Sei sulla pagina 1di 8

LA PRIMA GUERRA MONDIALE E

LA RIVOLUZIONE RUSSA
 IL CLIMA BELLICO EUROPEO

 PERDITA DELL’EGEMONIA
Già nel 1914, l'Europa mostrava i primi segni di crisi politica ed economica, infatti la sua
influenza, e quindi il suo dominio, sui territori dell’Africa e dell’Asia veniva sempre meno a causa
della nascita di nuove potenze in questi, che istauravano nuove rivalità commerciali.
In Europa l’aumento di tensioni tra vecchie rivalità (Austria-Russia per i Balcani, Germania contro
Francia e Gran Bretagna), la contrapposizione di grandi potenze e la corsa agli armenti,
avrebbero presto favorito lo scoppio della guerra

Nonostante le proteste di minoranze pacifiste e dei socialisti, classi dirigenti e opinioni pubbliche,
visto anche il grande sviluppo industriale che aveva caratterizzato l’Europa in quegli anni,
reputavano la guerra come un’occasione di confronto tra potenze e una buona occasione di
guadagno per il proprio paese, oltre che al potenziale sviluppo di molte alte carriere.

I giovani, invece, soffocati dalla monotona realtà delle industrie e del benessere puramente
materialistico, vedevano nella guerra un’opportunità di risveglio per la società e per gli ideali
eroici e patriottici abbandonati già da tempo.

 REAZIONE A CATENA
Nonostante il clima di guerra europeo, alcuni degli avvenimenti che portarono poi alla guerra
furono accidentali o decisioni di governi individuali.

 CASUS BELLI DI SARAJEVO


Il casus belli, che innesco un serie di reazioni che portarono allo scoppio del conflitto, fu
l’attentato a Sarajevo del 28 giugno 1914, in cui persero la vita l’arciduca Francesco Ferdinando
(erede al trono dell’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe) e la moglie.
Questo avvenimento venne visto dall’Austria come segno di lotta per l’indipendenza della
Bosnia, appoggiata dalla Serbia: per questo il 23 luglio 1914 venne inviato un ultimatum
dall’Impero Austro-Ungarico al governo serbo; ultimatum che venne quasi integralmente
accettato, ma che non basto a fermare la successiva dichiarazione di guerra (28 luglio 1914) del
governo austriaco alla Serbia.

 ENTRATA IN GUERRA ALLEANZE


Il 29 luglio 1914 la Russia ordinò la mobilitazione delle forze armate, da schierare lungo il confine
occidentale. A questo punto, il 31 luglio 1914, la Germania dichiarò guerra alla Russia e alla Francia
e il 4 agosto invase il Belgio, con l’obiettivo di colpire le truppe francesi.
In risposta, la Gran Bretagna dichiarò immediatamente guerra alla Germania, lo stesso 4 agosto.
Le immediate mosse del governo tedesco, sono dovute all’isolamento diplomatico della Germania,
e un mancato intervento a favore dell'Austria, sua principale alleata, avrebbe comportato un grave
indebolimento di entrambi gli stati.

Le mosse belliche dei governi erano ampiamente appoggiate e approvate dalle classi dirigenti e dal
popolo, sottovalutando la gravità della guerra che stavano incominciando. Persino i partiti socialisti
tedeschi, inglesi e francesi si schierarono a favore del conflitto; così facendo, tramontò
l’associazione sindacalista la Seconda Internazionale.

 ALLEANZE E CARATTERISTICHE DELLA GUERRA


Tutti piani di guerra degli stati erano basati in vista di un conflitto breve, di pochi mesi, in cui
sarebbe bastato schierare rapidamente milioni di uomini per affrontare pochi scontri risolutivi,
come in una normale guerra di movimento.
Ben presto questi piani si sarebbero rivelati tutt’altro, come nel caso della Germania, che dopo aver
preso il territorio di Marna (10km da Parigi) dovette spostare molti uomini ad oriente, ai confini
russi, dove questi, nonostante le sconfitte di Tennenberg e Laghi Masuri, resistevano più del
previsto.

