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ADRIANA LECOUVREUR 
Mlle Jouvenot                           Soprano
Poisson                                     Tenore
di Francesco Cilea    

Quinault                                    Basso
Un maggiordomo                      Tenore

Trama, Libretto, Opera completa e Personaggi

Adriana Lecouvreur è un'opera lirica di Francesco Cilea su


libretto di Arturo Colautti. Il soggetto è tratto dal dramma
Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe e Ernest Legouvé. A Parigi, nel marzo del 1730
La prima assoluta dell'opera ebbe luogo il 6 novembre 1902
al Teatro Lirico di Milano, diretta da Cleofonte Campanini, ATTO PRIMO
con Angelica Pandolfini nel ruolo di Adriana ed Enrico
Caruso in quello di Maurizio ed ebbe un enorme successo. Nel foyer della Comédie-Française
Dopo esser stata rappresentata in Italia e all'estero, a partire
dal 1910 l'opera venne dimenticata. Solo dagli anni trenta in Sta per avere inizio una rappresentazione teatrale e il
poi, dopo numerosi tagli e cambiamenti, Adriana direttore di scena Michonnet corre qua e là per soddisfare le
Lecouvreur rientrò stabilmente in repertorio. richieste di tutti. Entra il principe di Bouillon, protettore
  della celebre attrice Duclos, seguito dall'abate Chazeil.
Mentre essi intrattengono due giovani attrici, entra Adriana
 Adriana Lecouvreur                  Soprano declamando alcuni versi del Bajazet (una tragedia di
 il principe di Bouillon                Basso Racine) per ripassare la parte di Rossana, che, di lì a poco,
dovrà interpretare.
 La principessa di Bouillon         Mezzosoprano
Il principe chiede della Duclos e Michonnet gli riferisce che
 L’abate di Chazeuil                   Tenore
si trova nel suo camerino intenta a scrivere un biglietto. Il
 Maurizio                                    Tenore principe, sospettoso, chiede all'abate di farsi consegnare il
 Michonnet                                 Baritono biglietto ad ogni costo. Michonnet, rimasto solo con
 Mlle Dangeville                         Mezzosoprano Adriana della quale è innamorato, le dice, con l'intenzione
di dichiararsi, che ha deciso di sposarsi poiché ha ricevuto
una piccola eredità. Adriana però, non immaginando nulla, Nel nido della Duclos, la principessa di Bouillon aspetta
confida all'amico di essere anche lei innamorata di un trepidante Maurizio (Acerba voluttà), che si presenta in
alfiere del conte di Sassonia che quella sera sarà in teatro ritardo. Ella gli confida che nemici potenti contrastano la
per vederla recitare. Michonnet se ne va rattristato ed entra sua ascesa al trono di Polonia e vogliono il suo arresto.
l'uomo che Adriana attendeva, Maurizio, in realtà il conte di Maurizio, sentendo ciò, preferirebbe partire, ma la
Sassonia in persona e non un semplice alfiere come l'attrice principessa lo trattiene, bramosa di lui. Maurizio tenta di
credeva. Egli non intende ancora svelarle la sua identità e replicare (L'anima ho stanca) e per non contrariarla finge
dice di aver bisogno di protettori molto importanti. Adriana che le viole ricevute in dono da Adriana siano un omaggio
si offre di parlarne al conte di Sassonia e Maurizio si per lei. Improvvisamente arriva il principe, convinto di
congeda dandole appuntamento a dopo lo spettacolo. sorprendere la Duclos. La principessa si nasconde in una
Adriana gli offre un mazzetto di viole e Maurizio si dirige stanza buia mentre il principe, ormai stanco della Duclos,
verso il suo palco. dice al conte Maurizio che gliela cederebbe volentieri, e gli
L'abate nel frattempo consegna al principe la lettera della stringe la mano. Mentre l'abate prepara il salone per la cena,
Duclos. Parla di un appuntamento politico che avrà luogo giunge Adriana che incontra sorpresa Maurizio; i due si
quella stessa sera, nel solito villino, e la lettera deve essere scambiano nuove promesse d'amore. Ma il perfido abate
consegnata nel palco del conte. Il principe dunque crede che rivela ad Adriana la presenza di una rivale, che lascia
la Duclos abbia dato un appuntamento al conte nel villino intendere essere la Duclos. Maurizio, però, convince
che egli le ha messo a disposizione. Invita pertanto un Adriana della sua innocenza e la supplica di aiutare la donna
gruppo di amici a cena al villino in modo da sorprendere la chiusa nella stanza ad uscire dal nascondiglio e fuggire. Nel
Duclos, ma i presenti deridono il principe, poiché sanno che buio le due donne non si vedono, e la Principessa,
la lettera della Duclos è stata scritta per conto della moglie, riconoscente, cerca di scoprire l'identità della sua salvatrice,
la principessa di Bouillon. ma Adriana, divisa tra l'amore per Maurizio e la gelosia,
cerca di nascondersi. Il suo silenzio accende la Principessa
prima di sdegno nobiliare e poi di gelosia: Maurizio non
ATTO SECONDO avrebbe affidato l'incarico di salvarla se non a una persona a
lui particolarmente cara, e teme che Adriana possa essere
Al nido della Grange-Batelière, una villetta della Duclos. una sua rivale. Le due donne rivendicano i propri diritti sul
Conte, ma l’improvviso sopraggiungere di qualcuno fa
fuggire la Principessa, che perde un braccialetto che viene
raccolto e consegnato ad Adriana.
ATTO QUARTO

ATTO TERZO A casa di Adriana.

A palazzo Bouillon. Adriana, che ormai non recita più da tempo, riceve in visita
degli amici attori che la invitano a tornare con loro. Ella
A palazzo Bouillon, prima di uno spettacolo in cui sarà acconsente. Subito dopo le viene consegnato un cofanetto
presente Adriana, la principessa turbata si domanda chi inviato da Maurizio: contiene un mazzetto di viole. Adriana
fosse la misteriosa salvatrice. Non appena entra la le annusa ma poi, pensando che Maurizio con quel gesto
Lecouvreur, la principessa crede di riconoscerne la voce e, intenda renderle le viole che ella gli aveva donato, le getta
astutamente, racconta che Maurizio è stato ferito in duello. tra le fiamme adirata (Poveri fiori). Subito dopo riceve la
Adriana impallidisce, ma si rallegra quando vede Maurizio visita di Maurizio e di Michonnet. Il conte e Adriana si
sano e salvo in sala. La principessa ha però capito che era rinnovano le promesse d'amore, ma improvvisamente la
lei la sua salvatrice. Anche Adriana è colta da dubbi e crede cantante diventa pallida e delirante, e infine muore sotto gli
di aver riconosciuto la voce della principessa. Mentre viene sguardi disperati di Maurizio e Michonnet. Le violette nel
eseguito un balletto di stile classico (Il giudizio di Paride), cofanetto erano avvelenate. Ma non è Maurizio ad averle
tutti si domandano di chi fosse il braccialetto rinvenuto nel mandate, bensì la principessa di Bouillon.
nido della Duclos. Adriana e la principessa alimentano i
pettegolezzi con le loro insinuazioni (È quella dama di
certo) fino a quando Adriana non mostra il braccialetto della
Principessa, che viene riconosciuto dal Principe. Non vi
sono più dubbi circa l'identità delle due dame. La
Principessa chiede ad Adriana di recitare qualcosa. L'attrice
declama il "monologo del richiamo" dalla Fedra di Racine
e, sulle ultime parole (come fanno le audacissime impure
cui gioia è tradir) indica la Principessa, che giura di
vendicarsi mentre il pubblico applaude.
L'opera ottenne da subito un enorme successo e ancora oggi
AIDA continua ad essere una delle opere liriche più famose.
 
di Giuseppe Verdi   

Aida - opera in quattro atti di Giuseppe Verdi.


Libretto di Antonio Ghislanzoni, da una versione francese in  Aida, Principessa etiope - soprano
prosa di Camille du Locle di un soggetto di Auguste
 Radamès, capitano delle Guardie - tenore
Mariette.
 Amneris, figlia del Re - mezzosoprano
Ismail Pascià, Vicerè d'Egitto, commissionò a Giuseppe  Amonasro, Re dell'Etiopia e padre di Aida - baritono
Verdi un inno da suonare in occasione delle celebrazioni per  Ramfis, capo dei Sacerdoti - basso
l'apertura del Canale di Suez avvenuta nel 1870.  Il Re d'Egitto, padre di Amneris - basso
Nonostante la grande passione del sovrano egizio per  Una Sacerdotessa - soprano
l'Opera Italiana,  Verdi rifiutò, rispondendo che mal gli si  Un Messaggero - tenore
addiceva scrivere musica d'occasione.  Sacerdoti, Sacerdotesse, Ministri, Soldati,
Capitani, Funzionari, Schiavi e prigionieri etiopi,
Da qui in poi la storia dell'Aida si mescola alla leggenda. Si Popolo egizio, ecc... – coro
narra infatti che il Vicerè fosse in procinto di affidare la
scrittura dell'opera a Richard Wagner quando l'indiscrezione
giunse alle orecchie di Verdi, che  si affrettò a concludere la
trattativa e accettò la proposta, ponendo alcune condizioni
irrinunciabili.

L’ Aida fu rappresentata per la prima volta il 24 Dicembre


1871 al Teatro Nazionale del Cairo (inaugurato pochi mesi
prima con il Rigoletto).
Durante una solenne cerimonia, Radamès viene investito del
grado di comandante in capo.

ATTO I ATTO II

 Scena I: Sala del palazzo del re a Menfi.  Scena I: Una sala nell'appartamento di Amneris.

Durante una spedizione militare contro l'Etiopia, i soldati Amneris riceve nelle sue stanze la schiava Aida; con malizia
egizi catturano la principessa Aida e, ignorando la sua vera finge che Radamès sia morto in battaglia per spingerla a
identità, la portano a Menfi e la mettono in schiavitù. dichiarare il suo amore per lui. L'inganno di Amneris
Suo padre - il Re di Etiopia Amonasro - organizza funziona e la reazione involontaria di Aida la tradisce,
un'incursione per liberarla e ricondurla a casa. Non sa che rivelando i suoi sentimenti.
sua figlia si è innamorata da subito del giovane guerriero A questo punto anche Amneris mette le carte in tavola e
Radamès, che ricambia questo suo sentimento. dichiara il suo amore per Radamès. Come potrebbe un'umile
Purtroppo anche Amneris, figlia del Re d'Egitto, si è schiava competere con figlia del Faraone? Mossa da
invaghita del giovane soldato. Amneris intuisce subito che orgoglio Aida svela la sua vera identità di figlia del Re
possa esserci qualcosa tra la giovane schiava e il suo amato; Etiope.
cerca così subdolamente di consolare Aida, con lo scopo di Dal fronte arrivano notizie di vittorie e Amneris costringe
scoprire qualcosa in più. Aida ad assistere al trionfo dell'Egitto e alla sconfitta del
Il Re apprende le ultime notizie dal confine: l'esercito suo popolo.
Etiope sta marciando contro l'Egitto. A Radamès viene
concesso il rango di capitano dell'esercito egizio, con il  Scena II: Uno degli ingressi della città di Tebe.
compito preciso di fermare l'avanzata dell'esercito di
Amonasro. Una marcia trionfale accoglie il ritorno vittorioso di
Aida è divisa tra l'amore per la Patria e l'amore verso il suo Radamès. Come ricompensa, il Re gli concede qualsiasi
Radamès. cosa desideri. I prigionieri etiopi sono condotti al cospetto
del Re; tra di loro c'è anche Amonasro. Aida corre a
 Scena II: Interno del tempio di Vulcano a Menfi. ricongiungersi con il padre, tuttavia le loro vere identità
rimangono ancora sconosciute agli egizi. Il Re Etiope è
infatti dato per morto in battaglia.
Radamès, per amore di Aida, utilizza del desiderio Amneris, sapendo che Radamès è innocente, lo supplica di
offertogli dal Re per chiedere il rilascio di tutti i prigionieri. discolparsi. Ma egli si rifiuta, condannandosi per l'incauto
Il Re, pieno di gratitudine verso Radamès, lo dichiara suo gesto.
successore al trono, offrendogli la mano di Amneris. Durante il processo, egli tace, non pronunciando una sola
Tutti i prigionieri etiopi vengono rilasciati tranne Aida e parola in propria difesa. Amneris si appella alla pietà dei
Amonasro, trattenuti su consiglio del sommo sacerdote Sacerdoti, ma nonostante il suo accorato appello, Radamès
Ramfis, per evitare che gli etiopi cerchino vendetta alla loro viene condannato a morte per alto tradimento e portato via.
recente sconfitta.
 Scena II: L'interno del tempio di Vulcano e la tomba
ATTO III di Radamès; la scena è divisa in due piani: il piano
superiore rappresenta l'interno del tempio splendente
 Scena: Le rive del Nilo, nelle vicinanze del Tempio di d'oro e di luce, il piano inferiore un sotterraneo.
Iside.
La condanna prevede che Radamès sia sepolto vivo.
Amonasro, durante la sua prigionia, cerca di aiutare la sua Radamès crede di essere solo nella sua cripta, ma poco dopo
Patria: costringe infatti sua figlia Aida a raccogliere si accorge che Aida si è nascosta lì, per poter morire
informazioni sulla posizione dell'esercito egizio insieme a lui. I due amanti confermano l'amore reciproco e
direttamente da Radamès. accettano il loro triste destino.
Radamès, che pur avendo accettato la mano di Amneris e il Mentre attendono che l'alba porti via le loro pene, Amneris
trono d'Egitto prova ancora dei sentimenti per Aida, piange e prega sopra la loro tomba.
fidandosi di lei, le confida le informazioni richieste dal
padre.
Amonasro e Aida riescono infine a fuggire; solo allora la
loro vera identità viene scoperta. Radamès, disperato per
aver involontariamente tradito la sua Patria, si consegna
prigioniero al sommo sacerdote Ramfis.

ATTO IV

 Scena I: Sala nel palazzo del Re.


ANDREA CHÉNIER
di Umberto Giordano   
Frontespizio libretto
 Andrea Chénier - tenore
Andrea Chénier è un'opera lirica in quattro quadri
 Carlo Gérard - baritono
(“dramma di ambiente storico”) di Umberto Giordano su
 La contessa di Coigny - mezzosoprano
libretto di Luigi Illica, ispirata alla vita del poeta francese
André Chénier (1762-1794) all'epoca della rivoluzione  Maddalena di Coigny - soprano
francese. Il personaggio di Carlo Gérard è ispirato al  Bersi, serva mulatta - mezzosoprano
rivoluzionario Jean-Lambert Tallien.  Roucher - basso
 Mathieu, detto Populus, sanculotto - baritono
È la più famosa opera lirica di Giordano e, assieme alla  Madelon - mezzosoprano
Fedora, è ancora oggi in repertorio.  Un Incredibile - tenore
 Pietro Fléville, romanziere pensionato del re - basso
La prima assoluta dell’opera, diretta da Rodolfo Ferrari, è  L'abate poeta - tenore
andata in scena al Teatro alla Scala di Milano il 28 marzo  Schmidt, carceriere a San Lazzaro - basso
1896. Giuseppe Borgatti prese il posto del tenore designato  Il maestro di casa - basso
Alfonso Garulli, anche se non era al massimo delle sue  Dumas, presidente del Tribunale di salute pubblica -
potenzialità;   ma anche grazie al soprano Evelina Carrera basso
ed al baritono Mario Sammarco, fu un grande successo.  Fouquier Tinville, accusatore pubblico – basso
 
Si svolge a Parigi nelle vicinanze del ponte Peronnet nel
periodo del terrore di Robespierre. Chénier, diventato un
bersaglio del governo rivoluzionario, viene continuamente
 QUADRO I pedinato da un "Incredibile" messogli alle costole da
Gerard, divenuto ormai un capo della rivoluzione. Una
L'azione si svolge nella serra del Castello di Coigny. donna sconosciuta gli scrive da tempo chiedendo
Nonostante la rivoluzione francese sia già alle porte, la vita protezione. E’ Maddalena di Coigny, la cui madre è stata
della nobiltà francese prosegue immutata e serena. La uccisa dai rivoluzionari,  che è costretta a vivere nascosta e
contessa di Coigny intende dare una festa nel suo castello. Il ridotta in povertà. Le offre aiuto la serva mulatta Bersi che
giovane servitore Gerard è intento ad addobbare la serra per si prostituisce per guadagnare dei soldi per sé e per l'ex
la festa imminente e rimugina fra sé il disprezzo per i padrona. Chénier viene invitato dall'amico Roucher a partire
padroni. L’unico membro della famiglia che è oggetto del per evitare di essere catturato dai rivoluzionari, ma il
suo odio è la contessina Maddalena, della quale è giovane vuole prima conoscere la misteriosa donna delle
segretamente innamorato. Alla festa prende parte il poeta lettere. Una sera, i due giovani si incontrano vicino al ponte
Andrea Chénier che subisce le critiche di Maddalena poiché e Chénier riconosce subito Maddalena; non è più la ragazza
non scrive poesie alla moda. Il giovane difende con forza i altera della festa, ma una donna profondamente cambiata.
suoi ideali contro i costumi corrotti dell'epoca, che stanno Fra i due divampa subito l'amore ma, all’improvviso,
portando la società alla decadenza, e scongiura Maddalena, avvertito dall’"Incredibile", irrompe Gerard, ancora
dalla cui giovinezza è rimasto colpito, rispettare di  più un innamorato di Maddalena. I due si affrontano in duello
sentimento gentile come l'amore, ormai disprezzato dalla mentre Maddalena fugge. Chénier ferisce gravemente
società. Maddalena, colpita dalle parole di Chénier, si scusa l’avversario e questi, per amore di Maddalena, consiglia al
con il giovane. Inizia la festa, ma viene interrotta poco dopo suo rivale di fuggire con la donna che ama, poiché è
dall'ingresso di un gruppo di mendicanti che Gerard ha fatto ricercato dai rivoltosi. Al popolo che accorre dichiara di non
entrare. La contessa rimprovera il suo servo che, offeso, si conoscere l'uomo che lo ha ferito.
toglie la livrea e si allontana con i suoi amici poveri. La
festa riprende e gli invitati danzano la gavotta.

 QUADRO II
 QUADRO III  QUADRO IV

Nel tribunale rivoluzionario. La Francia ha bisogno di Nel cortile della prigione. Andrea Chénier, assistito
denaro e soldati. Gerard, ormai guarito, cerca di convincere dall'amico Roucher, scrive i suoi ultimi versi mentre sta per
la folla a fare una donazione per la causa di eguaglianza morire. Gerard ha tentato di salvarlo, ma Robespierre non
nella quale crede fermamente. Una vecchia popolana cieca, ha accettato di riceverlo. Aiutata da Gerard, Maddalena
Madelon, offre alla patria il suo unico nipote quindicenne, riesce ad ottenere un colloquio con Chénier e a corrompere
mentre l'"Incredibile", rimasto da solo con Gerard, lo la guardia. All'alba, quando i soldati vengono a prelevare i
costringe ad accusare Chénier, che intanto era stato condannati, prende il posto di una prigioniera, Idia Legrey,
arrestato. Gerard è incerto, ma l’amore per Maddalena lo e le dona il suo lasciapassare. Siede così sul carro dei
convince a denunciare il rivale. Maddalena, sconvolta, si condannati a fianco dell'uomo che ama. I due amanti si
offre a Gerard perché salvi la vita di Chénier. Questi, dirigono sereni verso la morte, rapiti nell'estasi del loro
commosso, farà di tutto per salvare il giovane. Durante il amore. In un angolo Gerard piange amaramente.
processo, Chénier si difende da ogni accusa e Gerard,
pentito di aver detto il falso allo scopo di sbarazzarsi del  
 
rivale, ritratta la denuncia. Questo però non basta a
scagionarlo e Chénier viene condannato a morte.
Maddalena, confusa tra la folla, piange disperatamente.
La prima rappresentazione fu al "Tratro La Fenice" di
ATTILA Venezia il 17 Marzo 1846.

di Giuseppe Verdi

PROLOGO
Personaggi

 ATTILA (basso) re degli unni


 EZIO (baritono) generale romano
Ad Aquileia attorno alla metà del V secolo Odabella, figlia
 FORESTO (tenore) cavaliere
 LEONE (basso) vecchio romano del signore della città, ha perduto l'intera famiglia in seguito
 ODABELLA (soprano) figlia del signore di Aquileia al saccheggio della città da parte di Attila, re degli Unni ed
 ULDINO (tenore) giovane bretone schiavo di Attila intende vendicarsi di lui uccidendolo.
 Duci, re e soldati unni, ostrogoti, gepidi, eruli, Al cospetto del re è condotto uno stuolo di vergini aquileiesi
turingi, sacerdotesse e popolo, uomini e donne prigioniere: le guida l'orgogliosa Odabella; il re ammirato
d'Aquileia, donzelle d'Aquileia in abito guerriero, dal suo coraggio le dona la sua spada con la quale la
ufficiali e soldati romani, vergini e fanciulli di giovane medita di ucciderlo per vendicare il padre. Riceve
Roma, eremiti, schiavi (CORO)
poi il generale romano Ezio e reagisce sdegnato alla
Introduzione proposta di spartirsi con lui l'impero.
Ad Ezio non resta che rinnovare lo scontro in campo.
È un dramma lirico in un prologo e tre atti di Giuseppe Nella laguna veneta si rifugiano i profughi di Aquileia
Verdi su libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia fuggiti dalla città distrutta; il loro capo Foresto, fidanzato di
Attila, Koning der Hunnem di Zacharias Werner. Odabella, vuole fondare una nuova città.
lo avverte, non per pietà, ma per essere lei ad ucciderlo;
Foresto si svela colpevole, Attila lo perdona per
ATTO I
intercessione della giovane, annuncia le sue nozze con lei e
In un bosco vicino alla tenda di Attila, Odabella, che ha
congeda Ezio assicurandogli che non invaderà Roma.
nostalgia del padre ucciso e di Foresto, incontra l'amato al
quale nega di tradirlo con Attila.
La giovane lo rassicura rivelandogli di trattarsi di finzione
per uccidere il barbaro.
Intanto Attila, addormentato nella propria tenda, si desta di
soprassalto e narra allo scudiero Uldino un sogno: giunto ATTO III
alle porte di Roma, è fermato da un vecchio canuto che gli Nella foresta tra gli accampamenti nemici Foresto è
impone di arretrare di fronte alla terra di Dio. scoraggiato per le nozze imminenti di Attila e Odabella e
Scacciato l'attimo di debolezza, decide di muovere contro invoca l'intervento delle armi romane. Oltre Ezio, anche la
Roma. giovane giunge fuggendo dal campo unno; Attila la insegue,
Il sogno si preannuncia premonitore: quando le schiere si ma quando la scopre insieme a Foresto e ad Ezio comprende
il tradimento.
mettono in marcia, si ode un canto flebile di donne e
In quell'istante i soldati romani irrompono
fanciulli guidati da Leone, un vecchio imbelle che lo ferma nell'accampamento barbaro e mentre Unni e Romani si
con le stesse parole udite in sogno. battono, Odabella trafigge a morte Attila, vendicando
l'uccisione del padre.

