371-
391.
DERRIDA Jacques, Donare il tempo. La moneta falsa [Donner le temps, Paris, Éditions
Galilée 1991], Milano, Raffaelle Cortina 1996.
HALL Calvin S. - LINDZEY Gardner, Teorie della personalità [Teories of personality, New
York, John Wiley & Sons 1978], Torino, Bollati Boringhieri 1986.
HEIDEGGER Martin, Essere e tempo [Sein und Zeit, s.l, s.e. 1927], tr. it. di Pietro Chiodi
Milano, Longanesi & C. 1970.
REALE Giovanni - ANTISERI Dario, Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi III,
Brescia, La Scuola 1994.
RICOEUR Paul, Storia e verità [Histoire et verité, Paris, Editions du Seuil 1955],
Cosenza, Marco Editore 1994.
39
DIZIONARI ed ENCICLOPEDIE
DEVOTO Giacomo - OLI Gian Carlo, Famiglia, in ID., Il dizionario della lingua italiana,
Firenze, Le Monnier 1990, 712-713.
GENNARI Mario, Ambiente, in PRELLEZO José Manuel - NANNI Carlo - MALIZIA Guglielmo
(a cura di), Dizionario di scienze dell’educazione, Roma, LAS 20082, 55-56.
GALLINO Luciano, Famiglia, in ID., Dizionario di sociologia, Torino, UTET 19932, 289-
298.
GONZÀLEZ RUIZ José Marìa, Incarnazione, in FLORISTAN Casiano - TAMAYO Juan José,
Dizionario sintetico di pastorale, Città del Vaticano, Libreria Editrice
Vaticana 1999, 386-389.
SITOGRAFIA
40
ERRATA CORRIGE
PROVA FINALE
di Baccalaureato (Laurea)
in Educatore Professionale
LE FAMIGLIE AFFIDATARIE
La lettura sociologica dell’affidamento familiare
41
PREMESSA ..................................................................................................................... 2
1. Indice ............................................................................................................................ 2
2. Introduzione ................................................................................................................ 2
3. Corpo del lavoro (suddiviso in capitoli) .................................................................... 2
3.1. Testo ....................................................................................................................... 3
3.2. Note ........................................................................................................................ 3
3.3. Citazioni ................................................................................................................. 3
4. Conclusione.................................................................................................................. 4
5. Bibliografia .................................................................................................................. 4
6. Eventuali appendici contenenti allegati (documenti, grafici, tabelle, illustrazioni) .4
2.9. Come citare un documento del Papa o documenti ufficiali della Santa Sede ..... 19
43
Raffaele Farina
44