 LA GUERRA DI LOGORAMENTO (IN TRINCEA)


Gli eserciti dovettero quindi stanziarsi nelle trincee, dando vita a un nuovo tipo di guerra, una
guerra di posizione: i due schieramenti, mantenendo la difensiva delle frontiere, rimanevano
praticamente immobili e si affrontavano raramente in sanguinose battaglie.

Gli ultimi paesi ad entrare in guerra furono il Giappone nell’agosto del 1914, dichiarando guerra
alla Germania, con la speranza di conquistarne i territori nel pacifico, e l’Italia nel maggio del
1915, schierandosi contro i suoi ex-alleati, l’Austria e la Germania.

Infine, nel 1917, entrarono in guerra, a favore della TRIPLICE INTESA (Gran Bretagna, Francia e
Italia, poiché la Russia uscirà prima dell’entrata degli USA), gli Stati Uniti.

 POSIZIONE DELL’ITALIA NEL CONFLITTO

 LA NEUTRALITÁ ITALIANA
Nel 1914, a guerra appena iniziata, il governo italiano di Antonio Salandra dichiara la neutralità,
mettendo d’accordo tutte le forze politiche, ignorando l’ALLEANZA con Austria e Germania, poiché
questa obbligava l’ingresso in guerra solo se uno dei paesi alleati fosse stato attaccato.
Nonostante ciò, l’Italia entra in guerra nel maggio del 1915, a fianco della TRIPLICE INTESA, contro
l’Austria e la Germania, con la speranza di recuperare una volta per tutte le terre irredente,
garantite dall’Intesa nel PATTO DI LONDRA.

 INTERVENTISTI vs NEUTRALISTI ITALIANI

1. INTERVENTISTI
Tra i principali sostenitori della scelta interventista troviamo i partiti della sinistra italiana,
speranzosa nella nascita di un’Europa post-guerra DEMOCRATICA; trovarono l’appoggio di
gruppi liberali-conservatori e figure come quella di Sidney Sonnino.

2. NEUTRALISTI
Tra i sostenitori della neutralità troviamo invece Giolitti e i suoi sostenitori, e parte del mondo
cattolico, partendo da papa BENEDETTO XV, che non ritenevano l’Italia preparata per il
conflitto,

Il partito socialista italiano condannò fermamente la guerra, l’unico leader socialista a sposare
l’idea interventista fu BENITO MUSSOLINI.

 IL PESO DELLA BORGHESIA


Le forze interventiste, pur non avendo forti appoggi in Parlamento, potevano sempre contare sulla
piccola e media borghesia colta, che manifestava il suo volere di entrare in guerra mediante
manifestazioni in piazza. Anche svariati intellettuali, come Gabriele D’Annunzio, si mostrarono
favorevoli alla guerra.

 L’ENTRATA IN GUERRA
Il governo italiano, dopo aver ricevuto pieni poteri dalla Camera, viste le imponenti manifestazioni
e la volontà del re, dichiara guerra all’Austria il 23 MAGGIO 1915 schierandosi dalla parte della
Triplice Intesa. L’Italia già da un anno, mentre manteneva una posizione neutrale sperando di
ottenere in cambio dall’Austria parte delle terre irredenti, aveva avuto segretissimi contatti con
Francia, Gran Bretagna e Russia, finendo per stipulare il PATTO DI LONDRA il 26 APRILE 1915.
In caso di vittoria, l’Italia avrebbe ottenuto il TRENTINO, la VENEZIA GIULIA, PARTE DELLA
DALMAZIA e la PENISOLA ISTRIANA.

 LA STATICITÁ DELLA GUERRA 1915-1916

 LO STALLO OCCIDENTALE

 IL FRONTE ITALIANO
Le forze austroungariche non si fecero intimidire dalla nuova alleanza italiana e mantennero
posizioni difensive lungo l’ISONZO e le alture del CARSO, schieramenti che gli italiani, sotto la
guida di Luigi Cardona, non riuscirono a penetrare: nel 1915 persero ben 4 battaglie, e l’anno
successivo (1916) a fatica respinsero l’attacco austriaco STRAFEXPEDITION proveniente dal
Trentino.
Questo suscitò una grande preoccupazione nel paese, tanto da costringere Salandra alle
dimissioni e la formazione di un GOVERNO DI COALIZIONE NALIZIONALE, sostituendo Cardona
con PAOLO BOSELLIO, sostituzione che non portò comunque alcun vantaggio all’esercito
italiano.