ATTO II
Nel campo romano Ezio apprende della tregua impostagli
dall'imperatore fanciullo Valentiniano. Alcuni Unni recano
un messaggio: Attila accantona le ostilità, gli propone
nuovamente l'alleanza invitandolo a un banchetto.
Odabella ha saputo che Foresto vuole avvelenare il re, allora
 MONELLI (Coro voci bianche)
CARM
Introduzione
EN
È un'opera lirica in quattro atti di Georges Bizet su libretto

di Georges Bizet di Henri Meilhac e Ludovic Halévy ispirato alla novella


omonima di Prosper Mérimée.
La prima rappresentazione fu all'"Opéra Comique" di
Parigi il 3 Marzo 1875 mentre la prima rappresentazione
Personaggi italiana avvenne al Teatro Bellini di Napoli il 15
novembre 1879.
 CARMEN (mezzosoprano) zingara
 DON JOSÉ (tenore) brigadiere
 ESCAMILLO (baritono) torero
 FRASQUITA (soprano) zingara
 EL DANCAIRO (tenore) contrabbandiere
 EL REMENDADO (tenore) contrabbandiere
 MERCÉDES (soprano) zingara
 MICAËLA (soprano) contadina
 MORALÈS (tenore) sergente
 ZUNIGA (basso) tenente
 UNA VENDITRICE DI ARANCE (soprano)
 UNO ZINGARO (basso)
 LILIAS PASTIA (recitante) oste
 UNA GUIDA (recitante)
 UN SOLDATO (recitante)
 SOLDATI, GIOVANI, POPOLANI, SIGARAIE,
ZINGARE, ZINGARI, VENDITORI (Coro)
amore in cambio della libertà. José, ormai irretito, l'aiuta a
fuggire.
Trama

ATTO I
La scena si svolge in una piazza di Siviglia. Moralès e un ATTO II
gruppo di dragoni osservano incuriositi la giovane Micaela È trascorso un mese. Nell'osteria di Lillas Pastia Carmen
che arriva dalla campagna alla ricerca del brigadiere Don danza e canta con le altre zingare ed attende il ritorno di
José. Venendo a sapere che José arriverà di lì a poco, ella si Don José, incarcerato perché colpevole di averla fatta
allontana; al suo arrivo nella piazza il brigadiere viene fuggire. Venuto a brindare con gli amici, entra il torero
informato da Moralès di Micaela. Escamillo che rivolge a Carmen parole galanti, ma viene
Scoccata l'ora della pausa, escono dalla fabbrica le sigaraie respinto.
solo José non mostra interesse per loro: ama Micaela e ha Ecco arrivare José, uscito di pigione, nel frattempo suona la
promesso alla madre di sposarla. tromba che ordina il rientro dei militari e il brigadiere,
Tutti gli uomini attendono Carmen e, quando la bella schernito e aizzato da Carmen, esita a staccarsi da lei.
sigaraia appare, le si stringono intorno; costei, accortasi che Intanto Attila, addormentato nella propria tenda, si desta di
José la ignora, gli lancia un fiore. Il brigadiere resta turbato soprassalto e narra allo scudiero Uldino un sogno: giunto
e nasconde il fiore sotto la giacca. alle porte di Roma, è fermato da un vecchio canuto che gli
Micaela, tornata in piazza, gli consegna una lettera della impone di arretrare di fronte alla terra di Dio.
madre e, prima di congedarsi da lui, lo bacia castamente. Quando il tenente Zuniga gli ordina di rientrare, Josè si
Scoppia una rissa tra le sigaraie e Carmen, la più aggressiva, ribella: scoppia una rissa. I contrabbandieri li separano e
viene arrestata da Zuniga, tenente delle guardie che ordina a l'uomo, capendo che ormai non può fare altro che fuggire, si
José di portarla in prigione. Rimasta sola con il brigadiere, unisce a Carmen e ai fuorilegge disertando l'esercito.
Carmen dà inizio alla sua opera di seduzione: gli promette
ATTO III ATTO IV
José, torturato dai rimorsi e stanco della vita difficile tra le
Di fronte all'arena di Siviglia la folla acclama festante il
montagne, si accorge che il rapporto con Carmen non è più
corteo dei toreri; tra la folla c'è Carmen, ora innamorata di
quello di un tempo. Escamillo.
La zingara interroga le carte che le predicono la morte Mercedes e Frasquita la avvertono che Josè è nelle
vicina. vicinanze; costui decide di affrontare Carmen rimasta sola
Intanto Micaela raggiunge, non vista, il campo dei nella piazza ad attendere il torero, intanto che tutti assistono
contrabbandieri in cerca di José, ma scappa quando lo vede alla corrida. Inutili sono le sue suppliche la donna lo
con Escamillo. respinge e, in segno di disprezzo, si sfila l'anello che le ha
donato e glielo getta addosso.
Geloso del rivale, José sfida a duello il torero, ma viene
Disperato e accecato dall'ira uccide Carmen con una
fermato dagli zingari che trovano Micaela nascosta tra le pugnalata, poi si costituisce ai gendarmi mentre la folla
rocce. festeggia la vittoria di Escamillo.
Ella riferisce a José che la madre è in punto di morte;
l'uomo accetta di seguirla, ma prima di andarsene minaccia
Carmen, della quale è follemente innamorato.
abbastanza curiosa: nel 1888 l'editore Sonzogno istituì un
CAVALLERIA concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non
erano ancora riusciti a far rappresentare una loro opera.
RUSTICANA Mascagni, venuto a conoscenza di questo concorso a due
mesi dalla chiusura delle iscrizioni, chiese al suo amico
di Pietro Mascagni Giovanni Targioni-Tozzetti di scrivere un libretto.
Lui e il suo collega Guido Menasci scelsero come base la
novella di Giovanni Verga "Cavalleria Rusticana". La cosa
particolare fu che i due lavorarono all'opera con Mascagni
per corrispopndenza.
L'opera fu completata appena in tempo per essere ammessa
al concorso. Ovviamente, come abbiamo visto, l'opera di
Mascagni fu selezionata per essere rappresentata a Roma.
Una locandina d'epoca riguardante due opere di Pietro
Venne rappresentata la Cavalleria Rusticana nel dicembre
Mascagni: "Cavalleria rusticana" e "Zanetto"
1917 al Teatro Reale di Madrid, anche lì con grande
Cavalleria Rusticana è un'opera in un unico atto di Pietro successo. Luigi Rossi Morelli rappresentò Alfio, il
Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido carrettiere.
Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga. Per avere un'idea del successo riscosso dall'opera di
Mascagni, basti pensare che alla sua morte (avvenuta nel
Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da 1945), l'opera era già stata rappresentata più di
Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte quattordicimila volte solo in Italia.
dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo
Iris e L'amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei
principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla
prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di
Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

La storia che portò alla nascita di Cavalleria Rusticana è


ripete nuovamente che se ne stava occupando Turiddu.
Alfio le replica di averlo visto quella mattina stessa,
aggirarsi attorno alla sua casa.
 Santuzza, giovane contadina, fidanzata di Turiddu - Appena Alfio esce di scena, Santuzza rivela a Lucia della
soprano relazione in corso tra Turiddu e Lola. Lucia, attonita, si
 Turiddu, giovane contadino - tenore rivolge alla Madonna per il peccato commesso da suo figlio.
 Lucia, madre di Turiddu - contralto Entrano quindi in scena Turiddu, che bisticcia con Santuzza,
e Lola che si attacca anche lei con Santuzza.
 Alfio, carrettiere, marito di Lucia - baritono
 Lola, moglie di Alfio e amante di Turiddu -
Lola esce di scena per recarsi in chiesa; a questo punto la
mezzosoprano
lite tra Turiddu e Santuzza diventa violenta. Quando
Turiddu arriva ad usare violenza fisica su Santuzza, lei gli
augura la malapasqua.
Anche Turiddu alfine si reca in chiesa. Santuzza,
profondamente ferita e amareggiata, svela ad Alfio la
L'Atto si svolge in un paesino della Sicilia, nel giorno di relazione in corso tra sua moglie e Turiddu.
Pasqua. L'Opera comincia con la voce di compare Turiddu Finita la funzione, Turiddu si occupa di offrirevino ai
che intona una serenata alla sua bella Lola, pur sapendo che paesani, con il secondo fine di passare più tempo in
durante il suo servizio militare, lei ha sposato Alfio. Tra la compagnia di Lola. Viene offerto del vino anche ad Alfio,
folla di paesani in festa compare anche Santuzza, l'attuale ma questi lo rifiuta.
fidanzata di Turiddu. Sentendosi in una posizione Turiddu allora fa per abbracciarlo, come gesto distensivo;
quantomai complicata, Santuzza decide di chiedere questo si rivela essere uno stratagemma per mordergli
consiglio a Lucia, la madre di Turiddu. l'orecchio e sidarlo quindi a duello.
Lucia afferma che Turiddu è andato a comprare il vino per Ormai completamente ubriaco, Turiddu abbraccia la madre
la festa; quando Santuzza le controbatte che compare e le raccomanda di badare a Santuzza.
Turiddu è stato visto aggirarsi in paese, Lucia - temendo che
qualcuno possa ascoltare le loro parole - la zittisce La scena si chiude con urlo provenire dalla folla di
chiedendole di entrare in casa. Santuzza però rifiuta l'invito. popolani: "Hanno ammazzato compare Turiddu!".
In casa di Lucia arriva Alfio, venuto a far visita alla madre
di Turiddu. Alfio le domanda del vino per la festa, Lucia
COSÌ FAN TUTTE
di Wolfgang Amadeus
Mozart     Fiordiligi, dama ferrarese abitante in Napoli -
soprano
 Dorabella, dama ferrarese e sorella di Fiordiligi -
Frontespizio libretto
soprano
Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K 588) è  Guglielmo, ufficiale, amante di Fiordiligi - basso
un'opera buffa in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È  Ferrando, ufficiale, amante di Dorabella - tenore
la terza ed ultima delle tre opere italiane “buffe” scritte dal  Despina, cameriera - soprano
compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte  Don Alfonso, vecchio filosofo - basso
(da Le metamorfosi Ovidio e da La grotta di Trofonio di  Soldati, servi e marinai – coro
Giovanni Battista Casti).

Fu commissionata dall’imperatore Giuseppe II d'Asburgo-


Lorena in seguito alle felici riprese viennesi (1788-1789) di
Le nozze di Figaro e Don Giovanni.

Fu rappresentata per la prima volta il 26 gennaio 1790 al      ATTO I


Burgtheater di Vienna con Adriana Ferraresi Del Bene e
Francesco Benucci, diretta dal compositore. In un caffè di Napoli i due ufficiali militari Ferrando e
Guglielmo si vantano della fedeltà delle loro fidanzate, le
La prima al Teatro alla Scala di Milano è andata in scena il sorelle Dorabella e Fiordiligi.
19 settembre 1807 diretta da Alessandro Rolla con Teresa Don Alfonso, loro amico, li contraddice affermando, con
Belloc-Giorgi. aria da filosofo cinico, che la fedeltà femminile non esiste
  (tutti sanno che c'è ma nessuno sa dov'è) e che, se si
presentasse l'occasione, le due innamorate
dimenticherebbero i propri fidanzati e si getterebbero tra le Alle loro caricaturali offerte d’amore, Fiordiligi risponde
braccia di nuovi amori. che resteranno fedeli agli amanti fino alla morte. Fiordiligi e
A seguito di questa dichiarazione, i due ufficiali vorrebbero Dorabella si ritirano.
sfidarlo a duello per difendere l’onore delle future spose. Don Alfonso si allontana con gli albanesi, che poco lontano
Ma per provare ai due amici che le fidanzate non sono fingono di suicidarsi per il dolore bevendo del veleno. Don
diverse dalle altre donne, Don Alfonso scommette cento Alfonso finge di andare in cerca di un medico e lascia i due
zecchini: per un giorno, Ferrando e Guglielmo dovranno agonizzanti davanti alle esterrefatte sorelle, che iniziano a
attenersi ai suoi ordini. provare compassione.
Nel frattempo, nel giardino della loro casa sul golfo, Sopraggiunge Despina, travestita da medico, declamando
Fiordiligi e Dorabella ammirano sognanti i ritratti dei frasi in un latino maccheronico e fa rinvenire gli albanesi
fidanzati, ma si inquietano perché sono già le sei del toccandoli con una calamita. I finti albanesi rinnovano le
pomeriggio e i due non sono ancora venuti a trovarle, come dichiarazioni di amore e abbracciano le donne.
fanno tutti i giorni. Despina e Don Alfonso guidano il gioco esortando le donne
Ad arrivare è invece Don Alfonso, foriero di una terribile ad assecondare le richieste dei nuovi spasimanti resuscitati, i
notizia: i due giovani sono stati chiamati al fronte e devono quali si comportano in modo molto passionale.
partire all’istante. Arrivano anche Ferrando e Guglielmo che Quando i due pretendono un bacio, Fiordiligi e Dorabella si
fingono di dover partire. infiammano indignate e rifiutano.
La cameriera Despina, complice di Don Alfonso, esprime  
alle due sorelle le proprie idee circa la fedeltà maschile e le
esorta a "far all’amor come assassine" poiché i fidanzati al
fronte faranno altrettanto. Don Alfonso promette a Despina
venti scudi se lo aiuterà a far entrare nelle grazie delle      ATTO II
sorelle due nuovi pretendenti.
Travestiti da ufficiali albanesi,  si presentano dunque gli Nella loro camera Fiordiligi e Dorabella si fanno convincere
stessi Ferrando e Guglielmo. da Despina a "divertirsi un poco, e non morire dalla
Le padrone sono furenti per la presenza degli sconosciuti e i malinconia", senza mancare di fede agli amanti, s’intende.
finti albanesi si dichiarano spasimanti delle sorelle. Don Sarà un gioco, nessuno saprà niente, la gente penserà che gli
Alfonso presenta gli ufficiali come Tizio e Sempronio, suoi albanesi che girano per casa siano spasimanti della
cari amici. cameriera. Rimane solo la scelta: Dorabella, che decide per
prima, sceglie Guglielmo, e Fiordiligi apprezza il fatto che
le spetti il biondo Ferrando. "cornacchie spennacchiate". Don Alfonso spiega di non
  voler biasimare le donne, anzi le scusa, è colpa della natura
Nel giardino sul mare i due albanesi hanno organizzato una se "così fan tutte".
serenata alle dame con suonatori e cantanti in barca. Don  
Alfonso e Despina spingono gli amanti e le donne a parlarsi Nella sala illuminata, con la tavola imbandita per gli sposi,
e li lasciano soli. Fiordiligi e Ferrando si allontanano, Despina organizza le nozze e il coro di servi e suonatori
suscitando la gelosia di Guglielmo che riesce a conquistare celebra le nuove coppie. Al momento del brindisi Fiordiligi,
Dorabella offrendole un regalo. Fiordiligi è sconvolta, Dorabella e Ferrando cantano un canone, su un tema
capisce che il gioco si è trasformato in realtà. Quando affettuoso, da musica da camera, mentre Guglielmo si
Ferrando si accomiata, ella ha un attimo di debolezza e rifiuta di unirsi a loro e commenta: "Ah, bevessero del
vorrebbe richiamarlo, poi rivolge il pensiero al promesso tossico / queste volpi senza onor!".
sposo Guglielmo e si dichiara a lui fedele. Questi è Il notaio (Despina travestita) fa firmare il finto contratto
imbarazzato nel comunicare a Ferrando che Dorabella ha nuziale. Ma un coro interno intona "Bella vita militar!" e le
ceduto facilmente, ma è felice del fatto che Fiordiligi si sia sorelle rimangono impietrite: i fidanzati sono tornati!
dimostrata "la modestia in carne", commentando l’infedeltà Nascosti gli albanesi in una stanza, le due donne si
di Dorabella. preparano ad accogliere Ferrando e Guglielmo, che fingono
  di insospettirsi quando scoprono il notaio e il contratto. Don
In casa, Dorabella esorta Fiordiligi a divertirsi. Fiordiligi Alfonso si giustifica dicendo di aver agito a fin di bene, per
decide di travestirsi da ufficiale e raggiungere il promesso rendere più saggi gli sposi. Le coppie si ricompongono
sposo sul campo di battaglia: si fa portare delle vesti come in origine e tutti cantano la morale: "Fortunato l’uom
maschili e, specchiandosi, constata il fatto che cambiare che prende / ogni cosa pel buon verso, / e tra i casi e le
abito significa perdere la propria identità; immagina che, vicende / da ragion guidar si fa".
una volta al fronte, Guglielmo la riconosca, ma Ferrando la
interrompe e chiede la sua mano, rivolgendole parole che
probabilmente Guglielmo non ha mai usato. Guglielmo, che
ha assistito al dialogo, è furente, e anche Ferrando odia la
sua ex fidanzata, ma Don Alfonso, che ha ormai dimostrato
quanto voleva, li esorta a concludere la commedia con
doppie nozze: una donna vale l’altra, meglio tenersi queste
all'inizio sembravano secondari sono stati portati al centro
DON GIOVANNI dell'attenzione.
Allo stesso modo si è più volte discusso del rapporto del
di Wolfgang Amadeus protagonista con Donna Anna, con Donna Elvira e con
Leporello.
Mozart    Don Giovanni è un'opera ancora aperta a molteplici
interpretazioni; questa apertura è dovuta alle ambivalenze
esistenti sia nelle relazioni tra i personaggi, sia nella musica
Don Giovanni ossia Il dissoluto punito è un'opera lirica in che dà loro corpo.
due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di
Lorenzo Da Ponte.

Il Don Giovanni è la seconda delle opere nate dalla


collaborazione fra Mozart e Da Ponte, dopo Le Nozze di
Figaro. L'opera debuttò il 29 Ottobre 1787 a Praga,
suscitando subito un grande entusiasmo, costituendo per il
compositore un piccola rivalsa nei confronti di Vienna, dove
l'opera venne invece accolta con freddezza.

Nel frontespizio dell'opera, il Don Giovanni viene definito


come "dramma giocoso"; nessun commentatore dell'epoca
si fece scappare l'occasione di commentare questo apparente
ossimoro. In realtà con il termine "dramma" veniva
utilizzato nelle opere buffe come sinonimo di "azione
teatrale"; nulla a che vedere dunque con una componente
drammatica.

Il fascino proprio del Don Giovanni, resiste ancora oggi, al


di fuori del suo archetipo letterario. Con il passare degli
anni, l'opera è stata più volte sviscerata, personaggi che
costretto a fuggire in giardino, dove lo attende Leporello (il
suo servo).
Il frastuono richiama il Commendatore, padre di Donna
 Don Giovanni - giovane cavaliere estremamente Anna, che dapprima ordina alla figlia di andare a achiamare
licenzioso, baritono i soccorsi, e poi sfida a duello l'aggressore della figlia.
 Il Commendatore - padre di Donna Anna, basso Don Giovanni pur accettando con riluttanza, vince il duello
 Donna Anna - dama promessa sposa di Don Ottavio, e uccide il Commendatore. A questo punto non gli resta
soprano altro da fare che recuperare il suo servo Leporello (che nel
frattempo si era nascosto) e fuggire.
 Don Ottavio - tenore
Quando Donna Anna scopre il cadavere del padre ha un
 Donna Elvira - dama di Burgos abbandonata da Don
mancamento; Don Ottavio, che nel frattempo l'ha soccorsa,
Giovanni, soprano
giura di vendicare la morte del suocero
 Leporello - servo di Don Giovanni, basso
 Masetto - contadino amante di Zerlina, basso Scampato il pericolo, Don Giovanni continua il suo giro, in
 Zerlina - contadina, soprano cerca di conquiste; si imbatte in una giovane fanciulla, tutta
 Contadine e contadini, servi, suonatori e coro di sola.
sotterra - coro Si accorge dell'identità della fanciulla troppo trdi: si tratta di
Donna Elvira, già da lui sedotta e abbandonata pochi giorni
prima, la quale lo cerca disperatamente innamorata.
Con uno stratagemma Leporello distrae la giovane donna,
permettendo al suo padrone di fuggire indisturbato. Rimasto
solo con Donna Anna, a Leporello non resta altro che
rivelarle le gesta amorose del suo padrone e l'infinita lista
ATTO I delle sue conquiste, per farle capire di essere stata solo
Don Giovanni si introduce - mascherato - all'interno della un'avventura di Don Giovanni.
casa di Donna Anna, con lo scopo di sedurla o
alternativamente violentarle. Donna Elvira non vuole arrendersi, è infatti decisa a
Donna Anna in principio crede si tratti di Don Ottavio, il rintracciare Don Giovanni e a redimerlo dalla sua vita
suo promesso sposo; quando si accorge dell'inganno amorosa immorale.
allontana Don Giovanni (pur senza riconoscerlo), il quale è
Nel frattempo un gruppo di contadini festeggiano Zerlina e Masetto, a cui invitare tutti i paesani. Intanto Zerlina cerca
Masetto, giovani sposini. Don Giovanni e Leporello si di farsi perdonare da Masetto quella sua debolezza; arriva
imbattono nella festa; mentre Leporello è intento a però Don Giovanni che li invita al gran ballo organizzato
corteggiare alcune invitate alle nozze, il suo padrone gli dal povero Leporello.
ordina di far allontanare Masetto e i contadini con una Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira colgono
scusa, cosicchè lui possa sedurre Zerlina. l'occasione al volo, decidendo di andare al ballo mascherati
Una volta rimasto solo con la giovane sposa, Don Giovanni e arrestare Don Giovanni.
le chiede di seguirlo e le promette di sposarla; proprio Durante il ballo - tra la confusione dei paesani - Don
quando sta per cedere alle sue lusinghe, interviene Donna Giovanni balla con Zerlina e la conduce in disparte, mentre
Elvira, che le svela le vere intenzioni di Don Giovanni. Leporello distrae Masetto. Le urla fuori scena della giovane
Donna Elvira porta via la giovane Zerlina proprio mentre richiamano l'attenzione dei presenti. Don Giovanni cerca di
sopraggiungono Donna Anna e Don Ottavio. I due - ancora addossare la colpa della tentata violenza a Leporello; Donna
in cerca dell'aggressore - sono venuti a chiedere l'aiuto Anna, Donna Elvira e Don Ottavio gettano però la maschera
proprio a Don Giovanni. Donna Elvira rientra brevemente in e lo accusano apertamente dei suoi crimini.
scena per mettere tutti in guardia dalle false promesse di Neanche l'aiuto di Masetto, Zerlina e di tutti i paesani
Don Giovanni, il quale la zittisce accusandola di essere riuscirà ad impedire l'ennesima fuga fortunosa di Don
pazza. Giovanni e Leporello.
Partiti Don Giovanni e Donna Elvira, Donna Anna e Don
Ottavio rimangono soli; lei gli confida di aver riconosciuto
nella voce di Don Giovanni quella del suo aggressore e -
prima di andarsene - gli ricorda la promessa che ha fatto ATTO II
poco prima: avrebbe vendicato a tutti i costi la morte del I due fuggiaschi si ritrovano, quella sera stessa, davanti alla
suocero. casa di Donna Elvira; Leporello cerca di prendere le
Don Ottavio rimane stupito dalle parole di Donna Anna; distanze dal padrone, reo di averlo accusato ingiustamente.
invece di sistemare le cose con Don Giovanni, decide di L'offerta di denaro da parte di Don Giovanni lo convince
andare a consolarla. però a rimanere al suo servizio.
Don Giovanni decide di cambiarsi d'abito con il servo, in
Don Giovanni non desiste all'idea di sedurre Zerlina: decide modo che mentre questi distragga Donna Elvira, lui possa
quindi di organizzare una festa per il matrimonio con adescare la giovane cameriera. Donna Elvira, affacciatasi
alla finestra, viene tratta in inganno, credendo che Don
Giovanni si sia veramente ravveduto. fuggire nuovamente. Zerlina si getta al suo inseguimento
insieme a Donna Elvira. Sopraggiunge però Masetto, che
Donna Elvira e Leporello (travestito da Don Giovanni) si discolpa Leporello, dicendo di aver visto Don Giovanni
allontanano; entra in scen Don Giovanni che intona la sua nelle vesti del servo; prende quindi con sè Zerlina e insieme
serenata per la cameriera. Sopraggiungono Masetto e un escono di scena. Rimasta sola, Donna Elvira sfoga la rabbia
gruppo di contadini, intenzionati ad uccedere il nobile. dovuta ai suoi sentimenti contrastanti, divisi tra l'amore e il
Il travestimento di Don Giovanni riesce a trarre in inganno desiderio di vendetta nei confronti Don Giovanni.
tutti i presenti; con una scusa allontana il gruppo di
contadini e resta solo con Masetto. Dopo averlo disarmato Sono le due di notte; Leporello e Don Giovanni hanno
con l'inganno, lo picchia ferocemente e fugge. Zerlina - che trovato rifugio nel cimitero. Quando il servo racconta le sue
si trovava a passare da quelle parti - soccorre il marito; i due recenti disavventure, Don Giovanni ride di gusto.
decidono insieme che il servo Leporello merita la stessa All'improvviso una voce tonante e minacciosa lo avverte
sorte decisa per il padrone. che la sua voglia di ridere finirà prima dell'arrivo
dell'aurora: è la voce del defunto commendatore,
Leporello, non sa più come fare per sfuggire dalle attenzioni proveninete dalla sua statua all'interno del cimitero.
amorose di Donna Elvira; riesce a trovare una via d'uscita, Don Giovanni, per nulla intimorito, ordina al pavido
ma viene bloccato dall'arrivo di Don ottavio, Donna Anna, Leporello di invitare la statua a cena; questa accetta beffarda
Zerlina, Masetto e tutti i contadini. Riconoscendo in lui Don l'invito.
Giovanni, sono intenzionati a catturarlo e ucciderlo.
Leporello getta allora la maschera; con suo immenso Intanto, nel palazzo del Commendatore, Don Ottavio chiede
stupore però, i presento lo accusano di aver picchiato a Donna Anna se sia spronata sposarlo; questa risponde che
Masetto, ingannato Donna Elvira e tradito Don Ottavio e non potrà sposarsi finchè il colpevole della morte di suo
Donna Anna. La sua sorte si prospetta quindi analoga a padre non abbia pagato per il suo crimine. Don Ottavio
quella di Don Giovanni. non riuscendo a discolparsi, il conviene con lei: lui e i suoi amici cercheranno senza sosta
servo riesce nuovamente a fuggire. Don Giovanni, non sapendo che questi ha appena invitato a
cena nel suo palazzo proprio il Commendatore.
Don Ottavio e Masetto partono alla ricerca di Don
Giovanni; Zerlina intanto raggiunge Leporello e carca di Nel palazzo di Don Giovanni è tutto pronto per la cena.
ucciderlo. Come sempre però, lo scaltro servo riesce a Mentre il padrone di casa si intrattiene ascoltando musica,
sopraggiunge Donna Elvira che lo implora per l'ennesima cercare un padrone migliore.
volta di pentirsi. Egli la caccia via. Poco dopo la sua uscita La scena si chiude con i personaggi che si allontanano in
di scena, si sente la voce di Donna Elvira gridare. Don direzioni diverse.
Giovanni manda Leporello a controllare cosa sia accaduto.
Il successivo urlo che si sente è quello di Leporello. Il servo
ritorna poco dopo, pallido e terrorizzato, annunciando la
presenza della statua del Commendatore alla porta del
palazzo.
Lo stesso Don Giovanni va ad accogliere l'ospite, mentre
Leporello si nasconde intima al padrone di scappare.

La statua del Commendatore decide di ricambiare l'invito,


proponendo a Don Giovanni di andare a cena da lui; Don
Giovanni accetta, impavido, stringendogli la mano. Chiuso
nella stretta letale della statua, Don Giovanni è ancora
fermo nella sua decisione di non pentirsi. Il Commendatore
scompare in una nube, mentre demoni e diavoli di fuoco
vengono per condurre il libertino all'inferno con loro. Don
Giovanni cerca di fuggire inutilmente; dopo una inutile
resistenza viene inghiottito tra le fiamme dell'inferno.
Sopraggiungono tutti gli altri personaggi, insieme a
contadini e paesani, con lo scopo di arrestare Don Giovanni.
Leporello racconta loro di quanto successo. Essendo stato
punito il carnefice del padre, Don Ottavio chiede a Donna
Anna se sia alfine disposta a sposarlo; ella risponde che ha
bisogno di tempo, prima che il suo cuore si rassereni.
Masetto e Zerlina vanno a cena dai loro amici. Poichè
l'unico amore della sua vita è sparito per sempre, Donna
Elvira decide di ritirarsi in convento. Leporello decide di
grande puntiglio faceva rispettare il suo diritto a richiedere
DON PASQUALE nuovi versi, o a rifiutare quelli che non riteneva adatti.
La diatriba finale fu sull'allestimento e i costumi dell'opera:
di Gaetano Donizetti    Donizetti voleva per Don Pasquale un allestimento
moderno, pur essendo l'opera un rifacimento di un libretto
del 1810. Ruffini montò su tutte le furie e rifiutò di firmare
Copertina libretto "Don Pasquale", seconda edizione - il libretto.
ERTA Edizioni Radio Teatrali Artistiche - Milano A dirimere la bagarre intervenne Michele Accursi (Amico
di Donizetti), che propose di apporre le sue iniziali sul
Don Pasquale è un'opera buffa in tre Atti di Gaetano libretto.
Donizetti. Per questo motivo, il libretto originale risulta a firma di "M.
Il libretto scritto da Giovanni Ruffini (anche se firmato da A.".
Michele Accursi), è un rifacimento del libretto che Angelo Questo stratagemma favorì anche lo stesso Donizetti: in
Anelli scrisse nel 1810 per "Ser Marcantonio" di Stefano Italia, infatti, mal sarebbe stato accolto un libretto firmato
Pavesi. da un esule politico condannato a morte, rifugiatosi in
Francia.
La controversia sull'attribuzione del libretto del Don
Pasquale può essere definita un "bisticcio politico": Nella tradizione dell'Opera buffa l'opera prende a
Giovanni Ruffini era un mazziniano autentico, una delle riferimento i personaggi della Commedia dell'arte. Pasquale
anime della "Giovine Italia", esiliato in Francia. è Pantalone, Ernesto è Pierrot, Malatesta è Scapino e Norina
Il clima sociale francese in quegli anni era estremamente è Colombina.
cosmopolita: il mondo della cultura era in fermento,
l'Europa veniva destabilizzata da continue rivoluzioni.
Parigi divenne il luogo ideale per l'incontro tra le posizioni
politiche e culturali più disparate.
Durante la stesura del Don Pasquale, quella che poteva
diventare una lunga e fruttuosa collaborazione tra Ruffini e
Donizetti, si trasformò in un calvario per entrambi. Ruffini
era pronto a risentirsi per ogni richiesta o cambiamento in
corso, richieste dal musicista; Donizetti, d'altra parte, con
innamorato di Norina, la quale ricambia il sentimento.
Norina è una giovane e bella vedova, dalle condizioni
economiche modeste.
 Don Pasquale - vecchio celibatario, basso Don Pasquale decide dunque di diseredare il nipote e di
 Dottor Malatesta - amico di Don Pasquale e sposarsi egli stesso, così da non lasciare i suoi averi a
amicissimo di Ernesto, baritono Ernesto. Chiede dunque al dottor Malatesta di trovargli una
 Ernesto - nipote di Don Pasquale, amante corrisposto moglie.
di Norina, tenore Il dottor Malatesta, essendo amico stretto di Ernesto, ordisce
un piano per aiutare i due giovani innamorati: propone a
 Norina - giovane vedova, soprano
Don Pasquale di sposare Sofronia, sua sorella, bella
 Un Notaro - basso
fanciulla appena uscita dal convento.
 Coro di servi e camerieri Sapendo che Don Pasquale avrebbe accettato di buon grado
la proposta, il dottor Malatesta mette in scena un finto
matrimonio, chiedendo a Norina di travestirsi da Sofronia.
Erneso, che nel frattempo è stato cacciato di casa dallo zio,
non viene messo a conoscenza del piano.

ATTO II
Appena Ernesto scopre la notizia delle nozze, decide di
partire disperato e affranto.
Intanto Don Pasquale incontra Sofronia (Norina travestita) e
ne rimane subito invaghito, tanto da voler concordare
immediatamente il matrimonio. Il finto notaio Carlo (cugino
L'azione si svolge a Roma, agli inizi dell'Ottocento. dello stesso Malatesta) convalida il contratto di nozze, con il
quale Don Pasquale cede metà dei suoi bene alla sua
ATTO I giovane moglie.
Il vecchio e ricco Don Pasquale, vorrebbe veder sistemato Subito dopo la firma del contratto, Norina (nei panni di
Ernesto, suo nipote e futuro erede. Egli vorrebbe far sposare Sofronia) muta atteggiamento: comincia a dilapidare i soldi
a suo nipote una ricca e nobile zitella; Ernesto invece è e a spadroneggiare in casa, rifiutando ogni attenzione
rivoltale dal suo neo-marito.

ATTO III
Le spese senza freno di Norina portano Don Pasquale allo
sconforto. Oltretutto, Norina gli fa credere di avere un
amante. Malatesta richiama Ernesto e lo mette al corrente
del piano ordito, chiedendogli di fare la parte dell'amante
misterioso di Sofronia.
Ernesto quindi, si ritrova nel giardino dicasa, intento a
cantare una serenata alla finta Sofronia. Intanto Don
Pasquale osserva la scena insieme a Malatesta. Quando
infine Ernesto sparisce nel boschetto del giardino, i due
escono allo scoperto e accusano Sofronia/Norina di
tradimento.
Ernesto, che nel frattempo si era nascosto, rientra nel
giardino di casa dove Don Pasquale lo accoglie a braccia
aperte; per far dispetto all'ingrata moglie è disposto a
riaccettare in casa suo nipote e acconsente a fargli sposare
Norina (cosicchè diventi lei la nuova padrona di casa).
A questo punto gli viene svelato l'inganno. Don Pasquale -
visibilmente sollevato - perdona tutti e benedice le nozze tra
Ernesto e Norina.
EDGAR
Introduzione

di Giacomo Puccini È un'opera inizialmente in quattro atti, ma poi ridotta a tre in


successive rielaborazioni, di Giacomo Puccini su libretto di
Ferdinando Fontana tratto dal poema drammatico La
coupe et les lèvres di Alfred de Musset.
Personaggi
La prima rappresentazione fu al "Teatro alla Scala" di
 EDGAR (tenore) Milano il 21 Aprile 1889.
 FIDELIA (soprano)
Trama
 FRANK (baritono)
 TIGRANA (mezzosoprano) figlia del re d'Egitto ATTO I
 GUALTIERO (basso) L'azione si svolge nelle Fiandre nel 1300.
 CORO di contadini e contadine, cortigiani,
È l'alba: nel villaggio contadini e pastori si recano al lavoro.
convitati, soldati, monaci, fanciulli
Fidelia, figlia di Gualtiero, è innamorata di Edgar, ma il
giovane non riesce a resistere al fascino di Tigrana, una
bellissima zingara.
Anche Frank, fratello di Fidelia, è innamorato di Tigrana,
ma costei lo respinge e cerca di conquistare Edgar.
Quando la zingara assume atteggiamenti irriverenti,
intonando davanti alla chiesa una canzone sboccata, viene
cacciata dai contadini, allora Edgar interviene in sua difesa,
poi preso da un'irrefrenabile esaltazione, afferra una torca
ed incendia la casa paterna. Fugge con Tigrana dopo aver
affrontato in duello e ferito Frank che tenta di fermarli.
ATTO II ATTO III
In un sontuoso palazzo si sta svolgendo una festa ed Edgar,
ormai stanco della vita perversa con Tigrana, pensa con L'esercito vince la battaglia, ma molte vittime restano sul
nostalgia alla casa paterna e a Fidelia. La zingara tenta campo: anche Edgar è tra i scomparsi. Si preparano le
solenni esequie in suo onore.
inutilmente di riconquistarlo. Mentre Frank pronuncia l'elogio funebre, un frate, con il
Davanti al palazzo, tra i rulli dei tamburi e i suoni delle volto coperto da un cappuccio, ricorda le colpe di cui si è
fanfare, passa una schiera di soldati; allora Edgar sente il macchiato in vita Edgar. Fidelia difende la memoria
desiderio di riabilitarsi e per espiare le sue colpe decide di dell'uomo amato, poi si ritira in chiesa a pregare.
unirsi a quei militari guidati da Frank. Tigrana giura di A cerimonia ultimata giunge Tigrana che appare addolorata
vendicarsi. per la morte dell'uomo; il frate e Frank le promettono ori e
monili se si fa delle confessioni ai danni dello scomparso.
Quando Amonastro esce dal nascondiglio e si presenta
come il re degli Etiopi, Radamés capisce di aver
involontariamente tradito il proprio paese.
Tigrana dichiara non solo di essere stata l'amante di Edgar,
ma anche che quello pensava di tradire la patria. Alcuni
soldati, credendo alle accuse della donna, si avventano sul
cadavere di Edgar, ma nella bara c'è solo la sua armatura:
egli è vivo, in realtà è il frate incappucciato.
Fidelia si slancia verso di lui per abbracciarlo, ma Tigrana
compie la sua vendetta: afferra un coltello e la uccide con
una pugnalata. Edgar si china sul suo corpo in preda alla
disperazione.
Trama
ERNANI
ATTO I 'Il bandito'

di Giuseppe Verdi L'azione si svolge nel 1519 in Spagna.


Ernani, in realtà Don Giovanni d'Aragona, è a capo di un
Personaggi gruppo di banditi datisi alla macchia ed intende sollevare
una rivolta contro il re per vendicare l'uccisione del padre.
 ERNANI (Don Giovanni d'Aragona) (tenore) Si reca al castello di Don Ruy Gomez De Silva per
bandito incontrarne la nipote Elvira della quale è innamorato e
 CARLO (baritono) re di Spagna ricambiato, ma la giovane è promessa sposa al vecchio zio.
 ELVIRA (soprano) nipote e fidanzata di Don Ruy Nel castello si trova in incognito il re Carlo, anch'egli
Gomez innamorato di Elvira che lo riconosce, ma respinge le sue
 DON RUY GOMEZ (basso) grande di Spagna
profferte; di fronte alla sua insistenza non esita a stappargli
 GIOVANNA (soprano) nutrice di Elvira
dalla cintola il pugnale per difendere il suo onore.
 DON RICCARDO (tenore) scudiero del re
 JAGO (basso) scudiero Ernani irrompe da un uscio segreto per proteggere Elvira, il
 CORO di Banditi, cavalieri, vassalli, cortigiani, re riconosce il bandito e lo esorta a fuggire. Entra
principi, paggi, dame di corte all'improvviso Silva, sdegnato per l'attentato al suo onore,
ma riconosce il re e gli rende omaggio.
Generosamente Carlo consente ad Ernani di scappare.
Introduzione

È un dramma lirico in quattro atti di Giuseppe Verdi su


libretto di Francesco Maria Piave tratto dall'omonimo
dramma di Victor Hugo.
La prima rappresentazione fu al "Teatro La Fenice" di
Venezia il 9 Marzo 1844.
ATTO II 'L'ospite' morte, poi cede alle insistenza di Elvira: fa dono della vita
La rivolta capeggiata da Ernani è fallita: il bandito, ad Ernani e gli concede in sposa la giovane, mentre Silva
travestito da pellegrino, chiede ospitalità al castello di Silva; medita vendetta.
questi lo accoglie e gli comunica che sta per sposare Elvira.
Allora Ernani, sconvolto, rivela la sua identità e offre al ATTO IV 'La maschera'
rivale come dono nuziale la sua testa. All'inseguimento di
Nel palazzo di Don Giovanni d'Aragona a Saragozza si
Ernani arriva al castello Carlo, ma Silva, legato dai doveri prepara la festa nuziale.
dell'ospitalità, lo nasconde e si rifiuta di consegnarlo. Mentre Ernani ed Elvira si abbandonano alla gioia si senton
Il re fa perlustrare il castello e costringe poi Elvira a risuonare tre fiati di corno: è Silva che fa valere il patto
seguirlo. stipulato con Ernani il quale dapprima cerca di
Il bandito rivela a Silva l'amore del re per la giovane commuoverlo, poi, tenendo fede alla parola data, si toglie la
esortandolo a vendicare l'offesa recata al suo onore. I due vita.
Sul suo corpo si accascia Elvira.
stringono un patto: Ernani consegna un corno da caccia a
Silva: quando costui vorrà la morte del bandito, dovrà
suonare tre volte il corno ed Ernani si toglierà la vita.

ATTO III 'La clemenza'


I congiurati capeggiati da Ernani si recano ad Aquisgrana
nei sotterranei del sepolcro di Carlo Magno, ma sono stati
preceduti da Carlo, sceso anch'egli di nascosto nel sepolcro.
Apprendendo che il re aspira al trono imperiale i congiurati
ne decidono la morte; si sorteggia colui che eseguirà la
sentenza ed esce il nome di Ernani.
I colpi di cannone annunciano che Carlo è stato eletto
imperatore; dopo che Ernani e Silva hanno nuovamente
giurato appare con il seguito l'imperatore che decreta la loro
FALSTAFF
di Giuseppe Verdi     Sir John Falstaff                                         Baritono
Ford, marito d'Alice                                     Baritono
Fenton                                                       Tenore
Dr.Cajus                                                     Tenore
Falstaff, ultima opera di Giuseppe Verdi, è una commedia Bardolfo e Pistola, seguaci di Falstaff            Tenori
lirica in tre atti su libretto di Arrigo Boito, tratto dalla Mrs. Alice Ford                                            Soprano
commedia Le allegre comari di Windsor e da Enrico IV di Nannetta, figlia d'Alice                                  Soprano
Shakespeare, il dramma storico nel quale per la prima volta Mrs. Quickly                                               Mezzosoprano
è apparsa la figura di sir John Falstaff. Mrs. Meg Page                                           Mezzosoprano
L’opera è stata rappresentata per la prima volta a Milano L'Oste della Giarrettiera
nell'ambito della stagione di Carnevale e Quaresima del Robin, paggio di Falstaff
Teatro alla Scala, il 9 febbraio 1893, con la direzione di Borghesi e popolani - servi di Ford - mascherata di folletti -
Edoardo Mascheroni. Ha aperto le stagioni operistiche del di fate - di streghe ecc.
Teatro alla Scala nel 1921, nel 1936 e nel 1980, risultando  
l'opera maggiormente rappresentata con trentaquattro
stagioni e duecentonove recite.
 
ATTO II

Quadro I
Mrs. Quickly consegna a Falstaff un messaggio di Alice
L'opera si svolge all'inizio del XV secolo. che, avendo ricevuto la lettera, lo attende a casa «dalle due
alle tre», l'ora in cui il marito è assente.
ATTO I Partita Quickly si presenta Ford, sotto il falso nome di
signor Fontana, supplicando Falstaff di ricorrere alle sue
Quadro I rinomate arti amatorie per conquistare Alice, affinché la
L'anziano e imponente Sir John Falstaff, alloggiato con i bella, perduta la sua virtù, decida finalmente di concedersi
servi Bardolfo e Pistola presso l'Osteria della Giarrettiera, anche a lui.
progetta di conquistare due belle e ricche dame: Alice Ford Falstaff naturalmente accetta, sedotto anche dall'offerta di
e Meg Page. A questo scopo invia alle due donne altrettante una ricca borsa, e confida al falso signor Fontana che fra
lettere d'amore perfettamente identiche. una mezz'ora, non appena «quel tanghero di suo marito»
sarà uscito di casa, Alice cadrà fra le sue braccia. Quindi va
Quadro II a vestirsi e farsi bello per l'appuntamento galante.
La circostanza provoca lo sdegno e l'ilarità di Alice e Meg Ford, gelosissimo, dapprima si dispera, poi decide di
che, insieme alla comare Quickly e a Nannetta, la figlia di irrompere in casa propria con i suoi uomini per sorprendere
Alice, innamorata del giovane Fenton, progettano uno gli adulteri.
scherzo ai danni dell'impudente cavaliere, tale da togliergli  
la voglia di atteggiarsi ad ardente seduttore. Quadro II
Entrano due nuovi personaggi: il marito di Alice, Mastro Ma le donne fanno in tempo a nascondere Falstaff, recatosi
Ford, e il pedante dottor Cajus, al quale Ford ha promesso la euforico all'appuntamento amoroso, dentro la cesta del
propria figlia Nannetta. Anch'essi, avvisati dai servi di bucato. Al suo posto, dietro un paravento, Ford scopre la
Falstaff delle intenzioni del padrone, si preparano a figlia Nannetta, intenta a scambiare tenerezze con Fenton.
contrastarlo escogitando a loro volta uno scherzo Infine Falstaff viene gettato nel fossato sottostante tra le risa
all'insaputa delle donne. di tutti i presenti.
Falstaff – ritrovata l'antica baldanza – detta la morale della
ATTO III storia: «Tutto nel mondo è burla.»

Quadro I
Alice rivela al marito la verità e tutti – uomini e donne – si
coalizzano per giocare a Falstaff l'ultimo spettacolare
scherzo: la comare Quickly lo convince a recarsi ad un
secondo appuntamento con Alice e Meg, a mezzanotte, nel
parco, travestito da Cacciatore Nero. Tutti si travestono da
fate e folletti; nella divisione dei ruoli, a Nannetta tocca la
splendida Regina delle fate ed il padre intende approfittare
della confusione per sposare la figlia con il vecchio Dr.
Cajus; mentre racconta il suo piano al dottore, indicando
anche il travestimento che dovrà usare, viene udito per caso
da Mrs. Quickly, che subito avverte la giovane.

Quadro II
L'incontro galante si trasforma in «tregenda»: mascherati da
creature fantastiche, tutti gli abitanti di Windsor circondano
il pingue seduttore, mentre una schiera di folletti (i bambini
di Windsor) lo tormenta e lo costringe a confessare i suoi
peccati.
Finalmente Falstaff riconosce il servo Bardolfo e
comprende di essere stato, una volta ancora, beffato. Intanto
Ford sposa quella che crede sua figlia Nannetta con il Dr.
Cajus ma, tolto il velo si scopre che è invece Bardolfo!
L'opera così finisce in allegria: Ford si rassegna, acconsente
al matrimonio di Nannetta e Fenton e invita tutti a cena; e
Trama
I LOMBARDI ALLA
PRIMA CROCIATA ATTO I
L'azione si svolge a Milano tra il 1097 e il 1099.
Nella chiesa di Sant'Ambrogio i cittadini sono riuniti per festeggiare il rito

di Giuseppe Verdi del perdono concesso da Arvino al fratello Pagano, il quale in passato lo
aveva aggredito in uno scatto di gelosia per amore della bella Viclinda, ora
moglie di Arvino.
Personaggi Dopo lunghi anni di esilio, Pagano ritorna a Milano. I cittadini se ne
rallegrano, ma al pentimento non credono né Arvino, né Viclinda, né la
 ARVINO (tenore) figlia Giselda.
 PAGANO (basso) Il priore annuncia che Arvino sarà condottiero dei crociati lombardi in
 VICLINDA (soprano) Terrasanta.
 GISELDA (soprano) Rimasto solo con lo scudiero Pirro, Pagano rivela il suo rancore per la
 PIRRO (basso)
cognata e il suo odio per il fratello, che decide di uccidere chiedendo la
 ACCIANO (basso)
 ORONTE (tenore) complicità di Pirro e di alcuni bravi.
 SOFIA (soprano) Intanto nel palazzo di Folco Viclinda e Giselda sono turbate temendo per la
 UN PRIORE DELLA CITTA' DI MILANO (tenore) vita di Arvino. Le due fanno un voto: se si salveranno, andranno pellegrine a
 CORO cittadini, sgherri, crociati, pellegrini, claustrali, schiave, Gerusalemme a pregare sul Santo Sepolcro.
ambasciatori Arriva Pirro dicendo a Pagano che può agire in quanto suo fratello si è
coricato; Pagano entra in azione, poi vedendo arrivare Arvino, capisce il
tragico errore commesso: non ha ucciso il fratello, bensì il padre ed invoca
la maledizione di Dio.
Quando Arvino giunge per ucciderlo, Giselda si oppone dicendo che il
Introduzione castigo sarà il rimorso.

È un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle


Solera.
La prima rappresentazione fu al "Teatro alla Scala" di Milano il 11 Febbraio
1847.
ATTO II Giselda porta Oronte ferito in una grotta; giunge l'eremita che sollecita
L'azione inizia nelle stanze di Acciano, tiranno di Antiochia. Costui invoca la Oronte a convertirsi alla fede cristiana. Il giovane si converte e muore,
vendetta di Allah sull'esercito cristiano che ha invaso il territorio. invocando Giselda, con la benedizione di Pagano.
Oronte, suo figlio, chiede alla madre Sofia, segretamente convertita al
cristianesimo, notizie di Giselda, la cristiana prigioniera che egli ama e dalla
quale è riamato. Sentendo dalla madre che la giovane lo sposerà solo se si
convertirà al cristianesimo, Oronte accetta.
La scena si sposta nella grotta dove vive in esilio Pagano aspettando l'arrivo ATTO IV
dell'esercito cristiano. Anche Pirro si è rifugiato in Terrasanta e si è fatto Nella caverna dell'eremita Pagano mostra ad Arvino la figlia colta da febbre
musulmano, costui si presenta a Pagano ma non lo riconosce. che gli implora perdono. Alla fanciulla appare in sogno Oronte che annuncia
Pirro invoca il suo aiuto per avere il perdono divino: lui, aprirà le mura di ai cristiani che le acque del Siloe placheranno la siccità che li ha colpiti.
Antiochia, essendone custode. Arvino, pur non riconoscendo il fratello, lo Intanto i lombardi pregano il Signore e ricordano l'aria fresca, la natura e la
prega affinchè salvi la figlia Giselda. pace della terra lombarda.
Pagano annuncia la caduta della città la notte stessa. Giselda, Arvino e l'eremita giungono ed annunciano di aver trovato le acque
Nell'harem di Antiochia Giselda invoca la madre perché la perdoni di essersi del Siloe.
innamorata di un pagano. Pagano, in punto di morte, rivela ad Arvino di essere il fratello e chiede il
Sofia le comunica che un traditore ha consegnato la città ai cristiani ed ora suo perdono; costui lo abbraccia e lo perdona, mentre Gerusalemme cade
Acciano e Oronte giacciono morti in battaglia. in mano ai crociati.
Intanto giunge Arvino che, sentendo la figlia maledire il trionfo cristiano, la
ripudia; sta per ucciderla quando l'eremita gli ferma la mano dicendo che
Giselda agisce così per amore.