 IL FRONTE FRANCESE
Allo stesso modo, gli schieramenti francesi rimasero immobili quasi tutto il 1915, fino a quando
i tedeschi, nel 1916, prepararono un’offensiva contro la piazzaforte di VERDUN.
La battaglia si prolungò per più di 4 mesi, portando gravi perdite a entrambe le parti;
complessivamente, contando anche il contrattacco (fallimentare) degli inglesi sul fiume
Somma, si contarono circa 1 milione di perdite.

 DINAMISMO ORIENTALE

 FRONTIERE ORIENTALI
Nonostante ciò, gli Imperi centrali nel 1915 riuscirono a respingere i russi da gran parte della
Polonia, e ad eliminare la Serbia dal conflitto. Con l’obiettivo di allentare la pressione sulle
frontiere russe, gli inglesi sferrarono un attacco NAVALE nello stretto dei DARDANELLI,
colpendo quindi la Turchia, uno degli alleati più potenti degli Imperi centrali; anche questo
tentativo risultò un sanguinoso fallimento.
Questo però non tolse agli inglesi il dominio navale, questi, infatti, riuscirono a mettere fuori
gioco le navi tedesche, costrette a rientrare in porto, dopo una cruenta battaglia nei pressi di
JUTLAND.

 LA VITA IN GUERRA

 LA VITA IN TRINCEA
Le trincee, inizialmente costruite come rifugi provvisori, da cui preparare l’attacco contro i
nemici, diventarono ben presto delle vere e proprie sedi permanenti in prima linea (i più
esposti), in cui i soldati arrivavano a passare intere settimane senza ricevere il cambio.
Le condizioni in cui questi si trovavano erano disumane, infatti non vi era alcun rifugio, non solo
dai bombardamenti nemici, ma neanche dagli agenti atmosferici; le poche volte in cui i soldati
abbandonavano le proprie postazioni fisse era per rischiosi sabotaggi notturni o per lanciarsi
all’assalto.

 LE CONDIZIONI DISUMANE
Tali condizioni non poterò che danneggiare le condizioni fisiche degli uomini e la loro salute
mentale, ben presto, infatti, scomparve l’entusiasmo patriottico e la guerra si trasformò in un
vero e proprio flagello, visto tale, già da tempo, dai soldati di origine contadina che
sconoscevano gli “ideali” della guerra. Per questi motivi, molti soldati cominciarono a
manifestare il proprio rifiuto individualmente (autolesionandosi per essere spostati dal fronte),
o più raramente, con vere e proprie ribellioni collettive.

 LE NUOVE ARMI DA GUERRA


Durante la Prima Guerra Mondiale vennero utilizzate per la prima volta le armi chimiche, i quali
proiettili sprigionavano gas velenosi capaci di uccidere in una volta diversi soldati, gli aerei da
combattimento, e i primi esemplari di carri armati; nonostante ciò, tutte queste nuove
tecnologie non avvantaggiarono in alcun modo gli eserciti, anzi solo causarono grosse perdite.
Differente fu il caso dei sottomarini, che influirono significatamene sul corso della guerra,
permettendo di affondare improvvisamente le navi nemiche senza subire molte perdite; furono
utilizzati dai tedeschi per affondare le navi mercantili, anche di paesi neutrali, che
trasportavano risorse verso i porti dell’Intesa.
 INFLUENZA DELLA GUERRA SUI CIVILI E SULL’ECONOMIA
La Prima Guerra Mondiale innescò, sicuramente, lo sviluppo di società di massa: 65 milioni di
uomini si ritrovarono vestiti di una stessa divisa a combattere inevitabilmente insieme contro un
nemico comune, vivendo una gigantesca esperienza collettiva.