ATTO III
Nella valle di Giosafat Giselda piange Oronte che, improvvisamente, le
appare davanti in veste lombarda: egli è stato solo ferito. I due fuggono
insieme.
Arvino maledice la figlia e giura vendetta contro Pagano, riconosciuto da
crociati lombardi.
I PURITANI Alla vigilia della prima rappresentazione, l’ eccessiva
lunghezza dello spettacolo impose il taglio di tre brani, oggi
di Vincenzo Bellini    sovente riproposti in occasione degli allestimenti:

  -  Il cantabile del terzetto tra Arturo, Riccardo ed


Frontespizio libretto Enrichetta (atto I) Se il destino a te m'invola
  -  Il cantabile del duetto tra Arturo ed Elvira (atto III) Da
I puritani e i cavalieri, meglio conosciuto con il titolo quel dì ch'io ti mirai
breve I puritani, è un'opera seria in tre atti di Vincenzo   -  La stretta del finale (atto III) Ah! sento o mio bell'angelo
Bellini su libretto di Carlo Pepoli, tratto dal dramma storico
di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface: Contemporaneamente alla versione per Parigi, Bellini
Têtes rondes et Cavaliers. preparò una versione destinata a un allestimento per il
Teatro S. Carlo di Napoli, che avrebbe dovuto avere come
Ultima opera di Bellini, fu composta in nove mesi, protagonista Maria Malibran, e in cui la parte di Riccardo
dall'aprile del 1834 al gennaio del 1835, un tempo avrebbe dovuto essere sostenuta da un tenore. Per questa
eccezionalmente lungo per l’epoca, durante il quale versione Bellini modificò alcuni numeri dell'opera,
l'impianto drammaturgico fu  radicalmente trasformato e il trasportandoli nella maggior parte dei casi a tonalità più
compositore guidò da vicino il lavoro dell’inesperto gravi; inoltre il Duetto tra Riccardo e Giorgio fu soppresso,
librettista. perché politicamente pericoloso, e sostituito da un breve
recitativo. L'allestimento non ebbe però luogo, in quanto la
L’opera fu rappresentata per la prima volta al Théâtre Italien partitura arrivò a Napoli in ritardo. Tale versione dell’opera
di Parigi il 24 gennaio del 1835, con esito trionfale. fu riscoperta ed eseguita solo negli anni Ottanta del
Novecento
Sebbene inizialmente fosse stata strutturata in due atti,
l'opera fu suddivisa in tre atti poco prima dell'andata in
scena; la modifica scaturì dalla volontà di invertire l'ordine
della Scena di Elvira ("Qui la voce sua soave") e del Duetto
tra Riccardo e Giorgio, la cui stretta "Suoni la tromba, e
intrepido" inevitabilmente provocava una richiesta di bis.
 Arturo Talbo, cavaliero e partigiano degli Stuardi -
tenore
 Elvira, figlia di Lord Valton - soprano / L'azione si svolge a Plymouth, in Inghilterra nel XVII
mezzosoprano nella versione napoletana secolo, al tempo di Oliver Cromwell. La storia d'amore si
 Sir Riccardo Forth, colonnello puritano - baritono / intreccia con lo scontro politico fra il partito dei Puritani e
tenore nella versione napoletana quello degli Stuart, dopo la decapitazione di Re Carlo I.
 Sir Giorgio, colonnello in ritiro, fratello di Lord
Valton - basso
 Enrichetta di Francia, vedova di Carlo I -
mezzosoprano
 ATTO I
 Lord Gualtiero Valton, generale governatore
puritano - basso Scena: la fortezza di Plymouth. La notizia che Elvira Valton
 Sir Bruno Roberton, ufficiale puritano - tenore sta per sposare Arturo Talbo, addolora Sir Riccardo Forth,
 Soldati di Cromwell, araldi e armigeri di Lord cui Gualtiero Valton aveva in precedenza promesso la mano
Arturo e di Lord Valton, puritani, castellani e della figlia. Quando la cerimonia sta per avere inizio,
castellane, damigelle, paggi, servi - coro e Arturo, partigiano degli Stuart, riconosce in una misteriosa
comparse prigioniera che sta per essere accompagnata in tribunale,
Enrichetta Maria di Francia, la regina spodestata. Con un
espediente, facendola passare per la sua sposa grazie al velo
che la stessa Elvira, per gioco, le ha posto sul capo, Arturo
riesce a lasciare le mura insieme alla prigioniera. Prima di
fuggire, i due incontrano Riccardo, che li lascia partire, ben
contento di liberarsi del rivale. Saputo che il promesso
sposo è fuggito con una donna, Elvira impazzisce.
 ATTO II  ATTO III

La scena si svolge in una sala del castello: lo zio Giorgio La scena si svolge "in un giardino a boschetto, vicino alla
racconta commosso ai presenti la follia di Elvira. Poco dopo casa d'Elvira". Durante un terribile uragano, il fuggitivo
compare la fanciulla, delirando e invocando l'amato Arturo. Arturo, inseguito dai soldati dell'esercito puritano, tenta di
Giorgio cerca di convincere Riccardo a non trascinare il avvicinarsi alla casa dell'amata. Ella sta intonando la loro
rivale dinanzi al tribunale, poiché egli non è l’unico canzone d'amore e Arturo le risponde con la stessa melodia.
colpevole della fuga di Enrichetta. La resa dei conti sarà Elvira lo riconosce e lo raggiunge. L'emozione è talmente
piuttosto l'incombente battaglia tra i puritani e i seguaci forte da farle tornare la ragione, ma subito l'esercito fa
degli Stuart. irruzione e circonda i due innamorati. Per Arturo è stata già
decisa la condanna a morte quando uno squillo di tromba
annuncia la definitiva sconfitta degli Stuart. Per celebrare la
vittoria, Cromwell decreta un'amnistia che pone fine ai
tormenti di Arturo ed Elvira.
del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza
Cesarini; questi voleva commissionare a Rossini un'opera
per l'imminente carnevale.
A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva scontrarsi
IL BARBIERE DI con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro,
l'impresario propose come soggetto "Il barbiere di Siviglia",
SIVIGLIA che fu subito approvato dai censori pontifici.

La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al


di Gioacchino Rossini    Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima
generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori
della versione dell'opera di Paisiello, favorito anche
dall'improvvisa morte dell'impresario del Teatro Argentina.
Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l'opera di
Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di
Il barbiere di Siviglia è un'opera in due Atti di Gioachino Paisiello e diventando una delle opere più rappresentate al
Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia mondo.
omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell'opera era
Almaviva, o sia l'inutile precauzione.
Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il
suo Barbiere di Siviglia nel 1782 (dieci anni prima della
nascita di Rossini). Con quella stessa opera, Paisiello aveva
riscosso uno dei maggiori successi della sua fortunata
carriera.
Il precedente successo di Paisiello (uno dei maggiori
rappresentanti dell'opera napoletana) faceva sembrare
inammissibile che un compositore di ventitre anni - per
quanto dotato - osasse sfidarlo.
Rossini in realtà non aveva nessuna responsabilità sulla
scelta del soggetto. L'opera fu infatti scelta dall'impresario
per amministrarne il patrimonio. Intanto il Conte
d'Almaviva, appena arrivato in città, si innamora della bella
fanciulla e cerca il modo di avvicinarla; decide di
presentarsi a lei sotto le mentite spoglie di Lindoro.
Lui organizza delle serenate sotto la finestra della fanciulla,
 Il Conte d'Almaviva - tenore tanto da destare le preoccupazione di don Bartolo; questi,
 Don Bartolo, dottore in medicina, tutore di Rosina - per non essere costretto a rinunciare alla fortuna della
basso buffo ragazza, decide di chiederla in matrimonio, ma lei rifiuta.
 Rosina, ricca pupilla in casa di Bartolo -
mezzosoprano Il Conte incontra Figaro, sua vecchia conoscenza, barbiere
 Figaro, barbiere - baritono oltre che "factotum" nella casa di Don Bartolo. Figaro
 Don Basilio, maestro di musica di Rosina, ipocrita - consiglia al Conte di presentarsi a Rosina facendo finta di
basso essere un soldato ubriaco in congedo, con un permesso di
soggiorno proprio in casa di don Bartolo. Nel frattempo
 Berta vecchia governante in casa di Bartolo -
Rosina affida a Figaro una lettera indirizzata a Lindoro.
soprano
Il maestro di musica di Rosina, don Basilio, sa della
 Fiorello, servitore di Almaviva - baritono
presenza in città del Conte; per favorire l'amico don Bartolo,
 Ambrogio, servitore di Bartolo - basso gli suggerisce di calunniarlo per sminuirne la figura.
 un ufficiale, un alcalde, o Magistrato; un notaro;
Alguazils, o siano Agenti di polizia; soldati; Secondo quanto pianificato con Figaro, il Conte di
suonatori di istrumenti Almaviva fa irruzione nella casa di don Bartolo fingendosi
un soldato ubriaco; Figaro gli ha anche procurato il falso
permesso di soggiorno. Don Bartolo pur non riconoscendo
nel soldato il Conte di Almaviva, cerca di allontanare il
fastidioso rivale. Ne scaturisce una lite che richiama in casa
La scena si rappresenta in Siviglia. i Gendarmi. Nella confusione generale (nel frattempo è
entrato in casa anche Figaro) il Conte riesce a passare un
ATTO I messaggio a Rosina.
Siviglia. La bella Rosina abita nella casa di don Bartolo, il Per trarsi infine d'impaccio, il Conte rivela all'ufficiale delle
suo anziano tutore. Don Bartolo vuole tenere Rosina con sè,
guardie la sua vera identità; i soldati sono quindi costretti a scala fuori dalla finestra di Rosina, è stata tolta; è stato don
lasciarlo andare senza arrestarlo. Bartolo, che, sospettando la presenza di un estraneo in casa,
è andato a chiamare le autorità. Memore della strana scena
cui ha assistito, con il soldato ubriaco lasciato andare, non si
ATTO II fida della polizia. E' corso dunque direttamente dal
Nella dimora di don Bartolo arriva don Alonso, sedicente magistrato.
insegnante di musica e sostituto di don Basilio; in realtà si
tratta sempre del Conte di Almaviva con un nuovo Nel frattempo, il notaio fatto chiamare da don Bartolo arriva
travestimento. in casa; Figaro e il Conte, approfittando della prolungata
Don Bartolo dubita delle sue reali intenzioni; don Alonso assenza del padrone di casa, convincono il notaio che il
gli porge quindi la lettera di Rosina. matrimonio che è stato chiamato a redigere sia quello tra il
Conte e Rosina.
Intanto giunge Figaro, intenzionato a distrarre don Bartolo Quando don bartolo ritorna a casa il contratto di matrimonio
con la scusa della rasatura. Mentre il Conte cerca di spiegare è già stato siglato. Quando il Conte decide di rinunciare alla
la situazione a Rosina, irrompe Don Bartolo che lo caccia dote portata da Rosina, il non troppo disinteressato don
immediatamente. Bartolo tira un sospiro di sollievo e benedice gli sposi.
Don Bartolo mostra a Rosina la sua lettera e le fa credere
che il suo amato Lindoro sia in realtà un emissario del
Conte.
Rosina - per dispetto - accetta infine la proposta di
matrimonio del suo tutore. Don Bartolo chiama
immediatamente il notaio per sugellare la loro unione.

In un ultimo disperato tentativo, il Conte e Figaro fanno


irruzione nella camera di Rosina, usando una scala per
entrare dalla finestra. Il Conte svela i suoi travestimenti a
Rosina e le dichiara il suo amore e la sua volontà di
sposarla; la bella Rosina accetta la proposta del Conte.
Proprio quando stanno per fuggire, i tre si accorgono che la
È un'opera in cinque atti di Giuseppe Verdi su libretto di
Eugène Scribe e Charles Duveyrier ispirato alla vicenza
I VESPRI SICILIANI dei Vespri Siciliani.
La prima rappresentazione assoluta fu all' "Opéra" di
Parigi il 13 Giugno 1855 mentre in Italia venne
di Giuseppe Verdi rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di
Milano il 4 Febbraio 1856 con il titolo mutato in Giovanna
Personaggi
di Guzman.
 GUIDO DI MONFORTE (baritono) governatore di
Trama
Sicilia
 IL SIGNORE DI BÈTHUNE (basso) ufficiale ATTO I
francese
In una piazza di Palermo Tebaldo, Roberto, Bethune,
 IL CONTE DI VAUDEMONT (basso) ufficiale
feancese Vaudemont e altri soldati francesi festeggiano guardati con
 ARRIGO (tenore) giovane siciliano rancore dai siciliani.
 GIOVANNI DA PROCIDA (basso) medico siciliano Arriva la duchessa Elena vestita a lutto per la morte del
 ELENA (soprano) duchessa sorella del duca fratello giustiziato dai francesi; Roberto la oltraggia e la
d'Austria costringe a cantare.
 NINETTA (contralto) cameriera di Elena Elena canta un'aria che incita i siciliani alla rivolta e costoro
 TEBALDO (tenore) soldato francese sono già pronti alla sommossa, ma all'arrivo del governatore
 ROBERTO (baritono) soldato francese Guido di Monforte la folla si disperde.
 DANIELI (tenore) siciliano Elena è sorpresa di veder giungere l'amato Arrigo che era
 MANFREDO (tenore) siciliano stato arrestato per tradimento.
 CORO di soldati, siciliani e siciliane
Arrigo, non riconoscendo il governatore, esprime il suo odio

per Monforte che si palesa e offre ad Arrigo, ammirandone
Introduzione l'ardimento, di diventare ufficiale dell'esercito francese e lo
consiglia di star lontano da Elena. Il giovane rifiuta con Durante la festa due figure mascherate si avvicinano ad
sdegno. Arrigo:sono Elena e Procida che gli confidano che Monforte
verrà ucciso.
ATTO II Arrigo, mentre Elena si avventa con un pugnale sul
L'esule Giovanni da Procida, appena sbarcato, viene governatore, gli fa scudo con il proprio corpo.
raggiunto da Elena e Arrigo e li informa dei suoi piani di I cospiratori vengono messi in prigione; Arrigo, disperato si
rivolta. getta tra le braccia del padre.
Elena, colpita dall'eroismo di Arrigo, ricambia il suo amore,
ma prima dovrà essere vendicata la morte del fratello.
Avendo Arrigo rifiutato l'invito di Monforte per il ballo a
palazzo, vi viene trascinato con la forza. ATTO IV
Ha luogo una festa di fidanzamento: dodici future spose, tra Arrigo si reca nelle prigioni dove Elena e gli insorti
le quali Ninetta, scendono dalla collina ballando la attendono l'esecuzione e le rivela il motivo del suo gesto; a
tarantella; alcuni francesi affascinati dalla loro bellezza e su quel punto la giovane cambia atteggiamento e lo perdona
suggerimento del facinoroso Procida le rapiscono. confessandogli il suo amore. Anche Procida lo perdona.
La reazione dei siciliani è inconcludente. Subito entra Monforte che ordina la morte dei cospiratori;
Quando Procida vede un'imbarcazione che reca al ballo Arrigo lo supplica di non ucciderli. Il governatore dichiara
dame e cavalieri decide di andarvi mascherato. che, se lo chiamerà “padre”, tutti saranno liberi.
Subito non cede, poi, quando vede Elena vicino al carnefice
chiama padre Monforte che non solo concede la grazia, ma
anche acconsente alle nozze di Arrigo ed Elena, ai vespri
ATTO III del giorno stesso.
Nel palazzo Monforte legge la lettera di una donna siciliana
che, costretta a diventare la sua amante, gli rivela di essere il
padre di Arrigo; costui, convocato davanti al governatore,
apprende di esserne il figlio e subito sconvolto fugge
precipitosamente.
ATTO V FINALE ATTO V
Un gruppo di giovanette e cavalieri intonano canti festosi
nella cappella dove si celebrerà il matrimonio. Il finale dell'atto V fu tagliato, soprattutto alcune parti che
Elena riceve felice le amiche e si incontra con l'amato. indicavano cosa sarebbe accaduto ai personaggi. Si coglie
che Arrigo combatte a fianco del padre, Elena cerca di
Procida le si avvicina, la informa che durante la cerimonia il proteggere l'amato mentre Procida incita il popolo alla
suono delle campane sarà il segnale di riscossa per i siciliani rivolta.
e resta sorpreso della perplessità della donna. Al ritorno di La furia dei siciliani si scatena su Monforte, Arrigo, Elena e
Arrigo Elena è combattuta dal dilemma: tradire i sugli invitati alla festa.
compatrioti o perdere Arrigo; con la scusa della morte del
fratello gli comunica che non intende più sposarlo. Giunge
Monforte che non intende ragioni e unisce in matrimonio i
due giovani. Procida fa suonare le campane. Elena disperata
incita Monforte alla fuga, ma da ogni parte accorrono,
guidati da Procida, i siciliani che si avventano sul
governatore e sui francesi.
 Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato
L'ELISIR D'AMORE di Adina - tenore
 Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio -
di Gaetano Donizetti    baritono
 il dottore Dulcamara, medico ambulante - basso
buffo
L'Elisir d'amore è un melodramma giocoso in due atti di
 Giannetta, villanella - soprano
Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani.
La storia ruota attorno alle vicende dell'umile contadino  Villani e villanelle, soldati e suonatori del
Nemorino, innamorato di Adina ed incapace di dichiararsi. reggimento, un notaio, due servitori, un moro -
L'equilibrio viene bruscamente interrotto con l'arrivo di cori e comparse
Dulcamara (il ciarlatano di Donizetti), che - fingendosi un 
dottore - vende a Nemorino un fantomatico elisir d'amore...

L'opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del


1832 a Milano, presso il Teatro della Cannobiana.
Felice Romani aveva tratto ispirazione per suo il libretto da L'azione ha luogo in un villaggio dei paesi baschi alla fine
un testo scritto l'anno prima da Eugène Scribe per il del XVIII secolo.
compositore Daniel Auber, Le Philtre (Il filtro).
Il cast della prima messa in scena era così composto: Sabina  ATTO I
Heinefetter (nel ruolo di Adina), Giuseppe Frezzolini
La giovane Adina se ne sta in disparte, leggendo delle
(Dulcamara), Henry Bernard Debadie (Belcore), Giovan
vicende di Tristano e Isotta, mentre i mietitori riposano
Battista Genero (Nemorino) e Marietta Sacchi (Giannetta)
all'ombra. Intanto, l'umile contadino Nemorino la osserva da
diretti da Alessandro Rolla.
lontano, esprimendo per lei tutto il suo amore e la sua
ammirazione, dolendosi della propria incapacità di
conquistarla. I contadini chieno ad Adina di renderli
partecipi delle sue letture; lei comincia a leggere delle
peripezie di Tristano e del filtro magico che lo ha aiutato a
 Adina, ricca e capricciosa fittaiuola - soprano far innamorare di sè la regina Isotta.
Mentre Nemorino sogna di trovare questo magico elisir,
arriva in paese il sergente Belcore, con lo scopo di arruolare
nuove leve.  ATTO II
Belcore - anch'egli innamorato di Adina - le chiede di
sposarlo; lei evita una risposta e dice di volerci pensare un Fervono i preparativi per le nozze. Adina vuole aspettare
po' su. che venga sera per celebrare le nozze, perche vuole che
Adina espone a Nemorino la sua teoria circa l'amore: assista anche Nemorino, per punirlo della sua indifferenza.
l'amore fedele e costante proprio non fa per lei... Intanto Nemorino vorrebbe comprare un'altra bottiglia di
in quel mentre arriva in paese il dottor Dulcamara; egli in elisir da Dulcamara, ma non ha i soldi. Decide quindi di
realtà è un truffatore che, girando di paese in paese, vende i arruolarsi per avere la paga. Il sergente Belcore riesce così
propri miracolosi preparati medicinali. Nemorino coglie la ad allontanare lo scomodo rivale.
palla al balzo e gli chiede se abbia un elisir che faccia Giannetta sparge in paese la notizia che Nemorino ha
innamorare le persone. Il ciarlatano pesca dal mucchio una ottenuto una grande eredità da un parente recentemente
bottiglia di vino bordò e gliela vende, fornendo precise deceduto. Questo non lo sanno né l'interessato, né Adina, né
istruzioni: la pozione avrà effetto dopo ventiquattro ore (il Dulcamara: la novità fa sì che le ragazze del paese
tempo utile per permettergli di fuggire indisturbato dal corteggino Nemorino e questi pensi sia l'effetto dell'elisir.
paese...). Dulcamara resta perplesso, Adina si ingelosisce.
Nemorino beve tutta l' "elisir" e si ubriaca. Ciò lo fa Quando Dulcamara racconta ad Adina di aver venduto
diventare disinvolto, quel tanto che basta per mostrarsi l'elisir d'amore a Nemorino, lei capisce che di essere la sua
indifferente nei confronti di Adina. La giovane contadina, amata. Una lacrima negli occhi di Adina tradisce i suoi
abituata com'è a sentirsi desiderata, prova fastidio verso sentimenti; Nemorino, vedendola, capisce di essere
Nemorino. Per ripicca decide dunque di accettare la ricambiato.
proposta di Belcore e sposarlo quel giorno stesso, prima che Adina entra in possesso del contratto di arruolamento di
lui riparta. nemorino e glielo rende, consigliandogli di rimanere in
Nemorino crede fermamente nell'elisir da lui bevuto, cerca paese. Nemorino, dopo aver tanto penato, vorrebbe una
per questo di convincere Adina a spostare la data delle dichiarazione d'amore da lei. Quando infine dichiara di
nozze per permettere all'elisir di fare effetto. Adina non lo volersene andare, Adina cede e dichiara il suo amore.
ascolta e se ne va con il sergente Belcore. La scena si conclude con Belcore che se ne va, convinto di
trovare altre ragazze da corteggiare, e Dulcamara trionfante
e incredulo per il successo ottenuto dal suo improbabile
elisir.

LA BOHÈME
di Giacomo Puccini  Mimì - soprano
 Musetta - soprano
La Bohème, opera lirica in quattro quadri di Giacomo  Rodolfo, poeta - tenore
Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.
 Marcello, pittore - baritono
L'opera è tratta dal romanzo d'appendice "Scènes de la vie
 Schaunard, musicista - baritono
de bohème" di Henri Murger.
La nascita de "La Bohème" fu alquanto burrascosa:  Colline, filosofo - basso
all'epoca anche il compositore e librettista Ruggero  Benoît, il padrone di casa - basso
Leoncavallo stava infatti lavorando ad un'adattamento  Parpignol, venditore ambulante - tenore
musicale della medesima opera. Puccini, quando lo seppe,  Alcindoro, consigliere di stato - basso
continuò comunque nel suo lavoro, consapevole dei suoi  Sergente dei doganieri - basso
mezzi.  Doganiere – basso

Quando l'opera debutto nel 1896 al Teatro Regio di Torino


(diretta da un ventinovenne Arturo Toscanini), ebbe un
buon successo di pubblico. Al contrario, l'opera di
Leoncavallo, rappresentata la prima volta nel 1897, cadde
rapidamente nell'oblio.
La critica in principio si dimostrò fredda nei confronti
dell'opera di Puccini; in seguito però si allineò al generale
consenso riscosso in molti teatri.
 
momento, entrambi i lumi si sono spenti.
Rodolfo, volendo trascorrere più tempo in compagnia di
Mimì, nasconde in tasca la chiave appena ritrovata. I due
L'esistenza spensierata di alcuni giovani artisti bohémien conversano delle loro vite, mentre continuano a cercare la
nella Parigi del 1830, costituisce l'ambientazione dei diversi chiave al buio. Mimì racconta di vivere da sola e di essere
episodi in cui si snoda l'intera opera. una rcamatrice di fiori.

QUADRO I L'intimità dei due viene interrotta dalle grida degli amici di
Nella soffitta Rodolfo, che reclamano la sua presenza al caffè; Mimì gli
Il periodo è la vigilia di Natale. Marcello (un pittore) e propone di accompagnarla, quindi entrambi si recano al
Rodolfo (un poeta) tentano di scaldarsi davanti a un caffè Momus
caminetto. Marcello sta dipingendo, mentre Rodolfo usa le
pagine di un suo poema per ravvivare il fuoco. QUADRO II
Si unisce a loro prima il filosofo Colline e in seguito il Al caffè Momus
musicista Schaunard con un cesto di cibarie e la notizia di Il gruppetto di amici si ricongiunge al caffè Momus, dove
aver finalmente guadagnato qualche moneta. L'inaspettata Rodolfo presenta agli altri la giovane Mimì.
visita di Benoît (il padrone di casa) smorza gli entusiasmi. Intanto giunge anche Musetta, una vecchia fiamma di
Con uno stratagemma il padrone di casa viene allontanato e Marcello, insieme al ricco e non più giovane Alcindoro. Lei
il gruppo di amici si reca al caffè Momus. aveva lasciato Marcello per tentare nuove avventure.
Rodolfo rimane indietro, promettendo di raggiungerli non Musetta fa di tutto per attirare l'attenzione di Marcello,
appena avesse finito di scrivere il suo articolo. arrivando a togliersi una scarpa e scoprire la caviglia, con la
scusa di un dolore improvviso al piede.
Mimì, la giovane vicina di casa, bussa alla porta di Rodolfo Marcello non può resisterle e si ricongiunge quindi alla
per chiedergli una cortesia: il suo lume si è spento e giovane. La coppia di amanti ritrovati insieme al gruppo di
vorrebbe una candela per riaccenderlo. La ragazza però ha amici, se ne va, lasciando ad Alcindoro la scarpetta e il
un mancamento: è il primo sintomo della tisi. conto.
Quando alfine si accinge a tornare a casa, si rende conto di
aver perso la chiave della sua stanza. Sia Rodolfo che Mimì
si inginocchiano per cercarla; nella concitazione del
QUADRO III QUADRO IV
La Barriera d'Enfer Di nuovo in soffitta
E' giunto ormai il mese di Febbraio e la neve ricopre Marcello e Rodolfo, separati ormai da Musetta e Mimì,
qualunque cosa. Le due coppie di giovani amanti scoprono parlano dell'amore e delle pene che porta con sè.
ben presto che la convivenza è impossibile. I litigi tra L'atmosfera diventa più giocosa condo sopraggiungono
Marcello e Musetta scatenati dalla gelosia sono ormai la anche Colline e Schaunard. I giochi e le battute, però,
norma, così come le incomprensioni tra Rodolfo e Mimì. servono solo a mascherare la profonda disillusione che i
Lei viene incolpata di eccessiva leggerezza e infedeltà. quattro provano realmente.
Rodolfo ha intuito la malattia di lei, capisce anche che Arriva di corsa Musetta che avverte di aver visto Mimì sulle
vivere in una soffitta potrebbe peggiorare le sue condizioni. scale, sofferente.
Il ricordo dei bei momenti passati insieme ha però la Musetta invia Marcello a vendere i suoi orecchini per
meglio, e i due rinviano l'inevitabile addio all'ormai comprare delle medicine per Mimì. Lei stessa parte alla
prossima primavera. ricerca di un manicotto per scaldare le mani di Mimì.
Musetta e Marcello si separano dopo l'ennesima lite. Colline decide di contribuire, vendendo il suo amato
cappotto.
Nella soffitta del loro primo incontro, Rodolfo e Mimì
ricordano con tenerezza i giorni del loro amore. Mimì si
spegne così, dolcemente, circondata dai suoi amici. Mimì
sembra assopita; il primo ad accorgersi della sua morte è
Schaunard, che lo confida a Marcello.
Rodolfo, una volta accortosi di quanto accaduto abbraccia
piangendo la sua amata ripetendo straziato il suo nome.
fiaba amara più che zuccherosa.
LA CENERENTOLA
La prima rappresentazione ebbe luogo il 25 gennaio 1817 al
di Gioacchino Rossini    Teatro Valle di Roma. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi
(già la prima Rosina del Barbiere di Siviglia), interpretò il
ruolo di Cenerentola.
La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo è un'opera lirica
in due Atti di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Il debutto, pur non provocando uno scandalo paragonabile a
Ferretti. quello del Barbiere di Siviglia, fu un insuccesso.
Solo dopo alcune recite, l'opera incontrò il favore del
Come suggerisce il nome, il soggetto dell'Opera è tratto pubblico, diventando molto popolare, sia in Italia che
dalla celebre fiaba di Charles Perrault; in realta, più ancora all'estero.
che alla favola, il testo del romano Jacopo Ferretti si rifà ad
altri due libretti d'opera: "Cendrillon" di Charles Guillaume
Etienne per Nicolò Isouard (1810) e "Agatina, o la virtù
premiata" di Stefano Pavesi per Francesco Fiorini (1814).

Il riferimento principale però è quello alla favola di Charles


perrault, soprattutto per ragioni morali: a differenza di  Don Ramiro, principe di Salerno - tenore
alcune versioni più aspre e violente del racconto, lo scrittore  Dandini, suo cameriere - baritono
francese enfatizzò nella sua favola gli elementi del perdono  Don Magnifico, barone di Montefiascone, padre di
e della virtù. Valori molto vicini alla sensibilità del tempo e Clorinda e Tisbe - basso buffo
certamente graditi al vaglio Pontificio.
 Clorinda, figlia di Don Magnifico - soprano
 Tisbe, figlia di Don Magnifico - soprano
Sullo sfondo della vicenda, però, fa capolino una società
degradata, calata a pennello nell'atmosfera romana di quegli  Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di
anni, pervasa dalla corruzione, da una nobiltà decadente e Don Magnifico - mezzosoprano
scialacquante, da gravi disagi tra i ceti sociali più poveri.  Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro - basso
Sotto le spoglie di un buonismo (obbligato dalla pesante  Dame che non parlano - comparse
censura pontificia), si intravede la lettura sarcastica di una  Coro di cortigiani del Principe
chiede al padre il permesso di andare alla festa organizzata
dal principe a cui tutti si stanno recando, ma egli le nega con
sdegno il permesso.
ATTO I Alidoro comprende l'animo gentile della giovane
In un salone del decadente castello di don Magnifico Cenerentola e decide di aiutarla.

Le due figlie di don Magnifico, Clorinda e Tisbe, si Nel palazzo reale, donRamiro e Dandini (ancora con le vesti
pavoneggiano alla specchio. La figliastra di don Magnifico, scambiate), parlano con le figlie di don Magnifico e
Angelica (Cenerentola), da par suo canta lamentando la sua decidono di metterle alla prova: Dandini (vestito da
situazione. Le sorellastre la zittiscono proprio mentre entra principe) informa che una ragazza sarà sua sposa, mentre la
in scena Alidoro (precettore del principe don Ramiro), sotto sorella andrà a don Ramiro. Nessuna delle due giovani
le false spoglie di mendicante. Il suo scopo è spiare le tre accetta il corteggiamento del finto servo.
fanciulle e riferire al principe i loro comportamenti, Il Una strana ragazza, vestita elegamentemente e con il volto
principe è infatti in cerca di una moglie alla sua altezza. celato, giunge a castello: si tratta di Cenerentola, vestita per
Il falso mendicante viene maltrattato da Clorinda e Tisbe; l'occasione dal fido Alidoro.
solo Angelica lo aiuta, dandogli di nascosto un po' di caffè. Don Magnifico e le figlie, per un attimo, colgono una
Mentre Alidoro se ne va, alcuni cavalieri segnalano l'arrivo somiglianza tra la giovane misteriosa e Cenerentola; i loro
a castello del principe. Le fanciulle vanno prontamente a dubbi vengono però subito smentiti.
svegliare don Magnifico; egli raccomanda alle fanciulle di Dandini intanto richiama gli invitati a tavola.
fare una buona impressione sul principe.
A seguire entra il principe don Ramiro, vestito da paggio;
egli ha infatti scambiato le vesti con il servo Dandini, per
spiare di nascosto le fanciulle.
Tra il principe in incognito e la giovane Cenerentola scocca
subito l'amore.
Entra in scena Dandini, insieme ala famiglia reale, in pompa
magna. Nessuno dei presenti si accorge dello scambio di
persona attuato dai due. Dandini mantiene la messa in
scana, lusingando le sorelle con fare civettuolo. Cenerentola
ATTO II Ramiro. I due giovani si riconoscono immediatamente,
Don Magnifico riconosce senza ombra di dubbio mentre i parenti sfogano la loro ira contro Cenerentola.
Cenerentola nella giovane donna con il volto celato, ma è Dandini e don Ramiro la difendono, reclamando vendetta
sicuro che il principe sceglierà o Clorinda o Tisbe. verso la famiglia di lei. L'animo nobile e gentile di
L'anziano barone confida anche alle due ragazze che ha Cenerentola la spinge a chiedere la grazia al principe per la
potuto farle vivere nella ricchezza, appropriandosi e sua famiglia, nonostante le tante angherie subite, rendendo
sperperando il patrimonio di Angelina. il perdono la sua unica vendetta.
Cenerentol dal canto suo, rifiuta infastidita le proposte di Mentre i due promessi sposi si riuniscono, arriva anche
Dandini, dicendogli di essere innamorata del suo "paggio"; Alidoro, tutto contento per la sorte capitata alla giovane
queste parole riempiono di gioa don Ramiro, il quale riceve Angelina.
un braccialetto da Cenerentola, dicendogli che se veramente Divenuta ormai principessa, Cenerentola concede il perdono
vuole amarla, dovrà cercarla e restituirglielo. La giovane ai suoi familiari, i quali sottolineano la sua nobiltà d'animo
ragazza fugge, mentre Ramiro è più che mai deciso a affermando che nessun trono sia veramente degno di lei.
ritrovarla.
Dandini rivela a don Magnifico di essere in realtà il servo
del principe; don Magnifico, adirato e indignato, se ne va.
Nel frattempo Cenerentola, tornata a casa, ripensa alla
magia di quella sera alla festa. I suoi pensieri vengono
interrotti dal ritorno a casa di don Magnifico e le sorellastre,
irati per la rivelazione.
Inatnto un violento temporale (e il provvidenziale aiuto di
Alidoro), fanno in modo che la carrozza del principe si
rompa proprio davanti il palazzo di don Magnifico.

Don Magnifico non demorde, è ancora intenzionato a far


sposare al principe una delle sue figlie; chiede quindi a
Cenerentola di porgere una sedia al regale ospite.
Cenerentola porge una sedia a Dandini, ma il barone le
svela lo scambio di abiti, rivelando la vera identità di don
tutte), era stato infatti licenziato e sostituito da Giovanni
LA CLEMENZA DI TITO Bertati.

di Wolfgang Amadeus Mozart    Per la musica, Guardasoni scelse Mozart, che accettò subito
l'offerta. Tuttavia, secondo alcune fonti, Guardasoni
La clemenza di Tito (K 621),  ultimo lavoro teatrale di avrebbe prima contattato Antonio Salieri, e solo dopo il
Wolfgang Amadeus Mozart, è un'opera seria in due atti, su rifiuto di costui si sarebbe rivolto (come per ripiego) a
libretto di Caterino Mazzolà basato su un melodramma di Mozart. Infatti, in una lettera al conte Anton Estheràzy
Pietro Metastasio del 1734. (agosto 1791), Salieri scrive che l'impresario praghese lo
aveva cercato cinque volte, supplicandolo di comporre
Fu rappresentata per la prima volta il 6 settembre 1791 al un'opera per l'incoronazione a Praga. Salieri aveva però
Teatro degli Stati di Praga, in occasione dei festeggiamenti rifiutato col pretesto che egli poteva lavorare solo per il
per l'incoronazione di Leopoldo II a re di Boemia. teatro della corte viennese. A quel punto Guardasoni si era
La risposta del pubblico fu piuttosto fredda e la moglie di rivolto a Mozart, ben sapendo che era l'unico compositore in
Leopoldo, Maria Luisa di Borbone, definì l’opera «una grado di scrivere un'opera in tempo breve. Secondo le
porcheria tedesca in lingua italiana». Il giudizio era fondato testimonianze dell'epoca, Mozart avrebbe impiegato
sul fatto che la mano del librettista, Caterino Mazzolà, "diciotto giorni" per scrivere la musica, ospite della famiglia
aveva per molti versi stravolto il vecchio libretto di della cantante Josepha Duschek a Villa Bertramka, assieme
Metastasio, al punto da rendere irriconoscibile il dramma alla moglie Constanze; in realtà nel 1959 è stato scoperto da
agli orecchi di chi, per esempio, era abituato alle versioni Tomislav Volek il contratto che l'8 luglio 1791 era stato
musicali di Antonio Caldara, Gluck o Hasse. stipulato tra la commissione teatrale degli stati boemi e
l'impresario Guardasoni, fatto questo che smentisce la nota
Il libretto fu scelto dall'impresario del Teatro degli Stati di storia secondo cui l'opera sarebbe stata commissionata
Praga, Domenico Guardasoni, che si recò a Vienna per direttamente a Mozart e mette in serio dubbio la leggenda
contattare il poeta di corte. L'incoronazione di Leopoldo II, stesura in 18 giorni. Alcuni dei recitativi obbligati furono
succeduto al fratello Giuseppe II, non aveva risparmiato il scritti dall'ultimo allievo di Mozart, Franz Xavier Süssmayr,
mondo musicale viennese: nella primavera del 1791, il ma vennero comunque controllati e migliorati da Mozart.
poeta Lorenzo da Ponte, autore della memorabile "trilogia"
mozartiana (Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan
aria:"Deh, se piacer mi vuoi"). Partita Vitellia, Annio e
Sesto rinsaldano l'amicizia, e la suggellano con un delizioso
duetto (N. 3, duetto:"Deh, prendi un dolce amplesso").

Cambia scena: nel Campidoglio, fastosamente addobbato,


sopraggiunge l'imperatore Tito e la corte (N. 4, Marcia; N.
5, Coro: "Serbate, oh Dei, custodi"). Tito annuncia di aver
 Tito Vespasiano, Imperatore di Roma - tenore rinunciato a sposare Berenice, una principessa barbara,
 Vitellia, figlia dell'Imperatore Vitellio - soprano poiché vuole unirsi con una donna romana. Sesto si avvicina
 Servilia, sorella di Sesto, amante d'Annio - soprano a Tito insieme ad Annio, per chiedere il suo beneplacito alle
 Sesto, amico di Tito, amante di Vitellia - soprano nozze fra Annio stesso e Servilia, sorella di Sesto. Tuttavia
 Annio, amico di Sesto, amante di Servilia - soprano entrambi scoprono amaramente che è proprio Servilia la
 Publio, prefetto del pretorio - basso donna romana che Tito intende sposare (N. 6, Aria: "Del
 Coro più sublime soglio"). Annio, pur sgomento, per amore è
disposto anche a perdere Servilia, ed esprime i suoi
sentimenti in un magnifico duetto con Servilia (N. 7,
Duetto: "Ah, perdona al primo affetto"). Servilia però
confessa all'Imperatore l'amore che la lega ad Annio; Tito
allora, in tutta la sua bontà, ammirando la sincerità dei due
ATTO I
giovani, rinuncia alle sue nozze con lei (N. 8, Aria: "Ah se
 
fosse intorno al trono").
L'azione si svolge nell'antica Roma. Il recitativo di apertura
vede in scena Vitellia, figlia dell'ex Imperatore Vitellio, e
Nel frattempo Vitellia, non essendo a conoscenza del rifiuto
Sesto, amico dell’Imperatore Tito e amante della stessa. Ella
di Servilia, impazzisce di gelosia e ordina a Sesto di dar
cospira contro il nuovo Imperatore del quale è in realtà
fuoco al Campidoglio ed assassinare Tito; Sesto, accecato
innamorata, seppur non ricambiata, e approfitta dell'amore
dall'amore per Vitellia, le obbedisce e si dichiara pronto a
che Sesto prova per lei per obbligarlo di aiutarla a
uccidere l'amico (N. 9, Aria con clarinetto obbligato:
organizzare una congiura. (N. 1, duetto: "Come ti piace
"Parto, ma tu ben mio"). Non appena questi è partito, da
imponi"). I dubbi di Sesto, diviso fra l'amore per Vitellia e
Vitellia giungono Annio e Publio, prefetto del Pretorio, i
la fedeltà a Tito, provocano l’ira della principessa (N. 2,
quali le annunciano che Tito ha scelto lei come sua sposa: la coro: "Ah, grazie si rendano"). Tito è certo dell'innocenza di
principessa rinsavisce e tenta invano di richiamare Sesto (N. Sesto, ma Publio gli fa notare che chi non è capace di
10, Terzetto: "Vengo...Aspettate...Sesto!"). Sesto, pur tradire, non capisce quando è tradito (N. 16, Aria: "Tardi
angosciato da continui rimorsi e esitazioni, intende tuttavia s'avvede"). Tito viene dunque informato che il Senato ha già
accontentare Vitellia, e riesce infine a svolgere il compito emesso la condanna a morte, a cui manca solo la firma
che gli è stato assegnato (N. 11, recitativo accompagnato: dell'imperatore, poichè Sesto in persona ha confessato la sua
"Oh dei che smania è questa!"). L'incendio del Campidoglio congiura. Sopraggiunge Annio a perorare la causa
e la notizia della congiura radunano tutti i personaggi e la dell'amico, confidando nella clemenza e nel gran cuore di
folla sulla scena. Il primo atto si conclude con il celebre Tito (N. 17, Aria: "Tu fosti tradito"). L'Imperatore,
concertato in cui il coro dei Romani e gli amici piangono la incredulo, è quasi sul punto di firmare la condanna a morte,
morte dell'amato Imperatore (N. 12, Quintetto con coro: ma decide infine di incontrare Sesto di persona prima di
"Deh, conservate oh dèi"). prendere qualsiasi decisione (Recitativo accompagnato:
  “Che orror! Che Tradimento!"). I due si vedono, e sono
ATTO II colti da grande emozione (N. 18, Terzetto: "Quello è di Tito
  il volto"); Tito decide di perdonare Sesto per il tradimento,
Scena prima: Annio informa Sesto che Tito in realtà è ma questi, pur di non tradire Vitellia, non intende confessare
scampato alla congiura. Sesto, pentito e schiacciato dai il motivo per cui ha attentato alla sua vita e dichiara di
sensi di colpa, confessa all'amico il suo tradimento e meritarsi la morte, pur continuando a nutrire sentimenti di
afferma di voler fuggire in esilio, ma Annio lo invita ad aver amicizia verso Tito e implorandone il perdono (N. 19,
fiducia nella clemenza dell'Imperatore (N. 13, Aria: “Torna Rondò con clarinetto obbligato, "Deh, per questo istante
di Tito a lato”). Ma Sesto è stato scoperto. Giunge infatti solo"). L'Imperatore, adirato, lo condanna alle fiere; ma,
Publio coi soldati ad arrestarlo mentre egli promette a nella celebre scena cara a Voltaire, straccia la condanna  che
Vitellia la sua fedeltà (N. 14, Terzetto: "Se al volto mai ti aveva firmato: "E se accusarmi il mondo vuol pur di
senti"). qualche orrore / m'accusi di pietà, non di rigore". Afferma
però davanti a Publio che la condanna è stata sottoscritta, ed
Cambia scena, gran sala delle udienze: appare in pubblico esalta la figura del principe illuminato (N. 20, Aria: "Se
Tito e il popolo e i patrizi intonano un coro di all'impero, amici dèi").
ringraziamento agli dèi per avere risparmiato la vita
dell’Imperatore nella fallita congiura (N. 15, cavatina con Nel frattempo Vitellia è addolorata per la sorte di Sesto;
Servilia la implora di chiedere la grazia per il fratello
condannato, in qualità di futura sposa. Tuttavia, di fronte
alla sua indecisione, ella s’indigna e ne critica l’ambiguità
(N. 21, Aria: "S'altro che lacrime"). Colpita dalle parole di
Servilia, Vitellia decide di rinunciare al trono e alle nozze e
confessa la sua congiura all'Imperatore. (N. 22, Recitativo
accompagnato: "Ecco il punto, o Vitellia"; N. 23, Rondò
con corno di bassetto obbligato: "Non più di fiori").

Cambia scena: nell'anfiteatro il popolo celebra la grandezza


di Tito (N. 24, Coro: "Che del ciel, che degli dèi"). Mentre
Tito sta per condannare Sesto, sopraggiunge Vitellia che
rivela di essere la seduttrice del suo amico e la mandante del
delitto. L'Imperatore, sbalordito dalle nuove rivelazioni,
decide tuttavia di perdonare tutti (N. 25, Recitativo
accompagnato: "Ma che giorno è mai questo!"), e compie
un eccezionale atto di clemenza: "Sia noto a Roma ch'io son
lo stesso, e ch'io tutto so, tutti assolvo e tutto oblio".
L'opera si conclude con i protagonisti e il popolo romano
che esaltano la clemenza di Tito, anche se Sesto non riesce
ancora a perdonarsi di averlo tradito (N. 26, Sestetto con
coro: "Tu, è ver, m'assolvi, Augusto").
LA SERVA PADRONA
di Giovan Battista  Uberto - basso
 Serpina - soprano
Pergolesi     Vespone, servo di Uberto - personaggio muto

La serva padrona è un celebre intermezzo buffo di Giovan


Battista Pergolesi.

Composta su libretto di Gennaro Antonio Federico, fu


rappresenta per la prima volta il 28 agosto 1733 al Teatro
San Bartolomeo di Napoli, quale intermezzo all'opera seria
Il prigionier superbo, dello stesso Pergolesi, destinata a non
raggiungere neppure lontanamente la fama de La serva
padrona. Alla prima rappresentazione è attribuito a tutti gli
effetti l'inizio del nuovo genere dell'Opera Buffa.
 Intermezzo 1
Lo stesso libretto fu ripreso da Giovanni Paisiello per
l'omonima opera buffa. Anticamera
  Uberto, svegliatosi da poco, è arrabbiato perché la serva
Serpina tarda a potargli la tazza di cioccolata con cui è
solito iniziare la giornata (Aspettare e non venire) e perché
il servo, Vespone, non gli ha ancora fatto la barba. Invia
quindi il garzone alla ricerca di Serpina e questa si presenta
dopo un po’ di tempo, affermando di essere stufa e
pretendendo, pur essendo una serva, di essere rispettata e
riverita come una vera signora. Uberto perde la pazienza e
intima alla giovane di cambiare atteggiamento (Sempre in
contrasti con te si sta). Serpina, non troppo turbata, si Capitan Tempesta. Uberto, pur dolorosamente colpito dalla
lamenta a sua volta di ricevere solo rimbrotti nonostante le notizia, cerca di dissimulare deridendo la serva ma si lascia
continue cure che offre al padrone e gli intima di zittirsi sfuggire, alla fine del recitativo, che, nonostante tutto, nutre
(Stizzoso, mio stizzoso). nei suoi confronti un certo affetto e che sentirà la sua
Uberto va in collera e decide di prendere moglie per avere mancanza. Serpina, rendendosi conto di essere vicina alla
qualcuno che possa riuscire a contrastare la serva vittoria, dà la stoccata finale usando la carta della pietà, e gli
impertinente. Ordina perciò a Vespone di andare alla ricerca chiede di non dimenticarsi di lei e di perdonarla se a volte è
di una donna da maritare e chiede che gli vengano portati gli stata impertinente (A Serpina penserete). Terminata l’aria,
abiti ed il bastone per uscire. Per tutta risposta, Serpina gli Serpina chiede ad Uberto se vuole conoscere il suo sposo ed
intima di rimanere a casa perché ormai è tardi e gli dice che, egli, a malincuore, accetta. Serpina esce fingendo di andare
se si azzarda ad uscire, lei lo chiuderà fuori. Inizia un vivace a chiamare il promesso sposo. Uberto rimasto solo si
battibecco, che evidentemente è già avvenuto altre volte, in interroga e, pur rendendosi conto di essere innamorato di
cui Serpina chiede al padrone di prenderla in moglie, ma Serpina, sa che secondo i rigidi canoni dell’epoca è
Uberto rifiuta con risolutezza (Duetto Lo conosco a quegli impensabile che un nobile possa prendere in moglie la
occhietti / Signorina v'ingannate). propria serva (Son imbrogliato io già). I suoi pensieri sono
interrotti dall'arrivo di Serpina in compagnia di
Vespone/Capitan Tempesta. Uberto è al tempo stesso
incredulo e geloso. Il Capitano, che non parla per non farsi
riconoscere, per bocca di Serpina intima ad Uberto di
pagarle una dote di 4.000 scudi oppure il matrimonio non
 Intermezzo 2 avverrà e sarà invece Uberto a doverla maritare. 
Di fronte alle proteste di quest'ultimo, il militare minaccia di
Stessa Anticamera ricorrere alle maniere forti, al ché Uberto cede e acconsente
Serpina ha convinto Vespone, con la promessa che sarà un a prendere Serpina in moglie. Vespone rivela la sua vera
secondo padrone, ad aiutarla nel suo proposito di maritare identità ma il padrone, felice ormai di come siano andati i
Uberto. Vespone si è perciò travestito da Capitan Tempesta fatti, lo perdona. L'opera si conclude con la frase che è la
ed attende di entrare in scena. chiave di volta di tutta la vicenda: E di serva divenni io già
padrona.
Serpina cerca di attirare l’attenzione di Uberto, rivelandogli
di aver trovato marito e che si tratta di un soldato chiamato
censura, La Traviata dovette essere spostata come
LA TRAVIATA ambientazione cronologica dal XIX secolo al XVIII secolo.

di Giuseppe Verdi   
La traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su
libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale
di Alexandre Dumas (figlio) La signora delle camelie.  Violetta Valéry - soprano
 Flora Bervoix, sua amica - mezzosoprano
La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di  Annina, serva di Violetta - mezzosoprano
Venezia il 6 marzo 1853. L'inizio dell'opera piacque al
 Alfredo Germont - tenore
pubblico, ma dal secondo atto in poi cominciò a scemare e
 Giorgio Germont, suo padre - baritono
l'esito complessivo, a detta dello stesso Verdi, fu un fiasco.
Il compositore sostenne ripetutamente (come aveva già  Gastone, Visconte di Létorières - tenore
lasciato presagire prima del debutto), che la responsabilità  Il barone Douphol - baritono
dello scarso entusiasmo del pubblico non era imputabile alla  Il marchese d’Obigny - basso
musica, ma ai cantanti, reputati non altezza sia vocalmente  Il dottor Grenvil - basso profondo
che fisicamente.  Giuseppe, servo di Violetta - tenore
In rotta con l'amministrazione del Teatro La Fenice, rea di  Un domestico di Flora - basso
non aver accolto le sue critiche sulla scelta degli artisti,  Un commissionario - basso
Verdi decise di non autorizzare altre messe in scena de "La  Servi e signori amici di Violetta e Flora, Piccadori
Traviata" se i panni di Violetta, Alfredo e Giorgio Germont e mattadori, zingare, servi di Violetta e Flora,
non fossero stati indossati da artisti fisicamente e maschere
tecnicamente adeguati ai ruoli.