 La vita civile
Anche le vite abitanti civili, non coinvolti direttamente nel conflitto, furono stravolte dalla
guerra, molti infatti dovettero lasciare le proprie case e terre per fuggire ai vicini campi di
battaglia, ritrovandosi poi in un paese nemico a quello d’origine.
Molte minoranze etniche cominciarono ad essere perseguite e controllate proprio per questo
motivo: erano considerati infedeli, quindi nemici, allo stato in cui vivevano.
È il caso degli ARMENI, popolazione cristiana del Caucaso, deportata e sterminata dai turchi
nella primavera-estate del 1915, poiché accusata di collaborare con il nemico russo.

 L’economia
Durante gli anni della guerra, subì una forte crescita il settore metallurgico/industriale: era
necessario produrre grandi quantità d’armi. Lo sviluppo fu tale da impedire il controllo dello
Stato sul mercato industriale, che non poté fare a meno di piegarsi alle leggi stabilite
dall’industria stessa.
D’altra parte, invece, la produzione agraria, e più in generale il settore primario, entrò in una
fase di decadenza, lasciando spazio a quello secondario: i raccolti furono soggetti a un REGIME
DI REQUISIZIONI e si impose un RAZIONAMENTO DEI BENI DI PRIMA NECESSITÁ.

 ARIA DI CAMBIAMENTO NEL 1917

 IL RITIRO DELLA RUSSIA


Nel mentre, la situazione interna russa peggiora, infatti, quello che i primi di marzo del 1917,
doveva essere uno sciopero generale, per le pessime condizioni di vita dei ceti più poveri, si
trasforma in una vera e propria manifestazione anti-zarista.
Il 15 MARZO 1917, dopo che anche l’esercito rifiuta la fedeltà alla monarchia, lo zar Nicola è
costretto ad abdicare e viene arrestato con tutta la sua famiglia.
Una situazione interna così fragile, che successivamente sfocerà in una vera e propria
rivoluzione, la quale non può che costringere la Russia ad abbandonare la guerra e i propri
alleati, causando disequilibri vari.
Nonostante ciò, ben presto, gli Stati Uniti prenderanno il suo posto: il 6 APRILE 1917 dichiarano
guerra alla Germania, a causa della ripresa, senza avviso, della guerra subacquea.

 LA SITUAZIONE ITALIANA
Durante i primi mesi del ’17, CARLO I, nuovo imperatore austro-ungarico, aveva avviato le
pratiche per una pace, vista la stanchezza degli eserciti e l’incremento di potere che alcuni
gruppi indipendentisti cominciavano ad avere, che però fu respinta dall’Intesa.
La guerra continua e l’Austria rafforza il suo esercito con uomini provenienti dalle frontiere
russe, ormai fuori gioco. Il nuovo esercito austriaco, il 24 OTTOBRE 1917, penetra
violentemente le frontiere italiane nei pressi di Caporetto, costringendo i soldati italiani a
ritirarsi presso PIAVE.
Dopo il fallimento d’ottobre, al governo sale VITTORIO EMANUELE ORLANDO e il generale
Cardona viene sostituito da ARMANDO DIAZ, che si mostra molto più attento alle esigenze
dell’esercito, cercando di migliorarne le condizioni materiali e morali, queste a loro volta
accresciute dalla guerra difensiva che gli italiani si ritrovano a combattere per scacciare il
nemico dalla propria patria (ritorno senso di PATRIOTTISMO).

 LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE
Dopo la caduta dello zar in Russia si instaurò un governo provvisorio, formato dai MENSCEVICHI,
SOCIAL-RIVOLUZIONARI e rappresentanti del PARTITO DEI CADETTI, rimasero esclusi solamente i
BOLSCEVICHI, guidati da Lenin.

SOCIALISTI LIBERAL-MODERATI
MENSCEVICHI BOLSCEVICHI SOCIAL-RIVOLUZIONARI PARTITO CADETTI
-Democrazia europea -Democrazia russa -Appoggio masse -Costituzionali-
contadine democratici

Il governo provvisorio era affiancato da SOVIET, consigli con all’interno membri eletti direttamente
dai lavoratori, che iniziavano a respingere l’idea di un’autorità centrale e volevano porre fine alla
guerra. Per questo i soviet furono fonte di forte opposizione rispetto al governo.
Tutti questi motivi servirono quindi da supporto alle TESI D’APRILE del 1917 di Lenin, un
documento di 10 punti con l’obiettivo di conquistare la maggioranza nei soviet, mediante la
richiesta di pace in Europa e dare maggiore potere agli operai.