A causa della forte critica alla società borghese del tempo,


l'opera, nei teatri di Firenze, Bologna, Parma, Napoli e
Roma, fu rimaneggiata dalla censura e messa in scena con
alcuni pezzi totalmente stravolti. Sempre per sfuggire alla
anno prima.
Il cuore di Violetta è incapace di provare vero amore per
una persona; gli propone quindi di mantenere un rapporto di
ATTO I reciproca amicizia. Dopo aver detto questo però, gli
Violetta Valery, donna di mondo, si trova nel salone della consegna un fiore, con la richiesta di riportarglelo il giorno
sua casa a Parigi, intenta negli ultimi preparativi prima successivo. Alfredo si allontana, felice dell'invito appena
dell'arrivo dei suoi ospiti. Poco dopo questi ricevuto.
sopraggiungono. Tra gli altri sono presenti anche il La serata si avvia alla conclusione e gli ospiti si congedano
Marchese d'Obigny, Flora Bervoix e il visconte Gastone de da Violetta Valery, complimentandosi per l'ottima serata.
Letorières. Il visconte de Letorières presenta Alfredo Violetta, rimasta sola, ripensa alle parole di Alfredo.
Germont a Violeta; le spiega che, durante la sua recente Dopo aver riflettuto sulla situazione, si ripromette di
malattia, lui si era recato più volte a casa sua per saperne le continuare la sua vita da cortigiana, rinunciando per sempre
condizioni di salute. Lusingata e un po' incuriosita, Violeta al vero amore.
chiede ad Alfredo Germont il perchè di tanta premura e
rimprovera il Barone Douphol (protettore di Germont) di
non aver fatto altrettanto. Visibilmente irritato, il Barone
sfoga la sua frustrazione a Flora.
A seguire Viletta Valery propone un brindisi, a cui si
uniscono tutti i presenti, Alfredo Germont in primis. ATTO II
QUADRO I
Violetta Valery invita gli ospiti a spostarvi nella sala Alfredo è contento della sua relazione con Violetta.
accanto, da dove proviene della musica. Mentre anch'ella si Incontrando Annina (la domestica di lei) le chiede cosa
avvia, un malore la costringe a rimanere indietro al gruppo. faccia. Annina risponde che la sua padrona l'ha mandata a
Mentre gli invitati escono dalla stanza, Violetta nota nello vendere tutti i beni per poter mantenere la sua casa. Alfredo
specchio il pallore del suo viso; si accorge anche che promette di occuparsi egli stesso della situazione economica
Alfredo Germont è rimasto con lei ad aspettarla. e chiede a Annina di tenere Violetta all'oscuro di tutto. Una
Alfredo approfitta del momento di intimità per confidarle il volta rimasto solo, Alfredo Germont di incolpa della
suo amore verso di lei. Egli, infatti, è segretamente situazione finanziaria precaria in cui versa Violetta Valery.
innamorato di lei dalla prima volta che l'ha vista, circa un
Intanto Giuseppe, il cameriere di Violetta le consegna un fugge; insospettito, Alfredo legge la lettera e capisce che è
invito alla festa tenuta quella sera stessa al palazzo di Flora. andata alla festa organizzata da Flora. Nonostante le
In seguito l'avverte in un uomo che chiede di vederla. suppliche del padre, Alfredo, infuriato, la segue.
Si tratta di Giorgio Germont, il padre di Alfredo, venuto a
difendere le ricchezze della sua famiglia, accusando
Violetta di approfittarsi di suo figlio. Violetta gli porge i
documenti che atestano la vendita di tutti i suoi beni per
mantenere l'amante presso la sua abitazione. Capendo la QUADRO II
situazione, Giorgio Germont le chiede un sacrificio: pur Le voci della separazione di Alfredo e Violetta arrivano
comprendendo l'amore che lega i due giovani, egli deve anche alla festa in casa di Flora Bervoix. Alfredo arriva alla
pensare anche a sua figlia, che rischia di non potersi sposare festa per cercare la sua amata; poco dopo arriva anche
a causa delle spese di Alfredo per mantenersi a casa di Violetta accompagnata dal barone Douphol. Un insulto
Violetta Valery. Giorgio Germont le chiede dunque di indiretto a Violetta Valery da parte di Alfredo Germont,
andarsene via per sempre e lasciare che suo figlio torni a provoca le ire del barone, che sfida Alfredo a carte. Alfredo
casa. Violetta, senza parenti e malata di tisi, propone di vince la partita e incassa na notevole somma.
allontanarsi per un breve periodo. Violetta chiede dunque un colloquio privato con Alfredo, in
Giorgio le fa notare che, non essendo loro sposati, quando le cui gli chiede di andare via perchè ella ama il barone.
sue grazie svaniranno nessun legame costringerà Alfredo Questa menzogna provoca lo sdegno di Alfredo Germont,
Germont a rimanerle vicino. Violetta alfine accetta di che chiama a raccolta tutti gli invitati e getta una borsa di
andarsene per sempre. monete ai piedi di Violetta. Violetta sviene tra le braccia di
Flora, mentre tutti inveiscono contro Alfredo; anche il padre
Dopo l'usita di scena di Giorgio Germont, Violetta scrive Giorgio, accorso a palazzo, lo rimprovera.
una lettera al Barone Douphol e una allo stesso Alfredo Il barone Douphol sfida a duello Alfredo Germont. Alfreo e
Germont, esprimendo la sua decisione di lasciarlo. Violetta si dichiarano reciproco amore.
Arriva Alfredo Germont, visibilmente agitato poichè ha
saputo della presenza a palazzo del padre; all'oscuro di
quanto appena successo, Alfredo vorrebbe presentarlo a
Violetta Valery.
Dopo essersi fatta giurare eterno amore da Alfredo, Violetta
ATTO III
La tisi ha pesantemente debilitato Violetta; nella sua camera
da letto, il Dottor Grenvil confida a Annina che alla sua
padrona rimangono solo poche ore. Intanto Violeta stringe
al cuore una lettera scritta dal padre di Alfredo: Giorgio
Germont la informa di aver svelato tutta la verità ad
Alfredo, e che il suo amato sta tornando da lei. Violetta
Valery sa però che è troppo tardi.
Mentre all'esterno del palazzo impazza il carnevale, Annina
porta la notizia dell'arrivo di Alfredo.
Al capezzale del letto, Alfredo abbraccia la sua amata e le
promette di portarla via, lontano da Parigi. Anche il padre di
Alfredo sopraggiunge, colto ormai dal rimorso per aver
ostacolato l'unione dei due. Ben conscia della sua fine
imminente, Violetta porge ad Alfredo un medaglione,
chiedendogli di portare sempre vivo il suo ricordo.
Violetta sembra riacquistare le forze e si alza dal letto, ma
subito ricade esanime.
e la Contessa l'amore logorato dal tempo e senza più alcuna
LE NOZZE DI FIGARO passione, Marcellina e Don Bartolo l'amore maturo.

di Wolfgang Amadeus
Mozart     Il Conte di Almaviva - baritono
 La Contessa di Almaviva - soprano
 Susanna, promessa sposa di Figaro - soprano
"Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata" (K 492) è  Figaro - basso-baritono
un'opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. Il libretto è  Cherubino, paggio del Conte - mezzosoprano
tratto dalla commedia "Le mariage de Figaro" di  Marcellina - mezzosoprano
Beaumarchais.  Don Bartolo, medico di Siviglia - basso
Le nozze di Figaro è una delle più famose opere di Mozart,  Don Basilio, maestro di musica - tenore
ed è la prima di una serie di collaborazioni fruttuose con  Don Curzio, giudice - tenore
Lorenzo Da Ponte, che ha portato anche alla creazione del  Barbarina, figlia del giardiniere Antonio - soprano
Don Giovanni e Così fan tutte.  Antonio, giardiniere del Conte e zio di Susanna -
basso
L'opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte  Paesani, villanelle e vari ordini di persone - coro
d'Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa,
Susanna, sulla quale cerca di imporre lo "ius primae noctis".
La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui
donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata
di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che  ATTO I
comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più
signori e intelligenti dei loro padroni. L'intera vicenda può Il giovane Figaro prende le misure della stanza che il Conte
essere letta come una metafora delle varie fasi dell'amore: il ha gentilmente concesso a lui e alla sua promessa sposa,
paggio Cherubino e Barbarina rappresentano l'amore Susanna. E' la mattina del giorno delle loro nozze, Susanna
acerbo, Susanna e Figaro l'amore appena sbocciato, il Conte è intenta a misurarsi un cappello da indossare per
l'occasione. Figaro si lascia sfuggire un complimento alla Conte per aver abolito lo ius primae noctis.
generosità del Conte per aver loro offerto una stanza tanto Trovando un pretesto, il Conte rimanda il matrimonio e
comoda e ampia. Susanna lascia intendere che forse quel ordina l'arruolamente obbligatorio di Cherubino e il suo
gesto che Figaro vede come generoso, sia in realtà dovuto dislocamento a Siviglia.
ad altro; secondo lei infatti, il Conte vorrebbe rivendicare lo
ius primae noctis, da lui stesso già abolito. Le manovre
sibilline del Conte trovano consenso in Don Basilio, il  ATTO II
maestro di musica di Susanna.
Intanto, la non più giovane Marcellina, vorrebbe impedire il Susanna confida alla Contessa le avances ricevute dal
matrimonio, e sposare lei stessa Figaro, in virtù di un Conte. Intanto Figaro ha escogitato un piano per
vecchio prestito concessogli e mai restituito. In suo aiuto smascherare il Conte: farà avere al Conte un biglietto
accorre anche Don Bartolo, desideroso di vendicarsi di anonimo avvisandolo che la Contessa ha in programma un
Figaro (l'ex "Barbiere di Siviglia"), reo di aver aiutato il appuntamento romantico con un ammiratore segreto per
Conte a portarli via la sua Rosina, ora Contessa di quella stessa sera. A questo punto Susanna dovrà fingere di
Almaviva. accettare la proposta del Conte; al suo posto però si
Nel frattempo Cherubino, il paggio, chiede a Susanna di presenterà Cherubino travestito da donna. In questo modo la
mettere una buona parola per lui presso la Contessa. Il Contessa potrà smascherare il marito.
Conte avendolo trovato solo con Barbarina, la figlia Mentre Cherubino si sta travestendo, entra in scena il Conte
dodicenne del giardiniere Antonio, lo ha allontanato dal che ,preso dalla gelosia, decide di forzare la porta dello
palazzo.  stanzino dove si è nascosto il paggio. Cherubino riesce
Cherubino deve nascondersi frettolosamente quando entra fortunosamente a fuggire in tempo dalla finestra e Susanna
in scena il Conte, desideroso di rilanciare le sue proposte ne prende il posto. Quando il Conte vede Susanna, è
galanti alla giovane Susanna. A sua volta anche il Conte è costretto a chiedere scusa alla moglie per aver dubitato di
costretto a nascondersi quando compare Don Basilio, lei. Nel frattempo sopraggiunge anche Figaro.
intenzionato a rivelare a Susanna le attenzioni speciali Antonio, il giardiniere, irrompe in scena dicendo di aver
rivolte da Cherubino alla Contessa. visto qualcuno scappare furtivamente dalla finestra della
Con un moto di gelosia il Conte esce dal suo nascondiglio, e camera della Contessa; Figaro cerca di sviare i sospetti
si accorge che anche Cherubino è lì, nascosto. dicendo di essere stato lui.
In quel momento entrano i contadini, che ringraziano il Il secondo Atto si conclude con l'ingresso di Marcellina e
Don Bartolo; ella è finalmente in possesso dei documenti  ATTO IV
che vincoleranno Figaro a sposarla.
Ormai è calata la notte al castello; la trama si infittisce
quando Figaro capisce che il biglietto recapitato al Conte
 ATTO III era stato scritto da Susanna. Essendo venuto meno il suo
piano iniziale, crede che Susanna voglia veramente cedere
La Contessa spinge Susanna a proseguire con il piano di alle lusinghe del Conte. Decide quindi di appostarsi vicino
Figaro per smascherare il Conte, il quale per scopre il piano al luogo dell'appuntamento insieme ad alcuni testimoni.
e promette vendetta. Susanna origlia lo sfogo di gelosia di Figaro e decide di
Proprio quando il giudice Don CUrzio derime il vecchio vendicarsi tenendolo sulle spine.
debito di Figaro, intimandogli di sposare Marcellina, la La Contessa (travestita da Susanna), viene importunata
situazione viene stravolta: da un segno sul braccio di Figaro, prima da Cherubino e poi dal Conte. Con un diversivo la
si scopre che egli è in realtà il frutto del vecchio amore tra Contessa allontana il Conte e fugge nel bosco.
Marcellina e Don Bartolo. Nel frattempo Figaro viene raggiunto da Susanna (travestita
In quel momento entra Susanna con i soldi per riscattare il da Contessa). Durante la conversazione che segue, Susanna
debito di Figaro; vedendolo abbracciato a Marcellina, si dimentica di imitare la voce della Contessa e viene scoperta.
infuria. Dopo aver capito che Marcellina era felice di aver Figaro però non lascia intendere di aver capito l'imbroglio, e
ritrovato il suo figlio perduto, si unisce alla loro gioia. decide di punire la sua amata Susanna indirizzando le
Don Bartolo chiede la mano di Marcellina, la quale proprie avances alla "finta Contessa".
acconsente e condona il vecchio debito come regalo per le Dopo una sequenza di colpi di scena, Figaro si scusa con
nozze con Susanna. Susanna per aver dubitato di lei; il Conte, tornato nel luogo
La Contessa decide di modificare leggermente il piano dell'appuntamento, scorge i due, non riconoscendo Susanna
iniziale di Figaro: detta a Susanna un bigliettino, ma si nelle vesti della Contessa.
presenterà lei all'appuntamento con il Conte, non L'arrivo della vera Contessa pone il termine alle vicende,
Cherubino. spiegando tutto l'imbroglio e lasciando il Conte sbalordito.
Susanna consegna il bigliettino al Conte, il quale si punge Al Conte non resta altro che chiedere il perdono della
con la spilla di Susanna usata per sigillarlo. Contessa e dare la propria benedizione alle nozze tra Figaro
La scena si chiude con i festeggiamenti per le due coppie di e Susanna.
sposi: Susanna e Figaro, Marcellina e Don Bartolo.
LES PECHEURES DE
Trama
PERLES
di Georges Bizet
ATTO I
A Ceylon un gruppo di pescatori danza sulla spiaggia in
attesa di eleggere il nuovo capo: la scelta cade su Zurga a
cui tutti giurano obbedienza.
Personaggi
Giunge improvvisamente, dopo molti anni di assenza,
 LÉILA (soprano) sacerdotessa di Brahma Nadir, il pescatore di perle, grande amico di Zurga.
 NADIR (tenore) un pescatore I due si erano separati perché, durante un viaggio a Candi la
 ZURGA (baritono) capo dei pescatori visione di una donna velata, sacerdotessa del tempio di
 NOURABAD (basso) un gran sacerdote di Brahma Brahma, ha turbato la loro amicizia; ora giurano che nessun
 CORO di pescatori, fachiri, sacerdoti sentimento d'amore potrà separarli.
Approda sull'isola una piroga che conduce una giovane
Introduzione
accompagnata dal sacerdote Nourabad; ella dovrà
È un'opera in tre atti di Georges Bizet su libretto di Michel proteggere il lavoro dei pescatori: è Léila, la sacerdotessa di
Carré e Eugène Cormon da un soggetto di Auguste Candi.
Mariette. Si fa sera. Nadir pensa alla fanciulla e si assopisce finchè
La prima rappresentazione fu al "Théâtre Lyrique" di viene svegliato dal canto di Léila che invoca il dio Brahma.
Parigi il 29 Settembre 1863 il cui direttore, Léon Carvalho,
commissionò a Bizet un'opera esotica.
ATTO III
ATTO II
Zurga si pente della condanna, ma, quando Léila si reca da
lui supplicandolo di salvare il suo amato, preso dalla
È notte. Léila racconta a Nourabad di aver salvato anni gelosia, cambia nuovamente parere.
prima un uomo inseguito da nemici e di aver ricevuto da lui Léila consegna ad un pescatore la collana ricevuta dallo
una collana. Rimasta sola, viene riconosciuta da Nadir e fra sconosciuto, pregandolo di consegnarla alla madre, Zurga
i due vi è un tenero scambio di frasi amorose. riconosce l'oggetto e capisce che è lei la persona che lo
È in arrivo un forte temporale e, mentre i due innamorati si aveva salvato da morte certa.
separano, il sacerdote li vede e fa arrestare Nadir. Per salvare i due giovani decide di incendiare il villaggio e,
mentre il popolo e i sacerdoti fuggono, li libera e li aiuta a
Arriva Zurga che, dapprima ordina di liberare i prigionieri,
salire su una barca, restando solo e sconsolato ad osservare
poi, quando riconosce la fanciulla del tempio, credendosi la loro fuga.
tradito da Nadir, ordina che vengano uccisi.
ispirato da un racconto omonimo di John Luther Long.
MADAMA BUTTERFLY I librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica cominciarono il
lavoro sul libretto a partire dal 1901. Per alcune suggestioni
di Giacomo Puccini    orientaleggianti presero spunto dal romanzo di
ambientazione giapponese "Madame Chrysanthème" di
Pierre Loti.

Puccini era fortemente convinto della validità del soggetto


esotico e dal potenziale espressivo della geisha sedotta,
Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di abbandonata e suicida. Per musicare il dramma, si
Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi documentò minuziosamente sulle musiche, gli usi e i
Illica, definita nello spartito e nel libretto "tragedia costumi del Giappone; per fare ciò si avvalse della
giapponese". collaborazione di Sada Yakko (una famosa attrice) e della
La prima ebbe luogo a Milano, il 17 febbraio 1904 al Teatro moglie dell'ambasciatore giapponese in Italia.
alla Scala.
L'insuccesso con cui venne accolta Madama Butterfly,
Puccini era certo di riscuotere il successo che immaginava spronò Puccini ad una revisione dell'opera, eliminando
gli spettasse di diritto per un'opera come "Madama alcuni numeri musicali trascurabili, modificando alcune
Butterfly"; per questo motivo scelse (di comune accordo scene e dividendo l'opera in tre atti invece che due.
con Giulio Ricordi, suo editore) il polcoscenico della Scala
per la sua prima.
Questa sua scelta era data probabilmente da una voglia di
rivincita verso il Teatro che nel 1889 aveva bocciato il suo
"Edgar".
Purtroppo la prima dell'opera si risolse in un fiasco, evento
inaspettato dopo i tre successi pucciniani Manon Lescaut,
La Bohème e Tosca.

L'opera si basa sul dramma "Madame Butterfly" del


commediografo statunitense David Belasco, a sua volta
Madama Butterfly (Cio-Cio-San) - soprano ATTO PRIMO
B.F. Pinkerton, tenente della marina degli Stati Uniti - La storia ha inizio a Nagasaki, agli inizi del '900. Pinkerton,
tenore tenente della marina degli Stati Uniti, si unisce in
Suzuki, servente di Cio-Cio-San - mezzosoprano matrimonio a Cio-Cio-San, una geisha quindicenne. Il
Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki - baritono matrimonio si celebra secondo la legge giapponese; questo
Goro, nakodo - tenore da diritto a Pinkerton di ripudiare la moglie in qualsiasi
Lo zio Bonzo - basso momento per sposare una donna americana.
Il Principe Yamadori - tenore Le azioni di pinkerton sono guidate da spirito d'avventura e
Kate Pinkerton - mezzosoprano dalla vanità. Al contrario Cio-Cio-San - che dopo le nozze si
Yakusidé - basso fa chiamare Madama Butterfly - è realmente innamorata
La zia - soprano dell'ufficiale di marina.
La cugina - soprano Questo amore attira su di lei l'ira dello zio bonzo, che la
Dolore - bambino, mimo accusa di aver rinnegato la sua cultura e la famiglia.
ATTO SECONDO - Parte Prima ATTO SECONDO - Parte Seconda
Poco dopo le nozze, Pinkerton torna in patria, L'attesa di Butterfly si protrae per tutta la notte.
abbandonando la giovane sposa. Nonostante l'incredulità Pinkerton, messo a conoscenza dell'esistenza di suo figlio
dell'ancella Suzuki, Mutterfly è fiduciosa del fatto che suo da Sharpless, si reca da Butterfly; la sua unica intenzione è
marito tornerà da lei in primavera come da lui promesso. di prendere suo figlio, portarlo negli Stati Uniti ed educarlo
Nel frattempo Pinkerton si risposa con l'americana Kate. secondo gli usi occidentali.
Continua tenersi in contatto con il console Sharpless, Anche il console Sharpless spinge affinchè il bambino
chiedendogli di spiegare a Butterfly l'accaduto. venga affidato a Pinkerton e alla sua nuova moglie.
Nonostante i tentativi di Goro di trovarle un nuovo marito, Solo a questo punto Butterfly apre gli occhi e capisce la
Butterfly continua ad avere una fede incrollabile nella lealtà realtà delle cose: la sua felicità, la sua grande storia d'amore
del marito. era in realtà solo un'illusione.
Per porre fine ai dubbi circa la fedeltà del marito, Butterfly Decide dunque di uscire di scena in silenzio, dando
mostra al console il figlio nato dalla seppur breve relazione un'ultimo abbraccio al figlio, con il volto coperto di lacrime.
con Pinkerton. Pone il bimbo in una culla di stuoia e lo benda
Dopo tre anni Pinkerton fa ritorno a Nagasaki insieme a delicatamente; seguendo un'antica usanza giapponese, si
Kate. Butterfly chiede a Suzuki di preparare la casa per toglie la vita con un pugnale cerimoniale donatole dal padre.
accogliere nel migliore dei modi quello che crede essere
ancora il suo sposo.
Melodramma in 3 atti di Gaetano Donizetti, su libretto di
MARIA STUARDA Giuseppe Bardari tratto dalla tragedia omonima di F.
Schiller nella traduzione italiana di A. Maffei.
di Gaetano Donizetti Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 30
dicembre 1835
Personaggi
L'opera ebbe una genesi complessa: era prevista per Napoli,
 Maria Stuarda (soprano) regina di Scozia ma venne proibita in extremis perchè Borbone non gradiva
 Elisabetta (soprano, spesso interpretata da melodrammi tragici nelle serate di gala, ci fu poi un ritardo
mezzosoprano) regina d'Inghilterra dell'opera, prevista per il 6 luglio, ma fu rinviata più volte
 Anna Kennedy (mezzosoprano) giovane vedova, poichè il libretto venne censurato a causa del giovane e
natura subita, impaziente di contraddizione, ma inesperto librettista (Bardari all'epoca era diciassettenne,
schietta e affettuosa studente di legge!). Un altro motivo fu la zuffa tra le due
 Roberto Leicester (tenore) conte innamorato di Maria prime donne, Giuseppina Ronzi de Beignis e Anna del
Stuarda e conteso da Elisabetta Sere (nei ruoli di Maria ed Elisabetta), venute alle mani
 Giorgio Talbot (basso) nella scena dello scontro delle due regine, insultandosi tra di
 Lord Guglielmo Cecil (basso) Gran Tesoriere loro pesantemente, tant'è che la de Beignis l'accusò di essere
 Un araldo (tenore) la favorita del compositore. Donizetti, ormai stufo dei litigi,
 Cavalieri, dame d'onore, familiari di Maria, replicò: "Io non proteggo nessuna di voi due, ma due p...
guardie reali, paggi, cortigiani, cacciatori, soldati erano quelle (Elisabetta e Maria) e due p... siete voi due e
di Forteringa, sceriffo ed ufficiali di Giustizia pose fine alle eventuali liti tra le due".
(coro)
L'opera arrivò al debutto un anno dopo, con una non proprio
in forma Maria Malibran nel ruolo di Maria Stuarda.
Sebbene la censura le imponesse di non cantare la parte in
Introduzione cui Maria insulta Elisabetta, la Malibran la cantò
comunque. L'opera venne proibita dopo sole sei recite, e
riadattata ad un altro libretto, Buondelmonte, eseguita
Napoli. Fu ripresa solo nel 1865.
Trama

ATTO I

Inghilterra, Palazzo di Westminster, seconda metà del ATTO II


secolo XVI
Nel parco di Fotheringay Maria, reclusa nel castello,
Elisabetta annuncia le sue nozze future col re di Francia, rimpiange il suo passato e rievoca i bei momenti vissuti in
per poter rafforzare il regno. Essa è allegra, e Talbot Francia da bambina con la nutrice Anna. La sua tranquillità
approfitta della sua contentezza per affrontare un argomento viene turbata dai suoni delle trombe da caccia. Giunge
delicato: Maria Stuarda. Talbot e Leicester chiedono alla Leicester, in avanscoperta che spiega a Maria che la caccia
regina la liberazione della povera scozzese, detenuta a è una scusa per Elisabetta per venire a vederla. Roberto la
Fotheringay in un castello in mezzo al bosco, con l'accusa di esorta a rimanere calma dinnanzi alla Regina: con una atto
alto tradimento. di sottomissione potrà riottenere la libertà.
Cecil, il gran tesoriere, invece esorta la regina a non aver Giungo Elisabetta e il suo seguito tra cui Talbot e Cecil, il
pietà. gran tesoriere e principale ispiratore del partito che vuole
La regina è dubbiosa: ella sa che Maria ama l'uomo amato morta la Stuarda.
anche da lei stessa: Roberto Leicester. Elisabetta rimprovera a una prostrata Maria di essere stata
Lo stesso Leicester si incontra con Talbot, che gli consegna infedele alla corona inglese insinua che sia stata prodiga di
un foglio: è da parte di Maria, a cui Talbot è andato appena favori verso Leicester per ottenere il suo appoggio.
fare visita. La regina, insospettita, riesce ad ottenere il Maria, all'inizio supplichevole, e poi insultata con disprezzo
foglio, e lo legge. Con furore, afferma che andrà subito alla da Elisabetta, al colmo del furore, la copre d'insulti
prigione dove Maria Stuarda è reclusa per parlarle. spregevoli. Elisabetta, infuriata più che mai, la fa arrestare,
promettendole la scure. Maria si sente come liberata da un
incubo, Leicester, Talbot e Anna, dama di compagnia di
Maria, sono afflitti. Cecil e i cortigiani gridano il loro
sostegno alla sovrana offesa.
ATTO III

Elisabetta, nei suoi appartamenti, è indecisa se ordinare la


condanna a morte della Stuarda. Cecil convince Elisabetta a
firmare la condanna a morte di Maria. L'arrivo di Leicester
fa accendere in lei la gelosia, e le preghiere dell'amato non
riescono a farla smuovere dal suo proposito, anzi, ottiene di
esacerbarla ancora di più: per suo volere, egli dovrà
assistere all'esecuzione.
Nel castello, Maria teme che la regina si vendichi su
Leicester, e in quel momento giungono Talbot e Cecil, a
confermarle la condanna. Maria rifiuta di essere confessata
da un prete protestante, essendo cattolica, come le offre
Cecil. Rimasta sola con Talbot, chiede di essere confessata
da un prete cattolico. Talbot rivela di essere prete cattolico,
la confessa, e le assolve i peccati.
Maria sta per essere decapitata: i familiari, Anna, Leicester
e Talbot l'attendono per vederla l'ultima volta (Vedeste? -
Vedemmo), mentre Cecil si rallegra per l'imminente
uccisione della rivale di Elisabetta. Maria appare vestita a
lutto con la corona in testa attesa da Anna e i servi. Implora
Leicester di non imprecare ancora contro la condanna, e gli
chiede di perdonare, di non serbare rancore e di vederla
morire. Scoppiano tre colpi di cannone, segno dell'avvio alla
condanna: ma Maria si avvia serenamente al supplizio.
Introduzione
NABUCCO
Melodramma in 4 atti di Giuseppe Verdi, su libretto di
Temistocle Solera.
di Giuseppe Verdi
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 marzo
1842

Originariamente era Nabucodonosor, nella partitura


autografa di Verdi e nella prima edizione a stampa, ma lo
stesso Verdi usò sempre in seguito il titolo abbreviato,
Nabucco, per la sua terza opera nonché primo dei numerosi
Personaggi trionfi che segnarono la sua lunga carriera. L'impresario
della Scala, Bartolomeo Merelli, nel periodo successivo
 Nabucco (Baritono), re dei Babilonesi alla composizione di Oberto, conte di San Bonifaci , offrì
 Ismaele (Tenore), nipote di Sedecia re di a Verdi un contratto per tre opere da scrivere in otto mesi,
Gerusalemme tra cui un'opera buffa, Un giorno di regno, che cadde
 Zaccaria (Basso), gran pontefice degli Ebrei clamorosamente alla prima esecuzione; Merelli non diede
 Abigaille (Soprano), schiava, figlia adottiva di peso a questo evento e confermò comunque la sua fiducia in
Nabucco Verdi, offrendogli di musicare un libretto –
 Fenena (Soprano), figlia di Nabucco innamorata di Nabucodonosor appunto – che era stato rifiutato dal
Ismaele giovane compositore prussiano Otto Nicolai.
 Abdallo (Tenore), vecchio ufficiale del re di
Babilonia Prima fonte del libretto di Temistocle Solera è
 Anna (Soprano), sorella di Zaccaria naturalmente la Bibbia, letta nella traduzione di Giovanni
 Soldati babilonesi, soldati ebrei, Leviti, vergini Deodati, come testimoniano le citazioni apposte a capo
ebree, donne babilonesi, Magi, grandi del regno di delle varie sezioni del libretto. I riferimenti alla Bibbia
Babilonia, popolo (coro) riguardano in particolare il regno di Giuda e la sua
invasione da parte del re babilonese Nabucodonosor nel
587-586 a.C., quando fu saccheggiato il tempio di
Gerusalemme, cui seguì la deportazione dei vinti in Trama
Babilonia, dove circa mezzo secolo dopo furono liberati; nel
racconto biblico non figurano però né Ismaele – nipote di ATTO I - Gerusalemme
Sedecia re di Gerusalemme – né Abigaille, e neppure
Fenena. Altre fonti più vicine al libretto di Solera sono il Nel tempio di Salomone, Ebrei e Leviti invitano le vergini
dramma francese Nabuchodonosor di Auguste Anicet- ebree a pregare per la salvezza di Israele, poiché Nabucco, il
Bourgeois e Francis Cornu, rappresentato nel 1836 al re d'Assiria, li ha invasi.
Théâtre de l'Ambigu-Comique di Parigi, tradotto dopo Entra Zaccaria, profeta ebraico, dicendo che Dio ha tratto in
circa due anni in italiano, e Il ballo storico suo potere Fenena, figlia di Nabucco: lei forse potrà far
Nabuccodonosor di Antonio Cortesi, rappresentato alla ritornare la pace; invita perciò gli Ebrei a confidare nel loro
Scala il 27 ottobre 1836. Frutto della fantasia di Solera è Dio.
invece l'amore non corrisposto di Abigaille per Ismaele, che
non trova riscontro in alcuna delle fonti citate. Improvvisamente si sentono urla: giunge quindi Ismaele,
nipote di Sedecia re di Gerusalemme, per annunciare che
L'opera andò in scena il 9 marzo 1842 con un successo tale Nabucco si sta avvicinando furibondo. Zaccaria affida
da venire ripresa settantacinque volte solo alla Scala entro la Fenena a Ismaele, predicendo rovina al Dio di Belo.
fine dell'anno. Rimasti soli Ismaele e Fenena, ricordano quando, nelle vesti
di ambasciatore di Giuda, Ismaele andò in Babilonia e fu
imprigionato. Fu Fenena a salvarlo sia dalla prigione sia
dall'amore furente della di lei sorella, Abigaille.

Fenena gli rammenta la sua attuale condizione di schiava, e


Ismaele, follemenente innamorato, le giura che le renderà la
libertà. Mentre sta per aprire una porta segreta da cui
fuggire, entra Abigaille, schiava creduta figlia primogenita
di Nabucco, seguita da alcuni guerrieri babilonesi travestiti
da Ebrei.

Sorpresi i due amanti, ella accusa Ismaele di tradire la patria


per una donna babilonese e grida vendetta, confessando di
averlo amato e di avergli offerto anche il regno di minore, Fenena, mentre Abigaille è tenuta in schiavitù.
Babilonia; sentendosi schernita, ha mutato ora il suo amore Questa sua condizione la rende furente contro tutti, al punto
in odio, ma si dichiara pronta a salvarlo se Ismaele cambierà da minacciare di morte Fenena, il finto padre Nabucco e il
partito. regno.
Gli Ebrei sono in preghiera nel tempio, quando giunge la Il gran sacerdote di Belo avverte Abigaille che Fenena sta
notizia che Nabucco a cavallo si sta avvicinando. S'avanza liberando gli Ebrei, per cui il popolo assiro acclama regina
anche Abigaille, inneggiando a Nabucco: è lei che ha aperto Abigaille.
il passo ai guerrieri babilonesi, che ora fanno irruzione nel
tempio. Segue anche Nabucco, che viene affrontato da Nella reggia Ismaele incontra i Leviti che gli intimano di
Zaccaria; questi minaccia di uccidere Fenena, che tiene in fuggire, maledicendolo perché ha tradito il suo popolo.
pugno, se Nabucco osasse profanare il tempio. Mentre Sopraggiunge Anna, che dice di aver pietà di Ismaele: ha
Zaccaria sta per vibrare il colpo su Fenena, Ismaele ferma il salvato un'ebrea, Fenena, che si è infatti convertita al dio di
pugnale; la fanciulla corre fra le braccia di Nabucco, che Israele.
annuncia tremenda vendetta.
Entra Abdallo dicendo che è stata annunciata la morte di
Nabucco e che Abigaille è invocata regina.
Abigaille intima a Fenena di renderle la corona; ma entra
Nabucco e, strappata la corona dalle mani di Abigaille, la
sfida a prenderla dal suo capo.
Nabucco ripudia il dio di Babilonia, che ha reso i babilonesi
traditori, e quello degli Ebrei, che li ha posti in suo potere e,
in un impeto d'orgoglio, dichiara se stesso dio. A questa
affermazione viene colpito da un fulmine e Nabucco sembra
avere sul volto le tracce della follia: sconvolto, cade,
invocando l'aiuto di Fenena, mentre Abigaille raccoglie la
ATTO II - L'empio
corona.
Abigaille ha in mano uno scritto, sottratto a Nabucco, nel
quale scopre le sue origini servili.
Per questa ragione Nabucco destina il trono alla figlia
ATTO III - La profezia ATTO IV- L'idolo infranto

Negli orti pensili di Babilonia Abigaille è sul trono. Il Negli appartamenti della reggia Nabucco sta dormendo. Si
sacerdote di Belo invoca la morte per tutti gli Ebrei e per ode il suono di guerra e Nabucco si sveglia ansante
Fenena per prima, perchè traditrice di Belo. credendo che Belo stia cadendo in mano agli Ebrei. Si
affaccia alla finestra e vede la figlia Fenena tratta a morte in
Entra quindi Nabucco, trasandato e con abbigliamento catene. Cerca di liberarsi, ma si rende conto di essere
lacero. Abigaille ordina di rinchiuderlo nelle sue stanze, rinchiuso; disperato, si tocca la fronte e invoca il perdono al
poiché ha perso il senno, ma Nabucco rivendica il suo trono Dio di Giuda. Sentendosi guarito e rinvigorito riesce ad
e affronta Abigaille chiedendole come osa sedervi. aprire con violenza la porta, ruba la spada ad Abdallo e
La donna dice di averlo occupato per il bene di Belo quando corre a salvare Fenena. Intanto negli orti pensili il
lui era demente e lo informa dell'imminente sterminio degli sacerdote di Belo attende Fenena, che si prepara al martirio.
Ebrei. Nabucco è stupito, Abigaille rincara la dose e lo Irrompe Nabucco, con Abdallo e i guerrieri; cade l'idolo, e
accusa di essere un vile e Nabucco, messo alle strette, firma Nabucco spiega come il Dio di Giuda lo rese demente
allora l'ordine, ma quando si rende conto che in questo quand'era tiranno, facendo anche impazzire Abigaille che
modo ha condannato anche Fenena vorrebbe tornare sui nel frattempo ha bevuto il veleno.
suoi passi. Abigaille non lo permette, e dice che avrà lei
come figlia. Infuriato, Nabucco la definisce "schiava" e Tutti si inginocchiano e rendono grazie a Dio. Entra
cerca il foglio che attesta la sua nascita servile, ma Abigaille Abigaille, in fin di vita, sorretta da due guerrieri: chiede
lo estrae dal seno lo distrugge. perdono a Fenena, benedicendo il suo amore con Ismaele;
muore implorando la pietà di Dio, mentre Zaccaria saluta
Abigaille fa rinchiudere Nabucco in prigione, ed egli Nabucco re dei re.
disperato, le chiede di rendergli almeno Fenena.

Intanto, sulle sponde dell'Eufrate, gli Ebrei incatenati e


costretti al lavoro pensano con nostalgia alla loro patria Va
pensiero sull'ale dorate. Subito dopo giunge Zaccaria, che
profetizza la futura liberazione del suo popolo.

NORMA 
Pollione, proconsole di Roma nelle Gallie - tenore
Oroveso, capo dei druidi - basso
 Norma, sacerdotessa, figlia di Oroveso - soprano
di Vincenzo Bellini     Adalgisa, giovane ministra del tempio di Irminsul -
soprano
Norma è un'opera in due atti di Vincenzo Bellini su libretto  Clotilde, confidente di Norma - soprano
di Felice Romani, tratto dalla tragedia "Norma, ou  Flavio, amico di Pollione - tenore
L’Infanticide" di Louis-Alexandre Soumet.  Due fanciulli, figli di Norma e Pollione - recitanti
L'Opera debuttò al Teatro alla Scala di Milano il 26  Druidi, Bardi, Eubagi, sacerdotesse, guerrieri e
dicembre del 1831, inaugurando la stagione di Carnevale e soldati galli
Quaresima 1832.
Il debutto dell'Opera fu un fiasco, dovuto a circostanze
artistiche (l'indisposizione del soprano Giuditta Pasta) e alla
presenza in Teatro di una claque avversa a Bellini e a
Giuditta Pasta.

Il soggetto, è ambientato nelle Gallie, al tempo dell'Impero


Romano, e presenta espliciti legami con il mito di Medea.
L'opera, incentrata sulla protagonista, divenne il cavallo di L'Opera è ambientata in Gallia, durante la dominazione
battaglia di alcuni grandi soprani del passato, tra cui Maria dell'impero romano. La sacerdotessa Norma, figlia del capo
Callas, Joan Sutherland e Montserrat Caballé. Tuttavia la dei Druidi Oroveso, è stata l'amante segreta di Pollione, il
poliedricità del personaggio e della sua vocalità ne fanno proconsole romano. Dalla relazione clandestina sono nati
uno dei ruoli più impervi per voce di soprano, tanto che due figli, allevati all'insaputa di tutti dalla fedele Clotilde.
l'opera è oggi più famosa che rappresentata.
 ATTO I Adalgisa con Pollione non ha dato i risultati sperati, dichiara
guerra a Roma.
Il Proconsole Pollione, confessa al suo fidato amico Flavio, La guerra ha bisogno di una vittima sacrificale da immolare
di esservi invaghito di Adalgisa, una giovane novizia del a Dio; Norma, già sapendo chi sacrificare, si accinge a
Tempio d'Irminsul. Gli confida anche di voler lasciare pronunciarne il nome, quando arriva la notizia che
Norma. un'intruso romano è stato catturato. Si tratta di Pollione,
Adalgisa si sente colpevole per aver mancato al suo venuto a rapire e portare in salvo la sua amata Adalgisa.
giuramento di castità; chiede quindi un colloquio con la Norma trattiene la collera e chiede di rimanere sola con il
sacerdotessa Norma. prigioniero. Rimasta sola con Pollione, gli propone la libertà
Norma, riconoscendo nella giovane Adalgisa il proprio (e la vita) a patto che lasci Adalgisa. Quando il proconsole
peccato, la libera dai voti. Infine Norma le chiede chi sia il rifiuta l'offerta, Norma richiama tutti a raccolta per proferire
suo amato; Adalgisa le indica Pollione, che sta il nome della vittima sacrificale: si tratta di una sacerdotessa
sopraggiungendo proprio in quel momento. Norma, in preda che ha rotto i suoi voti e tradito la Patria. Poco prima di
alla collera, svela tutto a Adalgisa, la quale respinge pronunciare il nome, si rende conto che i peccati che
Pollione. attribuisce a Adalgisa sono anche i suoi. Decide quindi di
sacrificarsi e pronuncia il proprio nome.
Pollione alfine, capisce la grandezza del gesto compiuto da
Norma e decide di morire con lei. Norma confida in segreto
al padre Oroveso di essere madre di due figli; gli chiede
 ATTO II quindi di prendersi cura di loro e di fuggire a Roma, lontano
dalla guerra, insieme a Clotilde.
Umiliata e tradita, Norma è decisa a uccidere i suoi figli; L'opera si conclude con Norma che sale sul rogo insieme a
cede però all'amore materno e decide di suicidarsi. Fa Pollione.
convocare Adalgisa e le chiede di allevare i suoi figli,
sposarsi con Pollione e trasferirsi a Roma. Adalgisa rifiuta
la richiesta e decide di rimettere le cose a posto: farà in
modo che Pollione ritorni da Norma.
I Druidi, guidati da Oroveso, meditano da lungo tempo di
rivoltarsi contro Roma; Norma era sempre stata contraria a
questa ipotesi, ma quando viene a sapere che il colloquio di
trascinato via, rivolto al duca e a Rigoletto, che si era fatto
RIGOLETTO beffe di lui, li maledice. Ancora
scosso dalle parole del conte, a tarda ora Rigoletto è ormai
giunto nei pressi della sua
casa. Viene avvicinato da un uomo: è il borgognone
di Giuseppe Verdi Sparafucile, sicario di professione
con la complicità della sorella Maddalena. Dopo avergli
decantato la sua destrezza ed
Opera in tre atti di G. Verdi, , libretto di F. Maria Piave
infallibilità gli offre i suoi servigi. Rigoletto declina
l'offerta, ma alla bisogna, saprà come
rintracciarlo. Gilda sua bella e giovane figlia segreta, gli si
Atto I fa incontro. Ella ignora il vero
Il duca di Mantova, giovane gaudente e superficiale, ha nome del padre e della sua defunta madre che tanto amò il
organizzato una festa e, con i deforme buffone. Non avendo
convitati, si vanta dei suoi numerosi amori e, sopraggiunta egli né amici né parenti, è in Gilda che si racchiude il
la contessa di Ceprano, lascia mondo intero per quel tenero padre
con lei il divertimento. Rigoletto, il deforme e pungente e raccomanda alla cameriera Giovanna di vegliare sulla
buffone di corte, si burla della figlia. Il duca, nascosto dietro un
gelosia del marito della donna. Non ascoltato dal cavaliere albero, scopre così la parentela segreta fra i due. Giovanna
Marullo, il buffone è da lui reso confida il suo pentimento di
oggetto di pettegolezzo suscitando l'incredulità degli astanti: non aver riferito al padre che un giovane di bell'aspetto
il sarcastico gobbo ha seguiva la figlia in chiesa ma Gilda
un'amante. Sopraggiunto il conte di Ceprano, Rigoletto lo la tranquillizza: ella sente di essersi invaghita di quel
deride dinanzi a tutti, compreso ragazzo. Il duca esce
il duca. La festa è al culmine quando, d'un tratto irrompe il improvvisamente dal nascondiglio, e rivelandole di essere il
conte di Monterone che suo ammiratore segreto le
redarguisce aspramente il duca per aver sedotto la sua dichiara il suo amore e, mentendo, le confida di essere lo
giovane figlia e, mentre viene studente Gualtier Maldé.
Interrotto da un rumore sospetto, si allontana accompagnato fornitogli dai cortigiani, il duca comprende che la giovane
da Giovanna. Gilda, rimasta rapita è Gilda e sa anche che è
sola, ripensa all'incontro e giura in cuor suo amore eterno a stata nascosta proprio nel suo palazzo e, volendo che ella:
Gualtier; si ritira sul suo "sappia alfin chi l'ama,
terrazzo. Frattanto Marullo, Ceprano, Borsa ed i cortigiani, conosca appien chi sono, apprenda ch'anco in trono ha degli
tutti coperti in volto, si schiavi Amor", si precipita
avvicinano alla casa di Rigoletto con l'intenzione di rapirgli ad incontrarla. Marullo, Ceprano, Borsa ed i cortigiani, al
la giovane che credono essere sopraggiungere tra loro di
la sua amante, ma si imbattono proprio in lui. Gli fanno Rigoletto, scherzano con lui sulle vicende della notte
credere di voler rapire la contessa precedente. Un paggio entra nella
di Ceprano. Il buffone chiede anch'egli una maschera. sala per cercare il duca da parte della duchessa e, dalle
Marullo gli fa indossare una benda risposte evasive degli astanti,
che gli impedisce la vista. Salgono sul terrazzo, rapiscono Rigoletto comprende che il giovane è insieme a Gilda e
Gilda che, nel tragitto, riesce a vuole raggiungere la figlia, ma i
divincolarsi ed a togliersi il bavaglio e chiedere aiuto a suo cortigiani lo ostacolano. Irrompe in scena Gilda frastornata
padre. Rigoletto si rende conto dal rapimento e dall'incontro
del crudele raggiro e grida: "Ah la maledizione!". con colui che credeva essere un giovane studente, poi
rivelatosi il duca di Mantova.
Piange confessando al padre di aver avuto con lui un
incontro amoroso. Rimangono soli e
Rigoletto riesce a consolare la figlia. Improvvisamente il
Atto II conte di Monterone, scortato
In una sala del palazzo il duca pensa a Gilda: sa che è stata dagli alabardieri, percorre la sala e lancia occhiate
rapita ed è attratto da lei da sprezzanti al ritratto del duca: il buffone
un sentimento a lui sconosciuto: "Colei sì pura , al cui gli promette vendetta. Gilda tenta di placare il padre, ma
modesto sguardo quasi spinto a inutilmente.
virtù talor mi credo!". Dal racconto del rapimento della
presunta amante di Rigoletto,
Atto III abiti maschili. D'un tratto Sparafucile, stanco per le richieste
Il sicario Sparafucile è stato assoldato da Rigoletto per di Maddalena, le promette
uccidere il duca che si trova già che se qualcuno busserà all'uscio della locanda morirà in
nella locanda. Gilda è condotta dal padre fuori dalla locanda luogo del giovane duca. Gilda, a
e la invita a guardare dalle questo punto, consapevole che nessuno a quella tarda ora e
fessure del muro esterno lesionato ciò che succede con quelle condizioni
all'interno. Al giovane viene porto il atmosferiche sarebbe passato di lì per un ricovero notturno,
vino e Sparafucile, con un segnale convenuto, avverte decide di sacrificarsi per
Maddalena che comincia subito a salvare il suo grande amore. Picchia all'uscio e si finge un
scherzare con l'ospite. Sparafucile, dopo averli lasciati soli, povero mendico in cerca di
esce e chiede a Rigoletto asilo. Fra sé chiede perdono al Cielo per i due assassini,
conferma se deve procedere con l'omicidio. L'uomo gli dice protezione per il padre ed
di attendere frattanto rimane augura una vita felice al duca. E' mezzanotte, Rigoletto si
con Gilda ad osservare ciò che succede nella locanda tra il trova presso la casa del sicario.
duca, ebbro di vino, e Avviene lo scambio: l'altra metà del prezzo pattuito per la
Maddalena; la ragazza, così, assiste alle loro schermaglie consegna del cadavere. Il
amorose. Il padre obbliga la buffone, soddisfatto, sta per gettare il corpo avvolto in un
figlia ad andarsene e la giovane acconsente non prima di sacco quando, dalla locanda,
averlo implorato di abbandonare sente la voce del duca che canta "La donna è mobile".
i suoi intenti e di seguirla, ma l'uomo è inamovibile. Incollerito ed incuriosito cerca di
Rigoletto chiama Sparafucile e decide scoprire di chi è quel corpo. Con raccapriccio vede il volto
di pagarlo metà subito e metà ad omicidio compiuto, alla di sua figlia che, gravemente
mezzanotte. Frattanto Maddalena, intenerita dal giovane, ferita, lo riconosce, gli confessa il suo sacrificio e, spirando,
vorrebbe che sfuggisse alla morte e lo invita ad andarsene, gli chiede perdono. Rigoletto
ma si avvicina un temporale ed è invogliato a rimanere e, l'abbraccia sconvolto e disperato per quella morte acerba e
stanco, si ritira nel granaio. Sparafucile e la sorella non ha che un grido: "Ah, la maledizione!".
ragionano sul da farsi: la donna, favorevolmente colpita
dall'aspetto e dai modi del ragazzo vorrebbe risparmiarlo. I
due sono spiati da Gilda, in
Trama
SUOR ANGELICA
L'azione si svolge in un monastero, verso la fine del XVII
secolo.
di Giacomo Puccini Suor Angelica (soprano) da sette anni è in un monastero per
volontà della sua aristocratica famiglia che l'ha costretta alla
clausura per aver avuto un figlio al di fuori del matrimonio.
Nonostante la vita di preghiera non può però dimenticare il
Personaggi bambino avuto dall'illecita relazione che fu la causa del suo
ritiro dal mondo.
 SUOR ANGELICA (Soprano) Per sette anni ha atteso una visita e grande emozione suscita
 LA ZIA PRINCIPESSA (Contralto) nella suora la notizia dell'imminente arrivo di sua Zia
 LA BADESSA (mezzosoprano) Principessa.
 LA SUORA ZELATRICE (mezzosoprano) Ma la donna, divenuta amministratrice dei beni di famiglia
 LA MAESTRA DELLE NOVIZIE (mezzosoprano) dopo la morte dei genitori di Angelica, le chiede di firmare
 SUOR GENOVIEFFA (soprano) un atto di rinuncia al patrimonio, mentre implacabile le
 SUOR OSMINA (soprano) annuncia che il suo bambino è morto.
 SUOR DOLCINA (soprano) Disperata, Angelica decide di suicidarsi ingerendo un
veleno distillato con i fiori raccolti nel giardino del
 LA SUORA INFERMIERA (mezzosoprano)
convento.
 LE CERCATRICI (soprani, coro)
In preda al rimorso per il peccato commesso, la suora
 LE NOVIZIE (soprani, coro) invoca la Vergine che le appare circondata di luce e
 LE CONVERSE (soprano e mezzosoprano, coro) accompagnata da una musica celestiale.
 Coro interno di donne, ragazzi e uomini In segno di perdono la Madonna sospinge un bimbo fra le
braccia della morente.
riconobbe subito il soggetto perfetto per un'opera lirica.
TOSCA L'editore Giulio Ricordi si attivò per avere i diritti
dell'opera, ma sorsero alcuni problemi con Victorien Sardou
di Giacomo Puccini    che spinsero Puccini a rinunciare.