 L’ASCESA AL POTERE DEI BOLSCEVICHI


Il primo scontro tra governo e bolscevichi si ebbe a metà luglio del 1917, quando operai e
soldati protestarono (senza poi alcun risultato) per l’invio al fronte di alcuni reparti.
Nonostante ciò, i bolscevichi presero il potere, dopo il MANCATO COLPO DI STATO da parte del
generale KORNILOV, contro il governo di ALEKSANDR KERENSKIJ.
I bolscevichi approfittando del caos, si fecero i protagonisti della mobilitazione popolare contro
il colpo, per questo riuscirono a conquistare la maggioranza nei soviet.
La decisione di rovesciare il governo giunse poi nell’ottobre del 1917: sotto la guida di
TROTZKIJ, presidente del soviet di PIETROGRADO, infatti, il 7 NOVEMBRE 1917 soldati e guardie
rosse circondarono il PALAZZO D’INVERNO (sede del governo), impadronendosene la sera
stessa.

 IL FORZATO SCIOGLIMENTO DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE


Nonostante l’emanazione dei due primi decreti leniniani, da parte del CONGRESSO PANRUSSO
DEI SOVIET, riguardo la pace europea e l’abolizione della grande proprietà terriera;
i bolscevichi, nelle elezioni dell’Assemblea costituente ottennero meno di un quarto di voti,
lasciando il potere ai social-rivoluzionari.
Per questo, alla prima riunione dell’Assemblea, i bolscevichi intervennero militarmente
obbligandone quindi, lo scioglimento.

 LA GUERRA CIVILE RUSSA E L’ISTAURAZIONE DELLA DITTATURA

 L’ABBANDONO DEL CONFLITTO


Una delle prime decisioni del governo bolscevico fu quella di abbandonare la guerra, firmando il
5 DICEMBRE 1918 l’armistizio con gli Imperi Centrali, accettando condizioni di palese inferiorità.
Poi, il 3 MARZO 1918, firma la pace separata con la Germania in cui perderà circa ¼ dei territori
europei).

 SCOPPIO DELLA GUERRA CIVILE RUSSA


L’abbandono del conflitto da parte di uno dei principali alleati e la firma della pace con la
Germania, vennero considerati dall’Intesa come un tradimento, per questo gli ex paesi alleati
iniziarono ad appoggiare le forze antibolsceviche inviando truppe.
Gli oppositori al governo bolscevico vennero chiamati BIANCHI, e già nell’estate del ’18
arrivarono a controllare gran parte della SIBERIA e territori tra URALI e VOLGA.
Visto l’espansione degli ideali zaristi, venne presa, dal SOVIET di EKATERINBURG, la decisione di
giustiziare l’intera famiglia reale Romanov, per evitare una loro liberazione dai
controrivoluzionari.
La guerra civile si concluse nella primavera del 1920, quando gli altri paesi, timorosi di un
“contagio rivoluzionario” ritirarono le truppe

 CARATTERE AUTORITARIO DEL GOVERNO BOLSCEVICO


Fin dai primi mesi di governo iniziò a svelarsi il carattere autoritario del nuovo regime, già nel
DICEMBRE 1917 era stata istituita una POLIZIA POLITCA ČEKA e un TRIBUNALE
RIVOLUZIONARIO CENTRALE; arresti arbitrari ed esecuzioni divennero quotidianità.
Nel GIUGNO del 1918 vennero, invece, messi fuori legge i partiti d’opposizione, dando vita a un
nuovo modello di STATO A PARTITO UNICO, autoritario e antidemocratico.
BIBLIOGRAFIA : I MONDI DELLA STORIA, EDITORI LA TERZAN

Potrebbero piacerti anche