Una confessione di Giuseppe Verdi al suo biografo ("Vi


Tosca è un melodramma in tre atti di Giacomo Puccini, su sarebbe un dramma che, se io fossi ancora in carriera,
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La prima musicherei con tutta l'anima, ed è Tosca") spinse l'editore
rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 Ricordi a ritentare la strada di un accordo per i diritti del
gennaio 1900. dramma, questa volta con esito positivo.
Il primo destinatario dell'incarico di comporre l'opera fu
A partire dal 1890 la scena del melodramma vide una fase Alberto Franchetti, reduce dal recente successo del suo
di straordinaria vitalità; l'inizio di questa fase può farsi "Cristoforo Colombo" (1892). Pochi mesi dopo aver
coincidere con il successo improvviso dell'opera Cavalleria ottenuto l'incarico (fine 1893) Franchetti decise però di
Rusticana di Mascagni. A seguire esordì una nuova rinunciare all'opera.
generazione di compositori (Leoncavallo, Franchetti, Cilea, Fu così che gli subentrò Giacomo Puccini.
Mascagni, Giordano e lo stesso Puccini), tanto da spingere a
coniare il termine "Giovine Scuola". Nonstante la composizione dell'opera particolarmente
Tale terminologia non voleva indicare un'apparteneza travagliata, tra ripensamenti e modifiche dell'ultimo minuto,
culturale o anagrafica comune, quanto piuttosto un radicale la Tosca di Puccini debuttò il 14 Gennaio 1900 al Teatro
cambiamento improntato alla ricerca di nuovi moduli Costanzi di Roma.
drammaturgici e musicali che inaugurò una nuova stagione Il ruolo di Tosca venne affidato a Hariclea Darclée, Emilio
creativa. De Marchi fu il primo Cavaradossi e Eugenio Giraldoni
ricoprì con successo il ruolo di Scarpia. L'orchestra venne
Per abbracciare questa richiesta di novità, anche grazie a diretta da Leopoldo Mugnone.
soggetti di forte impatto emotivo, Puccini aveva manifestato
l'intenzione di scrivere un'opera basata sul dramma in Il clima della prima era quello delle grandi occasioni: tutti
cinque atti di Victorien Sardou "La Tosca". gli esponenti della "Giovine Scuola" erano presenti
Puccini assistette ad una rappresentazione de "La Tosca" nel (compreso Alberto Franchetti). Inoltre anche l'allora Regina
1889 a Milano, rimanendone profondamente colpito: vi
e il Capo del Governo assistettero a parte della
rappresentazione.
La Tosca di Puccini ottenne da subito un considerevole
successo; il compositore riuscì così a scrollarsi L'azione si svolge a Roma, il 14 Giugno 1800, data della
definitivamente di dosso il cliché di "cantore delle piccole battaglia di Marengo. La Repubblica Romana è caduta e
cose". feroci rappresaglie sono in corso verso gli ex-repubblicani
simpatizzanti di Napoleone Bonaparte.

 ATTO I

Angelotti, già console della Repubblica e per questo


prigioniero politico, riesce a evadere da Castel Sant'Angelo
 Floria Tosca, celebre cantante - soprano e trova rifugio nella Chiesa di Sant'Andrea Della Valle. Sua
 Mario Cavaradossi, pittore - tenore sorella, la Marchesa Attavanti, gli ha lasciato la chiave della
 Il Barone Scarpia, capo della polizia - baritono cappella di famiglia, ove egli trova nascondiglio.
 Cesare Angelotti, un prigioniero politico evaso -
basso Arriva il sagrestano per ripulire i pennelli del pittore Mario
 Il Sagrestano - basso Cavaradossi, impegnato nella realizzazione di un affresco
 Spoletta, agente di polizia - tenore raffigurante la Madonna. Il pittore entra poco dopo per
 Sciarrone, Gendarme - basso rimettersi al lavoro. Quando toglie il telo dal suo affresco, il
sagrestano ha un sobbalzo: nell'effige della Madonna
 Un carceriere - basso
riconosce un volto già visto. Cavaradossi confessa di essersi
 Un pastore - ragazzo, voce bianca
ispirato ad una devota della chiesa, non sapendo che si tratta
proprio della Marchesa Attavanti.
Continua a dipingere il quadro guardando, di tanto in tanto,
una foto della sua amata Floria Tosca. 

Pur se inquieto, il sagrestano fa per uscire, quando nota che


il paniere con il pranzo di Cavaradossi è ancora intatto;
pensa ad un digiuno di penitenza, ma il pittore lo rassicura Entra il sagrestano circondato da una folla di chierici e
dicendo di non aver appetito. confratelli, tutti festosi per la notizia dell'imminente (e
Angelotti, pensando di esser rimasto solo, esce dal presunta) sconfitta di Napoleone da parte degli austriaci.
nascondiglio. Incontra però Cavaradossi, suo vecchio amico Li interrompe bruscamente Scarpia, accompagnato da
e anch'egli simpatizzante per Napoleone Bonaparte. I due Spoletta, giunto nella chiesa per ricercar il fuggitivo. Trova
vengono interotti bruscamente dall'arrivo di Tosca; il paniere vuoto e un ventaglio femminile con lo stemma
Angelotti è costretto a nascondersi frettolosamente, non Attavanti. Riconoscendo alfine il volto della Marchesa
prima di aver preso il paniere di Cavaradossi. nell'effige della madonna, capisce che il piano di fuga di
Angelotti è stato ordito con la complicità di Cavaradossi.
Floria Tosca, cantante e amante di Cavaradossi è per sua
indole molto gelosa. Ha sentito il suo amato parlare con Tosca torna in chiesa per annunciare al suo amato un
qualcuno e teme la presenza di un'altra donna. Dopo essere cambio di programma: dovrà presenziare ad un concerto a
stata rassicurata dal Cavaradossi di essere l'unica donna da Palazzo Farnese quella sera stessa, quindi non potrà recarsi
lui amata, lo invita a passare la serata insieme nella villa del alla sua villa. Il barone Scarpia utilizza il ventaglio per
pittore. Prima di uscire però, riconosce nello sguardo della instillare il dubbio nella mente di Tosca. Ella riconosce lo
Madonna gli occhi della Marchesa Attavanti; di nuovo stemma sul ventaglio e crede che Cavaradossi abbia una
viene presa da un'impeto di gelosia, e di nuovo Cavaradossi relazione con la Marchesa; corre quindi alla villa del pittore
le proclama il suo unico e incondizionato amore. per poter cogliere i due sul fatto.
Scarpia la fa seguire da Spoletta e da alcuni poliziotti. Il suo
Allontanatasi Tosca, Angelotti può uscire di nuovo dal suo scopo è duplice: avere per sè Floria Tosca e catturare
nascondiglio. Racconta che la sorella ha nascosto nella Angelotti.
cappella per lui delle vesti femminili; aspetterà il tramonto
per fuggire dalla caccia del barone Scarpia. Cavaradossi
consiglia all'amico di recarsi subito alla sua villa e - in caso
di pericolo - nascondersi nel pozzo. Un colpo di cannone
sparato da Castel Sant'Angelo annuncia che la fuga di
Angelotti è stata scoperta. Questi è dunque costretto alla
fuga.
per Napoleone, in realtà si è trasformata in una vittoria
decisiva. L'esercito austriaco è stato sconfitto a Marengo.
 ATTO II Cavaradossi ritrova le forze e urla alla vittoria, facendosi
beffe di Scarpia. Quest'ultimo non tollera l'affronto del
Interno di Palazzo Farnese, camera di Scarpia al piano rivale e lo condanna a morte.
superiore; dalla finestra provengono le note del concerto e -
di lì a poco -  la voce inconfondibile di Tosca. Il capo della Rimasto di nuovo solo con Tosca, Scarpia le dice che
polizia è in compagnia del gendarme Sciarrone. potrebbe esserci un modo per salvare Cavaradossi: ella
Spoletta entra trascinando con sè Cavaradossi. Nella villa dovrà concedersi a lui.
infatti vi era solo quest'ultimo, nessuna traccia del fuggitivo Tosca rifiuta sdegnata la proposta, ma il barone alfine la
Angelotti. Scarpia cerca di fargli confessare l'ubicazione del convince, complice anche l'imminenza dell'esecuzione
suo amico, senza però riuscirvi. capitale.
Spoletta ritorna con la notizia della morte di Angelotti: il
Tosca entra nella stanza; vedendo Cavaradossi gli fa un fuggiasco, pur di non farsi catturare, si è tolto la vita.
cenno per fargli intendere d'aver capito tutta la situazione. Sugellato il patto con Tosca, il barone finge di accordarsi
Lui la implora di non dire nulla. con Spoletta per una finta fucilazione di Cavaradossi: in
Cavaradossi viene portato nella camera di tortura mentre questo modo il pittore avrebbe salva la vita e il barone
Scarpia, rimasto solo con Tosca, cerca di farle rivelare il manterrebbe il suo rruolo di capo della polizia.
nascondiglio di Angelotti. Per convincerla a parlare le fa Tosca, non capendo l'inganno del barone, chiede inoltre un
sentire le urla di dolore di Cavaradossi, provenienti dalla salvacondotto per poter fuggire da Roma con il suo amato.
stanza attigua. Scarpia le consegna il documento e chiede a Tosca di
Solo allora Tosca capisce cosa sta succedendo al suo amato. rispettare il patto; in tutta risposta lei prende un coltello
Cerca di resistere, sopportando le urla strazianti del pittore, dalla tavola imbandita e lo pugnala, uccidendolo.
finchè non cede: urla a Scarpia che Angelotti è nascosto nel
pozzo del giardino.
Cavaradossi, sanguinante e fisicamente provato, viene
condotto da Tosca, mentre Spoletta va a catturare Angelotti.

Irrompe nella stanza Sciarrone con una notizia preoccupante


dal fronte: quella che sembrava essere una sconfitta pesante
parapetto del ponte e si getta nel vuoto, non prima di aver
lanciato un'ultima maledizione a Scarpia.

 ATTO III

Dalla sua cella di reclusione, Mario Cavaradossi chiede al


suo carceriere di poter scrivere un'ultima lettera alla sua
amata Tosca.
Mentre si strugge per trovare le parole adatte, Tosca fa il
suo ingresso nella cella accompagnata da Spoletta (il quale
ancora non è a conoscenza della morte di Scarpia). Quando i
due amanti restano soli, Tosca confessa il suo crimine e
mostra a Cavaradossi il salvacondotto firmato da Scarpia
prima di morire.
Tutto ciò che dovrà fare Cavaradossi è cadere quando i
soldati spareranno con i loro fucili caricati a salve. Tosca
infatti non immagina che la messa in scena della finta
fucilazione sia in realtà un inganno perpetrato da Scarpia
per approfittare di lei.

Cavaradossi viene portato sul ponte di Castel Sant'Angelo


per essere fucilato; quando i soldati sparano lui cade a terra.
Tosca attende che i soldati se ne siano andati, prima di
accorrere verso il suo amato e aiutarlo a rialzarsi; solo allora
capisce che, quella che avrebbe dovuto essere una
simulazione, in realtà è stata una vera fucilazione.

Dalle stanze di Castel Sant'Angelo si odono le urla di


Spoletta e dei soldati che hanno trovato il corpo di Scarpia.
Si recano in fretta sul ponte per arrestare Tosca. Lei sale sul
lasciando le bozze del duetto finale così come le aveva
scritte il dicembre precedente.

TURANDOT L'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli


studiosi. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta
non a causa della morte dell'autore, bensì per l'incapacità, o
di Giacomo Puccini     piuttosto l’impossibilità da parte del Maestro di risolvere il
nodo cruciale del dramma: la trasformazione della
principessa Turandot gelida e sanguinaria, in una donna
Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e innamorata.
successivamente completata da Franco Alfano, uno dei suoi  
allievi.

Fu rappresentata per la prima volta il 25 aprile 1926 al


Teatro alla Scala di Milano, con Rosa Raisa, Francesco
Dominici, Miguel Fleta, Maria Zamboni, Giacomo Rimini e
Giuseppe Nessi sotto la direzione di Arturo Toscanini, il
quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto,      Turandot, principessa (soprano)
due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!»,
     Altoum, suo padre, imperatore della Cina (tenore)
ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore,
     Timur, re tartaro spodestato (basso)
dichiarando al pubblico: «Qui termina la rappresentazione
perché a questo punto il Maestro è morto.» La sera      Calaf, il Principe Ignoto, suo figlio (tenore)
successiva, sempre sotto la direzione di Toscanini, l'opera fu      Liù, giovane schiava, guida di Timur (soprano)
rappresentata nella sua completezza, includendo anche il      Ping, Gran Cancelliere (baritono)
finale di Alfano.      Pang, Gran Provveditore (tenore)
     Pong, Gran Cuciniere (tenore)
Nel dicembre del 1923 il Maestro completò tutta la partitura      Un Mandarino (baritono)
fino alla morte di Liù, cioè fino all'inizio del duetto cruciale.      Il Principe di Persia (tenore)
Di questo finale egli stese solo una versione in abbozzo      Il Boia (Pu-Tin-Pao) (comparsa)
discontinuo. Puccini morì a Bruxelles il 29 novembre 1924,
     Guardie imperiali - Servi del boia - Ragazzi - Al sorgere della luna, entra il corteo che accompagna la
Sacerdoti - Mandarini - Dignitari - Gli otto vittima. Alla vista del giovane principe, la folla, dapprima
sapienti -   Ancelle di Turandot - Soldati - eccitata, si commuove per la giovane età della vittima, e
Portabandiera - Ombre dei morti - Folla chiede per lui la grazia. Turandot allora entra e, glaciale,
ordina il silenzio alla folla e con un gesto dà l'ordine al boia
di giustiziare il Principe.
Calaf, che prima l'aveva maledetta per la sua crudeltà, è ora
turbato dalla regale bellezza di Turandot, e decide di tentare
L'azione si svolge a Pechino, «al tempo delle favole». anche lui la risoluzione dei tre enigmi. Timur e Liù tentano
di dissuaderlo, ma lui si lancia verso il gong dell'atrio del
Atto I palazzo imperiale. Tre figure lo fermano: sono Ping, Pong e
Pang, tre ministri del regno, che tentano di convincerlo a
Un mandarino annuncia pubblicamente un editto: Turandot, lasciar perdere, manifestando l'insensatezza dell'azione che
figlia dell'Imperatore, sposerà il pretendente di sangue reale sta per compiere. Ma Calaf, quasi in una sorta di delirio, si
che abbia svelato tre difficili indovinelli da lei stessa libera di loro e suona tre volte il gong, invocando il nome di
proposti; colui però che non riuscirà a  risolverli, sarà Turandot. Turandot appare quindi sulla loggia imperiale del
decapitato. Il principe di Persia, ultimo dei tanti sfortunati palazzo e accetta la sfida.
pretendenti, ha fallito la prova e sarà giustiziato al sorger
della luna. All'annuncio, tra la folla impaziente di assistere Atto II
all'esecuzione, è presente il vecchio Timur che, nella
confusione, cade a terra e Liù, la sua fedele schiava, chiede È notte. Ping, Pong e Pang si dolgono di come, in qualità di
aiuto. Un giovane di nome Calaf corre ad aiutare il vecchio ministri del regno, siano costretti ad assistere alle troppe
e  riconosce nell'anziano uomo suo padre, re tartaro esecuzioni delle sfortunate vittime di Turandot, mentre
spodestato. I due si abbracciano commossi e il giovane preferirebbero vivere tranquillamente nei loro possedimenti
Calaf prega il padre e la devota schiava Liù di non in campagna.
pronunciare il suo nome per paura dei regnanti cinesi, i Sul piazzale della reggia, tutto è pronto per il rito dei tre
quali hanno usurpato il trono del padre. Nel frattempo, enigmi. C'è una lunga scalinata in cima alla quale si trova il
mentre il boia affila la lama preparandola per l'esecuzione, trono in oro e pietre preziose dell'imperatore. Ci sono i
la folla continua ad agitarsi. sapienti, i quali custodiscono le soluzioni degli enigmi, poi
ci sono il popolo, il Principe ignoto ed i tre ministri. Ci sono Calaf intanto è sveglio, convinto di vincere e sognando le
anche Liù e Timur. L'imperatore Altoum invita il principe labbra di Turandot, finalmente libera dall'odio e
ignoto, Calaf, a desistere, ma quest'ultimo rifiuta. Il dall'indifferenza.
mandarino fa dunque iniziare la prova, ripetendo l'editto Giungono Ping, Pong e Pang, che offrono a Calaf qualsiasi
imperiale, mentre entra in scena Turandot. La bella cosa per il suo nome. Ma il principe rifiuta. Nel frattempo,
principessa spiega il motivo del suo comportamento: molti Liù e Timur vengono portati davanti ai tre ministri. Appare
anni prima il suo regno era caduto nelle mani dei tartari e, in anche Turandot, che ordina loro di parlare. Liù, per
seguito a ciò, una sua antenata era finita nelle mani di uno difendere Timur, afferma di essere la sola a conoscere il
straniero. In ricordo della sua morte, Turandot aveva giurato nome del principe ignoto, ma dice anche che non svelerà
che non si sarebbe mai lasciata possedere da un uomo: per mai questo nome. Pur torturata continua a tacere, riuscendo
questo, aveva inventato questo rito degli enigmi, convinta a stupire Turandot: le chiede cosa le dia tanta forza per
che nessuno li avrebbe mai risolti. sopportare le torture, e Liù risponde che è l'amore a darle
Calaf riesce a risolvere uno dopo l'altro gli enigmi e la questa forza.
principessa, disperata e incredula, si getta ai piedi del padre, Turandot è turbata da questa dichiarazione, ma torna subito
supplicandolo di non consegnarla allo straniero. Ma per ad essere l’algida principessa di sempre e ordina ai tre
l'imperatore la parola data è sacra. Turandot si rivolge allora ministri di scoprire a tutti i costi il nome del principe ignoto.
al Principe e lo avverte che in questo modo egli avrà solo Liù, sapendo che non riuscirà a tenerlo nascosto ancora,
una donna riluttante e piena d'odio. Calaf la scioglie allora strappa di sorpresa un pugnale ad una guardia e si trafigge a
dal giuramento proponendole a sua volta una sfida: se la morte, cadendo esanime ai piedi di un sconvolto Calaf.
principessa, prima dell'alba, riuscirà a scoprire il suo nome, Il corpo senza vita di Liù viene portato via accompagnato
egli le regalerà la sua vita. Il nuovo patto è accettato, mentre dalla folla che prega. Turandot e Calaf restano soli e lui la
risuona un'ultima volta, solenne, l'inno imperiale. bacia. La principessa in un primo momento lo respinge, ma
poi ammette di aver avuto paura di lui la prima volta che
Atto III l'aveva visto, e di essere ormai travolta dalla passione.
Tuttavia ella è molto orgogliosa, e supplica il principe di
È notte. Si sentono da lontano gli araldi che annunciano non volerla umiliare. Calaf le fa il dono della vita e le rivela
l'ordine della principessa: quella notte nessuno deve dormire il nome: Calaf, figlio di Timur. Turandot, saputo il nome,
a Pechino, il nome del principe ignoto deve essere scoperto potrà perderlo, se vuole.
a ogni costo, pena la morte. Il giorno dopo, davanti al palazzo reale, è riunita dinanzi al
trono imperiale una grande folla. Squillano le trombe.
Turandot dichiara pubblicamente di conoscere il nome dello
straniero: «il suo nome è Amore». Tra le grida di giubilo
della folla la principessa si abbandona tra le braccia di
Calaf.

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